76. La scelta di una studentessa specializzata
Quando ero piccola, la mia famiglia era molto povera e vicini e parenti ci guardavano tutti dall’alto in basso. Mia madre mi ha insegnato fin da piccola: “Da grande devi studiare molto e rendere la nostra famiglia orgogliosa”. Mi sono scolpita nella mente le sue parole e mi sono impegnata a fondo negli studi, sperando che un giorno avrei ottenuto una buona laurea e un buon lavoro e migliorato la vita della mia famiglia. Una volta, dopo aver subito un intervento chirurgico per una frattura, sono stata dimessa con il piede ingessato e non potevo camminare, e mia madre mi portava a lezione ogni giorno. Ho sopportato il dolore, affrontando anche gli sguardi strani da parte degli altri, e ho continuato il mio percorso accademico. Per raggiungere quell’obiettivo, non ho mai abbandonato, neanche quando ho avuto qualche imprevisto durante gli studi. Per entrare in una buona università, non ho mai battuto la fiacca nello studio. Ogni giorno, dalle 7 del mattino alle 11 di sera, a parte mangiare, bere e altre cose necessarie, studiavo. Dopo l’esame di ammissione, sono finalmente riuscita a entrare in un’università di alto livello. Al terzo anno, mi sono preparata per l’esame di ammissione alla scuola di specializzazione. Per accedere a un corso prestigioso, non sono uscita per quasi un anno, passando più di dieci ore al giorno in biblioteca a fare corsi per la specialistica. Non osavo assolutamente rilassarmi. Alla fine ho raggiunto il mio obiettivo e sono stata ammessa a uno dei corsi di specializzazione più prestigiosi del Paese. Finita la specialistica, ho iniziato a lavorare in un istituto di ricerca di un ente pubblico e ho cominciato a vivere una tipica vita con orari da ufficio. Anche i benefit e lo stipendio erano buoni. All’epoca, io e la mia famiglia abbiamo ricevuto molte lodi e ammirazione dai vicini, e i parenti che prima ci guardavano dall’alto in basso hanno iniziato a farci regali e a venire a trovarci. Quando incontravo i miei compagni di corso, anche loro si complimentavano e mi lodavano. Sono diventata l’orgoglio dei miei genitori ed ero piuttosto felice.
Ma, dopo aver iniziato a lavorare, ho sentito un vuoto inspiegabile dentro di me. Inoltre, sono rimasta a lungo nel campo della ricerca scientifica e mi sono resa sempre più conto che più acquisivo conoscenze scientifiche, più mi rendevo conto che ci sono così tante incognite insondabili in questo mondo. Anche se avessi dedicato tutta la vita alla ricerca, il risultato finale sarebbe stato comunque meno di una goccia nell’oceano. Che senso aveva, quindi, continuare a fare ricerca? Non sapevo cosa avrei dovuto perseguire o come alleviare quel sentimento di vuoto e confusione. Ho tentato di riempirmi la vita con l’esercizio fisico, la corsa e la lettura. Ma queste cose non hanno cambiato affatto la situazione. Ogni volta che avevo del tempo libero, un enorme senso di vuoto mi inghiottiva e mi divorava. Per sentirmi più realizzata, ho deciso di iscrivermi a una prestigiosa università straniera per proseguire gli studi, sperando di assicurarmi un futuro migliore. Anche se sapevo che avrei subito una grande pressione, comunque mi consolavo dicendo: “La vita è fatta così. Le persone si affannano verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso. È perfettamente normale”.
Proprio mentre mi preparavo a perseguire quell’obiettivo, mi è capitato di ascoltare il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ho imparato che gli esseri umani sono stati creati da Dio e che all’inizio non erano corrotti, che erano in grado di vivere in armonia senza conflitti; ma, dopo essere stati corrotti da Satana, hanno sviluppato ogni sorta di indole corrotta e hanno iniziato a combattere e a ingannarsi l’un l’altro, vivendo nelle tenebre e nella sofferenza. Per salvare l’umanità e permettere agli esseri umani di guadagnare la verità e la vita, Dio ha attuato le tre fasi dell’opera di salvezza dell’umanità nell’Età della Legge, nell’Età della Grazia e nell’Età del Regno. Ora sta compiendo la fase finale della Sua opera, che consiste nel rivelare tutte le verità all’umanità, in modo che le persone possano affrancarsi dai vincoli e dal danno di Satana e liberarsi della loro indole satanica corrotta ed essere condotte verso una destinazione meravigliosa. All’epoca, più leggevo le parole di Dio, più ne ero attratta, e grazie ad esse sono giunta a comprendere il significato e i misteri della vita e ho sentito nel cuore una pace e una gioia che non avevo mai provato prima.
Una volta, ho letto queste parole di Dio: “Da quando l’umanità ha inventato le scienze sociali, la mente dell’uomo è occupata dalla scienza e dalla conoscenza. La scienza e la conoscenza, quindi, sono divenute strumenti per governare l’umanità, e per l’uomo non vi è più spazio sufficiente per adorare Dio, né ci sono più le condizioni favorevoli per farlo. La posizione di Dio è precipitata ancora più in basso nel cuore dell’uomo. Senza Dio nel cuore, il mondo interiore dell’uomo è oscuro, vuoto e senza speranza. E così sono sorti molti sociologi, storici e politici che hanno espresso teorie di scienze sociali, la teoria dell’evoluzione umana e altre teorie che contraddicono la verità della creazione dell’uomo da parte di Dio, per riempire il cuore e la mente dell’uomo. In questo modo, coloro che credono che Dio abbia creato ogni cosa sono divenuti sempre di meno, mentre coloro che credono nella teoria dell’evoluzione sono divenuti sempre più numerosi. Sempre più persone considerano miti e leggende i documenti che registrano l’opera di Dio e le Sue parole durante l’età dell’Antico Testamento. Nel loro cuore, le persone divengono indifferenti alla dignità e alla grandezza di Dio, al principio dell’esistenza di Dio e del Suo dominio su tutte le cose. La sopravvivenza dell’umanità e il destino di paesi e nazioni non sono più importanti per loro. L’uomo vive in un mondo vacuo, interessato solo a mangiare, a bere e alla ricerca del piacere… Poche persone si assumono il compito di cercare dove Dio svolge la Sua opera oggi, o di scoprire come Egli presiede e predispone la destinazione dell’uomo. […] Scienza, conoscenza, libertà, democrazia, divertimento e comodità non sono per l’uomo che una consolazione temporanea. Anche con queste cose, comunque l’uomo inevitabilmente pecca e si lamenta dell’ingiustizia della società. Avere queste cose non può contenere la bramosia e il desiderio dell’uomo di esplorare. Ciò accade poiché l’uomo è stato creato da Dio e le sue esplorazioni e i suoi sacrifici privi di senso non possono che dargli ulteriore angoscia, e farlo vivere in un incessante stato di ansia, senza sapere come affrontare il futuro dell’umanità, né come affrontare il cammino che ha davanti, al punto che l’uomo giunge persino a temere scienza e conoscenza e ancor di più a temere la sensazione di vuoto. In questo mondo, indipendentemente dal fatto che tu viva in un paese libero o in uno privo dei diritti umani, sei del tutto impossibilitato a sfuggire al destino dell’umanità. Che tu sia un governante o un governato, sei del tutto impossibilitato a sfuggire al desiderio di esplorare il destino, i misteri e la destinazione del genere umano, e ancor meno sei in grado di sfuggire alla sconcertante sensazione di vuoto. Tali fenomeni, comuni a tutto il genere umano, vengono definiti dai sociologi fenomeni sociali, ma nessun grand’uomo è capace di farsi avanti per risolvere questi problemi. L’uomo, dopo tutto, è uomo: la posizione e la vita di Dio non possono essere rimpiazzate da alcun uomo. L’umanità non ha bisogno semplicemente di una società equa in cui tutti siano ben nutriti, liberi e godano di pari diritti; l’umanità ha bisogno della salvezza da parte di Dio, e che Egli le fornisca la vita. Solo quando l’uomo riceve da Dio la provvista di vita e la salvezza, i bisogni, il desiderio di esplorare e il vuoto spirituale del cuore dell’uomo possono essere eliminati” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). Le parole di Dio mi hanno profondamente commossa. Ho capito che la scienza e la conoscenza che avevo sempre perseguito non erano la verità e non potevano provvedere ai bisogni della mia anima o eliminare la confusione dalla mia vita. Al contrario, più le avessi perseguite, più il mio cuore ne sarebbe stato occupato e riempito, e questo mi avrebbe allontanata da Dio sempre di più. Dopo la specializzazione, gli altri mi vedevano con una buona laurea e un futuro brillante e io avrei dovuto esserne felice, ma non lo ero. Al contrario, ero piena di incertezza e confusione riguardo al futuro. Per liberarmi di quel sentimento di vuoto e confusione, ho tentato di sopperire con l’esercizio fisico e la lettura, ma nessuna di queste cose è riuscita ad alleviare il vuoto nel mio cuore, così mi sono convinta a perseguire obiettivi di vita ancora più elevati, credendo che avere qualcosa per cui impegnarmi mi avrebbe liberata da quel sentimento, e invece ho finito per sentirmi ancora più oppressa. Mi è diventato chiaro che, anche se avessi dedicato tutta la mia vita alla ricerca scientifica, non sarei riuscita a capire molto di questo mondo; anzi, più avessi ricercato, più incognite avrei incontrato e maggiori sarebbero stati il mio sconcerto e la mia confusione riguardo a questo mondo. Mi sono resa conto che per quanti libri avessi letto o per quante conoscenze scientifiche avessi acquisito, anche se gli altri mi avessero vista con un futuro promettente, sarebbe stato tutto inutile e non avrebbe eliminato il vuoto dal mio cuore o la confusione dalla mia vita. Mi sono inoltre resa conto del perché non fossi mai riuscita a scrollarmi di dosso il tormento del vuoto interiore; il motivo era che non avevo trovato Dio, che non avevo ricevuto la Sua provvista di vita verità per l’uomo e che non capivo i misteri e il significato della vita. L’umanità è stata creata da Dio ed Egli può fornire ciò di cui gli esseri umani hanno bisogno nella vita. Solo Dio comprende al meglio ciò di cui l’umanità ha veramente bisogno e solo la verità da Lui espressa può eliminare il vuoto dal cuore umano. Al fine di avere più tempo per nutrirmi delle parole di Dio, non volevo investire ulteriori tempo ed energie nel perseguire altri studi all’estero. Ho visto che anche l’insegnamento in una scuola internazionale era una buona opzione, poiché offriva ferie regolari, pause estive e invernali, ed era persino meglio retribuito del lavoro in un istituto di ricerca. L’insegnamento era inoltre una professione stabile e rispettata, così ho cambiato carriera e ho iniziato a insegnare in una scuola.
Un giorno, mi sono imbattuta in due passi delle parole di Dio e ho acquisito una certa comprensione del significato e del valore che ha assolvere il proprio dovere. Dio Onnipotente dice: “In quanto membri del genere umano e cristiani devoti, tutti noi abbiamo l’obbligo e la responsabilità di offrire la nostra mente e il nostro corpo allo svolgimento dell’incarico da parte di Dio, poiché il nostro intero essere è venuto da Dio ed esiste grazie alla Sua sovranità. Se le nostre menti e i nostri corpi non sono dediti all’incarico da parte di Dio e alla giusta causa dell’umanità, le nostre anime proveranno vergogna davanti a coloro che hanno subito il martirio per via dell’incarico da parte di Dio, e ancor più vergogna davanti a Dio, che ci ha fornito ogni cosa” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). “Dio cerca coloro che anelano la Sua apparizione. Egli cerca coloro che sono in grado di ascoltare le Sue parole, coloro che non hanno dimenticato l’incarico da parte Sua e Gli offrono il loro cuore e il loro corpo. Cerca coloro che sono sottomessi come bambini nei Suoi confronti, e che non Gli oppongono resistenza. Se ti dedichi a Dio, senza impedimenti dovuti a qualunque forza o potere, Egli ti guarderà con favore e riverserà su di te le Sue benedizioni. Se sei di posizione elevata, se hai una buona reputazione, in possesso di abbondante conoscenza, proprietario di abbondanti beni, e supportato da molte persone, ma tali cose non ti impediscono di presentarti davanti a Dio per accettare la Sua chiamata e l’incarico da parte Sua e fare ciò che Dio ti chiede, allora tutto ciò che farai sarà la causa più significativa sulla terra e l’impresa più giusta del genere umano” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito la Sua intenzione. Quest’opera degli ultimi giorni è l’ultima fase dell’opera di Dio per salvare l’umanità. Egli spera che più persone accettino l’incarico da Lui ricevuto, così che portino davanti a Lui coloro che vivono nel vuoto e nella sofferenza perché ricevano la Sua salvezza e si liberino dal tormento e dalla corruzione da parte di Satana. Questa è la causa più giusta dell’umanità ed è la nostra responsabilità e il nostro obbligo di cristiani. A prescindere dal livello di prestigio, fama, conoscenza o ricchezza che una persona possiede, se sa mettere da parte queste cose per accettare l’incarico da parte di Dio e fare il proprio dovere di essere creato, allora questo è qualcosa che Dio approva. Ho pensato a come prima di credere in Dio avessi vissuto nel vuoto e nella sofferenza, non sapendo come percorrere il mio futuro cammino nella vita, e a quanto dolore e quanta impotenza provassi di fronte alle difficoltà e ai problemi della vita. È stata la salvezza di Dio a liberarmi da una vita così vuota e confusa e a darmi sostegno e direzione. Dio ha permesso che sentissi prima io la Sua voce, affinché potessi condividere il Suo Vangelo con coloro che, come me, vivevano nel vuoto e nella sofferenza, in modo che anche loro potessero udire la voce di Dio, comprendere la verità e vivere in pace e gioia. Con questi pensieri in mente, volevo avere più tempo per fare il mio dovere. Ma il mio programma giornaliero a scuola era completamente pieno e a volte non riuscivo nemmeno a trovare il tempo per leggere più parole di Dio. Vedendo i fratelli e le sorelle svolgere attivamente i loro doveri, provavo ansia, e volevo abbandonare quel lavoro che mi rubava tanto tempo e tante energie. Ma ero riluttante a rinunciarci. Avevo passato quasi vent’anni a studiare duramente per ottenere una buona laurea e un buon impiego, e a quel punto non avevo lavorato a lungo e non avevo onorato a dovere i miei genitori, quindi come potevo abbandonare tutto così? Ero molto combattuta e non sapevo quale decisione prendere.
Un giorno, ho sentito un inno delle parole di Dio che mi ha profondamente commossa.
Devi riporre fede in Dio sopra ogni altra cosa
1 Se desideri credere in Dio e desideri guadagnare Dio e guadagnare la Sua soddisfazione, a meno di sopportare un certo grado di dolore o investire una certa quantità di energia non riuscirai a ottenere queste cose. Avete ascoltato molte prediche, ma il solo averle ascoltate non significa che tu abbia fatto tua questa predica; devi assimilarla e trasformarla in qualcosa che ti appartenga. Devi assimilarla nella tua vita e portarla nella tua esistenza, permettendo a queste parole e a queste prediche di guidare la direzione in cui vivi e di dare alla tua vita un valore esistenziale e un significato. Allora sì sarà valsa la pena di ascoltare queste parole.
2 Se le parole che pronuncio non portano alcun capovolgimento nella tua vita o non aggiungono valore alla tua esistenza, è inutile che le ascolti. Devi trattare la fede in Dio come la cosa più importante della tua vita, addirittura più importante del cibo, dei vestiti o di qualunque altra cosa: in questo modo raccoglierai i risultati. Se credi solo quando hai tempo e non sei in grado di dedicare tutta l’attenzione alla tua fede e se nella tua fede sei sempre confuso, non guadagnerai nulla.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
Riflettendo più e più volte sulle parole di Dio, ho capito che se vogliamo ottenere la verità e una vera vita nella nostra fede in Dio, non si tratta solo di leggere le Sue parole e di comprendere alcune dottrine. Per ottenere queste cose è necessario praticare e sperimentare le Sue parole nella vita reale e permettere che cambino i nostri perseguimenti di vita. Se una persona professa solo la fede in Dio, ma non pratica e non sperimenta la verità in tutti i suoi aspetti e continua a considerare il perseguimento delle prospettive mondane come il valore della vita, allora, vivendo in questo modo, non otterrà mai la verità. Ho pensato al fatto che Dio ha espresso così tante verità negli ultimi giorni, eppure io non avevo ancora finito di leggere molte delle Sue parole e non comprendevo appieno nemmeno parole e dottrine. Praticavo comunque la mia fede senza metterci tutto il cuore, dedicando molto tempo ogni giorno a un lavoro che non portava alcun beneficio alla mia vita e non mi lasciava tempo per nutrirmi delle parole di Dio e comprendere la verità. Se avessi continuato a praticare la mia fede senza metterci tutto il cuore, non avrei mai raggiunto la comprensione della verità alla fine della mia fede, per non parlare di sperimentare e conoscere realmente la verità. Dopo aver compreso questo, le cose mi sono diventate chiare nel cuore. Non potevo continuare a praticare la mia fede senza metterci tutto il cuore, o avrei rovinato la mia possibilità di salvezza. Ho pregato senza sosta Dio nel mio cuore, sperando che mi guidasse a fare la scelta giusta.
Continuavo anche a chiedermi perché, dopo aver capito che credere in Dio e perseguire la verità era il giusto cammino nella vita, mi risultasse ancora così difficile rinunciare al mio lavoro per svolgere il mio dovere. Di che cosa mi preoccupavo veramente? Mi sono resa conto che una delle ragioni era la mia difficoltà a mettere da parte il pensiero dei miei genitori. Temevo che, se non avessi lavorato e guadagnato del denaro, non sarei stata in grado di onorare adeguatamente i miei genitori, e sentivo che li avrei delusi, dopo tutti i loro anni di sforzi e aspettative. Ho cercato cosa dicono le parole di Dio in merito. Me ne sono tornati in mente due passi. Dio Onnipotente dice: “Dal momento in cui vieni al mondo piangendo, inizi ad adempiere alle tue responsabilità. Per il piano di Dio e per la Sua predestinazione, tu svolgi il tuo ruolo e intraprendi il viaggio della tua vita. Qualsiasi siano il tuo contesto e il viaggio dinanzi a te, in ogni caso, nessuno può sfuggire alle orchestrazioni e alle disposizioni del Cielo, e nessuno può controllare il proprio destino, perché soltanto Colui che regna sovrano su tutte le cose è capace di tale opera” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). “Dio ha creato questo mondo e vi ha introdotto l’uomo, un essere vivente cui ha concesso la vita. Poi l’uomo è arrivato ad avere genitori e parenti, e non è più stato solo. Fin da quando ha posato gli occhi sul mondo materiale, è stato destinato a esistere all’interno dell’ordinamento di Dio. Il Suo alito di vita sostiene ogni singolo essere vivente per tutta la crescita, fino all’età adulta. Durante questo processo, nessuno si accorge che l’uomo cresce sotto la cura di Dio; anzi, si crede che cresca sotto la cura amorevole dei suoi genitori e che sia l’istinto vitale a dettarne la crescita. Questo, perché l’uomo non sa chi gli abbia concesso la vita o da dove essa sia venuta, né tantomeno come l’istinto della vita crei miracoli. Sa soltanto che il cibo è la base su cui la vita continua, che la perseveranza è la sorgente dell’esistenza della sua vita e che le convinzioni nella sua mente sono il capitale da cui dipende la sua sopravvivenza. Della grazia e della provvista di Dio, l’uomo è totalmente ignaro; in questa maniera, spreca la vita da Lui concessagli… Nemmeno uno di questi esseri umani di cui Dio Si prende cura giorno e notte si fa carico di adorarLo. Come da Lui pianificato, Dio continua soltanto a operare sull’uomo, verso il quale non ha alcuna aspettativa. Lo fa nella speranza che, un giorno, l’uomo si svegli dal suo sogno e improvvisamente comprenda il valore e il significato della vita, il prezzo che Dio ha pagato per tutto ciò che gli ha dato, e l’impaziente sollecitudine con cui attende che l’essere umano torni da Lui” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Riflettendo sulle parole di Dio, il mio cuore si è schiarito ed era profondamente commosso. Gli esseri umani vengono da Dio ed è Lui a darci il nostro respiro di vita. Non dobbiamo nulla ai nostri genitori. Il fatto che i miei mi abbiano cresciuta e abbiano provveduto alla mia istruzione è stato sovranità e disposizione di Dio. I miei genitori hanno semplicemente adempiuto alle loro responsabilità e ai loro obblighi. Anche il livello di istruzione che ho raggiunto è stato predeterminato da Dio, non da quanto i miei genitori potevano pagare per la mia istruzione. Dovevo comprendere l’amore e i sacrifici dei miei genitori come provenienti da di Dio. Guardando indietro, nessuna delle fasi della mia vita è stata sotto il mio controllo. Per esempio, tra i bambini della mia età nel mio villaggio, solo io ho perso molte lezioni a causa di diversi imprevisti, eppure ho continuato a studiare senza intralci. Inoltre, da bambina ho avuto diversi incidenti gravi, ma in tutti ho rischiato molto senza che mi accadesse nulla. Ero arrivata a quel momento sotto la cura e la protezione di Dio e a Lui doveva andare la mia massima gratitudine. In più, ognuno di noi ha la propria missione. Io ho una missione e una responsabilità che mi sono state affidate da Dio e un percorso di vita che Egli ha stabilito per me, e non dovrei vivere solo per le aspettative dei miei genitori. Loro hanno il loro destino e non è che lavorando sodo e guadagnando soldi io possa cambiarlo. Se Dio non ha predestinato per loro condizioni di vita favorevoli, allora, per quanto io mi sforzi, non ne trarranno alcun beneficio. Non dovevo continuare a cercare di creare una vita felice per i miei genitori con le mie stesse mani. Ora che avevo finalmente trovato il giusto cammino nella vita e ricevuto la provvista di vita dalle parole di Dio, dovevo praticare in linea con le Sue parole, guardare a Lui, affidarGli ogni cosa, compresi i miei genitori, e perseguire diligentemente la verità.
Sebbene intendessi lasciare il lavoro e spendermi completamente per Dio, quando pensavo a rinunciare al futuro che avevo perseguito per oltre vent’anni, il mio cuore si sentiva ancora molto debole. Cercando e riflettendo, mi sono resa conto che la mia mancanza di determinazione era dovuta al fatto che non ero arrivata a capire a fondo la fama e il guadagno, poiché volevo ancora distinguermi e perseguire una vita superiore a quella degli altri e inoltre non capivo il significato del perseguimento della verità. Così, ho cercato consapevolmente la verità al riguardo. Ho letto le parole di Dio: “Puoi constatare che fra i non credenti vi sono molti cantanti e divi del cinema che, prima di diventare celebri, erano ben disposti a sopportare le difficoltà e a dedicarsi al proprio lavoro. Tuttavia, una volta ottenuta la notorietà e cominciato a guadagnare un sacco di soldi, non percorrono più il giusto cammino. Alcuni di loro assumono droghe, altri si suicidano, abbreviando la propria esistenza. Qual è il motivo? Hanno piaceri materiali eccessivi, vivono con troppe comodità e non sanno come ottenere un godimento e un’esaltazione maggiori. Alcuni si danno alle droghe in cerca di un’esaltazione e un piacere superiori e, a poco a poco, non riescono più a smettere. Certi muoiono per l’uso eccessivo di droghe e altri, non sapendo come liberarsene, finiscono semplicemente per suicidarsi. Ci sono tanti esempi come questo. Non importa quanto bene mangi, quanto bene ti vesti, quanto vivi bene, quanto ti diverti o quanto agiata sia la tua vita né quanto i tuoi desideri siano pienamente soddisfatti: alla fine prevale un senso di vuoto, e il risultato è la distruzione. La felicità che cercano i non credenti è vera felicità? In realtà non si tratta di felicità, ma di fantasia umana, di una forma di depravazione, un percorso attraverso il quale le persone diventano depravate. La cosiddetta felicità che le persone perseguono è falsa. In realtà è sofferenza. Non è un obiettivo che le persone dovrebbero perseguire, e non risiede in questo il valore della vita. Uno dei modi e dei metodi con cui Satana corrompe le persone è facendo cercare loro la soddisfazione della carne e dando loro come obiettivo l’indulgenza nella lussuria. In questo modo, Satana intorpidisce le persone, le attira e le corrompe, facendo sentire loro che la felicità è quella, e portandole a inseguire quell’obiettivo. Le persone credono che ottenere quelle cose significhi ottenere la felicità, e così fanno tutto il possibile per puntare al perseguimento di quell’obiettivo. Dopo averlo ottenuto, però, quello che provano non è felicità, ma piuttosto un senso di vuoto e di dolore. Questo dimostra che non si tratta del percorso giusto, ma di una strada che conduce alla morte” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Le persone esauriscono l’energia di una vita intera a combattere contro il destino e spendono tutta la loro vita ad affaccendarsi per provvedere alla propria famiglia e ad affannarsi avanti e indietro per la fama e il profitto. Le cose di cui le persone fanno tesoro sono l’amore della famiglia, i soldi, la fama e il guadagno e le considerano ciò che di più prezioso c’è nella vita. Tutti si lamentano di avere un destino avverso, eppure continuano a relegare in un angolo della mente le questioni che le persone dovrebbero maggiormente capire ed esplorare: perché l’uomo è vivo, come dovrebbe vivere e qual è il valore e il significato della vita umana. Per tutta la vita, a prescindere dalla sua durata, le persone non fanno che correre qua e là in cerca di fama e guadagno, finché la giovinezza non passa e diventano grigie e rugose, finché non si rendono conto che la fama e il guadagno non possono impedire loro di invecchiare, che il denaro non può riempire il vuoto del loro cuore, e finché non capiscono che nessuno può sfuggire alle leggi della nascita, dell’invecchiamento, della malattia e della morte e che nessuno può liberarsi delle disposizioni del destino. […] Sebbene le varie abilità di sopravvivenza che le persone passano la vita a padroneggiare permettano loro di possedere un’abbondanza di comodità materiali, queste abilità non portano mai vera consolazione e saldezza ai loro cuori. Al contrario, portano le persone a perdere costantemente la direzione, ad avere difficoltà a controllarsi e a perdere un’occasione dopo l’altra di imparare il significato della vita, e fanno nascere in loro problemi nascosti su come affrontare correttamente la morte: la vita delle persone in questo modo è rovinata. Il Creatore tratta tutti in modo giusto, dando a ciascuno un’intera vita di opportunità per sperimentare e conoscere la Sua sovranità, eppure è soltanto quando la morte si avvicina, quando il suo spettro incombe su una persona, che essa comincia a vedere la luce, e allora è troppo tardi!” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che, per quanto sia bella la propria vita materiale o quanta fama e quanto guadagno si raggiungano, ciò non costituisce la vera felicità. Il perseguimento della fama e del guadagno è un mezzo con cui Satana fuorvia le persone da Dio. Anche se passassi tutta la vita a perseguire denaro, fama e guadagno, queste cose non mi libererebbero dal vuoto spirituale e dal dolore; anzi, mi farebbero perdere l’opportunità di ottenere la verità e rovinerebbero la mia vita. Ero riluttante a lasciare il mio lavoro perché volevo usarlo per ottenere ricompense sostanziose, per raggiungere una vita superiore e felice e per far sì che gli altri smettessero di guardare la mia famiglia dall’alto in basso. Ma perseguire una vita del genere è vera felicità? Avevo passato più di vent’anni a perseguire una buona istruzione per guadagnarmi il rispetto degli altri e ora avevo ottenuto l’altrui ammirazione e le lodi di amici e parenti, ma nel cuore non provavo comunque né pace né sicurezza e, nel profondo, ero spesso travolta e divorata da sentimenti di vuoto e confusione. Inoltre, quel perseguimento mi sottoponeva a una grande pressione. Ero sempre presa a fare confronti e a competere con gli altri, tanto che dopo la specializzazione ho temuto che, senza perseguire ulteriori studi, sarei rimasta indietro e sarei stata guardata dall’alto in basso. Anche se non mi piaceva affatto il lavoro di ricerca scientifica, per guadagnarmi la stima degli altri mi sono comunque costretta a perseguire ulteriori studi all’estero, a continuare con la ricerca e persino a dedicare la mia vita a impegnarmi in quella direzione. Mi sono resa conto che il perseguimento di fama e guadagno è come un pozzo senza fondo. Non può mai essere soddisfatto e arreca all’anima un senso di oppressione e inquietudine, senza offrire alcuna felicità. Proprio come molti scrittori e celebrità: hanno fama, ricchezza e piaceri materiali in abbondanza, ma alla fine sentono comunque che la vita è vuota e non sanno cosa perseguire. Alcuni si danno alla droga, altri soffrono di depressione e si suicidano. Questo dimostra che godere del denaro e della ricchezza materiale non procura una vita veramente felice. Dio mi aveva dato l’opportunità di perseguire la verità e di conoscere il Creatore e, se avessi continuato a dedicare ogni giorno gran parte del mio tempo al lavoro e al perseguimento di fama e guadagno, senza tempo per riflettere sulle parole di Dio e perseguire la comprensione della verità, allora il mio perseguimento non sarebbe stato diverso dal cammino delle persone mondane, e alla fine sarei diventata schiava del denaro, della fama e del guadagno e avrei vissuto una vita nell’incapacità di sfuggire al vuoto e alla paura della morte che avevo dentro. Non sarebbe stata una vita sprecata? Avevo avuto la fortuna di ricevere l’opera di Dio degli ultimi giorni ed ero arrivata a capire il senso della vita, il senso di questo mondo e quali siano il valore e il significato della vita. Solo dedicando più tempo all’assolvimento del mio dovere e perseguendo di acquisire la verità e di conoscere la sovranità di Dio, la mia vita poteva essere veramente preziosa e significativa. Dopo aver capito queste cose, avevo una comprensione più chiara del cammino che avrei dovuto scegliere nella vita e ho deciso di abbandonare quel lavoro che mi stava rubando così tanto tempo.
In seguito, ho letto altri due passi delle parole di Dio, che mi hanno dato ancora più motivazione. Dio Onnipotente dice: “Su cosa dovreste riflettere, in cuor vostro, dopo aver ascoltato la canzone ‘Colui che ha sovranità su tutte le cose’? Se gli uomini sapessero perché si vive e perché si muore, chi è in realtà il Sovrano di questo mondo e di tutte le cose e Colui che regna su tutto, dove Egli Si trova esattamente e cosa richiede all’uomo; se essi riuscissero a capire queste cose, saprebbero come trattare il Creatore, come adorarLo e sottomettersi a Lui, otterrebbero sostegno nel loro cuore, sarebbero in pace e felici e non vivrebbero più in tanto tormento e dolore. In ultima analisi, è indispensabile che le persone comprendano la verità. La scelta del percorso di vita è cruciale, così come è importante il modo in cui vivono. Il modo in cui si vive e il cammino che si percorre determinano se la propria vita sarà colma di gioia oppure di dolore. Questo è un aspetto che le persone dovrebbero comprendere. […] Per quanto alacremente le persone si diano da fare a questo mondo, per quanto competenti siano nel loro lavoro, per quanto grande e felice sia la loro famiglia, per quanto elevato sia il loro prestigio, sono forse in grado di intraprendere il giusto cammino della vita umana? Inseguendo la fama, il profitto e il mondo, o perseguendo le loro carriere, sono forse in grado di vedere che Dio ha creato tutte le cose e che detiene la sovranità sul destino dell’umanità? Non è possibile. A prescindere da cosa perseguono le persone o dal tipo di cammino che percorrono, se esse non riconoscono il fatto che Dio detiene la sovranità sul destino degli esseri umani, allora hanno intrapreso la strada sbagliata. Non è il sentiero giusto, è quello storto: è il sentiero del male. Non importa se hai tratto soddisfazione dal tuo sostegno spirituale oppure no, né importa dove lo hai trovato: non si tratta di fede autentica e non è la strada giusta per la vita umana. Che cosa significa avere una fede genuina? Significa accettare la manifestazione e l’opera di Dio e accettare tutta la verità da Lui espressa. Tale verità costituisce il giusto percorso per la vita umana, la verità e la vita che le persone dovrebbero perseguire. Percorrere il giusto sentiero nella vita significa seguire Dio ed essere in grado, sotto la guida delle Sue parole, di capire la verità, distinguere il bene dal male, sapere cosa è positivo e cosa è negativo e comprendere la Sua sovranità e onnipotenza. Quando le persone comprenderanno realmente nel loro cuore che Dio non solo ha creato i cieli e la terra e tutte le cose, ma è anche il Sovrano dell’universo e di ogni cosa, saranno in grado di sottomettersi a tutte le Sue orchestrazioni e disposizioni, di vivere secondo le Sue parole, di temerLo e di evitare il male. Questo significa percorrere la strada giusta per la vita umana. Quando intraprendono il giusto cammino nella vita, le persone riescono a capire il perché della loro esistenza e in che modo dovrebbero vivere per vivere nella luce e ricevere la benedizione e l’approvazione di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Nelle Scritture si dice di Giobbe: ‘Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni’ (Giobbe 42:17). Ciò significa che quando morì, non aveva alcun rimpianto e non provò alcun dolore, bensì abbandonò questo mondo con naturalezza. […] A prescindere da ciò che sperimentò, le sue ricerche e i suoi obiettivi esistenziali non furono dolorosi, ma felici. Era felice non solo per le benedizioni o l’approvazione concesse dal Creatore, ma soprattutto per le proprie ricerche e i propri obiettivi di vita, per la conoscenza sempre maggiore e la vera comprensione della sovranità del Creatore che raggiunse temendo Dio e fuggendo il male, e inoltre per la personale esperienza che fece, mentre era soggetto alla sovranità del Creatore, delle azioni meravigliose di Dio, e per le esperienze e i ricordi, dolci eppure indimenticabili, dell’interazione, della conoscenza e della comprensione reciproca tra l’uomo e Dio. Giobbe era felice per il conforto e la gioia che gli derivavano dal conoscere le intenzioni del Creatore, e per il timore che scaturì dopo che ebbe visto quanto Egli fosse grande, meraviglioso, amorevole e fedele. La ragione per cui Giobbe riuscì ad affrontare la morte senza alcuna sofferenza era la consapevolezza che, morendo, sarebbe tornato accanto al Creatore. Furono i suoi perseguimenti e le sue conquiste esistenziali a permettergli di affrontare la morte con calma, a permettergli di affrontare con serenità la prospettiva che il Creatore si sarebbe ripreso la sua vita e, inoltre, di ergersi dinanzi a Lui immacolato e libero dalle preoccupazioni” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che le persone hanno una sola possibilità nella vita e che il modo in cui si sceglie il proprio cammino di vita è cruciale, poiché determina se si avrà o meno una vita felice e significativa. Se una persona passa la maggior parte della sua vita a perseguire fama e guadagni mondani, o a concentrarsi sulla famiglia e sulle cose della carne, non potrà percorrere il giusto cammino nella vita né conoscerà il Creatore, e certamente non capirà perché vive. Vivere la propria vita in questo modo porterà a sentimenti di vuoto e di dolore. Solo seguendo Dio, utilizzando il proprio tempo per svolgere il dovere di un essere creato, per perseguire la verità e per conoscere Dio, la vita può avere veramente valore. Proprio come Giobbe: egli sperimentò in modo reale e tangibile le disposizioni sovrane del Creatore e, attraverso la sua autentica esperienza e comprensione della sovranità del Creatore, fu in grado di sottomettersi all’autorità del Creatore, liberatosi della paura della morte, “Giobbe morì vecchio e sazio di giorni” (Giobbe 42:17). Perseguire come Giobbe rende la vita veramente felice e significativa. Questo perseguimento può eliminare il vuoto della vita e la paura della morte. Dovevo seguire l’esempio di Giobbe e perseguire una vita significativa. Capito questo, ho dato le dimissioni.
Dopo aver lasciato il lavoro, ho provato un grande senso di liberazione. Non avevo più bisogno di dedicare tanto tempo ad apprendere dai libri una conoscenza priva di significato e non dovevo più avere a che fare con le macchinazioni e gli inganni presenti sul posto di lavoro. Avevo inoltre più tempo per riunirmi con i fratelli e le sorelle, nutrirmi delle parole di Dio e svolgere il mio dovere, e ho fatto qualche progresso nel mio ingresso nella vita. Nell’ambiente disposto da Dio, ho sperimentato alcuni fallimenti e battute d’arresto e sono stata potata, cose che mi hanno aiutata ad acquisire una certa conoscenza della mia indole corrotta di arroganza e presunzione e a capire che, come essere creato, dovrei stare al posto che mi compete e imparare a essere una persona razionale che assolve con i piedi per terra il dovere di un essere creato. Sono stata in grado di lasciare il lavoro, di seguire Dio e di perseguire una vita preziosa e significativa perché le parole di Dio mi hanno guidata e condotta. Gli sono così riconoscente!