67. Una traversia dopo l’altra

di Liu Yi, Cina

Una mattina di aprile del 2009, verso le 9, appena uscite in strada dopo una riunione, sorella Ding Ning e io siamo state aggredite da otto uomini. Senza dire una parola, ci hanno subito bloccato le mani dietro la schiena e hanno confiscato le nostre borse e oltre 40.000 yuan di fondi della chiesa. Sono stata presa completamente alla sprovvista e, prima di avere il tempo di reagire, ero già stata scortata nel loro veicolo. Poco dopo, ho sentito una donna che diceva: “Le sospettate sono sotto la nostra custodia”. Solo allora ho capito che eravamo state arrestate dalla polizia. Ero furiosa perché avevano rubato una somma davvero ingente dei nostri fondi della chiesa, e ho pensato: “Questi agenti ci hanno appena arrestate arbitrariamente e ci hanno preso i soldi in pieno giorno: dov’è lo stato di diritto?” Mi sentivo un po’ spaventata e il mio cuore batteva forte, così pregavo ininterrottamente Dio. Gli ho chiesto di proteggere il mio cuore affinché, per quanto gli agenti mi torturassero e interrogassero, non tradissi Dio come Giuda e fossi in grado di rimanere salda nella mia testimonianza a Lui. Dopo la preghiera, mi sono sentita pervadere da un senso di calma.

Gli agenti ci hanno portate in un luogo remoto e ci hanno divise per l’interrogatorio. La stanza degli interrogatori aveva un’atmosfera cupa e minacciosa e gli agenti al suo interno avevano un aspetto diabolico e sinistro. Uno di loro ha iniziato l’interrogatorio chiedendo: “Sei una leader della chiesa? Che rapporto hai con Ding Ning? Come vi siete conosciute? È la tua leader superiore?” Io ho risposto: “Non sono una leader e non so chi sia questa ‘Ding Ning’ di cui parli”. Questo l’ha fatto infuriare: mi ha schiaffeggiato sul volto, mi ha dato due calci e poi ha gridato: “Quindi a quanto pare dovrò usare le maniere forti per farti confessare”. Dopo aver detto questo, ha iniziato a prendermi ripetutamente a pugni sul volto. Ho perso il conto di quante volte mi ha colpita: il sangue mi colava dalle labbra, il mio viso era così gonfio che ero sfigurata, ed ero dilaniata da un dolore lancinante. Ma lui non si è fermato nemmeno allora e ha continuato a martellarmi la testa di pugni, lasciandomi un bozzo gonfio e dolorante sulla fronte. Ho pensato tra me e me: “Sono davvero spietati nei loro pestaggi. Cosa farò se mi ritroverò con una commozione cerebrale a causa di queste percosse brutali? E se mi picchiano al punto da procurarmi gravi danni cerebrali? Come farò allora a continuare a credere in Dio?” Più ci pensavo, più avevo paura. Ho pregato Dio in silenzio, chiedendoGli di proteggere il mio cuore. Dopo la preghiera, mi è tornato in mente questo passo delle parole di Dio: “Chi, tra tutti gli uomini, non è accudito agli occhi dell’Onnipotente? Chi non vive nella predestinazione dell’Onnipotente? La vita e la morte dell’uomo sono frutto della sua scelta personale? L’uomo è in controllo del proprio destino?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 11”). Dio è il Creatore e governa tutte le cose. La mia vita era nelle Sue mani e Satana non aveva voce in capitolo sul fatto che sarei o meno rimasta storpia o avrei subito danni cerebrali per le percosse. Ero disposta a mettere la mia vita nelle mani di Dio. Dopo essermi resa conto di ciò, mi sono sentita un po’ più in pace e ho pensato: “Questi diavoli farebbero meglio a smettere di credere di poter ottenere da me la benché minima informazione. Non mi arrenderò mai a loro!”

Dopo di che, gli agenti mi hanno portato in un hotel e hanno continuato a interrogarmi. Un’agente donna mi ha incalzata con voce stridula, chiedendomi: “Come ti chiami? Presso quante famiglie hai soggiornato? Chi conosci? Dove tiene i fondi la tua chiesa?” Quando ho rifiutato di rispondere, si è avventata su di me, mi ha schiaffeggiata due volte sul viso e mi ha fatto togliere le scarpe, per poi pestarmi le dita dei piedi con le sue scarpe di pelle. Un dolore lancinante mi ha immediatamente attraversato tutto il corpo e non ho potuto fare a meno di gridare in preda all’agonia. Mi ha pestato i piedi sanguinanti dicendo: “Se non riesci a sopportare il dolore, basta che ci dici quello che vogliamo sentire!” Il dolore era davvero insopportabile e così ho invocato Dio: “O Dio! Se non ottengono ciò che vogliono, non mi lasceranno andare. Ho paura di non riuscire a resistere alle loro torture. Ti prego, guidami”. Dopo la preghiera, all’improvviso mi sono ricordata che Dio è il mio scudo e, con Lui a mostrarmi la via, cosa c’era da temere? In qualunque modo la polizia mi avesse torturata, non avrei tradito Dio né venduto la chiesa. Vedendo che ancora non parlavo, un altro agente mi ha ammanettata dietro la schiena e mi ha tirato con forza le mani verso l’alto mentre mi interrogava. Ho sentito subito un dolore al braccio come se si fosse slogato e, in breve tempo, il dorso delle mie mani ha iniziato a gonfiarsi notevolmente. Un altro agente mi ha minacciata: “Se non cominci a parlare, ti spoglieremo nuda, ti appenderemo un cartello al collo e poi ti metteremo su un’auto della polizia e ti faremo sfilare per la città. Vedremo se dopo ti rimarrà un po’ di dignità!” A quel punto, mi sono preoccupata molto e ho pensato: “Questi diavoli sono davvero malevoli e sembra che non ci sia niente che non farebbero. Se davvero mi spogliano nuda e mi fanno sfilare per la città, come potrò in seguito mostrare il mio volto in pubblico e continuare a vivere?” Proprio quando mi sentivo più debole e angosciata, mi sono ricordata dell’inno delle parole di Dio “Dio soffre un’agonia estrema per la salvezza dell’uomo”, che dice: “Sono molte le notti insonni che Dio ha trascorso per l’opera per l’umanità. Da lassù sin nelle profondità degli abissi, Egli è disceso nell’inferno vivente in cui risiede l’uomo, per vivere insieme all’uomo tra i confini della terra, non Si è mai lamentato dello squallore imperante tra gli uomini, e non ha mai rimproverato gli uomini per la loro ribellione, bensì sopporta le più grandi umiliazioni, mentre compie personalmente la Propria opera. Come potrebbe Dio appartenere all’inferno? Come potrebbe trascorrere la Propria vita all’inferno? Ma per il bene dell’intero genere umano, così che l’umanità intera possa al più presto trovare riposo, Egli ha sopportato l’umiliazione e ha tollerato l’ingiustizia di venire sulla terra, e di entrare personalmente nell’‘inferno’ e nell’‘Ade’, nella tana della tigre, per salvare l’uomo(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (9)”). Mentre riflettevo sulle parole di Dio, ero profondamente commossa. Dio è santo: per salvare l’umanità, che era stata profondamente corrotta da Satana, Si è incarnato due volte. La prima volta è venuto per redimere l’umanità ed è stato crocifisso, soffrendo un tormento insopportabile. Negli ultimi giorni, Si è fatto di nuovo carne in Cina, è stato perseguitato e braccato dal Partito Comunista Cinese ed è stato condannato, calunniato e respinto dal mondo religioso, tutto ciò per salvare completamente l’umanità dalla sua peccaminosità. Dio ha sopportato tutto questo in silenzio e continua a esprimere verità e a compiere l’opera della nostra salvezza: il Suo amore per noi è davvero molto grande. Io ho avuto la fortuna di accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni e di beneficiare del fatto che ci abbia fornito le Sue parole, quindi sapevo che avrei dovuto ripagare il Suo amore. Dopo essermi resa conto di ciò, sapevo che tutto il dolore e tutta l’umiliazione avevano un significato e un valore: sopportare la persecuzione in nome della giustizia. Ho pregato Dio in silenzio: “O Dio! Non importa quanto gli agenti mi umilieranno: rimarrò salda nella mia testimonianza per soddisfarTi!” Dopo la preghiera, non mi sentivo più così spaventata. Da allora, per quanto gli agenti mi minacciassero, non ho detto una parola e loro non hanno avuto altra scelta che andarsene.

Diversi giorni dopo, quando gli agenti sono giunti alla conclusione che non sarebbero stati in grado di estorcermi alcuna informazione, mi hanno mandata in un centro di detenzione. Appena sono arrivata lì, un’agente donna mi ha umiliata intenzionalmente ordinandomi di togliermi tutti i vestiti e di girare su me stessa in tondo, oltre che di accovacciarmi con le mani dietro la testa e saltare come una rana. Quarantadue giorni dopo, è stata formulata contro di me la falsa accusa di “aver utilizzato un’organizzazione settaria per compromettere l’applicazione della legge” e sono stata condannata a un anno e mezzo di rieducazione attraverso il lavoro. Ho pensato che sarebbe stato incredibilmente difficile passare più di un anno senza leggere le parole di Dio, fare riunioni, condividere e assolvere il mio dovere. Ho pregato Dio in silenzio: “O Dio! Non so quale tormento mi aspetta e se sarò in grado di sopportarlo. Ti prego, guidami a comprendere la Tua intenzione, così che io possa rimanere forte in questo ambiente”. Dopo la preghiera, mi è tornato alla mente questo passo delle parole di Dio: “Non essere avvilito, non essere debole, e Io chiarirò le cose per te. La strada verso il Regno non è così agevole, nulla è così semplice! Vuoi ottenere facilmente le benedizioni, giusto? Oggi tutti avranno prove amare da affrontare. Senza di esse, il cuore di amore che avete per Me non si rafforzerà e voi non proverete per Me un amore autentico. Sebbene tali prove consistano solo in circostanze di scarso rilievo, tutti devono attraversarle; è solo che la difficoltà delle prove sarà diversa a seconda delle persone. Le prove sono una benedizione da parte Mia, e quanti di voi vengono spesso innanzi a Me e implorano in ginocchio le Mie benedizioni? Sciocchi bambini! Pensate sempre che qualche parola favorevole conti come le Mie benedizioni, eppure non vi rendete conto che l’amarezza è una di esse. Quelli che condividono la Mia amarezza condivideranno di certo la Mia dolcezza. Queste sono la Mia promessa e la Mia benedizione per voi(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 41”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a rendermi conto che questo ambiente avrebbe contribuito a perfezionare la mia fede e a rafforzare la mia volontà di sopportare la sofferenza. Solo attraversando la sofferenza sarei stata in grado di pregare di più, di affidarmi maggiormente a Dio e di avvicinarmi a Lui. Sebbene non sarei stata in grado di leggere le parole di Dio o di riunirmi e condividere con i fratelli e le sorelle per il successivo anno e mezzo, Dio sarebbe stato comunque con me, quindi dovevo affidarmi a Lui e rimanere salda nella mia testimonianza per umiliare Satana. Dopo essere giunta a comprendere l’intenzione di Dio, ho sentito un rinnovato senso di fede e forza. Durante il periodo trascorso nel campo di lavoro, pregavo spesso Dio e riflettevo sulle Sue parole. Grazie alla guida fornitami dalle parole di Dio, sono stata in grado di superare i lunghi giorni della prigionia.

Dopo essere stata rilasciata, ho ripreso a fare il mio dovere, ma nell’ottobre del 2013 sono stata di nuovo arrestata. Quel giorno, verso le quattro del pomeriggio, stavo tornando dalla predicazione del Vangelo e stavo scendendo dall’autobus, quando sono stata assalita e trattenuta da un gruppo di tre individui. Uno di loro ha detto: “È passato qualche anno ormai, mi riconosci ancora? Perché non vieni a fare un giro con noi?” Sono andata subito nel panico, e ho pensato: “Adesso sono nei guai. Ora che la polizia mi ha arrestata, di certo non mi lascerà andare facilmente”. Mi hanno costretta a salire sulla loro volante e si sono seduti ai miei lati, tenendomi ferme le mani in modo che non potessi muovermi. Poi sono stata mandata in un centro per il lavaggio del cervello, scortata in ogni momento da due “accompagnatori”. In quel posto, dalle 7:30 del mattino alle 19:00, per indurmi a tradire Dio, mi costringevano a guardare video che bestemmiavano Dio e screditavano la chiesa, oltre a video che esaltavano il Partito Comunista Cinese. Gli accompagnatori mi sorvegliavano 24 ore su 24 e non mi era permesso pregare o anche solo chiudere la porta quando andavo in bagno. Le lunghe ore di lavaggio del cervello e la sorveglianza continua mi trasmettevano una sensazione di oppressione: mi sentivo ogni giorno ansiosa e tesa e avevo il terrore che, se non fossi stata attenta, sarei caduta nella trappola di Satana. Pregavo Dio in continuazione e Lo supplicavo di proteggere il mio cuore.

Un giorno Chen, che supervisionava le attività di lavaggio del cervello, mi ha portato una copia di “La Parola appare nella carne” e ha detto: “Questo è il libro della tua chiesa: pensi ancora che questa sia la parola di Dio? Lo ha chiaramente scritto una semplice persona”. Io ho preso il libro delle parole di Dio e ho pensato: “Ognuna delle parole di Dio è la verità; voi diavoli non credete in Dio, quindi come potreste mai capire le Sue parole?” Ho aperto il libro e ho visto il seguente passo: “In questa fase dell’opera, ci viene richiesto il massimo grado di fede e amore. Una minima disattenzione può indurci a inciampare, perché questa fase dell’opera è diversa da tutte le precedenti: ciò che Dio sta perfezionando è la fede delle persone, la quale è, al tempo stesso, invisibile e intangibile. Ciò che Dio compie è trasformare le parole in fede, amore e vita(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Il cammino… (8)”). Leggendo queste parole, ho sentito l’incoraggiamento e il conforto di Dio. L’opera di Dio degli ultimi giorni è l’opera delle parole. Egli predispone ogni genere di situazione per permettere alle persone di fare esperienza delle Sue parole, consentendo a tali parole di diventare parte delle persone, di diventare la loro vita. È così che Dio salva e perfeziona l’umanità. Ho pensato a come le parole di Dio mi avevano dato fede e forza per superare i maltrattamenti dei diavoli durante la tortura e il tormento del mio primo arresto. Ora, durante l’attuale arresto, nel momento in cui mi sentivo tormentata, angosciata e oppressa per il fatto di essere costantemente monitorata e sottoposta al lavaggio del cervello con eresie e fallacie, Dio ha predisposto che quell’agente mi mostrasse una copia delle Sue parole, cosa che mi ha riempita di fede e forza. Nonostante le pericolose traversie a cui ero sottoposta in quella prigione infernale, davvero non mi sentivo sola, poiché sapevo che Dio mi proteggeva costantemente e usava sempre le Sue parole per guidarmi. In seguito, per quanto gli agenti cercassero di farmi il lavaggio del cervello con le eresie e le fallacie di Satana, acquietavo consapevolmente i miei pensieri davanti a Dio, Lo pregavo e mi affidavo a Lui in modo da non cadere nelle trappole di Satana. Un agente mi ha mostrato la foto di una sorella e mi ha chiesto se la riconoscevo. Quando ho rifiutato di rispondere, ha cercato di minacciarmi e di ingannarmi dicendo: “Gli altri ti hanno già venduta. Ci hanno detto che sei una leader, ma tu sei ancora qui a cercare di proteggerli. Hanno già confessato tutti e sono stati rimandati a casa. Rifiutandoti di parlare, ti stai solo comportando da stupida, e ti aspetta una lunga, lunga condanna al carcere! Prima inizi a parlare, prima possiamo rimandarti a casa”. Quando ho udito queste parole sono rimasta scioccata, e ho pensato: “Qualcuno mi ha venduta? Allora gli agenti devono sapere tutto di me! Se non inizio a parlare, potrebbe davvero toccarmi una lunga condanna. Forse posso semplicemente dire loro qualche dettaglio insignificante, così che, se davvero dovrò andare in prigione, almeno potrò ottenere una pena ridotta e non dovrò soffrire così tanto”. Ma poi ho pensato: “Se racconto loro dei dettagli, non tradirò forse Dio, non venderò forse i miei fratelli e le mie sorelle? Non va bene, non posso dire loro niente!” Proprio in quel momento, mi sono tornate in mente le parole di Dio che dicono: “In futuro la punizione ricadrà su ciascuno in base al suo comportamento. Ho detto tutto ciò che c’è da dire, perché è questa l’opera che svolgo(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “I malevoli saranno di certo puniti”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a capire che Egli tratta le persone in base a come hanno agito. Se avessi venduto i miei fratelli e le mie sorelle, mi sarei comportata come un vergognoso giuda e Dio mi avrebbe maledetta e punita. Se gli altri mi avevano venduta, era una loro malefatta, ma io non potevo tradire Dio o vendere altri fratelli e sorelle. Mi è tornata in mente una sorella che era stata arrestata, sottoposta a brutali torture e condannata a 9 anni di carcere, ma non si era mai arresa a Satana e quando era stata rilasciata aveva continuato a fare il suo dovere. Nonostante avesse patito delle sofferenze, era rimasta salda nella propria testimonianza e Dio l’aveva approvata. C’era anche Pietro che, nell’Età della Grazia, era stato crocifisso a testa in giù dopo essere stato arrestato e aveva reso testimonianza del suo amore per Dio. Nel ricordare queste storie, mi sono sentita profondamente incoraggiata e il mio cuore si è riempito di fede e di forza. In silenzio, ho preso una decisione: non importava per quanto tempo avrei dovuto restare in prigione, non avrei mai tradito Dio né venduto i miei fratelli e le mie sorelle!

Dopodiché, hanno continuato a interrogarmi, chiedendo: “Con chi sei in contatto? Chi è il tuo leader superiore? Dove vive?” Quando ho rifiutato di rispondere, mi hanno costretta a stare in piedi con la faccia al muro e hanno stabilito turni di due ore, assegnando due agenti a ogni turno, per assicurarsi che non mi addormentassi nel corso delle 24 ore. Se vedevano che mi appisolavo, urlavano: “Non ti azzardare a chiudere gli occhi o a pregare il tuo Dio!” Dopo essere rimasta in piedi per un giorno intero, avevo le gambe così gonfie che erano diventate tese e lucide; non riuscivo più a infilarmi le scarpe e dovevo camminare a piedi nudi. Anche la mia schiena era così dolorante che pensavo di essermi rotta qualcosa. Mi hanno torturata in questo modo per sette giorni e sette notti consecutive. Ero completamente esausta sia nel fisico che nella mente, e il mio corpo stava raggiungendo il limite di sopportazione, così ho invocato silenziosamente Dio in preghiera, chiedendoGli di darmi la fede e la forza per vincere la ferocia di questi diavoli. Dopo la preghiera, mi sono tornate in mente le parole di Dio che dicono: “Negli ultimi giorni dovete rendere testimonianza a Dio. Per quanto sia grande la vostra sofferenza, dovreste camminare fino alla fine, e anche al vostro ultimo respiro, dovete ancora essere leali a Dio e alla mercé delle Sue orchestrazioni; solo questo è vero amore per Lui e una testimonianza forte e clamorosa(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Solamente affrontando prove dolorose puoi conoscere l’adorabilità di Dio”). Le parole di Dio mi hanno riempita di fede. Comunque la polizia mi torturasse, non sarebbe riuscita a controllare il mio cuore. Fintanto che fossi stata ancora in vita e avessi avuto respiro, sarei rimasta salda nella mia testimonianza per umiliare Satana. In seguito, uno degli agenti ha tirato fuori una dichiarazione in cui si bestemmiava Dio e mi ha chiesto di firmarla. Quando mi sono rifiutata di farlo, mi hanno schiaffeggiata più volte sul volto e hanno vomitato con ferocia queste parole: “Sei solo un pezzo di carne sul tagliere e possiamo tagliarti a pezzi come vogliamo. Ogni giorno in cui non firmi e non ci dici ciò che vogliamo sapere è un giorno in più in cui te la facciamo pagare. Qui abbiamo a disposizione diciotto diverse forme di tortura per il tuo ‘piacevole divertimento’. Potremmo ucciderti e nessuno lo scoprirebbe mai!” Dopo aver detto questo, hanno iniziato a prendermi a calci e pugni. Mi hanno picchiata per oltre 10 minuti: mi sentivo stordita, con il viso gonfio, la testa che pulsava di dolore, un forte ronzio nelle orecchie e il sangue che mi usciva dalla bocca. Il viso mi faceva così male che sembrava che qualcuno avesse gettato del sale su un’ustione fresca. Temevo che se avessero continuato a picchiarmi in quel modo sarei inevitabilmente morta. Proprio in quel momento, mi sono ricordata di un passo delle parole di Dio: “Quando gli esseri umani sono pronti a sacrificare la propria vita, tutto diventa insignificante e nessuno può avere la meglio su di loro. Che cosa potrebbe essere più importante della vita?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 36”). Le parole di Dio mi hanno dato fede e forza. La mia vita e la mia morte erano nelle mani di Dio e, senza il Suo permesso, Satana non avrebbe potuto togliermi la vita. Persino se fossi stata torturata a morte, ciò sarebbe avvenuto con il permesso di Dio. Ero pronta a sottomettermi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio e sarei rimasta salda nella mia testimonianza per soddisfarLo anche se ciò avesse comportato la mia morte.

Dopodiché, gli agenti mi hanno incessantemente minacciato e intimato di firmare una dichiarazione che bestemmiava Dio. Quando mi sono rifiutata di firmare, mi hanno costretta ad accovacciarmi mentre mi picchiavano con una sbarra di metallo sulle gambe e sulla schiena. Un’altra volta, un agente mi ha picchiata così forte sulla schiena che mi è sembrato che si fosse rotto qualcosa e ho gridato involontariamente. Poi ha acceso una sigaretta e mi ha soffiato il fumo negli occhi mentre mi costringeva a tenerli aperti. Provavo una dolorosa sensazione di bruciore agli occhi, mentre lacrime e muco mi scendevano a fiotti dagli occhi e dal naso. Non riuscivo a smettere di tossire per il fumo e ho cercato di spostare la testa, ma l’agente mi ha afferrata per i capelli per tenermi la testa ferma e ha continuato a soffiare fumo. Ridendo sfrenatamente, mi ha detto: “Che te ne pare? Se non riesci a sopportarlo, basta che firmi il documento e ci dici quello che sai. Se non parli, sarai nei guai. Domani comprerò un altro pacchetto di sigarette e ti stanerò di nuovo col fumo”. Quando la sigaretta è finita, i miei vestiti erano completamente madidi di sudore. Poi l’agente mi ha costretto a mettermi di nuovo in posizione accovacciata, ma io ero completamente esausta, tremavo in tutto il corpo ed ero così debole che sentivo che sarei svenuta da un momento all’altro. Hanno continuato a torturarmi in questo modo per altre due ore. In seguito, mi hanno soffiato in faccia il fumo di altre due sigarette: ero in preda all’agonia più totale, avevo una sensazione di terribile oppressione al petto e all’addome e le mie dita erano diventate rigide e curve. Mi hanno afferrato la mano e hanno cercato di costringermi a firmare il documento, ma ho pregato Dio in silenzio e non ho permesso loro di muovere la mia mano di un centimetro. Alla fine, non ho firmato quel documento che bestemmiava Dio, ma gli agenti non avevano finito con me: per costringermi a firmare, uno di loro mi ha afferrata per i capelli e mi ha sbattuto la testa contro il muro, facendomi un bernoccolo grosso e gonfio. Dopo di che, mi ha colpita con forza sul volto e mi ha dato calci alle gambe e allo stomaco, cosa che mi ha fatto sentire stordita e intorpidita in tutto il corpo. Quando l’agente si è stancato di picchiarmi, ha preso un manganello elettrico e ha iniziato a darmi scariche sul viso, sul petto e su altre parti del corpo. Mi sono sentita come se fossi trafitta da aghi in tutto il corpo. Pregavo continuamente Dio, chiedendoGli di riempirmi di fede e di forza perché rimanessi salda. Mentre mi colpiva col taser, l’agente mi minacciava con ferocia: “Ti torturerò finché non avrai lesioni interne. Quando te ne andrai da qui, sarai piena di malattie e morirai di una morte lenta!” Più questi agenti parlavano, più io li odiavo. Ho pensato alle parole di Dio che dicono: “Come può questo demonio, schiumante di rabbia, permettere che Dio abbia il controllo sulla sua corte imperiale sulla terra? Come può volontariamente inchinarsi alla Sua potenza superiore? Il suo detestabile volto è stato esposto per ciò che è, tanto che non si sa davvero se ridere o piangere, ed è davvero difficile parlarne. Non è questa la sua essenza? Nonostante la sua anima sia orribile, egli la crede d’incredibile bellezza. Che banda di complici criminali! Scendono nel regno dei mortali per indulgere nei piaceri e sollevare disordini, gettando tanto scompiglio da rendere il mondo un luogo incostante e volubile e riempire il cuore dell’uomo di panico e disagio, e hanno giocato con l’uomo a tal punto che il suo aspetto è diventato quello di un disumano animale dei campi, di una bruttezza estrema, in cui si è persa ogni traccia del sant’uomo originale. E poi aspirano persino ad assumere il potere sovrano sulla terra. Ostacolano l’opera di Dio a tal punto che può a stento avanzare, e isolano l’uomo, come tra pareti di rame e di acciaio. Dopo aver commesso tanti gravi peccati e causato così numerosi disastri, si aspettano ancora qualcosa di diverso dal castigo?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (7)”). Il Partito Comunista Cinese è il diavolo che prova odio per Dio e Gli oppone resistenza. Più quelle persone mi torturavano, più riuscivo a vederle con chiarezza per ciò che erano realmente: brutte e ripugnanti. Le odiavo con tutto il mio essere, mi ribellavo a loro e mi sentivo ancora più motivata a seguire e soddisfare Dio. Poi, l’agente ha cercato nuovamente di intimidirmi, dicendo: “Anche se non parli, verrai comunque condannata e finirai in prigione per più di dieci anni!” Ero indignata e ho pensato: “Se devo andare in prigione, allora così sia. Non importa a quanti anni sarò condannata: non mi arrenderò mai a voi diavoli!” Alla fine, non sono riusciti a ottenere nessuna informazione da me e, nel luglio del 2014, mi hanno affibbiato la falsa accusa di “aver utilizzato un’organizzazione settaria per compromettere l’applicazione della legge” e mi hanno condannata a quattro anni di prigione.

Ripensando alle due volte in cui sono stata arrestata e incarcerata, il Partito Comunista Cinese ha usato vari metodi per cercare di farmi tradire Dio, tra cui pestaggi brutali, intimidazioni, lavaggio del cervello e umiliazioni. Durante ognuna di queste traversie, se non avessi avuto la protezione di Dio e la fede e la forza instillate in me attraverso le Sue parole, le torture dei poliziotti mi avrebbero uccisa molto tempo fa. Per mezzo di queste traversie, ho sperimentato l’amore di Dio in prima persona e ho visto l’autorità e il potere delle Sue parole. Sono state le parole di Dio a guidarmi attraverso queste tribolazioni. Non importa come il PCC mi perseguiterà: continuerò a seguire Dio e a fare il mio dovere per ripagare il Suo amore.

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