Predicare il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli
Durante l’ultima riunione abbiamo parlato di svolgere il proprio dovere all’altezza degli standard. Raggiungere questo obiettivo è la prima e la più elementare delle quattro condizioni fondamentali necessarie per il perfezionamento dell’uomo da parte di Dio. L’ultima volta abbiamo tenuto una condivisione sulla definizione e sui principi dello svolgere il proprio dovere. Abbiamo discusso inoltre di alcuni esempi, condividendo sui vari segni esterni che indicano che le persone non assolvono il loro dovere all’altezza degli standard, così che il popolo eletto di Dio potesse vedere chiaramente che tali problemi andrebbero risolti e capire l’atteggiamento che Dio assume verso quanti svolgono il loro dovere in tal modo. Dopo che abbiamo condiviso su questo argomento, avete acquisito una comprensione generale di come assolvere il vostro dovere all’altezza degli standard, di ciò a cui prestare attenzione, di quali cose non potete fare e di quali azioni potrebbero offendere l’indole di Dio e condurre alla distruzione. Tenendo una condivisione su come assolvere il vostro dovere all’altezza degli standard, riuscite a comprendere concettualmente la verità di questa questione e a capirci qualcosa? Durante lo svolgimento di vari doveri, quali principi dovrebbero osservare tutti i diversi tipi di persone, e quali verità dovrebbero praticare? Avete una comprensione chiara di simili dettagli? (Non li capiamo chiaramente.) Allora dobbiamo parlarne in maniera più approfondita. Dobbiamo stabilire classificazioni più dettagliate per discutere di cosa significa svolgere il proprio dovere all’altezza degli standard.
Il lavoro della casa di Dio si divide in diverse categorie principali. Il lavoro che è in prima linea in tutto il lavoro della casa di Dio è la predicazione del Vangelo. Questo coinvolge un enorme numero di persone, riguarda un vasto ambito di cose e comporta una grande quantità di impegno. È la prima categoria di lavoro e il compito più importante nel lavoro complessivo della chiesa. Il lavoro di diffusione del Vangelo è il primo compito importante nel piano di gestione di Dio. È per questa ragione che va classificato come prima categoria di lavoro. Qual è dunque il titolo detenuto da coloro che assolvono questo dovere? Lavoratori del Vangelo. Quanto alla seconda categoria, qual è il dovere più importante nel lavoro interno della chiesa? (Quello dei leader e dei lavoratori.) Esatto, è il dovere dei leader e dei lavoratori a tutti i livelli della chiesa, compresi i supervisori e i capigruppo di vari gruppi. Questo dovere è della massima importanza, e tutto il lavoro svolto da queste persone è fondamentale. Questa è la seconda categoria. Quanto alla terza, quali doveri sono relativamente importanti nel lavoro di diffusione del Vangelo? (Alcuni doveri speciali.) Sì, la terza categoria include persone che assolvono vari doveri speciali tra cui il lavoro basato sui testi, la traduzione, la musica, la produzione film, l’arte e il lavoro degli affari esterni. Quelle della quarta categoria assolvono perlopiù doveri ordinari compresi nel lavoro logistico, come ospitare, cucinare e gli acquisti. Non è necessaria una classificazione dettagliata di questi doveri. La quinta categoria è per quanti riescono ad assolvere soltanto alcuni doveri nel tempo libero a causa della situazione familiare, delle condizioni fisiche o di altri motivi di questo tipo. Queste persone assolvono il loro dovere al meglio delle proprie capacità. Questa è la quinta categoria. Gli altri, che non assolvono il loro dovere, vengono inseriti nella sesta. Costoro non hanno nulla a che fare con l’assolvere i doveri, dunque perché mai dovrebbero essere inseriti in una categoria? Siccome rientrano nelle file dei membri della chiesa, sono elencati in quest’ultima categoria. Se hanno ascoltato molti sermoni, se sono in grado di comprendere la verità e chiedono volontariamente doveri da assolvere, dovremmo permettere loro di assolvere dei doveri e dare loro l’opportunità di pentirsi, purché abbiano una fede sincera e non siano individui di levatura estremamente bassa oppure malevoli, e a patto che promettano di non causare disturbo. I membri della chiesa rientrano tutti fondamentalmente nelle sei categorie appena menzionate. Gli unici rimasti sono i nuovi credenti. Non si può affermare che non svolgano il loro dovere. Piuttosto, siccome sono di modesta statura e hanno soltanto una comprensione superficiale della verità, non possono fare nulla. Anche se alcuni di loro hanno una buona levatura, non comprendono la verità o i principi, e così non possono ugualmente assolvere alcun dovere. Possono iniziare a svolgere un dovere dopo aver creduto in Dio per due o tre anni. In quel momento possiamo elencarli tra le varie categorie di persone che assolvono dei doveri. Per concludere, ormai abbiamo delineato chiaramente le sei categorie. La prima è per i lavoratori del Vangelo; la seconda è per i leader e i lavoratori a tutti i livelli della chiesa; la terza è per quanti assolvono doveri speciali; la quarta è per coloro che assolvono doveri ordinari; la quinta è per quanti assolvono doveri quando ne hanno il tempo; la sesta è per coloro che non ne assolvono alcuno. Quali principi costituiscono la base per la classificazione di queste categorie? Sono divise a seconda della natura del lavoro, del tempo necessario per svolgerlo, del carico di lavoro e della sua importanza. Quando prima abbiamo parlato dell’assolvere dei doveri, fondamentalmente abbiamo discusso i vari aspetti della verità del loro svolgimento. La nostra condivisione riguardava le verità principi che tutti dovrebbero seguire durante l’assolvere i doveri. Non abbiamo delineato alcuna categoria né abbiamo discusso nel dettaglio quali principi ciascuno di questi tipi di persone dovrebbe osservare né le verità specifiche in cui dovrebbero mirare a entrare. Ora terremo una condivisione più completa su questo aspetto della verità, passando in rassegna le categorie a una a una in modo da essere chiari.
Aprirò la condivisione parlando anzitutto delle verità che i lavoratori del Vangelo dovrebbero capire. Quali sono le verità fondamentali che i lavoratori del Vangelo dovrebbero comprendere e di cui dovrebbero attrezzarsi? Come dovresti occuparti di questo dovere per compierlo bene? Devi attrezzarti di alcune verità della visione necessarie per predicare il Vangelo e devi padroneggiare i principi della sua predicazione. Una volta che hai padroneggiato questi principi, di quali altre verità dovresti armarti per eliminare le nozioni e i problemi degli altri? Come dovresti trattare coloro che indagano la vera via? La cosa più importante è imparare il discernimento. A chi puoi predicare il Vangelo e a chi no: questo è il primo principio che devi capire. Se predichi il Vangelo alle persone a cui non lo si può predicare, non solo è fatica sprecata, ma può generare facilmente insidie nascoste. Questa è una cosa che occorre comprendere. Inoltre, nemmeno le persone a cui si può predicare il Vangelo lo accetteranno se ti limiti a pronunciare qualche parola o a parlare di alcune dottrine profonde. Non è così facile. Potresti anche parlare finché non hai la bocca secca e la lingua riarsa e perdere del tutto la pazienza, volendo abbandonare coloro che indagano la vera via. In simili circostanze, che cosa è più importante possedere? (L’amore e la pazienza.) Devi avere amore e pazienza. Se manchi di qualsiasi sentimento d’amore, allora sicuramente non hai pazienza. Oltre a comprendere la verità in relazione alla visione, la predicazione del Vangelo richiede anche grande amore e grande pazienza. Solo così puoi svolgere in maniera appropriata il dovere di predicare il Vangelo. Come si definisce questo dovere? Come lo vedi? In cosa i lavoratori del Vangelo si differenziano da coloro che assolvono altri doveri? Costoro testimoniano l’opera di Dio degli ultimi giorni e la Sua venuta. Alcuni dicono che costoro sono messaggeri del Vangelo, che sono stati mandati in missione, che sono angeli discesi dall’alto. Si possono definire così? (No.) Qual è la missione dei lavoratori del Vangelo? Quale immagine di loro si trova nella mente delle persone? Qual è il loro ruolo? (Evangelizzatori.) Evangelizzatori, messaggeri, cos’altro? (Testimoni.) Quasi tutti li definirebbero così. Ma queste definizioni sono davvero accurate? I termini comuni sono “evangelizzatore” e “testimone”; “messaggero del Vangelo” è un titolo più prestigioso. Questi tre termini si sentono spesso. A prescindere da come la gente comprenda e definisca i titoli di coloro che assolvono questo dovere, essi sono tutti inscindibilmente legati alla parola “Vangelo”. Quale dei tre è più attinente e più adeguato al dovere di predicare il Vangelo, diventando così un titolo più ragionevole? (Evangelizzatori.) Quasi tutti pensano che il titolo di evangelizzatore sia più adeguato. C’è qualcuno che approva il titolo di testimone? (Sì.) Che cosa ne dite di messaggero del Vangelo? (No.) Praticamente nessuno è d’accordo con questo titolo. Discutiamo prima di tutto se il titolo di evangelizzatore sia appropriato. Un evangelizzatore è qualcuno che predica la via. “Predicare” significa propagare, divulgare, trasmettere e rendere noto qualcosa. E qual è la “via” che gli evangelizzatori predicano? (La vera via.) Questo è un buon modo per dirlo. La “via” è la vera via dell’opera di Dio e della salvezza dell’uomo da parte Sua. È così che spieghiamo e definiamo il termine evangelizzatore. Ora parliamo di testimone. Che cosa testimonia un testimone? (L’opera di Dio degli ultimi giorni.) Non è sbagliato affermare che un testimone renda testimonianza all’opera di Dio degli ultimi giorni. Questi due titoli sembrano relativamente appropriati. Che cosa ne dici di messaggero del Vangelo? A cosa si riferisce “Vangelo”? Alla buona novella e al lieto annuncio dell’opera di Dio, della salvezza dell’uomo da parte Sua e del Suo ritorno. Come possiamo spiegare la parola “messaggero”? Una buona spiegazione è che un “messaggero” è qualcuno che è mandato da Dio, che viene inviato direttamente a predicare il Vangelo, o una determinata persona che Egli manda in un certo momento a trasmettere le Sue parole o un messaggio importante. Questo è un messaggero. Coloro che predicano il Vangelo svolgono forse un simile ruolo? Fanno questo tipo di lavoro? (No.) Che tipo di lavoro fanno allora? (Rendono testimonianza all’opera di Dio degli ultimi giorni.) La loro testimonianza dell’opera di Dio degli ultimi giorni è forse una missione che hanno accettato direttamente da Lui? (No.) Allora, come si può spiegare questa missione? (È il dovere degli esseri creati.) È il dovere della gente. A prescindere che Dio ti abbia esortato, ti abbia detto o ti abbia incaricato di propagare la Sua nuova opera e il Vangelo, hai la responsabilità e l’obbligo di parlare a più persone del Vangelo, di divulgarlo e di trasmetterlo a più gente. Hai la responsabilità e l’obbligo di permettere a un maggior numero di persone di conoscere questa novella, di venire al cospetto di Dio e di tornare alla Sua casa. Questi sono il dovere e la responsabilità delle persone, perciò non si può dire che esse siano state inviate e mandate da Dio. Qui la parola “messaggero” non è pertanto appropriata. Qual è la natura di questa parola? È falsa, esagerata e vuota. La parola “messaggero” è troppo esagerata per essere appropriata. Dall’epoca dell’Antico Testamento al presente, dall’inizio dell’opera di gestione di Dio a oggi, fondamentalmente il ruolo di messaggero non è mai esistito. Vale a dire, un ruolo simile non ha preso parte all’opera del piano di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità nell’intero arco della sua durata. Come possono le persone comuni farsi carico di ciò che si intende con la parola “messaggero”? Nessuno può farsi carico di un simile lavoro. Pertanto questo ruolo non è accessibile all’uomo, e nessuno può essere legato o associato a questa parola. Un messaggero, come lo intende la gente, è qualcuno che viene mandato da Dio a fare qualcosa o a trasmettere un messaggio. Una persona di questo tipo ha poco a che fare con la grandiosa e onnicomprensiva opera di gestione dell’umanità da parte di Dio. Vale a dire, il ruolo di messaggero è quasi del tutto inesistente nelle tre fasi dell’opera di Dio. Pertanto non usare questa parola in futuro. È ingenuo parlare in questo modo. Può una persona farsi carico del titolo di “messaggero del Vangelo”? No. Per prima cosa, è fatta di carne e sangue. Inoltre, è parte dell’umanità corrotta. Che tipo di essere è un messaggero? Lo sapete? (No.) Non lo sapete, ma osate ugualmente usare questo nome. Questo è impersonare qualcuno che non si è. Si può asserire assolutamente che i messaggeri non hanno nulla a che fare con l’umanità e che gli esseri umani non possono avere nulla a che fare con la parola “messaggero”. L’umanità non può farsi carico di questo. I messaggeri del Vangelo, la loro discesa dall’alto e il loro lavoro sono fondamentalmente giunti tutti al termine ai tempi di Abramo nel Vecchio Testamento. Tutto questo è già finito. Fin da quando Dio ha compiuto formalmente l’opera della salvezza dell’umanità, quest’ultima avrebbe dovuto smettere di usare la parola “messaggero”. Perché non si dovrebbe più usarla? (Sarebbe un carico eccessivo per l’uomo.) Non è questione se l’uomo possa farsene carico oppure no, il fatto è che i messaggeri non hanno nulla a che fare con l’umanità corrotta. Tra l’umanità corrotta non esistono né un simile ruolo né un simile titolo. Torniamo alla parola “evangelizzatore”. Se dovessimo dare una definizione obiettiva, accurata e profonda della “via” che queste persone predicano, come la definiremmo? (La parola di Dio.) Questo è un termine relativamente generale. Nello specifico, si riferisce forse soltanto al Vangelo e al messaggio dell’opera di Dio nel momento presente? (No.) Allora, che cosa propagano effettivamente i lavoratori del Vangelo? Fino a che punto il lavoro dei lavoratori del Vangelo è legato alla “via”? Che tipo di lavoro rientra effettivamente nell’ambito dei loro doveri? Esse trasmettono semplicemente alcune informazioni fondamentali ai potenziali destinatari del Vangelo, per esempio il fatto che Dio sia venuto negli ultimi giorni, l’opera che ha compiuto, le Sue parole e le Sue intenzioni, affinché la gente possa sentire e accettare queste informazioni e poi tornare a Dio. Dopo che hanno portato le persone davanti a Lui, la loro responsabilità di predicare il Vangelo è adempiuta. Qualcosa di quello che si intende per “via” è forse contenuto nelle informazioni che comunicano? Qui i termini “informazioni” e “Vangelo” sono sostanzialmente equivalenti. Hanno dunque qualcosa a che fare con la “via”? (No.) Perché non esiste una simile associazione? A cosa si riferisce esattamente la “via”? La parola più semplice che possiamo usare come spiegazione è strada. Il termine “strada” racchiude la definizione di “via”, che è più specifica. Per parlare più concretamente, la “via” consiste di tutte le parole pronunciate da Dio per la salvezza dell’umanità, per liberare gli esseri umani dalla loro indole satanica corrotta e per permettere loro di sfuggire alla schiavitù di Satana e all’influenza oscura. Questa è forse una descrizione accurata e concreta? Esaminandola ora, la parola “evangelizzatore” è forse una definizione appropriata per quanti svolgono il dovere di predicare il Vangelo? (Non è adatta.) Il dovere di un evangelizzatore va ben al di là della predicazione del Vangelo. Solo coloro che conoscono Dio e che Gli rendono testimonianza possono farsi carico di questo titolo. Un individuo medio che predica il Vangelo può forse farsi carico del lavoro di evangelizzatore? Assolutamente no. Predicare il Vangelo significa soltanto propagare la buona novella e semplicemente rendere testimonianza all’opera di Dio. Queste persone non sono affatto in grado di farsi carico del lavoro dei evangelizzatori, di svolgere il dovere degli evangelizzatori, perciò non si possono definire tali. Il titolo di evangelizzatore conferisce una reputazione più elevata, e coloro che predicano il Vangelo non lo meritano. Non è adeguato a loro. Ora resta solo il termine “testimone”. Che cosa testimonia un testimone? (L’opera di Dio degli ultimi giorni.) È adeguato dire che propaga e testimonia l’opera di Dio degli ultimi giorni? Se si dovesse definire accuratamente il significato di testimone, esso dovrebbe riferirsi a una persona che rende testimonianza a Dio anziché al Vangelo. E se chiamassimo queste persone che predicano il Vangelo testimoni di Dio? Sono forse in grado di renderGli testimonianza? (No.) Come possiamo spiegare il termine “testimone” nell’accezione usata qui? A un esame attento, nemmeno la parola “testimone” è appropriata. Siccome coloro che predicano il Vangelo propagano soltanto le parole pronunciate da Dio a tutte le persone che hanno sete delle Sue parole e comunicano la Sua parola alla gente che accoglie la Sua apparizione, questo non basta a raggiungere il vero significato della parola “testimone”. Perché affermo che non è questo che significa rendere testimonianza? Rendere testimonianza comprende ciò che una persona condivide e propaga per permettere alla gente di arrivare a conoscere Dio e portarla al Suo cospetto. Al momento, coloro che predicano il Vangelo portano semplicemente le persone nella chiesa, nel posto di lavoro di Dio sulla terra. Non rendono testimonianza alla Sua indole, a ciò che Lui ha ed è o alla Sua opera. Il titolo di testimone è adatto per loro? Per essere precisi, non è adatto né adeguato. Orbene, abbiamo indagato e considerato tutti e tre i termini, messaggeri del Vangelo, evangelizzatori e testimoni, trovandoli tutti inadatti ai lavoratori del Vangelo. A prescindere dal fatto che queste parole provengano dalla religione o vengano usate comunemente dai membri della casa di Dio, questi titoli non sono né adatti né adeguati. Ora arriviamo a una domanda: i titoli sono importanti? (Sì.) Lo sono davvero? Per esempio, se il tuo nome originale era John Smith, ma adesso ti fai chiamare James Clark, sei cambiato? Non resti te stesso? Questo significa che il titolo o il nome che usi non è importante. Se non conta, perché analizzare in profondità queste parole? L’ho fatto affinché le persone possano acquisire una visione accurata del dovere di predicare il Vangelo, definire accuratamente cosa sia davvero questo dovere e capire come compierlo e trattarlo correttamente. Per prima cosa è necessario che tu determini la tua posizione all’interno di questo dovere. È molto importante. Questo titolo deve dunque essere accurato.
Ho appena analizzato approssimativamente diversi titoli o termini riferiti a quanti assolvono il dovere di predicare il Vangelo. I titoli e le definizioni di testimoni, evangelizzatori e messaggeri del Vangelo sono tutti inesatti. Perché? Perché le persone che semplicemente predicano il Vangelo non compiono un lavoro sostanziale degno di questi nomi. Non rendono testimonianza alle azioni, all’opera o all’essenza di Dio. Non è questo il lavoro che svolgono, né il dovere che assolvono. Perciò non sono degni di essere chiamati con il titolo di testimoni. Anche il titolo di evangelizzatore è di questa natura, per non parlare di messaggero del Vangelo. Quest’ultimo è privo di significato, basato assolutamente su nulla. Non è altro che un titolo altisonante che le persone conferiscono a sé stesse. Da dove proviene? Non è stato prodotto dalla debordante indole arrogante dell’uomo? (Sì.) Non è forse questo semplicemente il desiderio di dare a sé stessi un titolo elevato? Quando una persona incorona sé stessa assegnandosi un simile titolo, tale comportamento non è una manifestazione del fatto che costui è in possesso della ragione. Altri titoli sono ancor meno adatti e appropriati, quindi non li elencheremo né analizzeremo uno per uno. Siccome questi titoli sono inappropriati, diamo un’occhiata a cosa costituisce realmente l’essenza del dovere di predicare il Vangelo. In una religione, quale termine usano le persone quando qualcuno viene guadagnato attraverso la predicazione del Vangelo? (Dare frutti.) Quando coloro che predicano il Vangelo guadagnano una persona, dicono di aver dato un frutto. Quando si incontrano e parlano, discutono sempre di quanti frutti abbiano dato predicando il Vangelo in un determinato luogo. Si confrontano tra loro per vedere chi abbia dato più frutti e di quale tipo siano. Perché fanno simili confronti? Confrontando superficialmente il numero di frutti, che cosa confrontano in realtà? I meriti e i propri requisiti per entrare nel Regno dei Cieli. Se fanno simili confronti tra loro, vedono forse il lavoro di predicazione del Vangelo come loro dovere? Perché attribuiscono così tanta importanza ai frutti che danno? Credono che questi ultimi siano in qualche modo legati all’andare in cielo, al ricevere benedizioni e all’ottenere ricompense. Se questi frutti non avessero alcun legame con quelle cose, costoro farebbero forse questi confronti ogni volta che si incontrano? Si confronterebbero sotto altri aspetti, sotto qualsiasi punto di vista legato al ricevimento di ricompense e all’ingresso nel Regno dei Cieli. Poiché guadagnare la gente e dare frutti quando si predica il Vangelo sono cose legate all’andare in cielo e al ricevere ricompense, pur di ottenerle, le persone non si annoiano mai di confrontare chi ha guadagnato più gente e dato più frutti durante la predicazione del Vangelo. Allora, in cuor loro, calcolano modi per guadagnare più persone e dare più frutti allo scopo di migliorare i propri requisiti e la propria fiducia in sé stessi quando si tratta di entrare in cielo e di ottenere ricompense. In questo, l’atteggiamento di tutti i tipi di persone rispetto alla predicazione del Vangelo diventa palese. Il loro atteggiamento e la loro motivazione riguardo alla predicazione del Vangelo corrispondono forse al desiderio di compiere bene il proprio dovere come esseri creati? (No.) Questo è un punto di vista scorretto. Il loro obiettivo non è compiere bene il loro dovere né adempiere l’incarico da parte di Dio, bensì ricevere ricompense. Assolvere il proprio dovere in modo così opportunista, non è ovviamente conforme alla verità, ma una violazione della stessa. Non è in linea con le intenzioni di Dio, bensì detestabile ai Suoi occhi. Qualunque sia la quantità di frutti dati da queste persone, essa non ha alcuna influenza sulla loro destinazione finale. Considerano la predicazione del Vangelo una professione, una via o un ponte per ottenere benedizioni e ricompense. L’intenzione di simili persone nell’assolvere il loro dovere e nell’accettare questo compito non è adempiere l’incarico da parte di Dio o svolgere bene il loro dovere, ma solo ottenere benedizioni e ricompense. Dunque gli individui come questi non sono testimoni né evangelizzatori, a prescindere da quanti frutti diano. Il lavoro che svolgono non è assolvere un dovere, bensì semplicemente fatica e manodopera offerta per ottenere benedizioni per sé stessi. Qui il problema più grave non è semplicemente che il loro scopo nel predicare il Vangelo sia ottenere benedizioni e ricompense, ma che usino il fatto di guadagnare la gente predicando il Vangelo come merce di scambio con Dio per ricevere ricompense e la benedizione dell’ingresso in cielo. Questo non è forse un problema molto grave? Qual è la sua essenza? Costoro mettono in vendita il Vangelo, “vendendolo” in cambio di benedizioni. In questo, non c’è forse un po’ della natura di chi cerca un accordo con Dio? Questa è l’essenza delle loro intenzioni, delle loro pratiche, e la natura delle loro azioni. Vendere il Vangelo in cambio di ricompense sembra essere il problema riscontrato tra i cosiddetti “evangelizzatori” nel mondo religioso. Ebbene, coloro che ora svolgono il dovere di predicare il Vangelo nella casa di Dio condividono forse lo stesso problema? (Sì.) Qual è il problema essenziale comune a entrambi? Che vendono il Vangelo in cambio della soddisfazione e della conferma di Dio per raggiungere lo scopo di ottenere benedizioni e di possedere una bellissima destinazione. Quando i fatti vengono presentati in questo modo, alcuni di voi potrebbero non essere convinti, ma molti, in realtà, si comportano così.
Dopo aver guadagnato le persone, molti lavoratori del Vangelo si convincono di essere capaci di salvarle e di aver reso un grande servizio, e spesso dicono a quanti hanno accettato il Vangelo da loro: “Se non ti avessi predicato il Vangelo, non saresti mai stato in grado di credere in Dio. È stato grazie al mio cuore amorevole che sei stato così fortunato da ricevere il Vangelo”. Dopo che quella gente ha accettato il Vangelo da loro, agli individui di questo stesso tipo viene sempre in mente di chiederle: “Chi è stato a predicarti il Vangelo?” Quelle persone riflettono su questa domanda e pensano: “È vero che mi hai predicato il Vangelo, ma è stata l’opera dello Spirito Santo; non posso attribuirtene il merito”. Preferiscono tacere. Quando non rispondono, gli interroganti si arrabbiano e continuano a tempestarli di domande. Qual è l’intenzione dietro il loro costante interrogatorio? Vogliono prendersi il merito. Tra coloro che predicano il Vangelo, ci sono anche individui che lo predicano a qualcuno con successo, ma si rifiutano di consegnare quella persona alla chiesa quando soddisfa le condizioni per entrarvi. Ci sono alcuni lavoratori del Vangelo che lo predicano con successo a diverse persone e non le consegnano, e alcuni che lo predicano con successo a 20 o 30 persone, abbastanza per fondare una chiesa, e non consegnano nemmeno loro. Perché non lo fanno? Dicono: “Queste persone non hanno ancora fondamenta molto solide. Aspettiamo che le abbiano, che non abbiano dubbi, che non possano essere fuorviate facilmente, poi le consegnerò alla chiesa”. Dopo sei mesi, costoro hanno una sorta di fondamenta e soddisfano i principi per entrare nella chiesa, ma questi lavoratori del Vangelo continuano a non consegnarle. Vogliono guidarle da soli. Quale intenzione c’è dietro questo comportamento? Se non ci fosse alcun profitto da ottenere, vorrebbero guidare queste persone? Quale profitto cercano? Provano a ottenere da loro guadagno e vantaggi personali. Se consegnassero queste persone alla chiesa, non potrebbero godere di tali benefici. Perciò devi avere discernimento di questo problema. È esattamente come quando molti pastori e anziani nel mondo religioso sanno benissimo qual è la vera via, ma non la accettano e non permettono ai credenti di accettarla. In realtà, lo fanno per la propria fama e il proprio profitto. Se i credenti accettassero la vera via, questi pastori e anziani non riuscirebbero a trarre profitto dalla loro fede. Questi lavoratori del Vangelo temono che, una volta che i destinatari del Vangelo saranno entrati a far parte della chiesa, li dimenticheranno e pertanto non sarà loro più possibile trarre profitto dalla loro fede. È per questo che non consegnano queste persone alla chiesa. Quando i lavoratori del Vangelo di questo genere consegneranno queste persone? Quando tutte quelle persone li avranno ascoltati e avranno obbedito loro, allora lo faranno. Dopo essere entrate nella chiesa, alcune di tali persone, avendo un’umanità abbastanza buona e una comprensione pura e amando la verità, ascolteranno spesso i sermoni e arriveranno a capire alcune verità, e pertanto saranno in grado di discernere questi individui che hanno predicato loro il Vangelo. Allora diranno: “Quella persona sembra un anticristo, come Paolo”. All’incontro successivo non daranno retta a quei lavoratori del Vangelo. Quando questi verranno ignorati, si arrabbieranno e affermeranno: “Sei ingrato! Se non ti avessi predicato il Vangelo, saresti forse arrivato a credere in dio? Avresti trovato la vera via? Ti sei forse dimenticato di me, tua madre, ora che hai qualcun altro a guidarti?” Vogliono essere visti come madri. Le persone che parlano così sono forse dotate di ragionevolezza? (No.) Se qualcuno ha il coraggio di dire questo, sicuramente non vale nulla. Perché affermo questo? Quando costoro propagano il Vangelo di Dio, a chi appartengono le persone che guadagnano? (A Dio.) Anche se forse lavorano sodo per predicare il Vangelo, la gente che guadagnano non appartiene a loro, ma a Dio. Coloro che accettano il Vangelo vogliono seguire Dio, non credere a quanti glielo hanno predicato, ma i lavoratori del Vangelo di questo tipo non permettono loro di unirsi alla chiesa e di seguire Dio. Vogliono invece tenerli in pugno e sotto il proprio controllo, e li spingono a seguirli. Questo non è forse un furto commesso durante la predicazione del Vangelo? Simili lavoratori del Vangelo impediscono alle persone di venire al cospetto di Dio, facendo sì che debbano passare attraverso di loro per presentarsi davanti a Lui e dunque che ogni cosa vada comunicata per loro tramite. Non cercano forse di trarre profitto dalla propria fede? Non vogliono forse controllarle? (Sì.) Che tipo di comportamento è questo? È unicamente il comportamento di Satana! Questo significa che un anticristo ha mostrato la sua vera natura e che vuole controllare la chiesa e il popolo eletto di Dio. Gli individui di questo genere si possono trovare nelle chiese di ogni dove. In casi gravi possono controllare decine o addirittura centinaia di persone. In casi più lievi, quando predicano con successo il Vangelo a poche persone, si limitano a pretendere costantemente la loro gratitudine, a sollevare l’argomento del debito di queste persone nei loro confronti ogni volta che si incontrano, e menzionano sempre cose riguardanti il periodo in cui costoro sono arrivati a credere per la prima volta. Perché menzionano sempre cose simili? Affinché queste persone non dimentichino la loro gentilezza e di chi sia la predicazione che ha consentito loro di entrare nella casa di Dio, e a chi dovrebbe andare il merito. Questi divulgatori albergano in sé uno scopo nel sollevare simili questioni e, se non lo raggiungono, rimproverano quelle persone. Qual è la prima cosa che dicono per rimproverarle? (Che sono ingrate.) Queste loro parole sono ragionevoli? (No.) Perché dici di no? (Perché questi lavoratori del Vangelo non stanno al loro giusto posto. La predicazione del Vangelo è il loro dovere, è una cosa che devono fare. Eppure, dopo aver predicato con successo il Vangelo alla gente, lo vedono come un contributo che hanno dato, e non come il proprio dovere.) Pensano sempre di aver dato un contributo predicando con successo il Vangelo alle persone. Questo è sbagliato. Sotto un certo aspetto, non sanno stare al loro posto. È Dio a salvare la gente, e le persone possono soltanto collaborare. Che cosa può portare a termine una persona se Dio non opera? Sotto un altro aspetto, predicare con successo il Vangelo presso gli altri non è il loro contributo. Non hanno dato alcun grande contributo, è il loro dovere. È Dio a voler guadagnare le persone, i lavoratori del Vangelo collaborano semplicemente un po’ con Lui. Salvare e guadagnare la gente sono affari di Dio e non hanno nulla a che fare con i lavoratori del Vangelo. Essi non possono fare queste cose. Predicando il Vangelo, si limitano a svolgere il compito di comunicarlo, fanno semplicemente conoscere ad altri il Vangelo di Dio degli ultimi giorni. Non si può dire che questa sia una gentilezza che concedono alle persone perciò, se queste ultime non danno loro retta, non sono ingrate. Cose di questo tipo non accadono forse spesso mentre la gente svolge il proprio dovere di predicare il Vangelo? Questo tipo di corruzione è stato rivelato in voi? (Sì.) È stata una rivelazione grave? Sei arrivato al punto di rimproverare gli altri? Di odiarli? Di volerli maledire e controllare? Desideri dominare e controllare chiunque riceva il Vangelo da te. Vuoi prendere quelle persone per te anziché consegnarle a Dio. Ti aspetti che chiunque riceva il Vangelo da te sia la tua leale progenie. Avete pensieri di questo genere? Molti considerano predicare il Vangelo alla stregua di dare frutti. Pensano che chiunque riceva il Vangelo da loro diventi un loro frutto e un loro seguace e che debba seguirli docilmente e trattarli come il loro Dio e padrone. Ragioni forse in questo modo? Anche se non raggiungi un estremo così lampante, possiedi ugualmente questo aspetto di un’indole corrotta. Perché? Fondamentalmente, si riduce a questi due punti: sotto un certo aspetto, le persone non stanno al loro posto e non sanno chi sono. Sotto un altro aspetto, non vedono la predicazione del Vangelo come il loro dovere. Se la tratti come un dovere comprendi che, a prescindere da quello che fai e dal numero di persone a cui predichi o che guadagni, questo è soltanto lo svolgimento del dovere di un essere creato, che è una responsabilità e un obbligo che devi adempiere e che non è un grande contributo degno di nota. Questa interpretazione della questione è conforme alla verità. Ma perché alcuni di coloro che predicano il Vangelo riescono a controllare quanti lo ricevono da loro e li fanno propri? Perché sono troppo arroganti e presuntuosi per natura e non hanno un minimo di ragionevolezza. E anche perché non capiscono la verità e non hanno eliminato questo aspetto della loro indole corrotta. È per questo che riescono a fare cose così stupide, arroganti e barbare che disgustano gli altri e sono detestate da Dio.
Quando le persone fanno qualcosa, quando possiedono un po’ di capitale o danno un contributo, vogliono metterlo in mostra, controllare la gente, scambiare quanto hanno fatto con ricompense o assicurarsi una buona destinazione. Alcuni arriverebbero persino a cercare di fare uno scambio usando il Vangelo di Dio. Che scambio vogliono fare? Ecco un esempio. Quando una persona di questo tipo arriva a casa di un potenziale destinatario del Vangelo e vede che la sua famiglia è povera, pensa che probabilmente non trarrà beneficio dal guadagnare questo individuo attraverso la predicazione. Di conseguenza si disinteressa a lui o addirittura lo discrimina. Ogni volta che lo vede si sente contrariato e dice al suo leader: “Quella persona non sarà in grado di credere in Dio e, anche se dovesse credere, non riuscirebbe ad acquisire la verità”. Questo è il pretesto che usa per evitare di predicargli il Vangelo. Non molto tempo dopo, qualcun altro va a predicare il Vangelo presso questa persona e lei lo accetta. Quale giustificazione può dare il primo lavoratore del Vangelo? Come ha potuto dire che questa persona non avrebbe creduto in Dio? Come ha potuto essere così arbitrario? Come poteva sapere se qualcuno avrebbe creduto oppure no, se non gli ha predicato il Vangelo? Non poteva esserne certo. Perché non ha guadagnato questa persona? Perché era prevenuto nei suoi confronti, l’ha guardata dall’alto in basso, non ha mostrato un cuore amorevole e non è riuscito a conquistarla. Assolvendo il suo dovere in quel modo, è stato negligente nei confronti della sua responsabilità. Non ha mostrato un cuore amorevole e non ha adempiuto la sua responsabilità. Questo è un merito o un demerito agli occhi di Dio? (Un demerito.) È assolutamente una trasgressione. Perché è accaduta? Non è forse perché il lavoratore non sarebbe riuscito a ottenere alcun beneficio da quel potenziale destinatario del Vangelo? Quando ha visto che predicare il Vangelo a quella persona non gli avrebbe giovato, ha provato un’avversione nei suoi confronti e ha fatto rappresaglia contro di lei, non volendo permetterle di ottenere la salvezza e poi trovando ogni sorta di ragioni e scuse per evitare di predicarle il Vangelo. Questa è una grave negligenza nei confronti della responsabilità e una grave trasgressione! Rifiutarsi di predicare il Vangelo presso qualcuno quando non c’è un profitto da ottenere: che razza di atteggiamento è questo? Non è forse una manifestazione tipica di una persona che vende il Vangelo? (Sì.) In che modo lo vende? Su, spiegate i dettagli e il processo. (Quel lavoratore del Vangelo ha deciso se volesse predicare il Vangelo a qualcuno in base al beneficio che avrebbe potuto trarne. Questo equivale a trattare il Vangelo di Dio come una merce e a venderla per ottenere i benefici che si desiderano. Quando ha visto che non c’erano benefici da ottenere, si è rifiutato di predicare il Vangelo.) Considera il Vangelo di Dio un suo bene privato. Se vede il membro di una famiglia facoltosa e potente che è ben pasciuto e ben vestito, pensa: “Se gli predico il Vangelo, posso alloggiare in casa sua e anche avere buon cibo da mangiare e bei vestiti da indossare”, e poi decide di predicare il Vangelo a quella persona. Che tipo di comportamento è questo? È il classico esempio di una persona che vende il Vangelo. Questo lavoratore del Vangelo tratta il Vangelo di Dio e la buona novella della Sua nuova opera come una merce e un suo bene privato, ingannando e raggirando gli altri a ogni occasione per assicurarsi un profitto e qualunque cosa di cui abbia bisogno. Questo è forse svolgere il proprio dovere? Questo si chiama fare affari e trarre profitto dallo smercio del Vangelo. Smerciare significa vendere cose che si hanno tramite il commercio, e ottenere in cambio il denaro o le cose materiali che si desiderano. Come smercia dunque il Vangelo questo divulgatore? Dipende dalla possibilità di ottenere benefici dai potenziali destinatari. Questo significa quanto segue: “Ti predicherò il Vangelo se è vantaggioso per me. Se non c’è alcun profitto da trarre, troverò una scusa per non predicartelo. Sarà semplicemente una transazione che non è andata a buon fine”. Perché non è andata a buon fine? Perché il lavoratore del Vangelo non avrebbe potuto trarne alcun profitto. Come chiamiamo le persone di questo tipo? Prendono il nome di “truffatori itineranti”. Non hanno nulla di concreto da offrire, ma vanno ovunque ingannando e raggirando gli altri, facendo affidamento sulle proprie parole per far soldi e ottenere profitti. Predicando il Vangelo in questo modo, svolgono forse il loro dovere? Compiono unicamente il male. Le loro azioni non hanno nulla a che fare con lo svolgimento del loro dovere, perché essi non considerano la predicazione del Vangelo il loro dovere e non la vedono come una responsabilità o un obbligo, né come un incarico affidato loro da Dio. La vedono invece come un lavoro, una professione esercitata in cambio delle cose di cui hanno bisogno, per soddisfare i propri interessi ed esigenze. Ci sono addirittura alcuni individui che non vogliono andarsene quando vanno a predicare il Vangelo in zone agiate, perché lì mangiano bene, si vestono bene e alloggiano in bei posti. Cominciano a piangere davanti ai destinatari del Vangelo dicendo quanto sono poveri. “Guardate come la grazia e le benedizioni di Dio vi circondano qui. Ogni famiglia ha un’auto, vive in una piccola casa signorile e si veste bene. Mangiate persino carne ogni giorno. Tutto questo non è possibile da dove veniamo noi”. Dopo aver sentito queste parole, i destinatari del Vangelo dicono: “Siccome il luogo in cui vivete è così impoverito, venite ad alloggiare spesso qui da noi”, poi regalano alcune cose a questi lavoratori del Vangelo. Questa è una forma camuffata di richiesta ed estorsione di denaro e di beni materiali alle persone. Su cosa si basa questa estorsione? “Vi abbiamo predicato il Vangelo di Dio e non abbiamo avuto niente in cambio. Abbiamo compiuto l’incarico che abbiamo ricevuto da parte di Dio. Avete ricevuto benedizioni molto grandi, perciò dovreste ripagare l’amore di Dio e farci un po’ di beneficenza. Non è forse ciò che meritiamo?” In questo modo usano vari mezzi per estorcere in maniera camuffata, direttamente o indirettamente beni materiali e denaro alle persone. Usano la predicazione del Vangelo come opportunità per cercare benefici personali. La prima manifestazione di ciò è la vendita del Vangelo, che è quella di natura più grave. La seconda è l’estorsione camuffata. Pertanto, nelle file delle persone che assolvono il dovere di predicare il Vangelo, le tasche di alcuni iniziano a gonfiarsi impercettibilmente durante la predicazione, e costoro diventano benestanti. Alcuni dicono: “Non è bello essere facoltosi? Non è questa la benedizione di Dio?” Queste sono sciocchezze! Fai affidamento sui tuoi trucchi ed espedienti per estorcere e sottrarre le cose alle persone, e poi affermi che è la benedizione di Dio. Qual è la natura di simili parole? Sono un’empietà contro Dio. Questa non è la Sua benedizione. Lui non benedice le persone in questo modo. Dunque perché un’idea come questa dovrebbe affacciarsi alla mente di qualcuno? È il risultato delle sue ambizioni e della sua avida natura satanica.
Coloro che predicano il Vangelo soffrono tutti moltissimo. Talvolta vengono perseguitati e assediati dalle persone religiose, o addirittura consegnati al regime di Satana. Se sono un po’ incauti, è probabile che vengano arrestati dal gran dragone rosso. Quanti amano la verità riescono tuttavia ad affrontare correttamente simili cose, mentre quanti non la amano si lamentano spesso della più lieve sofferenza. Alcuni lavoratori del Vangelo hanno detto cose come questa: “Ho predicato il Vangelo a un tale e, dopo che avevo parlato per moltissimo tempo, non mi ha dato neppure un bicchier d’acqua. Non voglio predicare a questa persona”. È un problema che qualcuno non abbia dato loro un bicchier d’acqua? C’è un tipo di indole nascosta nelle parole di questi lavoratori del Vangelo. L’implicazione è che vale la pena predicare il Vangelo solo quando è piacevole e redditizio. Se comporta una sofferenza, o se costoro non ricevono nemmeno un bicchier d’acqua da bere, allora non ne vale la pena. In questo c’è l’intenzione di chiedere qualcosa e di trovare un accordo. Se c’è sempre un che di transazionale nel modo in cui una persona predica il Vangelo, essa si sta spendendo sinceramente per Dio? Se non riesce a sopportare neppure questo minimo di sofferenza quando assolve il suo dovere e se una piccolezza può indurla a diventare negativa, è forse in grado di svolgere il suo dovere all’altezza degli standard? Dirà anche: “Non solo non mi ha dato l’acqua, non mi ha nemmeno offerto del cibo all’ora di pranzo”. È un problema se qualcuno non permette a questi lavoratori del Vangelo di fermarsi a mangiare con lui? Predicano il Vangelo da diversi anni e prestano sempre attenzione a come gli altri li ospitano, a cosa danno loro da mangiare e da bere, e a quali doni ricevono; perché? Non sanno come trattare le persone che indagano la vera via? Questo è un problema del loro carattere. Hanno almeno un po’ d’amore per gli altri nel cuore? E perché continuano a non capire i tipi di sofferenza che quanti predicano il Vangelo dovrebbero sopportare, e come dovrebbero praticare la verità? Perché non hanno minimamente messo in pratica tutto questo? È un problema se coloro a cui predichi il Vangelo non ti offrono acqua da bere o cibo da mangiare? No. Predicare il Vangelo alle persone significa adempiere il nostro obbligo; è il nostro dovere. Non ci sono condizioni aggiuntive. Le persone a cui predichi non sono obbligate a nutrirti, a servirti o a sorriderti. Non sono tenute ad ascoltare tutto ciò che dici e a obbedirti. Non hanno un simile obbligo. Se riesci a ragionare in questo modo, sei obiettivo e razionale. Allora sarai in grado di trattare correttamente queste cose. Quindi, come si deve trattare una persona che sta indagando sulla vera via? Purché si conformi ai principi posti dalla casa di Dio relativi alle persone alle quali può essere predicato il Vangelo, abbiamo l’obbligo di predicarglielo; e anche se il suo atteggiamento attuale è mediocre ed essa non accetta il Vangelo, dobbiamo esercitare pazienza. Per quanto tempo e fino a che punto dobbiamo essere pazienti? Finché non ti respinge e ti impedisce di entrare in casa sua, e la cosa non funziona a prescindere da come tenti di discutere le questioni con lei, né chiamandola, né facendola invitare da qualcun altro, e ti ignora. In questo caso, non c’è modo di predicarle il Vangelo, e tu avrai adempiuto alla tua responsabilità. Questo è ciò che significa svolgere il tuo dovere. A patto che ci sia un minimo di speranza, devi pensare a ogni modo possibile e fare del tuo meglio per leggerle le parole di Dio e testimoniarle la Sua opera. Supponiamo, per esempio, che tu sia in contatto con qualcuno per un periodo che va da due a tre anni. Hai provato più volte a predicargli il Vangelo e a testimoniargli Dio, ma lui non ha alcuna intenzione di accettarlo. Tuttavia la sua comprensione è molto buona e questo individuo è davvero qualcuno a cui il Vangelo può essere predicato. Che cosa dovresti fare? Innanzitutto, non devi assolutamente rinunciare a lui. Invece, devi mantenere delle normali interazioni e continuare a leggergli le parole di Dio e a testimoniargli la Sua opera. Non arrenderti, sii paziente fino alla fine. A un certo punto, quella persona aprirà gli occhi e inizierà a indagare sulla vera via. Pertanto, esercitare la pazienza e la perseveranza fino alla fine è molto importante nella predicazione del Vangelo. E perché farlo? Perché è il dovere di un essere creato. Dal momento in cui entri in contatto con quella persona, hai l’obbligo e la responsabilità di predicarle il Vangelo di Dio. Ci sono molte fasi tra la prima volta che sente le parole di Dio e il Vangelo e il momento in cui cambierà rotta, occorre tempo. Questo periodo richiede che tu sia paziente e che aspetti finché non arriverà il giorno in cui si convertirà, e allora dovresti condurla dinanzi a Dio, riportarla nella Sua casa. Questo è il tuo obbligo. Che cos’è un obbligo? È una responsabilità a cui non ci si può sottrarre, a cui si è moralmente obbligati. È come il trattamento che una madre riserva al proprio figlio. Per quanto il bambino possa essere disobbediente o indisciplinato, o se è malato e non mangia, qual è l’obbligo della madre? Sapendo che è suo figlio, lo adora, lo ama e si prende premurosamente cura di lui. Non fa differenza che il bambino la riconosca o meno come sua madre, e non importa come la tratta: lei rimane comunque al suo fianco, proteggendolo, senza lasciarlo un istante, aspettando costantemente che creda che sia sua madre e che torni tra le sue braccia. In questo modo, lei veglia su di lui e si prende cura di lui costantemente. Questo è il significato della responsabilità; ecco cosa significa essere moralmente obbligati a fare qualcosa. Se i lavoratori del Vangelo praticassero in questo modo, coltivando questo tipo di cuore amorevole per le persone, sosterrebbero i principi della predicazione del Vangelo e sarebbero perfettamente in grado di ottenere dei risultati. Se si ostinano a trovare scuse e a parlare delle loro condizioni, non saranno in grado di predicare il Vangelo e non svolgeranno il loro dovere. Alcune persone che predicano il Vangelo sono sempre schizzinose nei confronti dei potenziali destinatari che hanno troppe domande e difficoltà e che hanno una levatura mediocre e, di conseguenza, non sono disposte a soffrire e a pagare un prezzo per guadagnarli. Però, se i loro genitori e parenti hanno molte difficoltà e una levatura mediocre, sono ugualmente capaci di trattarli con un cuore amorevole. Questo non significa forse che non trattano equamente le persone? Costoro hanno un cuore amorevole? Sono individui che mostrano considerazione per le intenzioni di Dio? Assolutamente no. Quando predicano il Vangelo, cercano sempre qualunque ragione e scusa riescano a trovare, basandosi su condizioni oggettive, per non predicare il Vangelo alle persone o, chiunque vedano, non lo trovano gradevole e lo giudicano inferiore a loro, e hanno sempre la sensazione che non ci sia nessuno a cui predicare il Vangelo; così finiscono per non predicarlo con successo nemmeno a una persona. Ci sono dei principi nel predicare il Vangelo in questo modo? Una persona di questo tipo non pensa affatto alle intenzioni di Dio o ai Suoi requisiti. Chiunque riesca a riconoscere che le parole di Dio sono la verità e chiunque sappia accettare la verità è qualcuno a cui il Vangelo può essere predicato, a meno che non sia palesemente una persona malevola o un tipo assurdo. Se le persone possono mostrare veramente considerazione per le intenzioni di Dio, assolveranno il loro dovere e tratteranno gli altri con principio. Per quanti problemi abbiano le persone che indagano la vera via o per quanto rivelino la loro indole corrotta, purché riescano a riconoscere e ad accettare la verità, dovresti essere instancabile nel leggere loro le parole di Dio e nel testimoniare la Sua opera. Questo è il principio che deve essere seguito nella predicazione del Vangelo.
Ho sentito che alcuni di coloro che predicano il Vangelo non hanno un briciolo d’amore nel cuore. Mentre si occupano delle nozioni e delle domande di quanti indagano la vera via, questi lavoratori del Vangelo si dedicano più volte alla condivisione ma, quando quelle persone continuano a non capire e a fare domande una dopo l’altra, si spazientiscono e iniziano a fare loro la paternale. “Fate troppe domande. Per quante condivisioni tenga con voi, non comprendete la verità. La vostra levatura è troppo bassa, non avete l’abilità di comprensione e non riuscite ad acquisire la verità e la vita. Siete tutti operai”. Alcune persone non sopportano di sentire simili parole e diventano negative per qualche tempo. Gli individui sono diversi l’uno dall’altro. Alcuni vedono che le parole di Dio sono la verità quando indagano la vera via. Anche se hanno alcuni problemi e nozioni, li risolvono leggendo le Sue parole. Costoro sono così puri che riescono ad accettare facilmente la verità. Leggono le parole di Dio da soli, ricercano e indagano e poi, quando qualcuno tiene una condivisione con loro, accettano di buon grado la vera via e si uniscono alla chiesa. Altri, invece, hanno molte domande. Devono indagare finché non trovano la chiarezza sotto tutti gli aspetti. Se c’è anche un solo punto che non hanno indagato finché non è diventato chiaro, non accettano la vera via. Costoro sono attenti e cauti in tutto ciò che fanno. Alcuni lavoratori del Vangelo non hanno alcun amore nel cuore per la gente di questo tipo. Qual è il loro atteggiamento? “Puoi crederci oppure no! Non sarai una grande perdita per la casa di Dio, né un grande guadagno. Se non credi, vattene e basta! Com’è possibile che tu abbia così tante domande? Hanno già ricevuto tutte una risposta”. In realtà, questi lavoratori del Vangelo non rispondono chiaramente alle domande poste da questi potenziali destinatari del Vangelo, non tengono condivisioni chiare sulla verità, non dissipano totalmente i dubbi nel cuore di queste persone, bensì vogliono che abbandonino le loro nozioni e accettino il Vangelo il più rapidamente possibile. Questa è forse una cosa che la gente può essere costretta a fare anche contro la propria volontà? Se qualcuno dice sinceramente di non aver capito, allora dovresti leggergli qualche passo delle parole di Dio riguardante i suoi problemi e nozioni, e poi condividere la verità per permettergli di comprendere. Alcuni potenziali destinatari del Vangelo amano andare alla radice delle cose. Le persone di questo tipo vogliono scoprire tutto. Non intendono renderti le cose difficili né cercare il pelo nell’uovo, semplicemente prendono le cose sul serio. Quando alcuni lavoratori del Vangelo incontrano individui così seri, non sono in grado di dare loro risposte e hanno la sensazione di aver fatto una figuraccia. Di conseguenza non vogliono tenere condivisioni con loro, dicendo: “Predico il Vangelo da moltissimi anni, ma non ho mai avuto una simile spina nel fianco!” Questi lavoratori del Vangelo definiscono le persone di questo tipo spine nel fianco. In realtà hanno soltanto una comprensione parziale di qualsiasi aspetto della verità, parlano di dottrine altisonanti e parole vuote e cercano di convincere la gente ad accettarle come verità. Questo non significa forse rendere le cose difficili per gli altri? Se gli altri non capiscono e fanno domande dettagliate, questi divulgatori non sono soddisfatti e dicono: “Ti ho spiegato le tre fasi dell’opera di Dio, e te le ho spiegate chiaramente. Se ancora non riesci a comprendere dopo che ho detto così tanto, dovresti leggere le parole di Dio da solo per eliminare le tue nozioni. La parola di Dio è proprio laggiù. Se la leggi e la capisci, allora credi pure. Se non riesci a comprenderla, allora non credere!” Dopo aver udito queste parole, i potenziali destinatari del Vangelo pensano: “Se continuo a fare domande, potrei perdere la possibilità di essere salvato e non essere in grado di ricevere benedizioni. Allora non farò domande, mi limiterò a conformarmi rapidamente e a credere!” In seguito, queste persone continuano a partecipare alle riunioni e ad ascoltare attentamente i sermoni, e arrivano gradualmente a comprendere alcune verità e a eliminare a poco a poco le loro nozioni. A prescindere da come stia andando ora la loro fede, questo è forse un modo appropriato di predicare il Vangelo? Si può affermare che questi lavoratori del Vangelo abbiano adempiuto alla loro responsabilità? (No.) Nel predicare il Vangelo, devi innanzitutto adempiere alla tua responsabilità. Devi seguire la tua coscienza e la tua ragionevolezza per fare tutto ciò che puoi e che devi. Devi rispondere amorevolmente a qualsiasi nozione possa avere la persona che sta indagando la vera via o a qualunque domanda sollevi. Se proprio non sei in grado di rispondere, puoi trovare qualche passo pertinente delle parole di Dio da leggerle o mostrarle dei filmati pertinenti di testimonianze esperienziali o qualche film pertinente di testimonianza del Vangelo. Questo approccio è del tutto in grado di raggiungere risultati; per lo meno, avrai adempiuto la tua responsabilità e non ti rimorderà la coscienza. Se invece sarai superficiale e approssimativo, rischierai di causare ritardi e non sarà facile guadagnare quella persona. Nel predicare il Vangelo agli altri, bisogna adempiere alla propria responsabilità. Come dovrebbe essere intesa la parola “responsabilità”? In che modo, esattamente, deve essere messa in pratica e applicata? Ebbene, dovresti capire che, avendo accolto il Signore e sperimentato l’opera di Dio degli ultimi giorni, hai l’obbligo di testimoniare la Sua opera a coloro che hanno sete della Sua apparizione. Quindi, come dovresti predicare loro il Vangelo? Che avvenga online o nella vita reale, dovresti predicarlo in qualsiasi modo possa guadagnare le persone e sia efficace. La predicazione del Vangelo non è qualcosa a cui ti dedichi quando ne hai voglia, qualcosa che fai quando sei di buon umore e che non fai quando non lo sei. Non è nemmeno qualcosa che fai in base alle tue preferenze, decidendo chi riceverà un trattamento di favore, predicando il Vangelo a chi ti piace e non predicandolo a chi non ti piace. Il Vangelo deve essere predicato in conformità ai requisiti di Dio e ai principi della Sua casa. Dovresti adempiere alla responsabilità e al dovere di un essere creato, facendo tutto ciò che sei in grado di fare per testimoniare le verità che comprendi, le parole di Dio e l’opera di Dio a coloro che indagano la vera via. È così che adempi alla responsabilità e al dovere di un essere creato. Cosa dovrebbe fare una persona nel predicare il Vangelo? Dovrebbe adempiere alle sue responsabilità, fare tutto il possibile ed essere disposta a pagare qualsiasi prezzo. È possibile che tu predichi il Vangelo solo da poco tempo, che non abbia abbastanza esperienza, che non sia molto eloquente e che non abbia un alto livello di istruzione. In realtà, queste cose non sono di fondamentale importanza. Le cose più importanti sono che tu scelga passi adatti delle parole di Dio e che tenga condivisioni sulle verità che siano capaci di cogliere nel segno e che riescano a risolvere i problemi, e che il tuo atteggiamento sia sincero e commuova le persone, affinché i potenziali destinatari del Vangelo siano tutti disposti ad ascoltarti qualunque cosa tu dica, specialmente quando riferisci le tue esperienze reali e parli dal cuore. Se riesci a portare i potenziali destinatari del Vangelo ad apprezzarti e a renderli disposti ad associarsi a te, a condividere con te e ad ascoltarti testimoniare, allora quello è un successo. Quando ti tratteranno da confidente e ascolteranno volentieri tutto ciò che dici, troveranno buoni e molto concreti tutti gli aspetti della verità su cui condividi e saranno in grado di accettarli tutti, allora potrai guadagnarli facilmente. Questa è la saggezza che devi possedere quando predichi il Vangelo. Se non riesci ad aiutare la gente con un cuore amorevole e a essere un confidente per loro, troverai troppo faticoso guadagnare le persone quando predichi il Vangelo. Come mai coloro che parlano semplicemente e apertamente, che sono diretti e cordiali, sono particolarmente efficaci nel predicare il Vangelo? Perché tutti apprezzano le persone di questo tipo e sono disposti a interagire e a fare amicizia con loro. Se gli individui di questo genere capiscono la verità e condividono su di essa in modo particolarmente concreto e chiaro, se riescono a condividere pazientemente su di essa con gli altri, a risolvere i vari problemi, difficoltà e perplessità che hanno, a illuminarne i cuori e a dare loro grande conforto, gli altri li apprezzeranno e nel proprio cuore si fideranno di loro, li prenderanno come loro confidenti e ascolteranno volontariamente qualunque cosa dicano. Se le persone mettono sempre sé stesse su un piedistallo e fanno la paternale agli altri, trattandoli come bambini e allievi, probabilmente gli altri le vedranno come fastidiose e proveranno antipatia nei loro confronti. Pertanto, la saggezza che dovresti possedere per predicare il Vangelo è questa: inizia facendo una buona impressione agli altri, parlando in un modo che sia gradevole per gli ascoltatori, in modo che dopo averti ascoltato guadagnino qualcosa e ricevano qualche beneficio. In questo modo la tua predicazione del Vangelo filerà liscia, andrà bene e otterrà risultati. Anche se alcuni non accetteranno il Vangelo, vedranno che sei una brava persona e si assoceranno volentieri a te. Coloro che predicano il Vangelo dovrebbero sapere come interagire con la gente. Crearsi un’ampia cerchia di amici è una buona strada da prendere. Inoltre, c’è un’altra cosa della massima importanza. Chiunque siano coloro a cui predichi il Vangelo, devi prima fare molto lavoro preparatorio. Devi munirti della verità, padroneggiare i principi, avere la capacità di discernere la gente e adottare metodi saggi. Devi esercitarti tenacemente a fare questo lavoro preparatorio. Anzitutto, nelle conversazioni con coloro che indagano, devi comprendere e afferrare i loro trascorsi, la confessione a cui appartengono, quali siano le loro nozioni principali, se siano introversi o estroversi, quali siano le loro abilità di comprensione e il loro carattere. È questo l’elemento chiave. Una volta che hai una solida conoscenza dei potenziali destinatari del Vangelo sotto tutti i punti di vista, la tua predicazione del Vangelo sarà molto più efficace e saprai prescrivere la giusta medicina per eliminare i loro problemi e nozioni. Se incappi in tentazioni provenienti da individui malevoli, atei o diavoli sarai capace di percepirle, di discernere costoro per ciò che sono e di affrettarti ad abbandonarli. La lettura delle parole di Dio può rivelare tutti i tipi di persone. Coloro che sono malevoli e gli atei provano ripugnanza quando le sentono, e i diavoli odiano ascoltarle. Solo coloro che hanno sete di verità sono interessati. Queste persone ricercano la verità e fanno domande. È così che riesci ad appurare che sono potenziali destinatari del Vangelo. Una volta che ne abbiamo conferma, possiamo coinvolgerli nella condivisione sistematica della verità. Quando condividiamo la verità, riusciamo a capire appieno la levatura di questi potenziali destinatari del Vangelo, lo stato del loro carattere e fino a che punto siano in grado di comprendere la verità. In questo modo capiremo su quali persone lavorare e come condividere la verità. A prescindere da quanto impegno investiamo, non lo faremo invano. Durante la predicazione del Vangelo, se non capisci e non afferri la situazione dell’altra parte e non prescrivi la giusta medicina, non sarà facile guadagnare la gente. Anche se per caso guadagni alcune persone, accadrà solo fortuitamente. Coloro che comprendono la verità e vedono le cose fino in fondo riescono a prendere meno strade sbagliate quando predicano il Vangelo, oppure evitano totalmente di prenderle. Predicano alle persone a cui dovrebbero e non a quelle a cui non dovrebbero. Fanno un’accurata valutazione prima di predicare ed evitano di fare un lavoro inutile. In questo modo assolvono il loro dovere con maggiore efficacia e minore spreco di energia, ottenendo buoni risultati. Perciò, se vuoi predicare efficacemente il Vangelo, munisciti della verità e fa’ un sufficiente lavoro preparatorio. E se incontri una persona religiosa che conosce bene la Bibbia, ma tu non l’hai letta? Che cosa puoi fare? A quel punto è troppo tardi per munirti della verità della Bibbia, così dovresti presentare rapidamente quella persona a un lavoratore del Vangelo che comprenda la Bibbia. Consegnala a chiunque capisca la Bibbia. Questo è conforme con le verità principi. Se provi a metterti ciecamente in mostra predicando in ogni caso il Vangelo a questa persona, lei non lo accetterà. Il risultato sarà imputabile alla tua irresponsabilità. Inoltre devi trovare il tempo di munirti di una qualche conoscenza della Bibbia quando non stai lavorando. Predicare il Vangelo senza sapere nulla della Bibbia non è molto praticabile. Molte delle domande poste da coloro che indagano riguardano le parole contenute nella Bibbia. Se comprendi la Bibbia, puoi usarne la verità per rispondere a queste domande. Qualunque nozione abbiano i potenziali destinatari del Vangelo, puoi trovare i corrispondenti versetti biblici e parole di Dio per eliminarla. Il risultato desiderato si può raggiungere solo in questo modo. Pertanto, la predicazione del Vangelo richiede una certa conoscenza della Bibbia. Per esempio, dovresti sapere quali profezie del Vecchio Testamento e quali versetti del Nuovo Testamento testimonino il ritorno di Dio e la Sua opera degli ultimi giorni. Dovresti leggere di più queste parole, rifletterci di più e custodirle nel tuo cuore. Inoltre devi capire in che maniera le persone religiose comprendono questi versetti biblici, riflettere su come tenere condivisioni per condurle verso una comprensione pura e accurata di questi versetti e poi incorporarli per guidarle verso la comprensione dell’opera di Dio degli ultimi giorni. Questo equivale forse a fare il lavoro preparatorio? Sì, è esattamente questo che significa fare il lavoro preparatorio. Devi capire le esigenze dei diversi tipi di persone che indagano la vera via e poi fare un certo lavoro preparatorio a seconda della situazione. Solo allora sarai in grado di fare tutto il possibile e di adempiere alle tue responsabilità. È questa la tua responsabilità. Alcuni diranno: “Non ho bisogno di fare tutto questo. Mi basta leggere qualche volta la Bibbia. Dico sempre le stesse cose, a prescindere da chi siano coloro a cui è rivolta la mia predicazione del Vangelo. Le parole che uso per predicarlo sono stabilite e non cambiano. Io le uso, e gli altri possono crederci oppure no. Le persone che non credono non riceveranno benedizioni. Non possono imputarlo a me. Dopotutto, io ho adempiuto alla mia responsabilità”. Vi hanno adempiuto davvero? Qual è la situazione della persona che indaga, qual è la sua età, il suo livello di istruzione, il suo stato civile, gli hobby, la personalità, l’umanità, il contesto familiare eccetera? Non sai nulla di tutto questo, eppure vai ugualmente a predicare a quella persona. Non hai fatto alcun lavoro preparatorio né il minimo sforzo. E affermi comunque di aver adempiuto alla tua responsabilità? Questo non è forse prendersi gioco della gente? Il fatto che tratti così il tuo dovere dimostra un atteggiamento superficiale e irresponsabile. È un atteggiamento negligente. Predichi il Vangelo con un atteggiamento di questo tipo e, quando non guadagni qualcuno, dici: “Se non crede, peggio per lui. Comunque manca di comprensione spirituale perciò, anche se credesse, non sarebbe in grado di acquisire la verità o di essere salvato!” Questo è irresponsabile. Ti stai sottraendo alla tua responsabilità. Evidentemente non hai fatto bene il lavoro preparatorio. È palese che non hai adempiuto alla tua responsabilità, che non hai fatto il tuo dovere con devozione. E ti giustifichi ugualmente adducendo ragioni di ogni genere, cercando di sottrarti alla tua responsabilità con le parole. Che tipo di comportamento è questo? Si chiama inganno. Per sottrarti alla tua responsabilità esprimi giudizi, emetti verdetti sugli altri e dici assurdità irresponsabili. Tutto questo si chiama arroganza e presunzione, insidiosità e malignità. Si chiama anche inganno. È cercare di ingannare Dio.
Se Dio ti ha affidato il dovere di predicare il Vangelo, dovresti accettare l’incarico da parte di Dio con deferenza e sottomissione. Devi sforzarti di trattare con amore e pazienza ogni persona che stia indagando la vera via, e devi essere in grado di sopportare le difficoltà e la fatica. Sii scrupoloso e responsabile nel predicare il Vangelo, tieni condivisioni chiare sulla verità, e raggiungi il punto in cui sei in grado di rendere conto della tua azione a Dio. Questo è l’atteggiamento che si dovrebbe possedere verso lo svolgimento del proprio dovere. Se qualcuno tra coloro che indagano la vera via ricerca da te la verità e tu lo metti da parte, non sei in grado di condividere seriamente la verità con lui e di risolvere il suo problema, e accampi persino delle scuse, dicendo: “Non sono in vena, ora. Di chiunque si tratti, per quanto abbia sete della verità o dell’apparizione e dell’opera di Dio, non è affar mio. Non sta a me decidere se sia capace di avere fede. Se lo Spirito Santo non opera, per quanto lavoro preparatorio io svolga, non servirà a nulla, quindi non farò questo sforzo! E comunque gli ho già parlato di tutte le verità che comprendo. Che sia in grado di accettare o meno la vera via, riguarda Dio. Non ha nulla a che fare con me”, allora che atteggiamento è questo? È un atteggiamento irresponsabile, un atteggiamento intransigente. Non ci sono forse molte persone che predicano il Vangelo in questo modo? Predicare il Vangelo in questo modo può mai essere all’altezza degli standard? Può esaltare e testimoniare Dio? No, affatto. Predicare il Vangelo in questo modo equivale solamente a offrire un minimo di manodopera, non si avvicina neanche lontanamente allo svolgimento di un dovere. Quindi, come si può predicare il Vangelo all’altezza degli standard? Indipendentemente da chi stia indagando la vera via, devi prima svolgere un lavoro preparatorio e munirti della verità, e poi affidarti all’amore, alla pazienza, alla tolleranza e al senso di responsabilità per svolgere bene questo tuo dovere. Sii puro e fa’ tutto ciò che puoi e devi fare. Predicare il Vangelo in questa maniera è all’altezza degli standard. Se le circostanze non ti permettono di predicare il Vangelo o se la persona che indaga si rifiuta di ascoltare e si allontana, non è colpa tua. Hai fatto quello che dovevi e la coscienza non ti rimorderà. Questo significa che hai adempiuto alla tua responsabilità. Magari alcune persone soddisfano i principi per coloro a cui si può predicare il Vangelo, ma il tempismo potrebbe non essere adatto. Non è ancora il momento di Dio. In questo caso, il lavoro di predicare il Vangelo va accantonato temporaneamente. Questo equivale forse a non predicare il Vangelo a quella persona? Non significa che non predichi il Vangelo, ma solo che aspetti il momento opportuno per farlo. A quali altre persone non dovresti predicare? Per esempio, quando qualcuno ha la glossolalia, non per un giorno o due e neppure per un anno o due ma per molto tempo, e riesce a parlare in questo modo in qualsiasi momento e luogo, è uno spirito malvagio e non si può predicargli il Vangelo. Ci sono anche individui che apparentemente sembrano buoni ma, dopo esserti informato e con un’ulteriore comprensione, scopri che hanno commesso adulterio con molte persone. Se si porta nella chiesa gente di questo tipo, nasceranno molti problemi. Probabilmente costoro causeranno disturbi al popolo eletto di Dio, perciò non si deve predicare loro il Vangelo. Ci sono anche alcuni pastori religiosi che fanno troppa fatica ad accettare la verità. Pur essendo disposti ad accettarla, continuano ad avere delle condizioni. Si accontentano solo di fungere da leader e lavoratori. Quasi tutti gli individui di questo genere sono anticristi. Secondo i principi, non si dovrebbe predicare loro il Vangelo. Solo se sono disposti a offrire manodopera predicando il Vangelo e sono in grado di far entrare molti altri è permesso predicare il Vangelo a individui di questo tipo. Se l’umanità di qualcuno è troppo malevola, e tu riesci a intuire dal semplice aspetto fisico che si tratta di una persona malevola, allora un individuo di questo genere non accetterà mai la verità e non si pentirà mai. Anche se una persona di questo tipo entrasse nella chiesa, verrebbe espulsa, perciò non si dovrebbe mai predicarle il Vangelo. Predicare a una persona così equivale a portare nella chiesa un satana, a portarci un diavolo. Un’altra situazione si presenta quando alcuni minorenni sono disposti a credere in Dio. In alcuni Paesi democratici, tuttavia, i minorenni devono ottenere il consenso dei tutori se vogliono partecipare alla vita della chiesa e svolgere i loro doveri. Non ignorare questo requisito. Richiede una soluzione ragionevole, ed è necessario essere saggi. In Cina, purché uno dei genitori porti un simile minorenne a credere in Dio, non c’è alcun problema. Se un giovane adulto che non è più minorenne riesce a comprendere la verità e vuole credere in Dio ma i genitori si oppongono e lo limitano, può rinunciare alla famiglia e venire nella chiesa per credere in Dio e seguirLo, libero dai vincoli e dagli ostacoli dei genitori. Questo è assolutamente corretto. Questa situazione è uguale a quella di Pietro quando venne a credere in Dio. In conclusione, a prescindere dalla situazione, è permesso predicare il Vangelo purché le condizioni oggettive lo consentano e non si violi la legge. Questa questione va affrontata secondo le verità principi e i dettami della saggezza.
Quando si predica il Vangelo, come può qualcuno svolgere il proprio dovere all’altezza degli standard? Per prima cosa deve essere in grado di comprendere e capire la verità riguardo alla predicazione del Vangelo. Solo quando capisce la verità può possedere le idee corrette, sapere come eliminare idee sbagliate o assurde e come gestire gli affari e affrontare i problemi in conformità con le verità principi. Allora sarà in grado di discernere varie pratiche scorrette e pratiche di anticristi che violano le verità principi. Perciò comprenderà spontaneamente quali verità principi andrebbero padroneggiate per svolgere il dovere di predicare il Vangelo. Per svolgerlo, quale verità è della massima importanza comprendere per prima? Devi capire che propagare il messaggio dell’opera di Dio è la responsabilità e l’obbligo di ciascun membro del Suo popolo eletto. È un incarico che Lui ha affidato a tutti. È questa la fonte di questo dovere. Alcuni dicono: “Non faccio parte del gruppo del Vangelo, dunque ho questa responsabilità e questo obbligo?” Ce li hanno tutti. La verità riguardante questo aspetto del dovere è utile a tutti. Non so se abbiate notato un certo fenomeno nell’assegnazione dei vari membri del personale all’interno della chiesa. Una volta alcuni erano leader, ma poi sono stati destituiti perché non riuscivano a fare un lavoro reale. Dopo essere stati destituiti perché non possedevano alcuna capacità o competenza, non sono riusciti a svolgere doveri speciali. Così alla fine sono stati assegnati al gruppo del Vangelo per predicare il Vangelo, per irrigare i nuovi arrivati o per svolgere alcuni doveri ordinari. Se, analogamente, non compiono bene nessun altro dovere all’interno della chiesa, che cosa dovrebbe esserne di loro? Simili persone sono spazzatura e andrebbero eliminate. Così, se vieni destituito come leader della chiesa per incompetenza e non hai alcun talento o capacità speciale, allora devi essere pronto a predicare il Vangelo. Se riesci a predicarlo e a fare il tuo dovere come parte del gruppo del Vangelo, allora la verità sullo svolgimento dei propri doveri all’altezza degli standard ti riguarda. Se manchi di svolgere il tuo dovere di predicare il Vangelo, la verità sullo svolgimento dei propri doveri all’altezza degli standard non ha alcuna attinenza con te e, nella casa di Dio, nel periodo della Sua opera, il lavoro di svolgere un dovere non ti riguarda. In cuor tuo dovresti conoscere chiaramente tutte le implicazioni di questo fatto. Se non assolvi alcun dovere, quale rapporto hai con l’opera di Dio? Pertanto, a prescindere dal tipo di dovere che si assolve, ovviamente è meglio se si riesce a perseverare fino alla fine e a svolgerlo bene. Alcuni dicono: “Non voglio predicare il Vangelo perché questo mi mette sempre in contatto con estranei. Ci sono individui cattivi di ogni tipo, capaci di ogni genere di cose cattive. In particolare, le persone religiose trattano coloro che propagano il Vangelo di Dio degli ultimi giorni come nemici e sono capacissime di consegnarli al regime di Satana. Sono peggiori dei non credenti. Non riuscirei a sopportare questo dolore. Potrebbero ammazzarmi di botte, menomarmi o consegnarmi al gran dragone rosso. Sarebbe la mia fine”. Siccome non riesci a sopportare la sofferenza e la tua statura è così modesta, dovresti fare bene il lavoro del tuo compito attuale. Sarebbe la scelta saggia. Naturalmente sarebbe ancora meglio se riuscissi ad assolvere vari doveri oltre a predicare il Vangelo. La sua predicazione non è responsabilità solo dei membri del gruppo del Vangelo, ma di tutti. Poiché tutti hanno sentito da Dio la buona novella della Sua nuova opera, tutti hanno la responsabilità e l’obbligo di propagare questo Vangelo affinché più persone vengano alla casa di Dio dopo aver sentito la buona novella e dinanzi a Dio per accettare la Sua salvezza. Questo permetterà alla Sua opera di arrivare a compimento il prima possibile. Questo è l’incarico ricevuto da Dio, questa è la Sua intenzione.
Alcuni lavoratori del Vangelo lo predicano con impegno tutto il giorno, ma dopo diversi anni di predicazione non riescono a guadagnare nemmeno una persona. Che cosa è successo in quel caso? Sembra che si diano molto da fare e pare che assolvano il loro dovere con estrema cura. Allora perché non guadagnano nessuno? La verità che occorre capire per il dovere della predicazione del Vangelo è, in realtà, simile a quelle che occorre capire per altri doveri. Se qualcuno predica il Vangelo per diversi anni senza guadagnare nessuno, significa che questa persona ha dei problemi. Quali? Il problema principale è che non condivide chiaramente sulla verità della visione durante la predicazione del Vangelo. Perché la sua condivisione è poco chiara? O perché la sua levatura è troppo scarsa per questo compito, oppure perché costui si dà da fare tutto il giorno senza nessun motivo valido da non avere il tempo di leggere le parole di Dio o di riflettere sulla verità, non comprende nulla della verità e non riesce a eliminare le nozioni, le eresie o le fallacie. Se entrambe queste cose sono vere, questa persona è forse in grado di svolgere bene il dovere di predicare il Vangelo? Temo che sarà molto difficile per lei guadagnare la gente. Per quanti anni possa dedicare alla predicazione del Vangelo, non vedrà risultati evidenti. Per predicare il Vangelo, devi capire anzitutto la verità della visione. Indipendentemente da quali domande faccia la gente, purché tu condivida sulla verità in modo che diventi chiara, sei in grado di rispondere. Se non comprendi la verità della visione e non riesci a parlare chiaramente a prescindere da come tieni le condivisioni, allora non otterrai risultati comunque tu predichi il Vangelo. Se non capisci la verità, dovresti concentrarti sulla sua ricerca e condivisione. Se leggi di più le parole di Dio, se ascolti più sermoni, se condividi maggiormente sulla verità della predicazione del Vangelo e lavori sempre sodo nel condividere sulla verità della visione in modo da comprenderla davvero e da riuscire a risolvere le nozioni e i problemi più comuni delle persone religiose, allora sarai in grado di ottenere alcuni risultati anziché nessuno. Pertanto, la mancanza di comprensione della verità della visione dell’opera di Dio è una delle ragioni per cui la gente non ottiene risultati quando predica il Vangelo. Inoltre, non riesci ad afferrare né a comprendere le domande poste da quanti indagano la vera via e non riesci a vedere con chiarezza nei loro cuori per stabilire dove risiedano i problemi più grossi e determinare i principali ostacoli che impediscono loro di accettare la vera via. Se non sei sicuro di questi problemi, allora non sei in grado di predicare il Vangelo o testimoniare Dio agli altri. Se ti eserciti soltanto a predicare il Vangelo usando teorie vuote, non funzionerà. Una volta che quanti indagano inizieranno a fare domande, non sarai in grado di rispondere. Riuscirai solo a liquidarli sommariamente parlando di qualche dottrina. Predicare il Vangelo in questo modo guadagnerà le persone? Certo che no. Molte volte, quando coloro che indagano non riescono ad accettare facilmente la vera via, questo dipende dal fatto che non dai risposte chiare alle loro domande. In questo caso si domanderanno perché tu, che credi da molto tempo, non riesca a dare una spiegazione chiara a questi interrogativi. In cuor loro dubiteranno che quella sia la vera via, così non oseranno credere o accettarla. Non è forse questa la situazione effettiva? Questa è la seconda ragione per cui le persone possono non raggiungere risultati quando predicano il Vangelo. Se vuoi farlo ma non riesci a risolvere nessun problema effettivo, allora non hai modo di predicare il Vangelo alle persone. Se non capisci la verità, come puoi risolvere i loro problemi? Pertanto, se vuoi ottenere dei risultati nella predicazione del Vangelo, devi lavorare sodo per ricercare la verità e comprendere a fondo tutte le domande poste da quanti indagano. In questo modo riuscirai a rispondere ai loro quesiti impegnandoti a condividere sulla verità con loro. Alcuni lavoratori del Vangelo cercano sempre una qualche ragione oggettiva che possa servire da pretesto, dicendo: “Queste persone sono molto difficili da affrontare. Sono una più incline a distorsione dell’altra e nessuna di loro accetta la verità. Sono ribelli e intransigenti, e restano sempre ancorate alle nozioni religiose”. Simili lavoratori del Vangelo non lavorano sodo per risolvere le difficoltà e i problemi di queste persone, perciò falliscono ogni singola volta che cercano di predicare il Vangelo. Non hanno un minimo d’amore e non riescono a perseverare a lungo in questo dovere. Dall’esterno sembrano molto indaffarati ma, in realtà, non hanno fatto uno sforzo sufficiente per ciascuna persona che indaga la vera via. Non trattano le domande fatte da queste persone in modo serio e responsabile. Non ricercano la verità per trovare una soluzione, eliminare queste domande passo dopo passo e infine guadagnare quella gente. Si limitano invece a essere approssimativi. Per quante persone perdano, si attengono ugualmente allo stesso approccio. Lavorano per qualche giorno, poi si prendono alcune giornate libere. In cosa trasformano la predicazione del Vangelo? In un gioco, in una sorta di interazione sociale. Pensano: “Oggi incontrerò questo tipo di persone e passerò dei bei momenti vivaci. Domani incontrerò quel tipo di persone, e sarà un’esperienza nuova e interessante”. Alla fine non guadagnano mai nessuno. Non provano mai alcun senso di colpa o senso del fardello per questo fallimento nel guadagnare gli altri. Predicando il Vangelo in questo modo, possono forse svolgere bene il loro dovere? Non sono forse superficiali, non cercano di ingannare Dio? Qualcuno che ha sempre predicato il Vangelo in questo modo non svolge davvero il suo dovere perché non ha affatto adempiuto alla sua responsabilità. È superficiale in ogni cosa. Quali sono le altre ragioni del fallimento nel guadagnare le persone quando si predica il Vangelo? DiteMele. (La mancata predicazione del Vangelo secondo i principi.) Accade che le persone si interessino soltanto ai numeri quando predicano il Vangelo. Costoro non predicano secondo i principi e spesso non riescono a guadagnare la gente. Accade anche che alcuni membri del gruppo del Vangelo si contendano smaniosamente i potenziali destinatari del Vangelo, pensando che colui che lo predica a più persone acquisirà più meriti. Quando i potenziali destinatari del Vangelo li vedono competere in questo modo, non ricevono un esempio edificante. Nella loro mente emergono invece delle nozioni: “Voi credenti in Dio non siete uniti, tra di voi ci sono invidie e conflitti”. Allora non vogliono più credere. Questo è un ostacolo. È forse anche parte della ragione per cui non riescono a guadagnare la gente quando predicano il Vangelo? (Sì.) Alcuni potenziali destinatari del Vangelo hanno vissuto a lungo nella società e sono guardinghi verso tutti i tipi di persone, soprattutto gli estranei. Se non ci sono intermediari a fare le presentazioni, sono diffidenti quando incontrano qualcuno per la prima volta. Per esempio, se hai appena conosciuto un estraneo, di sicuro non gli dici con noncuranza il tuo nome, indirizzo e numero di telefono. Quando entri in confidenza con lui, quando cominciate a conoscervi, quando sei certo che non abbia cattive intenzioni verso di te, diventate amici. Solo allora gli darai queste informazioni. Alcuni lavoratori del Vangelo non riescono tuttavia a capire la gente, così, quando le persone sono diffidenti nei loro confronti, le definiscono propense all’inganno e malvagie; ne condannano la mentalità difensiva, scaricando la propria responsabilità sugli altri. Quei lavoratori del Vangelo non sono forse diffidenti a loro volta nei confronti degli estranei? Perché non condannano sé stessi, bensì si considerano saggi nell’essere diffidenti? Non è giusto trattare la gente in questo modo. Alcuni lavoratori del Vangelo chiedono informazioni personali ai potenziali destinatari non appena li incontrano. Se qualcuno non vuole darle loro, i lavoratori del Vangelo di questo tipo non vogliono predicare a questa persona. Che genere di indole è questa? Un’indole maligna. Costoro si arrabbiano e si rifiutano di predicare il Vangelo solo perché qualcuno non asseconda le loro richieste in una questione così irrilevante. Che individui spregevoli! Perché predichi il Vangelo agli altri? Questo non è forse assolvere il tuo dovere? Se ti comporti come ti pare, questo è comunque assolverlo? Non si tratta puramente di offrire manodopera? Come dovresti dar conto di te stesso a Dio? Se non ti penti mai, Lui ti condannerà e ti eliminerà. Stai andando in cerca di guai.
Ho sentito parlare di un caso in cui i membri di due gruppi del Vangelo hanno incontrato un potenziale destinatario. Poi hanno litigato tra loro, affermando ciascuno di aver contattato tale persona per primo. A cosa serve bisticciare per questo? È forse una questione di ignoranza? È una cosa che non si può fare. Qual è dunque la cosa opportuna da fare? Devono discutere la questione tutti insieme. Non importa chi sia stato a stabilire il contatto per primo. Quando scoprite di essere entrati in contatto con la stessa persona predicate il Vangelo insieme, dividetevi il lavoro e collaborate. Se inizialmente avevate programmato che sarebbero occorsi due mesi per predicare con successo il Vangelo a questa persona, cercate di farlo in un mese solo, dato che ci sono più persone. Poi, tutti dovrebbero tenere condivisioni sui problemi e sulle difficoltà di quel potenziale destinatario del Vangelo, sugli aspetti della verità che tutti devono ricercare per risolvere queste questioni, sulle modalità di collaborazione tra i due gruppi eccetera. Qual è lo scopo di tutto questo? Guadagnare questa persona e compiere il proprio dovere. Quando tutti sono di un solo cuore e di una sola mente, quando tengono condivisioni insieme e indirizzano tutti i loro sforzi verso lo stesso obiettivo, lo Spirito Santo li illumina e li guida. Quando le persone sono unite, riescono facilmente a portare a termine le cose e ricevono le benedizioni e la guida di Dio. Se invece non agisci in questo modo, se competi sempre con gli altri, se intraprendi sempre la tua impresa personale, se tracci sempre una chiara linea di demarcazione tra te stesso e gli altri e se ti importa soltanto di guadagnare la gente personalmente quando predichi il Vangelo, tu predichi per te stesso, e io guadagno le persone per conto mio, riesci forse a compiere bene il tuo dovere con un solo cuore e una sola mente? Talvolta le persone sono in grado di assolvere il loro dovere da sole, ma altre volte tutti hanno bisogno di collaborare armoniosamente per svolgere il lavoro della chiesa in modo corretto. Se tutti agiscono da soli e non collaborano armoniosamente, questo manda a monte il lavoro della chiesa. Chi se ne assume la responsabilità? Tutti sono responsabili e il supervisore principale ha una parte maggiore della responsabilità. Quando mandi a monte il lavoro della chiesa, non solo manchi di compiere correttamente il tuo dovere ma commetti una grande malvagità, incorrendo nel disprezzo e nella repulsione di Dio. Allora ti sei messo nei guai. Se Lui ti condanna come una persona malevola o un anticristo che disturba il lavoro della chiesa, sarà ancora peggio. Sicuramente verrai rivelato ed eliminato, e dovrai persino ricevere una punizione. Se abbandoni il tuo dovere, a cosa equivale questo comportamento? Non avrai nessuna parte nell’opera di Dio e non riceverai la Sua salvezza. Sarai uno dei non credenti e la tua vita perderà significato. Per cosa vivi oggi? Quale valore apporti al gruppo del Vangelo? Come riesci a rispecchiare il tuo valore di individuo? Devi ottemperare alle tue responsabilità con i piedi per terra, compiere bene il tuo dovere ed essere in grado di dare rassicurazioni a Dio dicendo: “Ho guadagnato alcune persone predicando il Vangelo. Ho fatto tutto ciò che era in mio potere. Anche se la mia levatura è scarsa e possiedo soltanto alcune verità realtà, ho fatto del mio meglio. Non ho abbandonato il mio dovere, non mi sono arrabbiato, non sono diventato negativo e non ho battuto la fiacca, né ho cercato di ottenere fama o profitto. Ho anzi subito più di un po’ di umiliazione durante la predicazione del Vangelo, ho sopportato insulti ed espulsioni dal mondo religioso e ho dormito sulla strada. Pur avendo sperimentato la negatività e la debolezza non ho abbandonato il mio dovere, bensì ho perseverato nella predicazione del Vangelo in ogni momento. Ringrazio Dio per la protezione e la guida che mi ha dato”. È questo che significa ottemperare veramente alle tue responsabilità. Quando arriverà il giorno, sarai in grado di presentarti al cospetto di Dio con una coscienza così limpida e di dare conto di te stesso. Forse hai incontrato molti potenziali destinatari del Vangelo ma non hai guadagnato molte persone. Tuttavia, in base alla tua levatura e alle tue azioni, hai guadagnato tutti quelli che hai potuto mettendocela tutta. In questo caso, come ti valuterà Dio? Hai svolto il tuo dovere all’altezza degli standard. Hai fatto del tuo meglio e ci hai messo il cuore. Al fine di predicare il Vangelo ai suoi potenziali destinatari hai lavorato sodo per munirti della verità della visione e hai preso familiarità con i pertinenti versetti della Bibbia. Hai memorizzato ciò che avevi bisogno di memorizzare e hai preso nota di ciò che non sei riuscito a memorizzare. Predicando il Vangelo, chiunque tu incontrassi e qualunque domanda quelle persone facessero, sei stato in grado di trovare una soluzione. In questo modo, il tuo lavoro di predicazione del Vangelo è diventato sempre più efficace e sei riuscito a guadagnare più persone. Per guadagnare più gente quando predicavi il Vangelo, per svolgere bene questo dovere e ottemperare alle tue responsabilità, hai superato molte difficoltà dentro di te, compresi i tuoi difetti, le tue debolezze e le tue emozioni negative. Hai superato tutto questo e hai dedicato molto tempo a questo compito. Non è forse necessario superare simili difficoltà per compiere bene il proprio dovere? (Sì.) Inoltre, per portare coloro che indagano la vera via a udire la voce di Dio, a comprendere e a conoscere la Sua opera e ad accettare la vera via, devi capire di più la verità per testimoniare meglio l’opera di Dio. A prescindere da quanto la tua condivisione della verità sia profonda o superficiale, devi avere amore e pazienza. Forse i tuoi ascoltatori ti deridono, ti insultano, ti rifiutano o non ti comprendono: non importa; se riesci ad affrontare correttamente tutto questo e a condividere pazientemente sulla verità con loro, se hai investito molte energie e pagato un caro prezzo a questo scopo, allora hai ottemperato alle tue responsabilità. Fare il tuo dovere in questo modo è all’altezza degli standard.
Quando alcuni lavoratori del Vangelo incontrano un potenziale destinatario che è arrogante a causa della ricchezza della sua famiglia e della sua posizione sociale, si sentono sempre inferiori e a disagio quando sono in sua presenza. Questo disagio influirà sull’assolvere il tuo dovere? Se ti condiziona al punto di renderti incapace di compiere bene il tuo dovere e di ottemperare alle tue responsabilità, allora non stai assolvendo il tuo dovere. Se influisce soltanto sul tuo stato d’animo causandoti infelicità e disagio ma non abbandoni il tuo dovere né dimentichi i tuoi obblighi e responsabilità tanto da portare a termine, alla fine, il tuo lavoro e da farlo bene, allora hai compiuto davvero il tuo dovere. Questa è la verità? (Sì.) È la verità, e tutti dovrebbero accettarla. Questa è forse una situazione in cui potresti trovarti? Per esempio, alcuni potenziali destinatari del Vangelo potrebbero guardarti dall’alto in basso perché vieni dalla campagna. Potrebbero addirittura sminuirti. Come affronti tutto questo? Dici: “Io sono nato povero in campagna, mentre tu sei nato in una situazione privilegiata in città. È stato decretato da Dio. Lui, tuttavia, è pieno di grazia indipendentemente da dove siamo nati. Viviamo in questa epoca e il fatto di essere stati al passo con la Sua opera degli ultimi giorni è una benedizione per tutti noi”. Queste parole sono vere, non sono un tentativo di ingraziarsi gli altri. I destinatari del Vangelo diranno: “Allora non sei benedetto quanto noi. Noi godiamo le benedizioni di questa vita e del mondo a venire, ma voi potrete godere solo le benedizioni del mondo a venire. Pertanto, noi godiamo più benedizioni di voi”. “Tutto questo è per grazia di Dio” replichi. Siccome costoro non conoscono l’opera di Dio, è forse necessario discutere con loro? Se non attribuisci valore a simili cose, non litigherai con loro. In cuor tuo dovresti comprendere chiaramente questo: “Ho un dovere nel cuore, un fardello sulle spalle, una missione e un obbligo. Non litigherò con loro riguardo a questo. Nel giorno in cui crederanno e torneranno alla casa di Dio, quando avranno ascoltato più sermoni e comprenderanno qualcosa della verità, ripenseranno alla propria condotta e alle proprie azioni di oggi e si vergogneranno”. Se ci rifletti in questo modo, il tuo cuore si aprirà. È questo che succede davvero. Se guadagni veramente quelle persone e se loro perseguono davvero la verità allora, dopo aver creduto per tre o cinque anni, riconosceranno che trattarti come hanno fatto quando ti hanno incontrato per la prima volta è stato inappropriato, privo di umanità e incoerente con la verità. Così dovranno scusarsi con te la volta successiva che ti vedranno. Durante la predicazione del Vangelo ti imbatterai spesso in situazioni di questo tipo. Quando succede, come lo affronto Io? Non presto molta attenzione a simili cose. Non è niente di che. Se ritieni che non sia niente di che, allora le loro parole non ti infastidiranno. Questo si chiama possedere statura. Se comprendi la verità e possiedi la verità realtà, riuscirai a capire fino in fondo molte parole o pratiche che apparentemente nuocciono alle persone e sarai in grado di eliminarle. Se invece non riesci a capire fino in fondo queste cose, ricorderai simili parole e azioni per una vita, e chiunque potrà ferirti con una strizzatina d’occhio, una parola o un gesto. Quanto sono gravi le ferite di questo tipo? Ti lasceranno un segno nel cuore. Quando vedi gente ricca, persone con un prestigio più alto del tuo o simili a quelle che una volta ti guardavano dall’alto in basso e ti attaccavano, sarai pauroso e timido. Come puoi sbarazzarti di questa timidezza? Devi capire fino in fondo l’essenza di quegli individui. Per quanto essi siano illustri, qualunque prestigio o posizione abbiano, non sono altro che persone corrotte. Non c’è nulla di speciale in loro. Se lo capisci, il tuo cuore non sarà vincolato. Nel lavoro di predicazione del Vangelo, sicuramente incapperai in questi problemi. Sono tutti problemi comuni. Alcune persone non ti comprenderanno o saranno prevenute nei tuoi confronti, o addirittura diranno cose cattive per metterti in ridicolo in maniera allusiva e indiretta. Alcuni diranno che predichi il Vangelo per far soldi, per cercare il profitto o per trovare l’amore. Come gestiresti simili situazioni? Dovresti litigare con persone di questo tipo? Soprattutto quando un potenziale destinatario del Vangelo proviene da una famiglia benestante, che cosa dovresti fare se stai consumando un pasto a casa sua e vedi quell’espressione sul suo viso? Se, per conservare la tua dignità, non mangi a casa sua, puoi continuare a predicare il Vangelo a stomaco vuoto? Dovresti considerare la questione in questo modo: “Oggi posso mangiare a casa sua e predicargli il Vangelo. Ha la possibilità di ricevere coloro che predicano il Vangelo. È questa la sua fortuna”. In realtà, le cose stanno proprio così. È questa la sua fortuna. Quella persona non se ne accorge, ma in cuor tuo devi saperlo. Nel predicare il Vangelo si va spesso incontro a tali derisione, scherno, irrisioni e calunnie o addirittura ci si trova in situazioni pericolose. Alcuni fratelli e sorelle, per esempio, vengono denunciati o rapiti da persone malevole, altri vengono denunciati alla polizia e consegnati al governo. Alcuni possono essere arrestati e incarcerati, altri addirittura picchiati a morte. Sono tutte cose che succedono. Ma ora che ne siamo a conoscenza, dovremmo forse cambiare il nostro atteggiamento verso il lavoro di predicazione del Vangelo? (No.) Predicare il Vangelo è responsabilità e obbligo di tutti. In ogni momento, qualunque cosa ascoltiamo o vediamo o a qualunque trattamento andiamo incontro, dobbiamo sempre sostenere la responsabilità di predicare il Vangelo. In nessun caso dobbiamo rinunciare a questo dovere a causa di negatività o debolezza. Il dovere di predicare il Vangelo non procede senza intoppi, anzi è disseminato di pericoli. Quando predicate il Vangelo, non vi trovate di fronte angeli o extraterrestri o robot. Vi trovate davanti soltanto l’umanità malvagia e corrotta, demoni viventi, bestie: sono tutti esseri umani che sopravvivono in questo spazio malvagio, questo mondo malvagio, che sono stati corrotti in profondità da Satana e si oppongono a Dio. Pertanto, mentre si predica il Vangelo, vi sono certamente pericoli di ogni sorta, per non parlare di calunnie meschine, irrisioni e incomprensioni, che sono eventi comuni. Se davvero consideri una responsabilità, un obbligo e un dovere predicare il Vangelo, allora potrai avere una corretta opinione di queste cose e saprai anche gestirle correttamente. Non rinuncerai alla tua responsabilità e al tuo obbligo né ti allontanerai dalla tua intenzione originaria di predicare il Vangelo e testimoniare Dio a causa di queste cose, e non abbandonerai mai questa responsabilità, poiché questo è il tuo dovere. Come va inteso questo dovere? È il valore e l’obbligo primario della vita umana. Propagare la buona novella dell’opera di Dio negli ultimi giorni e il Vangelo dell’opera di Dio costituisce il valore della vita umana.
Oggi stiamo tenendo una condivisione sulla verità dello svolgimento del dovere di predicare il Vangelo. Avete acquisito qualcosa da questo? (Sì.) In precedenza, la nostra condivisione sulla verità della predicazione del Vangelo si è concentrata sulla visione, cioè abbiamo condiviso espressamente sulla verità relativa alla visione e non abbiamo discusso molte questioni dettagliate come stiamo facendo oggi. Siccome la maggior parte della gente sa qualcosa riguardo allo schema generale della verità della visione ma forse non ha le idee chiare sui percorsi dettagliati della pratica e sui principi per questioni specifiche, oggi porto queste specifiche questioni nella nostra condivisione. Attraverso la condivisione su alcuni casi e sul comportamento delle persone, o sulle cose giuste e sbagliate da fare quando qualcuno si imbatte in queste situazioni, sui punti di vista sostenuti dalla gente e su come essa dovrebbe adempiere a questa responsabilità, a questo obbligo, attraverso la condivisione su tutti questi argomenti, trovate forse che la verità di predicare il Vangelo diventi più concreta e più facile da mettere in atto nella vita reale? Credo che, dopo aver ascoltato questo aspetto della verità, i vostri cuori diventeranno molto più luminosi. Quando incapperete in certi problemi specifici durante la predicazione del Vangelo, trarrete beneficio da queste parole perché sono concrete e riguardano le verità principi. Non sono parole vuote. Nella vita di tutti i giorni, quando vi imbattete in simili questioni relative alla predicazione del Vangelo e vivete in alcuni stati sbagliati o quando incappate in qualche problema durante il lavoro di predicazione del Vangelo, riuscite forse a usare queste verità per risolvere i problemi che vi trovate di fronte? Se siete in grado di risolvere simili problemi, allora le parole di oggi non saranno pronunciate invano. Se non riuscite ancora a risolverli o se fate le cose a modo vostro, se prendete le vostre decisioni e vi attenete a esse, se fate tutto quello che volete e agite in maniera ostinata e avventata senza considerare i vostri doveri e responsabilità, allora queste verità sono soltanto discorsi vuoti per voi e non servono a niente. Questo non perché la verità non possa aiutarti, non perché la verità non ti giovi, ma perché non hai un briciolo di amore per essa e non la pratichi. Vedi il dovere di predicare il Vangelo semplicemente come un hobby o un modo per passare il tempo. Se affrontate il dovere di predicare il Vangelo con questo punto di vista, che cosa succederà? Sarete in grado di svolgere il vostro dovere all’altezza degli standard? (No.) Se parlare di svolgere il vostro dovere all’altezza degli standard vi sembra un po’ distante, allora lasciate prima che vi chieda questo: se affrontate il dovere di predicare il Vangelo con questo punto di vista, riuscite a soddisfare l’intenzione di Dio? (No.) Questo dovrebbe essere chiaro nel cuore di tutti voi. Quando affronti questo dovere con questo tipo di punto di vista e questo genere di atteggiamento, il tuo cuore non si sente saldo. Pensi che il tuo atteggiamento non sia quello che vorrebbe Dio. Se agisci in questo modo, anche se guadagni alcune persone e all’esterno sembra che tu stia facendo delle buone azioni, i tuoi motivi e le tue intenzioni per assolvere il tuo dovere sono contrari alle verità principi. Sei proprio come quelle persone religiose che predicano il Vangelo per ottenere benedizioni e fare accordi con Dio. Un’intenzione e una fonte di motivazione simili sono sbagliate. Quando Dio considera come la gente svolge il proprio dovere, Egli ne giudica i motivi e le intenzioni. Osserva gli atteggiamenti e le mentalità con cui le persone affrontano il loro dovere. In base a questo, Egli opera per purificarle dalla corruzione e salvarle affinché possano liberarsi dal peccato. Pertanto, a prescindere da come predichi il Vangelo, dovresti accettare lo scrutinio di Dio. Indipendentemente dal tipo di persona che sei, dalla levatura che possiedi, dal tipo di dovere che hai svolto e da quale fosse il tuo dovere prima che entrassi nelle file di coloro che predicano il Vangelo, dovresti osservare queste verità principi della predicazione del Vangelo, vedere quest’ultima come un dovere e una responsabilità e fartene carico.
Alcuni leader e lavoratori che non sanno svolgere un lavoro reale o risolvere i problemi effettivi vengono destituiti e assegnati alla predicazione del Vangelo come membri del gruppo del Vangelo. Potrebbero dire a tutti coloro che incontrano: “Ero un leader. Sono stato mandato nel gruppo del Vangelo a predicare il Vangelo perché non ho fatto un buon lavoro. Forse Dio mi fa predicare il Vangelo per temprarmi per un po’, per munirmi della verità e addestrarmi. Questo significa che non devo investire molte energie nella predicazione del Vangelo. Qualunque cosa io faccia, va bene. Dopotutto ho la stoffa del leader. Una volta che crescerò di statura, dovrò essere promosso leader. Siccome ho una levatura così buona, sarebbe uno spreco di talento se non fossi un leader. In questo preciso momento la chiesa ha una carenza di leader e di lavoratori!” Le loro parole implicano che la casa di Dio non possa fare a meno di loro come leader. Vengono incaricati di predicare il Vangelo solo per dare loro l’opportunità di addestrarsi, per munirli della verità e per far loro svolgere un po’ di lavoro tra la gente come parte della loro coltivazione e del loro addestramento. Pertanto trattano il dovere di predicare il Vangelo come qualcosa di temporaneo, lo svolgono soltanto per riempire il curriculum, per divertirsi e ampliare i loro orizzonti. Pensano che se ottengono risultati nella predicazione del Vangelo, se comprendono la verità e se sono in grado di svolgere un po’ di lavoro, verranno promossi leader o lavoratori. Se adottano questa mentalità verso lo svolgimento del dovere di predicare il Vangelo, riescono forse a raggiungere il vero pentimento? Non hanno riflettuto su sé stessi né sono arrivati a conoscersi. Non hanno alcuna consapevolezza di sé. Queste persone sono nei guai? Non comprendono correttamente la predicazione del Vangelo. Hanno un’opinione troppo alta di sé; davvero non hanno alcuna consapevolezza di sé stesse! Sono totalmente inconsapevoli di cosa sta accadendo davvero. Anzi, ciò è accaduto perché non sono persone che perseguono la verità e perché mancano di qualsiasi abilità di comprensione. Superficialmente si esprimono bene, amano gestire gli affari e sembra che abbiano una certa levatura ma, quando prestano servizio come leader e lavoratori, il loro carattere e la loro levatura non sono all’altezza degli standard. Non riescono a soddisfare gli standard e i criteri per essere leader e lavoratori, perciò vengono eliminati. Non conoscono la loro scarsa misura, ma si vantano e si gonfiano di boria spudoratamente. Anche se alcune persone non lo diranno mai, nella loro valutazione personale credono che solo chi non è capace di fare nient’altro venga assegnato alla predicazione del Vangelo. In cuor loro dividono tutti i doveri nella casa di Dio in alti, medi e bassi. Considerano il dovere di predicare il Vangelo il più umile tra tutti quelli della casa di Dio. Chiunque commetta un errore o non svolga il proprio dovere all’altezza degli standard viene mandato a predicare il Vangelo. È così che queste persone comprendono questo dovere. C’è qualche differenza tra questa interpretazione e il considerare la predicazione del Vangelo una propria responsabilità e un obbligo a cui adempiere nella vita? Se qualcuno la intende in questo modo, riesce forse a svolgere bene il proprio dovere? (No.) Dove ha sbagliato? Considera la più grande responsabilità e il più grande obbligo che una persona dovrebbe adempiere nella vita, cioè il lavoro di propagare il Vangelo, il compito più umile. Non lo vede come una sua responsabilità e un suo obbligo, e non lo intende come un dovere. Per quanto la casa di Dio tenga condivisioni sulla necessità di svolgere con devozione il proprio dovere e sul fatto che la predicazione del Vangelo sia uno di questi doveri, questa persona non riconosce che le cose stanno così. In cuor suo crede che i vari livelli di leader, lavoratori e supervisori della casa di Dio siano al vertice. Hanno un’autorità assoluta e alla fine riceveranno grandi ricompense e verranno perfezionati da Dio. I seguaci sotto di loro sono soltanto soldati di fanteria, soprattutto i lavoratori del Vangelo che interagiscono sempre con la gente all’esterno della chiesa. Tra tutti i lavori, il loro potrebbe essere il più difficile ed estenuante. Alla fine non puoi sapere per certo se queste persone verranno perfezionate. Non è forse un errore da parte loro se concepiscono in questo modo il dovere di predicare il Vangelo? Ci sono persone che vedono questa responsabilità sacra e questo obbligo sacro di predicazione del Vangelo come il compito più umile e lo collocano sul gradino più basso di una gerarchia di ranghi e gradi? Guardano dall’alto in basso questo dovere e anche coloro che lo svolgono. Quale punto di vista portano dunque con sé quando lo svolgono? (Lo vedono come temporaneo.) Qualcos’altro? Quando guadagnano qualcuno sono incuranti, e quando non riescono a guadagnare una certa persona non gliene importa nulla. Non considerano la predicazione del Vangelo parte del loro lavoro e non fanno ogni sforzo possibile per svolgere bene questo dovere. In cuor loro guardano dall’alto in basso il dovere di predicare il Vangelo, dunque quale sarà il risultato del loro lavoro di predicazione del Vangelo? Riescono forse a munirsi di tutti gli aspetti della verità per svolgere bene il dovere di predicare il Vangelo? Per guadagnare più persone, imparano forse a memoria estratti della parola di Dio e versetti della Bibbia e prendono dimestichezza con una varietà di testimonianze esperienziali in modo da poter risolvere i vari problemi che incontrano quando predicano il Vangelo? (No.) Se, durante la predicazione del Vangelo, persone che hanno una comprensione distorta e molte nozioni fanno loro delle domande difficili, come le affrontano? (Le abbandonano.) Questo è un tipo di atteggiamento. Si lamenteranno forse di Dio, dicendo: “Perché, quando predico il Vangelo, devo incontrare un individuo così assurdo senza alcuna comprensione spirituale? Che disdetta!”? Non hanno alcun amore per i potenziali destinatari del Vangelo e sperano che Dio non salvi la gente di questo tipo. Riguardo a questa questione non pregano Dio e non Ne ricercano le intenzioni, né tantomeno mostrano una qualche considerazione nei confronti di esse. Scelgono come trattare i potenziali destinatari del Vangelo secondo le preferenze della carne e, quando incontrano gente con molti problemi e nozioni serie, la abbandonano. Scelgono di predicare il Vangelo solo a persone con poche o nessuna nozione e non vogliono pagare alcun prezzo. Ogni volta che qualcosa nuoce alla loro vanità o dignità, o alla loro reputazione o al loro prestigio, ogni volta che qualcosa va contro le preferenze della carne o è in contrasto con i loro piaceri, che cosa scelgono di fare? Di arrendersi, di fuggire, di non adempiere a tale responsabilità, bensì di rifiutarla. Allo stesso tempo, in cuor loro, si lamentano interiormente di Dio: “Perché ho dovuto incontrare una persona così assurda con tutte queste nozioni? Perché farmi soffrire in questo modo? Ho perso la faccia, sprecato energie e non sono riuscito a guadagnare nessuno”. Segretamente, il loro cuore è pieno di risentimento verso Dio. Pertanto non sono disposti ad accettare il dovere di predicare il Vangelo e nemmeno ad adempiere alla responsabilità di predicarlo; se il loro atteggiamento verso il dovere di predicare il Vangelo è questo, allora non sono lontani dall’essere eliminati.
Nel processo di predicazione del Vangelo, molti lavoratori del Vangelo trattano il loro lavoro con un atteggiamento negligente e superficiale. Non cambiano mai. Non lo trattano mai con un atteggiamento di attenzione meticolosa, di prudenza e di timore di Dio. Pensano invece: “In ogni caso non ho niente in ballo, posso fare qualsiasi cosa. Il gruppo del Vangelo sembra divertente, perciò entrerò a farne parte”. Poi si accodano e predicano il Vangelo. In realtà, fanno sacrifici molto limitati durante questo processo. Si prendono semplicemente un po’ di tempo e si danno un po’ da fare, ma non pagano un prezzo effettivo. Predicano sempre il Vangelo secondo le preferenze della carne e le proprie nozioni e fantasie. Non seguono mai minimamente le verità principi. Molti amano predicare ai ricchi e ai benestanti ma non ai poveri. Amano predicare alle persone attraenti ma non a quelle dall’aspetto ordinario. Amano predicare a coloro con cui vanno d’accordo ma non a coloro con i quali non sono in sintonia. Amano predicare agli individui che hanno poche nozioni ma non a quelli che ne hanno troppe. Amano predicare alle persone che accettano il Vangelo prontamente, a coloro che lo accettano senza dover ascoltare troppi discorsi. Non vogliono predicare alla gente se questo comporta molti discorsi estenuanti. Per fare un esempio, supponiamo che una donna stia predicando il Vangelo e incontri un uomo che viene da una famiglia facoltosa, che possiede una casa e un’automobile, i cui genitori hanno un buon lavoro, che è figlio unico e che è attraente. Pensa che potrebbe vivere una vita agiata se riuscisse a sposarlo, così vuole predicare il Vangelo a costui, pensando che sarebbe fantastico se lui lo accettasse. Qualche altra persona cerca di fermarla dicendole che questo individuo non è un cercatore di verità, che non è qualcuno cui si possa predicare, ma lei dice: “Se condividiamo di più sulla verità, è possibile che lui arrivi ad accettarla. Se non predichiamo il Vangelo a un uomo così buono e non lo salviamo, questo non andrebbe forse contro le intenzioni di dio?” In realtà, ha il suo scopo personale. Non sta cercando di guadagnare questo individuo per portarlo davanti a Dio, bensì vuole farsi pubblicità e vendersi a lui. Dopo molta attività di marketing, alla fine ottiene quello che sta cercando e riesce a instaurare una relazione con lui per i propri scopi. Qual è il problema qui? In tutto ciò che lei fa, ci sono motivi che violano le verità principi. Alla fine, questa donna usa vari mezzi per “predicare con successo” il Vangelo a quest’uomo e addirittura lo sposa, dicendo: “Il più grande successo nel mio lavoro di predicazione del Vangelo è stato trovare uno spirito così affine. È una cosa che devo accettare da dio. Il matrimonio è decretato da lui. È stato del tutto a causa di una sua disposizione se ho incontrato e sposato questa persona. Questi sono il favore e la benedizione di dio”. Procede a formare una piccola famiglia e a vivere una vita felice. È ancora in grado di predicare il Vangelo? (No.) Dopo un anno o due, di tanto in tanto va a predicare il Vangelo quando è di buon umore, ma dedica la maggior parte del tempo alla vita familiare e il suo cuore diventa sempre più vuoto. Alla fine si rende conto che la vita familiare non è altro che pentole e tegami, mangiare, bere, divertirsi e subbuglio. Ha la sensazione che tutto sia privo di significato. Guardandosi indietro, riflette e pensa: “La fede in dio, quella sì che è ancora significativa. Fammi tornare sui miei passi, riprendere la fede e continuare a predicare il Vangelo!” Alla fine parla delle sue esperienze in modo pomposo, dicendo: “L’uomo è stato creato da dio, perciò non può lasciarlo. Non può vivere senza di lui. Come un pesce è condannato a morire senz’acqua, se l’uomo lascia dio, sicuramente non avrà una strada da percorrere nella vita. È per questa ragione che sono tornata, perché dio mi ha chiamata”. Che impudenza bell’e buona! Dopo essere tornata pretende di svolgere il suo dovere, dicendo: “Ogni cosa è vuota se non svolgo il mio dovere. Tutti devono fare il proprio”. Le parole delle persone che non praticano la verità e che non hanno alcun amore nei suoi confronti disgustano coloro che le sentono. Dici di non poter lasciare Dio, allora perché non chiederGli se ti vuole? Hai trovato un partner mentre svolgevi il tuo dovere, e poi hai abbandonato il dovere e sei fuggita. Perché non hai pregato Dio per chiederGli se fosse d’accordo e per scoprire il Suo atteggiamento? Hai adempiuto alle tue responsabilità? Hai portato a termine l’incarico che Lui ti ha affidato? Hai trattato Dio come Dio? Hai visto il tuo dovere come il tuo dovere? La risposta a tutte queste domande è no. Che cos’è Dio per te? È semplicemente un amico che hai incontrato sul ciglio della strada. Lo saluti e pensi immediatamente che siete amici. Se ti conviene prosegui con Lui, ma se non va a tuo vantaggio Gli dici addio. Poi, però, ripensi a Lui quando Ne hai bisogno. È questo il tipo di rapporto che hai. Se consideri Dio un amico che conoscevi un tempo, che cosa penserà Lui di te? Come ti tratterà? Ti senti triste, le tue giornate sono vuote, perciò hai bisogno di Dio. Inverti rotta e vuoi assolvere il tuo dovere. Dio ti affiderà forse un dovere con così tanta noncuranza? (No.) Perché no? Non lo meriti! Benché le persone di questo tipo riescano a svolgere il loro dovere dopo essere arrivate a credere in Dio, prima di portarlo a termine abbandonano Dio senza alcun preavviso, lasciando il proprio posto e abbandonando il lavoro. Come vede Dio tutto questo? Qual è la natura di questa condotta? (È un tradimento.) Il tradimento non è cosa da poco. Le persone come queste sono disertori! Come svolgono il loro dovere i disertori? Ricercano il proprio tornaconto in nome dello svolgimento del dovere. Fanno piani per garantirsi un futuro e un sostentamento mentre violano l’intenzione originale per la quale svolgono il loro dovere. Alla fine fuggono proprio mentre lo stanno assolvendo, il che li rende disertori. Una persona di questo tipo non si spende per Dio con un cuore sincero. Invece ha intenzioni e scopi personali e cerca di ingannare Dio, rivelando alla fine la sua vera natura. Questa non è forse gente che tradisce Dio? Alcuni dicono: “Nella casa di Dio non c’è forse la libertà di andare e venire?” C’è la libertà di andare e venire, questo è vero, ma quando si entra nella casa di Dio occorre sottoporsi a una valutazione. Sei libero di lasciarla e nessuno ti ostacolerà. Tuttavia, se vuoi tornare nella casa di Dio, non è così semplice. Devi essere esaminato e controllato dai leader e dai lavoratori della chiesa a tutti i livelli per dimostrare che il tuo pentimento è sincero. Solo allora verrai accettato. Dunque è facile uscire, ma difficile rientrare. Ho sentito che alcuni hanno trovato così difficile predicare il Vangelo e hanno sofferto così tanto da gettare via il loro fardello e fuggire. Qual è il problema qui? Che sono disertori. Che cos’è più importante durante la diffusione del lavoro del Vangelo? Tutti i lavoratori del Vangelo, soprattutto le persone responsabili di posizioni importanti, hanno un ruolo importante agli occhi di Dio. Se svolgi un ruolo importante nella diffusione del lavoro del Vangelo e diserti la tua posizione senza il permesso di Dio, non c’è trasgressione più grande. Non si tratta forse di un atto di tradimento nei confronti di Dio? (Sì.) Quindi, secondo il vostro punto di vista, Dio come dovrebbe trattare i disertori? (Dovrebbero essere messi da parte.) Essere messo da parte significa essere ignorato, lasciato libero di fare ciò che vuoi. Se una persona che è stata messa da parte prova pentimento, è possibile che Dio veda che il suo atteggiamento è sufficientemente pentito e voglia riaverla. Ma verso coloro che disertano il loro dovere, e solo verso costoro, Dio non assume questo atteggiamento. Dio come tratta queste persone? (Dio non le salva; le sdegna.) Giustissimo. Più specificamente, le persone che svolgono un dovere importante hanno ricevuto tale incarico da Dio e se lo disertano, per quanto abbiano fatto bene in passato o quanto bene facciano in seguito, agli occhi di Dio sono persone che L’hanno tradito e non avranno mai più l’opportunità di svolgere un dovere. Che cosa significa non ricevere un’altra opportunità? Se dici: “Provo rimorso. Ho un debito nei confronti di Dio. All’inizio non avrei dovuto fare una simile scelta. All’epoca sono stato ammaliato e fuorviato, e ora me ne rammarico. Imploro Dio di darmi un’altra occasione di svolgere il mio dovere in modo da avere l’opportunità di pentirmi per ciò che ho fatto con azioni meritorie e di rimediare ai miei errori”, Dio come affronterà questa questione? Quando dice che non hai più opportunità, non ti presterà mai più attenzione. È questo il Suo atteggiamento nei confronti dei disertori. Quando Dio affronta le persone che commettono trasgressioni ordinarie, potrebbe dire che si è trattato di una trasgressione momentanea o che è imputabile a un ambiente avverso, a una scarsa statura, a una mancanza di comprensione della verità o a qualche altra ragione di questo genere. In questo caso, Dio potrebbe dare loro l’opportunità di pentirsi. Ai disertori soltanto, tuttavia, Egli non offre una seconda occasione. Alcuni dicono: “Che cosa significa che Dio non dà seconde occasioni? Se questa persona volesse svolgere il suo dovere, Lui non lo permetterebbe?” Puoi svolgere il tuo dovere, puoi predicare il Vangelo, puoi anche ascoltare i sermoni ed entrare a far parte della chiesa. Quest’ultima non cancellerà il tuo nome dai suoi elenchi ma, per quanto riguarda Dio, a prescindere da come svolgi il tuo dovere e da come ti penti, Lui non ha bisogno di te e non ti approva, nemmeno se Gli offri manodopera. È questo il Suo atteggiamento. È possibile che alcuni non riescano a capire questa questione e dicano: “Perché Dio è così spietato e categorico quando affronta le persone di questo tipo?” Non è necessario che l’uomo capisca questa questione. Questa è l’indole di Dio. Questo è il Suo atteggiamento. Tu puoi pensare quello che vuoi: è Dio ad avere il potere di decidere. Ha il potere di agire in questo modo e di gestire così la questione. Che cosa può fare un qualsiasi essere umano? La gente può forse protestare? Chi ti ha detto di non seguire la retta via fin dall’inizio, di tradire Dio e di diventare un disertore? Il lavoro della diffusione del Vangelo non può essere portato a termine da un’unica persona, ne richiede molte. Se non riesci a svolgere il tuo dovere, Dio sceglierà un altro che ne sia capace. Se non fai la tua parte e non svolgi il tuo dovere, questo dimostra che sei cieco, confuso e stupido. Non sai che questa è una benedizione, perciò non la avrai. Dovresti semplicemente andartene! Se te ne vai ma torni dopo un po’, Dio ti vorrà ancora? No, non Gli importa. È questo il Suo atteggiamento nei confronti dei disertori, e solo verso di loro. Alcune persone hanno detto: “Dopo essere tornato e aver svolto il mio dovere, ho l’illuminazione dello Spirito Santo!” Inizialmente, quando hai svolto il tuo dovere, sei fuggito senza permesso e lo Spirito Santo non ti ha ostacolato. Ora che sei tornato, può ancora illuminarti? Non dare così tanta importanza alle tue sensazioni emotive. Dio non farà nulla di contrario ai Propri desideri e ha dei principi quando affronta tutti. Qual è l’avvertimento per la gente qui? Devi persistere nel tuo dovere, difendere la tua posizione e adempiere le tue responsabilità. L’atteggiamento di Dio nei confronti di simili disertori è forse troppo eccessivo? (No.) Perché dici di no? Come comprendi il fatto che non lo sia? Qualunque dovere una persona svolga, nel periodo attuale, ciascun dovere svolto da ciascun individuo ha forse un legame con ciò che è stato preordinato da Dio? Sono strettamente legati. Considerando la questione in questo modo, se sei in grado di svolgere il tuo dovere, questo non significa forse che Dio ha fatto molto lavoro? Lui ti ha predestinato fin dalla creazione del mondo. Ha predestinato l’era e l’età in cui nasci, il tipo di famiglia in cui vieni al mondo, l’influenza che essa ha su di te, il dovere che Dio ti chiede di svolgere e le cose che ti è stato permesso di imparare in anticipo. Per esempio, se hai studiato una lingua straniera, ora possiedi questa levatura, questo talento, che ti consente di svolgere efficacemente il tuo dovere. Dio ha fatto molto lavoro preparatorio. A quale scopo fa questi preparativi? Forse per permetterti di distinguerti dalla folla? Di perseguire il mondo e servire Satana? Assolutamente no! Dio vuole che tu offra le cose che ti ha dato nella Sua casa, nella diffusione del Suo Vangelo e nel Suo piano di gestione. Tuttavia, se non riesci a offrire ciò che ti ha dato ma invece servi Satana, come Si sentirà Dio? Come gestirà la questione? Come dovrebbe gestirla secondo la Propria indole? Ti allontanerà da Sé con un calcio. Non ti vuole. Dimentichi la Sua gentilezza e tradisci la Sua fiducia. Non riconosci il tuo Creatore né torni da Lui. Non dedichi a Dio ciò che Egli ti ha dato, ma invece lo offri a Satana. È un grave tradimento e Dio non vuole un simile traditore!
Nell’opera di salvezza dell’umanità da parte di Dio, la levatura che ciascun individuo possiede lo rende all’altezza di svolgere il dovere che gli spetta. Inoltre, l’esperienza e la conoscenza che acquisisce dopo essere arrivato a credere in Dio e anche le verità che comprende devono essere tutte usate per svolgere il proprio dovere. Solo così la gente può contribuire con un umile sforzo al lavoro di diffondere il Vangelo del Regno. Che cos’è questo umile sforzo? È il dovere che una persona dovrebbe svolgere. Dio ti permette di capire la verità e di possedere intelligenza e saggezza affinché tu possa svolgere bene il tuo dovere. Questo è il valore e il significato della tua vita. Se non vivi questo valore e questo significato, dimostri di non aver acquisito nulla dalla fede in Dio. Sei diventato inutile spazzatura nella Sua casa. Se ciò che vivi sono Satana e la carne, Dio può forse ancora volerti? Il valore e il significato della tua vita sono spariti. Agli occhi di Dio dovresti soltanto scomparire dalla Sua casa, svanire per sempre. Non ti vuole più. Inoltre, nel periodo dell’espansione della Sua opera di gestione, tutti coloro che seguono Dio svolgono il loro dovere e tutti hanno subito ripetutamente la repressione e le crudeli persecuzioni del gran dragone rosso. Il cammino per seguire Dio è accidentato e dissestato, nonché straordinariamente difficile. Chiunque abbia seguito Dio per più di due o tre anni l’avrà sperimentato in prima persona. Il dovere svolto da ciascun individuo, sia esso un compito fisso o un incarico temporaneo, viene dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio. Le persone possono essere arrestate spesso e il lavoro della chiesa può essere disturbato e rovinato, e può esserci un’evidente carenza di persone per assolvere i doveri, soprattutto di quelle con buona levatura e competenze professionali, che sono in minoranza; ma, grazie alla guida di Dio, grazie alla Sua potenza e autorità, la casa di Dio è già uscita dai tempi più difficili e tutto il suo lavoro ha preso la strada giusta. Per l’uomo questo sembra impossibile, ma per Dio nulla è difficile da portare a termine. I trent’anni da quando è apparso e ha iniziato a operare fino a oggi sono stati caratterizzati da tempeste e tribolazioni di ogni tipo. Se non fosse stato per la guida di Dio e per le Sue parole che permeano la gente di fede e di forza, nessuno sarebbe arrivato fino a questo punto. Tutto il Suo popolo eletto l’ha sperimentato personalmente. Il lavoro della casa di Dio non fila mai liscio, comincia da zero, si svolge con grande difficoltà ed è irto di problemi. Perché? Perché affrontiamo non solo la repressione e le persecuzioni forsennate del regime del gran dragone rosso ma anche discriminazioni, calunnie e condanne da parte dell’intero mondo religioso e dell’umanità corrotta; persino l’era intera ci abbandona e ci reprime. Tutta l’opera di gestione di Dio si avvia e agisce in un ambiente e in condizioni che sono piene delle tendenze malvagie di Satana e in cui Satana è al potere. Non è affatto facile, anzi è straordinariamente difficile. Pertanto, ogni persona che riesce ad assolvere un dovere è un conforto per Dio e che essa svolga un dovere è una cosa rara e preziosa. La sincerità, la devozione e il prezzo che ciascun individuo riesce a offrire, come anche il suo atteggiamento di sincerità e responsabilità verso il dovere, di sottomissione all’incarico da parte di Dio e di riverenza nei Suoi confronti, Gli stanno molto a cuore ed Egli considera queste cose molto importanti. Per contro, Dio nutre il massimo ribrezzo nei confronti delle persone che disertano il proprio dovere o che lo prendono come uno scherzo, e per i diversi comportamenti, azioni e manifestazioni di tradimento nei confronti di Dio, poiché tra i vari contesti, persone, eventi e cose disposti da Dio, queste persone svolgono il ruolo di ostacolare, danneggiare, ritardare, disturbare o influenzare il progresso dell’opera di Dio. E, per questo motivo, cosa prova Dio e in che modo reagisce nei confronti dei disertori e delle persone che Lo tradiscono? Che atteggiamento assume Dio? (Le odia.) Nient’altro che ribrezzo e odio. Prova pietà? No: non potrebbe mai provare pietà. Alcuni dicono: “Dio non è forse amore?” Perché non ama simili persone? Non sono degne di amore. Se tu le ami, allora il tuo amore è sciocco, e il fatto che tu le ami non significa che le ami anche Dio; tu puoi anche averle a cuore ma Dio non lo fa, perché in queste persone non c’è nulla che ne sia degno. Quindi, Dio abbandona tali persone con determinazione e non concede loro una seconda possibilità. Questo è ragionevole? Non solo è ragionevole, ma è soprattutto un aspetto dell’indole di Dio, ed è anche la verità. Durante la predicazione del Vangelo, alcuni non accettano alcuna parte della verità. Agiscono sempre in maniera arbitraria e sconsiderata, secondo la loro volontà. Sono intoppi e ostacoli al lavoro di diffusione del Vangelo. Svolgono un ruolo negativo disturbando, intralciando e rovinando il lavoro del Vangelo, ostacolandone la diffusione. Pertanto, l’atteggiamento di Dio nei confronti di queste persone è di ribrezzo e di odio. Devono essere eliminate. È così che viene rivelata l’indole giusta di Dio. Alcuni dicono: “Non è un po’ eccessivo gestire simili individui in questo modo?” Non c’è nulla di eccessivo. Di fronte a simili diavoli, Dio può provare soltanto ribrezzo e odio. Egli non Si camuffa. La Sua indole è giusta e chiaramente visibile. Quali sono i due aspetti più importanti dell’indole giusta di Dio? (La copiosa misericordia e l’ira profonda.) Qual è il punto qui? Chi patisce l’ira profonda di Dio? Essa ricade su chi si oppone a Dio, respinge la verità e segue Satana. Dio non vuole coloro che sono decisi a seguire Satana, né vuole traditori e disertori. Alcuni dicono: “In un momento di debolezza ho scelto di non assolvere il mio dovere, ma, in realtà, non volevo abbandonare Dio né tornare nel mondo e dalla parte di Satana”. A prescindere che tu sia stato debole o sia voluto tornare nel mondo, Dio può dimostrare misericordia e tolleranza nell’affrontare la tua debolezza, a seconda della situazione. Dio è copiosamente misericordioso. Gli esseri umani convivono con la loro indole corrotta e, in certe circostanze, è inevitabile che si sentano deboli, negativi o indolenti. Dio sottopone tutto a scrutinio e li tratterà secondo la situazione. Se non sei un disertore, non ti tratterà come tale. Se sei debole, ti tratterà sicuramente in base alla tua debolezza. Se momentaneamente riveli corruzione, sei debole o smarrisci la via, allora Dio ti illuminerà, ti guiderà e ti sosterrà. Ti tratterà come qualcuno dotato di scarsa statura che non capisce la verità, poiché questo problema non riguarda la tua natura essenza. Perché Dio non affronta queste persone abbandonandole? Perché non vogliono respingere Lui né la verità e non vogliono seguire Satana. Manifestano soltanto un momento temporaneo di debolezza e sono incapaci di superarlo, perciò Dio offre loro un’altra possibilità. E, allora, come vanno trattate queste persone che sperimentano una debolezza momentanea e non riescono a svolgere i loro doveri, ma poi tornano a farlo? Dovrebbero essere accettate. Questo caso è per natura diverso da quello dei disertori, perciò non puoi applicare la stessa regola o adottare lo stesso approccio con loro. Alcuni non stanno vivendo una debolezza; sono effettivamente dei disertori. Se li riprendi, diserteranno di nuovo quando incontreranno una situazione analoga. Una persona del genere non è un disertore momentaneo; sarà sempre un disertore. È per questa ragione che Dio scaccia simili persone e non le riprende mai. Questo non è affatto eccessivo. Siccome non vengono mai riprese, questo significa che Dio può salvare chiunque altro, ma non queste persone. Quando vede che al gruppo di persone della salvezza manca una persona può aggiungere qualcun altro, ma gli individui di questo tipo non sono graditi. Vengono tagliati fuori per sempre e sono indesiderati.
C’è un’altra categoria di individui che, mentre predica il Vangelo, disturba e rovina spesso il lavoro del Vangelo, ma che ha anche svolto un qualche lavoro e guadagnato alcune persone. Queste si possono forse considerare buone azioni da parte di costoro? Per il momento mettiamo da parte la questione se abbiano compiuto delle buone azioni. Diciamo anzitutto che simili persone, mentre predicano il Vangelo, disturbano e rovinano spesso il lavoro del Vangelo. Per esempio, se una persona è incaricata del lavoro del Vangelo e compete sempre con altri per il prestigio e il potere oppure ha frequenti dispute con gli altri, disturbando e rovinando il lavoro del Vangelo, Dio come vedrà questa questione? Bilancerà i successi e gli errori di questa persona oppure la affronterà in qualche altro modo? (Le darà una nota di demerito.) Perché? Pur avendo predicato ad alcune persone, svolto un qualche lavoro e raggiunto alcuni risultati, questo individuo ha continuato a compiere azioni malvagie. Benché non commetta errori gravi, ne fa spesso di minori. Che cosa significa questo? Significa non praticare la verità, contendersi la fama, i guadagni e il prestigio, parlare senza un briciolo di devozione, non ricercare mai le verità principi, agire spesso arbitrariamente e senza freni, non fare mai alcun cambiamento ed essere come i non credenti, cosa che ha un influsso nocivo sulla vita della chiesa e sul popolo eletto di Dio e che induce alcuni nuovi credenti a cadere in fallo. Queste non sono forse azioni malvagie? (Sì, lo sono.) Se le persone hanno commesso simili azioni malvagie, anche se hanno lavorato sodo per svolgere il loro dovere, hanno davvero adempiuto alla loro responsabilità? Hanno veramente svolto il loro dovere all’altezza degli standard? Dio come vede costoro? Sebbene abbiano svolto un qualche lavoro, possono ancora compiere sconsideratamente il male; stanno dunque svolgendo il loro dovere? (No.) Allora perché possono compiere il male con tanta sconsideratezza? Sotto un certo aspetto, ciò dipende dalla loro indole corrotta. Da un altro punto di vista, queste persone adottano la mentalità del caso. Pensano: “Ho fatto un sacco di bene predicando il Vangelo. In questa o quella chiesa, centinaia di persone sono lì perché io ho predicato loro il Vangelo. Se costoro potranno essere salvati, il mio merito sarà grande. Dunque come potrebbe Dio non ricordarSi di me? Quando prende in considerazione queste persone, non può condannarmi”. Non si stanno sopravvalutando? Hanno forse un cuore che teme Dio? Sono persone che si spendono per Lui con cuore sincero? Come Paolo, cercano di ottenere ricompense e corone. Non hanno posto per Dio nel cuore. Non Ne comprendono l’indole e osano fare accordi con Lui. Ciò dimostra che non possiedono un minimo di verità realtà. C’era una persona che predicava il Vangelo da alcuni anni e aveva maturato una certa esperienza. Mentre predicava il Vangelo, ha patito molte avversità, ed è stata persino arrestata e condannata a molti anni di detenzione. Dopo essere uscita di prigione, ha ripreso a predicare il Vangelo e ha guadagnato diverse centinaia di persone, alcune delle quali si sono poi rivelate individui di talento; alcune sono state addirittura nominate leader o lavoratori. Di conseguenza, questo individuo si riteneva degno di grandi riconoscimenti, e considerava ciò come un capitale, di cui si vantava ovunque andasse, mettendosi in mostra e testimoniando sé stesso: “Sono stato in carcere otto anni, ma sono rimasto saldo nella mia testimonianza. Mentre predicavo il Vangelo, ho guadagnato molte persone, alcune delle quali ora sono leader o lavoratori. Merito un riconoscimento nella casa di dio, ho apportato un contributo”. Ovunque predicasse il Vangelo, si vantava di sé stesso con i leader o con i lavoratori locali. Diceva anche: “Dovete ascoltarmi; persino i vostri leader superiori devono essere educati nel rivolgersi a me. Do una lezione a chi non lo è!” Si tratta di una persona prepotente, non è così? Se non avesse predicato il Vangelo e guadagnato quelle persone, un simile individuo oserebbe mai essere così pieno di sé? In effetti, sì. Il fatto che sia in grado di essere così pieno di sé dimostra che è nella sua natura. È la sua natura essenza. Diventa così arrogante da non possedere la minima ragionevolezza. Dopo aver predicato il Vangelo e guadagnato alcune persone, la sua natura arrogante si accresce ed egli diventa ancora più borioso. Le persone di questo tipo si vantano del proprio capitale e cercano di rivendicare il proprio merito ovunque vadano, ed esercitano addirittura pressioni sui leader di vari livelli, nel tentativo di equipararsi a loro, convinti persino di meritare loro stessi il ruolo di leader superiore. Sulla base del comportamento manifestato da un simile individuo, dovrebbe essere chiaro a tutti noi che tipo di natura egli possieda, e quale sarà verosimilmente il suo esito. Quando un demone malvagio si infiltra nella casa di Dio, prima offre una modesta manodopera e poi si rivela per ciò che è veramente; non presta ascolto, a prescindere da chi lo poti, e persiste nel combattere contro la casa di Dio. Qual è la natura delle sue azioni? Agli occhi di Dio, sta sfidando la morte, e non si fermerà finché non si sarà ucciso. Questo è l’unico modo appropriato per definirlo. L’espressione “sfidare la morte” ha un significato concreto. Quale? È una buona cosa quando la gente è in grado di svolgere il proprio dovere. Alcuni nascono con certe doti, il che è una benedizione, ma se non seguono la retta via finiscono nei guai. Per esempio, alcuni hanno la capacità di parlare con eloquenza. Sanno rivolgersi a persone diverse e conversare facilmente con chiunque. Si può anche considerare come una specie di capacità innata. Invece di dire anzitutto se sia una cosa buona o cattiva, l’essenziale è valutare la natura della persona e se quest’ultima stia percorrendo la retta via o una strada malvagia. Nel periodo dell’opera di diffusione del Vangelo da parte di Dio, hai messo a disposizione i tuoi talenti, riflettuto molto e guadagnato molte persone. Questa non è una cosa cattiva di per sé. Hai contribuito al lavoro del Vangelo con i tuoi sforzi, cosa che è degna di essere ricordata da Dio. Se, senza clamore, svolgi bene questo dovere, i fratelli e le sorelle ti rispetteranno quando vedranno il tuo lavoro, e se qualcuno non capirà qualcosa si rivolgerà a te e ti chiederà consigli in merito; se hai umanità e persegui la verità, la gente ti apprezzerà e Dio ti benedirà. Tuttavia, può succedere che tu non imbocchi la retta via. Puoi considerare questo piccolo dono di Dio un capitale e arrivare al punto di vantarti ovunque di essere stato in carcere. In realtà, finire in carcere non è niente di speciale. Nel paese del gran dragone rosso, molte persone sono state arrestate e incarcerate per aver predicato il Vangelo o svolto il lavoro della chiesa. Questo non andrebbe considerato un capitale, bensì un tipo di sofferenza che è consono che le persone patiscano. Se hanno una testimonianza da rendere dopo la sofferenza possono testimoniare le azioni di Dio, il modo in cui si sono affidati a Lui per sconfiggere Satana durante le persecuzioni, quale tipo di sofferenza hanno patito e cosa ne hanno ricavato. È questa la strada giusta. Tuttavia, di proposito le persone non la intraprendono, bensì se ne vanno in giro a vantarsi di sé stesse ovunque. “Sono stato in carcere per moltissimi anni e ho sofferto moltissimo, perciò è così che dovreste trattarmi. Se non lo fate, siete ciechi, ignoranti e privi di cuore”. Non hanno imboccato la strada giusta, vero? Inizialmente, il fatto che siano state incarcerate, che abbiano sofferto senza vendersi e che siano rimaste salde nella loro testimonianza dopo essere state condannate era una buona cosa, degna di essere ricordata da Dio. Costoro, tuttavia, deliberatamente non hanno fatto ciò che avrebbero dovuto. Ovunque andassero, si vantavano dei loro successi per guadagnare il rispetto e la compassione della gente. Sono arrivati persino a pretendere alcune cose materiali. Questo equivale a cercare una ricompensa per i propri successi. Qual è il significato implicito della ricerca di ricompense in questo modo dalle persone? Questi individui possono chiedere di essere ricompensati dalle persone, quindi possono forse chiedere ricompense a Dio? Vanno dalla gente e chiedono ricompense sufficienti, chiedono reputazione, fama e guadagno, prestigio e piaceri della carne, e poi vanno a chiedere ricompense a Dio. Non è come quello che ha fatto Paolo? Inoltre, hanno guadagnato molte persone svolgendo questo dovere. Per quanto riguarda Dio, se sono in grado di continuare a svolgere il loro dovere sulla base di una comprensione della verità e di continuare ad adempiere bene questa responsabilità, Lui continuerà ad affidare loro la predicazione del Vangelo. Tuttavia scelgono di non farlo, bensì pensano di avere meriti e requisiti sufficienti per poterli sbandierare davanti a tutti. Pertanto non svolgono alcun lavoro, bensì cominciano a chiedere di essere ricompensati. Ovunque vadano si vantano, sfoggiano il loro capitale, confrontano i meriti e ostentano le centinaia o migliaia di persone che hanno guadagnato predicando il Vangelo. In questo, non rendono gloria a Dio e non Ne testimoniano mai l’onnipotenza e la saggezza. Questo non è forse sfidare la morte? Credono in Dio, ma non percorrono la retta via. Qual è dunque il loro atteggiamento nei confronti dell’ascolto dei sermoni e delle condivisioni? Pensano: “Non è necessario che ascolti, sono stato in carcere, non sono diventato un giuda, ho una testimonianza da rendere. Inoltre ho guadagnato più persone di chiunque altro, ho pagato il prezzo più alto. Ho patito ogni avversità, mi sono aperto un varco tra gli arbusti e ho dormito nelle caverne. Non ci sono sofferenze che non riesca a sopportare e non c’è luogo in cui non sia stato. Chi tra voi può reggere il confronto con me? Pertanto non è necessario che io comprenda totalmente i sermoni che ascolto. L’ascolto dei sermoni non serve forse solo a metterli in pratica? Io ho già fatto tutto, ho vissuto tutto questo. Non c’è nulla di così ragguardevole nemmeno nell’incarnazione di dio”. Che tipo di persona pronuncia parole come queste? (Paolo.) Questo è Paolo riportato in vita. Costoro dicono anche: “Voi non siete abili quanto me. Se lo foste, non dovreste ascoltare così tanti sermoni né scrivere attentamente, copiare e memorizzare le parole di dio ogni giorno. Guardate me: ho guadagnato moltissime persone predicando il Vangelo. Quando mai ho studiato come fate voi? Non ne ho bisogno; non appena lo spirito santo compie la sua opera, io ho ogni cosa”. Questo non rivela forse una grande stupidità? La loro arroganza non conosce limiti. Come vedono l’accettazione dell’opera di Dio e il perseguimento della salvezza? Come un gioco da ragazzi. Credono di aver manifestato un minimo di buon comportamento e di aver svolto un po’ di lavoro, di aver finito il loro percorso e combattuto la loro battaglia, perciò l’unica cosa che resta da fare è ricevere la corona. Per loro, un Dio che non dà corone non è affatto un Dio. In questo, condividono la stessa opinione delle persone religiose. Dicono anche: “Ormai ho patito tutto ciò che c’è da patire e ho pagato ogni prezzo. Ho sofferto quasi quanto dio. Dovrei poter ricevere la sua ricompensa”. Queste persone non sono forse come Paolo? Classificano sempre la gente in base alle qualifiche e all’anzianità. Per poco non hanno detto che per loro il vivere è cristo. Se vogliono davvero essere cristo, finiranno nei guai. Questo è un secondo Paolo. Un individuo che percorre questa strada ha ancora margine per fare marcia indietro? Assolutamente no. Questa strada è il vicolo cieco degli anticristi.
Perché alcune persone che hanno creduto in Dio per molti anni percorrono la strada degli anticristi? Questo è determinato dalla natura essenza dell’individuo. Tutte le persone malevole, tutte quelle senza coscienza e ragionevolezza, sono persone che non amano la verità. È per questa ragione che scelgono in maniera naturale di percorrere la strada degli anticristi dopo essere arrivate a credere in Dio. Tutti credono in Lui, leggono le Sue parole e ascoltano i sermoni, allora perché alcuni scelgono di prendere la strada del perseguimento della verità? Perché altri scelgono di prendere la strada del perseguimento della fama, del guadagno, del prestigio e delle benedizioni? I loro ambienti oggettivi sono simili, ma il loro carattere e le loro preferenze personali sono diversi, così le persone scelgono strade diverse. Le pecore di Dio ascoltano la Sua voce. Egli ha pronunciato moltissime parole negli ultimi giorni, ed esse vengono pronunciate da quasi trent’anni, ma queste persone non le capiscono. Sono dunque pecore di Dio? (No.) Se non lo sono, non sono degne di essere chiamate esseri umani. Su cosa si concentrano coloro che non amano la verità e non la perseguono? Cosa perseguono? Dovrebbe essere facile vedere che il loro desiderio di perseguire prestigio e benedizioni è particolarmente forte e che non ascoltano la verità comunque tu condivida su di essa. Non solo non riescono ad accettarla, ma continuano ostinatamente a perseguire la fama, il guadagno e il prestigio. Non solo non hanno alcuna consapevolezza di sé, ma confrontano sempre i meriti e si vantano del proprio capitale ovunque. Qual è la natura di una simile condotta e di simili pratiche? (Sfidare la morte.) Esatto. È così che Paolo sfidò la morte. Dopo aver ascoltato sermoni per moltissimi anni, le persone sono ancora capaci di essere come Paolo senza pentirsi. Non hanno alcuna comprensione della verità e non la accettano minimamente. Questo non equivale forse a sfidare la morte? All’inizio, quando gli individui non comprendono la verità, manifestano alcuni comportamenti e pratiche che provengono dalla volontà umana e che sono adulterati, oppure possono manifestare una qualche tendenza a stringere accordi, o ancora intenzioni e desideri personali. Dio non guarda tutto questo, perché costoro non capiscono la verità. Quando le Sue parole non erano ancora state rese così chiare all’uomo, Dio gli ha permesso di avere corruzione, adulterazione, debolezza e lo stringere accordi. Ora Dio ha parlato molto e in misura sufficiente, eppure ti ostini ancora a credere che le cose cui resti ancorato e i comportamenti che pratichi siano corretti. Neghi queste parole di Dio o addirittura le disprezzi e le ignori, guardando senza vedere e ascoltando senza sentire. Qual è l’atteggiamento di Dio nei confronti di simili persone? Dio come vede le cose di questo tipo? Dirà che non ami la verità, che non ami le cose positive e che sei un miscredente. La gente di questo tipo non crede che esista la verità, che tutto ciò che Dio ha detto sia la verità e la strada dell’uomo verso la salvezza. Non accetta questo fatto. Anche se le persone di questo genere non negano queste parole di Dio, non le accettano nemmeno. Dal loro comportamento e da ciò che rivelano, puoi vedere che non sono sulla strada del perseguimento della verità. Quale strada stanno percorrendo? Affidandosi al proprio capitale e ai propri successi per cercare ricompense da Dio, percorrono la strada di Paolo. Per quanto quest’ultimo venga analizzato in profondità, non individuano le stesse cose in sé stessi. Per quanto Paolo venga analizzato in profondità non invertono rotta, non si pentono e non arrivano a conoscere sé stessi. Credono ancora che tutto ciò che fanno sia giusto e conforme alla verità. Per quante parole Dio pronunci, per quanto Egli analizzi in profondità la gente di questo tipo e la condanni, costoro non riflettono mai su sé stessi. Le loro idee sulla fede in Dio, la loro intenzione di ottenere benedizioni e la loro pratica di stringere accordi con Lui rimangono, incrollabili e immutate. Per quale ragione? Non riescono a capire la voce di Dio e non la ascoltano. Qualunque cosa Lui dica, ha scarsa importanza per loro. “Tu di’ pure ciò che vuoi, ma permettimi di andare per la mia strada. Tu sei tu, io sono io. Qualunque cosa tu faccia e qualunque sia la tua intenzione, che cosa rappresenta per me? Non c’entra nulla con la mia vita o la mia morte”. Che razza di persone sono queste? (Miscredenti.) In chi credono? In sé stessi. Simili individui non sono forse detestabili? (Sì, è vero.) Sono detestabili e dovrebbero perire. Non sono coloro che saranno salvati da Dio. Pertanto, tra quanti predicano il Vangelo, se ci sono molte persone che si adagiano sempre sugli allori, che ostentano la loro anzianità e chiedono a Dio ricompense per i meriti passati, finiranno nei guai. A causa della loro condotta, l’esito sarà definito come sfidare la morte. Così, quando incontri una persona di questo tipo, è opportuno che la esorti a non sfidare la morte? Se riesce ancora a predicare il Vangelo, non dirglielo. Puoi ricordarglielo, metterla in guardia e guidarla tramite accenni indiretti per aiutarla il più possibile. Tuttavia, se la sua essenza e indole sono davvero identiche a quelle di Paolo, come dovremmo trattarla? Sapere che sta sfidando la morte, ma senza dirle la verità e incoraggiarla comunque, permettendole di continuare a prestare servizio: questo si chiama umiliare i satana. È opportuno farlo? (Sì, lo è.) È la saggezza di Dio usare i satana perché prestino servizio. Se tratti i fratelli e le sorelle in questo modo, è un’azione malvagia e Dio la detesta. Se utilizzi i satana perché prestino servizio, questo si chiama umiliare i satana. Questa si chiama saggezza. Il gran dragone rosso, i satana e i diavoli servono il popolo eletto di Dio. Questa è opera di Dio? (Sì, lo è.) Come dovremmo vedere tutto questo? Questa è la saggezza di Dio. Questa cosa non si può condannare. Questa è la verità. Devi usare i satana, queste cose; se non li usi perché prestino servizio, una parte del lavoro non sarà fatta bene e non sarà facile ottenere risultati. Anche coloro che percorrono la strada del perseguimento della verità e della salvezza hanno una fase in cui offrono manodopera, ma non è permanente. Dio non usa la saggezza per spingerti a prestare servizio, ma piuttosto sei tu a dover attraversare questa fase. Siccome non comprendi la verità, fai molte cose senza principi ma secondo la tua volontà. In termini di essenza, sei riluttante a offrire manodopera, ma in termini di fatti oggettivi lo stai facendo. Solo quando le persone offrono bene manodopera e comprendono a poco a poco le intenzioni di Dio e la verità, possono effettuare, passo dopo passo, la transizione verso il perseguimento della verità, svolgere davvero il loro dovere, sottomettersi a Dio e accordarsi alle Sue intenzioni e imboccare gradualmente la strada della salvezza. Tuttavia, questa manodopera è una cosa totalmente diversa dall’usare i satana perché prestino servizio. È di diversa natura. Dio non fa che usare i satana perché prestino servizio; Dio non salva i satana. Gli operai che credono in Lui con un cuore sincero e che riescono a perseguire la verità sono i destinatari della Sua salvezza. Nel caso di alcuni operai, il loro servizio viene usato quando è utile ma, se intralciano e disturbano il lavoro della chiesa, devono essere messi in guardia severamente. Se non si pentono, verranno scacciati ed espulsi. È così che vanno trattati. Se di norma riescono a offrire manodopera onestamente e non intralciano il lavoro, allora lascia che continuino a offrire manodopera. Forse un giorno comprenderanno la verità e potranno essere salvati. Questa è una buona cosa, allora perché non farla volentieri? Non si può condannare qualcuno prima del tempo. Qual è la ragione per cui alcuni vengono condannati? Perché il disturbo che arrecano è troppo grave. Per quanto tu condivida sulla verità con loro, non saranno in grado di accettarla e svolgeranno male il loro dovere. La loro natura essenza è identica a quella di Paolo. Si rifiutano ostinatamente di pentirsi. Senza dubbio sfidano la morte. Nella chiesa ci sono sicuramente persone di questo tipo, anche tra coloro che predicano il Vangelo. Che cosa pensate, è una buona cosa lasciare che simili individui conoscano la reale verità? Temete che la conoscano? (Non lo temiamo.) Se le persone così riescono a riconoscersi in questo e a pentirsi, è una buona cosa. Devi dare una possibilità agli individui. Non darli per persi. Tuttavia, se conoscono la reale verità ma non cambiano i loro modi e continuano a causare disturbo, allora questo equivale davvero a sfidare la morte. Quando le persone non sono sulla retta via, non si concede loro alcun riguardo. Gli individui di questo genere andrebbero allontanati ed eliminati.
Fondamentalmente, questi sono i principi che riguardano la pratica della predicazione del Vangelo. Nel predicare il Vangelo, le persone devono adempiere alla loro responsabilità e trattare con serietà ogni potenziale destinatario del Vangelo. Dio salva l’uomo nella misura più ampia possibile, e le persone devono avere considerazione per le intenzioni di Dio, non devono trascurare con leggerezza chiunque stia cercando e indagando la vera via. Inoltre, nel predicare il Vangelo, devi afferrare i principi. Per ogni persona che sta indagando la vera via devi osservare, capire e comprendere cose come il suo contesto religioso, la questione se la sua levatura sia buona o cattiva e il suo carattere. Se trovi una persona assetata di verità, in grado di comprendere le parole di Dio e di accettare la verità, allora quella persona è stata predestinata da Dio. Dovresti tentare con tutte le tue forze di condividere con lei sulla verità e di guadagnarla, a meno che non sia di scarsa umanità e di pessimo carattere, in cui la sua sete sia una finzione e in cui controbatta senza fine e si aggrappi stretta alle sue nozioni; in questi casi, dovresti accantonarla e rinunciare a lei. Alcuni di coloro che stanno indagando la vera via hanno abilità di comprensione e possiedono grande levatura, ma sono molto arroganti e presuntuosi e si aggrappano strettamente alle loro nozioni religiose. In tali circostanze, per aiutare a eliminare queste nozioni dovresti condividere con loro sulla verità con amore e pazienza. Dovresti rinunciare solo se non accetteranno la verità a prescindere da come tu condivida con loro su di essa; allora avrai adempiuto ai tuoi obblighi e mostrato il massimo grado di gentilezza. In breve, non rinunciare a cuor leggero a nessuno che sia in grado di riconoscere e di accettare la verità. Fintanto che sono disposti a indagare la vera via e sono capaci di cercare la verità, dovresti fare tutto il possibile per leggere loro più parole di Dio e condividere con loro su più verità, per testimoniare l’opera di Dio e per risolvere le loro nozioni e questioni, in modo da guadagnarli e portarli davanti a Dio. Questo è in linea con i principi della predicazione del Vangelo. Come si fa dunque a guadagnarli? Se, nell’interagire con loro, ti accerti che sono dotati di buona levatura e di buona umanità, devi fare tutto il possibile per adempiere alla tua responsabilità; devi pagare un certo prezzo e usare certi modi e metodi, e non importa quali modi e metodi usi, purché li adoperi per guadagnare quella persona. In sintesi, per guadagnarla, devi adempiere alla tua responsabilità, usare l’amore e fare tutto ciò che è in tuo potere. Devi condividere su tutte le verità che comprendi e fare tutto ciò che devi. Anche se quella persona non viene guadagnata, tu avrai la coscienza a posto. Avrai fatto tutto ciò che puoi. Se non condividi chiaramente sulla verità e quella persona resta aggrappata alle sue nozioni, e se perdi la pazienza e rinunci a lei di tua iniziativa, questa è una negligenza nei confronti della tua responsabilità e questa sarà per te una trasgressione e una macchia. Alcuni dicono: “Questa macchia significa forse che sono stato condannato da Dio?” Dipende dal fatto che ci si comporti in questo modo intenzionalmente e abitualmente oppure no. Dio non condanna le persone per trasgressioni occasionali; basta che si pentano. Quando invece fanno consapevolmente qualcosa di sbagliato e rifiutano di pentirsi, Dio le condanna. Come potrebbe Dio non condannarle quando sono chiaramente consapevoli della vera via eppure peccano deliberatamente? Secondo le verità principi, si tratta di un comportamento irresponsabile e superficiale e, come minimo, queste persone non hanno adempiuto alla loro responsabilità; è così che Dio giudica i loro errori. Se rifiutano di pentirsi, saranno condannati. Quindi, per ridurre o evitare tali errori, le persone dovrebbero fare tutto il possibile per adempiere alle proprie responsabilità, cercando attivamente di risolvere tutte le domande poste da chi sta indagando la vera via, e sicuramente non rimandando né procrastinando questioni cruciali. Se una persona che sta indagando la vera via pone ripetutamente una domanda, come dovresti rispondere? Dovresti essere pronto a dedicare tempo e fatica a rispondere, e dovresti trovare un modo per condividere chiaramente sul suo quesito, finché lo capisce e non ripete più la domanda. Allora avrai adempiuto la tua responsabilità e il tuo cuore sarà libero da sensi di colpa. Cosa più importante, sarai libero da sensi di colpa al riguardo nei confronti di Dio, perché questo dovere, questa responsabilità ti sono stati affidati da Dio. Quando tutto ciò che fai lo fai dinanzi a Dio, di fronte a Lui, quando tutto viene confrontato con la parola di Dio, e fatto secondo le verità principi, allora la tua pratica sarà completamente in linea con la verità e con le richieste di Dio. In questo modo, tutto ciò che fai e dici sarà di beneficio alle persone, ed esse lo approveranno e lo accetteranno con facilità. Se le parole che pronunci sono illuminanti, concrete e chiare, allora sarai in grado di evitare dispute e contrasti, dando modo alle persone di comprendere la verità, e edificandole. Se le parole che pronunci sono confuse e ambigue e la tua condivisione della verità è opaca, non illuminante, né concreta, non riuscirai a risolvere le nozioni e i problemi delle persone, e tali persone saranno propense ad appigliarsi ai tuoi difetti, a giudicarti e a condannarti. Quei problemi saranno ancora meno facili per te da risolvere; potresti dover condividere su molti altri passi delle parole di Dio prima che la gente riesca a capire la verità e ad accettarla. Bisogna quindi parlare con saggezza quando si predica il Vangelo e condividere sulla verità con trasparenza, in modo tale da risolvere le nozioni e le fantasie delle persone, ottenendo la loro ammirazione e convincendole sinceramente. È facile ottenere risultati facendo così; questo permette alle persone di accettare l’opera di Dio senza difficoltà, a tutto vantaggio della diffusione del Vangelo.
Quanto ai principi da seguire nella pratica della predicazione del Vangelo, sotto un altro aspetto, coloro che predicano il Vangelo devono essere dignitosi e retti nella condotta, parlare e agire alla maniera dei santi, esercitare un adeguato autocontrollo in tutto ciò che fanno durante la predicazione del Vangelo e comportarsi in modo disciplinato. Alcuni potenziali destinatari del Vangelo non amano essere disturbati da estranei, dunque come dovresti predicare a queste persone? Alcuni predicano il Vangelo facendo tre telefonate al giorno, precipitandosi a casa delle persone dopo che sono tornate dal lavoro e leggendo le parole di Dio ai potenziali destinatari non appena li vedono, a prescindere da quanto essi siano indaffarati. Questi individui non scelgono mai il momento giusto, perciò rischiano di diventare una seccatura. Alcuni sono così stupidi da parlare addirittura in questo modo a coloro che indagano la vera via: “Questo mondo è davvero malvagio, perciò rinuncia al tuo lavoro, non andarci. Sai in quale momento ci troviamo? Le grandi catastrofi sono imminenti. È urgente che tu creda in Dio!” È opportuno predicare il Vangelo in questo modo? Quali conseguenze porterà? Queste persone sono non credenti che non hanno ancora accettato l’opera di Dio. È forse necessario rivolgersi a loro in questo modo? Inoltre non immischiarti nella vita privata o nelle opinioni personali dei potenziali destinatari del Vangelo. Per esempio, alcuni dicono quanto segue ai potenziali destinatari del Vangelo: “Senti, credi ancora in Dio? Noi credenti non indossiamo questi vestiti da non credenti”. “Le persone che credono in Dio non mangiano cibo di questo tipo, devi mangiare questo e quest’altro”. Questo non equivale forse a ficcare il naso negli affari altrui? Questa si chiama stoltezza. Se le tue parole e azioni in un certo momento non sono adeguate, possono far sì che il prezzo che hai pagato predicando il Vangelo vada sprecato. Per questa ragione devi agire cautamente in ogni istante, frenare e regolare la tua condotta e comportarti in modo disciplinato. Che cos’è che chiamiamo disciplina? Significa fare le cose in conformità alle regole, domandarti quali parole sarebbero adatte per il dovere che stai svolgendo e quale tipo di parole i potenziali destinatari del Vangelo sarebbero disposti ad ascoltare. Non fare o dire cose che odieranno o da cui saranno infastiditi, non fare domande invadenti e non interferire mai con i loro affari privati. Ipotizziamo che qualcuno abbia due figli maschi e che tu gli dica: “È bello avere due figli, ma non sarebbe meglio avere anche una figlia?” Che cosa te ne importa? Quando alcuni potenziali destinatari del Vangelo conoscono l’inglese, tu dici: “Il tuo inglese è davvero eccellente. Sarebbe magnifico se arrivassi a credere in Dio e svolgessi il tuo dovere nella Sua casa. Alla casa di Dio servono persone come te”. È opportuno parlare in questo modo? Non esistono due persone uguali. Dopo essere arrivate a credere, queste persone possono essere più attive ed entusiaste di te, ma ancora non credono né accettano, perciò non forzare le cose prematuramente e non immischiarti mai nella vita altrui. Capisci?
C’è un’altra situazione che può verificarsi. Durante la predicazione del Vangelo, alcuni accettano l’opera di Dio degli ultimi giorni e comprendono alcune verità. Poi credono di essere molto al di sopra dell’individuo medio, della gente comune. Disprezzano tutti i non credenti e addirittura disdegnano e guardano dall’alto in basso chiunque, tra coloro che incontrano, sia impegnato a indagare la vera via. Pensano: “Gente, se non accettate l’opera di Dio degli ultimi giorni siete ciechi, stolti e ignoranti, cose adatte soltanto a morire e completamente inutili. Oggi è mio dovere predicarvi il Vangelo, ma altrimenti vi ignorerei!” Che tipo di atteggiamento è questo? Non hai fatto altro che accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni. Non sei superiore a nessun altro. Anche se tu fossi un re, non saresti ugualmente solo un membro della razza umana corrotta? In che modo sei più grande degli altri? Non disprezzare le persone che indagano la vera via. Anche se predichi loro il Vangelo, non sei più grande o migliore di loro. Non dimenticare che, proprio come loro, sei un essere umano corrotto. In cuor tuo devi avere le idee chiare su questa questione. Non guardare sempre gli altri come se stessi rendendo un grande servizio al mondo o guidando tutti gli esseri senzienti verso la liberazione. Pensi sempre: “Voi che non avete accettato il Vangelo siete penosi. Ogni giorno ardo d’ansia per voi”. Che cos’è questo fuoco di cui bruci? Non hai ancora risolto i tuoi problemi, ma ardi d’ansia per gli affari degli altri. Questa non è forse ipocrisia? Non stai forse ingannando gli altri? Non nasconderti dietro una maschera di virtù. In realtà, non sei proprio nessuno. Anche se hai accettato la nuova opera di Dio da venti o trent’anni, sei ancora un illustre sconosciuto. Anche se vivi con Dio tutti i giorni e parli con Lui faccia a faccia, sei ancora una persona comune. La tua essenza resta immutata. Predicare il Vangelo agli altri significa svolgere il tuo dovere. È il tuo obbligo, la tua responsabilità. Dovresti capire che, per quante persone guadagni, tu rimani tu. Non sei diventato un’altra persona, sei ancora un essere umano corrotto. Benché tu abbia guadagnato molte persone, non dovresti essere orgoglioso né tantomeno arrogante. Non sbandierare vanagloriosamente i tuoi successi dicendo: “Predico il Vangelo da molti anni e ho accumulato moltissima esperienza e molti insegnamenti. A chiunque predichi, riesco a capire a prima vista se sia una persona buona o cattiva, e so quando predicare e quando evitarlo. Quando è opportuno predicare il Vangelo, capisco se sarà facile o possibile. Riesco sempre a trovare un modo per predicare con successo il Vangelo a coloro che sono in grado di accettarlo”. Sebbene tu abbia esperienza nella predicazione del Vangelo, il tuo ingresso nella vita è ugualmente molto superficiale. Anche se hai una qualche esperienza di vita e sei cambiato in certa misura, a volte ti vanti per metterti in mostra. Questo non è forse un problema? Le persone che hanno dei doni sono più inclini ai discorsi pomposi e vuoti. Si reputano sempre migliori degli altri, amano sempre fare la paternale ai potenziali destinatari del Vangelo e vogliono sempre che gli altri li ammirino e li adorino. Questo non è forse un problema di indole? Si può rendere testimonianza a Dio dopo aver modificato solo il proprio comportamento e non la propria indole? Se non puoi testimoniare alcun cambiamento di indole, se riesci soltanto a parlare della verità del Vangelo per testimoniare Dio, sei forse adatto per essere usato da Lui? Dopo aver accettato la vera via, le persone hanno bisogno di capire la verità dell’ingresso nella vita e la verità della pratica. Se non hai un’esperienza concreta e non sai come parlare della tua testimonianza esperienziale, queste non sono forse mancanze? Se ti concentri sempre sui discorsi riguardanti le dottrine affinché le persone ti ammirino e abbiano un’alta opinione di te, se vuoi sempre stare in una posizione elevata, questo equivale forse a testimoniare Dio? Assolutamente no. Equivale a testimoniare sé stessi, ad avere un’indole corrotta. Se non subisci il giudizio e il castigo, come puoi raggiungere un cambiamento di indole? Alcuni di coloro che predicano il Vangelo parlano di alcune testimonianze esperienziali, e i loro ascoltatori ne traggono molto beneficio, si commuovono e ammirano dal profondo del cuore coloro che parlano. Eppure questi lavoratori del Vangelo hanno ancora un cuore che teme Dio. Non disprezzano alcun potenziale destinatario del Vangelo. Sono in grado di parlare alle persone dal cuore, di andare d’accordo con loro e di fare amicizia normalmente, e possiedono davvero un po’ della ragionevolezza che l’umanità normale ha. Come ci riescono? Questo dimostra che hanno acquisito qualcosa nella loro fede in Dio. Come minimo comprendono alcune verità, hanno una certa conoscenza di sé stessi e la loro indole di vita è cambiata in certa misura, così non diventano più arroganti. Quando vedono persone che non hanno accettato il Vangelo, pensano: “All’epoca ero uguale a loro, perciò non dovrei sminuirle. Nemmeno io sono poi così grande”. La loro mentalità non è più quella di un tempo. Una volta che le persone riconoscono la propria natura, trovano semplicemente naturale quando vedono i potenziali destinatari del Vangelo rivelare un po’ di ignoranza, stoltezza o debolezza. Non deridere gli altri e non avere la sensazione o l’atteggiamento di chi crede che tutti gli altri siano parte delle masse di persone comuni e ordinarie. Se mantieni questo atteggiamento, esso ostacolerà e comprometterà il tuo lavoro di predicazione del Vangelo. A volte, tuttavia, questi tipi di stati corrotti ti emergeranno nel cuore quando vedi molte persone che sono appena arrivate a credere in Dio. Per esempio, ipotizziamo che tu abbia accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni da vent’anni e che tu predichi il Vangelo da dieci. Quando sei tra i destinatari del Vangelo, essi avranno sempre la sensazione che tu sia superiore a loro, dicendo: “Credi in Dio da vent’anni, mentre noi Lo abbiamo accettato solo da poco. La nostra statura è ancora molto scarsa e, in confronto, siamo sicuramente molto inferiori a te. Tu sei adulto, e noi siamo soltanto dei neonati”. Che cosa dovresti pensare quando fanno simili paragoni? “Anche se ho accettato Dio prima di loro e se credo da più tempo di loro, sono ancora molto lontano dall’accesso alla vita e dalla verità. Non ho ancora accettato il vero giudizio e castigo di Dio e sono ancora molto lontano dall’essere salvato e perfezionato”. In cuor tuo sai come sei davvero. Per quanto le persone ti ammirino o abbiano un’alta opinione di te, come ti senti? “Sono soltanto una persona comune, non ammiratemi”. Sarai disgustato e non proverai alcun piacere perché, in cuor tuo, vedi chiaramente che non sei proprio nulla, che non capisci alcuna verità e che sai solo pronunciare alcune parole e dottrine. Le persone sono stolte e inclini a guardare agli altri. Se ti compiaci volentieri della sensazione di essere ammirato e te ne diletti, sei nei guai. Se sei infastidito e vuoi lasciare questo tipo di situazione, se non ti piace che gli altri ti trattino in questo modo, ciò dimostra che hai una certa conoscenza di te stesso. Questo è lo stato corretto e, in esso, sarà improbabile che tu commetta errori o faccia cose sbagliate.
Le situazioni di cui sto parlando sono fondamentalmente circostanze che le persone incontrano normalmente durante la predicazione del Vangelo. Dal lato negativo delle cose, dovete evitare alcuni comportamenti, pratiche e modi inopportuni di parlare e assicurarvi che la vostra indole non riveli cose inappropriate che non sono conformi alla verità. Dal lato positivo, mentre svolgi questo dovere, dovresti avere un atteggiamento di devozione e di assunzione di responsabilità fino alla fine. In questo modo riesci ad arrivare a svolgere il tuo dovere all’altezza degli standard. Durante questo processo dovresti ricercare gradualmente la verità e i principi per soddisfare le intenzioni di Dio, dovresti sforzarti di perseverare nello svolgimento di tutti i doveri che hai e di restarvi devoto fino alla fine e, qualunque dovere tu faccia, dovresti sforzarti di farlo in un modo che soddisfi Dio e sia da Lui ricordato e così che parti di esso siano lodevoli e all’altezza degli standard. Durante il periodo di predicazione del Vangelo, devi sforzarti di commettere sempre meno trasgressioni e di fare sempre meno errori. Mentre assolvi il tuo dovere, devono esserci sempre meno occasioni in cui ti dedichi a stringere accordi o a cercare ricompense, oppure in cui hai l’ambizione e il desiderio di farlo. Allo stesso tempo devi cercare attivamente di adempiere le tue responsabilità, ottemperarvi totalmente e considerare il tuo dovere una cosa che spetta a te. Inoltre, sforzati di fare il tuo dovere in un modo per cui, quando ci ripenserai dopo molti anni, non avrai rimorsi. Questo significa che devi ridurre gradualmente il numero di cose che ti danno la sensazione di avere un debito. Non puoi continuare senza cambiare nemmeno un po’. Supponi di non aver assolto bene il tuo dovere quando hai predicato il Vangelo a un potenziale destinatario e che questo fatto ti abbia messo a disagio come se avessi un debito e che tu abbia avuto la sensazione di non aver fatto abbastanza lavoro preparatorio. Tuttavia, quando hai predicato il Vangelo in seguito, il tuo stato era lo stesso e non hai apportato alcun cambiamento. Questo significa che non sei cresciuto affatto durante questo periodo. Che cosa rappresenta questa mancanza di crescita? Indica che non hai praticato né acquisito questo aspetto della verità, che queste cose su cui sto condividendo non sono mai state altro che dottrina per te. Se commetti sempre meno trasgressioni, se fai sempre meno errori, se ti senti meno in debito e hai meno rimorsi di coscienza, che cosa significa tutto questo? Indica che stai svolgendo il tuo dovere con sempre più purezza e che il tuo senso di responsabilità sta diventando sempre più forte. In altre parole, stai diventando sempre più devoto nello svolgimento di questo dovere. Per fare un esempio, in passato la predicazione del Vangelo si affidava ai metodi umani anziché alla condivisione sulla verità o all’interpretazione dei versetti biblici. Ora sembra che un simile approccio non sia adeguato, che non sia ciò che dovrebbe fare una persona che accetta l’incarico da parte di Dio e che sia una sorta di disonore per Lui. Avete provato questa sensazione? Forse ora non ti senti così ma un giorno, dopo esserti munito di sempre più verità di vari tipi e aver acquisito una certa statura, adotterai un atteggiamento e un punto di vista più accurati e concreti quando guarderai le tue pratiche passate. Questo dimostra che il tuo stato interiore è diventato normale. In questo momento non provi nulla riguardo alle tue pratiche precedenti, non le disprezzi e non ne hai una visione o una valutazione corretta. Sei invece indifferente. Questo non è forse molto preoccupante? Dimostra che non possiedi nessuna delle verità attinenti a simili cose. Quando si tratta delle varie azioni malvagie e dei trucchi dell’uomo nonché nei confronti delle sue pratiche che non sono conformi alla verità, adotti persino un atteggiamento insensibile, un atteggiamento di accettare, sostenere e persino unirsi a queste cose sudicie. Allora qual è il tuo stato interiore? Ami le cose inique, le cose legate al peccato e quelle che non sono conformi alla verità, bensì contrarie a essa. Questo è molto preoccupante. Se continui ad agire secondo queste pratiche, affronterai una conseguenza molto seria. Quale? Stai accumulando costantemente azioni malvagie e ti stai allontanando sempre di più dalla strada della salvezza. Perché dico che ti stai allontanando sempre di più? Perché, durante lo svolgimento di questo dovere, non ricerchi la verità e non ti attieni ai principi nelle cose che fai. Ti limiti a seguire la tua volontà e le tue preferenze. Dunque come puoi svolgere il tuo dovere all’altezza degli standard? Lo scopo per cui svolgi il tuo dovere non è entrare nella verità, bensì portare a termine un compito e poi rendere conto di te stesso. Ciò che segui non è la volontà di Dio, e ciò che accetti non è l’incarico da parte Sua. Queste cose sono di diversa natura. Pertanto, mentre svolgi il lavoro di predicare il Vangelo, non percorri la strada che conduce alla salvezza bensì la strada della manodopera, la strada di Paolo che stringeva accordi con Dio. Prima o poi, in base a tutto ciò che fai, Dio determinerà per te lo stesso esito di Paolo. Non sarà forse questo il risultato? Sì, con certezza assoluta. Viceversa, se, durante la predicazione del Vangelo, i tuoi metodi e mezzi sono tutti concreti, se il tuo punto di partenza e la tua intenzione sono soddisfare Dio e ripagarNe l’amore, e se i principi in base ai quali agisci e la strada che percorri sono conformi alle richieste di Dio e totalmente in linea con la verità, quale risultato verrà raggiunto tramite una simile pratica? La tua comprensione della verità diventerà sempre più profonda, gestirai le faccende sempre più in conformità ai principi, la tua vita crescerà sempre di più e la tua fede, il tuo amore e la tua devozione verso Dio aumenteranno gradualmente. In questo modo imboccherai la strada della salvezza. Allo stesso tempo, durante lo svolgimento del tuo dovere, esaminerai a poco a poco la tua ribellione e corruzione nonché i tuoi vari tipi di indole corrotta. Allora, durante lo svolgimento di questo dovere, sarai in grado di frenarti sempre di più e di possedere sottomissione e un cuore che teme Dio. In seguito, il tuo senso di responsabilità diventerà sempre più forte e la purezza della tua devozione aumenterà sempre di più. Anche il tuo timore di Dio si approfondirà. Allo stesso tempo acquisirai sempre più esperienza e conoscenza della realtà di varie verità. In questo modo, la strada che percorri sarà totalmente opposta a quella presa da Paolo. Questa è la strada di Pietro, quella del perseguimento della verità. È la strada della salvezza. Quanto al risultato finale, lo sperimenterai personalmente. Dio ti approverà e il tuo cuore conoscerà sempre più pace e gioia. Agli occhi di Dio non importa quante curve e svolte abbia preso la tua strada, quante deviazioni tu abbia percorso o quale negatività, debolezza o addirittura quali fallimenti e cadute tu abbia incontrato. Quando ciò che hai fatto, rivelato e manifestato viene considerato nel complesso, la strada che percorri sarà quella della salvezza. Dunque, come farà Dio a determinare il tuo esito? Non sarà precipitoso in questo. Con metodicità e dolce pazienza, Egli ti sosterrà, ti aiuterà e ti guiderà sulla strada della salvezza. Ti permetterà di accettare il Suo giudizio e castigo, le Sue prove e i Suoi affinamenti, e alla fine ti perfezionerà. In questo modo verrai salvato, a fondo e completamente. Da questo punto di vista, pertanto, svolgendo il dovere di predicare il Vangelo, le persone non hanno forse l’opportunità e la possibilità di imboccare la strada della salvezza? (Sì.) Hanno questa opportunità ed è assolutamente possibile. Dipende solo dal fatto che riescano a perseguire la verità e a prendere la strada del perseguimento della verità.
Oggi abbiamo condiviso principalmente sulle varie verità riguardanti lo svolgimento del dovere di predicare il Vangelo. Torniamo all’argomento con cui abbiamo iniziato la condivisione. Come dovremmo chiamare coloro che svolgono il dovere di predicare il Vangelo? (Persone che svolgono il dovere di predicare il Vangelo.) Esatto. Non si possono chiamare testimoni, evangelizzatori e sicuramente non messaggeri del Vangelo. In ultima analisi, sono lavoratori del Vangelo. Non definirti mai un testimone. La gente non può testimoniare nulla, ed è già tanto se non disonora Dio. Definirti un evangelizzatore è ancora peggio. Sei ancora più lontano da questo concetto. Quella che predichi non è la “via” e le cose di cui predichi sono molto distanti dalla “via”. Pertanto, se scegliamo la denominazione “lavoratori del Vangelo”, tutti avranno una definizione accurata di questo dovere, ossia che si tratta semplicemente di individui che svolgono questo dovere. Non sono affatto testimoni o evangelizzatori. Sono molto lontani da quelle cose. Se li chiami testimoni o evangelizzatori, non si considereranno forse superiori agli altri? Non ci vuole molto perché la gente si metta in mostra e si gonfi di boria. Mettersi in mostra e gonfiarsi di boria in questo modo è una cosa buona o cattiva? (Cattiva.) Se non esalti e non elevi le persone, loro vogliono sempre gonfiarsi di boria. Se le esalti chiamandole testimoni, evangelizzatori o messaggeri del Vangelo, riesci a immaginare come sarebbero dopo aver ricevuto simili elogi? Si gonfierebbero di boria al punto di fluttuare via. Ora, hai una comprensione di base delle varie verità implicate nel dovere di predicare il Vangelo? (Sì.) Per svolgere bene il dovere di predicare il Vangelo, devi munirti di molte verità. Alcuni dicono: “Non predico il Vangelo, devo dunque munirmi ugualmente della verità?” Altri affermano: “Non so quando sarò in grado di predicare il Vangelo. Non l’ho mai fatto e sono un oratore scadente, dunque come posso predicarlo?” Non sai come predicare il Vangelo, ma non puoi forse munirti delle verità riguardanti la sua predicazione? Non puoi esercitarti a parlare con le persone e a entrare in contatto con loro? Se hai il senso della missione e della responsabilità, se vuoi svolgere bene questo dovere e collaborare con Dio, allora dovresti munirti delle verità riguardanti la predicazione del Vangelo. Devi munirti delle verità della visione e della pratica. È imperativo che il popolo eletto di Dio si munisca delle verità riguardanti questi due aspetti, perché non è mai superfluo munirsi di queste verità. Non solo attengono alla predicazione del Vangelo, ma sono verità che devono essere comprese dall’umanità. In che modo le persone traggono vantaggio dal comprenderle? Quali benedizioni può portare loro? Forse tutti riescono a capire l’idea generale ma, mentre l’opera di Dio continua a progredire e ad approfondirsi, le persone continueranno a sperimentarla e, analogamente, la loro comprensione della verità continuerà a progredire e ad approfondirsi. La loro relazione con Dio diventerà sempre più stretta e la loro associazione con Lui sempre più frequente. Passo dopo passo, le persone confronteranno le verità attinenti alla visione e all’opera di Dio con le Sue azioni e il Suo atteggiamento verso ogni individuo. Questo processo graduale di confronto è il processo della conoscenza di Dio. In quanto essere creato, credi in Lui da molto tempo ma non sai chi Egli sia o come appaia e operi. Questa fede non è forse troppo confusa? Svolgi il tuo dovere da moltissimi anni ma, se alla fine non sai ancora niente di Dio, allora la tua fede in Lui è stata inutile. Se sentissi i diavoli spargere voci infondate su Dio, ci crederesti? (No.) Dici che ora non crederesti a simili cose ma, se davvero non comprendi Dio, quando arriverà il giorno in cui sentirai tali dicerie, avrai dubbi e pondererai le parole nel tuo cuore, pensando: “Potrebbe essere vero? Potrebbe Dio fare una cosa simile?” Sentendoti a disagio, non sarai disposto a svolgere il tuo dovere. Essendo caduto sotto l’influsso delle dicerie, avrai la sensazione che la strada davanti a te sia cupa e fosca, così sarai smarrito e confuso. Le persone sono sempre smarrite e confuse; perché? Non sanno dove sia Dio, o addirittura se esista un Dio, perciò sono sempre smarrite e confuse. In quali condizioni emerge questa confusione? Nasce quando molte cose apparentemente contraddittorie sconcertano le persone al punto che queste ultime non riescono a vedere chiaramente la direzione da prendere e non sanno da che parte andare. Così si sentono smarrite e confuse. Riuscite a vedere chiaramente e a discernere le molte cose che avete davanti agli occhi e a seguire la strada giusta? Questo include la comprensione di Dio, la comprensione della verità e la misura in cui ci si munisce della verità. Che cosa significa quando le persone sono sempre smarrite e confuse? È proprio vero che non vedono la strada davanti a sé? Gli smarriti e confusi sono veramente ciechi? No, si tratta di una cecità del cuore e di un torpore verso la verità, verso Dio e verso i giudizi su tutte le persone, gli eventi e le cose. Perché sono intorpiditi? Perché non comprendono la verità, non conoscono le azioni di Dio, la Sua indole, e non hanno una base per esprimere giudizi accurati su tutte le cose. Pertanto, non hanno un criterio per giudicare e definire qualsiasi cosa. Sono annebbiati, vedono ogni cosa senza lucidità né comprensione e non sanno esprimere giudizi. Non riescono neppure a dare definizioni o a vedere le cose fino in fondo. Questo si chiama torpore. Il torpore conduce alla cecità, e la cecità porta le persone a sentirsi smarrite e confuse. È così che funziona. Allora perché le persone che ascoltano sermoni da moltissimi anni non riescono a discernere le cose? Perché gli individui di questo tipo non comprendono la verità. Non riescono a capire nulla fino in fondo, ma invece ciecamente applicano regole ed emettono verdetti. Questa si può considerare cecità? Anche se non si può dire che costoro siano completamente ciechi, lo sono parzialmente. In realtà, se non comprendi la verità, non riesci a capire nulla fino in fondo. A prescindere da quanto tempo qualcuno creda in Dio o da quanti sermoni abbia ascoltato, se non è mai in grado di capire la verità, questo significa che il problema è la sua levatura. Ciò è correlato direttamente al fatto che abbia una comprensione spirituale oppure no. La maggior parte di coloro che ascoltano sermoni da molti anni riesce a comprendere qualcosa della verità, e forse tu capisci davvero molte cose, ma semplicemente non hai avuto un ambiente adatto, perciò non hai usato alcune verità e hai ancora la sensazione di non comprenderle. Quando lo sperimenti davvero in prima persona, quando devi fare una scelta o hai bisogno di considerare seriamente le cose, forse l’aspetto pertinente della verità ti diventerà gradualmente chiaro. In questo momento, le tue impressioni sono piene di schemi vuoti e grossolani e di cose dottrinali. A mano a mano che cresci in età ed esperienza, molte verità diventeranno a poco a poco più concrete e realistiche dentro di te. Questo ti permetterà sempre di più di vedere l’essenza della verità. In questo modo puoi raggiungere veramente una comprensione della verità e vedere i problemi con sensibilità. Per quanti sermoni le persone che non capiscono la verità possano ascoltare, costoro non saranno in grado di capire fino in fondo le manifestazioni dell’umanità, degli aspetti dell’indole corrotta, dei vari stati umani e delle essenze di vari tipi di individui, nemmeno con entrambi gli occhi spalancati. Costoro sono ciechi. Dall’esterno, tuttavia, una persona che persegue la verità non sembra prestare attenzione, ma nel cuore reagirà al comportamento e al contegno altrui e si farà inconsciamente un’impressione della questione. Da dove viene questa impressione, questa sensazione? Le verità che le persone capiscono danno loro la capacità di discernimento. Questo dà a simili individui una definizione dell’essenza di quel tipo di comportamento, pratica o manifestazione. Da dove viene questa definizione? È la verità che porta le persone a capire, ed è la verità che dà loro discernimento e giudizio. In questo momento comprendete alcune verità e avete un po’ di discernimento riguardo a certe cose. Tuttavia il vostro discernimento non è molto accurato, perciò non provate ancora qualcosa di simile a un senso di rassicurazione e procedete brancolando ancora nel buio. Alcuni dicono: “In quel caso dovresti tenere condivisioni con noi su ogni singola cosa”. Non è necessario. Gli esseri umani hanno responsabilità umane e Dio ha il Suo ambito dell’opera. Vi ho parlato di ciascun aspetto della verità, ciò che resta è che sperimentiate tutti i tipi di persone, eventi e cose nella vita di tutti i giorni. Lo Spirito Santo agirà e orchestrerà. Alle persone viene richiesto di fare una cosa sola: dedicarsi alla collaborazione e al perseguimento umano. Se non ti dedichi a tale perseguimento, per quanto chiaramente Io lo spieghi, non lo guadagnerai. Non ti indottrinerò con la forza, non ti costringerò a sapere, a capire e a ottenere l’ingresso. Non lo farò Io, e neppure lo Spirito Santo. È solo con la tua pratica spontanea, volontaria e attiva e con il tuo ingresso nella verità che quest’ultima darà inconsciamente frutto dentro di te. Quando la verità darà frutto, il tuo cuore si riempirà di luce. È questa la comprensione della verità. Se però non la capisci, allora sei intorpidito nei confronti di ogni cosa, lento a reagire e incapace di vedere le cose fino in fondo. Per esempio, quando qualcuno fa qualcosa e qualcun altro dice che si tratta di un’azione malvagia e di una determinata natura, non lo sai e non sei in grado di vederlo da solo. Quando qualcuno ti dice la risposta, potresti accettarla e riconoscerla sulla base della dottrina ma, in termini di essenza, non riuscirai ancora a dare il tuo assenso. Se non ci riesci, la tua è forse vera comprensione? No, dunque puoi soltanto seguire le regole per affrontare le cose che incontri. Ciò accade perché non capisci la verità.
Come puoi svolgere bene il dovere di predicare il Vangelo? Anzitutto devi capire le varie verità che tale dovere implica. Per esempio, riguardo alla definizione e al posizionamento del dovere di predicare il Vangelo e al giusto atteggiamento da adottare, alla giusta sofferenza da patire, al giusto prezzo da pagare e alle giuste verità da praticare e in cui entrare quando si assolve questo dovere, se queste verità vengono comprese, sarà facile svolgere bene il dovere di predicare il Vangelo. Inoltre, dal lato negativo, si dovrebbe riflettere sulla questione di quali pratiche scorrette andrebbero evitate, di quali vengano classificate come buone intenzioni dell’uomo e se le idee e le pratiche della gente siano sostanzialmente conformi ai principi della predicazione del Vangelo. Ciò significa che ogni comportamento, ogni pratica, ogni principio e ogni conclusione durante il processo di predicazione del Vangelo andrebbe esaminato chiaramente per vedere se, alla fine, sia conforme alle verità principi. Persisti soltanto nelle cose che sono in linea con le verità principi; quelle che non lo sono vanno abbandonate. Solo così i risultati che vengono dallo svolgimento del dovere di predicare il Vangelo miglioreranno progressivamente. Inoltre devi praticare la collaborazione armoniosa, che è molto proficua per il lavoro del Vangelo. Senza di essa, è difficile eseguire il lavoro. I fratelli e le sorelle dovrebbero essere tolleranti e pazienti l’uno verso l’altro e sostenersi a vicenda. La collaborazione armoniosa è indispensabile affinché svolgano bene il proprio dovere. Si dovrebbe obbedire a chiunque dica ciò che è giusto. Non emettete sempre il verdetto che voi avete ragione e gli altri torto. Bisogna prendere decisioni secondo le parole di Dio. Condividete sulla verità secondo i principi stabiliti dalla casa di Dio per raggiungere un accordo. Inoltre, mentre collaborate per svolgere il vostro dovere, dovete imparare l’uno dall’altro, lasciando che la forza di una persona compensi la debolezza dell’altra, ed evitare di essere troppo duri con gli altri. Inoltre bisogna essere attenti e prudenti e affidarsi all’amore nel trattare le persone che stanno indagando sulla vera via. Questo perché tutti coloro che indagano sulla vera via sono non credenti; anche i religiosi che indagano sulla vera via sono più o meno dei non credenti. Inoltre, sono tutti fragili: se una cosa non si conforma alle loro nozioni sono inclini a opporsi a essa e, se una frase non è conforme alla loro volontà, sono inclini a contestarla. Perciò, predicare il Vangelo a loro richiede da parte nostra tolleranza e pazienza. Richiede da parte nostra un amore estremo e determinati metodi e approcci. Ciò che è fondamentale, però, è leggere loro le parole di Dio, trasmettere loro tutte le verità che Dio esprime per salvare l’uomo e far loro sentire la voce di Dio e le parole del Creatore. In questo modo otterranno dei benefici. Il principio più importante della predicazione del Vangelo è lasciare che coloro che hanno sete dell’apparizione di Dio e che amano la verità leggano le Sue parole e sentano la Sua voce. Pertanto, comunica loro di meno le parole dell’uomo e leggi loro di più quelle di Dio. Dopo aver finito di leggere, condividi sulla verità. In questo modo, possono sentire la voce di Dio e comprendere qualche verità. Allora sarà probabile che tornino davanti a Dio. Predicare il Vangelo è la responsabilità e l’obbligo di tutti. Chiunque si veda assegnare questo obbligo non deve sottrarvisi né trovare scuse o giustificazioni per rifiutarlo. Alcuni dicono: “Non sono bravo a parlare, non capisco la Bibbia e sono anche molto giovane. Che cosa potrei fare se incappassi nella tentazione o nel pericolo?” Simili parole sono sbagliate. Predicare il Vangelo non significa che vieni incaricato di fare cose pericolose. La casa di Dio non ti permetterà di andare dove si trova il pericolo. La chiesa segue dei principi quando assegna delle persone alla predicazione del Vangelo. Non si tratta di far correre rischi alla gente, bensì di creare disposizioni ragionevoli in base alle condizioni, alla levatura e ai punti di forza individuali. I fratelli e le sorelle collaborano tra loro e il lavoro verrà assegnato a coloro che sono idonei per svolgerlo. Non si può affermare che non ci sia alcun rischio: chiunque viva incapperà talvolta nel pericolo. Se Dio ti manda direttamente, allora sei moralmente obbligato ad accettare anche se questo significa che affronterai la tentazione, il dolore o il pericolo. Perché dovresti considerarti moralmente obbligato ad accettare? (È questa la responsabilità delle persone.) Esatto, è solo così che prendi davvero la predicazione del Vangelo come tua responsabilità e tuo dovere. Questo è l’atteggiamento giusto che una persona dovrebbe avere. Questa è la verità e, in quanto verità, la gente dovrebbe accettarla, e accettarla senza riserve. Se un giorno non è opportuno che tu svolga altri doveri o se servono persone per predicare il Vangelo e dunque vieni assegnato alla sua predicazione, che cosa fai? Dovresti accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare, senza sentimenti di opposizione, analisi o ricerche. Questo è l’incarico da parte di Dio. È la tua responsabilità, il tuo dovere. Non sta a te scegliere. Siccome segui Dio, non sta a te fare le tue scelte personali. Perché non dovresti farle? Perché la predicazione del Vangelo è l’incarico da parte di Dio, e tutto il popolo eletto di Dio partecipa a questo lavoro. Alcuni dicono: “Ho più di ottant’anni, non riesco neppure a uscire di casa. Dio può ugualmente affidarmi questo incarico?” Altri affermano: “Ho solo diciotto o diciannove anni, non ho visto un granché del mondo e non so interagire con le persone. Sono molto timido e spaventato all’idea di parlare in pubblico. Dio può darmi ugualmente questo dovere?” Dio ti dà comunque questo incarico. A prescindere dalla tua età, dovresti fare tutto ciò che puoi per svolgere il tuo dovere di predicare il Vangelo. Predicalo più che puoi e a quante più persone possibili. Qualunque sia il dovere che svolgi attualmente, dovresti fare tutto ciò che puoi per predicare il Vangelo. Se un giorno avessi l’opportunità di predicare il Vangelo a qualcuno, dovresti farlo? (Sì.) Esatto. Molti hanno il loro dovere ma riescono a predicare il Vangelo nel tempo libero e ottengono dei risultati. Dio approva tutto questo. Pertanto, tutti hanno la responsabilità di predicare il Vangelo. Non dovresti fare le tue scelte personali o sottrarti a questa responsabilità, bensì collaborare attivamente e volontariamente. Non adottare un atteggiamento passivo o negativo, non rifiutarti e non inventare scuse o giustificazioni per non svolgere questo dovere. Alcuni dicono: “L’ambiente in cui mi trovo è troppo pericoloso. Posso astenermi dal predicare il Vangelo?” Se attualmente sei di scarsa statura, se c’è qualcun altro a sostituirti e se sei adatto per svolgere altri doveri, allora puoi scambiare questo dovere con un altro. Ma che cosa dovresti fare se sei colui che deve assolvere questo dovere? (Sono moralmente obbligato ad accettare.) Esatto. Sei moralmente obbligato ad accettarlo, e ad accettarlo da Dio. Questi sono la responsabilità e l’obbligo di ogni essere creato. Alcuni dicono: “Sono fisicamente debole, perciò non riesco a sopportare le avversità di uscire a predicare il Vangelo”. Se non riesci a sopportare questa grande avversità, sei in grado di sopportarne almeno di più piccole? Se non riesci a sopportare alcuna avversità, non dovresti forse sottoporti alla grande avversità della punizione? Finché vivi e respiri dovresti svolgere il tuo dovere, dovresti predicare il Vangelo. È perfettamente naturale e giustificato. Se rifiuti il tuo dovere, se non predichi il Vangelo e se scegli di sottrarti alle tue responsabilità e di evitarle, questo non è l’atteggiamento appropriato di un essere umano, né le persone dovrebbero adottare un atteggiamento oppositivo e difensivo. Dovrebbero essere pronte a considerare la predicazione del Vangelo il loro obbligo e dovere in tutti i momenti e in tutti i luoghi. Alcuni dicono: “Credo in Dio da moltissimi anni, ma la chiesa non mi ha mai assegnato alla predicazione del Vangelo”. Questa è una cosa buona o cattiva? Non è questione di buono o cattivo. Forse Dio non ha ancora bisogno che tu vada a predicare il Vangelo, ma ha bisogno che tu svolga altri doveri. Tutti i doveri sono importanti, dunque come dovresti scegliere tra loro? Dovresti sottometterti alle disposizioni della chiesa, senza avere alcun desiderio personale. Quando Dio ha bisogno che tu predichi il Vangelo, dice: “Non è appropriato o importante che tu svolga il tuo dovere attuale. Il dovere di predicare il Vangelo è più importante”. Che cosa dovresti fare allora? Dovresti accettarlo come una cosa che sei moralmente obbligato a fare, senza analizzare, giudicare o sottoporlo a scrutinio, né tantomeno opporre resistenza o rifiutarti. Questo è l’atteggiamento giusto che un essere creato dovrebbe assumere verso il Creatore. Quando le persone assumono un atteggiamento di questo tipo, si può affermare che, in un certo senso, la relazione tra loro e Dio sia normale e appropriata? In cosa viene resa manifesta la relazione tra uomo e Dio? Nel modo in cui tratti le cose che Dio vorrebbe farti fare. Se ti affida un incarico e tu valuti e ponderi la questione chiedendo: “Perché vuoi che faccia questo? Ne trarrò qualche beneficio?”, se ragioni in questo modo, allora la tua relazione con Dio è anormale e non sei stato in grado di sottometterti a Lui. Se dici: “Questa è una cosa importante che Dio mi ha detto di fare. Non posso essere negligente in ciò che Lui mi chiede di fare. Devo gestirlo con cura. Qualunque cosa Dio mi chieda di fare, qualunque incarico mi affidi, quello è il mio dovere. Lo ascolterò e farò qualunque cosa Lui disponga. Non posso rifiutarmi. Se non riesco a restare saldo nel mio dovere, se mi rifiuto, se non lo prendo sul serio, se non lo porto a termine bene, equivale a tradire Dio”, allora hai la ragionevolezza propria di un essere creato e hai adottato l’atteggiamento giusto che un essere creato dovrebbe assumere verso il suo dovere. Se, sapendo benissimo che si tratta dell’incarico da parte di Dio, ti rifiuti ancora di accettarlo e giustifichi questo sottrarti al tuo dovere, allora la natura del problema è grave. Questo non significa soltanto ribellarsi contro Dio, ma tradirLo. Se credi in Lui, devi assumere la posizione e lo status di un essere creato, accettare gli incarichi da parte del Creatore e sottometterti a essi. Questo è l’atteggiamento giusto. Se non hai l’atteggiamento giusto verso il tuo dovere, la natura di questo problema è molto grave. Se, quando inizi a credere, non comprendi la verità, non è necessario essere rigorosi con te. Se credi in Dio da qualche anno e comprendi alcune verità ma continui a rifiutare l’incarico da parte Sua, se non predichi il Vangelo e sei ancora superficiale quando svolgi il tuo dovere, qual è la natura di questo problema? Questo non solo dimostra una mancanza di coscienza e di ragionevolezza, ma soprattutto è ribellione e opposizione a Dio, è tradire Dio. Si può affermare che è un grande tradimento: non sarebbe esagerato. Una persona di questo tipo non è degna di essere definita un essere umano e subirà inevitabilmente una punizione. Poiché riconosci che sei un essere creato, qual è la ragionevolezza propria degli esseri creati? Fare qualunque cosa il Creatore ti dica di fare e sottometterti a tutte le Sue disposizioni. Queste sono la coscienza e la ragionevolezza proprie degli esseri umani. Ci si aspetta ancora di più che coloro che capiscono la verità si sottomettano totalmente all’orchestrazione e alle disposizioni di Dio. Non devono mai ribellarsi minimamente.
La verità sulla predicazione del Vangelo riguarda un’ampia gamma di persone. Dovrebbe riguardare tutti. All’inizio, quando alcuni hanno sentito la condivisione su questo aspetto della verità, hanno pensato che non li riguardasse. Ormai, però, tutti dovrebbero avere un atteggiamento di accettazione verso il dovere di predicare il Vangelo e una consapevolezza di questo aspetto della verità. Dovrebbero avere anche una definizione accurata di questo dovere. In quale posizione si sono messe le persone, dunque? (In quella di esseri creati.) Sei un essere creato, quindi qual è la prima priorità di un essere creato? (Sottomettersi al Creatore.) Qual è la prima manifestazione concreta della sottomissione al Creatore? (Lo svolgimento del nostro dovere di esseri creati.) Qual è dunque il primo dovere che un essere creato dovrebbe assolvere? (Predicare il Vangelo e testimoniare Dio.) Esatto. È questa la risposta che sto cercando. Avete preso una strada molto tortuosa prima di trovare finalmente la risposta esatta. La prima priorità di ogni essere creato è predicare il Vangelo, testimoniare e propagare l’opera di Dio in tutto il mondo e fino ai confini della terra. Questi sono la responsabilità e l’obbligo di tutti coloro che accettano il Vangelo di Dio. È una cosa cui sono moralmente obbligati. Può darsi che attualmente tu non stia svolgendo questo dovere, o che esso sia qualcosa di molto lontano da te, o che tu non l’abbia mai considerato un dovere che devi assolvere. Questo, tuttavia, deve essere chiaro al tuo cuore: questo dovere è legato a te. Non è solo una responsabilità degli altri, è anche una tua responsabilità e un tuo dovere. Il semplice fatto che attualmente tu non sia assegnato a svolgere questo dovere non significa che esso non ti riguardi, che non spetti a te assolverlo o che Dio non ti abbia affidato il suo svolgimento. Se la tua comprensione riesce a elevarsi a questo livello, questo non vuol forse dire che l’opinione racchiusa nel tuo cuore sul dovere di predicare il Vangelo è conforme alla verità e all’intenzione di Dio? Quando la vostra comprensione si eleverà a questo livello, un giorno, dopo che avrete finito tutto il lavoro che avete per le mani, Dio darà l’ordine di disperdervi e di distribuirvi ovunque, anche in alcuni luoghi che riterrete i più sconosciuti, sgradevoli e difficili. Che cosa farete allora? (Saremo moralmente obbligati ad accettare.) Questo è ciò che dite ora ma, quando arriverà il giorno, potrebbero benissimo riempirvisi gli occhi di lacrime. Ora dovete prepararvi in questo modo, dovete arrivare a questa consapevolezza: “Questa è l’età in cui sono nato. Sono fortunato ad aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni e a poter partecipare all’opera del Suo piano di gestione. Pertanto, il valore e il significato della mia vita dovrebbero consistere nel dedicare tutta la mia energia di una intera vita alla diffusione del lavoro del Vangelo da parte di Dio. Non penserò ad altro”. Avete questa determinazione? (Sì.) Dovreste avere questa determinazione e aver fatto questa preparazione e questo progetto. Solo così potete essere un vero essere creato, un essere creato che sia amato da Dio e all’altezza degli standard. Alcuni dicono: “Non sono pronto e avrei paura se ora mi venisse chiesto di predicare il Vangelo”. Non temere, Dio non ti costringerà a farlo prima che tu sia pronto. E se dici di essere pronto, potrebbe continuare a non usarti. Dunque quando verrai usato? Dipende da Dio, perciò non devi preoccuparti. Quando Lui vorrà usarti, preparerà ogni cosa. Quando avrai la statura e l’esperienza necessarie e soddisferai tutte le altre condizioni indispensabili, Dio potrebbe disporre che tu vada a predicare il Vangelo in vari luoghi. Quando arriverà quel momento, potrai essere definito un messaggero del Vangelo? (No.) Quanti svolgono questo dovere non si possono chiamare in nessun caso messaggeri del Vangelo. Questo non cambierà mai. Come andrebbero definiti simili individui? (Lavoratori del Vangelo.) Questo è più accurato. A prescindere da come vengano chiamati, questo è il dovere che svolgono. Questa è la verità e non cambierà mai. Se cambiano il nome e l’identità di questi individui, allora cambia l’essenza del lavoro. Una volta che l’essenza cambia, devia dal percorso della verità. Una volta che il lavoro devia dal percorso della verità, diventa comportamento religioso. In quel caso, le persone si allontanano sempre di più dalla strada della salvezza, andando a sud quando intendono andare a nord. Pertanto, non percorrere mai la strada sbagliata. Tutte le volte che i lavoratori del Vangelo vengono mandati e inviati in vari luoghi, non fanno nient’altro che svolgere il loro dovere di predicare il Vangelo. Non sono testimoni, non sono evangelizzatori, né tantomeno sono messaggeri del Vangelo. Questa è una verità eterna e immutabile.
Dopo ciò che ho detto finora, la maggior parte delle persone avrà sicuramente sentito una luce splendere nel cuore e molti si rimboccheranno le maniche in impaziente attesa, pensando: “È fantastico, il futuro sembra molto promettente! La strada che Dio ha preparato per noi brilla di una luce splendente!” Non è necessariamente così. Dio ha delle disposizioni per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, preparato per loro da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui dovrebbe godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio prepara per lui, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che immaginano le persone. Oltre a questo, se ti riconosci come essere creato, devi prepararti a soffrire e a pagare un prezzo allo scopo di adempiere alla tua responsabilità di predicare il Vangelo e di assolvere adeguatamente il tuo dovere. Il prezzo può consistere nel patire qualche malanno fisico o qualche avversità, le persecuzioni del gran dragone rosso o i fraintendimenti delle persone mondane, nonché le tribolazioni a cui si è sottoposti quando si predica il Vangelo: essere venduti, percossi e insultati, essere condannati, addirittura essere assaliti dalla folla e messi in pericolo di vita. È possibile, durante la predicazione del Vangelo, che si muoia prima che l’opera di Dio sia portata a termine e che non si viva abbastanza da vedere il giorno della gloria di Dio. Dovete essere preparati a questo. Non è per spaventarvi; è un dato di fatto. Adesso che ho chiarito questo aspetto e voi l’avete capito, se avete ancora questa determinazione e siete certi che non cambierà, e sarete leali fino alla morte, questo dimostra che possedete una certa statura. Non presumete che predicare il Vangelo in questi Paesi esteri dove si tutelano la libertà religiosa e i diritti umani sia scevro di pericoli, né che tutto ciò che farete procederà liscio, che tutto questo avrà le benedizioni di Dio e avverrà insieme alla Sua grande potenza e autorità. Queste sono delle nozioni e delle fantasie umane. Anche i farisei credevano in Dio, eppure presero il Dio incarnato e Lo crocifissero. Dunque, quali cose cattive è capace di fare l’attuale mondo religioso al Dio incarnato? Ne ha fatte moltissime: Lo ha giudicato, Lo ha condannato, Lo ha bestemmiato; non c’è cosa cattiva di cui costoro non siano capaci. Non dimenticate che quanti presero il Signore Gesù e Lo crocifissero erano credenti. Soltanto loro avevano l’occasione di fare una cosa del genere. Ai non credenti non interessavano queste cose. Furono questi credenti a cospirare col governo per prendere il Signore Gesù e crocifiggerLo. Inoltre, come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Propagavano il Vangelo del Signore, ma la gente del mondo non lo accettò, anzi li condannò, li picchiò, li insultò e li mise addirittura a morte: così furono martirizzati. Non parliamo dell’esito finale di quei martiri, né del verdetto in merito al loro comportamento emesso da Dio, ma domandiamo questo: quando giunsero alla fine, i modi in cui andarono incontro alla conclusione della loro vita si accordavano forse con le nozioni umane? (No.) Dal punto di vista delle nozioni umane, pagarono un prezzo così alto per propagare l’opera di Dio, ma alla fine furono uccisi da Satana. Questo non si accorda con le nozioni umane, ma è proprio ciò che accadde loro. È ciò che Dio permise. Quale verità si può ricercare in questo? Il fatto che Egli abbia permesso che morissero così era una maledizione e una condanna da parte di Dio, oppure il Suo piano e la Sua benedizione? Né una cosa né l’altra. Che cos’era allora? Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate un dolore nascosto? Voi pensate: “Essi fecero il loro dovere di propagare il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?” In realtà, questo fu il modo in cui morì e se ne andò il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio determinava l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro vita più preziosa: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione dell’intera umanità da Lui compiuta consente a questa umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura svolsero il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver propagato il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona vivente, la vita è la cosa più degna di cui fare tesoro, la più preziosa, e avvenne che queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e propagare il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare. Gli esseri umani oggi hanno dentro di sé paura e preoccupazione, ma quale utilità hanno questi sentimenti? Se a Dio non serve che tu faccia così, a cosa serve preoccuparsi? Se a Dio serve che tu faccia così, non devi scansare questa responsabilità né rifiutarla. Devi collaborare attivamente e accettarla senza preoccupazione. Comunque si muoia, non bisogna morire dinanzi a Satana, né morire nelle mani di Satana. Se bisogna morire, bisogna morire nelle mani di Dio. Gli esseri umani provengono da Dio e a Dio ritorneranno: questi sono la ragionevolezza e l’atteggiamento che un essere creato deve possedere. Questa è la verità ultima che bisogna capire nel predicare il Vangelo e nell’assolvere il proprio dovere: bisogna pagare il prezzo con la vita per propagare e testimoniare il Vangelo dell’opera compiuta da Dio incarnato per salvare l’umanità. Se hai questa determinazione, se riesci a testimoniare in questo modo, è una cosa meravigliosa. Se ancora non possiedi questo genere di determinazione, come minimo devi adempiere adeguatamente la responsabilità e il dovere che ti attendono, affidando il resto a Dio. Forse allora, col passare dei mesi e degli anni e con l’aumentare della tua esperienza ed età, e con l’approfondirsi della tua comprensione della verità, capirai che hai l’obbligo e la responsabilità di offrire la tua vita al lavoro del Vangelo di Dio, anche fino all’ultimo momento di vita.
Ora è il momento adatto per iniziare a parlare di questi argomenti, perché la diffusione del Vangelo del Regno è ormai cominciata. In passato, nell’Età della Legge e nell’Età della Grazia, alcuni antichi profeti e santi diedero la vita per predicare il Vangelo, perciò anche coloro che sono nati negli ultimi giorni possono dare la vita per questa causa. Non è nulla di nuovo o di improvviso, né tantomeno è una richiesta eccessiva. Questo è ciò che gli esseri creati dovrebbero fare, il dovere che dovrebbero svolgere. Questa è la verità, la somma verità. Se ti limiti a declamare slogan su ciò che vuoi fare per Dio, su come vuoi assolvere bene il tuo dovere e su quanto vuoi spenderti e adoperarti per Dio, è inutile. Quando la realtà ti toccherà da vicino, quando ti verrà chiesto di sacrificare la vita, il test della tua statura sarà se all’ultimissimo momento ti lamenterai o meno, se sarai disposto e se ti sottometterai davvero. Se, nell’istante in cui la tua vita sta per esserti portata via, sei a tuo agio, sei volenteroso e ti sottometti senza lamentarti, se ritieni di aver adempiuto alle tue responsabilità, ai tuoi obblighi e ai tuoi doveri fino alla fine, se il tuo cuore è gioioso e sereno, se te ne vai in questo modo, allora per Dio non te ne sei andato affatto. Al contrario, stai vivendo in un’altra dimensione e forma. Non hai fatto altro che cambiare il tuo modo di vivere. Non sei affatto morto davvero. Da un punto di vista umano: “Questa persona è morta molto giovane, che peccato!” Ma, agli occhi di Dio, non sei morto o andato a soffrire. Invece sei andato a godere delle benedizioni e ti sei avvicinato a Lui. Poiché, in quanto essere creato, hai già raggiunto gli standard nello svolgimento del tuo dovere agli occhi di Dio, poiché ormai hai portato a termine il tuo dovere, Egli non ha più bisogno che tu lo assolva tra le file degli esseri creati. Per Dio, il tuo “andare” non si chiama “andare”, vieni “raccolto”, “portato via” o “condotto via”, ed è una buona cosa. Desiderate essere condotti via da Dio? (Lo desideriamo.) Non desideratelo. In questa vita ci sono molte cose che l’uomo non capisce. Non abbiate fretta di arrivare a questa fase. Prima che arrivi quel giorno, devi sforzarti di capire di più la verità e di sapere di più del Creatore. Non lasciarti indietro rimpianti. Perché dico ciò? In questa vita, le persone in realtà non hanno molto tempo per passare dal comprendere le cose ad avere l’opportunità, a possedere la levatura e a soddisfare le condizioni per dialogare con il Creatore, ad arrivare a possedere una vera comprensione, conoscenza e un vero timore di Lui e a percorrere la strada del temere Dio e del fuggire il male. Se ora vuoi che Dio ti conduca via rapidamente, non stai mostrando responsabilità per questa tua vita. Per essere responsabile, dovresti affrettarti a munirti della verità, riflettere di più su te stesso quando ti accadono le cose e compensare rapidamente le tue manchevolezze. Dovresti quindi essere in grado di praticare la verità, agire in conformità ai principi ed entrare nella verità realtà. Dovresti arrivare a sapere di più di Dio, a essere in grado di conoscere e capire le Sue intenzioni e a evitare di vivere la vita invano; dovresti arrivare a sapere dov’è il Creatore, quali sono le Sue intenzioni e come sono la Sua gioia, la rabbia, il dolore e la felicità. Anche se non riesci a ottenere una conoscenza più profonda o completa di queste cose, devi almeno possedere una comprensione basilare di Dio, non tradirLo più, avere una compatibilità di base con Lui, dimostrare considerazione nei Suoi confronti, offrirGli un conforto di base e fare ciò che un essere creato dovrebbe fare e che può essenzialmente raggiungere. È un’impresa per niente facile. Durante lo svolgimento del loro dovere, le persone possono arrivare gradualmente a conoscere sé stesse, e dunque arrivare a conoscere Dio. In realtà, questo processo è un’interazione tra il Creatore e gli esseri creati, e dovrebbe essere un processo degno di essere ricordato per tutta la vita delle persone. Le persone dovrebbero essere davvero in grado di godere di questo processo, che non deve essere doloroso né difficile da sopportare. Pertanto gli individui dovrebbero avere cari i giorni e le notti, i mesi e gli anni trascorsi a svolgere il loro dovere. Dovrebbero avere caro questo periodo di tempo e non dovrebbero considerarlo una pastoia o un fardello. Dovrebbero assaporare questa fase della vita e farne esperienza, poi arrivare a comprendere la verità e vivere un po’ di sembianza umana, possedere un cuore che teme Dio e compiere sempre meno il male. Se capisci molto della verità, non fai cose che turbano Dio o a cui Egli è avverso e quando ti presenti dinanzi a Lui, hai la sensazione che Egli non provi più ribrezzo nei tuoi confronti, è una cosa magnifica! Una volta che qualcuno ha raggiunto questo, non sarebbe sereno anche se dovesse morire? Dunque qual è il problema di coloro che implorano di morire ora? Vogliono soltanto fuggire ed evitare di soffrire. Vogliono solo che questa vita finisca presto per poter rendere conto a Dio. Vuoi rendere conto a Dio, ma Lui non ti vuole ancora. Perché dovresti renderGli conto prima ancora che ti chiami? Non farlo prima del tempo. Questa non è una cosa buona. Se vivi una vita significativa e preziosa e Dio ti porta via, questa sì che è una cosa meravigliosa!
Capite tutti ciò che abbiamo discusso oggi? Spero che queste parole non vi abbiano gravato di un ulteriore fardello e che il contenuto della condivisione odierna non vi abbia spaventati. Mi auguro invece che vi abbia permesso di comprendere alcune verità che dovreste capire, affinché vi facciate un’idea più chiara della questione della fede in Dio e vi sentiate più radicati e meno confusi al riguardo. Le Mie parole hanno avuto questo effetto? (Sì.) DescriveteMelo. (In passato non consideravo davvero la predicazione del Vangelo un mio dovere. Nel mio cuore albergavano molte opinioni fallaci. Pensavo che sarei stato assegnato alla predicazione del Vangelo solo se avessi svolto male gli altri miei doveri. Mi sembrava che la predicazione del Vangelo fosse il dovere peggiore e non lo vedevo veramente come un incarico che Dio affida all’uomo. Oggi, la condivisione di Dio ci ha detto che predicare il Vangelo e testimoniare Dio è una responsabilità dell’uomo e che le persone dovrebbero sentirsi moralmente obbligate ad andare ad adempiere a questa responsabilità. Solo allora mi sono reso conto che le mie opinioni erano troppo assurde e che avevano fatto sì che io non volessi davvero svolgere adeguatamente il dovere di predicare il Vangelo. Oggi ascoltare la condivisione di Dio ha ribaltato le mie opinioni.) Eccellente. Qualcun altro vuole parlare? (Io pensavo di essere soltanto un piccolo essere creato e non consideravo lo svolgimento di questo dovere una questione importante. Ritenevo che il mio dovere fosse irrilevante e indegno di attenzione. Oggi, tuttavia, ho sentito Dio dire che i doveri compiuti da ogni persona che Egli ha predestinato sono stati decretati da Lui e che sono stati tutti accuratamente pianificati e predisposti da Lui. Se le persone non svolgono il loro dovere con devozione, si sottraggono ai loro obblighi e responsabilità. In particolare quando, durante la condivisione di Dio, ho sentito che predicare il Vangelo e testimoniare Dio è un incarico che Lui affida a tutti ed è la responsabilità degli esseri creati, e ciò mi ha dato una grande fede e una grande determinazione a percorrere la strada preordinata da Dio. Voglio assumermi la responsabilità della mia vita, svolgere bene il mio dovere e portare a termine la mia missione. Allora sarò in grado di dare un minimo di consolazione a Dio. Dopo aver ascoltato la Sua condivisione, il mio cuore si è commosso particolarmente. Ho avuto la sensazione di non poter più sottovalutare l’incarico che Dio mi ha affidato.) Ben detto. Percepite tutti la stessa cosa, vero? (Sì.) Come puoi vedere, quando le persone non comprendono la verità, diventano confuse e riescono a ignorare addirittura una cosa importante come la predicazione del Vangelo. Tuttavia, quando viene condiviso chiaramente sulla verità, le persone si rendono conto dell’importanza di questa questione, arrivano a conoscere la propria posizione e capiscono il valore della propria vita. Questo significa forse che hanno una direzione? (Sì.) La verità può cambiare il cuore della gente. Oltre a essa, esiste qualche teoria che riesca a smuovere il tuo cuore e a cambiare le tue opinioni? Nessuna, solo le parole della verità possono cambiare le tue opinioni. Perché? Perché queste parole sono così concrete che nessuno può confutarle. Sono connesse alla vita dell’uomo e alla missione della sua vita. Sono strettamente legate agli esseri umani; non sono irrilevanti per loro. Non sono cose insignificanti, ma legate alla missione della vita dell’uomo e al valore e al significato del vivere. Pertanto, quando pronunciate chiaramente, queste parole possono mutare il cuore delle persone affinché esse arrivino ad accettarle e cambino le proprie opinioni. La condivisione odierna dovrebbe aver svolto un certo ruolo nel cambiare l’atteggiamento della gente verso il suo dovere. Se queste verità riuscissero a cambiare la vita delle persone, il modo in cui vivono e la direzione che seguono nel perseguimento, sarebbe meraviglioso. Significherebbe che oggi non ho pronunciato queste parole invano. Ora che ho completato la Mia condivisione su queste verità, dovete applicarle, sperimentarle e assimilarle gradualmente nella vita di tutti i giorni. Quando queste verità diventeranno la tua realtà e la tua vita, Dio non cancellerà il tuo titolo di essere creato e tu avrai davvero acquisito qualcosa. In un simile momento, quando Dio ti chiede realmente di offrire la tua vita e di usarla per testimoniare le Sue azioni e il Suo Vangelo, sarai libero dalla preoccupazione e dalla paura e sicuramente non ti rifiuterai: accetterai con gioia. Siccome si tratta di un incarico affidatoti dal Creatore, lo accetterai da Dio. Pertanto, per aspettare e accogliere quel giorno, oltre a essere in grado di comprendere queste verità, le persone devono ora lavorare sodo per munirsi delle parole di Dio e acquisire una conoscenza più grande e più profonda della Sua opera e della Sua indole. È questa la cosa più importante.
25 dicembre 2018