84. Lavorare sodo è sufficiente per entrare nel Regno dei Cieli?
Sono nata in una famiglia cattolica. Fin dalla giovane età, mia nonna mi ha insegnato come pregare e come osservare i riti cattolici. A quindici anni, ho cominciato a studiare dottrina cattolica. Il prete ci raccomandava di seguire i comandamenti, amarci l’un l’altro, andare a messa e fare buone azioni. Diceva che solo chi si comportava così era un cristiano devoto, che sarebbe stato condotto nel Regno dei Cieli all’arrivo del Signore. Mi ripetevo sempre: “Devo obbedire a Dio, seguire le regole della chiesa e fare tante buone azioni, affinché il Signore mi ami e mi benedica al Suo ritorno, conducendomi nel Regno dei Cieli”.
Entrata all’università, ho interrotto gli studi per avere più tempo da dedicare alla chiesa. In quel periodo, ho scoperto che gli altri parrocchiani sembravano tanto devoti, pregavano e andavano a messa, ma nella vita fumavano, bevevano e bagordavano. Disgustata, ho pensato: “Il Signore ci insegna ad amarLo, ad aiutare i bisognosi e a rifuggire dalle tentazioni mondane. Quelli sono credenti solo di facciata ma, in realtà, non alzano un dito per il Signore. Ricercano cose materiali e piaceri terreni. Non è contro i Suoi insegnamenti? Io sarò diversa. Compirò opere buone e, quando giungerà l’ora, potrò entrare nel Regno dei Cieli”. Tuttavia, col tempo, ho scoperto di trasgredire anch’io ai comandamenti nella vita quotidiana. Quando ho visto quei membri della chiesa che cercavano i piaceri vivere liberi e felici, mentre io affrontavo difficoltà e avversità, non ho potuto fare a meno di biasimare Dio. Il Signore ci insegna ad amare gli altri come noi stessi, ma io provavo sempre invidia e disprezzo. In famiglia, mi rimproveravano ogni errore, mentre io trovavo scuse, cavillavo e me la prendevo con loro. Il Signore ci insegna l’umiltà e il perdono, ma io non facevo mie queste cose. Mi sentivo in colpa, una credente solo a parole. Ho iniziato a riflettere: “Perché non supero mai i miei peccati? Anche se ogni volta mi confesso con il sacerdote e rimedio con le buone azioni, ricado comunque nello stesso peccato. Una fede così può ricevere la benedizione di Dio?” Però il nostro prete ci diceva sempre che chi si confessa dopo aver peccato verrà perdonato; basta servire il Signore e compiere buone azioni per riacquistare la Sua misericordia e la Sua benedizione ed entrare nel Regno, perché nella Bibbia è scritto: “Ho combattuto una buona lotta, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Quanto al resto, c’è una corona di giustizia messa da parte per me” (2 Timoteo 4:7-8). Pensare a ciò che diceva il prete era una consolazione. Per me, era sufficiente andare a messa, confessarmi e spendermi per il Signore per poter accedere al Regno dei Cieli. Così, mi sono dedicata alle buone azioni. Andavo a trovare malati e detenuti e facevo volontariato in un orfanotrofio.
Un giorno, nel 2017, stavo dando la solita occhiata ai messaggi su Facebook, quando ho visto un passo postato da una sorella di nome Betty: “Sebbene molte persone credano in Dio, poche capiscono cosa significhi avere fede in Lui e cosa esattamente debbano fare per conformarsi alle Sue intenzioni. […] ‘Fede in Dio’ significa credere che ci sia un Dio; questo è il concetto più semplice per quanto riguarda il credere in Dio. Per di più, credere che ci sia un Dio non equivale a credere veramente in Lui; piuttosto, è una sorta di fede semplice con forti connotazioni religiose. La vera fede in Dio significa quanto segue: sulla base della convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose, si sperimentano le Sue parole e la Sua opera, ci si libera della propria indole corrotta, si soddisfano le intenzioni di Dio e si arriva a conoscerLo. Solo un percorso siffatto si può chiamare ‘fede in Dio’. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di semplice e frivolo. Le persone che credono in Dio in questo modo hanno perso il significato del credere in Dio, e per quanto continuino a credere sino alla fine, non otterranno mai l’approvazione di Dio perché percorrono la strada sbagliata. Oggi, c’è ancora chi crede in Dio in base alle parole e nella vuota dottrina. Questi individui non sanno di essere privi dell’essenza della fede in Dio e che non possono avere la Sua approvazione. Eppure pregano Dio per ottenere benedizioni di sicurezza e grazia sufficiente. Fermiamoci, plachiamo i nostri cuori e chiediamo a noi stessi: possibile che credere in Dio sia realmente la cosa più semplice del mondo? Possibile che credere in Dio non sia altro che ricevere più grazia da Lui? Le persone che credono in Dio senza conoscerLo, o credono in Lui ma Gli si oppongono, sono davvero in grado di soddisfare le intenzioni di Dio?” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Che ventata di freschezza. Parole che mi hanno catturata. In particolare, non avevo mai riflettuto sulle domande finali. Le trovavo bellissime e mi chiedevo di chi fossero. Un passo così breve rivelava in pieno il significato della fede in Dio e ciò che noi miriamo a ricavare dalla nostra fede. Ci ho riflettuto su, acquietando il cuore e considerando la mia fede con serietà per la prima volta nella mia vita. Ho ripensato ai miei anni da credente. Partecipavo a varie attività e cerimonie in chiesa, ero attiva nella comunità e facevo volontariato locale. Soffrivo un po’, pagavo un certo prezzo. Però, io agivo così perché Dio benedicesse e proteggesse me e la mia famiglia e, soprattutto, per entrare nel Regno dei Cieli. Mi sembrava giusto perseguire tali cose. Con la mia fede, pensavo di compiacere Dio e di ricevere le Sue promesse e benedizioni. Ma, dopo quella lettura, mi è parso di percepirvi qualcosa di più profondo. Attivarsi per compiere buone azioni con abnegazione solo per ottenere in cambio benedizioni dal Regno dei Cieli non era amare veramente Dio. Egli approverebbe mai una fede così? Allora, ho pensato ai miei vent’anni da credente nel Signore, all’impegno nella chiesa. Tutti i sacrifici e le sofferenze erano stati vani? Più riflettevo su quelle parole, più volevo leggere gli altri post di sorella Betty in modo da chiarirmi le idee. Così l’ho contattata e ci siamo riunite online.
Le ho raccontato ciò che avevo provato leggendo quelle parole: “Quel tuo post è meraviglioso. Mi ha fatto capire che la mia fede nel Signore è mirata solamente alle benedizioni e non è vero amore per il Signore. Però, una cosa non mi torna. La Bibbia dice: ‘Ho combattuto una buona lotta, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Quanto al resto, c’è una corona di giustizia messa da parte per me’ (2 Timoteo 4:7-8). Il prete ci ripete che basta continuare a compiere buone opere e buone azioni per ottenere la benedizione del Signore e venire condotti nel Regno dei Cieli. In questi anni di fede, non ho fatto altro. Davvero il Signore non ricorderà le cose che ho fatto? Non sarò in grado di entrare nel Regno dei Cieli?” Sorella Betty ha tenuto questa condivisione: “Adoperarsi sempre, fare sacrifici e compiere buone azioni per il Signore Lo compiace e, al Suo ritorno, Egli ci rapirà nel Suo Regno. Queste sono parole di Paolo. Il Signore Gesù non disse niente del genere, e nemmeno lo Spirito Santo. Si tratta del punto di vista di Paolo, non di quanto intendeva il Signore. Verità non è ciò che dice l’uomo, ma solo quello che dice Dio. Su una questione seria come l’accesso al Regno dei Cieli, le parole di Dio devono essere la nostra base. Chi si basa su quelle dell’uomo rischia di sviare dal cammino del Signore. Dunque, chi potrà entrare nel Regno dei Cieli? Il Signore Gesù è stato chiaro: ‘Non chiunque Mi dica “Signore, Signore” entrerà nel Regno dei Cieli; ma colui che fa la volontà del Padre Mio che è nei Cieli entrerà nel Regno dei Cieli’ (Matteo 7:21). Ciò ci dimostra che, nel guardare se potremo o meno accedere al Regno dei Cieli, Dio non guarda a quanti sacrifici abbiamo fatto, ma se seguiamo la Sua volontà. In altre parole, per entrare nel Regno dei Cieli bisogna liberarsi della propria natura peccaminosa ed essere purificati; bisogna seguire le Sue parole, sottomettersi a Lui, amarLo e adorarLo. Se ci adoperiamo, lavoriamo tanto e ci sacrifichiamo ma ignoriamo le Sue parole e pecchiamo spesso, opponendoci a Lui, allora non possiamo entrare nel Regno dei Cieli. Quei farisei ebrei che si opposero al Signore servirono Dio anno dopo anno, nel tempio, diffondendo il Suo Vangelo in lungo e in largo. Soffrirono molto e pagarono un prezzo elevato. In apparenza sembravano leali a Dio, ma in realtà avevano a cuore solo i rituali religiosi. Custodivano e predicavano tradizioni e dottrine umane, scartando le leggi e i comandamenti di Dio. Non servivano secondo la Sua intenzione e si allontanarono dalla Sua via. Specialmente quando il Signore Gesù venne a compiere l’opera, i farisei Lo condannarono e Lo calunniarono selvaggiamente, impedendo in ogni modo ai Suoi seguaci di seguirLo per proteggere le proprie posizioni e il proprio sostentamento. Alla fine, si coalizzarono con il governo romano per crocifiggerLo, incorrendo nella punizione di Dio. Questo ci dimostra che le persone possono anche lavorare sodo, sacrificarsi e spendersi, ma ciò non equivale a seguire la volontà di Dio. Ciò perché non sono purificate dal peccato, peccano ancora e oppongono resistenza a Dio anche se hanno fatto sacrifici e si sono spese molto per Lui. Poi ci siamo noi. All’apparenza lavoriamo sodo, siamo gentili e generosi, aiutiamo gli altri fedeli, ma miriamo solo alle benedizioni e all’accesso nel Regno dei Cieli. Quando Dio ci benedice, Gli rendiamo grazie e Lo lodiamo. Nella malattia o nei disastri, Lo biasimiamo e fraintendiamo, arrivando persino a tradirLo. Ciò mostra che non facciamo tutte queste cose per amore verso Dio o per soddisfarLo, ma per patteggiare con Lui. Lo sfruttiamo solo per soddisfare ambizioni e desideri personali. Dunque, siamo forse persone che seguono la volontà del Padre? La Bibbia dice: ‘Siate santi, perché Io son santo’ (1 Pietro 1:16). Se Dio è santo, potrebbe mai condurre persone luride come noi nel Regno dei Cieli? Solo se ci liberiamo della nostra natura peccaminosa, venendo purificati e smettendo di peccare e opporci a Dio, riceveremo la Sua approvazione e saremo degni di entrare nel Regno dei Cieli”. Mentre l’ascoltavo, pensavo: “Credevo che le buone opere mi garantissero di entrarci, ma, a questo punto, pare che la mia fede non rispetti l’intenzione di Dio. L’entrata nel Regno dei Cieli avviene solo diventando santi, ma io non so come farlo”. Ho condiviso i miei pensieri con sorella Betty.
Lei mi ha letto alcune parole di Dio Onnipotente pertinenti: “Un peccatore come voi, che è stato semplicemente redento ma non cambiato o perfezionato da Dio, è in grado di essere in linea con le Sue intenzioni? Per te, che hai ancora il tuo vecchio io, è vero che sei stato salvato da Gesù e non appartieni al peccato grazie alla salvezza di Dio, ma questo non dimostra che tu non sia peccaminoso o impuro. Come puoi essere santificato se non sei stato trasformato? Dentro di te sei pieno di impurità, sei egoista e meschino, eppure vuoi ancora discendere insieme a Gesù; aspetta e spera! Hai mancato una fase nella tua fede in Dio: sei stato solamente redento, ma non trasformato. Perché tu sia in linea con le intenzioni di Dio, l’opera di trasformarti e di purificarti deve essere compiuta personalmente da Lui; altrimenti non potrai mai essere santificato, perché sei stato solo redento. Di conseguenza non sarai qualificato per godere delle buone benedizioni insieme a Dio, perché hai mancato una fase nella Sua opera di gestione dell’uomo, ossia la fase cruciale della trasformazione e del perfezionamento. Tu, un peccatore che è appena stato redento, non puoi pertanto ricevere direttamente l’eredità di Dio” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Riguardo agli appellativi e all’identità”). “Benché Gesù sia giunto tra gli uomini e abbia compiuto molte opere, ha soltanto completato l’opera di redenzione di tutta l’umanità ed è servito come sacrificio espiatorio dell’uomo; Egli, però, non l’ha liberato da tutta la sua indole corrotta. Salvare pienamente l’uomo dall’influenza di Satana ha richiesto non solo che Gesù diventasse il sacrificio espiatorio e Si facesse carico dei peccati dell’uomo, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera ancora maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole satanicamente corrotta. E così, dopo che l’uomo è stato perdonato per i suoi peccati, Dio Si è fatto di nuovo carne per condurlo verso l’età nuova, e ha iniziato l’opera di castigo e giudizio, opera che ha introdotto l’uomo in un regno più elevato. Tutti coloro che si sottomettono al Suo dominio godranno di una verità superiore e riceveranno maggiori benedizioni. Vivranno realmente nella luce e otterranno la verità, la via e la vita” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Poi, ha proseguito: “Nell’Età della Grazia, il Signore Gesù ha compiuto solo l’opera di redenzione. Una volta che accettiamo la Sua salvezza, la confessione e il pentimento assicurano il perdono dei peccati; allora, potremo godere della Sua grazia e delle Sue benedizioni. Il Signore Gesù ha perdonato i nostri peccati senza assolverci dalla natura peccaminosa o dall’indole satanica. Da quando Satana ci ha corrotti, siamo resi schiavi da vari tipi di indole, come arroganza, presunzione, disonestà, propensione all’inganno, perfidia e avidità, e non sappiamo evitare di peccare e opporci a Dio. È la nostra natura satanica a farci peccare e opporre resistenza a Dio: se non eliminiamo la nostra natura peccaminosa, non smetteremo mai di peccare e di opporci a Dio e saremo indegni di entrare nel Regno dei Cieli. Ecco perché il Signore ha annunciato il Suo ritorno negli ultimi giorni, esprimendo verità per compiere l’opera di giudizio a partire dalla casa di Dio, per purificare e trasformare la nostra indole satanica. A quel punto, saremo liberati dal peccato, salvati e guadagnati da Dio. È proprio come profetizzò il Signore: ‘Chi Mi disprezza e non accetta le Mie parole ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata lo giudicherà nell’ultimo giorno’ (Giovanni 12:48). ‘Molte cose ho ancora da dirvi, ma ora non sono alla vostra portata. Ma quando sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di Suo, ma dirà qualsiasi cosa avrà sentito; e vi mostrerà le cose che devono avvenire’ (Giovanni 16:12-13). Solo accettando l’opera di giudizio del Signore ritornato negli ultimi giorni saremo purificati dalla corruzione. In quel modo, saremo degni delle Sue promesse ed entreremo nel Regno”. La condivisione di sorella Betty mi ha fatto veramente vedere la luce. In tanti anni, avevo peccato e mi ero confessata con il sacerdote e mi ero impegnata a compiere buone azioni, eppure non riuscivo comunque a smettere di peccare. Ormai, avevo capito: il Signore Gesù ha compiuto solo l’opera di redenzione e credere in Lui ci ha garantito il perdono dei peccati, ma la natura peccaminosa è rimasta comunque in noi. Ecco perché continuavo a vivere in quel circolo vizioso di peccati e confessioni. L’unico modo di purificarci dalla corruzione è accettare l’opera di giudizio compiuta negli ultimi giorni dal Signore ritornato. Solo allora saremo in grado di sottometterci veramente a Dio e di temerLo e saremo degni di entrare nel Regno di Dio. Questo pensiero mi ha riempita di gioia. Ora avevo la speranza di entrare nel Regno dei Cieli!
Il giorno dopo, sorella Betty mi ha fatto sentire una lettura intitolata “Il Salvatore è già ritornato su una ‘nuvola bianca’”. Era davvero commovente. Erano parole tanto autorevoli. Mi ha detto, entusiasta: “Il Signore atteso con ansia è già tornato come Dio Onnipotente incarnato. Egli esprime molte verità e compie l’opera di giudizio a partire dalla casa di Dio. Le letture di ieri e quella che abbiamo ascoltato oggi sono state tutte pronunciate da Dio Onnipotente. Egli è venuto e ha sciolto i sette sigilli e aperto il rotolo. Ha svelato tutti i misteri mai compresi prima e ha donato le verità necessarie per la piena salvezza e purificazione. Si compie così la profezia dell’Apocalisse: ‘Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese’ (Apocalisse 3:6). Se oggi udiamo la voce di Dio è tutto merito della Sua guida. Che benedizione!” La notizia del ritorno del Signore mi riempiva di gioia. La lettura che avevo ascoltato e le parole che avevo letto il giorno prima erano tutte parole di Dio. Ovvio che possedessero una tale autorità! Chi altri poteva svelare il mistero del ritorno del Signore? Nessuno all’infuori di Dio potrebbe. Ormai ero convinta che quelle fossero parole Sue, che il Signore fosse tornato! È stata una grande emozione. Chi avrebbe immaginato di poterNe accogliere la venuta? Che benedizione! Mi rimaneva una domanda: “Come si compie l’opera di giudizio per purificare e salvare l’uomo appieno?”
Per rispondermi, sorella Betty mi ha letto questo passo delle parole di Dio Onnipotente: “Cristo degli ultimi giorni utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, smascherarne l’essenza e analizzarne le parole e le azioni. Queste parole comprendono diverse verità, quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe sottomettersi a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che smascherano come l’uomo respinge Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Nel compiere l’opera di giudizio, Dio non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo con poche parole, ma compie lo smascheramento e la potatura a lungo termine. Tutti questi diversi metodi di smascheramento e potatura non possono essere sostituiti da parole comuni, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tali metodi vengono considerati giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere assoggettato, pienamente convinto in merito a Dio, e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò a cui l’opera di giudizio porta è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla propria ribellione. L’opera di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione delle intenzioni di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che per l’uomo sono incomprensibili. Inoltre, consente all’uomo di individuare e conoscere la sua essenza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite l’opera di giudizio, perché la sua sostanza è di fatto l’opera di dischiudere la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è l’opera di giudizio svolta da Dio” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità”). Dopo la lettura, ha aggiunto: “Negli ultimi giorni, Dio Onnipotente opera per giudicare e purificare l’umanità con le Sue parole. Egli giudica la ribellione e l’ingiustizia dell’uomo, la sua natura satanica di opposizione a Dio e la sua indole corrotta, e smaschera la nostra brama di benedizioni, la nostra fede impura, e le nostre prospettive fallaci e varie nozioni su Dio. Ci indica anche come essere onesti e servire secondo le Sue intenzioni, come sottometterci e amarLo veramente, come seguire la Sua volontà eccetera. Sperimentando il giudizio e il castigo delle Sue parole, vediamo come siamo stati corrotti da Satana, ossia le nostre arroganza, presunzione, disonestà, propensione all’inganno, perfidia e avidità, e come tutto ciò che viviamo proviene dalla nostra indole satanica. In questo vediamo l’indole di Dio, santa e giusta, che non tollera offese, e cominciamo a odiare noi stessi, a provare rimorso e a praticare la verità. Ecco che la nostra indole di vita comincia gradualmente a cambiare. Tutto ciò grazie alle parole di giudizio pronunciate da Dio”. Poi, sorella Betty ha condiviso le sue esperienze. Prima, nella fede, riteneva sempre di amare il Signore perché si spendeva e faceva sacrifici con entusiasmo, perciò pregava spesso, chiedendoGli grazia e benedizioni. Credeva fermamente che la sua sofferenza per il Signore l’avrebbe ricompensata con l’accesso al Regno dei Cieli. Dopo aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni ed essere stata giudicata e smascherata dalle Sue parole, ha visto che le Sue prospettive sulla fede erano sbagliate e impure: non credeva per amore o per sottomissione a Dio o per svolgere il dovere di un essere creato, ma per soddisfare i propri desideri di benedizione, chiedendo in cambio le benedizioni del Regno dei Cieli. Questo era sfruttare Dio e stringere accordi con Lui. Si è accorta di essere egoista, priva di umanità o ragionevolezza, e se ne pentiva moltissimo, si detestava. Ha iniziato a perseguire la verità come richiesto da Dio, correggendo quelle prospettive distorte. Anche la sua indole satanica si è trasformata. Ha capito che, se voleva conoscere sé stessa e venire purificata dalla corruzione, doveva accettare il giudizio e il castigo delle parole di Dio. Dalla sua condivisione, ho capito quanto siano concrete la verità espressa da Dio e la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni, quanto possano cambiare e purificare le persone. Ho visto quanto abbiamo bisogno che Dio compia la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni e che ora abbiamo un cammino di liberazione dalla corruzione. Ero tanto emozionata.
Nelle riunioni seguenti, sorella Betty ha condiviso con me sul mistero dell’incarnazione di Dio, su come Satana corrompe l’uomo, su come Dio salva l’uomo un passo alla volta, sulla storia segreta della Bibbia, sugli esiti e le destinazioni che attendono l’umanità e tanto altro. Erano verità che non avevo mai sentito prima in oltre 20 anni di fede. Più leggevo le parole di Dio Onnipotente, più le ritenevo la voce di Dio. Solo Dio incarnato poteva esprimere parole così autorevoli e potenti. Chi altri poteva smascherare la verità della corruzione satanica? Chi poteva mostrarci le deviazioni nella nostra fede e mostrarci il giusto cammino? Chi poteva svelare i misteri del piano di 6.000 anni di Dio e dirci quali esiti e destinazioni ci attendono? Mi sono convinta che Dio Onnipotente è il Signore ritornato, il Cristo degli ultimi giorni! A quel punto, ho accettato con gioia la Sua opera degli ultimi giorni.