33. Non mi sento più limitata da una scarsa levatura
Nell’aprile del 2023, poiché ero abile nella produzione video, il leader mi ha affidato il compito di rivedere i prodotti realizzati da tutti i fratelli del gruppo. Ero davvero felice di poter svolgere un dovere del genere e volevo fare tesoro di quell’opportunità e svolgere bene il mio dovere. All’inizio ho studiato attivamente i principi e sono riuscita a individuare alcuni problemi durante la revisione. Ma dopo un po’, ho scoperto che la sorella con cui lavoravo aveva buone levatura e perspicacia, e riusciva a scovare rapidamente le criticità di un video, mentre io impiegavo molto tempo per rilevarne solo alcune ed ero parecchio inferiore a lei. Mi sentivo un po’ in imbarazzo. In seguito, ho rivisto i principi pertinenti; tuttavia, dopo un po’ di tempo, i miglioramenti erano ancora scarsi. Ero proprio sconfortata e mi dicevo: “Sembra che mi manchi davvero la levatura per fare questo dovere: perché Dio non mi ha dato una buona levatura? Se non ne ho, come posso fare bene questo dovere? Se venissi destituita o riassegnata a un altro incarico, non sarebbe davvero imbarazzante?” Sapevo che non dovevo fare richieste a Dio o lamentarmi con Lui, ma mi sentivo comunque davvero abbattuta, non avevo la motivazione per fare il mio dovere e non aspiravo a migliorare. Soprattutto quando si trattava di video complessi, mi preoccupavo di non essere in grado di individuare con precisione i problemi, così scaricavo la revisione ad altri. A volte, la sorella con cui collaboravo trovava ancora problemi quando rivedeva i video che avevo controllato io e doveva condividere con me: questa cosa mi convinceva ancora di più del fatto che non avevo levatura, che stavo rallentando l’avanzamento del lavoro e che prima o poi sarei stata destituita o trasferita altrove. Ho pensato che sarebbe stato meglio dimettermi volontariamente per apparire ragionevole. Queste considerazioni mi facevano sentire fortemente combattuta e sapevo che nutrire certi pensieri significava sottrarsi al mio dovere, ma non sapevo come praticare in modo appropriato, così mi sono presentata davanti a Dio per pregare: “Dio, sento che la mia levatura è scarsa e che non riesco a fare bene questo dovere e voglio eluderlo. So anche che questo non è in linea con le Tue intenzioni. Ti prego di illuminarmi e di guidarmi a riconoscere i miei problemi e a trovare un cammino da praticare”.
In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio: “Alcuni sentono che la loro levatura è troppo scarsa e che non hanno abilità di comprensione, quindi delimitano sé stessi e pensano che, per quanto perseguano la verità, non saranno in grado di soddisfare i requisiti di Dio. Sono convinti che, per quanto si sforzino, sia inutile e che non ci sia altro da fare, quindi sono sempre negativi e, di conseguenza, anche dopo anni di fede in Dio, non hanno acquisito alcuna verità. Senza impegnarti a fondo per perseguire la verità, affermi che la tua levatura è troppo scarsa, ti stai arrendendo e vivi sempre in uno stato negativo. Di conseguenza non capisci la verità che dovresti capire né pratichi la verità nell’ambito delle tue capacità: non sei forse tu a ostacolare te stesso? Se ripeti sempre che la tua levatura non è sufficiente, questo non è forse sottrarti alle responsabilità ed eluderle? Se sai soffrire, pagare un prezzo e guadagnare l’opera dello Spirito Santo, allora sarai inevitabilmente in grado di comprendere alcune verità e di entrare in alcune realtà. Se non guardi a Dio e non ti affidi a Lui, se ti arrendi senza fare alcuno sforzo né pagare un prezzo e ti limiti a gettare la spugna, allora sei un buono a nulla, senza un briciolo di coscienza e di ragione. Che la tua levatura sia scarsa o eccezionale, se hai un minimo di coscienza e di ragione, dovresti completare adeguatamente ciò che devi fare e la tua missione; essere un disertore è terribile ed equivale a tradire Dio. È qualcosa per cui non c’è redenzione. Perseguire la verità richiede una volontà salda e le persone troppo negative o troppo deboli non concluderanno alcunché. Non saranno in grado di credere in Dio fino alla fine, e hanno ancor meno speranze di acquisire la verità e ottenere un cambiamento d’indole. Soltanto chi è determinato e persegue la verità può acquisirla ed essere perfezionato da Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno colmata di senso di colpa e angoscia. A causa della mia scarsa levatura, avevo determinato che, nonostante i miei sforzi, non sarei riuscita a fare bene il mio dovere e che, rispetto alle sorelle di buona levatura, sarei sempre stata la peggiore, quindi vivevo in uno stato negativo e non avevo alcuna motivazione a fare il mio dovere, nessun desiderio di migliorare e avevo persino pensato di dimettermi. Credevo che, in quel modo, non sarei stata destituita e non avrei perso la faccia. Ho pensato a come, dopo aver fatto appena qualche sforzo senza aver visto grandi progressi, avevo perso la voglia di continuare. Ero proprio una buona a nulla! Una persona che ha veramente coscienza e ragione non diventerebbe negativa dopo aver accettato il proprio dovere, anche se sente di avere una levatura che non soddisfa i requisiti di Dio. Al contrario, pregherebbe, si affiderebbe a Dio e si adopererebbe con tutte le sue forze e non rinuncerebbe al proprio dovere così facilmente. Per quanto riguarda me, invece, quando la mia levatura era risultata inferiore a quella della sorella con cui lavoravo e mi erano stati fatti notare alcuni problemi nel mio dovere, ero diventata negativa e avevo battuto la fiacca, avevo scaricato ad altri la revisione di filmati complessi; inoltre, non ero stata in grado di trattare correttamente le problematiche evidenziate dagli altri, delimitandomi ulteriormente per la mia scarsa levatura, ero diventata negativa e passiva nel mio dovere e non ero nemmeno capace di svolgere il mio ruolo originale. Di fronte a quelle difficoltà e criticità, non avevo pensato a come cercare la verità per risolverle, ma avevo usato la mia scarsa levatura come scusa per sottrarmi al mio dovere e per salvarmi così la faccia. Che egoista! Avevo goduto di tutto ciò che Dio mi aveva fornito, eppure non ero riuscita a fare il mio dovere. Ero davvero priva di coscienza e ragione! Ho pensato a un passo delle parole di Dio: “Se non prendi sul serio gli incarichi affidati da Dio, allora Lo tradisci nel modo più grave. Facendo ciò, sei più deprecabile di Giuda e meriti di essere maledetto” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Un dovere è un incarico da parte di Dio. Egli mi aveva concesso l’opportunità di svolgere il mio dovere per permettermi di acquisire più pratica e di avanzare in vari aspetti della verità. Questa è la grazia di Dio, invece io non avevo saputo apprezzare questa cosa buona e, a causa della mia scarsa levatura, volevo rinunciare al mio dovere. Un simile comportamento era un tradimento nei confronti di Dio! Capire ciò mi ha fatta sentire angosciata e in colpa e non volevo più trattare il mio dovere in quel modo. Volevo impegnarmi con tutta me stessa e non essere più una disertrice.
Più tardi, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Dio non ti terrà in grande considerazione per la tua buona levatura, né ti disprezzerà o detesterà per la tua levatura scarsa. Cosa detesta Dio? Ciò che Egli detesta sono le persone che non amano o non accettano la verità, che comprendono la verità ma non la praticano, che non fanno ciò che sono in grado di fare, che non sono capaci di dare il massimo nei loro doveri ma hanno sempre desideri stravaganti, vogliono sempre prestigio, competono sempre per una posizione e Gli pongono sempre richieste. Questo è ciò che Dio trova disgustoso e detestabile. Per cominciare, possiedi levatura scarsa o inesistente, sei incapace di fare qualsiasi lavoro, eppure vuoi sempre essere un leader; competi sempre per la posizione e il potere e vuoi sempre che Dio ti dia una risposta definitiva, dicendoti che in futuro potrai entrare nel Regno, ricevere benedizioni e avere una buona destinazione. Il fatto che Egli ti abbia scelto è già un’esaltazione immensa, eppure tu vuoi lo stesso tutto il braccio quando ti viene offerto un dito. Dio ti ha dato quello che dovresti ricevere e hai già guadagnato molto da Lui, eppure continui a fare richieste irragionevoli. Questo è ciò che Dio detesta. Hai una levatura molto scarsa, oppure non raggiungi nemmeno l’intelligenza umana, eppure Dio non ti ha trattato come un animale, anzi ti tratta lo stesso come un essere umano. Pertanto, dovresti fare ciò che un essere umano dovrebbe fare, dire ciò che un essere umano dovrebbe dire e accettare da Dio tutto ciò che Egli ti ha dato. Qualsiasi dovere tu sia in grado di svolgere, fallo. Non deludere Dio. Non volere il braccio quando ti viene offerto un dito per via del fatto che Dio ti tratta come un essere umano, dicendo: ‘Dato che Dio mi tratta come un essere umano, allora dovrebbe darmi una migliore levatura, farmi essere un capogruppo, un supervisore o un leader. Sarebbe meglio se facesse in modo che io non debba svolgere alcun lavoro faticoso, così la casa di Dio provvederebbe a me gratuitamente e io non avrei bisogno di sforzarmi o di soffrire la fatica, cosa che mi permetterebbe di fare ciò che voglio’. Queste sono tutte richieste irragionevoli. Non sono le manifestazioni o le richieste che un essere creato dovrebbe avere o avanzare. Dio non ti ha trattato in base alla tua scarsa levatura, ti ha invece scelto e ti ha dato l’opportunità di fare il tuo dovere. Questa è un’esaltazione da parte Sua. Non dovresti volere il braccio quando ti viene offerto un dito e porGli richieste irragionevoli. Dovresti invece ringraziarLo e compiere bene il tuo dovere per ripagare il Suo amore. Questa è la richiesta di Dio nei tuoi confronti. La tua levatura è scarsa, ma Dio non ti ha posto richieste in base agli standard di chi ha buona levatura. Sei privo di levatura e di intelligenza, ma Dio non ti ha richiesto di raggiungere gli standard che possono raggiungere le persone di buona levatura. Qualsiasi cosa tu sia in grado di fare, falla. Dio non costringe un pesce a vivere sulla terraferma. È semplicemente che hai sempre desideri smodati e non sei mai disposto a essere una persona comune, una persona nella media dotata di scarsa levatura; che non vuoi svolgere questi compiti faticosi che non ti mettono sotto i riflettori e, nell’assolvimento del tuo dovere, non ami le avversità e rifuggi dalla fatica, selezionando e scegliendo cosa fare; che sei sempre ostinato e hai sempre i tuoi piani e le tue preferenze; non è che Dio ti abbia fatto un torto. Quindi, in che modo le persone dovrebbero trattare correttamente la propria levatura? Per prima cosa, qualunque sia la levatura che Dio ti dà, dovresti accettarla da Lui e sottometterti alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Questo è il pensiero e il punto di vista più basilare che le persone dovrebbero avere. È un punto di vista corretto, che regge in qualsiasi situazione. È la verità principio che rimane costante, indipendentemente da come cambino le cose” (La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (7)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho provato vergogna e senso di colpa. Dio non impone fardelli eccessivi alle persone e le Sue richieste sono sempre alla portata dell’uomo. Egli spera che riusciamo a sottometterci alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni e a svolgere i nostri doveri in modo costante e responsabile. Tuttavia, io non avevo compreso le intenzioni di Dio e non ero disposta a sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Quando avevo visto che la mia levatura non era pari a quella degli altri, ero diventata negativa e avevo battuto la fiacca e mi ero lamentata perché Dio non mi aveva dato una buona levatura. In seguito, avevo desiderato impegnarmi a fondo per migliorare le mie capacità tecniche; quando, però, non ci ero riuscita, ero diventata negativa, avevo nutrito incomprensioni e mi ero sottratta ai miei doveri. Una vera e propria ribellione! La mia levatura era un po’ inferiore e la mia efficienza non era all’altezza di quella degli altri fratelli e sorelle, ma la chiesa mi aveva dato comunque opportunità di fare pratica e i fratelli e le sorelle non mi avevano guardata dall’alto in basso, anzi mi avevano incoraggiata e aiutata. Tuttavia, non ero assolutamente in grado di riconoscere questo come un bene e, per amore del mio orgoglio, volevo addirittura abbandonare il mio dovere. Era una cosa veramente egoista e spregevole! La verità è che Dio valuta il cuore di una persona: anche se questa ha una levatura un po’ carente, finché possiede un cuore che si sforza di soddisfare i requisiti di Dio, essa riceverà la Sua illuminazione e la Sua guida e potrà comunque ottenere risultati nei propri doveri. Proprio come quando avevo iniziato a revisionare i video: pregando, affidandomi a Dio e collaborando al meglio, ero riuscita a portare a termine un po’ di lavoro. In seguito, poiché ero troppo preoccupata del mio orgoglio, il mio cuore non era concentrato sul mio dovere e non riuscivo a ottenere l’opera dello Spirito Santo, così tutto ciò che facevo diventava difficile e faticoso. Pertanto, mi sono pentita davanti a Dio, desiderando di sottomettermi alle Sue orchestrazioni e disposizioni e di fare quanto più possibile al meglio delle mie capacità, senza più in testa il pensiero di sottrarmi al mio dovere.
In seguito, mi sono anche chiesta: “Perché sono diventata negativa e mi sono tirata indietro quando ho visto che la mia levatura era inferiore a quella della sorella con cui collaboravo? Qual è la radice di questo problema?” Nella mia ricerca, ho letto queste parole di Dio: “Invece di ricercare la verità, la maggior parte delle persone ha secondi fini personali e meschini. I loro interessi, la loro reputazione e il posto o la posizione che occupano nella mente degli altri sono di grande importanza per loro. Queste sono le uniche cose che hanno a cuore. Si aggrappano a queste cose con una presa ferrea e le considerano la loro stessa vita. E il modo in cui sono viste o trattate da Dio è di secondaria importanza; per il momento, lo ignorano; per il momento, considerano solamente se siano i capi del gruppo, se le altre persone le ammirino e se le loro parole abbiano un peso. La loro principale preoccupazione è rivestire tale posizione. Quando si trovano in un gruppo, quasi tutte le persone cercano questo tipo di posizione, questo tipo di opportunità. Se sono molto talentuose, naturalmente vogliono essere il capobranco; se dotate di media abilità, vorranno comunque occupare una posizione più alta all’interno del gruppo; e se occupano una posizione bassa nel gruppo, essendo di levatura e abilità medie, anche loro vorranno che gli altri le ammirino, non vorranno essere guardate dall’alto in basso. La reputazione e la dignità di queste persone tracciano il loro confine: devono mantenersi saldamente attaccate a queste cose. Possono non avere integrità, e non possedere né l’approvazione né l’accettazione di Dio, ma non possono assolutamente perdere il rispetto, il prestigio o la stima che hanno lottato per ottenere in mezzo agli altri: questa è l’indole di Satana” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito questo: quando mi ero resa conto di avere una levatura inferiore alla sorella con cui collaboravo, ero diventata negativa perché attribuivo un valore eccessivo al mio orgoglio e al prestigio. Quando avevo visto la buona levatura e l’efficienza nei doveri degli altri fratelli e sorelle, avevo provato invidia e mi era venuta voglia di diventare più efficiente. Eppure, nonostante i miei sforzi, ero comunque inferiore agli altri e quando il mio orgoglio e il mio prestigio non erano stati soddisfatti, ero diventata negativa e passiva e avevo persino pensato di mollare e di tradire Dio. Avevo considerato l’orgoglio e il prestigio come più importanti del mio dovere. Ho compreso che, dentro di me, un veleno satanico aveva piantato radici profonde: “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”; questo veleno mi rendeva costantemente ossessionata dall’opinione altrui, senza tenere minimamente conto delle intenzioni o dei requisiti di Dio, e senza proteggere affatto il lavoro della chiesa. Ho capito che, se potevo svolgere il mio dovere, quella era l’intenzione scrupolosa di Dio. Egli conosce le mie carenze, sa quanto sono concentrata sull’orgoglio e sul prestigio e che ho bisogno di ambienti simili per essere purificata e cambiata. Quando Dio aveva disposto che collaborassi con sorelle di buona levatura, non avevo potuto mettermi in mostra e quindi il mio orgoglio e il mio prestigio non erano stati soddisfatti: questo mi aveva recato dolore e tormento interiore e mi aveva costretta a presentarmi al cospetto di Dio e a riflettere su me stessa, a comprendere i danni e le conseguenze del perseguire reputazione e prestigio e quindi ad abbandonare i miei perseguimenti errati e a correggere il mio atteggiamento nei confronti dei miei doveri. Allo stesso tempo, collaborando con sorelle di buona levatura e ricevendo l’aiuto di tutti nel mio dovere, avevo anche acquisito una migliore comprensione dei principi, cosa che, non per puro caso, aveva compensato le mie carenze. Questo era l’amore di Dio! Riflettendo su ciò, ho provato un grande rimorso e non volevo più vivere per l’inutile perseguimento dell’orgoglio.
In seguito, mi sono imbattuta in un altro passo delle parole di Dio che mi ha permesso di comprendere più a fondo le Sue intenzioni. Dio Onnipotente dice: “Dio non dà alle persone una levatura eccessivamente buona. Da un lato, questo è per far sì che esse, con questa condizione di base, possano rimanere un po’ con i piedi per terra e, sentendosi persone comuni, nella media e in possesso di un’indole corrotta, possano accettare di buon grado l’opera di Dio e la Sua salvezza. Solo così le persone hanno la condizione di base per accettare le parole di Dio. Dall’altro lato, se le persone hanno una levatura molto buona o una mente eccezionalmente agile, con abilità molto forti in tutti gli aspetti, se sono tutte eccezionali e nel mondo tutte le cose vanno loro lisce, guadagnano molti soldi negli affari, hanno una carriera politica particolarmente priva di ostacoli, operano senza sforzo in tutte le situazioni e si sentono come pesci nell’acqua, allora tali persone non sono facilmente in grado di presentarsi davanti a Dio e di accettare la Sua salvezza, giusto? (Giusto.) La maggior parte di coloro che Dio salva non occupano posizioni elevate nel mondo o tra le persone nella società. Poiché la loro levatura e le loro abilità sono medie o addirittura scarse ed essi lottano per trovare popolarità o successo nel mondo, avendo spesso la sensazione che il mondo sia squallido e ingiusto, essi hanno bisogno di fede e, alla fine, si presentano davanti a Dio ed entrano nella Sua casa. Questa è una condizione di fondo che Dio dà alle persone quando le sceglie. Solo con questo bisogno puoi provare il desiderio di accettare la salvezza di Dio. Se le tue condizioni in tutti gli aspetti sono molto buone e idonee a impegnarti nel mondo, e vuoi sempre farti un nome, allora non proverai il desiderio di accettare la salvezza di Dio, e non avrai neppure l’opportunità di ricevere la Sua salvezza” (La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (7)”). Dopo aver letto le parole di Dio, il mio cuore si è illuminato. Il fatto che Egli non mi avesse dato una buona levatura faceva parte della Sua buona volontà e conteneva le Sue attente e scrupolose intenzioni. Riflettendo sugli anticristi espulsi dalla chiesa, ho constatato che alcuni di loro avevano buona levatura e intelligenza, ma il loro cuore non era concentrato sullo svolgere i propri doveri, bensì sul perseguire reputazione e prestigio. Poiché non seguivano il giusto cammino, le loro azioni intralciavano e disturbavano il lavoro della casa di Dio e, nonostante le ripetute condivisioni, si erano rifiutati di pentirsi e alla fine erano stati espulsi. Ho pensato a come mi concentrassi su reputazione e prestigio, e a quanto fossi superficiale anche senza una buona levatura: se l’avessi avuta, sarei potuta diventare estremamente arrogante e sicuramente avrei già intrapreso il cammino di un anticristo. Pensandoci ora, il fatto che Dio non mi abbia dato una buona levatura è stato davvero una forma di protezione per me!
Attraverso la ricerca, ho scoperto che avevo un punto di vista fallace: credevo che, per ottenere risultati nel mio dovere, dovessi avere una buona levatura; in caso contrario, non avrei potuto svolgerlo bene. Ho letto un passo delle parole di Dio al riguardo: “Le persone non capiscono perché Dio dia loro una tale levatura assolutamente media. È difficile trovare leader di buona levatura ed è estremamente arduo svolgere bene il lavoro della chiesa. Le persone pensano: ‘Se Dio desse alle persone una buona levatura, non sarebbe più facile trovare dei leader? Non sarebbe più facile svolgere il lavoro della chiesa? Perché Dio non dà alle persone una buona levatura?’ Guardando la cosa dal punto di vista del lavoro della casa di Dio nel suo complesso, ovviamente, se ci fossero più persone di buona levatura, il lavoro della chiesa sarebbe effettivamente più facile. Tuttavia, c’è una premessa da fare: nella Sua casa, Dio sta compiendo la Sua opera, e le persone non hanno un ruolo decisivo. Pertanto, il fatto che la levatura delle persone sia buona, media o scarsa non definisce i risultati dell’opera di Dio. I risultati finali da raggiungere sono ottenuti da Dio. Tutto è guidato da Dio; tutto è opera dello Spirito Santo” (La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (7)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che per raggiungere buoni risultati nei nostri doveri è necessario ottenere la guida e l’opera dello Spirito Santo. Persino coloro che possiedono una buona levatura, se hanno intenzioni sbagliate e lavorano solo per fama, guadagno o prestigio e si affidano esclusivamente alla propria levatura e ai propri doni senza la guida e l’illuminazione di Dio, allora non possono ottenere buoni risultati. Per coloro che hanno una levatura nella media, ma mettono il cuore nei loro doveri e pregano, si affidano a Dio e di fronte alle difficoltà cercano le verità principi, è più facile ricevere l’opera dello Spirito Santo e ottenere buoni risultati nel loro dovere. Il mio punto di vista era davvero assurdo. Credevo che la capacità di svolgere bene un dovere e ottenere risultati dipendesse solo dalla levatura umana e negavo che l’opera dello Spirito Santo determinasse ogni cosa. Questo è un punto di vista da miscredenti. Nel mondo non credente, per ottenere buoni risultati in un lavoro, si deve fare affidamento sul proprio intelletto, sulla levatura e sui doni. Ma la casa di Dio è completamente diversa dal mondo secolare. Il lavoro nella casa di Dio si compie attraverso l’opera dello Spirito Santo e la cooperazione umana, seppur necessaria nel corso del lavoro, non svolge un ruolo decisivo. La diffusione del Vangelo di Dio nei vari Paesi del mondo è interamente guidata da Dio, una fase alla volta: Dio compie la Sua opera e le persone si limitano a collaborare. Egli sa esattamente cosa io sia in grado di fare, quali doveri posso svolgere in base alla mia levatura e quanti risultati posso raggiungere nel mio dovere; pertanto, se sarò seria e mi impegnerò nel lavoro, Dio mi illuminerà e mi guiderà. Inoltre, ho intorno a me sorelle di buona levatura con le quali posso collaborare, integrando reciprocamente i punti di forza e le debolezze; in questo modo, posso ottenere alcuni risultati nel mio dovere.
Ho anche letto un passo delle parole di Dio che mi ha fornito un cammino di pratica. Dio Onnipotente dice: “Molti si ritengono di scarsa levatura e pensano di non compiere mai il proprio dovere bene o a un livello soddisfacente. Danno il meglio di sé in tutto ciò che fanno, ma non riescono mai ad afferrare i principi e non riescono comunque a produrre grandi risultati. In definitiva, non sanno fare altro che lamentarsi della propria scarsa levatura e finiscono col diventare negativi. Non esiste quindi via d’uscita quando una persona è dotata di scarsa levatura? Avere scarsa levatura non è una malattia mortale, e Dio non ha mai affermato che non salverà le persone che ne sono afflitte. Come affermato da Dio in precedenza, chi è onesto ma ignorante Lo addolora. Cosa significa essere ignoranti? L’ignoranza, in molti casi, deriva dalla scarsa levatura. Le persone di scarsa levatura hanno una comprensione poco profonda della verità. Si tratta spesso di una comprensione superficiale o letterale che manca di sufficiente specificità e concretezza ed è limitata dalla dottrina e dalle regole. Per questo motivo non sanno vedere con chiarezza molti problemi e non riescono mai ad afferrare i principi mentre svolgono il proprio dovere, né a svolgerlo bene. Ma allora Dio non vuole persone di scarsa levatura? (Sì, le vuole.) Quale cammino e direzione indica Dio alle persone? (Quella di essere una persona onesta.) […] Come deve comportarsi, allora, una persona onesta? Dovrebbe sottomettersi alle disposizioni di Dio, essere leale al dovere che è tenuta a svolgere e sforzarsi di soddisfare le intenzioni di Dio. Questo si manifesta in diversi modi: uno di questi è accettare il tuo dovere con cuore sincero, senza considerare i tuoi interessi per la carne, senza avere esitazioni o tramare per il tuo tornaconto. Queste sono manifestazioni di onestà. Un altro è mettere tutto il tuo cuore e le tue forze nello svolgere bene il tuo dovere, facendo le cose in modo corretto e mettendo il cuore e l’amore nel tuo dovere al fine di soddisfare Dio. Queste sono le manifestazioni che una persona onesta dovrebbe avere nello svolgere il proprio dovere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, mi sono sentita illuminata. La mia levatura è determinata da Dio ed è un dato di fatto che la mia sia scarsa. Tuttavia, Dio non mi disprezza per questo motivo. Egli spera che io possa approcciarmi al mio dovere con un cuore onesto, mettere da parte il mio orgoglio e fare bene ciò che so fare con tutto il mio cuore e le mie forze, cercando e praticando la verità in ciascuna faccenda. Questo è ciò che dovrei fare. Le sorelle avevano una levatura migliore della mia e vedevano i problemi in modo più esaustivo, quindi era stato un bene che avessero sottolineato le deviazioni e i problemi nel mio dovere, perché ciò mi aveva spinta a riflettere su me stessa e a riassumere le mie deviazioni, integrando anche le mie carenze. In seguito, ho rivisto i principi pertinenti in base alle mie manchevolezze e ho acquisito una migliore comprensione di tali principi. Dio stava davvero mostrando una speciale predilezione nei miei confronti! Mi sono resa conto che, nonostante la mia scarsa levatura, Egli mi mostra comunque una tale grazia, mi permette di collaborare con sorelle di buona levatura e di essere compensata maggiormente là dove sono manchevole. Dovevo affrontare il mio dovere con un cuore di gratitudine, impegnarmi maggiormente nella comprensione delle verità principi, ascoltare di più i suggerimenti altrui e fare bene il mio dovere. Mi sono presentata davanti a Dio per pregare: “Dio, grazie per la Tua illuminazione e la Tua guida che mi hanno aiutata a capire le Tue intenzioni. Devo impegnarmi ancora di più a causa della mia scarsa levatura, devo cercare di essere una persona onesta e di fare bene il mio dovere con tutto il mio cuore e le mie forze!”
In seguito, ho pregato con coscienza su questo argomento e nel mio dovere ho evitato di paragonarmi agli altri, concentrandomi sul fare le cose davanti a Dio e accettare il Suo scrutinio. Quando controllavo i video e trovavo cose che non riuscivo a capire a fondo, cercavo attivamente l’aiuto delle sorelle e mettevo il cuore nel mio dovere con serietà. Quando ho praticato in questo modo, dentro di me ho provato un senso di tranquillità e liberazione. Una volta, la capogruppo mi ha chiesto di controllare un video con lei e ho pensato: “Questa sorella ha una buona levatura, mentre io no. Cosa penserà di me se non riesco a individuare alcun problema?” Mi sono resa conto che il mio orgoglio mi stava di nuovo vincolando, così ho pregato Dio in silenzio: “Dio, Ti prego di calmare il mio cuore in modo che non sia limitata dalla mia scarsa levatura e che possa tirare fuori il meglio di ciò che posso ottenere. La sorella ha una levatura migliore e riesce a individuare maggiori criticità, e questo completerà le mie manchevolezze”. Dopo aver pregato, ho calmato il mio cuore e ho guardato attentamente il video. Terminata la visione, ho parlato delle problematiche che avevo notato e di alcuni aspetti che mi confondevano; anche la sorella mi ha offerto la sua opinione e ha condiviso sulle sue prospettive relative ai punti che non mi erano chiari. Attraverso la sua condivisione, ho capito che stavo osservando i problemi da una prospettiva più generalizzata, mentre lei si accorgeva di problematiche dettagliate che integravano proprio le mie manchevolezze. Grazie al nostro scambio, la mia confusione è stata eliminata e ho avuto una comprensione più chiara dei problemi di quel video. Quando non mi sono preoccupata del mio orgoglio, di quanto avrei potuto guadagnare o perdere, e invece mi sono dedicata con tutta me stessa ai miei doveri, mi sono sentita molto serena ed è stato veramente bello fare il mio dovere in quel modo!
Grazie a questa esperienza, ho avuto la profonda sensazione che il segreto per fare bene i doveri è avere un cuore onesto, mettere da parte gli interessi personali e l’orgoglio, non farsi limitare dalla scarsa levatura e mettere il cuore nei doveri e riflettere su come eseguirli correttamente. In tal modo, è facile ricevere la guida e l’illuminazione di Dio e ottenere qualche risultato nei propri doveri.