64. Come sostenere il dovere nel pericolo

di Gao Jiaqi, Cina

Nel luglio del 2023, ero appena diventata una leader della chiesa. Il 13 agosto, dopo aver terminato il mio lavoro, sono tornata dalla famiglia ospitante. Non appena ho aperto la porta, la scena che si è presentata ai miei occhi mi ha fatta sussultare per lo shock. All’interno tutto era stato messo a soqquadro, in completo disordine, e le luci della cucina e del soggiorno erano rimaste accese. All’improvviso ho capito: “Oh no, è successo qualcosa! La sorella con cui collaboro, il predicatore Sun Fei e la sorella che ci ospita potrebbero essere stati arrestati”. Sono corsa in camera da letto e ho visto che anche questa stanza era stata messa sottosopra. Non ho potuto fare a meno di iniziare a innervosirmi: “Se la polizia ha installato una telecamera in casa, quando mi vedranno arrivare qui, sapranno che sto svolgendo un dovere importante. Verranno di sicuro ad arrestarmi”. In preda al panico, ho frettolosamente preparato qualche vestito e me ne sono andata in un’altra casa ospitante. Quella notte mi sono rigirata nel letto, incapace di dormire. Ho pensato: “Le sorelle che sono state arrestate conoscono nel dettaglio il personale di diverse chiese e anche la casa in cui sono conservati i libri. Inoltre, i loro computer contengono informazioni sull’identità di fratelli e sorelle. Se non ci fosse stato il tempo di spegnere i computer, queste informazioni potrebbero essere finite nelle mani della polizia e altri fratelli e sorelle potrebbero essere arrestati. Ora, bisogna gestire le conseguenze il più presto possibile. Devo prima avvisare i fratelli e le sorelle che corrono rischi per la loro sicurezza di nascondersi rapidamente, e poi devo trasferire i libri delle parole di Dio”. Tuttavia, poi ho pensato al fatto che sarei dovuta uscire e avrei dovuto gestire tutte queste conseguenze da sola, senza discuterne con nessuno. Non era da molto tempo che svolgevo questo dovere e non comprendevo né afferravo molti compiti. Come avrei gestito le conseguenze? Quando pensavo a queste difficoltà reali, sembrava che il mio cuore fosse schiacciato da un macigno: mi sentivo davvero oppressa. Ero anche un po’ spaventata. Temevo che la polizia controllasse i filmati delle telecamere di sorveglianza, mi scoprisse e mi arrestasse. Se fossi stata arrestata e non fossi riuscita a sopportare le torture della polizia, se avessi tradito Dio e mi fossi trasformata in un giuda, allora, dopo la mia morte, sarei addirittura stata gettata all’inferno per essere punita. Credevo in Dio da un decennio e non volevo che il mio esito fosse questo. Volevo seguirLo fino alla fine e vedere il giorno della Sua glorificazione. Di fronte a queste reali difficoltà e a tutto l’ignoto del futuro, vivevo nell’ansia e nel panico e ho trascorso così una lunga notte.

Il giorno dopo, un altro predicatore, Li Xue, mi ha detto che il predicatore Sun Fei e la sorella con cui collaboravo erano stati effettivamente arrestati. Quando ho sentito questa notizia, ho capito che la protezione di Dio mi aveva aiutata a sfuggire a questa calamità, altrimenti sarei stata arrestata anche io. Tuttavia, appena ho pensato di dover trasferire i libri, in cuor mio ho provato un po’ di paura: “Se le persone arrestate diventano dei giuda e vendono la casa in cui sono conservati i libri, andando lì non finirei dritta nella fossa dei leoni? In passato, alcune persone arrestate sono diventate dei giuda. Altre hanno firmato le ‘Tre Dichiarazioni’ e hanno tradito Dio. Sono state bollate con il marchio della bestia. Tutte loro credevano in Dio da prima di me. Se loro non sono riuscite a rimanere salde dopo l’arresto, come potrei sperare di farlo io? Se venissi arrestata e tradissi Dio trasformandomi in un giuda, allora non avrò alcuna possibilità di ricevere la salvezza. Non avrò creduto tutti questi anni per niente?” Pensando a questo, mi sono sentita titubante e non ho avuto il coraggio di andare. Poi ho riflettuto: “Ora, sono l’unica a conoscere la casa in cui sono conservati i libri. Se non vado a trasferire i libri delle parole di Dio e questi vengono sequestrati dalla polizia, allora la mia coscienza non sarà mai più tranquilla per il resto della vita e vivrò nel rimpianto, nel senso di colpa e nel biasimo per me stessa fino alla morte”. Ho ricordato le Sue parole: “Il modo in cui tratti gli incarichi affidati da Dio è davvero importante, è una questione molto seria! Se non sei in grado di portare a termine ciò che Dio affida alle persone, allora non sei degno di vivere alla Sua presenza e meriti di essere punito. È perfettamente naturale e giustificato che gli uomini dovrebbero portare a termine qualsivoglia incarico Dio affidi loro. Questa è la loro responsabilità più elevata, non meno importante della loro stessa vita. Se non prendi sul serio gli incarichi affidati da Dio, allora Lo tradisci nel modo più grave. Facendo ciò, sei più deprecabile di Giuda e meriti di essere maledetto. Le persone devono acquisire una comprensione approfondita di come considerare ciò che Dio affida loro e, come minimo, devono capire che gli incarichi che Dio affida all’umanità sono un’esaltazione e una grazia speciale da parte Sua, sono le cose più gloriose. Ogni altra cosa può essere tralasciata. Se anche occorre sacrificare la propria vita, si deve comunque adempiere l’incarico affidato da Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Le parole di Dio mi hanno fatto comprendere che l’incarico che l’uomo ha ricevuto da Lui è una sua responsabilità e una sua missione. L’uomo ha il dovere di non rifiutare la propria responsabilità di affrontare coraggiosamente gli ambienti pericolosi, di offrire la propria lealtà e di proteggere i libri delle parole di Dio. Io, però, non avevo trattato il mio dovere con lealtà. Ero l’unica a sapere in quale casa fossero conservati i libri. Dovevo portare via da lì il prima possibile i libri delle parole di Dio, ma, per proteggermi, non ero stata disposta a gestire le conseguenze, nonostante il rischio che i libri venissero sequestrati dalla polizia. Il mio comportamento tradiva Dio. Quale briciolo di coscienza e di ragione avevo? Una persona veramente dotata di coscienza e ragione, quando si imbatte in un ambiente pericoloso, sarebbe in grado di proteggere gli interessi della casa di Dio e di fare affidamento su di Lui per svolgere bene il proprio dovere. Se non avessi avuto il coraggio di andare a trasferire i libri perché avevo paura della morte e mi aggrappavo alla vita, e questo avesse fatto sì che i libri cadessero nelle mani del gran dragone rosso, sarei stata una peccatrice condannata nei secoli, meritevole di maledizioni e ancora più deplorevole di Giuda. In quel momento, mi sono ricordata delle parole di Dio: “Dovresti sapere che tutto dell’ambiente che ti circonda è permesso e disposto da Me. Abbilo chiaro e appaga il Mio cuore nell’ambiente che ti ho dato. Non temere questo e quello, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli è la vostra forza di sostegno, è il vostro scudo(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, dovresti rimanere saldo dinanzi a Me, senza essere ostacolato da alcun impedimento, in modo che la Mia volontà si compia indisturbata. È questo il tuo dovere, altrimenti dirigerò la Mia ira su di te e con la Mia mano… e subirai sofferenze mentali infinite. Devi sopportare tutto; per Me devi essere pronto ad abbandonare tutto e a fare tutto ciò che puoi per seguirMi, oltre a essere pronto a pagare qualsiasi prezzo. Adesso è il momento di testarti: Mi offrirai la tua fedeltà? Puoi seguirMi fedelmente fino in fondo? Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada? Ricordalo! Ricordatene! Tutto contiene le Mie buone intenzioni ed è sotto il Mio scrutinio. Riesci a seguire la Mia parola in ogni tua parola e azione? Quando si abbatteranno su di te i test del fuoco, ti inginocchierai chiamando a gran voce? O ti rannicchierai, incapace di procedere?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Le parole di Dio mi hanno fatto comprendere che la chiesa subisce gli arresti e le persecuzioni del PCC con il Suo permesso, che dobbiamo avere fede nel fatto che Lui è con noi e che il verificarsi di questo tipo di ambiente ha lo scopo di testarci. Ora che nella chiesa c’erano stati degli arresti, il mio dovere era gestire bene le conseguenze e proteggere i libri delle parole di Dio. Erano una responsabilità e un obbligo a cui dovevo adempiere. Non potevo vivere in uno stato di timore: dovevo avere fede nel fatto che tutto è nelle Sue mani. Allora mi sono resa conto che, in quell’occasione, per puro caso ero uscita per sbrigare una faccenda e che le mie sorelle erano state arrestate il giorno dopo. Era stato solo grazie alla sovranità e alle disposizioni di Dio che ero sfuggita all’arresto ed ero potuta restare a gestire le conseguenze. Quando ho capito questo, ho avuto fede e ho provato un’esplosione di energia nel mio cuore. Ho pensato: “Se oggi verrò arrestata quando trasferirò i libri, dipenderà da Dio. Tutto è nelle Sue mani. Ora è una corsa contro il tempo. Non posso rimandare nemmeno un secondo. Prima verranno trasferiti i libri, prima saranno al sicuro. Altrimenti, potrebbero essere sequestrati dalla polizia in qualsiasi momento”. Dopodiché, ne ho parlato con le mie sorelle e ci siamo divise per agire. Mentre andavo a trasferire i libri, pregavo incessantemente. Non osavo lasciare che il mio cuore abbandonasse Dio nemmeno per un secondo. Grazie alla Sua protezione, siamo riuscite a portare i libri al sicuro fuori da lì. Circa due settimane dopo, ho sentito che la polizia era venuta a perquisire la casa, ma non aveva trovato nulla. Quando ho saputo questa notizia, sono stata molto contenta. Se la polizia avesse sequestrato i libri, avrei avuto un rimpianto per tutta la vita. Sarebbe stata una trasgressione eterna!

La mattina del 3 settembre, Li Xue è venuta da me e mi ha raccontato altre novità. Ha affermato che due giorni prima un’altra persona era stata arrestata ed era diventata un giuda vendendo la posizione delle case in cui la chiesa conservava i libri. Anche la casa nella quale avevo appena trasferito i libri era stata venduta. Era necessario trasferirli di nuovo con urgenza. Quando ho sentito questa notizia, sono rimasta sbalordita e non sapevo cosa fare. Non potevo fare a meno di sentirmi in ansia: “Si tratta davvero di un disastro dopo l’altro. Adesso ho urgente bisogno di portare via i libri, altrimenti quando il giuda porterà la polizia alla porta sarà troppo tardi”. Poi ho riflettuto: “Quel giuda ha già venduto le case in cui la chiesa conserva i libri, e non so proprio in quali abitazioni la polizia sia già stata e in quali no. Se ora, mentre trasferisco i libri, mi imbatto nella polizia, non potrò più andarmene neanche se volessi. Se venissi arrestata e la polizia scoprisse che sono una leader, di certo non mi lascerà in pace. Se ciò accadrà, se non riuscirò a sopportare la tortura e diventerò un giuda, allora non avrò affatto un buon esito o una buona destinazione”. Pensando a questo, non osavo più andare a trasferire i libri. Riflettendoci, in cuor mio ho provato biasimo per me stessa, così ho pregato Dio: “Caro Dio, di fronte a questa situazione improvvisa, provo timore nel cuore. Ho paura che se venissi arrestata, non riuscissi a sopportare le torture e tradissi Dio, allora non avrei un buon esito né una buona destinazione. Ora, i libri delle parole di Dio sono in pericolo e devono essere trasferiti, ma io sono egoista e spregevole e sto valutando una via d’uscita. Non ho davvero né coscienza né ragione! Caro Dio, possa Tu darmi fede e forza per soddisfarTi in questa faccenda”. In seguito, mi sono ricordata delle parole di Dio: “La fede è come un ponte formato da un tronco di legno: coloro che si aggrappano alla vita in modo abietto avranno difficoltà ad attraversarlo, mentre coloro che sono pronti a dare la propria vita riusciranno ad attraversarlo con piede sicuro e senza preoccupazioni. Se l’uomo nutre pensieri timidi e timorosi è perché Satana l’ha ingannato nel timore che attraversassimo il ponte della fede per entrare in Dio(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 6”). Avevo troppa poca fede in Dio. Ogni volta che mi imbattevo in un ambiente pericoloso, tenevo conto solo degli interessi della carne; temevo che, se fossi stata arrestata, se non fossi riuscita a sopportare le torture e avessi tradito Dio trasformandomi in un giuda, avrei perso la mia possibilità di salvezza. Non pensavo a proteggere i fratelli e le sorelle e i libri delle parole di Dio, né gli interessi della Sua casa. Ho visto che i miei pensieri erano troppo spregevoli e squallidi e ho capito che non avevo alcuna comprensione dell’onnipotenza e della sovranità di Dio. Ho pensato a come avessi provato timore in cuor mio anche l’ultima volta che avevo trasferito i libri, e a come le parole di Dio mi avessero dato fede e coraggio: alla fine avevo portato i libri fuori da lì trasferendoli al sicuro. Non molto tempo dopo, la polizia si era recata nella casa in cui erano stati conservati i libri. Ho capito che, senza il permesso di Dio, Satana non osa fare nemmeno mezzo passo fuori dal seminato e che tutte le persone, gli eventi e le cose sono nelle mani di Dio. Quando me ne sono resa conto, ho avuto fede per gestire le conseguenze che sarebbero seguite.

Quella sera, ho ripensato a ciò che avevo rivelato in quel periodo e ho letto le parole di Dio: “Nell’ambiente della Cina continentale, è possibile evitare di correre rischi e avere la garanzia che non accadrà nulla di male mentre si svolge il proprio dovere? Neanche la persona più prudente può garantirlo. Ma la prudenza è necessaria. Essere ben preparati in anticipo migliora un po’ le cose e può aiutare a minimizzare le perdite quando qualcosa di fatto va storto. Se non c’è alcuna preparazione, le perdite saranno notevoli. Riuscite a capire chiaramente la differenza tra queste due situazioni? Pertanto, che si tratti di riunioni o dell’assolvimento di un dovere di qualsiasi tipo, è meglio essere cauti, ed è necessario adottare alcune misure preventive. Quando un individuo leale svolge il proprio dovere, è capace di pensare in maniera più meticolosa e a trecentosessanta gradi. Vuole organizzare le cose nel modo migliore possibile, così che, se qualcosa andasse storto, le perdite sarebbero ridotte al minimo. Egli sente di dover raggiungere questo risultato. Chi è privo di lealtà non tiene conto di queste cose. Non le reputa importanti e non le considera una responsabilità né un dovere. Quando qualcosa va storto, non prova alcun senso di colpa. Questa è una manifestazione di mancanza di lealtà. Gli anticristi non mostrano alcuna lealtà verso Dio. Quando viene assegnato loro un lavoro, lo accettano di buon grado e fanno delle belle dichiarazioni, ma poi di fronte al pericolo scappano più veloce che possono; sono i primi a correre via e a fuggire. Questo dimostra che il loro egoismo e la loro spregevolezza sono particolarmente gravi. Non hanno alcun senso di responsabilità o di lealtà. Di fronte a un problema, sanno solo fuggire e nascondersi e pensano solo a proteggere sé stessi, senza mai considerare le loro responsabilità o i loro doveri. In difesa della loro incolumità personale, gli anticristi manifestano costantemente la loro natura egoista e spregevole. Non mettono al primo posto il lavoro della casa di Dio né i propri doveri, e ancor meno gli interessi della casa di Dio. Mettono invece al primo posto la propria incolumità(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Dio smaschera che quando gli anticristi hanno prestigio, i loro cuori sono pieni di gioia, apprezzano tale prestigio e se lo godono. Tuttavia, quando chiedi loro di correre un rischio, si nascondono o scappano appena possibile per proteggere la loro sicurezza, senza mostrare un pizzico di lealtà verso il proprio dovere e dimenticando del tutto gli interessi della casa di Dio. Sono estremamente egoisti e spregevoli. Non avevo forse rivelato proprio questo stato? Dio mi aveva concesso la grazia di svolgere il dovere di leader e mi aveva dato l’opportunità di formarmi. Dio sperava che fossi leale e sottomessa nel mio dovere. Ma, come leader, quando i libri delle Sue parole rischiavano di essere sequestrati dalla polizia e io dovevo proteggere gli interessi della casa di Dio e dimostrare la mia lealtà, la prima cosa a cui avevo pensato non era stato come trasferire i libri per ridurre al minimo le perdite. Invece, avevo avuto paura che, se fossi stata arrestata, se non avessi resistito alle torture e fossi diventata un giuda tradendo Dio, allora non avrei avuto un buon esito o una buona destinazione. Così mi ero tirata indietro. Avevo mostrato qualche traccia di coscienza o ragione? Ero esattamente come gli anticristi smascherati da Dio: estremamente egoisti, spregevoli e privi di umanità. Ho letto altre Sue parole: “Se non metti mai in pratica la verità e se le tue trasgressioni diventano sempre più numerose, allora il tuo esito è segnato. È evidente che tutte le tue trasgressioni, la strada sbagliata che percorri e il tuo rifiuto di pentirti, tutto questo si traduce in una moltitudine di azioni malvagie; e così il tuo esito consisterà nell’andare all’inferno: sarai punito(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, nel mio cuore ho provato paura. Sebbene in apparenza credessi in Dio e facessi il mio dovere, nel momento critico non avevo protetto il lavoro della chiesa e non avevo mostrato alcuna lealtà verso Dio. Come potevo ancora essere salvata? Non volevo più vivere affidandomi alla mia indole corrotta egoista e spregevole. Non volevo essere una tartaruga che si nasconde nel suo guscio per proteggere la mia sicurezza. Proteggerò gli interessi della chiesa finché avrò fiato in corpo.

Ho anche riflettuto sul fatto che il motivo per cui ero timorosa e spaventata era che avevo paura che, se fossi stata arrestata, se non avessi sopportato le torture e fossi diventata un giuda, allora non avrei avuto un buon esito o una buona destinazione. Cercando, ho letto le parole di Dio: “Dio ha delle disposizioni per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, preparato per loro da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio prepara per lui, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che immaginano le persone. Oltre a questo, se riconosci di essere un essere creato, devi prepararti a soffrire e a pagare un prezzo allo scopo di adempiere alla tua responsabilità di predicare il Vangelo e di assolvere adeguatamente il tuo dovere. […] come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Diffondevano il Vangelo del Signore, ma la gente del mondo non lo accettò, anzi li condannò, li picchiò, li rimproverò e li mise addirittura a morte: così furono martirizzati. […] Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate un dolore nascosto? Voi pensate: ‘Essi assolsero il loro dovere di diffondere il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?’ In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione dell’intera umanità da Lui compiuta consente a questa umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Dalle parole di Dio ho capito che la causa principale della mia paura di essere arrestata, di non riuscire a resistere alle torture e di diventare un giuda, era che tenevo troppo alla mia vita. Sebbene le mie labbra riconoscessero che la vita di una persona è nelle mani di Dio, il mio cuore non ci credeva veramente, perciò volevo scappare quando mi imbattevo in circostanze pericolose. In realtà, se verrò arrestata, quanto sarò torturata e se sarò picchiata a morte dipende tutto dalla sovranità di Dio: devo sottomettermi e accettarlo completamente. Ho pensato ai discepoli del Signore Gesù. Alcuni furono trascinati a morte dietro i cavalli, altri furono crocifissi a testa in giù. Subirono ogni forma di tortura, ma restarono leali fino alla morte e rimasero saldi nella loro testimonianza a Dio. Non ebbero paura della morte e trattarono la propagazione del Vangelo del Signore come una loro responsabilità e una loro missione. Furono capaci di rinunciare a tutto per Dio e non tennero conto della propria vita o della propria morte. Ho pensato al fatto che alcuni fratelli e sorelle erano stati arrestati, ma erano stati in grado di pregare Dio per sottomettersi e avevano sperimentato questa circostanza affidandosi a Lui, vedendo la Sua leadership e la Sua guida. Alcuni avevano pregato Dio quando erano stati torturati fino a non riuscire più a resistere: la loro anima aveva temporaneamente abbandonato il corpo e la carne non poteva più provare dolore. Altri erano stati arrestati e, nonostante la loro carne fosse stata torturata a morte, avevano ottenuto l’approvazione di Dio. Al contrario, coloro che si erano rivelati dei giuda, al momento dell’arresto avevano venduto gli interessi della casa di Dio e Lo avevano tradito perché tenevano alla propria vita e volevano preservare sé stessi. Sebbene vivano ancora nella carne, agli occhi di Dio sono già morti. Sono cadaveri ambulanti, che hanno ottenuto la loro punizione eterna. Proprio come disse il Signore Gesù: “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà(Matteo 16:25). Ho pensato al fatto che volevo costantemente preservare me stessa e che non proteggevo il lavoro della chiesa, tradendo Dio nel momento cruciale. La natura del mio comportamento non era forse la stessa di quella di un giuda? Mentre riflettevo sulle parole di Dio, ho approfondito un po’ la questione della morte e non ero più preoccupata né temevo di essere arrestata. Avevo fede nel fatto che tutto è nelle mani di Dio ed ero disposta a sottomettermi alle Sue orchestrazioni e disposizioni. Poi ho concentrato tutte le mie energie nel gestire le conseguenze.

La sera, ho scoperto che erano stati arrestati altri fratelli e sorelle. Ho capito che la situazione stava peggiorando sempre di più e che dovevo sbrigarmi a trasferire i libri delle parole di Dio. Non c’era più tempo per contattare altre chiese e il mio cuore ardeva di ansia. All’improvviso, mi sono ricordata che le persone che erano state arrestate ed erano diventate dei giuda non sapevano di casa mia. Se avessi portato i libri da me, almeno per il momento sarebbero stati al sicuro e poi avrei potuto contattare altre chiese e trasferirli in una casa sicura. Il giorno dopo, ho trasferito i libri da me. Poi abbiamo fatto affidamento su Dio affinché i libri venissero trasferiti in sicurezza e il mio cuore, che era stato sulle spine, si è calmato un po’.

Ripensando alle mie esperienze durante questo periodo, ho visto l’onnipotenza e la sovranità di Dio e ho acquisito una certa comprensione della mia indole corrotta egoista e spregevole. Allo stesso tempo, ho capito anche il significato e il valore della morte, e il mio cuore ha trovato liberazione. È stata la grazia di Dio ad avermi permesso di ottenere questa esperienza e questa comprensione.

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