85. Ora posso affrontare correttamente i miei difetti

di Chen Gang, Cina

Da giovane, spesso quando parlavo gli adulti mi prendevano in giro. A quell’età ingenua, non capivo cosa stesse succedendo, e solo crescendo mi sono reso conto di avere una balbuzie. Ho cercato di risolverla, ma proprio non ci riuscivo, e la cosa mi disturbava profondamente. A causa di questo difetto, spesso venivo deriso e sbeffeggiato dagli altri e pian piano ho iniziato a parlare meno e a non voler incontrare nessuno, preferendo rimanere da solo. Quando andavo a scuola, non partecipavo mai alle feste dei miei compagni di classe e durante le vacanze estive e invernali non volevo uscire o fare visita ai parenti. Ero diventato molto chiuso in me stesso e avevo un’autostima davvero bassa. A volte, a casa, quando mia madre mi sentiva balbettare, mi rimproverava: “Non riesci a parlare più lentamente? Non avere fretta! Se continui così, da grande non riuscirai nemmeno a trovare moglie!” Quando poi ho iniziato a lavorare, una volta un collega mi ha sentito balbettare e mi ha preso in giro dicendo: “Perché balbetti? Sei davvero molto divertente!” Nonostante fosse una battuta, sono diventato rosso dall’imbarazzo, e ho odiato me stesso per non essere in grado di trovare una soluzione a questo disturbo.

Nel settembre 2008, ho accettato la nuova opera di Dio. Quando i fratelli e le sorelle hanno notato la mia balbuzie, invece di deridermi e sbeffeggiarmi, mi hanno incoraggiato e aiutato. A volte, quando incontravo fratelli e sorelle che non conoscevo durante le riunioni, diventavo nervoso. Quando incespicavo durante la lettura delle parole di Dio, loro mi aiutavano leggendo insieme a me e mi incoraggiavano a non sentirmi limitato. Sentivo un calore speciale nella casa di Dio. Tre anni dopo, i fratelli e le sorelle mi hanno eletto come leader della chiesa e sapevo che in questo modo Dio mi stava innalzando. Tuttavia, svolgere i doveri di un leader significava condividere sulle verità ed eliminare i problemi, e riunirsi spesso con i fratelli e le sorelle. Soprattutto durante le grandi riunioni, mi sentivo molto vincolato a causa della mia balbuzie e diventavo estremamente agitato, temendo che se mi fossi impappinato mentre condividevo, mi sarei messo in imbarazzo e i fratelli e le sorelle avrebbero riso di me. Ricordo che durante una riunione ho incontrato una sorella che non conoscevo bene, ed ero preoccupato di cosa avrebbe pensato di me se non avessi condiviso bene, così ho balbettato moltissimo mentre leggevo le parole di Dio. La sorella non è riuscita a trattenersi ed è scoppiata a ridere. Quello è stato un duro colpo per la mia autostima. Nonostante la sorella mi avesse fatto delle scuse sincere, mi sentivo molto ferito e sempre inferiore, quindi spesso mi lamentavo chiedendomi: “Perché ho questo difetto? Perché non riesco a risolverlo?” In seguito, quando interagivo con i fratelli e le sorelle, ero molto sensibile, e ogni volta, dopo aver letto le parole di Dio o dopo aver condiviso, prestavo grande attenzione all’espressione sui loro volti, e quando vedevo dei movimenti innaturali, pensavo: “Stanno forse ridendo di me?” Questo mi rendeva ancora più nervoso, al punto tale che a volte mi sudavano le mani. Alla fine avevo paura di riunirmi, e soprattutto nel caso di grandi riunioni, delegavo le responsabilità al fratello con cui collaboravo. Ho vissuto a lungo in questo stato di dolore e oppressione, fin quando la pressione è diventata insostenibile, così mi sono dimesso. Dopo essermi dimesso, ho accettato un dovere basato sui testi, passando le mie giornate a selezionare articoli senza dover parlare o interagire con altri e senza dovermi sentire limitato dalla mia balbuzie.

Nel settembre 2020, sono stato di nuovo eletto come leader della chiesa, ma a causa dell’elevata pressione del lavoro e delle frequenti interazioni con fratelli e sorelle che non conoscevo, i miei problemi di balbuzie sono peggiorati. Al momento delle riunioni, ero profondamente preoccupato di come gli altri mi vedessero, e mi sentivo così limitato da non poter fare a meno di rimpiangere il periodo in cui svolgevo il dovere basato sui testi, quando non dovevo interagire con troppe persone e la pressione era molto minore. Speravo di tornare a svolgere quel dovere. Inaspettatamente, nel luglio 2021, i fratelli e le sorelle mi hanno nominato predicatore. Ho pensato: “Come dovrebbe funzionare tutto questo? Essere un leader della chiesa è già abbastanza stressante. Non oso sperare di essere promosso ancora una volta”. Tuttavia, seguendo la ragione, ho comunque deciso di partecipare alle elezioni. Durante l’incontro elettorale, ho riflettuto su come un predicatore interagisca con tante persone e si occupi di molte chiese, e su come il suo lavoro dipenda dalla condivisione sulla verità per risolvere i problemi. Mi sono chiesto: “Sarò in grado di condividere in modo chiaro con la mia grave balbuzie? Se i fratelli e le sorelle rideranno nuovamente di me, non perderò forse del tutto la faccia?” Alla fine, mi sono ritirato. Dopo questa, ci sono state un altro paio di elezioni. Sapevo che, dopo aver creduto in Dio per molti anni, avrei dovuto tenere conto delle Sue intenzioni e assumermi più responsabilità. Ma non appena pensavo al mio disturbo, mi tiravo indietro, ritirandomi ogni volta.

Nel dicembre 2023, ho ricevuto una lettera dai leader superiori, con su scritto che i fratelli e le sorelle mi avevano proposto come leader del distretto e volevano che partecipassi all’elezione. Ho pensato: “Considerando il mio difetto, non sono assolutamente adatto a partecipare, e anche se verrò eletto, non sarò in grado di gestire tale responsabilità. Cosa dovrei fare?” Temevo che ritirarmi avrebbe significato non supportare il lavoro della chiesa, ma se avessi partecipato mi sarei sentito incapace. Ero molto combattuto. Una volta, durante le mie devozioni spirituali, ho letto due passi delle parole di Dio: “Il fatto di balbettare quando si parla: di che tipo di problema si tratta? (Di una condizione innata.) Si tratta di una condizione innata e anche di un tipo di difetto fisico. Naturalmente, le forme di balbuzie sono diverse. Alcuni balbuzienti allungano una singola sillaba, mentre altri continuano a ripetere la stessa, impiegando un giorno intero senza riuscire a pronunciare una frase completa. In breve, si tratta di una condizione innata e naturalmente anche di un tipo di difetto fisico. Riguarda forse un’indole corrotta? (No.) Non riguarda un’indole corrotta. Se qualcuno dice: ‘Tu balbetti quando parli; sei proprio furbo!’ oppure: ‘Addirittura balbetti quando parli; come puoi essere così arrogante?’, sono affermazioni accurate? (No.) La balbuzie, in quanto difetto o imperfezione, non riguarda alcun aspetto dell’indole corrotta di una persona. Pertanto, si tratta di una condizione innata e di un tipo di difetto fisico. È chiaro che non riguarda l’indole corrotta di una persona e non ha alcun legame con essa(La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (9)”). “Ci sono alcuni problemi che le persone non riescono a risolvere. Per esempio, potresti essere incline ad agitarti quando parli con gli altri; quando ti trovi di fronte a delle situazioni, potresti avere le tue idee e i tuoi punti di vista ma non riuscire ad esprimerli chiaramente. Ti senti particolarmente nervoso in presenza di molte persone; parli in modo incoerente e ti tremano le labbra. Alcuni addirittura balbettano; altri invece, se sono presenti membri del sesso opposto, sono ancora meno comprensibili, non sapendo semplicemente cosa dire o cosa fare. È facile superare una situazione del genere? (No.) Almeno nel breve termine, non sarà facile per te superare questo difetto perché fa parte delle tue condizioni innate. […] Pertanto, se riesci a vincere questo difetto, questa imperfezione, nel breve termine, allora fallo. Se è difficile vincerlo, allora non sforzarti, non lottare contro di esso e non metterti in discussione. Naturalmente, se non riesci a sconfiggerlo, non dovresti sentirti negativo. Anche se non riuscirai mai a sconfiggerlo nel corso della tua vita, Dio non ti condannerà, perché questa non è la tua indole corrotta. La tua ansia da palcoscenico, il tuo nervosismo e la tua paura, queste manifestazioni non riflettono la tua indole corrotta; che siano innate o causate dall’ambiente nel corso della vita, al massimo sono un difetto, un’imperfezione della tua umanità. Se non riesci a cambiarlo nel lungo termine, o anche nel corso della tua vita, non soffermarti su di esso, non lasciartene vincolare, né dovresti diventare negativo per questo motivo, perché questa non è la tua indole corrotta; non serve a nulla cercare di cambiarlo o lottare contro di esso. Se non riesci a cambiare il tuo difetto, allora accettalo, lascia che esista e affrontalo correttamente, perché puoi convivere con esso, con questa imperfezione; il fatto che tu lo abbia non influisce sul tuo modo di seguire Dio e di svolgere i tuoi doveri. Finché riesci ad accettare la verità e a svolgere i tuoi doveri al meglio delle tue capacità, puoi ancora essere salvato; ciò non influisce sulla tua accettazione della verità e sul tuo ottenimento della salvezza. Pertanto, non dovresti essere spesso vincolato da un certo difetto o da una certa imperfezione nella tua umanità, né dovresti diventare spesso negativo e scoraggiato, o addirittura rinunciare al tuo dovere e a perseguire la verità, perdendo l’opportunità di essere salvato, per lo stesso motivo. Non ne vale assolutamente la pena; questo è ciò che farebbe una persona sciocca e ignorante(La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Dalle parole di Dio, ho compreso che balbettare e tartagliare sono condizioni innate, dei difetti fisici, e non un’indole corrotta o qualcosa che Dio condanna. Queste cose non influiscono sul mio perseguimento della verità o della salvezza. Non dovrei essere limitato dai miei difetti. Se a causa di un difetto fisico rinunciassi a perseguire la verità e all’opportunità di essere promosso e coltivato, ritardando così la questione vitale della salvezza, non starei forse sacrificando ciò che è più importante? Non sarebbe davvero assurdo e immeritevole? Leggendo queste parole di Dio, mi sono sentito davvero confortato. Col senno di poi, sin dall’infanzia avevo sempre prestato grande attenzione alla mia balbuzie, credendo che spesso mi creasse inconvenienti e mi influenzasse nella vita, nel lavoro e nei doveri, rendendomi poco comunicativo, particolarmente solitario e facendomi avere una bassa autostima. Questo significava che non avevo fiducia né motivazione in ciò che facevo. Durante le riunioni, quando i fratelli e le sorelle condividono apertamente sulla propria comprensione esperienziale l’uno con l’altro, dovrebbe essere un momento liberatorio, e dovrebbe anche essere più facile ricevere l’opera dello Spirito Santo attraverso la condivisione. Ma a causa della mia balbuzie, mi sentivo oppresso e incapace di trovare sollievo nelle riunioni, temendole ed evitando di parteciparvi quando possibile, perdendo così molte opportunità per ottenere la verità. Quando si trattava delle elezioni della chiesa, rinunciavo sempre alla possibilità di partecipare, e quando il lavoro della chiesa necessitava urgentemente di persone che collaborassero, non riuscivo ad assumermi la responsabilità e non tenevo conto dell’intenzione di Dio. Mi rendevo conto di quanto spesso fossi limitato e vincolato dalla mia balbuzie, vivendo in uno stato di dolore e oppressione. Tutto questo era causato dalla mia incapacità di vedere i miei difetti nel modo giusto. Non capivo la verità e non sapevo come guardare alle persone e ai problemi secondo le parole di Dio. Questo non solo mi vincolava e mi limitava, ma mi faceva anche rifiutare ripetutamente i miei doveri. Addirittura mi delimitavo credendo che a causa della mia balbuzie non fossi adatto a essere un leader, e in questo modo fraintendevo Dio e mi allontanavo da Lui. Che sciocco che ero! Non potevo continuare a essere così negativo, dovevo trattare il mio difetto in maniera corretta e affrontare con calma questa elezione.

Qualche giorno dopo, sono venuto a sapere che, per delle ragioni specifiche, due sorelle non potevano partecipare all’elezione. Ho pensato: “Queste due sorelle erano quelle con più possibilità di essere elette, quindi se non possono partecipare, le mie possibilità di essere eletto non diventeranno forse più alte?” Pensando al mio disturbo, mi sono subito sentito molto sotto pressione. Un conto sarebbe stato perdere la faccia all’interno della chiesa, ma se fossi diventato leader distrettuale, la vergogna sarebbe stata ancora maggiore. Ho condiviso il mio stato con una sorella e lei mi ha fatto notare che ero troppo preoccupato di come gli altri mi vedevano, dando troppa importanza all’orgoglio e alla vanità. Pensando a quanto mi aveva detto la sorella, ho letto altre parole di Dio: “Tutte le persone hanno in sé alcuni stati sbagliati, quali negatività, debolezza, avvilimento e fragilità, o hanno intenti vili, o sono costantemente turbate dall’orgoglio, dai desideri egoistici e dagli interessi personali, o pensano di avere una bassa levatura e sperimentano degli stati negativi. Per te sarà molto difficile ottenere l’opera dello Spirito Santo se vivi sempre in questi stati. Se per te è difficile ottenere l’opera dello Spirito Santo, allora gli elementi attivi dentro di te saranno pochi e gli elementi negativi verranno fuori e ti disturberanno. Le persone contano sempre sulla propria volontà per reprimere quegli stati avversi e negativi ma, per quanto li reprimano, non riescono a scrollarseli di dosso. La ragione principale per cui ciò accade è che le persone non sanno discernere con esattezza queste cose avverse e negative; non riescono a vederne chiaramente l’essenza. Il che rende molto difficile per loro ribellarsi alla carne e a Satana. Inoltre, le persone restano sempre incastrate in questi stati negativi, malinconici e degenerati e non pregano Dio né guardano a Lui, limitandosi invece a cavarsela in qualche modo in tali stati. Ne risulta che lo Spirito Santo non opera in loro, ed esse di conseguenza non sono in grado di comprendere la verità, manca loro un cammino in tutto ciò che fanno e non riescono a vedere nessuna questione con chiarezza. Ci sono troppe cose avverse e negative dentro di te ed esse ti hanno colmato il cuore, perciò spesso sei negativo, malinconico nello spirito, ti allontani sempre più da Dio e diventi sempre più debole. Se non riesci a ottenere l’illuminazione e l’opera dello Spirito Santo non sarai in grado di eludere questi stati e il tuo stato negativo non cambierà perché, se lo Spirito Santo non opera in te, tu non puoi trovare un percorso. Per queste due ragioni, per te è molto difficile liberarti del tuo stato negativo e accedere a uno normale. Anche se, svolgendo il vostro dovere adesso, resistete alle avversità, lavorate sodo, fate un sacco di sforzi, siete capaci di rinunciare alla famiglia e alla carriera e abbandonate ogni cosa, gli stati negativi dentro di voi non sono ancora stati veramente trasformati. Ci sono troppi vincoli che vi impediscono di perseguire e praticare la verità, come le vostre nozioni, fantasie, conoscenze, filosofie per i rapporti mondani, i vostri desideri egoistici e la vostra indole corrotta. Queste cose avverse vi hanno riempito il cuore(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Dalle parole di Dio, ho compreso che al momento delle elezioni ero sempre stato passivo, non solo perché ero limitato dalla mia balbuzie, ma anche a causa dei vincoli della vanità e dell’orgoglio. Pensavo: “Più responsabilità avrò, più ci saranno fratelli e sorelle con cui dovrò interagire, e in quanto leader, avrei bisogno di condividere sulle verità per risolvere i problemi, e se balbetto durante la condivisione alle riunioni, altre persone scopriranno della mia balbuzie. Questo non getterà il mio nome nel fango?” Con questi pensieri in mente, ho cominciato ad avere paura di partecipare alle elezioni, e non volevo essere promosso né coltivato. Vivevo secondo il veleno satanico secondo cui “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia” e facevo sempre del mio meglio per nascondere i miei difetti affinché gli altri non potessero vedere le mie debolezze. Non avevo tenuto conto dei bisogni del lavoro della chiesa e avevo ripetutamente rinunciato all’opportunità di candidarmi alle elezioni. Anche quando il lavoro della chiesa necessitava di persone che collaborassero, ero comunque rimasto semplicemente a guardare e avevo rinunciato. Sono stato davvero egoista e spregevole! La chiesa mi aveva irrigato e coltivato per molti anni, e io avrei dovuto sostenerne il lavoro. Si trattava anche di una mia responsabilità in quanto essere creato e avrei dovuto accettarla e sottomettermi incondizionatamente a essa. Tuttavia, per salvare la faccia, ho evitato le elezioni e ho rifiutato di candidarmi, non volendo assumermi un fardello per la casa di Dio e non riconoscendo affatto questo onore. Questo è qualcosa che Dio odia e detesta. Solo allora ho compreso che la mia vita di oppressione e sofferenza era stata causata dalla mia eccessiva attenzione alla vanità e all’orgoglio e dalla mia preoccupazione esagerata per le opinioni altrui. Allo stesso tempo, ho percepito la sincera intenzione di Dio. Egli non mi disdegnava a causa dei miei difetti, ma, al contrario, mi aveva dato continuamente delle opportunità per essere promosso e coltivato. Quando ero vincolato e limitato dai miei difetti e dalla mia indole corrotta, mi tiravo indietro e mi abbattevo. Dio aveva usato le Sue parole per illuminarmi, aiutandomi a comprendere la verità e a liberarmi dalle costrizioni delle emozioni negative. Ho capito che l’amore di Dio era così reale, e non dovevo continuare a essere passivo e abbattuto, ma dovevo abbandonare la mia intenzione sbagliata e collaborare correttamente partecipando alle elezioni.

In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Se la ragione della tua umanità è normale, dovresti affrontare i tuoi difetti e le tue imperfezioni nel modo corretto; dovresti ammetterli e accettarli. Questo ti è di beneficio. Accettarli non significa esserne vincolati, né significa essere spesso negativi a causa loro, ma piuttosto non esserne vincolati, riconoscendo di essere solo un membro ordinario dell’umanità corrotta, con i propri difetti e le proprie imperfezioni e niente di cui vantarsi, che è Dio che innalza le persone affinché svolgano il loro dovere e che è Lui che intende operare la Sua parola e la Sua vita in loro, permettendo loro di raggiungere la salvezza e di sfuggire all’influsso di Satana; che questo è interamente dovuto al fatto che Dio innalza le persone. Tutti hanno difetti e imperfezioni. Dovresti lasciarli convivere con te stesso; non evitarli, non mascherarli e non sentirti spesso oppresso nel profondo o persino inferiore per questo. Non sei inferiore; se riesci a svolgere il tuo dovere con tutto il tuo cuore, tutta la tua forza e tutta la tua mente, al meglio delle tue capacità, e hai un cuore sincero, allora sei prezioso come l’oro al cospetto di Dio. Se non sai pagare un prezzo e sei privo di lealtà nello svolgere il tuo dovere, allora anche se le tue condizioni innate sono migliori di quelle di una persona nella media, tu non sei prezioso al cospetto di Dio, vali meno di un granello di sabbia(La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Dalle Sue parole, ho compreso che Dio non fa richieste eccessive alle persone, ma le fa agire secondo le proprie capacità. Quando agiscono in base alla loro levatura e alle loro abilità lavorative, utilizzano appieno il proprio potenziale in base alle loro condizioni innate e cooperano con Lui con tutto il cuore e al meglio delle loro possibilità, allora Dio sarà contento. Egli non vuole che le persone fingano, ma preferisce che svolgano i propri doveri con cuore onesto. Ho riflettuto su come la mia balbuzie abbassasse la mia autostima e mi rendesse abbattuto, sensibile e fragile, sul fatto che dessi così tanta importanza alle opinioni degli altri, e su come, di conseguenza, continuassi a rifiutare di partecipare alle elezioni e non volessi assumermi grandi responsabilità. Ora ho compreso che la mia balbuzie era un difetto difficile da superare, e che dovevo imparare ad accettarla e a vederla nel modo corretto. Quando necessario, dovrei aprirmi con i fratelli e le sorelle rispetto a quel mio difetto, senza camuffarli o nasconderli. Dovrebbe essere questo il mio atteggiamento verso il mio problema.

Qualche giorno dopo, sono stati annunciati i risultati delle elezioni e sono stato eletto come leader del distretto. Ero profondamente commosso e in silenzio ho pregato Dio: “Dio, essere eletto come leader è la Tua esaltazione. Darò valore a questa opportunità di svolgere il mio dovere e sono disposto a fare del mio meglio per farlo bene e ripagare il Tuo amore”. In seguito, mi sono chiesto: “Come posso svolgere bene il mio dovere nonostante il mio difetto?” Un giorno, ho letto due passaggi delle parole di Dio che mi hanno toccato profondamente e mi hanno indicato il cammino di pratica da seguire. Dio dice: “Non tentare di mutare la tua personalità perché stai svolgendo determinati doveri o prestando servizio come supervisore di un certo elemento del lavoro: questa è un’idea sbagliata. Cosa dovresti fare, dunque? A prescindere dalla tua personalità o dalle tue condizioni innate, dovresti aderire alle verità principi e metterle in pratica. Alla fine, Dio non misura se segui la Sua Parola o se sei in grado di ottenere la salvezza basandoSi sulla tua personalità, né su quali sono la levatura, le capacità, le abilità, i doni o i talenti intrinseci che possiedi, e ovviamente non guarda nemmeno quanto tu abbia tenuto a freno i tuoi istinti e bisogni corporei. Al contrario, Dio guarda se, mentre Lo segui e svolgi i tuoi doveri, stai mettendo in pratica e facendo esperienza delle Sue parole, se hai l’intenzione e la determinazione di perseguire la verità e se, alla fine, sei riuscito a praticare la verità e a seguire la Sua Parola. Questo è ciò che Dio guarda(La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). “Perseguire la verità è la cosa più importante, da qualsiasi prospettiva si guardi. Puoi evitare i difetti e le carenze dell’umanità, ma non potrai mai sottrarti al cammino del perseguimento della verità. Indipendentemente da quanto perfetta o nobile sia la tua umanità, o dal fatto che tu abbia meno mancanze e difetti e possieda più punti di forza degli altri, questo non significa che comprendi la verità, né può sostituire il tuo perseguimento della verità. Al contrario, se persegui la verità, ne comprendi gran parte e ne hai una comprensione adeguatamente profonda e concreta, questo rimedierà a molti dei difetti e dei problemi della tua umanità. Per esempio, diciamo che tu sia timido e introverso, che sia balbuziente e non molto istruito, ossia che tu abbia molti difetti e inadeguatezze, ma che possieda esperienza concreta e che, anche se balbetti quando parli, riesca a condividere sulla verità in modo chiaro, e che le tue condivisioni edifichino tutti quando le ascoltano, risolvano i problemi, permettano alle persone di uscire dalla negatività e dissolvano le loro lamentele e incomprensioni su Dio. Vedi, anche se balbetti, le tue parole possono risolvere i problemi: quanto sono importanti queste parole! Quando i profani le sentono, dicono che sei una persona incolta, che quando parli non segui le regole grammaticali e che a volte le parole che usi non sono nemmeno adatte. Può darsi che usi un gergo regionale o un linguaggio quotidiano e che le tue parole non abbiano la classe e lo stile di quelle di persone molto istruite che si esprimono in modo alquanto eloquente. Tuttavia, le tue condivisioni contengono la verità realtà, sono in grado di risolvere le difficoltà delle persone, e dopo che esse le hanno ascoltate, tutte le nubi oscure intorno a loro scompaiono e tutti i loro problemi sono risolti. Vedi, non è forse importante capire la verità? (Sì.) Supponiamo che tu non capisca la verità e che, anche se possiedi una certa conoscenza accademica e parli in modo eloquente, quando ti sentono parlare tutti pensino: ‘Le tue parole sono solo dottrine, non contengono un briciolo di verità realtà e non sono affatto in grado di risolvere i problemi reali, quindi queste tue parole non sono tutte vuote? Tu non comprendi la verità. Non sei semplicemente un fariseo?’ Sebbene tu abbia espresso molte dottrine, i problemi rimangono irrisolti e tu pensi: ‘Stavo parlando con molta sincerità e serietà: perché non avete capito quello che ho detto?’ Hai espresso un sacco di dottrine, ma coloro che erano negativi rimangono negativi e coloro che avevano incomprensioni su Dio le hanno ancora, e nessuna delle difficoltà che esistono nello svolgimento dei loro doveri è stata risolta: questo significa che le parole che hai pronunciato erano solo sciocchezze. A prescindere da quanti difetti e imperfezioni ci siano nella tua umanità, se le parole che pronunci contengono la verità realtà, allora le tue condivisioni sono in grado di risolvere i problemi; se le parole che pronunci sono tutte dottrine e sono prive della minima conoscenza concreta, allora, a prescindere da quanto parli, non sarai in grado di risolvere i problemi reali delle persone. Indipendentemente dall’opinione che le persone hanno di te, fintanto che le cose che dici non sono in linea con la verità e non sono in grado di affrontare gli stati delle persone o di risolvere le loro difficoltà, allora le persone non vorranno ascoltarti. Quindi, cosa è più importante: la verità o le condizioni delle persone? (È più importante la verità.) Perseguire la verità e comprendere la verità sono le cose più importanti. Quindi, a prescindere dai difetti che hai in termini di umanità o di condizioni innate, non devi fartene limitare; dovresti invece perseguire la verità e rimediare ai tuoi vari difetti comprendendola e, se scopri in te alcune carenze, dovresti affrettarti a correggerle. Alcune persone non si concentrano sul perseguimento della verità, e invece si concentrano sempre sulla risoluzione delle difficoltà, dei difetti e delle carenze della loro umanità e sulla correzione dei problemi della loro umanità; ecco che si sforzano per svariati anni senza ottenere risultati chiari, e di conseguenza si sentono deluse da sé stesse e pensano di avere un’umanità troppo scarsa e di essere irredimibili. Non è una cosa alquanto sciocca?(La Parola, Vol. 7: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Le parole di Dio mi hanno profondamente commosso, e ho visto che Egli ci mostra davvero la via in modo pratico. Nello svolgere il nostro dovere, non dovremmo essere vincolati dalla personalità, dalla levatura o dall’età. Il criterio di Dio per valutare se qualcuno svolge il proprio dovere in modo che sia all’altezza degli standard non dipende dal fatto che la persona sia introversa o estroversa né dal suo prestigio, dalla sua levatura o dall’età, né tantomeno da eventuali difetti o disturbi, ma dalla capacità di mettere in pratica la verità e di svolgere i propri doveri secondo le verità principi e dal fatto che si tratti di una persona che segue la via di Dio. Per esempio, nel dovere di leader è fondamentale risolvere i problemi nell’accesso alla vita e nei doveri dei fratelli e delle sorelle. Fintanto che mi concentro sul munirmi della verità e metterla in pratica, possiedo realtà, rivelazione e illuminazione dello Spirito Santo nella mia condivisione sulla verità, e sono capace di risolvere i problemi dei fratelli e delle sorelle e di indicare il cammino di pratica, allora anche se mi blocco nel parlare, i fratelli e le sorelle ne trarranno comunque beneficio. Se non lavoro duramente nel perseguire la verità, allora, anche se parlassi fluentemente ed eloquentemente, se non riesco a condividere sulle verità o a risolvere problemi reali, non sarei in grado di svolgere il lavoro di leader. Ho sempre pensato che per svolgere il dovere di leader bisognasse almeno avere buone capacità comunicative ed essere eloquente, e che qualcuno come me, che balbetta e si blocca, non fosse adatto ai doveri di leader, così continuavo a rifiutare di candidarmi per quel ruolo. Tuttavia, è venuto fuori che i miei standard per l’elezione dei leader erano sbagliati. L’elezione dei leader nella casa di Dio si basa sui principi, non su come una persona appare esternamente né su eventuali difetti congeniti che una persona potrebbe avere, ma sul fatto che questa persegua la verità, sulla sua umanità e sulla sua levatura. Più ci riflettevo, più comprendevo che i miei difetti congeniti e le mie mancanze non erano ostacoli o impedimenti per svolgere il mio dovere, e che non potevano essere usati come una scusa per rifiutarlo. Comprendere la verità e praticarla secondo i requisiti di Dio sono le chiavi per svolgere bene il proprio dovere! Ho ottenuto un cammino di pratica per andare avanti, e anche se balbetto e parlo a fatica, sono disposto a svolgere il mio dovere secondo i requisiti di Dio, a concentrarmi sul munirmi delle verità principi, a mettere da parte la mia vanità e il mio orgoglio e a essere realistico e concreto nel modo in cui mi comporto e faccio le cose. Ora, quando condivido durante le riunioni o leggo le parole di Dio, continuo a balbettare, ma riesco a trattare la cosa correttamente e il mio atteggiamento è diventato molto più calmo. A volte mi impegno con coscienza per superare la cosa, e ripenso a quando i fratelli e le sorelle mi davano dei consigli, dicendo: “Parli un po’ troppo velocemente, il che rende più probabile il balbettio; se parli un po’ più lentamente, sarà meglio”, e “Quando ti blocchi, puoi allungare l’ultima sillaba; così avrai meno probabilità di balbettare”. Quando condivido durante le riunioni, cerco di parlare più lentamente e, se necessario, di allungare le parole, facendo uno sforzo consapevole per collaborare. Non mi sento più così nervoso, il che mi ha fatto sentire più liberato durante le riunioni. Una volta, mi sono incontrato con un supervisore del lavoro basato sui testi per discutere delle attività, ma ero un po’ preoccupato e pensavo: “Lui comprende i principi meglio di me. E se dovessi agitarmi e balbettare tanto? Che cosa penserà di me?” Ma poi ho pensato al fatto che nel lavoro c’erano state delle difficoltà, e a come la lettera precedente non avesse ottenuto buoni risultati, quindi era necessario incontrarsi di persona per discutere e risolvere il problema. Non potevo permettere che la mia balbuzie mi fermasse dal fare ciò, perché questo avrebbe ritardato il lavoro. Quando ho pensato in questo modo, non mi sono più sentito vincolato, così ho organizzato un incontro con il supervisore per discutere del lavoro.

Guardando indietro a come ripetutamente rifiutavo i miei doveri a causa della mia balbuzie, e a come alla fine sono riuscito ad accettarli con calma senza essere limitato da essa, mi rendo conto che sono stato confortato, incoraggiato e guidato dalle parole di Dio durante tutto questo percorso. Ringrazio Dio sinceramente dal profondo del cuore!

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