31. Se potrò avere figli o meno non è più una mia preoccupazione
Dopo il matrimonio, ero piuttosto occupata con i miei doveri quindi pensavo che, se fossi rimasta incinta e avessi avuto un figlio, avrei dovuto concentrare le mie giornate su di lui e non avrei avuto tempo né energie per fare i miei doveri e spendermi per Dio, così avevo deciso di rimandare per il momento l’idea di avere figli e di dare priorità ai miei doveri. Qualche anno dopo, i miei genitori si sono ammalati e sono stata impegnata a prendermi cura di loro finché non sono morti entrambi. Dopo la loro morte, all’improvviso ho provato una preoccupazione che non avevo mai avuto prima. Ho pensato al fatto che, quando si erano ammalati, accanto ai miei genitori c’ero stata io a prendermi cura di loro e mi sono chiesta: se non avrò figli, chi sarà disposto a occuparsi di me in vecchiaia o in caso di malattia? Tuttavia, questo pensiero si presentava solo occasionalmente e non incideva realmente sul mio dovere, pertanto, non ci badavo molto.
Dopo qualche tempo, all’improvviso ho avuto un violento crampo mestruale, così forte che ho vomitato. Ne soffrivo da anni, ma il dolore non era mai stato tanto acuto. Sono andata in ospedale per una visita e mi sono stati diagnosticati adenomiosi e fibromi uterini: la dimensione dei fibromi aveva già raggiunto i cinque centimetri. Il medico ha detto che si trattava di una patologia difficile da curare, che i crampi sarebbero peggiorati nel tempo, che sarebbero potuti diventare così dolorosi che avrei potuto persino pensare al suicidio e che, alla fine, mi sarei dovuta far rimuovere l’utero. Quando il medico ha saputo che non avevo ancora figli, mi ha esortata ad averne uno al più presto e ha aggiunto che, se in seguito non ne avessi più voluti, avrei potuto farmi rimuovere l’utero. All’epoca non ci ho dato molto peso e ho pensato che il medico stesse prendendo la cosa troppo sul serio. Dopo essere tornata a casa, ho cercato molte informazioni online su questa malattia e ho speso dei soldi per consultare uno specialista a Pechino. Non mi aspettavo che si trattasse di una patologia complessa e ho scoperto che era effettivamente difficile da curare: o prendevo regolarmente un ormone per gestirla ed evitare che peggiorasse così rapidamente, oppure mi avrebbero dovuto asportare l’utero. Nei giorni successivi, la mia condizione è peggiorata sempre di più. Provavo paura e tristezza inspiegabili e pensavo: “Questa malattia continuerà sicuramente a peggiorare e a diventare più dolorosa col passare del tempo. Se mi tolgono l’utero, non potrò mai avere figli. E pensare che ho solo poco più di trent’anni… Ma in questo momento ho ancora i miei doveri e sono molto impegnata ogni giorno. Come faccio a trovare il tempo o l’energia per partorire e crescere un figlio? Inoltre, il Signore Gesù ha detto: ‘Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!’ (Matteo 24:19). L’opera di Dio per salvare l’umanità sta per concludersi e con essa sono arrivate anche le grandi catastrofi. Cosa succederebbe se rovinassi la mia possibilità di perseguire la verità e di essere salvata perché ho fatto un figlio? Tuttavia, se non lo faccio adesso, una volta rimosso l’utero non potrò più averne. Allora chi si prenderà cura di me quando sarò vecchia?” Vivevo nell’angoscia e nell’ansia, preoccupata che la situazione potesse peggiorare sempre di più e che dovessi sottopormi a isterectomia. Ero sempre depressa e non avevo alcuna motivazione per svolgere i miei doveri. Il mio cuore era in uno stato di terribile tormento. Ho pregato e ho ricercato da Dio sulle mie difficoltà. Come avrei potuto praticare in un modo che fosse in linea con la Sua intenzione?
In seguito, ho letto le Sue parole: “DimMi, non è forse già stato predestinato quando qualcuno si ammalerà, di che stato di salute godrà a una determinata età e se contrarrà qualche malattia seria o grave? È così, e questo è certo, lascia che te lo dica. Non parleremo ora di come Dio predestina le cose per te; l’aspetto delle persone, i tratti del viso, la forma del corpo e la loro data di nascita sono chiaramente noti a tutti. Tra i non credenti, gli indovini, gli astrologi e coloro che sanno leggere le stelle e i palmi delle mani possono capire dalle linee della mano, dai volti e dalle date di nascita di un individuo quando gli capiterà una disgrazia e quando affronterà una qualche avversità: queste cose sono già state determinate. […] lo stato di salute di una persona a una determinata età e la possibilità che contragga una malattia grave sono tutte cose stabilite da Dio. I non credenti non hanno fede in Dio e vanno alla ricerca di qualcuno che legga queste cose nei palmi delle mani, nelle date di nascita e nei volti, e ci credono. Tu hai fede in Dio e spesso ascolti sermoni e condivisioni sulla verità; quindi, se non credi a questo, non sei altro che un miscredente. Se credi veramente che tutto è nelle mani di Dio, allora dovresti credere che tutte queste cose, le malattie gravi, quelle serie, quelle più leggere e le condizioni di salute ricadono sotto la sovranità e le disposizioni di Dio. L’insorgere di una malattia grave e lo stato di salute di cui una persona gode a una determinata età non si verificano per caso, e capirlo significa possedere una comprensione positiva e accurata” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (4)”). Leggendo le parole di Dio, ho capito che la nascita, la vecchiaia, la salute e la morte di una persona sono tutte predestinate da Dio. Quanta sofferenza sperimenta una persona nel corso della sua vita, quali malattie e difficoltà attraversa e di quante benedizioni gode, tutto è predestinato da Dio e nessuno può sfuggirvi. Mi preoccupavo sempre che le mie condizioni peggiorassero, che il dolore sarebbe diventato così insopportabile da dover subire un’isterectomia e mi chiedevo che tipo di sofferenza avrei dovuto affrontare se in futuro non avessi avuto figli. In realtà, tutte queste preoccupazioni erano inutili. Se davvero mi fossi dovuta far asportare l’utero e non avessi avuto figli, questo sarebbe stato il mio fato. La preoccupazione e l’angoscia non avrebbero potuto fare nulla per risolvere questa cosa. Le mie condizioni di salute e come sarebbe stato il mio futuro, era tutto nelle mani di Dio. Dovevo affrontarlo con calma e sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Inoltre, la malattia non minacciava la mia vita, quindi non dovevo passare le giornate in preda all’angoscia e all’ansia per questo. La cosa più importante era perseguire la verità, cercare l’intenzione di Dio in questa situazione e imparare a sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Pensare a questo mi ha fatta sentire meno angosciata. Tuttavia, a volte mi chiedevo ancora: “Cosa succede se perdo la capacità di avere figli e non ne potrò avere? Allora cosa farò quando sarò vecchia o mi ammalerò? Dovrei fare un figlio adesso? Ma questo non influenzerà il mio perseguimento della verità e la mia salvezza?”
Un giorno, ho letto le parole di Dio: “Per quanto riguarda il matrimonio, dovresti abbandonare i fardelli che sei tenuto ad abbandonare. Scegliere di essere single è una tua libertà, così come lo sono scegliere di sposarti e scegliere di avere molti figli. Qualunque cosa tu scelga, è una tua libertà. Da un lato, scegliere di sposarti non significa aver ripagato l’amorevolezza dei tuoi genitori o aver adempiuto al tuo dovere filiale; naturalmente, nemmeno scegliere di restare single significa sfidarli. Dall’altro lato, scegliere di sposarti o di avere molti figli non significa ribellarti a Dio, né sfidarLo. Non verrai condannato per questo. Né la tua scelta di rimanere single sarà il motivo per cui Dio, alla fine, ti concederà la salvezza. In breve, che tu sia single, sposato o abbia molti figli, non è in base a questi fattori che Dio determinerà se alla fine potrai essere salvato. Dio non guarda al tuo passato relazionale né al tuo stato coniugale; Egli guarda solo se stai perseguendo la verità, che atteggiamento assumi nei confronti dello svolgimento dei tuoi doveri, verso quanta verità mostri accettazione e sottomissione, e se agisci o meno in base alle verità principi. In definitiva, per determinare se sarai salvato oppure no, Dio ignorerà anche il tuo stato coniugale per esaminare il tuo cammino di vita, i principi secondo cui vivi e le regole di sopravvivenza che hai scelto. […] Quanto al numero di figli che avrai dopo il matrimonio, è stato prestabilito da Lui, ma tu puoi anche scegliere di testa tua in base alle tue circostanze effettive e ai tuoi perseguimenti. Dio non ti imporrà alcuna regola. Supponiamo che tu sia milionario, multimilionario o miliardario e dica: ‘Avere otto o dieci figli non è un problema per me. Allevare un sacco di bambini non mi toglierà energia da dedicare allo svolgimento dei miei doveri’. Se non temi la seccatura, allora fallo pure; Dio non ti condannerà. Egli non cambierà atteggiamento nei confronti della tua salvezza in base al tuo approccio verso il matrimonio. È così che stanno le cose. È chiaro? (Sì.)” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (16)”). È stato leggendo le parole di Dio che ho improvvisamente capito che il matrimonio e l’avere figli sono una libertà che Egli concede all’uomo. Egli non condanna le persone solo perché si sposano o hanno figli, ma giudica se una persona può essere salvata principalmente in base al suo atteggiamento verso il dovere e al fatto che persegua la verità e si sottometta ad essa. Anche se una persona non si sposa o non ha figli, se non persegue la verità e non ha eliminato la sua indole corrotta, alla fine non verrà comunque salvata. In realtà, Dio non guarda i sacrifici o le azioni visibili di un individuo. Le persone possono decidere di avere figli o di restare single e, qualunque sia la scelta che fanno in merito, Egli non le condanna. Questa è la loro libertà e il loro diritto. Tuttavia, tali questioni devono basarsi sulla propria situazione reale. Se sposarsi e avere figli influenzerà il proprio perseguimento della verità e il dovere, allora bisognerebbe mettere da parte queste cose e dare priorità al dovere. L’opera di Dio di salvare l’umanità è giunta a un momento critico e solo facendo bene il mio dovere e perseguendo la verità avrò la possibilità di essere salvata. Se dovessi avere un figlio soltanto per essere accudita in futuro e spendessi tutte le mie energie per crescerlo, allora ciò inciderebbe sia sul mio perseguimento della verità che sul mio dovere. Avere figli è una libertà e un diritto concesso da Dio, ma io devo distinguere ciò che è più importante e, in questo momento, la cosa più importante è perseguire e ottenere la verità. Quando ho pensato a questo, un sentimento di liberazione si è diffuso nel mio cuore e ho capito come trattare la questione del matrimonio e dell’avere figli.
Quando sono diventata disposta a sottomettermi, un giorno una parente mi ha contattata all’improvviso dicendo che c’era un posto che offriva body conditioning gratuito e mi ha chiesto se volevo andare. In quel momento non ero troppo impegnata con il mio dovere, così ho deciso di dare un’occhiata. Qualche mese dopo, la mia malattia è migliorata inaspettatamente. Sono andata in ospedale per un controllo e il referto ha mostrato che i fibromi si erano ridotti a tre centimetri. Non avrei mai pensato che la mia condizione sarebbe migliorata senza spendere nemmeno un centesimo. Ho ringraziato Dio dal profondo del mio cuore. Andando a fare body conditioning, ho visto che la maggior parte delle persone erano uomini e donne in età avanzata, così ho chiesto se avessero dei figli che si prendessero cura di loro. Alcuni hanno detto che non solo non potevano contare sui propri figli, ma erano anche costretti a dare parte della pensione per contribuire al loro sostentamento. Altri, che avevano quasi settant’anni, dovevano ancora prendersi cura dei nipoti, andando a prenderli e accompagnandoli a scuola. Avevano paura di ammalarsi perché temevano che i figli portassero loro rancore, perciò venivano spesso al conditioning. All’improvviso, ho capito che avere figli non significa necessariamente che qualcuno si prenderà cura di te e, anzi, quando una persona invecchia, è possibile che si ritrovi a doversi occupare di figli e nipoti. Il mio cuore ne è rimasto profondamente toccato.
Un giorno, ho letto altre parole di Dio: “Qual è lo scopo di crescere dei figli? Non si tratta di un tuo scopo personale, ma di una responsabilità e di un obbligo che ti ha dato Dio. Da un lato crescere dei figli appartiene all’istinto umano, da un altro rientra tra le responsabilità umane. Tu scegli di mettere al mondo dei figli per istinto e responsabilità, non per premunirti per la vecchiaia ed essere accudito quando sarai anziano. Questo punto di vista non è forse corretto? (Sì.) Coloro che non hanno figli possono forse evitare di invecchiare? Invecchiare significa necessariamente essere infelici? Non necessariamente, giusto? Le persone senza figli possono comunque vivere fino alla vecchiaia e alcune sono addirittura in salute, si godono i loro ultimi anni e muoiono in pace. Chi invece ha dei figli potrà essere certo di godersi gli ultimi anni in felicità e salute? (Non necessariamente.) Pertanto la salute, la felicità e la situazione di vita dei genitori che raggiungono una tarda età, così come la qualità della loro vita materiale, in realtà hanno poco a che fare con la devozione mostrata dai figli e non vi è una correlazione diretta tra le due cose. La tua situazione di vita, la tua qualità di vita e le condizioni fisiche di cui godi in età avanzata dipendono da ciò che Dio ha decretato per te e dall’ambiente di vita che Egli dispone per te, e non hanno alcuna correlazione diretta con il fatto che i tuoi figli ti siano devoti o meno. I tuoi figli non sono obbligati a farsi carico della responsabilità della tua situazione di vita in età avanzata. Non è così? (Sì.) […] Dovresti assumerti la responsabilità e il fardello della tua vita e della tua sopravvivenza, nei limiti delle tue possibilità, e non affibbiarli agli altri, soprattutto non ai tuoi figli. Dovresti affrontare in modo attivo e corretto una vita priva della compagnia o dell’aiuto dei tuoi figli e, anche se sei lontano da loro, puoi comunque affrontare da solo qualsiasi cosa la vita ti porti” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). “Quanto genitori e figli siano destinati a stare insieme e quanto i genitori possano guadagnare dai figli, i non credenti lo definiscono ‘ricevere assistenza’ o ‘non ricevere assistenza’. Noi non sappiamo cosa questo significhi. In parole povere, la possibilità di contare sui figli è in definitiva predestinata e decretata da Dio. Non è che tutto vada esattamente come tu desideri. Naturalmente, tutti vogliono che le cose vadano bene e poter ottenere dei benefici dai figli. Ma perché non hai mai considerato se sei destinato a questo oppure no, se è scritto nel tuo destino? Quanto durerà il legame tra te e i tuoi figli, il fatto che i lavori che svolgerai nella vita avranno una correlazione con loro oppure no, il fatto che Dio abbia o meno disposto che i tuoi figli prendano parte agli eventi significativi della tua vita e il fatto che saranno tra le persone coinvolte quando vivrai un evento importante della tua esistenza: tutto questo dipende da ciò che decreta Dio. Se Dio non l’ha decretato, dopo che avrai cresciuto i tuoi figli fino all’età adulta, anche se non li spingerai tu ad andarsene di casa, quando arriverà il momento lo faranno da soli. Questo è qualcosa che le persone devono comprendere. Se non riesci a comprendere questo aspetto ti aggrapperai sempre a desideri e richieste personali, stabilirai varie regole e accetterai varie ideologie per il tuo godimento fisico. Cosa succederà alla fine? Lo scoprirai quando morirai. Hai fatto molte cose sciocche durante la tua vita e hai pensato a molte cose irrealistiche che non sono conformi ai fatti né a quanto decretato da Dio” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Le parole di Dio mi hanno fatto comprendere che avere figli è un istinto umano e anche una responsabilità e che una persona non dovrebbe fare affidamento sui propri figli affinché si prendano cura di lei durante la vecchiaia. Come saranno i suoi ultimi anni, che ciò comporti più sofferenza o più salute e felicità, non dipende dall’avere o meno figli, ma dalla predestinazione di Dio. Le persone devono assumersi la responsabilità della propria vecchiaia entro i limiti delle proprie capacità, affrontare le sfide della vita in modo autonomo e non fare affidamento sui figli per queste cose. Riflettendo su me stessa, mi sono resa conto che ero preoccupata perché temevo di non poter più avere figli se le mie condizioni si fossero aggravate e mi avessero asportato l’utero. Mi preoccupavo anche di chi si sarebbe preso cura di me durante la vecchiaia o in caso di malattia. Quindi, vivevo in uno stato di ansia e angoscia. Mi aggrappavo all’idea tradizionale di “Cresci i figli affinché ti assistano nella vecchiaia”, secondo la quale lo scopo di avere figli sarebbe quello di garantire stabilità nella vecchiaia e fare in modo che qualcuno si prenda cura di me da anziana. La mia attenzione era tutta rivolta al mio vantaggio personale e miravo ad avanzare loro delle richieste. Si trattava di un punto di vista del tutto egoista. Inoltre, il modo in cui ognuno trascorrerà la vecchiaia è già stato predestinato da Dio e non ha nulla a che vedere con l’avere o meno dei figli. Alcune persone anziane sono sane e hanno una pensione, ma i loro figli sono gravati dai debiti, perciò non solo non hanno bisogno delle cure dei figli, ma anzi contribuiscono al loro sostentamento. Poi ci sono persone che hanno figli privi di umanità e non disposti a prendersi cura dei genitori e, quando sono vecchie e ammalate, sono gli altri parenti che si occupano di loro. Ho capito che avere figli non garantisce la sicurezza. Il modo in cui si vive la vecchiaia e se si è accompagnati o accuditi dai propri figli, tutto dipende dalla predestinazione di Dio. Pensando al fatto che mio marito lavorava altrove e io stavo facendo il mio dovere, sebbene non ci fosse nessuno a prendersi cura di me, ho imparato a fare affidamento su Dio quando sono malata e turbata. Sono state le parole di Dio a guidarmi attraverso le mie difficoltà. La mia salute è migliorata molto: tutto questo è stata la grazia e la misericordia di Dio. Anche se in futuro non avrò figli, potrò comunque vivere bene facendo affidamento su di Lui. Tuttavia, ero sempre preoccupata di cosa avrei fatto se non avessi avuto figli che si prendessero cura di me in futuro e ciò mi faceva vivere nell’angoscia e nella preoccupazione: non riuscivo nemmeno a motivarmi per fare il mio dovere. Non stavo forse infliggendo questo dolore a me stessa? Non mancavo di fiducia nella sovranità di Dio? Credevo in Lui, ma non facevo affidamento su di Lui né comprendevo la Sua sovranità. Vivevo secondo la cultura tradizionale di Satana. Le mie opinioni non erano proprio come quelle dei miscredenti? Dopo aver compreso queste cose, mi sono sentita sollevata. Non dovevo preoccuparmi del futuro e dovevo affidarmi alle mani di Dio. Non importa come saranno i miei anni del tramonto, mi sottometterò alla sovranità e alle disposizioni di Dio. Il compimento del mio dovere per soddisfarLo e il perseguimento della salvezza sono la cosa più importante e anche la più realistica.
In seguito, ho letto un altro brano delle parole di Dio: “Se trascorri i tuoi anni migliori pensando a trovarti un buon lavoro o a cercarti un partner, sperando di goderti una vita della carne mentre credi in Dio, di fare entrambe le cose allo stesso tempo, allora dopo qualche anno potresti anche trovare un partner, sposarti, avere dei figli, costruirti una casa e una carriera, ma non avrai guadagnato nulla dal credere in Dio per tutti quegli anni, non avrai acquisito alcuna verità, il tuo cuore si sentirà vuoto, e i tuoi anni migliori saranno scivolati via. Quando avrai quarant’anni e ti guarderai indietro, avrai una famiglia, dei figli e non sarai solo, ma dovrai mantenerli. Si tratta di una catena che non potrai spezzare. Se vorrai svolgere il tuo dovere, dovrai farlo mentre sei vincolato dalle catene della tua famiglia. Per quanto grande sia il tuo cuore, non potrai occuparti di entrambe le cose, non sarai in grado di seguire Dio incondizionatamente e di svolgere bene il tuo dovere. Ci sono molte persone che abbandonano la famiglia e le cose mondane, ma dopo alcuni anni che credono in Dio perseguono ancora soltanto la fama, il guadagno e il prestigio. Non hanno acquisito la verità e non hanno nemmeno avuto alcuna vera testimonianza esperienziale. È come se avessero perso il loro tempo. Quando ora svolgono i loro doveri, non comprendono nemmeno una piccola parte della verità, e quando accade loro qualcosa non sanno come farne esperienza, quindi cominciano a lamentarsi e sono pervase da grande rimorso. Quando ripensano agli inizi, a tutti i giovani che vivevano insieme la vita della chiesa, svolgendo i loro doveri, cantando inni e lodando insieme Dio, pensano a come erano belli quei giorni e a quanto vorrebbero tornare a quei tempi! Purtroppo, in questo mondo non esiste rimedio per il rimpianto. Nessuno può tornare indietro nel tempo, neanche se lo volesse. Non c’è modo di tornare agli inizi e vivere di nuovo la vita. Ecco perché, una volta passata, l’occasione non si ripresenterà. La vita di una persona dura solo qualche decennio, e se ti lasci sfuggire questo periodo ottimale per perseguire la verità, i tuoi rimorsi saranno inutili. […] Ora siete giusto in tempo per questo grande momento: Dio sta compiendo l’opera di giudizio degli ultimi giorni. Questa è l’unica opportunità che le persone hanno per essere salvate e perfezionate da Dio. Tutti voi state svolgendo i vostri doveri in questo momento chiave della diffusione del Vangelo del Regno di Dio. Questa è davvero un’esaltazione eccezionale che Dio fa di voi. In qualunque campo abbiate studiato, qualunque area di conoscenza possediate, o qualunque siano i doni o l’esperienza che abbiate, in ogni caso Dio vi sta dimostrando grazia consentendovi di usare questa esperienza per svolgere un dovere nella Sua casa: un’opportunità che non è facile ottenere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “È di grande importanza pagare un prezzo per acquisire la verità”). La salvezza dell’umanità da parte di Dio negli ultimi giorni è l’ultima opportunità. Non ci sarà una seconda o una terza possibilità. Ora, in particolare, è un momento critico per Dio per esprimere la verità allo scopo di salvare e perfezionare le persone. Il fatto che io sia stata in grado di accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni a un’età così giusta della mia vita, che mi possa dedicare pienamente ai miei doveri, senza alcun tipo di fardello o di vincolo, e che sia in grado di perseguire la verità e il cambiamento di indole nei miei doveri è davvero la grazia di Dio. Dovrei dedicare il meglio del mio tempo e delle mie energie alla predicazione del Vangelo e al perseguimento della verità e della salvezza. Se dovessi avere un figlio, dato che i miei genitori sono già morti e i miei suoceri e mio marito non credono in Dio, nessuno potrebbe aiutarmi a prendermi cura del bambino e dovrei farlo da sola. I miei pensieri sarebbero dominati da mio figlio e questo mi caricherebbe di ancora più fardelli e vincoli. Avrei pochissimo tempo e scarse energie per perseguire la verità o svolgere i miei doveri. Se spendessi tutto il meglio del mio tempo e della mia energia per i figli, perderei questa opportunità ottimale che Dio ha di perfezionarmi. Alla fine non otterrei la verità né adempirei i miei doveri, rovinerei la mia possibilità di salvezza e, a quel punto, sarebbe troppo tardi per i rimpianti.
In seguito, ho letto un altro brano delle parole di Dio e il mio cuore ne è stato profondamente toccato. Dio Onnipotente dice: “I non credenti non capiscono quale sia la cosa più significativa che una persona possa fare nella propria vita, ma voi ne capite qualcosa, vero? (Sì.) Accettare ciò che Dio vi ha affidato e adempiere la vostra missione: queste sono le cose più importanti. I doveri che state svolgendo adesso sono preziosi! Può darsi che in questo momento tu non riesca a vederne i risultati o che non ne stia ricevendo grandi effetti, ma non passerà molto tempo prima che diano i loro frutti. A lungo andare, se questo lavoro è fatto bene, il contributo fornito all’umanità sarà impossibile da misurare con i soldi. Queste testimonianze autentiche sono più preziose e di valore di qualsiasi altra cosa, e dureranno per l’eternità. Sono le buone azioni di ogni persona che segue Dio, e sono qualcosa che vale la pena ricordare. Nella vita dell’uomo, tutto è vuoto e indegno d’essere ricordato, fatta eccezione per l’aver fede in Dio, il perseguire la verità e l’adempiere bene il proprio dovere di essere creato. Anche se avessi compiuto le imprese più clamorose, anche se fossi stato sulla Luna, anche se avessi realizzato progressi scientifici di beneficio o di aiuto per l’umanità, sarà tutto inutile e passerà. Qual è l’unica cosa che non passerà? (La parola di Dio.) A non passare saranno soltanto la parola di Dio, le testimonianze rese a Dio, tutte le attestazioni e i lavori che testimoniano il Creatore, e le buone azioni delle persone. Tutto ciò durerà per sempre ed è qualcosa di preziosissimo. Quindi, abbandonate ogni vostro vincolo, realizzate questa grande impresa e non lasciatevi limitare da persone, eventi o cose di alcun tipo; spendetevi sinceramente per Dio e riversate tutta la vostra energia e il vostro impegno nell’assolvere i vostri doveri. Ecco ciò che Dio benedice più di tutto e che vale qualsiasi sofferenza!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo svolgere bene il proprio dovere di essere creato dà valore alla vita”). Dalle parole di Dio, ho capito che fare il dovere di un essere creato, offrire la propria forza per l’espansione del Vangelo del Regno e portare più persone dinanzi a Dio sono le cose più onorevoli e quelle che maggiormente incontrano la Sua approvazione. Essere in grado di svolgere i doveri basati sui testi e selezionare altri buoni articoli di testimonianza esperienziale per testimoniare i risultati dell’opera di Dio sulle persone, permettendo a più individui di conoscere Dio e di ritornare alla Sua presenza, è una testimonianza a Dio, qualcosa che Lui approva, e qualunque sofferenza io sopporti ne vale la pena. L’opera di Dio di salvare l’umanità sta per concludersi e le grandi catastrofi sono già iniziate. Non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo il giorno dopo né quando il disastro avrebbe colpito, eppure continuavo a progettare il futuro e a pensare che avrei avuto dei figli che si sarebbero presi cura di me durante la vecchiaia. Tutta la mia angoscia e le mie preoccupazioni sul futuro sono inutili. Ora riesco a dedicarmi pienamente ai miei doveri, senza alcun fardello né vincolo. E sono anche in grado di perseguire la verità e il cambiamento d’indole mentre svolgo i miei doveri. Tutto questo è la grazia di Dio. Dovrei apprezzare l’opportunità attuale di perseguire la verità e la salvezza e dedicare tutte le mie energie e il mio tempo ai miei doveri e a rendere testimonianza a Dio. Se posso comprendere qualche verità ed essere salvata da Dio, allora la mia vita non sarà stata vissuta invano. Dopo aver compreso queste cose, ho rinunciato all’angoscia e alle preoccupazioni nel mio cuore e ho acquisito una maggiore fede per vivere allo scopo di fare bene i miei doveri. Grazie a Dio!