41. La mia propensione all’inganno è stata rivelata tramite una semplice questione

di Zhang Di, Cina

Alla fine di novembre del 2023, collaboravo con due sorelle per supervisionare il lavoro di irrigazione in diverse chiese. Ogni volta che riassumevamo le deviazioni e i problemi del nostro lavoro, mi sentivo parecchio sotto pressione. Le mie abilità lavorative non erano molto buone, tendevo a notare i problemi con lentezza e rispetto alle due sorelle con cui collaboravo ero meno perspicace e avevo una levatura più scarsa. Per esempio, quando a volte i nuovi arrivati non si riunivano regolarmente, gli irrigatori indicavano delle motivazioni oggettive, mettendo in evidenza solo i problemi dei nuovi arrivati, senza riflettere sul perché avevano avuto delle deviazioni nei propri doveri. Poiché non avevo discernimento, mi limitavo ad assecondare ciò che dicevano gli irrigatori e a concentrarmi sui nuovi arrivati. Tuttavia, le mie sorelle collaboratrici erano in grado di analizzare i dettagli dei problemi menzionati dagli irrigatori, identificandone la radice. Questo portava una maggiore efficacia nel trovare soluzioni. Ogni volta che mi paragonavo alle sorelle, mi sentivo inadeguata e, sebbene queste non avessero mai detto niente, ero in imbarazzo. Mi preoccupavo costantemente: “Cosa penseranno di me? Diranno forse che non ho fatto molti progressi anche dopo aver fatto un po’ di formazione? Penseranno che la mia levatura sia scarsa?” Ogni volta che riepilogavamo il lavoro, mi sentivo molto repressa ed ero assai riluttante ad affrontare queste situazioni.

Un giorno del gennaio 2024, ci siamo riunite per riepilogare il lavoro. Mi sono detta: “Questa volta non posso essere la prima a condividere. Aspetterò che le sorelle presentino il proprio resoconto e poi parlerò per ultima. Dopo che avranno ricapitolato la maggior parte dei punti, se ci sono dei problemi in comune, mi limiterò a riassumerli brevemente alla fine. In questo modo, non mi vedranno per quella che sono realmente”. Così, quando sorella An Ran ha chiesto chi voleva presentare per prima il proprio resoconto, sono rimasta in silenzio. Successivamente, lei ha cominciato a fare un resoconto dettagliato per ogni chiesa e per ogni problema. Più i suoi resoconti diventavano dettagliati, più mi sentivo in ansia e pensavo: “Dopo che An Ran ha fatto un resoconto così approfondito, la mia semplice condivisione non mi farà sembrare inadeguata? Diranno forse che ho poche conoscenze e possiedo scarsa levatura?” Non riuscivo a concentrarmi sui problemi che stava riepilogando perché mi sentivo troppo agitata. Dopo un po’, An Ran ha finito di parlare e Yang Xi ha proseguito dopo di lei. Sebbene il resoconto di Yang Xi non fosse altrettanto dettagliato, è stata in grado di mettere in evidenza alcune questioni chiave del lavoro di irrigazione. In quel momento, ero davvero in ansia e avevo la sensazione che il tempo stesse passando velocemente. Poco dopo, anche Yang Xi ha terminato e ha detto: “I problemi presenti in queste chiese sono abbastanza simili”. An Ran le è andata dietro dicendo: “Hai ragione”. Sentendo le parole delle sorelle, ho visto aprirsi un’opportunità e ho pensato: “Dato che entrambe dicono che i problemi sono simili, allora forse non è necessario che io faccia un resoconto? In questo modo, posso evitare di mettermi in imbarazzo con la mia semplice condivisione”. Ho subito colto l’occasione per dire: “Il mio resoconto tratta i tuoi stessi problemi”. Guardando l’orologio, ho visto che era già passata la mezzanotte e che tutte sembravamo un po’ stanche. Così ho pensato: “Ora che siamo stanche, anche se si accorgono della semplicità del mio resoconto, potrebbero pensare che sia solo perché non ero lucida. In questo modo, posso riuscire a cavarmela”. Così ho detto: “Ormai è troppo tardi e ho la testa un po’ confusa. Il mio resoconto è simile al vostro, quindi lo riporterò brevemente”. Ma, inaspettatamente, An Ran ha detto: “Se lo facciamo adesso, non otterremo buoni risultati, ci penseremo domani mattina”. Ma poi mi sono detta: “Domani mattina, quando ognuna avrà più energie, sentiranno la mia relazione in tutta la sua semplicità. Cosa penseranno di me allora? Mi conviene farlo adesso, così, anche se la mia relazione è semplice, potrebbero non accorgersene. In questo modo, potrò salvare un po’ la faccia”. Ho subito detto: “Finiamo il resoconto stasera, domani mattina abbiamo altro lavoro da fare”. Le sorelle non hanno risposto e hanno continuato ad ascoltare la mia relazione con un’aria assonnata. Dopo aver parlato, finalmente ho provato un senso di sollievo.

In seguito, durante una riunione, ho condiviso questa esperienza mentre ragionavo sul mio stato. Parlando, mi sono resa conto che nel riassumere il lavoro non avevo fatto altro che complicarmi la vita da sola! Anche le mie sorelle collaboratrici me lo hanno fatto notare, dicendo: “Guarda come ti sei confusa le idee a furia di pensarci troppo! Sai perché non sei riuscita a identificare i problemi? Semplicemente perché miravi a proteggere la tua immagine e la tua mente non era concentrata sul compito giusto”. Le parole delle sorelle erano vere. Ultimamente, il nostro lavoro era stato poco efficiente e non avevo pensato a come riassumere chiaramente i problemi e le deviazioni e a come ottenere soluzioni efficaci, né avevo tenuto conto di come le mie sorelle collaboratrici avevano individuato e riepilogato i problemi e imparato da questi. Al contrario, avevo concentrato ogni mio pensiero su come proteggere la mia immagine e il mio prestigio. In quel momento, mi sono ricordata dell’articolo di una testimonianza esperienziale che avevo letto qualche giorno prima, in cui veniva citato un passo delle parole di Dio che analizzava uno stato molto simile al mio. L’ho subito cercato per leggerlo. Dio Onnipotente dice: “L’umanità degli anticristi è disonesta, il che significa che essi non sono affatto sinceri. Tutto ciò che dicono e fanno è adulterato e contiene le loro intenzioni e i loro obiettivi, e vi sono nascosti i loro trucchi e piani, innominabili e indicibili. Pertanto, le parole e le azioni degli anticristi sono troppo contaminate e piene di falsità. Per quanto parlino, è impossibile sapere quali delle loro parole siano vere, quali false, quali giuste e quali sbagliate. Questo è perché essi sono disonesti e le loro menti sono estremamente intricate, piene di trame infide e ricolme di trucchi. Niente di ciò che dicono è diretto. Non dicono che uno è uno, due è due, sì è sì e no è no. Al contrario, in tutte le questioni, tergiversano e considerano più volte le cose nella loro mente, calcolando le conseguenze, soppesando i vantaggi e gli svantaggi da ogni angolazione. Poi ripuliscono ciò che intendono dire usando il linguaggio in modo che tutto ciò che dicono suoni alquanto astruso. Le persone oneste non capiscono mai quello che tali individui dicono e sono facilmente ingannate e raggirate da loro, e chiunque parli e comunichi con loro trova l’esperienza faticosa e laboriosa. Essi non dicono mai che uno è uno e due è due, non dicono mai quello che pensano e non descrivono mai le cose come sono. Tutto ciò che dicono è insondabile, e gli obiettivi e le intenzioni delle loro azioni sono molto complicati. Se la verità viene a galla, se gli altri li capiscono e li comprendono fino in fondo, inventano subito un’altra bugia per uscirne fuori(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus: Riepilogo sul carattere degli anticristi e sulla loro indole essenza (Parte prima)”). Dio ha smascherato un certo tipo di persone che hanno l’indole di un anticristo. Le loro parole e le loro azioni mancano di qualsiasi elemento di onestà, agiscono sempre con intenzioni e scopi personali e i loro pensieri sono completamente aggrovigliati. Per loro, anche una semplice questione diventa complicata. Hanno un’indole davvero propensa all’inganno. Io ero esattamente il tipo di persona che Dio aveva smascherato. Mentre riassumevo il lavoro, poiché non avevo individuato molti problemi, mi preoccupavo che, a causa della semplicità della mia condivisione, le sorelle mi avrebbero guardata dall’alto in basso, quindi la mia testa si è riempita di piani e macchinazioni, credendo che avrei potuto aspettare che le sorelle finissero di condividere per poi offrire la mia condivisione generale alla fine. Quando ho visto che le sorelle avevano individuato deviazioni e punti chiave nel lavoro, per evitare che scoprissero che non avevo compreso la questione in modo approfondito, nonché di mettermi in imbarazzo, sebbene ci fossero dei problemi che non avevo notato, ho continuato ad assecondare i commenti delle sorelle, sostenendo che il mio resoconto fosse uguale al loro. Ho addirittura scelto di presentarlo mentre tutte eravamo assonnate, affinché credessero che la semplicità del resoconto non dipendesse da me, ma piuttosto che fosse dovuta all’ora tarda e al fatto che avessi la mente poco lucida. Quando An Ran ha consigliato di rimandare al giorno seguente così da ottenere migliori risultati, temevo che, se mi fossi lasciata sfuggire questa opportunità, non avrei potuto portare avanti il mio bluff, così ho insistito per parlare quella sera, sostenendo che un rinvio avrebbe ritardato il lavoro del giorno successivo. Mi sono resa conto che i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni mancavano di qualsiasi traccia di onestà e che le mie idee erano diventate confuse. In verità, a prescindere da quanti problemi ero in grado di individuare, avrei dovuto parlare con onestà e, qualora non mi fossi accorta di qualcosa, avrei potuto cercare le mie deviazioni e rimediare in seguito. Tuttavia, avevo complicato troppo la questione. Sentivo il bisogno di pesare ogni parola che dicevo molto prima che uscisse dalla mia bocca e tutti i miei pensieri erano concentrati su come salvare la faccia. La mia mente era piena di infide macchinazioni ed ero così propensa all’inganno!

In seguito, mangiando e bevendo le parole di Dio, ho acquisito una qualche comprensione del perché ero propensa all’inganno, nonché della natura e delle conseguenze di ciò. Dio Onnipotente dice: “Che ne dite: per le persone propense all’inganno la vita non è forse estenuante? Passano tutto il tempo a dire bugie, poi a dirne altre per coprire le prime, e a ricorrere all’inganno. Sono loro stesse la causa del proprio sfinimento. Sanno che vivere in questo modo è estenuante, quindi perché continuano a voler essere propense all’inganno e non desiderano essere oneste? Ve lo siete mai domandato? Questa è una conseguenza del fatto che le persone vengono abbindolate dalla propria natura satanica la quale impedisce loro di liberarsi di questo tipo di vita, di tale indole. Le persone sono disposte ad accettare di essere abbindolate in questo modo e a vivere così; non vogliono praticare la verità né percorrere il cammino della luce. Tu pensi che vivere così sia faticoso e che agire in questo modo sia inutile, mentre le persone propense all’inganno lo ritengono assolutamente necessario. Pensano che non farlo arrecherebbe loro umiliazione, che danneggerebbe la loro immagine, la loro reputazione e anche i loro interessi, e che perderebbero troppo. Tengono molto a queste cose: alla propria immagine, alla propria reputazione e al proprio prestigio. Questo è il vero volto delle persone che non amano la verità. In breve, quando le persone non sono intenzionate a essere oneste o a praticare la verità, è perché non amano quest’ultima. Nel loro cuore tengono molto a cose come la reputazione e il prestigio, amano seguire le tendenze mondane e vivono sotto il potere di Satana. Questo è un problema inerente alla loro natura. Ci sono alcuni che ormai hanno fede in Dio da anni, che hanno ascoltato molti sermoni e che sanno cosa significa credere in Dio, eppure ancora non praticano la verità e non sono cambiati neanche un po’: come mai? Il motivo è che non amano la verità. Sebbene in parte la comprendano, non sono ancora in grado di metterla in pratica. Per persone di questo genere, indipendentemente da quanti anni abbiano creduto in Dio, sarà tutto inutile. Coloro che non amano la verità possono essere salvati? È assolutamente impossibile. Non amare la verità è un problema inerente al cuore, alla natura di una persona. Non può essere risolto. La possibilità di essere o non essere salvati nella fede dipende principalmente dall’amare o meno la verità. Solo coloro che amano la verità sono in grado di accettarla, solo loro sono capaci di affrontare le avversità e di pagare un prezzo per la verità, e di pregare Dio e affidarsi a Lui. Solo loro sono in grado di ricercare la verità, di riflettere e di conoscere sé stessi attraverso le proprie esperienze, avere il coraggio di ribellarsi alla carne e conseguire la pratica della verità e la sottomissione a Dio. Solo chi ama la verità sa perseguirla in questo modo, percorrere il cammino della salvezza e ottenere l’approvazione di Dio. Non c’è altra strada che questa. Per coloro che non amano la verità è molto difficile accettarla. Questo perché, per loro natura, provano avversione e odio per la verità. Se volessero smettere di opporsi a Dio o di compiere il male risulterebbe loro molto difficile, poiché appartengono a Satana e sono ormai diventati diavoli e nemici di Dio. Dio salva l’umanità, non salva i diavoli né Satana. Alcune persone pongono domande come: ‘Capisco realmente la verità, è solo che non riesco a metterla in pratica. Cosa dovrei fare?’ Costoro non amano la verità. Se qualcuno non ama la verità non è in grado di metterla in pratica neanche se la comprende, perché in cuor suo non è intenzionato a farlo e la verità non gli piace. Una persona del genere non può essere salvata. Alcuni dicono: ‘Mi sembra che sia una gran perdita essere una persona onesta, quindi non voglio esserlo. Le persone propense all’inganno non perdono mai; anzi, traggono profitto approfittando degli altri. Quindi, preferisco essere propense all’inganno. Non sono disposto a far conoscere agli altri i miei affari privati, a lasciare che mi comprendano o mi capiscano. Dovrei essere io il padrone del mio destino’. E allora fai pure, prova per credere. Vedrai che tipo di esito otterrai; vedrai alla fine chi andrà all’inferno e chi verrà punito(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che per le persone propense all’inganno non amare la verità e non essere disposte a praticare l’onestà è una parte essenziale della loro natura. Passano le proprie giornate a fare calcoli e ingannare al fine di proteggere immagine e prestigio e in questo modo vivono una vita stancante e dolorosa. La causa di ciò sono i tormenti e i raggiri della loro indole satanica. Riassumere il lavoro per individuare problemi e deviazioni doveva servire a migliorare il lavoro di irrigazione in futuro, ma io mi preoccupavo sempre che la semplicità del mio resoconto avrebbe fatto sì che le sorelle mi guardassero dall’alto in basso, pertanto calcolavo e tramavo costantemente. Era evidente che non avessi riscontrato alcun problema, ma non avevo il coraggio di dire apertamente la verità. Affinché il resoconto portasse dei risultati, le sorelle con cui collaboravo avevano suggerito di presentarla quando ci sentivamo più in forze. Sapevo che il consiglio della sorella avrebbe portato vantaggi al lavoro, eppure ero ricorsa a dei sotterfugi per salvare la faccia. Sono stata così propensa all’inganno! In apparenza, sembrava che stessi tramando contro altre persone, ma in sostanza stavo cercando di ingannare Dio. Proprio come avevano detto le mie sorelle collaboratrici, durante il riepilogo del lavoro, non mi ero concentrata sul giusto compito da svolgere e non avevo usato il resoconto per individuare i problemi e le deviazioni al fine di migliorare il lavoro in futuro. Al contrario, avevo pensato solo alla mia immagine personale e al mio prestigio, complottando scrupolosamente per coprire le mie manchevolezze. Il mio modo di vivere non solo era estenuante, ma non mi permetteva nemmeno di ottenere l’illuminazione o la guida di Dio. In realtà, non ero stata propensa all’inganno e ingannevole solo durante questa specifica riunione di riepilogo. Persino durante le nostre solite discussioni, spesso agivo in modo ingannevole per evitare di smascherare le mie manchevolezze. Se c’erano problemi che non avevo individuato, mi limitavo a ribadire ciò che avevano detto le sorelle o a cercare una scusa dignitosa per giustificarmi. Ho pensato a come Dio abbia espresso così tante verità, guidandoci a perseguire la verità, a essere onesti e a vivere una normale sembianza umana, ma io andavo costantemente contro i Suoi requisiti e vivevo secondo la mia indole satanica. In apparenza, avevo messo su una facciata incrollabile affinché le mie sorelle collaboratrici non vedessero le mie manchevolezze e potessi mantenere un fugace senso di immagine e prestigio. Ma Dio sottopone a scrutinio ogni cosa. L’indole propensa all’inganno che stavo rivelando, unita alla mia spregevole intenzione di proteggere i miei interessi, avevano portato Dio a detestarmi e disprezzarmi. Mi sono ricordata di quanto ha detto il Signore Gesù: “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli(Matteo 18:3). L’indole di Dio è giusta e santa ed Egli approva coloro che sono semplici e onesti. Se avessi continuato a vivere secondo la mia indole propensa all’inganno e avessi continuato a cercare di imbrogliare gli altri e Dio senza praticare l’onestà, alla fine sarei stata abbandonata ed eliminata da Lui.

In seguito, grazie alle Sue parole, ho trovato un cammino di pratica e accesso. Dio Onnipotente dice: “Il fatto che Dio chieda alle persone di essere oneste dimostra che detesta e disprezza davvero chi è propenso all’inganno. Il disprezzo di Dio verso le persone propense all’inganno significa che Egli non ama il loro modo di fare le cose, la loro indole, i loro intenti e i loro metodi ingannevoli; a Dio non piace nessuna di queste cose. Se le persone propense all’inganno sono in grado di accettare la verità, ammettono la loro indole propensa all’inganno e sono disposte ad accogliere la salvezza di Dio, allora anche loro hanno una speranza di essere salvate, poiché Dio tratta tutti equamente, e lo stesso fa la verità. E quindi, se vogliamo diventare persone che sono gradite a Dio, la prima cosa che dobbiamo fare è cambiare i nostri principi di comportamento. Non possiamo più vivere secondo filosofie sataniche, non possiamo più cavarcela con la menzogna e l’inganno. Dobbiamo liberarci di tutte le bugie e diventare persone oneste. E allora la prospettiva che Dio ha di noi cambierà. In passato, le persone facevano sempre affidamento sulle menzogne, sulla finzione e sull’inganno nel vivere tra gli altri, e prendevano le filosofie sataniche come base della loro esistenza, come loro vita e come fondamento nella loro condotta. Tutto ciò era detestato da Dio. Tra i non credenti, se parli francamente, dici la verità e sei una persona onesta, sarai calunniato, giudicato e rifiutato. Per questo segui le tendenze mondane e vivi secondo filosofie sataniche; diventi sempre più abile a mentire e sempre più propenso all’inganno. Impari anche a servirti di mezzi subdoli per raggiungere i tuoi obiettivi e proteggere te stesso. Hai un successo sempre maggiore nel mondo di Satana, con il risultato di precipitare sempre più a fondo nel peccato, fino al punto di non riuscire più a liberarti. Funziona esattamente all’opposto nella casa di Dio. Più menti e ricorri a inganni, più il popolo eletto di Dio sarà disgustato da te e ti abbandonerà. Se rifiuti di pentirti e continui ad aggrapparti a filosofie e logiche sataniche, e ti servi di tranelli e trame elaborate per simulare e camuffarti, allora con tutta probabilità verrai rivelato ed eliminato. Questo perché Dio aborrisce le persone propense all’inganno. Solo le persone oneste possono prosperare nella casa di Dio, e quelle propense all’inganno saranno alla fine abbandonate ed eliminate. Tutto questo è prestabilito da Dio. Solo le persone oneste possono avere un posto nel Regno dei Cieli. Se non cerchi di essere una persona onesta, se non fai esperienza e non pratichi verso il perseguimento della verità, se non esponi le tue abiezioni e se non ti metti a nudo, allora non sarai mai in grado di ricevere l’opera dello Spirito Santo e di ottenere l’approvazione di Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che Egli ci richiede di praticare la verità ed essere persone oneste. Quando si verificano delle situazioni, dobbiamo essere in grado di accettare il Suo scrutinio, dobbiamo cambiare le nostre intenzioni alla radice quando parliamo e agiamo, e non dovremmo ingannare gli altri o Dio per proteggere i nostri interessi della carne, la nostra immagine o il nostro prestigio. Al contrario, dovremmo praticare la verità ed esercitarci a essere persone oneste. Nel parlare e nell’agire, dobbiamo essere diretti e onesti, senza fingere o essere ipocriti. Solo persone di questo tipo possono ottenere l’approvazione di Dio. In futuro, dovevo fare pratica per essere una persona onesta, non potevo più camuffare o coprire le mie manchevolezze, dovevo dire tutto ciò che sapevo, e quando le mie manchevolezze e i miei difetti venivano smascherati, dovevo riassumere le mie deviazioni e imparare dai punti di forza degli altri. Successivamente, quando è arrivato il momento di confrontarsi con le sorelle mentre ricapitolavamo il lavoro, mi sono sentita meno vincolata. Se c’era qualcosa che non capivo, lo dicevo, mi aprivo con le sorelle e cercavo il loro aiuto. Queste non mi guardavano dall’alto in basso, ma al contrario mi guidavano e mi aiutavano. Grazie al loro aiuto, ho acquisito una comprensione più chiara della radice di alcuni problemi e ho anche iniziato a trovare dei cammini per riassumere il lavoro e risolvere le questioni.

In seguito, ho ricercato in che modo avrei dovuto praticare e accedere riguardo a questo problema: avevo sempre pensato di avere una levatura inferiore a quella delle mie sorelle collaboratrici e, specialmente quando riepilogavamo le questioni, non avevo la loro stessa capacità di individuare i problemi, cosa che mi ha sempre fatta sentire vincolata nel collaborare con loro. Ho letto un passo delle parole di Dio: “Il verso successivo della canzone dice: ‘Benché la mia levatura sia scarsa, ho un cuore onesto’. Queste parole suonano molto concrete e si riferiscono a un requisito che Dio assegna agli uomini. Quale requisito? Se le persone sono di levatura carente, non è la fine del mondo, ma devono possedere un cuore onesto e, in tal caso, riusciranno a ricevere l’approvazione di Dio. A prescindere dalla tua situazione o dall’ambiente dal quale provieni, devi essere una persona onesta, parlare onestamente, agire onestamente, essere in grado di svolgere il tuo dovere con tutto il cuore e la mente, svolgerlo con lealtà, non prendere scorciatoie, non essere una persona subdola e propensa all’inganno, non mentire o ingannare e non parlare a vanvera. Devi agire secondo la verità ed essere una persona che la persegue. Molti si ritengono di scarsa levatura e pensano di non compiere mai il proprio dovere bene o a un livello soddisfacente. Danno il meglio di sé in tutto ciò che fanno, ma non riescono mai ad afferrare i principi e non riescono comunque a produrre grandi risultati. In definitiva, non sanno fare altro che lamentarsi della propria scarsa levatura e finiscono col diventare negativi. Non esiste quindi via d’uscita quando una persona è dotata di scarsa levatura? Avere scarsa levatura non è una malattia mortale, e Dio non ha mai affermato che non salverà le persone che ne sono afflitte. Come affermato da Dio in precedenza, chi è onesto ma ignorante Lo addolora. Cosa significa essere ignoranti? L’ignoranza, in molti casi, deriva dalla scarsa levatura. Le persone di scarsa levatura hanno una comprensione poco profonda della verità. Si tratta spesso di una comprensione superficiale o letterale che manca di sufficiente specificità e concretezza ed è limitata dalla dottrina e dalle regole. Per questo motivo non sanno vedere con chiarezza molti problemi e non riescono mai ad afferrare i principi mentre svolgono il proprio dovere, né a svolgerlo bene. Ma allora Dio non vuole persone di scarsa levatura? (Sì, le vuole.) Quale cammino e direzione indica Dio alle persone? (Quella di essere una persona onesta.) Si può essere una persona onesta solo a parole? (No, bisogna avere le manifestazioni di una persona onesta.) Quali sono le manifestazioni di una persona onesta? Innanzitutto, non avere dubbi sulle parole di Dio. Questa è una delle manifestazioni di una persona onesta. A parte questo, la manifestazione più importante è la ricerca e pratica della verità in tutte le questioni: ciò è fondamentale. Tu affermi di essere onesto, ma releghi sempre le parole di Dio in un angolo della mente e fai quello che vuoi. Questa è forse la manifestazione di una persona onesta? Dici: ‘Anche se la mia levatura è scarsa, possiedo un cuore onesto’. Eppure, quando un dovere spetta a te, hai paura di soffrire e di assumerti la responsabilità in caso tu non lo svolga bene, così accampi delle scuse per eludere il tuo dovere o suggerisci che lo svolga qualcun altro. Questa è la manifestazione di una persona onesta? Chiaramente no. Come deve comportarsi, allora, una persona onesta? Dovrebbe sottomettersi alle disposizioni di Dio, essere leale al dovere che è tenuta a svolgere e sforzarsi di soddisfare le intenzioni di Dio. Questo si manifesta in diversi modi: uno di questi è accettare il tuo dovere con cuore sincero, senza considerare i tuoi interessi per la carne, senza avere esitazioni o tramare per il tuo tornaconto. Queste sono manifestazioni di onestà. Un altro è mettere tutto il tuo cuore e le tue forze nello svolgere bene il tuo dovere, facendo le cose in modo corretto e mettendo il cuore e l’amore nel tuo dovere al fine di soddisfare Dio. Queste sono le manifestazioni che una persona onesta dovrebbe avere nello svolgere il proprio dovere(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio sono state come una corrente calda che ha confortato il mio cuore e mi hanno mostrato un cammino di pratica. Dio sostiene che avere una scarsa levatura non è il problema principale e che Egli guarda principalmente al fatto che una persona abbia un cuore onesto nel proprio dovere e sappia svolgerlo con lealtà e collaborare al meglio delle proprie capacità. Anche se ci troviamo di fronte a qualcosa che non conosciamo o che non sappiamo fare, dovremmo pregare di più Dio e cercare la Sua guida, concentrarci sulla ricerca delle verità principi in tutte le cose e condividere con i fratelli e le sorelle che collaborano con noi. Una volta che abbiamo acquisito comprensione, dovremmo praticare secondo le verità principi senza proteggere i nostri interessi personali, la nostra immagine o il nostro prestigio, e quando possibile dovremmo fare del nostro meglio per collaborare. Questa è la sembianza della persona onesta secondo cui Dio spera che possiamo vivere ed è anche il cammino di pratica che Egli ci ha mostrato per svolgere bene i nostri doveri. Infatti, le sorelle con cui collaboravo non erano in grado di trovare problemi e deviazioni dettagliate solamente perché avevano una migliore levatura, ma anche perché si impegnavano e riflettevano davvero sulle cose. La mia levatura era nella media e, durante il riepilogo del lavoro, il mio cuore non era sereno e pensavo continuamente a come proteggere reputazione e prestigio invece di concentrarmi sul lavoro. Per di più, anche il mio atteggiamento nei confronti del mio dovere era sbagliato e ritenevo che riflettere sui problemi fosse stancante, quindi non volevo impegnarmi. Di conseguenza, riuscivo a trovare solamente un piccolo numero di problemi e non riuscivo nemmeno a sfruttare al meglio le mie capacità. In realtà, le sorelle con cui collaboravo conoscevano bene la mia scarsa levatura, ma non mi avevano mai guardata dall’alto in basso a causa di ciò. Al contrario, spesso mi incoraggiavano a vedere in modo corretto le mie manchevolezze e a mettere più in risalto i miei punti di forza. Quando si accorgevano dei miei problemi, mi guidavano e mi aiutavano con pazienza e mi insegnavano a guardare le cose in base alle parole di Dio e alla verità. Grazie al loro paziente aiuto, ho trovato dei cammini nel mio lavoro. Dio aveva disposto che collaborassi con queste sorelle nel mio dovere, pertanto dovevo cooperare in armonia con un cuore grato per fare bene i nostri doveri insieme e soddisfarLo. Non potevo più essere limitata dalla mia scarsa levatura e dovevo indirizzare correttamente le mie intenzioni e sfruttare i miei punti di forza.

Praticando e accedendo in linea con le parole di Dio, sono stata in grado di calmare la mente e pensare con attenzione quando riassumevo il lavoro o discutevo i problemi. A volte prendevo l’iniziativa per esprimere la mia opinione, dicendo ciò che sapevo. Sebbene in questo modo io abbia rivelato molte delle mie manchevolezze e mi sia sentita un po’ in imbarazzo, ora potevo affrontare la questione in modo adeguato. Praticare per essere una persona onesta mi ha resa felice e mi ha dato un senso di sollievo e libertà. Grazie a Dio!

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