72. Gli insegnamenti che ho tratto sperimentando la persecuzione e la tribolazione
Nel 2022, irrigavo i nuovi arrivati nella chiesa. All’inizio di agosto, ho saputo che tutti i nostri leader distrettuali erano stati arrestati dal PCC. La notizia mi ha sconvolta. “Come mai tutti questi leader sono stati arrestati? Cosa succederà al lavoro della chiesa?” Poi ho ricordato che la mattina del giorno dell’arresto due dei leader distrettuali erano venuti a casa mia ed eravamo andati insieme a irrigare i neofiti. Ero stata in contatto frequente con loro. Sarei stata monitorata anch’io dal PCC? Non molto tempo dopo, ho saputo che erano stati arrestati altri fratelli e sorelle, gran parte dei quali erano venuti a casa mia. Se non fossero riusciti a rimanere saldi nella loro testimonianza e mi avessero venduta, mi sarei trovata in una posizione molto pericolosa. Inoltre, appena avevo iniziato a credere in Dio ero stata denunciata, quindi negli ultimi anni la polizia non aveva smesso di cercarmi. Se fossi stata arrestata, avrebbero di certo usato il pugno duro con me. In passato avevo avuto il cancro e mi ero sottoposta a un’operazione che mi aveva lasciata in condizioni di salute precarie. Come avrei potuto sopportare la tortura? Poco tempo dopo, ho ricevuto una lettera in cui era riportato che un leader arrestato e recentemente rilasciato aveva detto che la polizia stava monitorando la zona in cui vivevo e mi veniva chiesto di andarmene di casa e di nascondermi al più presto. Questo costante bombardamento di notizie mi ha portata a vivere nella paura. Ho raccolto in fretta le mie cose e ho cambiato casa. Mi sono detta: “Farei meglio a rimanere a casa, non posso più mettere la testa fuori”. Ma poi mi sono resa conto che ero la leader del gruppo di irrigazione. Ora, con le persone che venivano arrestate e perseguitate, i nuovi arrivati avevano bisogno di essere irrigati e sostenuti. Il compito più urgente in quel momento era sostenerli bene. Tuttavia, andando a irrigarli, sarei stata rintracciata dalla polizia? La sorveglianza del PCC raggiunge ogni angolo. Se fossi stata arrestata e non fossi riuscita a rimanere salda nella mia testimonianza, diventando un giuda, allora la mia fede di tutti quegli anni non sarebbe stata vana? Come avrei mai potuto ottenere una buona destinazione in quel modo? Per evitare l’arresto, ho chiesto a sorella Xiaole, che aveva appena iniziato a formarsi per il dovere di irrigazione, di riunirsi con i nuovi arrivati.
Una volta, è tornata dopo una riunione e ha detto che uno dei neofiti non aveva più il coraggio di credere in Dio perché temeva di essere arrestato. Inoltre, un’altra nuova arrivata aveva paura che essere arrestata avrebbe influito sulle prospettive di suo figlio e quindi non osava più credere. Venire a sapere queste cose mi ha colmata di ansia. Sapevo che Xiaole non credeva in Dio da molto tempo e non aveva mai irrigato i nuovi arrivati. Non era in grado di risolvere completamente alcuni dei loro problemi e stati. I problemi dei neofiti dovevano essere risolti rapidamente attraverso la condivisione sulla verità. Altrimenti, avrebbero rischiato di ritirarsi dalla chiesa. Tuttavia, se fossi andata a irrigare i nuovi arrivati, avrei potuto essere arrestata in qualsiasi momento. Avevo avuto una grave malattia. Come avrei potuto resistere alle torture della polizia? Ho pensato alle scene dei miei fratelli e sorelle che venivano torturati: la polizia li teneva appesi e li picchiava, versava loro addosso acqua bollente, dava loro scosse elettriche e così via. Non c’era metodo spregevole a cui non si abbassasse. Molti fratelli e sorelle erano stati torturati dopo l’arresto. Alcuni erano rimasti invalidi e altri erano stati addirittura picchiati a morte. Se fossi stata arrestata e torturata a morte dalla polizia, avrei perso la mia possibilità di salvezza. Più ci pensavo, più la mia paura aumentava. Mi sono detta: “Dopo tutto, forse è meglio mandare Xiaole a sostenere i nuovi arrivati. Non è nota come credente in Dio”. Tuttavia, a questo pensiero mi sono sentita un po’ a disagio: “Xiaole ha appena iniziato a formarsi per l’irrigazione dei nuovi arrivati. Non è in grado di condividere con chiarezza sui loro problemi. Se i neofiti non capiscono la verità, potrebbero ritirarsi e a quel punto la loro vita subirebbe una perdita. Inoltre, questi nuovi arrivati sono sempre stati sotto la mia responsabilità. Le altre persone non capiscono la loro situazione. È più opportuno che vada io a sostenerli. Se li trascurassi e non li ascoltassi per la mia sicurezza personale, non sarei forse irresponsabile nei confronti del mio dovere?” Tuttavia, avevo paura di essere arrestata se fossi uscita. In preda a questo dilemma, ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi così che fossi capace di salvaguardare il lavoro della chiesa in quell’ambiente. Dopo aver pregato, ho ricordato un passo delle Sue parole: “Per quanto ‘potente’ sia Satana, per quanto sia audace e ambizioso, per quanto grande sia la sua capacità di infliggere danni, per quanto di ampia portata siano le tecniche con cui corrompe e alletta l’uomo, per quanto astuti siano i trucchi e le macchinazioni con cui intimidisce l’uomo, per quanto mutevole sia la forma in cui esiste, non è mai stato in grado di creare un unico essere vivente, non è mai stato in grado di stabilire leggi o regole per l’esistenza di tutte le cose e non è mai stato in grado di governare e dominare qualsivoglia oggetto, animato o inanimato. Nel cosmo e nel firmamento non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia nato da Satana o che esista per causa sua; non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia governato o controllato da Satana. Al contrario, Satana non solo deve vivere sotto il dominio di Dio, ma deve anche sottomettersi a tutti i Suoi ordini e comandi. Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio. Agli occhi di Dio, Satana è inferiore ai gigli della montagna, agli uccelli che volano in aria, ai pesci del mare e ai vermi della terra. Il suo ruolo in mezzo a tutte le cose è prestare servizio per esse, rendere servizio all’umanità e rendere servizio all’opera di Dio e al Suo piano di gestione. Per quanto maligna sia la sua natura e per quanto malvagia la sua essenza, l’unica cosa che Satana possa fare è attenersi debitamente alla sua funzione: prestare servizio per Dio e fungere da contrasto di Dio. Tali sono la sostanza e la posizione di Satana. La sua essenza è slegata dalla vita, è slegata dalla potenza, è slegata dall’autorità; è solo un giocattolo nelle mani di Dio, solo una macchina che presta servizio a Dio!” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Dalle parole di Dio, ho visto che, per quanto Satana possa essere sfrenato, è sempre nelle mani di Dio. Deve ascoltare le Sue istruzioni e i Suoi ordini. Senza il permesso di Dio, non osa toccare nemmeno una goccia d’acqua o un granello di sabbia sul terreno. Le parole di Dio mi hanno dato la fede nel fatto che tutti gli eventi e le cose sono sotto il Suo controllo. Il fatto che venissi arrestata o meno dipendeva da Lui. Ora, i problemi di quei nuovi arrivati richiedevano una soluzione urgente. Non potevo pensare solo alla mia sicurezza. Risolvere i loro problemi era vitale. Alla prossima riunione con i neofiti, sarei dovuta andare. Se davvero fossi stata arrestata, allora sarebbe stato con il permesso di Dio. Senza il Suo permesso, per quanto Satana si fosse scatenato, sarei stata al sicuro. Il giorno della riunione, sono uscita presto e ho girato alcune volte intorno al luogo designato prima di entrare. Attraverso la lettura delle parole di Dio e le condivisioni sulla comprensione esperienziale durante la riunione, i nuovi arrivati hanno compreso l’intenzione di Dio e non erano più così timorosi e spaventati. Il sorriso è apparso sui loro volti e il loro stato è cambiato. Ho provato felicità e pace nel cuore.
Nel 2023, ho iniziato a svolgere il dovere di leader della chiesa. Il pomeriggio del 6 luglio, sorella Gao Li, che lavorava con me, era in una riunione con tre neofiti che erano leader e diaconi, quando è stata arrestata. All’apprendere la notizia, mi è saltato il cuore in gola. “Vado a casa di Gao Li quasi ogni giorno e incontro spesso quei tre nuovi arrivati. Loro non credono in Dio da molto tempo e hanno solo una comprensione superficiale della verità. Saranno in grado di resistere alla persecuzione della polizia e di rimanere saldi nella loro testimonianza? E se, non riuscendo a sopportare la tortura, diventassero dei giuda e mi vendessero? Tanto per cominciare, sono malata; se venissi arrestata, come potrei mai resistere alle torture della polizia?” In quei giorni, ricevevo spesso lettere in cui mi si diceva che il fratello o la sorella Tal dei Tali, con cui ero stata in contatto, erano stati arrestati. Mi sentivo come se potessi essere arrestata in qualsiasi momento e non riuscivo a calmare il mio cuore. Trascorrevo ogni giorno consumata dalla tensione. Volevo solo trovare un posto dove potermi nascondere e non farmi più vedere. Ma poi ho pensato che ero una leader della chiesa e la gestione delle conseguenze era una mia responsabilità. In particolare, Gao Li conosceva bene le case in cui erano custoditi i libri delle parole di Dio: dovevano essere trasferiti il più velocemente possibile. Tuttavia, l’ambiente in quel momento era molto ostile e ogni angolo era sorvegliato. Se fossi stata scoperta dalla polizia a trasferire tutti quei libri, le conseguenze sarebbero state troppo terribili per pensarci! Senza contare che ero una leader della chiesa. Una volta che la polizia lo avesse scoperto, sarei stata sicuramente torturata fino all’orlo della morte. Appena ho pensato alle scene di fratelli e sorelle che venivano torturati dalla polizia, ho avuto un brivido di terrore. Se fossi stata picchiata a morte dalla polizia, avrei perso per sempre la mia possibilità di salvezza e quindi la mia fede in Dio di tutti quegli anni sarebbe stata vana. Tuttavia, se Gao Li non fosse riuscita a resistere alla tortura e fosse diventata un giuda e i libri delle parole di Dio non fossero stati trasferiti in tempo, allora avrebbero potuto cadere nelle mani della polizia. In tal caso, avrei violato il mio dovere. Sarebbe stata una grave trasgressione! Il trasferimento dei libri delle parole di Dio non poteva essere ritardato di un solo istante. Quella notte, ho pregato Dio più volte, ho esaminato me stessa e ho visto che vivevo nella paura e temevo di mostrare il mio volto, cosa non conforme alle intenzioni di Dio, e che la pavidità e il timore erano un tranello di Satana. Ho pensato a un passo delle parole di Dio che avevo letto spesso: “Quello che desidero è la tua lealtà e sottomissione ora, il tuo amore e la tua testimonianza ora. Anche se in questo momento non sai di quale testimonianza o di quale amore si tratti, dovresti portarMi tutto ciò che è tuo e consegnarMi gli unici tesori che hai: la tua lealtà e la tua sottomissione. Devi sapere che la testimonianza della Mia sconfitta di Satana sta nella lealtà e nella sottomissione dell’uomo, così come la testimonianza della Mia completa conquista dell’uomo. Il dovere della tua fede in Me è di testimoniarMi, di essere leale verso di Me e nessun altro, e di essere sottomesso sino alla fine. Prima che inizi la fase successiva della Mia opera, come Mi testimonierai? Come sarai leale e sottomesso nei Miei confronti? Dedichi tutta la tua lealtà alla tua funzione o semplicemente rinuncerai? Preferiresti sottometterti a ogni Mia disposizione (fosse anche la morte o la distruzione) o fuggiresti a metà strada per evitare il Mio castigo?” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Che cosa sai della fede?”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito la Sua intenzione. Egli ora mi stava sottoponendo a scrutinio per vedere se fossi in grado di rendere testimonianza di fronte a Satana e se fossi leale e sottomessa a Dio. In quel momento, l’ambiente era pericoloso e i libri delle parole di Dio dovevano essere trasferiti con urgenza. Come leader della chiesa, dovevo svolgere quel compito senza esitazione. Ho pensato a come il PCC sia malvagio, spregevole e pieno di macchinazioni. Non sapevo se i fratelli e le sorelle arrestati sarebbero stati in grado di rimanere saldi nel mezzo delle minacce e dei pungoli della polizia. Dovevo gestire le conseguenze il più velocemente possibile. Il trasferimento dei libri non poteva essere ritardato di un solo momento. Non potevo più rimandare. Ho discusso urgentemente con il predicatore su come trasferire i libri e ho pregato Dio, affidando la questione a Lui. Sotto la Sua protezione, abbiamo trasferito senza problemi tutti i libri delle Sue parole in totale sicurezza. Solo allora ho tirato un sospiro di sollievo.
In seguito, ho ricevuto un’altra lettera che diceva che anche sorella Li Jie era stata arrestata, che un’altra sorella era stata picchiata a morte tre giorni dopo l’arresto e che i fratelli e le sorelle della chiesa venivano costantemente seguiti e arrestati dalla polizia. Quando ho saputo queste notizie, ho iniziato a preoccuparmi di nuovo. Cosa sarebbe successo se fossi stata arrestata, torturata e picchiata a morte? Involontariamente, ho in qualche modo provato nel cuore timore e paura. Mi sono detta che non potevo più uscire e che avrei dovuto nascondermi in casa. Mi sono resa conto che rivelare quelle idee era sbagliato e ho iniziato a riflettere su me stessa. Perché vivevo nella pavidità e nella paura e volevo fuggire non appena mi si presentava una situazione di pericolo? Ho pregato Dio in merito al mio stato. Dopo aver pregato, ho letto le Sue parole: “Oltre a considerare la propria incolumità, a cosa pensano certi anticristi? […] Non appena sentono parlare di un leader che è stato denunciato alla polizia perché il luogo in cui viveva non era sicuro, o di uno che è stato preso di mira dalle spie del gran dragone rosso perché usciva troppo spesso per svolgere il proprio dovere e interagiva con troppe persone, e poi di come queste persone sono finite arrestate e messe in carcere, cadono immediatamente in preda al terrore. Pensano: ‘Oh no, sarò io il prossimo a essere arrestato? Devo imparare da questo. Non dovrei darmi troppo da fare. Se posso evitare di svolgere parte del lavoro della chiesa, lo eviterò. Se posso evitare di farmi vedere in giro, non mi farò vedere. Ridurrò al minimo il mio lavoro, eviterò di uscire e di interagire con chiunque e farò in modo che nessuno sappia che sono un leader. Di questi tempi, chi può permettersi di preoccuparsi degli altri? Il solo fatto di rimanere in vita è già una sfida!’ Da quando hanno assunto il ruolo di leader, a parte portare una borsa e nascondersi, non svolgono alcun lavoro. Vivono in preda alla tensione, nel costante timore di essere arrestati e messi in prigione. Supponiamo che sentano qualcuno dire: ‘Se ti prendono, ti uccideranno! Se tu non fossi un leader, se fossi solo un comune credente, magari potresti essere rilasciato dopo aver pagato una piccola ammenda, ma dal momento che sei un leader è difficile dirlo. È troppo pericoloso! Alcuni leader o lavoratori che sono stati arrestati si sono rifiutati di fornire informazioni e sono stati picchiati a morte dalla polizia’. Quando sentono che qualcuno è stato picchiato a morte, la loro paura si intensifica e diventano ancora più timorosi di lavorare. Ogni giorno pensano solo a come evitare di essere presi, di farsi vedere in giro, di essere controllati e di entrare in contatto con i loro fratelli e sorelle. Si arrovellano il cervello nel pensare a queste cose e si dimenticano completamente dei loro doveri. Costoro sono persone leali? Persone come queste sono in grado di gestire un qualsiasi lavoro? (No.) Gli individui di questo genere sono semplicemente dei pavidi e non possiamo etichettarli come anticristi solo in base a questa manifestazione, ma qual è la natura di questa manifestazione? L’essenza di questa manifestazione è che sono dei miscredenti. Non credono che Dio possa proteggere l’incolumità delle persone e certamente non credono che dedicarsi a spendersi per Dio significhi dedicarsi alla verità e che sia qualcosa che Dio approva. Nel loro cuore non temono Dio, hanno paura solo di Satana e dei partiti politici malvagi. Non credono nell’esistenza di Dio, non credono che tutto sia nelle Sue mani e certamente non credono che Egli approvi che una persona sacrifichi tutto per Lui, per seguire la Sua strada e per portare a termine l’incarico da Lui ricevuto. Non riescono a vedere nulla di tutto questo. In che cosa credono? Credono che se cadranno nelle mani del gran dragone rosso faranno una brutta fine, che potrebbero andare in prigione o addirittura rischiare di perdere la vita. Nel proprio cuore pensano solo alla propria incolumità, e non al lavoro della chiesa. Non sono forse dei miscredenti? (Sì.) Cosa dice la Bibbia? ‘Chi avrà perduto la sua vita per causa Mia, la troverà’ (Matteo 10:39). Costoro credono a queste parole? (No.) Se viene chiesto loro di correre un rischio mentre svolgono il loro dovere, desidereranno nascondersi e non farsi vedere da nessuno, vorranno essere invisibili. Ecco fino a che punto hanno paura. Non credono che Dio è il sostegno dell’uomo, che tutto è nelle Sue mani, che, se qualcosa va davvero storto o vengono realmente arrestati, ciò avviene con il permesso di Dio, e che le persone devono avere un cuore di sottomissione. Costoro non possiedono un cuore di questo tipo, una tale comprensione o una tale preparazione. Credono veramente in Dio? (No.) L’essenza di questa manifestazione non è forse quella di un miscredente? (Sì.)” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Quello che Dio smascherava era esattamente il mio stato. Da quando avevo saputo che la sorella con cui lavoravo era stata arrestata, vivevo nella tensione e nel terrore. Sapevo di essere una leader della chiesa e che, quando si presentava un ambiente pericoloso, dovevo dare priorità a proteggere le offerte di Dio e i libri delle Sue parole. Invece in quel momento pensavo a quanto fosse pericoloso l’ambiente in cui mi trovavo e alla sorveglianza presente ovunque. Se avessi trasferito così tanti libri in un ambiente simile, appena la polizia mi avesse arrestata, avrebbe usato il pugno duro con me. Se fossi stata picchiata fino alla disabilità o addirittura a morte, avrei perso completamente la mia possibilità di salvezza. Al pensiero di queste terrificanti conseguenze, non osavo trasferire i libri. Volevo scaricare il compito sul predicatore. In quel momento chiave, pensavo solo alla mia sicurezza personale. Avevo la mente piena dei miei interessi personali e non tenevo affatto conto di quelli della chiesa. Ero troppo egoista, spregevole e priva di umanità! Prima che ci trovassimo in quell’ambiente, condividevo spesso con i miei fratelli e sorelle su come il gran dragone rosso sia solo uno strumento per rendere servizio all’opera di Dio e sul fatto che Dio usa la persecuzione attuata dal gran dragone rosso per rivelare e perfezionare le persone. Tuttavia, quando mi sono trovata in pericolo, sono stata rivelata. Vivevo tutto il tempo nella pavidità e nella paura. Temevo di essere torturata a morte dalla polizia. Non avevo un’autentica fede in Dio. Ho visto che normalmente condividevo solo su parole e dottrine. Non avevo la minima fede in Dio. Ero una miscredente smascherata da Lui!
In seguito, ho riflettuto su me stessa. Perché volevo sempre scaricare il mio dovere sugli altri non appena mi trovavo in un ambiente pericoloso? Quale natura essenza ne era la causa? Nella mia ricerca, ho letto le parole di Dio: “Gli anticristi sono estremamente egoisti e spregevoli. Non hanno vera fede in Dio, né tanto meno Gli sono leali; di fronte a un problema, proteggono e tutelano solo sé stessi. Per loro nulla è più importante della propria incolumità. Fintanto che possono vivere e non essere arrestati, non si preoccupano di quanto danno venga arrecato al lavoro della chiesa. […] Gli anticristi abbandonano il lavoro della chiesa e le offerte di Dio, e non danno disposizioni a nessuno di occuparsi del periodo che segue. È come se permettessero al gran dragone rosso di impadronirsi delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto. Questo non è forse un camuffato tradimento nei confronti delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto? Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di ritirarsi corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto. Gli anticristi attribuiscono la massima priorità alla propria incolumità personale; ritengono che tutto il resto non li riguardi. Quando succede qualcosa a qualcun altro, di chiunque si tratti, non se ne curano. Se non succede nulla a loro personalmente, si sentono tranquilli. Sono totalmente privi di lealtà, cosa che è determinata dalla loro natura essenza di anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Dio ha smascherato che gli anticristi, quando sono in pericolo, pensano solo alla loro sicurezza personale. Non considerano se gli interessi della casa di Dio vengano danneggiati e non badano alla sicurezza dei loro fratelli e sorelle. Sono così egoisti e spregevoli! Quando ho confrontato l’indole che rivelavo con quella di un anticristo, ho visto che erano identiche. Vivevo secondo il veleno dell’ “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”. Negli ambienti pericolosi, mettevo al primo posto i miei interessi. Un anno fa è emerso un ambiente nella nostra chiesa. Temevo di essere arrestata e torturata, quindi non osavo uscire per irrigare i nuovi arrivati. Di conseguenza, i loro problemi non hanno potuto essere risolti in modo tempestivo. Quando la sorella con cui collaboravo e diversi leader e diaconi sono stati arrestati, dovevo urgentemente gestire le conseguenze, ma avevo sempre paura di essere arrestata e torturata e temevo di essere picchiata a morte, così volevo scaricare il mio dovere sugli altri. Come leader della chiesa, avevo la responsabilità di proteggere gli interessi della chiesa e la sicurezza dei miei fratelli e sorelle. Tuttavia, quando mi trovavo in un ambiente pericoloso, volevo sempre fuggire dalla prima linea, pensavo solo a salvarmi la pelle e scaricavo il mio dovere sugli altri. Temendo la morte, mi aggrappavo avidamente alla vita a ogni costo. Mi importava solo della mia carne: ero davvero troppo egoista e spregevole. Non avevo alcuna lealtà verso Dio. Ho pensato a come Egli rischi la Sua vita per entrare personalmente nella tana della tigre, al fine di salvare completamente l’umanità dal potere di Satana. Dio è stato braccato senza sosta dal partito al potere in Cina, ma non ha mai abbandonato la nostra salvezza; anzi, ha continuato a parlare e a pronunciare parole per guidarci. Il Suo amore per le persone è davvero smisurato! Coloro che sono veramente leali a Dio danno la priorità agli interessi della Sua casa. Anche se devono correre dei rischi, gestiscono bene le conseguenze. Io godevo della provvidenza e dell’ammaestramento delle parole di Dio, ma non sapevo tener conto delle Sue intenzioni e non pensavo a ripagare il Suo amore. Ero davvero priva di coscienza e ragione! Non ero diversa da un anticristo: egoista e spregevole, senza un briciolo di umanità. Se non mi fossi pentita, sarei stata detestata da Dio ed eliminata. Quando me ne sono resa conto, mi sono subito inginocchiata in preghiera: “Amato Dio, ogni volta che mi trovo in un ambiente pericoloso, penso solo alla mia sicurezza. Non tengo conto degli interessi della chiesa né della sicurezza dei miei fratelli e sorelle. Sono semplicemente troppo egoista e spregevole! Il mio comportamento è davvero detestabile ai Tuoi occhi! Amato Dio, non intendo vivere secondo la mia indole corrotta. Sono disposta ad affidarmi a Te per fare bene il mio dovere”.
In seguito, ho cercato dei passi delle parole di Dio pertinenti al mio stato di costante paura di essere arrestata e picchiata a morte. Ho letto le Sue parole: “In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare. Gli esseri umani oggi hanno dentro di sé paura e preoccupazione, ma quale utilità hanno questi sentimenti? Se a Dio non serve che tu faccia così, a cosa serve preoccuparsi? Se a Dio serve che tu faccia così, non devi scansare questa responsabilità né rifiutarla. Devi collaborare attivamente e accettarla senza preoccupazione. Comunque si muoia, non bisogna morire dinanzi a Satana, né morire nelle mani di Satana. Se bisogna morire, bisogna morire nelle mani di Dio. Gli esseri umani provengono da Dio e a Dio ritorneranno: questi sono la ragionevolezza e l’atteggiamento che un essere creato deve possedere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Predicare il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Dalle parole di Dio, ho capito le Sue intenzioni e le Sue richieste. Se una persona paga con la propria vita per rendere testimonianza a Dio, questa è la forma più alta di testimonianza. Egli la approva. Quando qualcuno dà la propria vita per una giusta causa, anche se la carne muore, lo spirito e l’anima tornano a Dio. Proprio come dice la Bibbia: “Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà” (Matteo 10:39). Pietro fu inchiodato sulla croce a testa in giù per Dio e perse la sua vita della carne, ma rese testimonianza a Dio e guadagnò la vita eterna. Anche i fratelli e le sorelle che, sottoposti alle torture del gran dragone rosso, hanno preferito morire piuttosto che diventare dei giuda sono morti per testimoniare Dio. Egli ricorda le morti di questo tipo. Nell’assolvimento del mio dovere, vivevo nella paura costante di essere arrestata dalla polizia e picchiata a morte: si trattava di una mancanza di comprensione del significato della vita e della morte. La mia vita è nelle mani di Dio ed Egli ha la sovranità su di essa; il respiro stesso dei miei polmoni mi è stato dato da Lui. Dovrei affidare la mia vita e la mia morte a Dio e sottomettermi alle Sue orchestrazioni e alle Sue disposizioni. Anche se venissi arrestata e torturata a morte dalla polizia, questo sarebbe prezioso e significativo se riuscissi a rimanere salda nella mia testimonianza a Dio. Il Signore Gesù disse: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna” (Matteo 10:28). Satana può danneggiare solo la carne di una persona. Anche se verremo torturati dal PCC per via della nostra fede in Dio e soffriremo nella carne o verremo addirittura martirizzati, in questo modo saremo rimasti saldi nella nostra testimonianza davanti a Dio. È qualcosa che Egli approva. In questa vita, ho avuto la fortuna di accettare il Vangelo di Dio degli ultimi giorni e ho ricevuto così tanta provvista e guida dalle parole di Dio. Ho compreso i misteri e il significato della vita e sono stata risparmiata dal male e dai tranelli attuati da Satana. Ho potuto vivere sotto la cura e la protezione del Creatore. Queste cose sono state la benedizione finale. In quel momento, anche se fossi morta, ne sarebbe valsa la pena: questa vita non sarebbe stata vissuta invano. Dopo aver capito ciò, non mi sentivo più limitata dalla morte come prima. Ero disposta a pregare Dio, ad affidarmi a Lui e a usare la mia saggezza per gestire le conseguenze.
In seguito, una sorella mi ha detto che la polizia aveva scoperto il mio vero nome. Venuta a sapere questa notizia, ho pensato che avrei dovuto essere ancora più cauta in futuro. Tuttavia, poco dopo è arrivata una lettera dei leader superiori che diceva che c’era del lavoro da attuare con urgenza e che io ero l’unica persona in grado di trovare qualcuno che ne fosse a conoscenza. Ho pensato al fatto che la polizia aveva scoperto la mia situazione reale e che ogni angolo era sorvegliato. Se fossi uscita e fossi stata arrestata e picchiata a morte, cosa sarebbe successo? In quel momento, mi sono resa conto di essere di nuovo in uno stato sbagliato. Ho ricordato le parole di Dio: “Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Il fatto che venissi arrestata o meno dipendeva da Dio. Anche se fosse accaduto, quello sarebbe stato il mio momento per rimanere salda nella mia testimonianza. Anche se la polizia mi avesse picchiata a morte, lo avrei accettato e mi sarei sottomessa di buon grado. Non sarei mai diventata un giuda e non avrei tradito Dio. Con le parole di Dio a guidarmi e a condurmi, il mio cuore agitato si è calmato e ho smesso di provare timore e paura. Perciò mi sono camuffata e sono uscita a gestire le cose senza alcun ostacolo. In quel momento, ho provato serenità e pace nel cuore. In seguito, sebbene l’ambiente fosse ancora molto pericoloso, con le parole di Dio a guidarmi, ho smesso di nutrire timore e paura. Al contrario, mi sono affidata a Dio e ho usato la mia saggezza per portare a termine il mio lavoro e la vita della chiesa è tornata gradualmente alla normalità.
Dopo aver sperimentato quella serie di ambienti, ho visto la saggezza e l’onnipotenza di Dio e ho fatto personalmente esperienza della Sua sovranità. Ho inoltre acquisito una certa comprensione della mia spregevole, egoista natura satanica. Ho imparato a pregare Dio e ad affidarmi a Lui e ho sentito che il mio rapporto con Lui si era fatto più stretto. Ora, il gran dragone rosso continua ad arrestare fratelli e sorelle in modo frenetico, ma io non vivo più nella paura di essere arrestata. Sono disposta a sottomettermi a tutte le orchestrazioni e disposizioni di Dio e a fare bene il mio dovere nel mezzo delle tribolazioni. Grazie a Dio!