74. Le richieste e le aspettative che avevo nei confronti di mia figlia si sono rivelate egoistiche
Quando ero piccola, mio nonno amava ascoltare l’opera e spesso mi portava ad assistere agli spettacoli. Vedevo quanto fossero aggraziati gli attori sul palco, quanto le loro canzoni toccassero il cuore e come il pubblico li inondasse di applausi e acclamazioni. Li ammiravo veramente e non potevo fare a meno di pensare: “Un giorno, se potessi salire sul palco e ricevere applausi e lodi, allora vivrei una vita di fama e splendore!” Volevo davvero entrare a far parte di una compagnia teatrale e diventare una cantante d’opera. Invece, la mia famiglia era povera e le nostre condizioni finanziarie non erano buone, così i miei sogni di calcare un palcoscenico sono svaniti in un miraggio.
Dopo essermi sposata, ho avuto una figlia. Quando mia figlia ha iniziato la scuola materna, vedevo che alcuni bambini che avevano all’incirca la sua età frequentavano corsi di danza, mentre altri prendevano lezioni di musica. In particolare, durante gli spettacoli della Giornata dei bambini, attiravano l’attenzione di molti insegnanti e genitori e venivano sommersi di applausi. Così, avevo deciso che mia figlia avrebbe imparato a ballare, poiché ciò non l’avrebbe solamente aiutata a sviluppare una bella figura e grazia, ma le avrebbe anche dato la possibilità di esibirsi sul palco. Ma lei aveva paura delle spaccate e dei piegamenti all’indietro e si rifiutava di imparare, qualunque cosa le dicessi. Pensavo: “Non posso semplicemente assecondare i tuoi desideri. Devi imparare un’abilità in modo che in futuro tu possa catturare l’attenzione del pubblico sul palco”. Nel 2012, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, ma non ho rinunciato all’aspettativa che avevo di vedere mia figlia esibirsi davanti a un pubblico. In seguito, ho pensato che anche imparare a suonare uno strumento le avrebbe permesso di salire sul palco, così l’ho portata in un negozio di musica per sceglierne uno, ma lei non era interessata. Le ho detto con rabbia: “Devi scegliere. Solo imparando un’abilità potrai avere la possibilità di esibirti sul palco e solo allora potrai vivere una vita favolosa. Pensa a quante persone ti ammireranno allora!” Vedendo che ero molto arrabbiata, mia figlia ha scelto con riluttanza la cetra. All’inizio non voleva imparare a suonarla, così ho trovato un insegnante esperto e non le ho dato altra scelta. Per suscitare il suo interesse per lo strumento, spesso la incoraggiavo e anche l’insegnante la lodava per il suo talento naturale. A poco a poco, mia figlia ha sviluppato una passione per la cetra e ha imparato rapidamente alcuni pezzi. Un giorno, mi ha detto felice: “Mamma, in futuro potrò suonare la cetra per lodare Dio!” Vedendo quanto fosse giudiziosa, mi sono sentita particolarmente gratificata.
In seguito, per aiutarla ad acquisire più esperienza sul palcoscenico, ogni volta che avevo notizia di qualche esibizione, la iscrivevo prontamente. Nonostante avessi un’ernia del disco e non riuscissi a stare in piedi a lungo, insistevo comunque per accompagnarla alle prove. Faceva enormi progressi ed era eccezionale nelle esibizioni: sarebbe sempre stata al centro del palcoscenico. Riceveva anche gli elogi di insegnanti e giudici e io ero estremamente felice. Per accompagnarla alle esibizioni, dovevo svegliarmi verso le 3 di notte per prepararmi. Ero così impegnata a darmi da fare per lei che non avevo nemmeno il tempo di mangiare. Dopo un’intera giornata di frenesia, mi sentivo frastornata ed esausta dal punto di vista mentale e fisico. Tuttavia, quando vedevo mia figlia brillare sul palco, mi dicevo: “Anche se non ho realizzato il mio sogno di stare sotto i riflettori, sono riuscita a fare in modo che mia figlia sia al centro del palcoscenico: tutto il dolore e la stanchezza sono valsi la pena!” In seguito alla stanchezza provocata dalle esibizioni e a causa della pressione degli studi, il corpo di mia figlia ha cominciato a cedere e lei non voleva più esercitarsi con la cetra. Ho cercato di convincerla e di persuaderla a continuare e alla fine ha acconsentito, seppur con riluttanza. Ogni giorno, quando tornava a casa da scuola, sfruttavo il tempo che avrei dovuto dedicare a cucinare o al riposo pomeridiano per farla esercitare con lo strumento. Quando voleva uscire nel fine settimana, le chiedevo anche di finire di esercitarsi con la cetra prima di andare. Se non mi ascoltava, la rimproveravo: “Perché pensi che io e tuo padre abbiamo lavorato duramente e risparmiato per pagarti le lezioni e farti esercitare? Non è forse per aiutarti a salire sul palco e ad avere successo in futuro? Non puoi portarci un po’ di onore?” Vedendo quanto fossi ansiosa e arrabbiata, lei non aveva altra scelta che piangere e andare a esercitarsi. Alle medie, era sottoposta a forti pressioni scolastiche e doveva anche fare spesso delle prove per varie esibizioni, così aveva di nuovo smesso di voler suonare la cetra. La rimproveravo nervosamente: “Non importa quanto sei impegnata, devi continuare a esercitarti con la cetra. Se lo fai bene, potresti salire sul palco e guadagnarti una vita di fama!” Ma lei continuava a non farlo. Con rabbia, ho gettato i suoi libri e il suo porta plettro a terra e ho detto: “Va bene. Non esercitarti. Speriamo solo che ti piaccia raccogliere la spazzatura quando sarai più grande”. Vedendo quanto ero arrabbiata, mia figlia si precipitava a prendere lo strumento. A volte, si sentiva trattata ingiustamente e piangeva dicendo: “Perché continui a cercare di controllare il mio destino?” Le rispondevo furiosa: “Tutto quello che faccio non è forse per te? Perché non capisci cos’è per il tuo bene?” Mia figlia diceva arrabbiata: “Nemmeno mi piace suonare quello strumento! Sei tu che mi hai costretta a impararlo!” Le nostre discussioni finivano sempre con una nota amara. Quando c’era un conflitto tra spettacoli e riunioni, facevo in modo che mia figlia partecipasse prima allo spettacolo. Se, invece, voleva andare alla riunione, dicevo subito: “C’è tanto tempo per le riunioni, invece non bisogna lasciarsi sfuggire le occasioni per esibirsi. Se perdi queste opportunità, non avrai la possibilità di brillare sul palco”. Per questo motivo, non si riuniva in maniera regolare.
Prima che me ne rendessi conto, era riuscita a entrare in un liceo artistico. Ogni volta che parlavo di mia figlia, i colleghi e gli amici mi guardavano con invidia e ammirazione e la mia vanità era enormemente soddisfatta. A poco a poco, aveva iniziato a concentrarsi esclusivamente sullo studio e sulla cetra. Per entrare nella migliore accademia musicale e superare i suoi coetanei, aveva cominciato a dedicare ore in più alla pratica dello strumento. Avevo anche speso un sacco di soldi per assumere un insegnante che le facesse lezioni individuali. Quando ho visto che le sue abilità musicali erano migliorate, mi sono sentita molto felice. Al ritorno dalle vacanze, volevo che partecipasse a una riunione, ma inventava scuse come “Non ho finito i compiti” o “Non mi sono ancora esercitata con la cetra”. Quando ho notato che mia figlia non partecipava a una riunione da quasi un anno, ho provato un po’ di ansia. Tuttavia, vedendola estremamente impegnata con i compiti e con la pratica della cetra, ho pensato: “Dovrei farle interrompere le lezioni di musica nel fine settimana per partecipare alle riunioni?” Poi ho riflettuto: “Si è impegnata tanto per migliorare; se non si esercita nel fine settimana, non rimarrà indietro rispetto agli altri? Non può permettersi di non esercitarsi. Tuttavia, se non partecipa alle riunioni per molto tempo, anche la sua vita ne soffrirà”. Dopo averci pensato un po’, ho deciso di trovare del tempo per riunirmi con lei. Un giorno, mia figlia mi ha detto che non voleva più andare a scuola. Ha aggiunto che l’atmosfera lì era negativa e che c’erano persone che fumavano, uscivano e facevano parte di gang. Ha detto che per lei era difficile concentrarsi sullo studio e che si sentiva molto oppressa. Quando ho sentito mia figlia dire che non voleva andare a scuola, ho pensato: “Hai faticato tanto per entrare in un liceo artistico, se ti impegni per soli altri due anni, potrai sostenere l’esame di ammissione a una prestigiosa università d’arte; una volta dentro, il tuo sogno più grande di salire sul palco diventerà realtà e allora i tuoi parenti, amici, insegnanti e compagni di classe ti ammireranno e ti invidieranno, così potrai rendere orgogliosa anche me”. Allora ho risposto furiosa: “Finalmente sei entrata in un liceo artistico. Se non ci vai, il tuo futuro non sarà rovinato?” Dopo aver capito quanto ero in ansia e arrabbiata, mia figlia si è limitata a piangere ed è andata a scuola. Ero affranta poiché vedevo che si sentiva trattata ingiustamente. Tuttavia, affinché mia figlia potesse salire sul palco e distinguersi, sentivo di dover insistere.
Durante una riunione, ho parlato a sorella Li Ling del mio stato e lei ha trovato un brano delle parole di Dio da farmi leggere. Dio dice: “Se durante i primi anni di vita i bambini sono esposti a determinate cose che rientrano tra le tendenze malvagie o a certe argomentazioni o a certi pensieri e punti di vista errati, nel caso in cui non abbiano discernimento potrebbero seguirli o emularli. I genitori dovrebbero individuare tempestivamente questi problemi e fornire una correzione immediata e una guida accurata. Anche questa è una loro responsabilità. In breve, l’obiettivo è garantire che i bambini abbiano una direzione fondamentale, positiva e corretta per lo sviluppo dei loro pensieri e in merito a come comportarsi, a come trattare gli altri e a come percepire i vari eventi, persone e cose, in modo che possano svilupparsi in una direzione costruttiva anziché malvagia. Per esempio, i non credenti dicono spesso: ‘La vita e la morte sono predestinate; la ricchezza e l’onore sono stabiliti dal Cielo’. La quantità di sofferenza e di piacere che una persona dovrà sperimentare nella vita è predeterminata da Dio e non può essere cambiata dagli esseri umani. Da un lato, i genitori dovrebbero spiegare ai figli questi fatti oggettivi e, dall’altro, insegnare loro che la vita non è fatta solo di bisogni fisici e tantomeno di piacere. Ci sono cose più importanti da fare in questa vita che mangiare, bere e divertirsi; si dovrebbe credere in Dio, perseguire la verità e perseguire la salvezza da parte di Dio. Se le persone vivono solo per il piacere, per mangiare, bere e ricercare il godimento della carne, allora sono come cadaveri ambulanti e la loro vita non ha alcun valore. Non creano alcun valore positivo o significativo e non meritano di vivere e nemmeno di essere umane. Anche se un figlio non crede in Dio, che almeno possa essere una brava persona e qualcuno che compie il proprio dovere. Naturalmente, se viene prescelto da Dio e quando cresce è disposto a partecipare alla vita della chiesa e a svolgere il proprio dovere, ancora meglio. Se i figli sono fatti così, allora a maggior ragione i genitori dovrebbero adempiere alle proprie responsabilità nei loro confronti finché sono minorenni, sulla base dei principi che Dio ha ammonito gli uomini a seguire. Se non sai se i tuoi figli avranno fede o saranno prescelti da Dio, dovresti quanto meno adempiere durante gli anni della loro formazione alle responsabilità che hai nei loro confronti. Anche se non sai queste cose o non sei in grado di comprenderle, dovresti comunque adempiere a tali responsabilità. Dovresti adempiere al massimo delle tue possibilità agli obblighi e alle responsabilità che ti spettano, condividendo con i tuoi figli le cose e i pensieri positivi che già conosci. Assicurati almeno che la loro crescita spirituale segua una direzione costruttiva e che la loro mente sia pura e sana. Non far loro studiare fin da piccoli ogni tipo di abilità e conoscenza in base alle tue aspettative, al modo in cui li cresci o addirittura alla tua oppressione. Cosa ancora più grave, alcuni genitori accompagnano i figli quando partecipano a vari talent show e competizioni accademiche o atletiche, seguendo tendenze sociali di ogni genere e prendendo parte a eventi come conferenze stampa, firme di autografi e sessioni di studio, e assistendo a qualsiasi gara e discorso di accoglienza nelle cerimonie di premiazione, e così via. I genitori, in quanto tali, dovrebbero almeno evitare che i figli seguano le loro orme e facciano queste stesse cose. Se i genitori portano i figli a queste attività, da un lato è evidente che non hanno adempiuto alle loro responsabilità di genitori. Dall’altro, stanno apertamente conducendo i figli su una strada senza ritorno, ostacolando il loro sviluppo mentale costruttivo. Dove tali genitori hanno condotto i figli? Li hanno condotti verso tendenze malvagie. È una cosa che i genitori non dovrebbero fare. Inoltre, per quanto riguarda i percorsi futuri dei figli e le carriere che perseguiranno, i genitori non dovrebbero inculcare loro cose come: ‘Guarda Tizio, è un pianista che ha iniziato a suonare all’età di quattro o cinque anni. Non si concedeva momenti di svago, non aveva amici né giochi; si esercitava al piano ogni giorno. I genitori lo accompagnavano a lezione di pianoforte, consultavano vari insegnanti e lo iscrivevano a competizioni pianistiche. Guarda quanto è famoso ora, mangia e veste bene, è circondato da un’aura di luce e viene rispettato ovunque vada’. Questo è forse il tipo di istruzione che promuove lo sviluppo sano della mente di un bambino? (No.) Che tipo di istruzione è, allora? È l’istruzione del diavolo. Una simile istruzione è dannosa per qualsiasi giovane mente. Spinge i bambini ad aspirare alla fama, ad anelare a vari onori, aure, posizioni e piaceri. Li porta a bramare e a perseguire queste cose fin da piccoli, provocando in loro ansia, apprensione intensa e preoccupazione, e inducendoli persino a pagare qualsiasi prezzo per ottenerle, come svegliarsi presto e sgobbare fino a tardi per ricontrollare i compiti e studiare diverse abilità, perdendo così l’infanzia, barattando questi anni preziosi con tali cose” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho finalmente capito che la vera responsabilità dei genitori è garantire che i loro figli crescano sani e felici sia nel corpo che nella mente durante l’infanzia, fornire una guida positiva nei loro pensieri e permettere che si godano la fanciullezza. I genitori non devono imporre le proprie aspettative ai figli né portarli a perseguire fama, reputazione, onori, prestigio e piaceri. Non ho potuto fare a meno di riflettere. Sin da piccola, mia figlia non era interessata a imparare a suonare uno strumento; tuttavia, per farla diventare famosa e rispettata da tutti, l’avevo costretta a imparare a suonare la cetra; quando aveva ricevuto le lodi dei giudici e degli insegnanti, avevo sentito che i sogni che non avevo realizzato si stavano finalmente coronando attraverso di lei, così la mia determinazione a coltivarla era diventata ancora più forte. Ogni volta che sentivo parlare di un’esibizione, la iscrivevo senza il suo consenso, temendo che avrebbe perso l’occasione di brillare sul palco. Ogni volta che voleva giocare, la rimproveravo per paura che ciò potesse rallentare le esercitazioni. Per migliorare le capacità musicali di mia figlia, non avevo badato a spese nell’assumere un insegnante professionista che la guidasse, tutto per coltivarla affinché diventasse famosa e mi portasse gloria. Pensavo che, facendole imparare diverse abilità e portandola su un palco famoso per farla diventare celebre, stessi adempiendo la mia responsabilità di madre. In quel momento ho capito che quella prospettiva era sbagliata. Non avevo mai considerato quanta pressione e quanto dolore stesse sopportando il giovane cuore di mia figlia e avevo sempre pensato solamente a realizzare i miei desideri. A causa del mio metodo educativo, mia figlia era diventata anche estremamente preoccupata per la sua reputazione e il suo prestigio e si esercitava senza sosta per superare i suoi compagni di classe, perdendo la vivacità e l’innocenza che un tempo aveva. Tra noi aveva cominciato a formarsi un abisso e, inoltre, non aveva più interesse a nutrirsi delle parole di Dio e a partecipare alle riunioni, così aveva iniziato ad allontanarsi sempre di più da Lui. Tutte queste conseguenze erano state causate da me. Una volta mia figlia era disposta a riunirsi e a nutrirsi delle parole di Dio, ma io non l’avevo guidata a credere in Lui e a percorrere il cammino giusto; invece, a causa mia, si trovava impantanata in tendenze malvagie, a perseguire inesorabilmente reputazione e prestigio. In che modo stavo adempiendo la vera responsabilità di una madre? Pensandoci, mi sono pentita profondamente del mio approccio forzato all’educazione. Non mi sarei mai aspettata che avrebbe causato così tanto danno e rovina a mia figlia.
In seguito, ho letto le parole di Dio: “C’è chi vive per i figli; tu magari dici di non volerlo fare, ma sei sicuro di riuscirci? C’è chi si affanna e si dà da fare per ottenere ricchezza, fama e profitto. Può darsi che affannarti per queste cose non ti interessi, ma sei davvero in grado di evitarlo? Inconsapevolmente, hai già intrapreso questo cammino e, per quanto tu voglia passare a un altro modo di vivere, non puoi farlo. Il modo in cui vivi in questo mondo non dipende da te! Per quale ragione? Perché le persone non credono nel vero Dio e non hanno acquisito la verità. Cosa sorregge lo spirito umano? Dove si cerca sostegno spirituale? Le persone cercano sostegno spirituale nei legami familiari, nella felicità coniugale, nel piacere generato dai beni materiali, nella ricchezza, nella fama e nel guadagno, nel prestigio, nei sentimenti e nella carriera, nonché nella felicità della generazione successiva. Vi è forse qualcuno che non cerca sostegno spirituale in queste cose? Chi ha figli lo trova nei figli; chi non ha figli lo trova nella carriera, nel matrimonio, nel prestigio sociale, nella fama e nel profitto. Pertanto, gli stili di vita così prodotti sono tutti uguali; essendo soggetti al controllo e al potere di Satana, tutti si affannano e si impegnano, loro malgrado, per amore della fama, del profitto, delle prospettive future, della carriera, del matrimonio, della famiglia, o per il bene della generazione successiva, o per il piacere della carne. Questa è forse la strada giusta? Per quanto alacremente le persone si diano da fare a questo mondo, per quanto competenti siano nel loro lavoro, per quanto grande e felice sia la loro famiglia, per quanto elevato sia il loro prestigio, sono forse in grado di intraprendere il giusto cammino della vita umana? Inseguendo la fama, il profitto e il mondo, o perseguendo le loro carriere, sono forse in grado di vedere che Dio ha creato tutte le cose e che detiene la sovranità sul destino dell’umanità? Non è possibile. A prescindere da cosa perseguono le persone o dal tipo di cammino che percorrono, se esse non riconoscono il fatto che Dio detiene la sovranità sul destino degli esseri umani, allora hanno intrapreso la strada sbagliata. Non è il sentiero giusto, è quello storto: è il sentiero del male” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Satana usa fama e guadagno per controllare i pensieri dell’uomo, finché le persone non riescono a pensare ad altro che non sia fama e guadagno. Lottano per fama e guadagno, patiscono avversità per fama e guadagno, sopportano umiliazioni per fama e guadagno, sacrificano tutto ciò che hanno per fama e guadagno, ed esprimeranno ogni giudizio o prenderanno ogni decisione per fama e guadagno. In tal modo, Satana lega le persone con catene invisibili ed esse, indossandole, non hanno la forza né il coraggio di liberarsene. Portano inconsapevolmente queste catene e continuano ad arrancare con grande difficoltà. Per amore di tale fama e guadagno, l’umanità evita Dio e Lo tradisce e diventa sempre più malvagia. In questo modo, quindi, una generazione dopo l’altra viene distrutta nella fama e nel guadagno di Satana” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Attraverso lo smascheramento delle parole di Dio, mi sono resa conto che Satana usa la fama e il guadagno per corrompere e danneggiare le persone, inculcando in loro idee e punti di vista come “Distinguiti sugli altri”, “Occupa una posizione superiore agli altri” e “Reca onore ai tuoi antenati”, spingendo le persone a perseguire incessantemente fama e guadagno. Per ottenerli, esse diventano sempre più malvagie e soffrono ancora e ancora. Fin da piccola, avevo sempre sognato di diventare un’attrice teatrale, di salire sul palco per suscitare l’ammirazione e l’invidia di tutti e di ottenere prestigio e fama. Tuttavia, quando non avevo potuto realizzare i miei sogni, ero sprofondata nella delusione e nel dolore. In seguito, avevo imposto i miei sogni a mia figlia, lasciandola perseguire sin da piccola reputazione e prestigio e costringendola a imparare a suonare la cetra. Speravo che un giorno sarebbe salita sul palco e avrebbe brillato. Quando si rifiutava di imparare a suonarla, mi facevo prendere dall’ansia e dalla rabbia, così la rimproveravo. Quando voleva partecipare alle riunioni, la fermavo perché temevo che ciò le avrebbe tolto tempo e avrebbe ostacolato i suoi progressi nella musica. In che modo stavo adempiendo le mie responsabilità di madre? Ciò che stavo facendo era semplicemente malvagio! Credevo in Dio da molti anni, eppure i miei obiettivi non erano cambiati affatto: continuavo a vivere secondo i pensieri e i punti di vista di Satana, perseguendo fama e guadagno proprio come i non credenti. Per soddisfare la mia vanità, avrei preferito che mia figlia si allontanasse da Dio e Lo tradisse piuttosto che vederla rinunciare a perseguire fama e guadagno. La fama e il guadagno mi avevano davvero accecata, annebbiando i miei pensieri: avevo attirato su di me sofferenze e, allo stesso tempo, avevo fatto del male a mia figlia. Mi sono resa conto che la fama e il guadagno erano catene invisibili poste su di me da Satana e che ci avevano causato tristezza e sofferenza infinite! Ho pensato a come alcune celebrità avessero raggiunto fama e guadagno nel mondo dello spettacolo, eppure erano finite per cadere nella depressione e per morire a causa del vuoto e del dolore spirituali. Ho visto che anche quando una persona ottiene prestigio e fama, questi possono soddisfare solo temporaneamente la sua vanità, ma non riescono a risolvere il vuoto e il dolore che hanno dentro. Invece, queste cose la allontanano gradualmente da Dio e glieLo fanno rinnegare, con l’esito che sarà divorata da Satana! Rendendomi conto di ciò, ho pregato Dio, dicendogli che non avrei più perseguito fama e guadagno e che ero disposta a sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni.
In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Tutto ciò che i genitori fanno per realizzare le aspettative che nutrono verso i figli prima che questi raggiungano l’età adulta è contrario alla coscienza, alla ragione e alle leggi naturali, e ancor di più alle disposizioni e alla sovranità di Dio. Anche se i figli non hanno la capacità di discernere tra giusto e sbagliato o di pensare in modo indipendente, il loro destino ricade comunque sotto la sovranità di Dio, non sono i loro genitori a governarlo. Pertanto, oltre a nutrire nella propria mentalità delle aspettative nei confronti dei figli, questi genitori sciocchi compiono anche più azioni e sacrifici e pagano prezzi ulteriori in termini di come si comportano, facendo tutto ciò che vogliono e che sono disposti a fare per i figli, che si tratti di investire denaro, tempo, energia o altro ancora. Nonostante le facciano volontariamente, queste cose sono disumane e non sono le responsabilità che un genitore dovrebbe adempiere; facendole, hanno già sconfinato al di fuori dell’ambito delle loro capacità e delle responsabilità che spettano loro. Perché dico questo? Perché i genitori iniziano a tentare di pianificare e controllare il futuro dei figli prima che questi raggiungano l’età adulta, e cercano anche di determinare il loro futuro. Non è una cosa sciocca? (Sì.) Per esempio, poniamo il caso in cui Dio ha decretato che qualcuno sia un comune lavoratore e che in questa vita possa guadagnare solo uno stipendio di base per procurarsi cibo e vestiti, ma i suoi genitori insistono perché diventi una celebrità, una persona ricca, un alto funzionario, e pianificano e dispongono le cose per il suo futuro prima che egli raggiunga l’età adulta e pagano vari tipi di cosiddetti prezzi nel tentativo di controllare la sua vita e il suo futuro. Non è sciocco? (Sì.)” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (18)”). Ho letto questo passo delle parole di Dio più e più volte: ero profondamente trafitta e angosciata. Mi sono resa conto che le aspettative, gli sforzi e i sacrifici per mia figlia erano contrari all’umanità e in contrasto con le ordinazioni e la sovranità di Dio. Il destino di un figlio non è qualcosa su cui i genitori possono avere sovranità; dovevo rispettare le scelte di mia figlia, sottomettermi alle ordinazioni di Dio e non obbligarla a fare cose che non le piacevano. Ciò che una persona fa nella vita e come si guadagna da vivere è già stato ordinato da Dio. Proprio come quando desideravo davvero diventare un’attrice teatrale e invece non era andata come speravo. Non ero nemmeno stata capace di cambiare il mio destino, eppure volevo cambiare quello di mia figlia. Ero davvero una sciocca!
Poi ho letto altre parole di Dio: “Analizzando l’essenza delle aspettative nutrite dai genitori nei confronti dei figli, possiamo vedere che sono egoistiche, vanno contro l’umanità e, inoltre, non hanno nulla a che vedere con le responsabilità dei genitori. Quando i genitori impongono ai figli vari requisiti e aspettative, non stanno adempiendo alle proprie responsabilità. Quali sono dunque le loro ‘responsabilità’? Le responsabilità più basilari che i genitori dovrebbero assolvere sono insegnare ai figli a parlare, istruirli a essere persone amorevoli e non cattive, e guidarli verso una direzione positiva. Queste sono le loro responsabilità più basilari. Inoltre, dovrebbero aiutare i figli ad apprendere qualsiasi tipo di conoscenze, talenti e simili che siano adatti a loro, in base alla loro età, a quanto possono gestire, alla loro levatura e ai loro interessi. Genitori leggermente migliori aiuteranno i figli a capire che le persone vengono create da Dio e che Dio esiste in questo universo, guidandoli a pregare e a leggere le parole di Dio, raccontando loro alcune storie della Bibbia e sperando che, una volta cresciuti, seguiranno Dio e svolgeranno il dovere di un essere creato, invece di inseguire le tendenze mondane, rimanere intrappolati in varie relazioni interpersonali complicate ed essere devastati dalle varie tendenze di questo mondo e della società. Le responsabilità che i genitori sono tenuti ad assolvere non hanno nulla a che vedere con le loro aspettative. Le responsabilità che dovrebbero adempiere nel loro ruolo di genitori sono quelle di fornire ai figli una guida positiva e un’assistenza adeguata prima che raggiungano l’età adulta, nonché prendersi sollecitamente cura della loro vita carnale per quanto riguarda il cibo, i vestiti, la casa o eventuali malattie. Se i figli si ammalano, i genitori dovrebbero provvedere alle cure, di qualunque malattia si tratti; non dovrebbero trascurare i figli né dire loro: ‘Continua ad andare a scuola, continua a studiare, non puoi rimanere indietro nelle lezioni. Se rimani troppo indietro, non riuscirai a recuperare’. Quando i figli hanno bisogno di riposare, i genitori dovrebbero permetterglielo, e aiutarli a rimettersi quando sono malati. Queste sono le responsabilità dei genitori. Da un lato, devono prendersi cura della salute fisica dei figli; dall’altro, devono guidarli, educarli e aiutarli in termini di salute mentale. I genitori dovrebbero assolvere queste responsabilità, anziché imporre ai figli aspettative o requisiti irrealistici. I genitori devono assumersi le proprie responsabilità sia per quanto riguarda i bisogni mentali dei figli che quelli della vita fisica” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (18)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho provato un indescrivibile senso di angoscia. Prima pensavo che facendo imparare a mia figlia varie abilità e portandola su un palcoscenico famoso per farla diventare celebre, in modo che tutti la ammirassero e la lodassero, stavo adempiendo la mia responsabilità di madre. Ma la vera responsabilità dei genitori è quella di garantire il benessere mentale e la felicità dei propri figli, mentre li si aiuta a creare pensieri e punti di vista positivi, di indirizzarli verso i giusti obiettivi di vita, di coltivarli in base ai loro interessi e hobby e di guidarli a sottomettersi alle ordinazioni e alla sovranità di Dio. Inoltre, nella vita quotidiana, i genitori dovrebbero prendersi cura dei propri figli per quanto riguarda beni essenziali come cibo, vestiti, alloggio e trasporto. Per esempio, dovrebbero dire loro quali cibi sono sani da mangiare e quali danneggiano il corpo, occuparsene quando sono malati, somministrare farmaci e fare iniezioni quando necessario e occuparsi dei loro bisogni di vita essenziali. Queste sono le cose che i genitori dovrebbero fare. Sebbene sembrasse che stessi facendo la cosa giusta per mia figlia tenendomi occupata e affannandomi per lei, in realtà volevo solo che mi portasse gloria e orgoglio, anche a costo di privarla della gioia della sua infanzia e di impedirle di partecipare alle riunioni e di nutrirsi delle parole di Dio. Ero davvero egoista! Avrei dovuto guidarla in base alla sua levatura, ai suoi interessi e ai suoi hobby, invece di reprimerla con la forza e imporle un’istruzione. Inoltre, dovevo guidarla a presentarsi davanti a Dio, far sì che pregasse, si nutrisse delle parole di Dio, Lo adorasse e tenerla lontana dalle tendenze malvagie del mondo. Dopo aver compreso l’intenzione di Dio, non ho più portato mia figlia a partecipare agli spettacoli, invece l’ho guidata a sottomettersi alla sovranità e alle disposizioni di Dio e ho trascorso più tempo con lei a nutrirci delle parole di Dio e a partecipare alle riunioni.
In seguito, quando io e mia figlia ci siamo riunite, abbiamo guardato uno spettacolo teatrale intitolato “Addio, mio innocente campus”. Dopo averlo guardato, mia figlia è rimasta profondamente commossa e ha capito che Satana usa la fama e il guadagno per danneggiare le persone e, nutrendosi delle parole di Dio, ha capito che solo svolgendo i suoi doveri può percorrere il cammino giusto nella vita. Un giorno, quando mia figlia è tornata da scuola, mi ha detto con fermezza: “Mamma, mi sento davvero oppressa a scuola e voglio vivere una vita libera e affrancata come i fratelli e le sorelle. Voglio abbandonare gli studi e svolgere i miei doveri nella casa di Dio”. Sono rimasta molto sorpresa e ho pensato: “Non è stato facile per te arrivare dove sei ora. Se abbandoni gli studi, rinunci una volta per tutte ai tuoi sogni sul palcoscenico. Ciò non significa forse che tutti i tuoi sforzi precedenti sarebbero stati vani?” In quel momento, mi sono resa conto che stavo di nuovo perseguendo fama e guadagno e ho pregato Dio nel mio cuore: “Dio, mia figlia è disposta a rinunciare agli studi, ma io ancora non riesco a sopportarlo. Dio, ti prego, rafforza la mia determinazione e aiutami a liberarmi dalle catene della fama e del guadagno”. Dopo aver pregato, mi sono ricordata delle Sue parole: “Analizzando l’essenza delle aspettative nutrite dai genitori nei confronti dei figli, possiamo vedere che sono egoistiche, vanno contro l’umanità. […]” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (18)”). “Chi di voi sta svolgendo casualmente il proprio dovere nella casa di Dio in questo momento? Da qualunque ambiente tu sia venuto per assolvere il tuo dovere, nulla di tutto questo è accaduto per caso. Questo dovere non si può svolgere semplicemente trovando alcuni credenti a casaccio; questa era una cosa predestinata da Dio prima delle età. Che cosa significa che qualcosa è predestinato? Che cosa vuol dire esattamente? Che in tutto il Suo piano di gestione, Dio ha pianificato molto tempo fa quante volte saresti stato sulla terra, in quale discendenza e famiglia saresti nato durante gli ultimi giorni, quali sarebbero state le condizioni di questa famiglia, se saresti stato maschio o femmina, quali sarebbero stati i tuoi punti di forza, quale livello di istruzione avresti avuto, quanto saresti stato capace di esprimerti, quale sarebbe stata la tua levatura e quale aspetto avresti avuto. Ha pianificato a quale età saresti giunto nella casa di Dio e avresti iniziato a svolgere il tuo dovere, e quale dovere avresti svolto in quale periodo. Dio ha predestinato ciascuna fase per te fin dall’inizio. Quando non eri ancora nato e quando sei venuto sulla terra nelle tue ultime vite, Dio aveva già predisposto per te quale dovere avresti svolto in quest’ultima fase dell’opera” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio, ho capito che il momento in cui una persona deve recarsi nella Sua casa e fare il proprio dovere è qualcosa che Egli ha predisposto da tempo. Già da tempo aveva stabilito il momento in cui mia figlia sarebbe venuta a fare il suo dovere; io non potevo più fare come prima e cercare di controllare tutto nella sua vita per il bene della mia reputazione e del mio prestigio. Poiché mia figlia aveva scelto di seguire Dio e di fare il suo dovere, queste erano le ordinazioni e le disposizioni di Dio e io dovevo fornirle una guida positiva e lasciare che percorresse il cammino giusto. Questa era la responsabilità che dovevo adempiere. Con questo in mente, ho accolto volentieri la sua richiesta. Non molto tempo dopo, mia figlia ha abbandonato gli studi ed è venuta nella casa di Dio per svolgere il suo dovere. Vedendola tornare alla sua solita personalità luminosa e solare, ho provato molta felicità e mi sono resa conto che solo sottomettendosi alle ordinazioni e alle disposizioni del Creatore si può vivere in pace, con libertà e gioia. Questa è una cosa che non si può scambiare con nessuna quantità di denaro o fama!
In seguito, ho letto due brani delle parole di Dio e sono arrivata a comprendere meglio il valore e il significato della vita umana. Dio Onnipotente dice: “Nella vita dell’uomo, tutto è vuoto e indegno d’essere ricordato, fatta eccezione per l’aver fede in Dio, il perseguire la verità e l’adempiere bene il proprio dovere di essere creato. Anche se tu avessi compiuto un’ impresa clamorosa, anche se fossi andato nello spazio e fossi stato sulla Luna, anche se avessi realizzato progressi scientifici di beneficio o di aiuto per l’umanità, sarà tutto inutile e passerà. Qual è l’unica cosa che non passerà? (La parola di Dio.) A non passare saranno soltanto la parola di Dio, le testimonianze rese a Dio, tutte le testimonianze e i lavori che testimoniano il Creatore, e le buone azioni delle persone. Tutto ciò durerà per sempre ed è qualcosa di preziosissimo. Quindi, abbandonate ogni vostro vincolo, realizzate questa grande impresa e non lasciatevi limitare da persone, eventi o cose di alcun tipo; spendetevi sinceramente per Dio e riversate tutta la vostra energia e il sangue del vostro cuore nell’assolvere i vostri doveri. Ecco ciò che Dio benedice più di tutto e che vale qualsiasi sofferenza!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo svolgere bene il proprio dovere di essere creato dà valore alla vita”). “Ora stai seguendo Dio, ascolti la Sua parola e accetti l’incarico del Creatore. A volte è un po’ difficile e faticoso e, ogni tanto, ricevi qualche piccola umiliazione e qualche affinamento, ma queste cose sono un bene, non un male. Cosa ne guadagnerai, alla fine? Ne guadagnerai la verità e la vita e, in definitiva, l’approvazione e l’affermazione da parte del Creatore. Dio dice: ‘Tu Mi segui, e Io ti favorisco e Mi compiaccio di te’. Se Dio non dice altro che ai Suoi occhi sei un essere creato, allora non hai vissuto invano e sei una persona utile. È sorprendente essere riconosciuti da Dio in questo modo e non è cosa da poco. Se le persone seguono Satana, cosa ne guadagneranno? (Distruzione.) Prima che vengano distrutte, cosa diventeranno? (Demoni.) Diventeranno demoni. Non importa quante abilità le persone acquisiscano, quanti soldi guadagnino, quanta fama e quanto guadagno ottengano, di quanti benefici materiali o di quanto prestigio godano nel mondo secolare, dentro di loro diventeranno sempre più corrotte, sempre più malvagie e sporche, sempre più ribelli e ipocrite, e alla fine si trasformeranno in fantasmi viventi: diventeranno disumane. Come appaiono, dunque, agli occhi del Creatore? Solo come ‘disumane’? Nient’altro? Quali sono il punto di vista e l’atteggiamento del Creatore nei loro confronti? Avversione, disgusto, disprezzo, rifiuto, e infine maledizioni, punizioni e distruzione. Le persone percorrono cammini diversi e finiscono per avere esiti diversi. Voi quale cammino scegliete? (Credere in Dio e seguirLo.) Scegliere di seguire Dio vuol dire scegliere il cammino giusto: vuol dire intraprendere il cammino della luce” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo svolgere bene il proprio dovere di essere creato dà valore alla vita”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che solo credendo in Lui, perseguendo la verità e adempiendo il dovere di un essere creato si può ottenere la verità e vivere una sembianza umana. Perseguire la reputazione e il prestigio è seguire Satana e, anche se una persona è molto stimata dagli altri, si tratta di un fatto temporaneo e lei resta comunque sul cammino della distruzione. Ora, sia mia figlia che io stiamo facendo i nostri doveri e ci siamo allontanate dalle varie tentazioni e dalle intromissioni delle tendenze malvagie nella società. Mia figlia non si sente più oppressa né sofferente e anch’io ho iniziato a sentirmi serena e liberata nel cuore. I fratelli e le sorelle aiutano con amore mia figlia nel suo dovere; non c’è inganno reciproco e tutti si trattano con mutua sincerità. Mia figlia aveva delle cattive abitudini e le sorelle pazientemente gliele hanno fatte notare e l’hanno aiutata: in meno di sei mesi, è riuscita a correggerne molte. A volte, lei nota i miei problemi e prende l’iniziativa di condividere sulla verità con me. Vedendo mia figlia percorrere il cammino giusto e fare progressi e cambiamenti, ringrazio Dio dal profondo del mio cuore! Se non fosse stato per la guida delle Sue parole, io e mia figlia vivremmo ancora nella sofferenza causata da Satana, avremmo continuato a ribellarci a Dio, ad allontanarci sempre di più da Lui e, alla fine, saremmo perite insieme a Satana. Grazie a Dio per averci salvate!