15. La scelta di un’insegnante

di Mo Wen, Cina

Mentre il sole tramontava a ovest, al momento del crepuscolo, la porta di una piccola fattoria era aperta, con un drappo bianco legato alla maniglia, e un raggio di sole rimasto si riversava sul muro di mattoni rossi non verniciati del cortile.

Al centro della sala c’era una bara. Davanti alla bara erano inginocchiati una bambina di sette anni, un bambino di nove anni, e una donna sulla trentina, abitante di un villaggio rurale.

“Mamma, abbiamo avuto un incidente in famiglia. Perché nessun parente è venuto ad aiutare?” La voce tenera della giovane rompeva il silenzio all’interno della casa.

“A causa della malattia di vostro padre e del fatto che abbiamo dato fondo a tutti i nostri risparmi, i nostri parenti ci disprezzano perché siamo poveri e ci guardano dall’alto in basso. D’ora in poi, dopo la morte di vostro padre, saremo solo noi, una madre e i suoi figli, a contare l’uno sull’altro. Voi due dovete lavorare sodo per dimostrare quanto valete; non lasciate che gli altri vi guardino dall’alto in basso. Spero che entrambi possiate avere un futuro promettente, che possiate fare qualcosa, e cambiare il nostro destino!” La madre si asciugava le lacrime, i suoi occhi erano pieni di determinazione, e pronunciava queste parole con serietà guardando i due bambini piccoli.

La bambina di sette anni era An Ran.

Questa scena dell’infanzia è rimasta profondamente impressa nel cuore di An Ran. Fin dalla giovane età, An Ran sapeva che doveva lavorare sodo per dimostrare quanto valeva; lottare per l’eccellenza e ottenere l’ammirazione degli altri era il suo obiettivo di vita. An Ran ha lavorato particolarmente sodo a scuola, credendo che solo attraverso uno studio diligente avrebbe potuto avere un futuro promettente. Durante la scuola elementare, An Ran era quasi sempre tra le prime tre della sua classe.

All’età di tredici anni, An Ran frequentava la scuola media quando una vicina aveva condiviso il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni con sua madre. Quel giorno, An Ran aveva accompagnato sua madre a guardare un video sulla creazione iniziale di Dio. Da quel giorno An Ran ha saputo che gli esseri umani erano stati creati da Dio, e che c’era un Sovrano in mezzo ai cieli e alla terra e a tutte le cose che guidava e si prendeva cura di tutta l’umanità. An Ran sentiva calore dentro: Dio era così buono!

A quindici anni, a causa della mancanza di soldi per la scuola, An Ran è stata costretta ad abbandonare gli studi e a lavorare. Sebbene An Ran sapesse che era bello credere in Dio, sentiva di essere ancora giovane e di avere molto futuro davanti a sé. Non voleva vivere una vita ordinaria senza risultati perché pensava che nessuno l’avrebbe rispettata. Così, ha deciso di lavorare sodo e guadagnare denaro per trovare un lavoro dignitoso e rispettabile, pensando che, fintanto che fosse riuscita ad affermarsi, sarebbe stata in grado di vivere gloriosamente di fronte agli altri e non essere più disprezzata. La mente di An Ran era piena di pensieri su come costruire rapidamente sé stessa. Per questo poteva partecipare alle riunioni solo occasionalmente durante il suo tempo libero.

Una sera, quando An Ran aveva diciassette anni, il calore persistente nell’aria non si era ancora dissipato. Clic. Tunf. I suoni di apertura e chiusura delle porte, una sequenza di movimenti vivace ed efficiente, seguita da passi affrettati. Sua cugina era tornata.

“Cosa c’è che non va? Qualcosa di urgente?” Chiede An Ran.

“Ho una buona notizia per te. La nostra scuola sta reclutando urgentemente insegnanti. Ho parlato di te al dirigente scolastico. Se riesci a farti assumere, questo lavoro è prestigioso e ben pagato”. Dopo aver saputo questa notizia, An Ran si è subito sentita tentata. Fin dall’infanzia, aveva sperato di eccellere e affermarsi un giorno. Ora, c’era per lei una così buona opportunità di entrare nella professione di insegnante, che era considerata una carriera rispettabile. Sapeva che si poteva lavorare nelle scuole solo se si era laureati o, quanto meno, se si aveva un diploma di laurea. Ha pensato tra sé e sé: “Senza l’aiuto di mia cugina, come potrei avere la possibilità di lavorare in una scuola? In seguito, potrò sostenere l’esame per ottenere l’abilitazione all’insegnamento e diventare un’insegnante ufficiale, ottenendo così fama e guadagno, giusto? Quando arriverà quel giorno, nessuno mi guarderà più dall’alto in basso”. Pensando a questo, An Ran ha acconsentito senza esitazione.

Mentre usciva dalla casa di sua cugina, An Ran ha iniziato a rimuginare e ha pensato: “Quando in futuro lavorerò in una scuola privata, avrò una pausa solo ogni due settimane e sicuramente non potrò partecipare alle riunioni. L’opera di Dio sta per finire. Se il mio lavoro influisce sulla mia partecipazione alle riunioni, ciò sarà dannoso per la mia vita”. Ma questa era per lei un’opportunità per realizzare il sogno di eccellere che aveva da tanto tempo. An Ran non voleva perderla. Dopo aver riflettuto a lungo, An Ran ha comunque scelto il lavoro. Si consolava dicendo che, fintanto che avesse letto di più le parole di Dio e avesse partecipato alle riunioni durante le vacanze dal lavoro, tutto sarebbe andato bene e questo probabilmente non avrebbe avuto un impatto eccessivo.

Mentre le vacanze estive volgevano al termine, An Ran ha ottenuto con successo il lavoro ed è diventata maestra elementare come aveva desiderato. An Ran aveva finalmente trovato una piattaforma per realizzare i suoi sogni ed era molto emozionata, metteva il 110% in questo lavoro.

All’inizio dell’autunno, la scuola ha accolto un nuovo gruppo di studenti, e il campus era pieno di chiacchiere e risate giocose. An Ran aggrottava le sopracciglia, camminando a passo spedito verso l’edificio didattico con una pila di libri di esercizi tra le braccia, pensando tra sé: “La concorrenza tra le classi in questa scuola è particolarmente feroce. I punteggi dei test di classe di ogni insegnante diventano il fulcro della discussione tra dirigenti e direttori. Non ho esperienza di insegnamento. Quando sono entrata a scuola per la prima volta, le classi in cui insegnavo avevano i punteggi peggiori. Se voglio raggiungere le altre classi, dovrò investire ancora più tempo e impegno”. An Ran ha preso la sua decisione: “Devo migliorare i loro punteggi nei test e diventare un’eccellente insegnante che viene elogiata dai genitori degli studenti”. Pensando a questo, An Ran non ha potuto fare a meno di fare un respiro profondo. “È una pressione immensa!”

Dopodiché, An Ran è diventata come un orologio carico e non osava mai rilassarsi per un momento. Fare gli straordinari e stare alzati fino a tardi era diventata routine, correggendo i compiti e dando ripetizioni serali agli studenti in difficoltà per migliorare i loro voti. Diversi mesi dopo, le lezioni di An Ran sono passate dall’ultimo posto al primo e al secondo posto. Tutto questo seguito dagli elogi dei genitori e dalla grande stima dei dirigenti, il che ha soddisfatto notevolmente la vanità di An Ran. Era euforica, camminava a testa alta, e si sentiva orgogliosa quando incontrava le persone del suo villaggio. Credeva che valesse la pena di affrontare tutte quelle difficoltà, non importa quanto fossero dure ed estenuanti.

Tuttavia, sotto la sua esteriorità raffinata si celavano un’amarezza e una sofferenza infinite che solo lei conosceva.

“Te l’ho detto tante volte, non puoi passare a un lavoro meno impegnativo? Guardati, hai perso più di cinque chili in solo un anno e mezzo, prendi costantemente medicine e fai iniezioni e lavori sempre fino allo sfinimento. Stai cercando di ucciderti? Sei una credente in Dio: come può andare bene che non nemmeno partecipi alle riunioni? Se continua così, sarai comunque in grado di capire la verità e di essere salvata?” La madre di An Ran la rimproverava mentre lei sedeva accanto al letto, con gli occhi pieni di pietà.

“Mamma, so che questo lavoro è troppo impegnativo e non lascia tempo per le riunioni, ma…” Prima che potesse finire, la gola aveva iniziato a farle male.

Sua madre, voltandosi, le aveva porto un bicchiere d’acqua. Dopo che sua madre se n’era andata, An Ran aveva ripensato all’anno trascorso. La competizione aperta e le lotte nascoste tra colleghi, le frequenti nottate e la pressione sul lavoro avevano portato An Ran a soffrire di insonnia, spesso afflitta da incubi anche quando riusciva ad addormentarsi. Il suo sistema immunitario era diventato particolarmente debole e prendeva farmaci quasi ogni giorno. Il pesante carico di lavoro quotidiano lasciava An Ran senza tempo né energia per presentarsi al cospetto di Dio. Si sentiva come una macchina che non smetteva mai di funzionare, non conosceva quasi nulla oltre il lavoro. A volte pensava: “Devo cambiare lavoro? Continuare così sta davvero influenzando il mio progresso nella vita. Ma, se mi dimetto, il sogno che ho sin da piccola di distinguermi non sarà completamente infranto? Incontrerò mai più un’opportunità così buona?” Gli sguardi ammirati di parenti e amici, e gli elogi dei genitori degli studenti e dei dirigenti scolastici: era tutto ciò che An Ran aveva desiderato. “Come dice il proverbio”, pensava, “‘Le persone devono avere il fegato di combattere per la propria dignità’. Le persone vivono per mettersi alla prova e guadagnarsi il rispetto, no? Che senso ha vivere se poi sarai mediocre per tutta la vita?” An Ran si è alzata ed è tornata alla scrivania, prendendo la penna per continuare a lavorare sul programma della lezione. È giunta a una conclusione e ha deciso che non poteva abbandonare il suo lavoro, e ha pensato che, fintanto che avesse fatto buon uso delle sue vacanze lavorative per nutrirsi della parola di Dio e partecipare a più riunioni, sarebbe stato lo stesso.

Durante il Festival di Primavera del 2011, mentre puliva la casa con sua madre, An Ran all’improvviso ha scoperto di non riuscire a sollevare il braccio destro e non osava abbassare la testa. Quando ha provato ad abbassare la testa, ha sentito uno schiocco. An Ran era spaventata e perplessa.

“Hai una spalla congelata e una spondilosi cervicale. Queste sono entrambe malattie professionali. Se non inizi presto la terapia, potrebbero portarti alla paralisi in futuro. Inoltre, la tua costituzione fisica è particolarmente carente, per cui devi iniziare immediatamente la terapia”, ha comunicato solennemente ad An Ran il medico dell’infermeria.

Dopo aver ascoltato le parole del medico, An Ran si sentiva particolarmente spaventata: “Ho solo diciannove anni. La mia vita è appena iniziata e devo realizzare ancora molti sogni. Se la mia spalla congelata e la spondilosi cervicale peggiorano, come potrò superare i giorni a venire? Potrò ancora andare a fare lezione e lavorare normalmente?” Solo al pensiero che il suo sogno di eccellere poteva essere infranto, An Ran si sentiva particolarmente riluttante e non poteva fare a meno di lamentarsi: “Perché la mia vita è così amara? Perché non riesco a realizzare i miei desideri? Sono destinata a essere disprezzata per tutta la vita?” Non poteva fare a meno di piangere.

Il cielo era grigio, come se stesse per nevicare. Il vento freddo fischiava facendo rabbrividire le persone come se fossero cadute in una ghiacciaia.

An Ran si era rannicchiata sul letto, con il viso pieno di frustrazione. Si sentiva come se non avesse futuro e mancava di entusiasmo in tutto ciò che faceva. Nel suo dolore poteva solo presentarsi davanti a Dio in preghiera: “Oh Dio, all’improvviso ho avuto una malattia così grave e ho paura. Non so come andare avanti. L’anno scorso ho lavorato sempre e non ho partecipato molto alle riunioni. So che questo non è in linea con le Tue intenzioni, ma non posso sopportare di abbandonare il mio lavoro. Sento che la mia vita è amara e non so perché mi sia successo tutto questo. Possa Tu illuminarmi e permettermi di uscire da questo dolore”.

A quel tempo c’era la pausa invernale e An Ran trascorreva il suo tempo partecipando alle riunioni o a casa leggendo le parole di Dio. Le piaceva particolarmente guardare film e video sul Vangelo. Quando ha visto che durante l’Età della Grazia molti missionari viaggiavano in lungo e in largo per la Cina, abbandonando la famiglia e il matrimonio e sopportando ogni sorta di persecuzione, eppure continuavano a predicare instancabilmente il Vangelo e a spendersi di buon grado per il Signore, senza pentirsi della propria scelta, An Ran si è sentita profondamente ispirata. Pensava tra sé e sé: “Credevano nel Signore Gesù con tanto fervore, e io oggi ho accettato la terza fase dell’opera di Dio, dando il benvenuto al ritorno del Signore Gesù. Ho ascoltato di più le parole di Dio e compreso più verità e misteri di loro. Ho goduto di così tanta irrigazione e nutrimento dalle parole di Dio, dovrei ancora di più predicare il Vangelo e testimoniare Dio”. An Ran ricordava molti fratelli e sorelle intorno a lei che avevano abbandonato il matrimonio e il lavoro, svolgendo attivamente i propri doveri nella chiesa e ripagando l’amore di Dio. Credeva in Dio ormai da diversi anni, godendo della grazia di Dio, ma invece di svolgere i suoi doveri, non poteva nemmeno partecipare regolarmente alle riunioni. Si chiedeva se credeva davvero in Dio. Ripensando alle sorelle con cui si riuniva, che ora svolgevano i loro doveri nella chiesa, mentre lei perseguiva ricchezza, fama e guadagno, An Ran si chiedeva: “Perché non riesco a smettere di perseguire ricchezza, fama e guadagno?”

Un giorno An Ran ha letto un passaggio delle parole di Dio: “Il destino dell’uomo è nelle mani di Dio. Tu non sei in grado di controllarti: sebbene l’uomo si affanni e si dia da fare sempre per sé stesso, egli rimane incapace di controllarsi. Se potessi conoscere le tue prospettive e controllare il tuo destino, saresti ancora un essere creato? In breve, a prescindere da come Dio operi, la Sua opera è per il bene dell’uomo. Considera, per esempio, il cielo e la terra e tutte le cose che Dio ha creato per servire l’uomo: la luna, il sole e le stelle che ha fatto per l’uomo; gli animali e le piante, la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno e così via, sono tutte fatte per l’esistenza dell’uomo. Dunque, a prescindere da come Dio castighi e giudichi l’uomo, tutto è per la sua salvezza. Sebbene Egli spogli l’uomo delle sue speranze della carne, ciò è per la sua purificazione, e la sua purificazione è per la sua sopravvivenza. La destinazione dell’uomo è nelle mani del Creatore, quindi come potrebbe l’uomo controllare se stesso?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”). An Ran ha capito che il destino dell’uomo è nelle mani di Dio e non soggetto ai propri desideri. Si è resa conto di essere solo un essere creato insignificante e che non poteva controllare quali esperienze avrebbe vissuto nella vita. Tuttavia, ha sempre voluto fare le cose a modo suo e non si è sottomessa alla sovranità e alle disposizioni di Dio. Credeva inoltre di avere una vita sfortunata perché si era ammalata e non poteva continuare il suo lavoro o distinguersi. Ha pensato: “Questo non è forse lamentarsi con Dio?” Riflettendo sull’anno trascorso, An Ran si è resa conto che, a causa della sua concentrazione sul lavoro, il suo rapporto con Dio si era allontanato. Se non fosse stato per la sua malattia, sarebbe rimasta concentrata unicamente sul lavoro e sul guadagno, senza tempo né energia per presentarsi al cospetto di Dio. Ora, nonostante la sua sofferenza fisica, poteva calmarsi e trascorrere del tempo leggendo la parola di Dio, il che era positivo. An Ran era disposta a sottomettersi e a cercare l’intenzione di Dio.

Quando il sole invernale emergeva, il suo calore era particolarmente invitante. La luce del sole riempiva ogni angolo del cortile, inondando il suo corpo di calore.

An Ran sedeva nel cortile, appoggiandosi allo schienale della sedia, leggendo in silenzio queste parole di Dio: “Questo è il tempo in cui il Mio Spirito compie una grande opera, e in questo tempo Io avvio la Mia opera fra le nazioni dei Gentili. Inoltre, è il tempo in cui classifico tutti gli esseri creati, per inserirli nelle loro rispettive categorie, in modo che la Mia opera possa procedere più velocemente e più efficacemente. Per cui vi chiedo ancora che offriate tutto il vostro essere per la Mia intera opera e che, inoltre, vediate chiaramente e constatiate tutta l’opera che ho fatto in voi e che mettiate tutta la vostra forza nella Mia opera in modo che possa diventare più efficace. Questo è ciò che devi comprendere. Smettila di lottare con gli altri, di cercare vie d’uscita o di cercare agi della carne, tutte cose che ritarderebbero la Mia opera e il tuo meraviglioso futuro. Tutto ciò, invece di proteggerti, ti porterebbe alla distruzione. Non sarebbe sciocco da parte tua? Quello di cui oggi godi avidamente è proprio ciò che rovinerà il tuo futuro, mentre il dolore che soffri oggi è proprio ciò che ti protegge. Devi essere chiaramente consapevole di queste cose, in modo da evitare di cadere preda di tentazioni da cui avrai difficoltà a liberarti e di ritrovarti in una fitta nebbia, incapace di trovare il sole. Quando la fitta nebbia si dissiperà, ti ritroverai nel bel mezzo del giudizio del gran giorno(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “L’opera di diffusione del Vangelo è anche l’opera di salvezza dell’uomo”). Riflettendo sulle parole di Dio, An Ran è arrivata gradualmente a comprendere che fin da piccola aveva sempre perseguito l’eccellenza, volendo cambiare il suo destino con le sue stesse mani. Pensava sempre: “Bisogna farsi un nome nel mondo e conquistare l’ammirazione della gente, altrimenti la vita non ha significato. Che senso ha vivere se si rimane nelle categorie inferiori?” Nel suo perseguimento dell’eccellenza e della gloria, An Ran aveva lavorato duramente per guadagnare denaro, e dopo aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, sebbene sapesse che questa fase del lavoro mirava a purificare e trasformare le persone, che era la fase finale dell’opera di Dio e che questa fase dell’opera arrivava solo una volta nella vita e se l’avesse mancata avrebbe perso l’opportunità di essere salvata, si allontanava da Dio per perseguire ricchezza, fama e guadagno, e aveva scelto la realizzazione dei suoi ideali e desideri e il perseguimento dell’eccellenza come valore della vita. Per questo lavorava senza sosta, lottando aspramente nel vortice della fama, del guadagno e della ricchezza, che alla fine l’aveva portata alla totale sofferenza fisica e al profondo dolore. Soprattutto, si allontanava da Dio e Lo tradiva per distinguersi e per il bene di queste cosiddette prospettive, ritardando le opportunità di riunirsi con gli altri e ottenere la verità. Non era proprio questo ciò che dicevano le parole di Dio: “Quello di cui oggi godi avidamente è proprio ciò che rovinerà il tuo futuro”? Il perseguimento della ricchezza, della fama e del guadagno non porta a buone prospettive; in realtà fa del male e ti rovina! An Ran si è resa conto che sebbene questa malattia le causasse qualche dolore, aveva anche bloccato il suo perseguimento di fama e guadagno. Esteriormente, questa malattia sembrava mandare in frantumi i suoi sogni, ma invisibilmente la proteggeva. Attraverso questa malattia, An Ran era riuscita a presentarsi al cospetto di Dio e a riflettere sul proprio percorso e contemplare davvero la sua vita: cosa era più importante, perseguire la verità e la vita, o la fama e il guadagno? In quel momento, An Ran se ne è resa conto; pensando alle parole della Bibbia: “Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole, ed ecco, tutto è vanità, è un correre dietro al vento” (Ecclesiaste 1:14). “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?(Matteo 16:26). La ricchezza, la fama e il guadagno possono portare un godimento temporaneo, dare risalto ad uno e portare la stima degli altri, ma ciò significa perdere l’opportunità di guadagnare la verità e la salvezza, il che equivale a sacrificare la propria vita. Che significato c’è in questo?

An Ran ha continuato a leggere un altro passaggio delle parole di Dio: “L’Onnipotente ha pietà di questi uomini che hanno sofferto profondamente; allo stesso tempo prova avversione per queste persone del tutto prive di consapevolezza, perché ha dovuto aspettare troppo a lungo una risposta dalle persone. Egli desidera cercare, cercare il tuo cuore e il tuo spirito, e portarti acqua e cibo affinché ti svegli e non abbia più sete e fame. Quando sei stanco e inizi a sentire il cupo squallore di questo mondo, non essere smarrito, non piangere. Dio Onnipotente, l’Osservatore, abbraccerà il tuo arrivo in qualunque momento. Veglia al tuo fianco, aspettando che torni indietro. Attende il giorno in cui, d’un tratto, recupererai la memoria: quando ti renderai conto che sei venuto da Dio, che in un momento imprecisato hai smarrito la strada, che in un momento imprecisato hai perso conoscenza lungo il cammino e che in un momento imprecisato hai acquisito un ‘padre’; quando ti renderai conto, inoltre, che l’Onnipotente ha sempre vegliato, aspettando il tuo ritorno per un periodo molto, molto lungo. Egli vigila con una brama disperata, aspettando una reazione senza alcuna risposta. Il Suo vegliare e attendere è inestimabile ed è per il bene del cuore e dello spirito umani. Forse questo vegliare e attendere è infinito, e forse è al termine, ma dovresti sapere esattamente dove sono il tuo cuore e il tuo spirito in questo momento(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Il sospiro dell’Onnipotente”). Leggendo le parole di Dio che invitano ripetutamente all’umanità, il cuore di An Ran era profondamente commosso e le lacrime le offuscavano la vista. Sospirava dentro di sé, “Così Dio ha sempre aspettato il mio ritorno, non rinunciando mai a salvarmi”. An Ran si è resa conto che, nonostante avesse sentito la voce di Dio molto tempo prima, avesse letto molte delle parole di Dio e sapesse che Dio negli ultimi giorni Si è fatto carne per salvare personalmente l’umanità e che questa era un’opportunità estremamente rara, lei aveva avuto il cuore troppo intransigente e insensibile, concentrando i suoi pensieri, la sua energia e il suo tempo sul lavoro per denaro, perseguendo la stima degli altri e sforzandosi di elevare sé stessa. Era consapevole del fatto che, se avesse continuato su questa strada, si sarebbe solo esaurita e sarebbe diventata completamente una vittima sacrificale della fama, del guadagno e del prestigio, incapace di assicurarsi buone prospettive e alla fine si sarebbe rovinata. In quel momento, An Ran si è sentita profondamente toccata, i suoi occhi pieni di lacrime. Capiva che tutto ciò che Dio le aveva dato era amore e salvezza, mentre lei aveva risposto con rifiuto, evasione e opposizione. Si sentiva in debito con Dio. In silenzio, ha deciso di nutrirsi sinceramente delle parole di Dio e partecipare alle riunioni, e non sprofondare mai più nell’abbattimento e nel degrado.

Poi ha ascoltato una lettura delle parole di Dio: “Sei un essere creato, pertanto dovresti naturalmente adorare Dio e perseguire una vita ricca di significato. Se non adori Dio e vivi nella lurida carne, allora non sei forse solo una bestia dalle sembianze umane? Poiché sei un essere umano, dovresti spenderti per Dio e patire tutte le sofferenze! Dovresti accettare di buon grado e con sicurezza la poca sofferenza a cui sei sottoposto oggi e vivere una vita pregna di significato, come Giobbe e Pietro. In questo mondo, l’uomo indossa i panni del diavolo, mangia il cibo dato dal diavolo e opera e serve sotto il controllo del diavolo, e ne viene calpestato al punto di essere ricoperto di lordura. Se non cogli il significato della vita o non ottieni la vera via, allora che significato vi è nel vivere in questo modo? Siete coloro che perseguono il giusto cammino, coloro che perseguono il miglioramento. Siete coloro che si sollevano nella nazione del gran dragone rosso, coloro che Dio chiama i giusti. Non è questa la vita più ricca di significato?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Pratica (2)”). Ascoltando le parole di Dio, An Ran ha trovato l’obiettivo corretto nella vita, sentendosi particolarmente liberata e a proprio agio. Ha riflettuto su tutti gli anni in cui aveva vissuto per fama e guadagno, soffrendo terribilmente per il desiderio di distinguersi, gravata di stress, dolore e amarezza, e alla fine si sarebbe distrutta insieme a Satana. Tutto ciò era dovuto al fatto di vivere secondo una visione sbagliata della vita. Adesso An Ran capiva che la ricchezza, lo status, la fama e il guadagno sono tutte cose vuote. Per un essere creato che vive per dedicare la propria vita a Dio, perseguire la verità e conoscere Dio è l’esistenza più significativa. Se avesse potuto perseguire seriamente la verità durante l’opera di Dio, liberandosi della sua indole corrotta, alla fine avrebbe potuto ricevere l’approvazione di Dio. Anche senza ricevere alcun riconoscimento dalle persone durante la sua vita, essere approvata da Dio sarebbe stata la cosa più significativa e preziosa. Pensando a tanti fratelli e sorelle, alcuni laureati, alcuni con famiglie che gestiscono aziende, che sarebbero stati capaci di abbandonare la fama e il guadagno per svolgere i propri doveri, si è chiesta che cosa lei, un’umile insegnante, non potesse abbandonare. An Ran ha chiuso il suo libro delle parole di Dio, si è inginocchiata e ha pregato: “Dio, sono stata ribelle, vivendo alla ricerca di ricchezza, fama e guadagno, riluttante a venire al Tuo cospetto. Oggi mi sveglio e mi rendo conto che sacrificare la mia vita per la fama, il guadagno e la ricchezza non vale la pena. Dio, grazie per non aver mai rinunciato a salvarmi, aspettando sempre il mio ritorno. D’ora in poi sono disposta a concentrarmi sul nutrirmi delle Tue parole, a partecipare a più incontri e a svolgere i miei doveri. Non sono più disposta a farmi ingannare e danneggiare da Satana”. Dopo aver pregato, An Ran ha sentito un senso di stabilità nel suo cuore. Nei giorni seguenti, si è nutrita diligentemente delle parole di Dio ogni giorno e ha partecipato a più riunioni.

Poco dopo il Festival di Primavera, un compagno di classe con cui non era rimasta in contatto all’improvviso l’ha chiamata, offrendole un posto di lavoro per il programma di doposcuola della città, dove avrebbe fatto da tutor agli studenti solo durante l’ora dei pasti. Sebbene questo lavoro fosse pagato meno e non portasse alcun riconoscimento o ammirazione, An Ran era felice di avere più tempo per nutrirsi delle parole di Dio e svolgere i suoi doveri.

Una domenica mattina, mentre An Ran tornava a casa e gli altri camminavano veloci qua e là per la strada, lei ha rallentato il passo, pensando al fatto che il giorno prima le era arrivata una telefonata da parte della cugina che la esortava a tornare a lavorare a scuola; anche i suoi parenti facevano lo stesso. An Ran rifletteva: “La mia malattia è migliorata e sono ancora giovane: perché non fare un altro tentativo? Se tornassi a scuola, ritroverei la stima e l’ammirazione degli altri”.

Mentre la brezza passava, An Ran ricordava i giorni amari a scuola. Ora era finalmente riuscita a tirarsi fuori dalla palude del benessere, della fama e del guadagno ed era in grado di partecipare normalmente alle riunioni, nutrirsi delle parole di Dio e svolgere il suo dovere. Ha pensato: “Se tornassi a lavorare a scuola, questo non comporterebbe avversità inutili?”

Pensando a questo, An Ran ha preso il telefono e ha mandato un messaggio a sua cugina, declinando gentilmente l’offerta.

Bip! Con un suono di clacson, un’auto si è fermata davanti ad An Ran. Lei ha preso la valigia e ha intrapreso il percorso per svolgere i suoi doveri.

Seduta vicino al finestrino della macchina, An Ran ricordava il suo viaggio, dall’essere qualcuno profondamente invischiato nel denaro, nella fama e nel guadagno, diventare un membro che svolge doveri nella casa di Dio. Si è resa conto che ogni passo era di fatto guidato da Dio e pieno di tanto amore e tanta salvezza da parte Sua, e che, se non fosse stato per la provvista di illuminazione e guida da parte delle parole di Dio, sarebbe stata ancora intrappolata nel vortice della ricerca di fama, guadagno e prestigio. Ha ringraziato silenziosamente Dio nel suo cuore, disposta solo ad apprezzare il tempo prezioso che aveva adesso, perseguire sinceramente la verità e adempiere bene ai suoi doveri per confortare il cuore di Dio.

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