Come perseguire la verità (1)
Abbiamo condiviso sull’argomento di come perseguire la verità per un periodo piuttosto lungo, e tutto ciò su cui abbiamo condiviso ha riguardato un aspetto della pratica relativa a come perseguire la verità: l’abbandonare. In altre parole, il contenuto della nostra condivisione ha riguardato interamente le cose che le persone dovrebbero abbandonare nel processo di fede in Dio e di perseguimento della verità, che sono anche cose che le persone dovrebbero abbandonare nella loro vita e sul cammino di vita che percorrono. Queste sono esattamente alcune delle cose che influenzano il perseguimento della verità da parte delle persone. Qual era dunque il primo tema dei nostri contenuti relativi all’abbandonare? (Abbandonare le varie emozioni negative.) E qual era il secondo tema? (Abbandonare i propri perseguimenti, le proprie aspirazioni e i propri desideri.) Il primo tema del nostro contenuto sull’abbandonare era relativo all’abbandonare le varie emozioni negative, e il secondo all’abbandonare i propri perseguimenti, le proprie aspirazioni e i propri desideri. Ogni tema comprendeva un discreto numero di sottoargomenti e dettagli, giusto? (Sì.) Indipendentemente da ciò su cui stavamo condividendo, o da quali categorie e temi si trovavano all’interno di questo contenuto, e indipendentemente da quanti esempi sono stati portati, o da quanti stati e da quante essenze di problemi sono stati smascherati, in breve, tutto il contenuto su cui abbiamo condiviso è correlato ai vari problemi che le persone incontrano nel processo di fede in Dio e di perseguimento della verità o nella loro vita reale, così come ai cammini di pratica che dovrebbero scegliere e alle verità principi a cui dovrebbero attenersi ogni volta che affrontano questi problemi. Le varie sfaccettature che questi problemi presentano non sono prive di significato e non esistono solo nei pensieri o nei mondi spirituali delle persone, ma esistono nella loro vita reale. Quindi, se sei disposto a perseguire la verità, indipendentemente dal tipo di problemi che incontri, spero che tu sia in grado di ricercare la verità e di trovare le verità principi corrispondenti da prendere come base, di scoprire il cammino di pratica e quindi di avere un cammino da seguire ogni volta che questi problemi ti si presentano. Questo è un obiettivo fondamentale della condivisione su tutti questi contenuti. Anche se abbiamo finito di condividere su tutte queste verità, ci vorrà del tempo prima che le persone accedano a tali verità realtà. Dovrebbero iniziare con il condividere su queste verità e dovrebbero prendere le varie verità principi come base, cambiando i loro punti di vista su ogni genere di cose, nonché i loro atteggiamenti di vita e i loro metodi esistenziali. In questo modo, nel processo di fede in Dio o nel processo di vita ed esistenza, le persone, arrivando ad accettare queste verità principi, senza rendersene conto riusciranno a cambiare i loro vari pensieri, punti di vista o atteggiamenti e metodi esistenziali fallaci che erano preesistenti, vecchi e derivanti da Satana, e riusciranno a liberarsi della loro indole corrotta. Pertanto, queste parole su cui abbiamo condiviso in precedenza e le parole su cui condivideremo in futuro non sono un tipo di conoscenza, o un tipo di erudizione, e di certo non sono una teoria. Anzi, vengono utilizzate per guidare, dirigere e aiutare le persone a risolvere i vari problemi e le varie difficoltà che incontrano nella loro vita quotidiana. Ogni volta che incontri un problema, o ogni volta che ti imbatti in una circostanza, in una persona, in un evento o in una cosa, puoi cercare nel contenuto della nostra condivisione le verità criterio che dovresti rispettare e mettere in pratica, in modo da poter agire prendendo la verità come base e criterio, piuttosto che praticare secondo le tue forme di indole corrotta e i tuoi punti di vista vecchi ed errati. Lo scopo delle persone che credono in Dio è quello di perseguire la verità, ma lo scopo di perseguire la verità non è quello di riempire o cambiare le vite vuote delle persone, né di arricchire i loro mondi spirituali. Qual è lo scopo di perseguire la verità? Per le persone, tale scopo è liberarsi della propria indole corrotta per essere salvate; naturalmente, liberarsi della propria indole corrotta serve anche a sottomettersi a Dio, a temerLo e a fuggire il male. Ma per Dio, lo scopo e il significato del fatto che le persone perseguano la verità non sono così ordinari; non riguardano solo il fatto che qualcuno viene salvato. Al contrario, si tratta del fatto che Dio guadagna una persona che non è più ingannata dall’indole corrotta di Satana e, naturalmente, riguarda anche il fatto che Egli guadagna un tipo di persona che può essere compatibile con Lui; cosa ancora più importante, riguarda il fatto che Dio è in grado di guadagnare, in mezzo all’umanità creata, un tipo di persona che Egli vuole, che sa gestire tutte le cose ed esistere per sempre con tutte le cose. Questo significato non è così semplice come essere salvati, come lo è per le persone. Pertanto, sia per le persone che per Dio, perseguire la verità è molto importante. Dal momento che è così importante, il contenuto di un aspetto della pratica riguardante il perseguimento della verità, quello dell’“abbandonare”, è cruciale per tutti coloro che vogliono perseguire il raggiungimento della salvezza. Poiché la pratica dell’“abbandonare” è così importante, le varie verità principi relative all’“abbandonare”, così come i vari stati, le varie rivelazioni di indole corrotta e i vari pensieri e punti di vista corrotti relativi alla pratica dell’“abbandonare” che sono stati smascherati, sono cose che le persone devono capire a fondo. Solo quando le persone esaminano e comprendono i pensieri e i punti di vista fallaci che vengono spesso rivelati nella vita quotidiana, così come le proprie forme di indole corrotta e rivelazioni di corruzione, e quindi arrivano a conoscere sé stesse e comprendono e accettano un aspetto della verità, e poi praticano secondo le verità principi corrispondenti, esse raggiungeranno lo scopo di perseguire la verità. A questo punto, siamo fondamentalmente giunti alla fine della nostra condivisione sui due temi principali dell’“abbandonare” all’interno dell’argomento di come perseguire la verità. Qual era il primo tema? (Abbandonare le varie emozioni negative.) E qual era il secondo? (Abbandonare i propri perseguimenti, le proprie aspirazioni e i propri desideri.) Sebbene nel corso della nostra condivisione abbiamo trattato molti contenuti relativi a questi due temi, la cosa più importante è che devi comprendere ciascuna delle specifiche verità principi associate a questi argomenti. Solo quando le persone comprendono le verità principi sono in grado di comportarsi e di agire in base ad esse nella loro vita quotidiana e nel loro cammino di vita, di accedere gradualmente alla verità realtà e, nel processo di perseguimento della verità, di raggiungere gradualmente i risultati di comprendere e acquisire la verità.
I due temi relativi alla pratica dell’“abbandonare” all’interno dell’argomento di come perseguire la verità su cui abbiamo condiviso in precedenza si riferiscono all’indole corrotta delle persone, ai loro vari pensieri e punti di vista e ai vari problemi che esse incontrano nella loro vita quotidiana. Ma c’è un altro elemento più importante o, si potrebbe dire, ancora più ampio riguardo all’“abbandonare” su cui dobbiamo davvero condividere. Di che tema si tratta? Riguarda gli atteggiamenti delle persone nei confronti di Dio, i loro pensieri e i loro punti di vista riguardo a Dio e i principi di pratica coi quali trattano Dio nella loro vita quotidiana. Si può dire che questo tema è un po’ più importante dei primi due. Poiché esso riguarda direttamente gli atteggiamenti delle persone nei confronti di Dio, i loro pensieri e i loro punti di vista riguardo a Dio e il rapporto tra le persone e Dio, è l’ultimo di cui parleremo all’interno di questo tema dell’“abbandonare” e, naturalmente, è anche il più importante. Alcuni degli argomenti all’interno dei due temi che abbiamo discusso in precedenza si riferiscono a determinati atteggiamenti e punti di vista che le persone nutrono nei confronti di Dio, o al rapporto tra le persone e Dio, ma per quanto riguarda la posizione che abbiamo assunto nella nostra condivisione, abbiamo fondamentalmente analizzato i vari problemi delle persone da un punto di vista umano: abbiamo analizzato le loro varie forme di indole corrotta o i loro vari pensieri e punti di vista fallaci nel contesto dei loro diversi tipi di problemi. Ciò su cui condivideremo oggi riguarda gli atteggiamenti delle persone nei confronti di Dio e i loro pensieri e punti di vista riguardo a Dio. Queste sono le cose più importanti che le persone devono abbandonare nel processo di perseguimento della verità. Anche questo argomento non è così semplice, perché non importa chi sia o che tipo di individuo sia, nessuno ha un solo tipo di atteggiamento nei confronti di Dio o un solo tipo di pensiero e punto di vista su Dio e, naturalmente, il rapporto tra le persone e Dio non è di un unico tipo, e inoltre non coinvolge un solo tipo di stato umano. A causa dei vari atteggiamenti delle persone nei confronti di Dio e dei vari pensieri e punti di vista che esse nutrono nei confronti dell’identità, della posizione e dell’immagine di Dio, nonché per altri motivi, nascono vari tipi di rapporti tra le persone e Dio. Quindi, oggi condivideremo su questo argomento e vedremo quali gravi problemi o conflitti inconciliabili ancora esistano tra le persone e Dio, e cos’altro esattamente esse debbano abbandonare. Dopo aver compreso questo, se sei una persona che persegue la verità, il tuo rapporto con Dio migliorerà e il tuo punto di vista su Dio si avvicinerà gradualmente a essere corretto, positivo o coerente con la verità. Il terzo tema del contenuto sull’abbandonare dovrebbe essere quello di abbandonare le barriere tra sé stessi e Dio e la propria ostilità verso di Lui: questo è il terzo tema delle cose che le persone dovrebbero abbandonare. Prima di condividere formalmente su questo argomento, parliamo brevemente di quali problemi nella vita quotidiana riguardano le barriere tra le persone e Dio e l’ostilità delle persone verso di Lui. Oltre ad alcune questioni soggettive che hanno a che fare con le persone stesse, non ci sono forse tutti quei problemi che riguardano il modo in cui le persone trattano Dio nel loro processo di fede e di perseguimento della verità? Esse hanno ogni genere di pensieri e punti di vista fallaci e principi di pratica errati nel modo in cui trattano vari eventi e cose e, allo stesso modo, hanno ogni genere di pensieri e punti di vista fallaci e principi di pratica errati nel modo in cui trattano Dio. Se, relativamente a tutti i tipi di persone, eventi e cose, sei in grado di trattarli e di praticare in base alle verità principi, se cioè arrivi a conoscere i pensieri e i punti di vista fallaci che hai riguardo a tutti i tipi di persone, eventi e cose e al tempo stesso riesci a correggere e abbandonare tali pensieri e punti di vista fallaci e poi ad affrontare e risolvere vari problemi in base ai pensieri e ai punti di vista corretti che Dio comunica alle persone, allora i tuoi principi di pratica inerenti il modo in cui tratti tutti i tipi di persone, eventi e cose saranno relativamente in linea con le verità principi. Questo può essere considerato un segno che una persona è stata salvata? Guardandolo ora, no, non è possibile. Se Io non avessi sollevato l’argomento della condivisione di oggi, le persone avrebbero potuto pensare: “Quanto a tutti i tipi di cose, io sono in grado di vederle e di praticare in conformità con le verità principi contenute nelle parole di Dio, quindi penso di essere una persona che persegue la verità, che ha raggiunto dei risultati nel perseguimento della verità e che viene salvata”. Giudicando in base all’argomento che ho sollevato oggi, i vari atteggiamenti che le persone nutrono verso Dio, questa loro idea è conforme ai fatti? (No.) È molto chiaro che essa non è conforme ai fatti. Potrai anche avere un certo fondamento e un certo atteggiamento positivo nel modo di trattare tutti i tipi di persone, eventi e cose, ma c’è ancora ogni sorta di barriera tra te e Dio, e il tuo atteggiamento verso Dio è ancora ostile relativamente a varie questioni. Questo problema è grave ed è il più grosso di tutti. Nel periodo in cui hai seguito Dio e hai svolto il tuo dovere, agli altri la tua prestazione in tutti i suoi aspetti sembra alquanto rispettabile, e in superficie appare coerente con la verità e con i principi. Tuttavia, nel tuo cuore ci sono molte nozioni su Dio e barriere tra te e Lui, e hai ancora un atteggiamento ostile nei Suoi confronti quando incontri molti problemi. Tali questioni sono molto serie. Se nel tuo cuore ci sono effettivamente tali questioni, ciò non dimostra che tu sia una persona salvata. Poiché ci sono ancora molte barriere tra te e Dio, e hai ancora un atteggiamento ostile nei confronti di Dio quando si tratta di questioni cruciali e significative, non solo non sei una persona salvata, ma sei anche in pericolo. Anche se credi di essere in grado di agire secondo le verità principi quando incontri molti problemi nella vita, e credi che le tue azioni siano relativamente coerenti con la verità, si potrebbe dire che questo è solo un aspetto esteriore e non può dimostrare che sei stato salvato. Questo perché non hai raggiunto la compatibilità nella tua relazione con Dio e non ti sottometti ancora a Lui né Lo temi. Pertanto, ogni volta che ti capitano varie cose, il tuo comportamento esteriore o i tuoi pensieri e punti di vista possono solo mostrare che in tali questioni ti sei attenuto a dottrine, slogan e regole che ritieni giusti, piuttosto che alle verità principi. Questa potrebbe sembrare una questione dialettica, e può suonare complicata, ma dopo che avremo condiviso sul contenuto specifico di abbandonare le barriere tra sé stessi e Dio e la propria ostilità verso di Lui, e dopo che le persone avranno condotto un attento esame, capiranno il significato delle Mie parole.
Prima di condividere formalmente sul tema di abbandonare le barriere tra sé stessi e Dio e la propria ostilità verso di Lui, parliamo innanzi tutto di quali barriere esistono tra le persone e Dio. Quali sono le barriere tra le persone e Dio e l’ostilità verso Dio che sei in grado di percepire e di cui sei consapevole nella tua vita quotidiana, o che si verificano in altre persone? Queste manifestazioni esistono sicuramente. Accadono a te e intorno a te ogni giorno, quindi non devi spendere troppe energie nel pensarci: quando apri la bocca, uscirà subito fuori un elenco di questi problemi. Non è forse così? (Sì.) Quali sono esattamente le barriere tra le persone e Dio? Parliamo prima di ciò che il termine “barriere” comprende. Include conflitto, sfida, nozioni, fraintendimenti e cose simili, non è vero? DiteMi di più. (Quando qualcuno viene rivelato o potato mentre svolge il proprio dovere, può avere alcuni fraintendimenti su Dio e diventare diffidente nei Suoi confronti, pensando che più importante è il dovere che svolge, più velocemente verrà rivelato. Pertanto, nel suo cuore ci saranno delle barriere tra lui e Dio, e non sarà in grado di accettare determinati doveri e incarichi con cuore puro e aperto.) Quali sono le barriere, qui? (La diffidenza e i fraintendimenti.) La diffidenza e i fraintendimenti. Questo è un tipo di barriera. Chi può aggiungere qualcosa? Non ci sono barriere tra il resto di voi e Dio? I vostri cuori sono puri e santificati? Non avete mai avuto pensieri avversi o negativi su Dio? (Dio, io posso aggiungere qualcosa. Ogni volta che le cose vanno abbastanza bene nelle circostanze che Dio dispone per me, il rapporto tra me e Lui sembra essere relativamente normale. Ma se mi imbatto in avversità o in qualcosa che non è conforme alle mie nozioni, comincio a speculare su ciò che Dio farà, su ciò che mi accadrà in seguito e su quale sarà il risultato. Faccio un sacco di riflessioni, e addirittura sviluppo lamentele, giudico e fraintendo Dio nella mia mente, ed è allora che il mio cuore si chiude. Voglio parlare anche di qualcosa che ho visto. Quando alcune persone vengono a trovarsi in circostanze indesiderabili, in cuor loro sentono di opporre resistenza e dicono: “Perché Dio mi sta facendo trovare in queste circostanze? Perché non sono capitate ad altri?” Non riescono a sottomettersi alle circostanze che Dio dispone per loro e nasce un conflitto tra loro e Dio.) La questione a cui hai accennato per prima è che ci sono barriere tra le persone e Dio, che come riflesso condizionato a determinate circostanze le persone sviluppano barriere tra loro e Dio, diffidenza nei Suoi confronti e fraintendimenti su di Lui. La seconda questione che hai menzionato è che le persone diventano ostili verso Dio perché interiormente hanno un atteggiamento di sfida. Chi può aggiungere qualcos’altro? (Ogni volta che vengo potato dal Supremo e la mia scarsa levatura viene rivelata, pronuncio verdetti su me stesso e penso di non poter essere salvato, e di non avere alcuna motivazione per perseguire la verità anche se lo voglio. Questo è un tipo di fraintendimento su Dio. Inoltre, quando alcuni fratelli e sorelle si ammalano e si trovano di fronte alla morte, pensano: “Dio non ricorda quanto mi sono dato da fare e quanto mi sono speso per Lui?” In cuor loro, discutono con Dio, e protestano e lottano contro di Lui. Questo tipo di stato è abbastanza comune.) In termini di barriere tra sé stessi e Dio e di ostilità verso Dio, i problemi che la maggior parte delle persone manifesta sono fondamentalmente diffidenza e fraintendimenti, nonché l’atteggiamento di sfida e l’insoddisfazione che le persone rivelano quando affrontano determinate cose, che, in altre parole, sono ostilità verso Dio. In pratica è tutto qui. I vari problemi relativi agli atteggiamenti interiori delle persone verso Dio, in realtà, vanno ben oltre la portata delle questioni su cui avete condiviso. Ci sono alcuni problemi di cui non siete a conoscenza. Da un lato, ciò è dovuto al fatto che le persone non esaminano quali problemi ci sono in loro stesse ogni volta che sperimentano varie circostanze. Dall’altro, non hanno mai considerato con attenzione come sia esattamente il loro rapporto con Dio, o quali siano gli atteggiamenti e i punti di vista corretti che dovrebbero avere nei confronti di Dio. Quindi, sulla base delle diverse manifestazioni delle persone e di questi stati che al momento esistono realmente dentro di loro, oggi condivideremo specificamente sulle diverse manifestazioni delle barriere tra le persone e Dio e sulla loro ostilità verso di Lui. L’obiettivo della condivisione su queste diverse manifestazioni è quello di permettere alle persone di abbandonare in modo proattivo le barriere tra loro e Dio e l’ostilità che nutrono verso di Lui ogni volta che queste cose nascono in loro nella vita quotidiana, di raggiungere una relazione armoniosa con Lui e, infine, di arrivare a essere pienamente in sintonia con Lui. In questo modo, avranno completamente rimosso le barriere tra loro e Dio e la loro ostilità verso di Lui, e saranno arrivate a temerLo e a sottomettersi veramente a Lui. Solo questo è un rapporto normale tra le persone e Dio, e solo individui come questi sono veri esseri creati.
Quando si tratta di abbandonare le barriere tra loro e Dio e la loro ostilità verso di Lui, la prima cosa che le persone dovrebbero abbandonare sono le loro nozioni e fantasie. Questo è un contenuto molto importante, non è così? (Sì.) Le nozioni e le fantasie su Dio non esistono forse in ognuno? (Sì.) Nessuno vive nel vuoto e nessuno è un robot. Ognuno ha il libero arbitrio e nutre vari pensieri e punti di vista che ha acquisito dal mondo esterno; naturalmente, ognuno possiede anche varie nozioni e fantasie su Dio, che si sono sviluppate all’interno della propria volontà soggettiva in base ai propri bisogni, alle proprie preferenze e ai propri desideri. Il fatto che siano chiamate “nozioni” e “fantasie” significa che non sono assolutamente coerenti con la verità o i fatti; per lo meno, non sono coerenti con le intenzioni, l’identità e l’essenza di Dio. Pertanto, queste nozioni e fantasie sono la prima cosa importante che le persone dovrebbero abbandonare. Quindi, cosa comprende principalmente il contenuto relativo alle nozioni e alle fantasie su Dio? Da un lato, include le nozioni preesistenti che le persone hanno su Dio prima di arrivare a credere in Lui. Dall’altro, include le nuove nozioni che le persone sviluppano su Dio dopo aver iniziato a credere in Lui, e queste nuove nozioni sono nozioni e fantasie più specifiche e realistiche. Prima che le persone arrivino a credere in Dio, i loro cuori sono pieni di fantasie su Dio, e si può anche dire che queste fantasie siano nozioni comuni a tutti gli esseri umani. Proprio come i cinesi che, pur non credendo in Dio, Lo chiamano “il Vecchio nel Cielo”, mentre gli occidentali, che credono in Lui in percentuale maggiore, Lo chiamano “il Signore”. Sebbene molte persone non credano in Dio, la maggior parte crede che ci sia un Dio ed è piena di fantasie su di Lui, e pensa che Dio esista in mezzo a tutte le cose e sovrasti tutte le cose, e che sia onnipresente, onnipotente e possieda grandi e incredibili poteri. Chi è dunque questo Dio, esattamente? Nessuno lo sa, ma in ogni caso sanno che Dio è il più grande e che governa su tutto. Qual è allora l’immagine specifica di Dio? Ogni individuo, nella sua mente, nutre un’idea dell’aspetto e dell’immagine di Dio che ha immaginato e definito. Abbiamo discusso in precedenza di queste nozioni e fantasie umane universali, e non sono il contenuto principale della condivisione di oggi. Ciò su cui condivideremo oggi sono i vari tipi di nozioni e fantasie che sono opposti a Dio e incoerenti con la Sua essenza, e sono quelli che le persone dovrebbero abbandonare, all’interno di tutti i diversi tipi di nozioni e immaginazioni relative alle barriere tra le persone e Dio e alla loro ostilità nei confronti di Dio. Non parleremo di quelle nozioni e fantasie vuote, irreali e imperscrutabili. Si potrebbe dire che, data la vostra statura attuale, quelle cose non sono fondamentalmente un problema e non influenzeranno il vostro perseguire la verità, né tanto meno il vostro seguire Dio, e che anche se alcuni individui hanno ancora delle fantasie ingannevoli nelle loro menti, queste non influenzeranno il loro seguire Dio, e non sono quindi un problema così grande. Le nozioni e le fantasie umane su cui condivideremo riguardano gli atteggiamenti delle persone nei confronti di Dio nella loro vita quotidiana, nonché l’assolvimento dei loro doveri, i cammini che intraprendono e, naturalmente, riguardano ancora di più i loro perseguimenti. Tra le varie nozioni e fantasie che le persone hanno su Dio, prima di tutto, c’è una grande quantità di nozioni e fantasie sulla Sua opera, che sono molto più realistiche delle varie fantasie che i non credenti hanno su Dio, e non sono né vuote né imperscrutabili. Sono cose che esistono nella mente di ogni persona mentre segue Dio. In altre parole, le persone sono piene di numerose nozioni e fantasie irrealistiche e ingannevoli sull’opera di Dio. Per esempio, immaginano che la Sua opera sia piena di miracoli e di meraviglie che gli esseri umani non possono prevedere o realizzare. Naturalmente, le più grandi nozioni e fantasie delle persone a questo proposito sono che l’opera di Dio possa essere in grado di rendere una persona completa all’istante o che, semplicemente dicendo poche parole o compiendo un miracolo o una meraviglia, Dio possa trasformare una persona in un istante e renderla libera dalla vita della carne e dalle varie difficoltà concrete della carne. Immaginano che tale persona non mangi né beva né abbia bisogni fisici, come un robot; inoltre, credono che pensi in modo puro, senza considerazioni egoistiche, e che dentro di sé sia estremamente santificata. Immaginano inoltre che, per raggiungere questo obiettivo, non sia necessario perseguire la verità, condividere su di essa o accettare di essere potati per anni e anni; Dio può realizzare tutto ciò con poche parole, perché qualunque cosa Egli dica sarà compiuta e qualunque cosa Egli ordini persisterà. Soprattutto all’inizio, quando avevano appena accettato la terza fase dell’opera di Dio, le persone erano ancora più piene di tutti i tipi di nozioni e fantasie sulla Sua opera. Quando alcuni hanno sentito dire che “l’opera di Dio finirà presto”, non sapevano in quale anno, mese o giorno sarebbe finita, eppure si sono sentiti nervosi e hanno persino abbandonato il lavoro e la famiglia. Alcuni agricoltori hanno smesso di coltivare, altri hanno smesso di allevare bovini e ovini. Alcuni hanno persino venduto le loro proprietà e le auto, hanno prelevato tutti i soldi che avevano in banca, hanno radunato i loro beni e hanno iniziato a portare con sé oro, argento e oggetti di valore, pronti a seguire Dio. Questo perché pensavano che l’opera di Dio stesse finendo e che non avessero più bisogno di vivere la loro vita; credevano che Dio avesse distrutto famiglie e matrimoni e che avrebbero dovuto rinunciare ai loro matrimoni, ai loro impieghi e al loro futuro e abbandonare tutti i piaceri mondani per seguire Dio. Se qualcuno avesse chiesto loro: “Dove stai andando con quella valigia e tutta la famiglia al seguito?”, avrebbero detto: “Vado nel Regno dei Cieli”. Se poi gli avesse chiesto: “Dov’è il Regno dei Cieli?”, avrebbero risposto: “Non lo so ancora, andrò ovunque Dio mi porti”. Indipendentemente dal fatto che costoro agissero d’impulso o che ci avessero riflettuto, in ogni caso queste manifestazioni rivelano un fatto, ossia che le persone hanno una grande quantità di fantasie sull’opera di Dio. Non sanno come Dio opererà per salvarle, o come si sentiranno o in che tipo di stato e ambiente vivranno dopo che Egli le avrà salvate. E per quanto riguarda le esatte intenzioni di Dio, o il risultato che Egli vuole ottenere attraverso la Sua opera sulle persone, non sanno nulla nemmeno di tutto ciò. Cosa sanno, dunque? Ricordano solo una frase: il giorno di Dio è vicino, i disastri si sono abbattuti, l’opera di Dio finirà presto e dovremmo abbandonare tutto e seguirLo. Questa è la fonte e la base della formazione di tutte le loro nozioni e fantasie, ed è attraverso queste nozioni e fantasie che hanno compiuto ogni genere di scelta e decisione. Quali scelte e decisioni hanno preso? Hanno scelto di abbandonare il mondo, gli studi, la carriera, il matrimonio, la famiglia, persino l’amore familiare della carne, e così via, e avendo abbandonato tutte queste cose, stanno aspettando che l’opera di Dio finisca. Qual è il loro scopo nell’aspettare che l’opera di Dio finisca? Essere rapite e seguire Dio. Rapite e condotte dove, esattamente? Pensano che non importa dove saranno condotte, o esattamente in quale giorno saranno rapite; in ogni caso, non andranno all’inferno. Credono che, anche se non si tratta del paradiso, stanno andando in un luogo più elevato, e che anche se non è il paradiso, o un regno fisico, non possono sbagliare seguendo Dio, e che probabilmente saranno rapite e condotte ovunque Dio si trovi. Sebbene queste nozioni e fantasie che le persone hanno siano perfette, possono diventare realtà? Il momento che stavano aspettando, la fine dell’opera di Dio, è già arrivato? (No.) E poiché l’opera di Dio non è ancora terminata, le persone si sentono deluse o ansiose? Si sentono dispiaciute? Alcune sono deluse, giusto? Alcune diventano negative quando incontrano delle difficoltà mentre svolgono il loro dovere, o si pentono quando sperimentano delle tribolazioni nella loro vita familiare o quando subiscono persecuzioni e non hanno via d’uscita. Naturalmente, non è stato facile per alcune di esse resistere fino al momento attuale, ma in cuor loro sono davvero molto ansiose. Per quale motivo sono ansiose? Pensano: “Perché l’opera di Dio non è ancora finita? Quanto tempo richiederà ancora? Dovrei andare a casa e procedere con la mia vita? Dovrei tornare al lavoro e cercare un futuro per me nel mondo? Dovrei ricomprare la mia casa? Dio non ci risponde né ci dà una risposta chiara al riguardo! Non dovremmo essere informati riguardo a quando l’opera di Dio finirà e a quale altra opera Egli compirà, in modo che possiamo essere preparati? Dio non ci dice queste cose, continua solo a esprimere verità, a condividere su di esse e a parlare di salvezza. Non parla mai di ciò che verrà dopo, o del futuro, o di quando l’umanità accederà a una meravigliosa destinazione, o di quando la vita della carne finirà; ci fa solo aspettare all’infinito”. Le persone non hanno conoscenza dell’opera di Dio. Più precisamente, a loro non è chiaro come Dio salvi le persone, quali metodi utilizzi per farlo, quale opera specifica Dio svolga all’interno di tutta la Sua opera per consentire alle persone di essere salvate, e così via. Al contrario, vivono sempre all’interno delle proprie nozioni e fantasie e considerano l’opera di Dio come una formalità o come un bizzarro tipo di magia. È come se la Sua opera fosse solo retorica e non avesse alcun contenuto specifico: basta che Dio pronunci poche parole e qualunque cosa Egli dica sarà compiuta, qualunque cosa Egli ordini persisterà, e in seguito le persone cambieranno e diventeranno proprio come previsto nel Libro dell’Apocalisse, trasformandosi in santi e venendo santificate. Indipendentemente dalle idee ingannevoli e prive di significato che hanno sull’opera di Dio, siano esse specifiche o non specifiche, le persone, in sintesi, sono piene di nozioni e fantasie sulla Sua opera e vivono sempre all’interno di nozioni e fantasie prive di significato nel modo in cui trattano l’opera di Dio e nel modo in cui trattano ogni specifica parte dell’opera che Dio compie e ogni cosa specifica che Egli dice per salvare l’umanità. Naturalmente, la maggior parte delle persone ha solo una nozione e una fantasia sull’opera di Dio, e cioè che una volta che essa sarà terminata, finalmente ce l’avranno fatta e, a patto che riescano ad aspettare che la Sua opera sia terminata e sopravvivano a quel momento, allora avranno vinto, e qualunque cosa abbiano abbandonato o offerto, qualunque avversità abbiano subito e qualunque prezzo abbiano pagato, ne sarà valsa la pena. A giudicare da questo, da un lato le persone sono piene di ogni sorta di fantasie sull’opera di Dio. Dall’altro, nella loro fede in Dio non stanno perseguendo la verità; anzi, la loro fede somiglia un po’ a un gioco d’azzardo: stanno scommettendo la vita e tutti i loro beni, il loro futuro, il loro matrimonio e tutto ciò che hanno, e pensano di aver solo bisogno di resistere fino a quando l’opera di Dio non sarà terminata, e che a patto che siano ancora vive quando Dio proclamerà che la Sua opera è terminata, allora avranno tratto profitto e riavuto indietro tutto ciò che hanno pagato. Non è così che pensa la gente? (Sì.) Ora che ne abbiamo parlato così tanto, quali sono le principali nozioni e fantasie delle persone sull’opera di Dio? (Le persone credono che l’opera di Dio sia piena di miracoli, che Egli sia in grado di purificare le persone con poche parole e che esse possano entrare nel Regno dei Cieli senza dover pagare alcun prezzo né perseguire la verità.) Queste sono nozioni e fantasie che le persone hanno sull’opera di Dio. Quali altre nozioni e fantasie ci sono? (Le persone non sanno esattamente quale risultato Dio voglia ottenere attraverso la Sua opera sugli individui, e pensano che a patto che riescano a resistere fino a quando l’opera di Dio non sarà compiuta, avranno la speranza di entrare nel Regno dei Cieli.) Anche questa è una nozione e una fantasia: le persone pensano che l’opera di Dio sia solo una formalità e una procedura. Cos’altro c’è? (Nella loro fede in Dio, le persone non stanno perseguendo la verità, ma la loro fede somiglia a un gioco d’azzardo.) Questa è una nozione e una fantasia? Questa è l’essenza della fede in Dio delle persone e l’essenza del loro perseguimento. Quali nozioni e fantasie ci sono al suo interno? Le persone non pensano forse che, a patto che rinuncino a tutto e svolgano un dovere mentre seguono Dio, esse verranno cambiate, come per magia? (Sì.) I loro pensieri sono estremamente vuoti, vaghi e rivolti a cose soprannaturali. Pensano di non aver bisogno di accettare il castigo, il giudizio, la potatura o la fornitura delle parole di Dio, pensano di aver semplicemente bisogno di seguire Dio in questo modo, facendo qualunque dovere siano chiamate a svolgere, e sono convinte che se Lo seguiranno fino alla fine verranno cambiate, e una volta che l’opera di Dio sarà terminata, entreranno finalmente nel Regno dei Cieli. Queste non sono forse nozioni e fantasie delle persone? (Sì.)
Le persone sono piene di ogni genere di nozioni e fantasie sull’opera di Dio. Ciò su cui abbiamo appena condiviso riguarda le nozioni delle persone sui giorni dell’opera di Dio. Oltre a queste nozioni, c’è un altro genere di nozioni e fantasie. Ossia che, ogni volta che le persone incontrano delle difficoltà reali, spesso nella loro volontà soggettiva sperano di ricevere un lampo di ispirazione da Dio e poi di avere una folgorazione, senza bisogno di nutrirsi delle Sue parole, di dotarsi della verità o di cogliere le verità principi in momenti normali, e sperano che Dio possa aiutarle a risolvere qualsiasi problema incontrino nella loro vita quotidiana, per quanto grande o piccolo esso sia. Hanno una comprensione dell’opera di Dio estremamente fantasiosa e vuota, e sono anche piene di nozioni e fantasie riguardo ai metodi di Dio per salvare l’uomo. Non vogliono ricercare le varie verità nell’opera di Dio e affrontare ogni questione in modo concreto secondo le verità principi. Sperano invece che ogni volta che si imbatteranno in qualsiasi tipo di problema, Dio darà loro luce e rivelazioni, proprio come ha dato rivelazioni ai profeti, in modo che, qualunque cosa accada a esse nella vita reale, saranno dotate di saggezza e capacità, e avranno modi per affrontare tutti i tipi di problemi, senza dover pregare Dio e ricercare la verità o nutrirsi delle Sue parole, come se vivessero in un mondo magico. Secondo le loro fantasie, pensano che una volta che inizieranno a credere in Dio diventeranno sveglie e intelligenti. Alcuni addirittura pensano che una volta che inizieranno a credere in Dio diventeranno belli, e non avranno più nessuna delle difficoltà e dei problemi della carne, né impedimenti causati dall’indole corrotta, né alcuna difficoltà reale nella loro vita quotidiana. Credono che, fintanto che avranno la volontà di soddisfare Dio, Egli darà loro forza e creerà per loro circostanze buone e superiori, trasformerà tutto questo in realtà e realizzerà tutte le loro aspirazioni e i loro desideri, e che, specialmente quando affronteranno cose che sono al di là di ciò che la loro levatura e il loro istinto possono raggiungere, Dio presterà loro ancora più aiuto, così che riusciranno a fare abilmente o facilmente le cose che vogliono fare. Esistono anche delle persone dotate di scarsa levatura e prive di abilità in ogni tipo di professione, che pensano che basta che Dio faccia un miracolo o una meraviglia e la loro levatura all’improvviso diventerà buona, e loro tutt’a un tratto diventeranno intelligenti. Credono anche che per Dio nulla sia difficile da realizzare, e che Egli possa aiutarle a compiere cose che non sono in grado di fare da sole e aiutarle a risolvere i problemi difficili che non riescono a superare da sole e che sono al di là delle loro capacità. In sintesi, riguardo all’opera di Dio, le persone hanno molte nozioni e fantasie. Da un lato, sono piene di varie fantasie sulla durata della Sua opera, e hanno anche compiuto varie azioni e pagato vari prezzi a questo proposito. Allo stesso tempo, sono anche colme di ogni genere di nozioni e fantasie sulle varie difficoltà e sui vari problemi che incontrano, e persino sulla propria indole corrotta. La maggior parte di queste nozioni e fantasie sono vuote, ingannevoli e irrealistiche e, addirittura, trascendono la levatura e la mente delle persone e vanno oltre la portata dei loro istinti. Costoro spesso sperano che Dio non agisca basandosi sulle loro effettive difficoltà, sulla loro levatura, sulla loro mente e sul loro istinto, ma che permetta loro di oltrepassare questo e di trascendere la loro umanità normale, la loro levatura e il loro istinto per fare determinate cose. Le persone sono piene di nozioni e fantasie sull’opera di Dio, e il contenuto delle loro fantasie è estremamente soprannaturale. Queste nozioni e fantasie sono completamente contraddittorie e ostili alle verità espresse da Dio. Le persone non pensano: se Dio fa queste cose soprannaturali, perché pronuncia ancora così tante parole e fornisce così tante verità alle persone? Non ci sarebbe bisogno che lo facesse. Il motivo per cui l’opera di Dio è così concreta è che Dio spera di fornire tutte le Sue parole e le Sue verità alle persone e di infonderle in esse, in modo che costoro possano vivere in base a tali parole e a tali verità. La sua intenzione non è quella di permettere alle persone di trascendere l’umanità normale o il proprio istinto, ma di consentire loro, sulla base dell’umanità normale, di attenersi alle verità principi e di tener fede ai doveri e agli incarichi che Egli ha assegnato loro. Tuttavia, le nozioni e le fantasie delle persone sono esattamente l’opposto dell’opera di Dio, e non sono affatto in linea con il modo in cui Egli opera. Dio vuole operare in modo concreto, mentre le fantasie delle persone sulla Sua opera riguardano cose soprannaturali, vuote e irrealistiche. Naturalmente, alcuni sperano che Dio impieghi dei metodi ancora più speciali per fornire loro rivelazioni, provvedere a loro, sostenerli e aiutarli, e persino cambiarli e consentire loro di essere salvati. Ogni volta che qualcuno incontra un problema, per esempio, spesso non cerca risposte o cammini di pratica nelle parole di Dio, ma si inginocchia, chiude gli occhi e prega. Quando prega, non ricerca la verità riguardo al problema, per poi trovare le corrispondenti parole di Dio per risolverlo. Spera invece che Dio possa dirgli cosa fare nel suo cuore; o lo illumini con una frase, un’idea o un’immagine; o gli permetta di ottenere un po’ di luce e gli dia qualche motivazione: vuole comprendere la verità in questo modo. Naturalmente, ci sono alcune persone che adottano un approccio più estremo, cioè che, ogni volta che incontrano un problema, sperano che Dio possa rivelare loro un passo delle Sue parole in sogno, dicendo loro se dovrebbero fare o meno la tal cosa e come farla, o se dovrebbero andare nel tal posto, o se dovrebbero predicare il Vangelo a Tizio. Alcuni, di fronte a grandi difficoltà, sperano che Dio mandi loro un sogno o di ricevere la risposta in sogno, e sperano persino di analizzare e interpretare il loro sogno con i loro fratelli e sorelle o con i leader della chiesa, pensando: “Qual è il significato di questo sogno che Dio mi ha mandato? Cosa vuole che faccia? Mi sta dicendo di andare o no?” Credono che l’opera di Dio consista nel fornire rivelazioni alle persone, guidarle e provvedere a loro utilizzando questi mezzi speciali, e quindi consentire loro di essere salvate. Questa non è forse una nozione e una fantasia? (Sì.) Ci sono altri che, quando capita loro un problema e non sanno cosa fare, e non ottengono risposte da Dio quando pregano, ricorrono al lancio di una moneta per prendere le decisioni. Quando si tratta di andare da qualche parte a predicare il Vangelo, per esempio, pregano Dio per sapere se dovrebbero andare o no, ma non ottengono risposta: cosa fanno allora? Lanciano una moneta per decidere se andare. Pensano che se, esce testa, significa che Dio vuole che ci vadano, mentre se esce croce, significa che Dio non vuole. Lanciano la moneta tre volte, ed esce una volta testa e due volte croce, quindi concludono: “È due contro uno, significa che Dio non vuole che ci vada”, e non ci vanno. Si sentono persino alquanto a loro agio nel non andare, pensando che ciò sia il desiderio di Dio e dicendo a sé stessi: “Devo seguire la guida di Dio. Questa è la Sua decisione, non la mia. Dovrei sottomettermi alla guida di Dio e non andarci”. Quindi dovrebbero andarci, sì o no? Ricercare le intenzioni di Dio in questo modo può fornire una risposta accurata? La risposta non può assolutamente essere accurata. Di fronte a una situazione del genere, dovresti prendere una decisione basata sui principi e sul fatto che le circostanze lo consentano: solo questo metodo è corretto. Predicare il Vangelo è il tuo dovere, il tuo compito e il lavoro che dovresti svolgere oggi, quindi dovresti andare: è giusto che tu vada. Tuttavia, le persone spesso non comprendono né affrontano tali questioni sulla base di queste realtà. Spesso, invece, le affrontano sulla base di qualche nozione e fantasia, le valutano usando mezzi e metodi insoliti e alla fine prendono delle decisioni assurde e distorte. Ciò non è forse causato dalle loro nozioni e fantasie? (Sì.) All’interno dell’opera di Dio, quando Egli non fornisce parole chiare che dicano alle persone come ogni cosa dovrebbe essere fatta o quali principi vadano rispettati nell’affrontare ogni tipo di questione, costoro devono seguire la direzione dello Spirito Santo e la guida che Dio fornisce loro nelle circostanze reali. Naturalmente, devono anche discutere o pregare e ricercare insieme ai fratelli e alle sorelle, e alla fine decidere come trattare il problema in questione in base alla situazione effettiva. Tuttavia, nell’opera di Dio, quando Egli fornisce parole e istruzioni chiare che comunicano alle persone i principi di pratica relativi a varie questioni, queste formalità precedentemente adottate possono essere abolite e non è più necessario le persone vi si attengano. Se esse continuano a farlo, ritarderanno solo le cose. Supponiamo per esempio che, ogni volta che capita qualcosa ed è necessario passare all’azione, le persone continuino a inginocchiarsi e a pregare, chiedendo: “Dio, dovrei andare o no? Se non vuoi che vada, crea qualche circostanza per ostacolarmi o, se vuoi che vada, fai in modo che per me tutto vada liscio”. Questo significa attendersi rigidamente alle formalità e non è ciò che Dio richiede alle persone. Quando Egli ha parole chiare riguardo ai requisiti e ai criteri da Lui posti, le persone non devono più passare attraverso alcuna formalità come ricercare, pregare, sondare e così via. Al contrario, da un lato, dovrebbero agire in base alla situazione effettiva e alle circostanze reali; dall’altro, dovrebbero soprattutto agire in base alle verità principi: questo è corretto. Affronta ogni giorno le cose nel giusto ordine, fai tutto ciò che dovresti fare e non fare le cose che non dovresti; affronta tutto ciò che è urgente e che deve essere affrontato, lascia in sospeso tutto ciò che per il momento può essere messo da parte e occupati prima delle questioni urgenti. Questi non sono forse dei principi? (Sì.) Sono davvero dei principi. Devi ricordare questo: quando preghi Dio e cerchi di cogliere le Sue intenzioni, devi farlo in base alle Sue parole; in situazioni particolari, vale a dire quando da parte di Dio non ci sono parole chiare che forniscano istruzioni, dovresti comunque sapere che Egli ha parole e principi di pratica chiari per tutti i tipi di questioni e, in tali casi, dovresti agire in conformità con le varie verità principi con cui Dio ha ammonito le persone in passato. Tuttavia, nella loro mente, le persone hanno sviluppato molte nozioni e fantasie sull’opera di Dio che sono ridicole, bizzarre e relative a cose soprannaturali, e che trasformano le parole di Dio e le varie verità principi in elementi puramente decorativi e dottrine vuote, facendo sì che non possano essere considerate come criteri per gestire le cose o come cammini di pratica quando si verificano problemi. Questa è una cosa deplorevole, ed è interamente causata dal fatto che le persone hanno sviluppato molte nozioni e fantasie sull’opera di Dio.
Le persone hanno altre nozioni e fantasie ridicole, bizzarre e strane sull’opera di Dio, che permeano la loro vita quotidiana. Mettiamo, per esempio, che proprio quando qualcuno sta per svolgere il compito per lui più importante accada qualcosa che egli non pensava dovesse accadere, come per esempio che qualcuno gli rubi il cellulare mentre sta andando a svolgere il compito, o che la sua auto si guasti, o che la persona cada lungo la strada, o che qualcos’altro vada storto. Cosa significa ciò? Significa forse che Dio gli sta impedendo di svolgere il compito? Significa che svolgere quel compito non è in linea con le intenzioni di Dio? Significa che quel compito non dovrebbe essere svolto? Dovremmo forse comprendere e interpretare la cosa in questo modo? (No.) Se quella è la cosa più importante che dovresti fare in questo momento nello svolgimento del tuo dovere, e ti rechi a farla, allora anche se incontri qualche battuta d’arresto e qualche difficoltà lungo il percorso, o anche qualcosa che le persone pensano non dovrebbe accadere, non si può dire che questo dovere che stai svolgendo e questo lavoro che stai facendo scontenti Dio, o che Dio ti stia impedendo di fare queste cose: questa è una nozione e una fantasia umana. Se Dio vuole ostacolarti, non userà questi metodi, ma orchestrerà direttamente una circostanza cosicché, in modo naturale, tu non debba andare a svolgere quel compito. In altre parole, Dio farà in modo che tu abbia ben chiaro in mente che c’è qualcosa di più importante che dovresti fare oggi, e di conseguenza quel compito dovrà essere messo al secondo o al terzo posto nella tua lista e rimandato a più tardi. Indipendentemente da come fai i tuoi calcoli, scoprirai che in base alla situazione effettiva oggi non sarà possibile portare a termine quel compito. Questo è ciò che succede quando Dio ti ostacola. Ma a prescindere da ciò che pensi e da quali battute d’arresto o difficoltà emergano nel processo di svolgimento di quel compito, in ogni caso, se quel compito deve essere svolto oggi, allora dovresti farlo senza indugio. Se Dio ti ostacola, userà i mezzi più idonei e adatti per far sì che tu rinunci a quel compito in modo naturale: questo è il modo in cui Egli opera. Il modo in cui Dio opera è lasciare che le persone facciano ciò che dovrebbero fare nell’ambito degli istinti umani. Da un lato, questo è l’atteggiamento che le persone dovrebbero avere. Dall’altro, c’è anche il fattore delle circostanze oggettive: se le circostanze consentono di svolgere il compito, allora dovrebbe essere fatto; se le circostanze non lo permettono, bisognerebbe aspettare un po’ per svolgerlo. Qual è lo scopo di aspettare? È attendere il momento giusto e le circostanze adatte che Dio dispone. Se le circostanze sono sempre inadatte e le cose continuano ad andare male mentre stai cercando di svolgere questo compito, allora non dovresti farlo. Avete capito? (Sì.) Nella vita quotidiana, non è necessario che le persone cerchino di cogliere ciò che sentono nel loro spirito quando svolgono dei compiti, indipendentemente dal tipo di compito, dal fatto che si tratti di questioni grandi o piccole, o che si tratti di affari personali o di affari della chiesa. Se oggi ti senti giù di morale e, in cuor tuo, non vuoi svolgere un compito, allora chiedi agli altri che si accingono a eseguirlo con te se anche loro sono giù di morale. Se così non è, e in cuor loro sono disposti a svolgere il compito, ma in base ai tuoi sentimenti tu concludi che non dovrebbe essere svolto, forse non sei un po’ troppo soggettivo al riguardo? (Sì.) Pertanto, ogni volta che svolgono un compito, le persone devono almeno capire che non dovrebbero cercare di cogliere i loro sentimenti o agire in base a essi. Supponiamo, per esempio, che tu debba svolgere un certo compito, ma ti senti un po’ nervoso, hai un continuo tic all’occhio e ti ronzano le orecchie, e dici: “Ho un tic alla palpebra destra, ciò significa cattive notizie? Dovrei svolgere questo compito?” Allora qualcuno dice: “Un tic all’occhio sinistro preannuncia fortuna, un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi”, e dopo aver sentito queste parole, non osi andare a svolgere il compito. Indipendentemente da quale dei tuoi occhi abbia un tic, se questo è un compito precedentemente concordato, ci sono tutti i fattori necessari per svolgerlo e il momento e il luogo sono giusti, allora devi farlo senza indugio. Se decidi di non farlo solo perché una persona dice che un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi, è appropriato? (No.) Perché non lo è? Se è una tua responsabilità e un tuo dovere, oggi le circostanze oggettive e tutte le condizioni consentono di farlo e, inoltre, il compito deve essere svolto con urgenza, allora dovresti andare a farlo senza indugio. Che importa se hai un tic alla palpebra destra? Può darsi che sorgano alcuni problemi minori e che le cose non vadano proprio lisce, ma il compito verrà comunque svolto. Solo se Dio lo ostacola e le circostanze non lo permettono, allora puoi non andare a svolgere il compito. Qualcuno dice: “Se hai un tic all’occhio destro, vuol dire che qualcosa non va”, ma qualcun altro dice: “Questo è un compito concordato in precedenza, quindi dovremmo andare a svolgerlo senza indugio”. Alla fine, partite tutti per farlo comunque, ma l’auto inaspettatamente si guasta a metà strada. DiteMi, se qualcuno avesse un tic all’occhio destro mentre il gruppo sta partendo, in quel caso si dovrebbe andare? Voglio vedere se comprendete davvero la verità o no. Cosa ne pensate, sarebbe corretto andare a svolgere quel compito? (Sì.) Questo è certo. Non puoi giudicare se dovresti andare o meno in base al fatto che tu abbia un tic alla palpebra destra o sinistra. Prima di tutto, svolgere questo compito è corretto. Allora perché l’auto ha avuto un guasto durante il tragitto? È stato permesso da Dio? È difficile da spiegare, non è così? (Il guasto dell’auto durante il tragitto potrebbe essere stato causato da una negligenza umana, per esempio, se l’auto non fosse stata ispezionata in anticipo per vedere se ci fossero problemi.) Questa è una delle possibili ragioni. Se escludiamo questo motivo, è normale che un’auto si guasti a metà di un viaggio? (Sì.) Se acquisti un’auto cinese di seconda mano che non era di buona qualità già all’inizio, e non fai manutenzione né la aggiusti correttamente continuando a guidarla e basta, l’auto si guasterà a metà del viaggio. Se l’auto si guasta a metà del viaggio, significa che il compito non può assolutamente essere portato a termine? (Non necessariamente.) L’auto si guasta e ci vogliono una o due ore per ripararla. Quando arrivate a destinazione, i fratelli e le sorelle dicono: “È una fortuna che siate arrivati in questo momento. Gli agenti di sorveglianza se ne sono appena andati. Se foste arrivati due ore prima, sareste stati sicuramente catturati dal gran dragone rosso. C’è mancato poco!” Vedi, una cosa brutta si è rivelata una buona cosa. Era giusto andare a svolgere il compito? (Sì.) C’era la buona intenzione di Dio nel guasto dell’auto? (Sì.) Quindi, il tic alla palpebra destra era un segno di sfortuna o di fortuna? (Nessuna delle due.) La cosa non ha portato ad alcuna conseguenza. Se interrompessimo la storia nel momento in cui l’auto ha avuto il guasto, allora l’affermazione “un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi” sembrerebbe alquanto accurata. Il guasto dell’auto è stato un contrattempo, non è vero? Ma guardando al risultato finale, si è rivelato una buona cosa. Se l’auto non si fosse guastata, una volta arrivati a destinazione sareste stati tutti nei guai: non solo non sareste riusciti a portare a termine il compito, ma sareste anche stati arrestati. Alla fine, però, l’auto si è guastata durante il tragitto e ci sono volute due ore per ripararla; quindi, quando siete arrivati, il pericolo era appena passato ed eravate al sicuro. Questo era Dio che vi proteggeva! Pensateci, se osservate la cosa dalla prospettiva del guasto all’auto, sembra che Dio vi stia impedendo di andare, ma in realtà avete scoperto cos’era successo solo dopo che l’auto è stata riparata e siete arrivati senza ulteriori incidenti. Cosa pensate riguardo ai principi e ai metodi delle azioni di Dio durante l’intero processo? Che tipo di comprensione dell’opera di Dio dovrebbero avere le persone? Riassumetelo: qui possono essere ricercate delle verità, e vedrò se siete in grado di ricercarle o meno. (Dio, la mia interpretazione è che non importa se alle persone accadono cose buone o cattive, c’è la buona intenzione di Dio in esse.) Questo è un aspetto. (C’è un altro aspetto, e cioè che l’opera di Dio non è soprannaturale o fantasiosa, ma molto concreta.) Sì, questa è una buona interpretazione. L’opera di Dio è concreta e non è né fantasiosa né soprannaturale; chiunque sia dotato di umanità normale può percepirla e conoscerla attraverso l’esperienza, ed è anche una cosa che tutti sono in grado di comprendere. Questa non è forse la comprensione che le persone dovrebbero avere riguardo all’opera di Dio? (Sì.) Oltre a questo, cos’altro dovrebbero comprendere? Dovrebbero comprendere che Dio regna sovrano su tutto. Nell’opera di Dio, ogni cosa specifica che Egli fa consente alle persone di vedere che le Sue azioni sono estremamente concrete. All’inizio, quando il gruppo si stava preparando a partire, alcuni di voi hanno discusso se andare o meno. Dio non ti ha ostacolato; non ti ha procurato la nausea, il vomito o la diarrea. Non ti ha ostacolato, né ti ha esortato ad andare. Ciò non è forse molto concreto? Ha permesso al gruppo di discuterne insieme. Qualcuno ha detto di avere un tic alla palpebra destra, qualcun altro ha detto che si sentiva interiormente a disagio, ma indipendentemente dal fatto che tu abbia fatto affidamento sui tuoi sentimenti e sul tuo umore, o su fantasie relative a cose soprannaturali, alla fine avresti dovuto andare dove dovevi, e Dio non ti ha ostacolato in alcun modo. Non è molto concreto che Dio operi in questo modo? (Sì.) Le azioni di Dio non sono affatto vuote; sono consentiti tutti i tipi di manifestazioni umane, che includono persino il fatto che qualcuno abbia un tic alle palpebre. DiteMi, Dio può fermare o controllare i tic alle palpebre delle persone? Non sarebbe stato davvero facile per Dio controllare ciò? Ma l’ha fatto? (No.) Egli non l’ha fatto. Non è intervenuto, ti ha dato la libertà. La tua palpebra ha avuto un tic come avrebbe dovuto, ma alla fine il gruppo è partito comunque: tutto questo è stato davvero concreto. Ma c’erano dei problemi a destinazione, e Dio non ha eliminato questo pericolo solo perché voi eravate diretti lì. Dio non ha fatto ciò, e il problema si è comunque verificato come avrebbe dovuto. Eppure Dio ha fatto una cosa intelligente: ha fatto in modo che la vostra auto si guastasse a metà strada, in modo che quando è stata riparata e siete giunti a destinazione, il pericolo era passato. Questo era Dio che vi proteggeva! Vedi, a causa di questo ritardo, Egli ti ha abilmente permesso di evitare il pericolo. Tutto ciò che Dio fa è molto concreto, non è così? (Sì.) Quindi, questo ti mostra, in modo molto concreto, che ciò che Dio fa non è affatto vuoto o soprannaturale, e che il verificarsi di ogni cosa è naturale e inevitabile, ma in ciò risiede l’onnipotenza di Dio. Durante l’intero evento, indipendentemente dalle fantasie delle persone, dalle loro difficoltà, dalle loro debolezze e dai loro problemi, dal fatto che i punti di vista discussi insieme fossero giusti o sbagliati, nulla di tutto ciò ha influenzato quello che alla fine è accaduto, né ha influenzato l’inevitabile esito dell’evento. Ogni singola cosa che sarebbe dovuta accadere è accaduta, i problemi che avrebbero dovuto verificarsi si sono verificati, l’auto che avrebbe dovuto guastarsi si è guastata e anche i punti di vista delle persone sono stati messi a nudo, ma l’esito finale dell’evento è comunque avvenuto nel modo in cui Dio aveva stabilito e in base a ciò che Egli aveva predestinato e a come Egli ha governato l’evento. Questa è l’onnipotenza di Dio, non è così? (Sì.) Tutto questo è accaduto in modo molto concreto e normale, proprio come tutto ciò che accade alle persone ogni giorno nella loro vita quotidiana; è accaduto in maniera naturale e non è stato soprannaturale, fantasioso o vuoto. Pertanto, in tale questione le persone dovrebbero comprendere che l’opera di Dio è concreta e che Egli regna sovrano su tutto. Come dovrebbero praticare? Prima di tutto, devono comprendere a quali principi dovrebbero attenersi, indipendentemente da ciò che accade loro. Se agiscono solo in base ai sentimenti umani, ciò non è affidabile. Non dovrebbero agire in base a sentimenti soprannaturali o fare ipotesi folli basate su fantasie vuote. Dovrebbero invece fare quel che dovrebbero in base alle circostanze effettive e ai doveri che dovrebbero svolgere. Inoltre, la cosa importante è che facciano ciò che dovrebbero fare in base alle verità principi. Non è forse molto più facile? (Sì.) Pertanto, indipendentemente dai problemi che incontri e dallo stadio raggiunto dall’opera di Dio, non devi agire in base ai tuoi sentimenti, non devi controllare se una data è di buon auspicio o meno e, naturalmente, soprattutto non hai bisogno di osservare alcun fenomeno astronomico o ascoltare alcuna profezia: fai solo ciò che dovresti fare. Ad alcuni piace osservare i fenomeni astronomici o controllare se le date sono di buon auspicio, e dicono: “Domani non è una buona giornata, andrà tutto storto se uscirò? Il gran dragone rosso eseguirà degli arresti? Come mai stamattina c’era un corvo che gracchiava accanto alla porta quando mi sono alzato presto e sono uscito? Ho sentito che alcuni hanno visto un gatto nero quando sono usciti ieri sera. Questi sono tutti cattivi presagi! Cosa dovrei fare? Sta per accadere qualcosa di pericoloso?” Se sei dotato di umanità normale e di un normale modo di pensare umano, dovresti essere in grado di giudicare quali tipi di circostanze sono pericolosi e quali sono relativamente sicuri, e sapere come trattarli e affrontarli in base alla situazione effettiva: non hai bisogno di guardare altre cose. Per quanto riguarda ciò che dovresti e non dovresti fare ogni giorno, da un lato ci sono chiare parole di Dio che fungono da verità principi, e dall’altro lato, sei dotato di umanità normale, coscienza e ragionevolezza, e fintanto che fai ciò che dovresti fare ogni giorno in base alla disposizione delle circostanze effettive e alla direzione che esse forniscono, e in base alle effettive esigenze dell’umanità normale e alle tue responsabilità e ai tuoi obblighi, allora sarà sufficiente. Se le persone affrontano la loro vita quotidiana in questo modo, le cose non saranno molto più semplici? (Sì.)
Sebbene l’opera di Dio sia onnipotente e meravigliosa, e sebbene le parole di Dio siano la verità e la vita, non è possibile che le persone vengano rese complete o cambiate da un giorno all’altro. Alcuni, in base alle loro nozioni e immaginazioni, spesso dicono: “Credo in Dio da così tanti anni, quindi come mai non sono ancora cambiato? Come mai non ho ancora raggiunto la santificazione? Perché, nel mio cuore, amo ancora il mondo? Perché sono ancora così vanitoso? Perché ho ancora una bramosia malvagia? Un tempo mi piaceva guardare video o spettacoli di intrattenimento del mondo non credente. Perché di tanto in tanto desidero ancora guardarli, nonostante io abbia creduto in Dio fino ad ora, abbia mangiato e bevuto le Sue parole per molti anni, abbia svolto il mio dovere, abbia fatto delle rinunce e mi sia speso per molti anni, e mi senta come se in cuor mio avessi già abbandonato quelle cose?” Queste sono alcune nozioni che le persone hanno, non è così? In particolare, nella loro fede in Dio, alcuni perseguono sempre cose come soggiogare il proprio corpo, non bramare i piaceri della carne, sopportare più sofferenze e fatiche ed essere in grado di superare molte difficoltà fisiche. Ma nonostante continuino a perseguire in questo modo, sentono ancora di essere spesso controllati dagli smodati desideri della carne, dalle brame di comodità e dalla pigrizia, e quindi sono spesso negativi e perdono la fede in Dio, pensando: “L’opera di Dio ha raggiunto questo punto, quindi perché sono così deludente e sono ancora spesso negativo?” A volte, quando hanno raggiunto qualche risultato in un compito e ottenuto l’approvazione di tutti, si sentono a proprio agio e pensano: “Ho ancora speranza di essere salvato. L’opera di Dio e le Sue parole sono così buone. La Sua opera può davvero cambiare le persone”. Ma poi, dopo un po’, sentono ancora la mancanza dei loro cari. In particolare, si abbandonano al ricordo delle persone che un tempo adoravano, rievocano con nostalgia la vita mondana che conducevano e sentono davvero la mancanza dei giorni di gloria di quando erano nel mondo, perciò si chiedono: “Come mai mi mancano ancora quelle cose? Perché non ho abbandonato i piaceri della carne e non mi sono separato dal mondo come una persona santificata? Come mai non sono ancora cambiato?” E si sentono di nuovo turbati. Spesso indugiano in questi pensieri e punti di vista. Il loro stato è a volte buono e a volte cattivo, un momento sono deboli e il momento successivo sono forti, sono negativi per un po’ e poi positivi per un po’. Spesso emettono verdetti su sé stessi in base alle proprie manifestazioni nella vita di tutti i giorni. Se sono in un buono stato, pensano di essere destinati alla salvezza; se sono in un cattivo stato, sentono di essere irrecuperabili e che non c’è speranza che vengano salvati. Passano da un estremo all’altro. Quando sono in un buono stato, si sentono come santi, molto vicini a Dio, e sentono che non ci sono barriere tra loro e Dio, che Egli è proprio accanto a loro. Quando sono in un cattivo stato, hanno la sensazione di essere caduti nel diciottesimo girone dell’inferno e di non poter vedere o toccare Dio, e Lo percepiscono come molto lontano da loro. Perché accade questo? Perché hanno questi stati? Tali stati sono normali o anormali? (Anormali.) Quando tali individui sono in un buono stato, fanno tutto ciò che la chiesa dispone che facciano, e sono in grado di superare qualsiasi difficoltà, sopportare qualsiasi avversità e pagare qualsiasi prezzo. Sentono di essere le persone più capaci di sottomettersi a Dio, di essere individui che perseguono la verità nella casa di Dio, e che nessuna difficoltà può confonderli. Lavorano molto duramente per svolgere il loro dovere e sono disposti a impegnarsi. Non importa quanto parlano quando condividono con gli altri, costoro non si sentono stanchi, e per loro non è un problema saltare un pasto o perdere due o tre ore di sonno. Sono disposti a spendersi per Dio e a dedicare a Lui tutta la loro vita. Di conseguenza, sentono di essere cambiati. Non pensano più alla loro famiglia, non sentono più la mancanza delle persone che un tempo amavano e non ricordano più con nostalgia la gloria e l’onore che avevano nel mondo. Gettano tutto questo al vento e si spendono per Dio con tutto il cuore, attenendosi ai principi, potando chiunque causi disturbi o intralci, sostenendo l’equità per la casa di Dio, restando fermamente schierati dalla parte della giustizia, difendendo gli interessi della casa di Dio e costruendosi un’immagine di “giudici” rigorosi e imparziali. Se la cavano piuttosto bene per un po’. Ma potrebbe arrivare il momento in cui riveleranno la loro indole corrotta o faranno qualcosa di sbagliato; allora diventeranno negativi e deboli, e penseranno: “Dio mi ha rivelato, non mi ama più”. Da quel momento in poi, non saranno più in grado di rimettersi in piedi. Sentiranno di essere delle nullità, di essere incapaci di fare qualsiasi cosa, di avere ancora pensieri egoistici e bramosie malvagie, di sentire spesso la mancanza delle persone che un tempo amavano e apprezzavano, di essere spesso negativi e deboli, di opporre ancora resistenza a Dio, di essere incapaci di praticare la verità e di non essere cambiati nonostante abbiano creduto in Dio per così tanti anni, e penseranno: “Ciò non significa forse che sono finito?” Crederanno di non avere alcuna possibilità di essere salvati, e che non c’è alcuna speranza per loro. Quando sono felici, sono fuori di sé dalla gioia; quando soffrono, sono incredibilmente infelici. Arrivano sempre a questi due estremi, passando da uno all’altro. Perché accade questo? Indipendentemente dal fatto che questi stati e queste manifestazioni siano positivi o di sconforto, in definitiva si tratta sempre dello stesso tipo di problema, vale a dire quello di essere pieni di nozioni e fantasie sull’opera di Dio, e di emettere sempre verdetti su sé stessi e definirsi in base ai propri stati d’animo e alle proprie rivelazioni e manifestazioni relative a un certo periodo, emettendo al tempo stesso verdetti sull’opera di Dio, sui risultati che la Sua opera ottiene sulle persone e sullo scopo e sull’obiettivo che la Sua opera sulle persone raggiunge. È questa la radice del problema? (Sì.) Quando le persone sono positive pregano davanti a Dio, esprimono la loro determinazione mentre piangono amaramente, e sono disposte a dedicarGli tutta la loro vita senza chiedere nulla, e a seguirLo e a spendersi per Lui. Quando pregano e prendono risoluzioni in questo modo, sentono che tutte le difficoltà non sono più tali. Si commuovono fino alle lacrime e credono persino che sia lo Spirito Santo ad averle commosse. Pensano: “Lo Spirito Santo mi ha commosso. Dio deve amarmi così tanto! Egli non mi ha abbandonato!” Pregano in lacrime e dicono di essere stati commossi dallo Spirito Santo: questa non è forse un’illusione? (Sì.) In realtà, è stato il fatto di sentirti bene con te stesso a commuoverti; sei stato commosso dalla tua determinazione, dalle tue aspirazioni, dai tuoi desideri e dalle tue azioni, piuttosto che dallo Spirito Santo. Perché dico che ti sei commosso da solo? Hai così tante nozioni e fantasie sull’opera di Dio, e sono così distorte: pensi che Dio ti commuoverebbe? Quando ti trovi in questo stato estremo, Dio forse ti commuoverebbe portandoti a essere ancora più estremo? Se Dio ti commuovesse, ti renderebbe solo ancora più estremo, ti porterebbe ad ammirare te stesso e commuoverti ancora di più, e ti farebbe desiderare ancora di più di prendere questa risoluzione: “Dormirò meno e sopporterò più avversità, mangerò a prescindere che il cibo sia buono o cattivo, mi accontenterò di mangiare qualsiasi cosa, non mi importa se fa bene al mio corpo oppure no. Devo vincere le preferenze della mia vecchia carne, devo curarne specificamente i difetti, devo fare soffrire di più la mia carne e non lasciare che sia a proprio agio. Se si sente a proprio agio, allora non amerò Dio; se si sente a proprio agio, allora indulgerò nelle comodità della carne e non lavorerò sodo per fare il mio dovere”. Se fosse lo Spirito Santo a commuoverti, continueresti a rimanere in questo stato estremo, e crederesti ancora più erroneamente di aver già prevalso sulla carne e sconfitto Satana, e di essere già stato salvato. Ecco perché dico che non sei stato commosso dallo Spirito Santo, ma da te stesso. Vi commuovete spesso da soli? (Sì.) Siete commossi dalla vostra stessa determinazione a spendervi e a sopportare avversità per Dio, e in cuor vostro siete davvero disposti a sopportare avversità per Lui, a sopportare una quantità indefinita di avversità, o persino a morire, e poi scoppiate in lacrime. In realtà, Dio non è toccato dal fatto che tu sia commosso, né è toccato dalla tua determinazione. Questa tua esternazione è solo un impulso momentaneo, una momentanea ondata di passione ardente. In questa situazione, potresti persino pregarLo e dire: “Dio, sono disposto a morire per Te! Dio, ero così impegnato a fare il mio dovere oggi che ho saltato un pasto. Sarò disposto a fare il mio dovere anche se dovessi saltare dieci pasti! Le persone non vivono di solo pane, ma delle parole che escono dalla bocca di Dio. Dio, sono disposto ad amarTi per tutta la vita, per sempre, e il mio amore per Te non cambierà mai!” Queste tue parole grandiose ti spingono a piangere disperatamente, ma l’atteggiamento di Dio nei tuoi confronti non cambia. Perché? Perché sei mosso da un impulso momentaneo, e le tue lacrime non sono lacrime di rimorso, lacrime versate perché ti senti in debito o perché hai aver veramente conosciuto te stesso, e tanto meno sono lacrime di tristezza per la tua incapacità di praticare la verità e sostenere le verità principi. Pertanto, questa tua emozione può solo commuovere te stesso, forse anche gli altri o coloro che ti circondano, ma Dio non ne è toccato. Pertanto, non è lo Spirito Santo che ti commuove, ma sei tu che commuovi te stesso. Sei scoppiato in lacrime perché ti sei commosso da solo. Le tue lacrime, le tue parole emotive e la tua passione ardente sono solo un fenomeno superficiale, sono solo una sorta di atteggiamento. Non sono un cambiamento nella tua essenza e nella tua vita, né una rivelazione della verità che è la tua vita. Quando hai la passione e l’impulso di spenderti e soffrire per Dio e sei particolarmente proattivo, hai la sensazione che sia lo Spirito Santo che ti commuove, che sei cambiato e che sei destinato alla salvezza: questo è un tipo di nozione e fantasia che hai sull’opera di Dio. Quando diventi negativo e cadi a causa di un fallimento temporaneo, o perché la tua corruzione e le tue manchevolezze sono state messe a nudo, o perché sei stato potato e rivelato, allora ti senti triste e addolorato, e pensi di non essere cambiato e di non avere speranza di essere salvato: questo è un altro genere di nozione e fantasia che hai sull’opera di Dio. In realtà, indipendentemente da ciò che Dio vede, ossia se ti trovi in uno stato negativo o positivo, o in che misura il tuo stato si è deteriorato ed è caduto in basso, come ti ha considerato per tutto il tempo? La tua statura è quella che è. Dio definirà quanto sei cambiato e a quante verità realtà hai avuto accesso in base alla tua situazione reale, alle tue manifestazioni effettive e alla tua reale statura. La tua attuale incapacità di rimetterti in piedi e il fatto che al momento tu sia precipitato nello sconforto più totale non sono lo standard con cui Dio ti vede o definisce la tua reale statura. Quindi, indipendentemente dal fatto che tu sia in uno stato positivo o negativo, o che tu sia colmo di passione ardente oppure ti senta scoraggiato, ciò non influenzerà la valutazione e la definizione di Dio nei tuoi confronti. Tu sei l’unico a definire te stesso in modo errato sulla base delle tue rivelazioni e manifestazioni temporanee, ossia come qualcuno che è già come Pietro o come qualcuno che impossibile da redimere, perché hai un gran numero di nozioni e fantasie sull’opera di Dio. Ma a prescindere da quali verdetti emetti e quali sentimenti buoni o cattivi provi, tutto è causato dalle nozioni e dalle fantasie che hai sviluppato sull’opera di Dio, e queste nozioni e fantasie non sono conformi alla definizione accurata e concreta che Dio dà di un individuo e al verdetto accurato e concreto che Egli emette su di lui. Non è forse così? (Sì.) Pertanto, che si tratti delle proprie manifestazioni, della propria essenza o della propria definizione ultima di sé stesse, le persone non possono emettere verdetti su queste cose in base alle proprie nozioni e fantasie. Dovrebbero invece valutarle sulla base delle normali leggi dell’opera di Dio e dei risultati effettivi che Egli vuole ottenere nella Sua opera, o in base ai modi in cui Egli opera e alle accurate definizioni che Egli dà delle persone. Quali sono qui le principali nozioni e fantasie delle persone sull’opera di Dio? Esse credono che la loro statura effettiva sia definita in base alle loro manifestazioni temporanee, o alle loro manifestazioni durante un certo periodo: se sono in un buono stato durante questo periodo, allora lo Spirito Santo opererà su di loro, ed esse saranno cambiate, possederanno la vita, la loro statura sarà cresciuta e saranno in grado di raggiungere la salvezza; se sono in un cattivo stato e non hanno alcuna fede autentica in Dio durante questo periodo, ciò significa che non hanno alcuna statura. Queste non sono forse nozioni e fantasie delle persone? (Sì.) Una nozione e una fantasia che esse hanno è che l’opera di Dio non venga compiuta su di loro in modo continuativo e a lungo termine, ma che dia loro un po’ di illuminazione fugace, facendo sì che manifestino un’esplosione di energia e un impulso momentaneo. Le persone credono inoltre che l’opera di Dio sia soprannaturale, che Egli le ispiri ad avere un atteggiamento positivo e la volontà di sopportare le avversità e di spendersi per Lui, e che poi acquisiscano statura e diventino persone che hanno la verità di Dio come vita. Credono che se diventano deboli a causa di un problema, Dio determinerà che hanno fallito e sono state rivelate, e quindi le condannerà, le eliminerà e le abbandonerà. Queste non sono forse nozioni e fantasie delle persone? (Sì.)
Quali sono le nozioni e le fantasie su cui abbiamo appena condiviso? (Le persone hanno diversi tipi di nozioni e fantasie sull’opera di Dio. Credono che la statura effettiva di un individuo sia determinata dalle sue manifestazioni temporanee o relative a un certo periodo e pensano che l’opera di Dio sulle persone si svolga in un attimo, piuttosto che essere a lungo termine e continuativa. Sono inoltre convinte che l’opera di Dio sia davvero soprannaturale e che Dio spesso commuova le persone. Quando vengono momentaneamente commosse dallo Spirito Santo, esse sentono che stanno per essere rese perfette o che sono più vicine a raggiungere lo standard di Pietro, mentre quando falliscono e diventano deboli, determinano di essere state eliminate.) A questo proposito, quali sono le nozioni e le fantasie delle persone sull’opera di Dio? Credono che le loro manifestazioni temporanee rappresentino la loro statura effettiva e che Dio emetta verdetti su di loro in base alle loro manifestazioni temporanee. Pensano che a Dio piaccia vedere le persone sopportare avversità e pagare un prezzo, che Gli piaccia vederle pregare spesso, prendere risoluzioni e commuoversi fino a piangere a dirotto e che Gli piaccia che esse siano capaci di fare rinunce, di spendersi, di lavorare diligentemente e di essere in grado di superare le varie difficoltà della carne. Pensano che, indipendentemente dal fatto che agiscano o meno secondo i principi o in linea con la verità, fintanto che sono in grado di pagare spesso un prezzo e, nello svolgimento del loro dovere, spesso saltano i pasti e perdono il sonno, si alzano presto, vanno a letto tardi e lavorano giorno e notte, a Dio questo piacerà. Ciò implica che, a prescindere dall’opera che Dio compie o da quante parole pronuncia, Egli spera solo che le persone siano tutte in grado di sopportare delle avversità e di pagare un prezzo per Lui, di non mangiare buon cibo o indossare bei vestiti, e di non avere tempo libero; inoltre, devono passare tutte le loro giornate a fare i loro doveri o a pregare, e prendere spesso risoluzioni, esprimere la loro determinazione, fare propositi e prestare giuramenti. Alcuni pensano che a Dio piaccia tenere a freno il cuore e le membra delle persone, che non dia loro libertà e affrancamento, e che le faccia invece sentire represse in modo che non possano essere affrancate, e le privi della libertà di una vita di umanità normale. Pensano questo, non è vero? (Sì.) Cos’altro pensano? Che Dio non permetta alle persone di fallire, di rivelare debolezza o corruzione, o di mostrare le proprie manchevolezze. Credono anche che, se vogliono raggiungere la salvezza ed essere resi perfetti, allora nel processo di svolgimento del loro dovere non possono assolutamente essere deboli, né avere nessuno dei bisogni, delle manchevolezze o dei difetti della normale umanità, e non devono rivelare alcuna forma di indole corrotta. Queste non sono forse nozioni e fantasie umane? (Sì.) Nelle loro nozioni e fantasie, le persone pensano che, sotto l’opera e la guida di Dio, debbano restare giovani di spirito, rimanere entusiaste, essere piene di passione per il loro lavoro e avere un atteggiamento serio nei suoi confronti, oltre a essere costantemente in tensione e mai rilassate. Non è forse questo che pensano? Questa è una nozione e una fantasia che le persone hanno o è il vero requisito che Dio pone loro? (È una nozione e una fantasia delle persone.) Esse pensano che se sono un po’ negative e deboli, o hanno una leggera difficoltà della carne, o la loro umanità presenta alcuni difetti o imperfezioni, o rivelano un’indole corrotta e occasionalmente bramano il conforto della carne, allora Dio non le vorrà, non parlerà loro né opererà su di loro, ed esse verranno eliminate senza speranza di essere salvate. È davvero così? (No.) Queste non sono forze nozioni e fantasie che le persone hanno? (Sì.) Nelle loro nozioni e fantasie, esse credono, da un lato, che a Dio piacciano coloro che sono costantemente pieni di entusiasmo e passione ardente per il loro lavoro, e dall’altro, che a Dio non piaccia la negatività delle persone e non permetta loro di mostrare le proprie debolezze. In altre parole, pensano che a Dio piacciano gli asceti, non è così? Pensano che sia necessario vivere tutta la propria vita in povertà, non prestare alcuna attenzione alle questioni esteriori e leggere le parole di Dio giorno dopo giorno sotto la luce fioca di una lampada a olio; credono che le preghiere del mattino e della sera siano obbligatorie, pensano di dover ringraziare Dio prima di ogni pasto e di non poter avere nessuno dei vari bisogni dell’umanità normale. Credono che solo allora potranno essere considerate assolutamente leali a Dio e fedeli al loro lavoro, e che solo mantenendo questo tipo di zelo potranno essere apprezzate da Dio ed essere persone che Egli vuole salvare e rendere perfette. Poiché gli individui hanno queste nozioni e fantasie, alcuni si sentono particolarmente in colpa quando di tanto in tanto provano nostalgia per la loro famiglia, e avvertono anche disagio ogni volta che occasionalmente chiacchierano per un po’, pensando che Dio li rimprovererà. Quando alcune giovani donne di tanto in tanto si vestono bene, indossando abiti un po’ vivaci e alquanto alla moda, si sentono totalmente a disagio e pensano: “Questo mio modo di vestire non è un po’ indecente? Non è un po’ dissoluto?” In realtà non stanno indossando abiti bizzarri o succinti, ma si sentono semplicemente dissolute, e pensano: “Dio mi sta rimproverando dentro. Non gli piace che mi comporti così”. Se pensi che a Dio non piaccia, perché non indossi vesti taoiste o di un monaco buddista? Quanto sarebbe “elegante” e “decente”! Questo non sarebbe dissoluto, vero? Alcuni di tanto in tanto indulgono in una certa vanità o si mettono in mostra, e poi si sentono in colpa e a disagio dentro di sé, e pensano: “A Dio non piaccio più. Non mi vuole più”. Alcuni stabiliscono persino regole secondo cui non sono autorizzati a spazzolarsi i capelli, truccarsi o guardarsi allo specchio, e possono fare il bagno solo una volta al mese o ogni sei mesi, e pensano che se fanno il bagno più spesso, ciò sarà detestato da Dio e loro sicuramente non saranno salvati. Stabiliscono una regola secondo cui devono alzarsi prima delle cinque del mattino e pensano che, se si alzano mezz’ora dopo, stanno indulgendo nella comodità e non sono persone che amano Dio; stabiliscono una regola secondo cui devono andare a letto dopo mezzanotte e pensano che, se vanno a letto prima di mezzanotte, non sono persone che svolgono lealmente il proprio dovere. Questi individui creano molte regole fisse per il proprio comportamento, per la vita di tutti i giorni e per le loro esigenze di vita. Non ricercano i requisiti posti da Dio, né cercano di capire quali siano le Sue opinioni e i Suoi atteggiamenti nei confronti di tali questioni. Credono invece, in modo completamente soggettivo, che nella Sua opera Dio non permetta alle persone di avere queste manifestazioni e che, se mai esse le avessero, si starebbero comportando in modo del tutto ribelle ed Egli le detesterebbe, quindi non potrebbero essere salvate. Spesso, solo a causa di alcune faccende banali che non vale la pena menzionare, come dire la cosa sbagliata, usare la parola sbagliata, mangiare qualche spuntino in più o guardare qualche video di intrattenimento di tanto in tanto, le persone pensano: “Sono finito, questo è totalmente ribelle da parte mia! Non sapevo di poter avere tali comportamenti e tali inclinazioni: non sapevo di avere ancora questi problemi. È terribile. Devo riflettere profondamente su me stesso, analizzarmi nel profondo della mia anima e cambiare radicalmente. Non posso lasciar correre!” Gli individui attribuiscono grande importanza a tali questioni che non hanno alcuna correlazione con le verità principi. Queste sono tutte nozioni e fantasie delle persone e Dio le detesta. Dio non vuole vedere costoro rivelare queste manifestazioni. Quindi quali sono le verità che bisognerebbe capire a questo proposito? Quali sono i principi a cui ci si dovrebbe attenere? Essendo nozioni e fantasie delle persone, queste cose non sono sicuramente i principi che Dio richiede loro, e sicuramente non hanno nulla a che fare con i requisiti che Dio pone per esse. E poiché sono nozioni e fantasie, ciò significa che sono concepite e assemblate nella mente umana: in breve, provengono dalla mente degli individui e non hanno nulla a che fare con le verità realtà che Dio richiede loro di possedere. Non importa quanto si aderisca a queste nozioni e fantasie; fintanto che non hanno nulla a che fare con la verità, aderirvi è inutile. Anche se ti attieni a esse, non ti stai attenendo alle verità principi, e Dio non lo ricorderà. In particolare, alcuni si sentono profondamente a disagio e fortemente in colpa quando di tanto in tanto rivelano le proprie preferenze o le proprie abitudini della carne. Da dove nascono questo disagio e questa auto-critica? È una conseguenza del fatto che siano stati commossi dallo Spirito Santo? (No, le persone hanno nozioni e fantasie su Dio, ecco perché si sentono a disagio.) La base di questi sentimenti sono le nozioni e le fantasie delle persone, non la verità. Alcuni si sentono in colpa e a disagio dentro di sé per un nonnulla, corrono a pregare e a confessare i loro peccati e si affrettano a pentirsi. Di cosa ti devi pentire? Le cose che hai fatto sono comportamenti comuni nella vita quotidiana. Non sono peccati, e di certo non sono trasgressioni gravi. Non fare tante storie per cose così insignificanti! Se pensi che quelle cose siano sbagliate, puoi scegliere di non farle. Ma non farle non significa che tu stia rispettando le verità principi, e il fatto che tu ti senta a disagio non significa che tu abbia violato le verità principi. Perché ti stai pentendo? Perché stai cambiando rotta? Perché le tue nozioni e le tue fantasie ti fanno credere erroneamente che si tratti di comportamenti che non dovresti assumere, o perché pensi che i tuoi comportamenti vadano contro le parole di Dio e le verità principi? Se vanno contro le verità principi e tu provi davvero disagio, allora dovresti affrettarti a invertire la rotta e a pentirti davanti a Dio. Questo disagio è come minimo il rimprovero della coscienza umana. Se ti senti a disagio solo perché sei andato contro le tue nozioni e fantasie, non stai indulgendo in sentimenti inutili? (Sì.) Ciò equivale semplicemente a indulgere in sentimenti inutili ed è superfluo. Come mai non ti senti a disagio quando segui gli anticristi? Come mai non ti senti in colpa per questo? Quando vedi individui malevoli che intralciano e disturbano il lavoro della chiesa e danneggiano gli interessi della casa di Dio e non ti fai avanti per fermarli, ti senti a disagio? Quando parli e agisci in violazione delle verità principi e in base alla tua volontà, ti senti a disagio? Se in tali questioni hai violato le verità principi e tuttavia non ti senti mai a disagio al riguardo, allora non sei nemmeno dotato di umanità, né di coscienza. E se non hai coscienza, quali cose ti faranno sentire a disagio? Il tuo disagio deriva semplicemente dal fatto che indulgi in sentimenti inutili. Sono le tue nozioni e fantasie che ti tormentano e ti fanno sentire a disagio: ciò non serve a nulla. Quale sarà il risultato finale del fatto che credi in Dio all’interno delle tue nozioni e fantasie? Diventerai sempre più ipocrita e sempre più simile ai farisei. Ti allontanerai sempre più dalle parole di Dio e dalle verità principi e ti sarà impossibile accedere alla verità realtà. Ti senti sempre bene con te stesso, ma cosa c’è di così buono in te, esattamente? Sei così pieno di nozioni e fantasie, e tutto ciò che provi non ha nulla a che fare con la verità. I tuoi sentimenti, il sentirti commosso, in colpa, in debito e pieno di rimorsi, il pentimento che pensi di dover provare e i giuramenti che fai e le risoluzioni che prendi sono tutti legati alle tue nozioni e fantasie. Queste cose si basano solo sulle tue nozioni e fantasie e non hanno nulla a che fare con la verità. Pertanto, qualsiasi cosa tu faccia, che si tratti di sopportare avversità e pagare un prezzo o di fare offerte e spenderti, e indipendentemente da ciò che spendi, tutto ciò è vano se non ha nulla a che fare con la verità. Hai capito? (Sì.)
Ora che abbiamo condiviso su queste nozioni e fantasie che le persone hanno sull’opera di Dio e le abbiamo analizzate, vi è po’ più chiaro come considerare quei comportamenti come, per esempio, se le persone sopportino o meno le avversità, paghino un prezzo e si frenino nel fare i loro doveri, e se abbiano o meno una predilezione per il buon cibo, per i bei vestiti e così via, così come quali siano i principi che Dio richiede loro e quale sia esattamente il risultato che Dio vuole ottenere in loro con la Sua opera? Il risultato che Dio vuole ottenere nelle persone non è vedere che hai costantemente passione per il tuo lavoro. In altre parole, ciò che Dio vuole vedere non è il tuo entusiasmo o la tua determinazione a sopportare le avversità e pagare un prezzo. Agli occhi di Dio, se non comprendi la verità, queste manifestazioni sono solo un impulso momentaneo. In altre parole, rappresentano solo il tuo entusiasmo. Cos’è essenzialmente l’entusiasmo? È irruenza, o per essere più specifici, è un approccio emotivo alle cose. Ciò che Dio vuole non è l’entusiasmo delle persone, il loro approccio emotivo alle cose, i loro impulsi temporanei o questo tipo di condizione passionale. Cosa vuole Dio? (Vuole che le persone siano in grado di comprendere la verità.) Egli vuole che tu sia almeno in grado di amare e comprendere la verità e, di fronte a varie questioni, che tu non ti attenga a delle regole, a una formalità o a un comportamento, ma che ti attenga invece alle verità principi; Egli vuole anche che tu, nel dovere che svolgi e in ogni cosa, sia in grado di ricercare le verità principi e di praticare in base a esse, e di rendere le parole e la verità di Dio la tua realtà: questo è il risultato che l’opera di Dio mira a ottenere. Relativamente al fatto che, nella tua vita personale, tu voglia andare a letto presto e alzarti presto, o andare a letto tardi e alzarti tardi, o a che tipo di doni tu abbia o a quanto tu sia eloquente, niente di tutto ciò è importante per Dio. Indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno la determinazione di sopportare avversità o da quanto elevato è il prezzo che paghi, Dio non dà valore a queste cose. Alcuni dicono: “Per amore della mia fede in Dio, non compro bei vestiti da diversi anni e non vado dal parrucchiere da oltre un decennio”. Anche se non mangi bene, non indossi bei vestiti e sopporti moltissime avversità per tutta la vita, che importa? È forse questo che Dio vuole? Il fine ultimo della predicazione e della condivisione da parte di Dio è forse quello di fornire alle persone un gran numero di verità solo per trasformarti in un asceta? Solo per trasformarti in un patetico miserabile, in un mendicante o in un giovane arrabbiato? No. Ciò che Dio vuole fare è far sì che le Sue parole e le verità principi operino nelle persone. Pertanto, quando molti credono che a Dio piaccia vedere le persone sopportare più avversità e pagare un prezzo più elevato, e che Gli piaccia vederle vivere vite estremamente frugali, dure e semplici, essere estremamente dotate di determinazione e di aspirazioni, essere estremamente appassionate o tenersi estremamente a freno e restare davvero al proprio posto e comportarsi bene, si tratta solo di loro nozioni e fantasie sull’opera di Dio. Supponiamo che, per molti anni della tua vita, tu mangi solo un pasto al giorno e dorma tre ore a notte, che tu non sia in grado di mangiare buon cibo o indossare bei vestiti e che tu faccia ciò che pensi di dover fare per molti anni e tu abbia sofferto innumerevoli avversità e preso innumerevoli risoluzioni. Nelle vostre stesse parole, voi “rimanete fedeli alla vostra aspirazione originaria”, sopportate avversità, vi spendete per Dio e dedicate a Lui tutta la vostra vita. Tuttavia, nonostante tutto questo, se non metti mai impegno nelle parole di Dio o nella verità, e non ricerchi le verità principi in tutto ciò che fai, allora sei destinato a essere abbandonato. Vuoi ottenere la salvezza sopportando avversità e pagando un prezzo, non cambiando mai la tua aspirazione originaria, spendendoti per Dio per tutta la tua vita e offrendo a Lui tutto ciò che hai. Questo è solo un sogno: è una pia illusione. Anche se tu mangiassi farina di mais e pane al vapore per tutta la vita e non ti concedessi mai del buon cibo né ti godessi le cose belle, non servirebbe a nulla. Dio non guarda mai al comportamento di una persona, né a quali regole essa segue esteriormente, o se esteriormente conduce una vita semplice ed essenziale. Ciò che Dio vuole vedere è su quale cammino ti trovi, quali principi rispetti in ogni questione che incontri e se ti attieni alle verità principi nell’affrontare i problemi. Se non ti attieni alle verità principi, allora, indipendentemente da quanto bene tu segua tali disposizioni e regole fisse, non servirà a nulla. Indicherà solo che sei un individuo che vive all’interno di nozioni e fantasie, che vive all’interno di desideri completamente soggettivi e piacevoli, che non ha nulla a che fare con l’opera di Dio e con nessuno dei modi in cui Egli compie la Sua opera di salvezza sulle persone: un individuo che è lontano dall’opera di Dio. Pertanto, se vuoi ottenere qualcosa dall’opera di Dio, devi prima lavorare sodo sulla verità; non devi impegnarti o adoperarti per le tue nozioni e fantasie: fare questo è inutile. Alcune persone mi chiedono: “Pensi che io abbia un aspetto più dignitoso e appropriato con i capelli lunghi o corti?” Io chiedo loro di rimando: “Ti piace avere i capelli lunghi o corti?” Loro dicono: “Mi piace averli lunghi. Ma penso che i capelli lunghi non siano decorosi e appropriati, e che a Dio non piacciano”. E io rispondo: “Dio quando l’ha detto? Questo ha qualcosa a che fare con la verità?” Altri mi chiedono: “Posso fare spuntini?” E io rispondo: “Fare spuntini è una necessità dell’umanità normale? Dio stabilisce che le persone non possano farlo? Lo condanna?” E loro dicono: “Penso che Dio lo condanni, perché fare spuntini è una cosa dissoluta”. Cosa significa “dissoluta”? Se pensi che fare spuntini sia dissoluto, allora se non fai spuntini significa che non sei dissoluto? Se non fai spuntini significa che comprendi e metti in pratica la verità? Riesci a capirlo quando lo spiego in questo modo, giusto? (Sì.) Le nozioni e le fantasie non sono la verità e non hanno nulla a che fare con essa. Se sei intelligente, dovresti affrettarti a esaminare quali nozioni e fantasie, quali pratiche, pensieri e punti di vista dei farisei possiedi ancora, e abbandonarli senza indugio. Lo scopo di abbandonare queste cose non è quello di farti diventare dissoluto e vizioso, ma di farti venire davanti a Dio per ricercare le verità principi e acquisire la verità come tua vita. Dio non vuole vederti essere un mendicante e condurre la vita di un asceta. Alcuni dicono: “A Dio non piace che le persone siano mendicanti, quindi significa che gli piace che siano ricche?” Non Gli piace nemmeno che siano ricche. Alcuni dicono: “È una nozione e una fantasia umana che a Dio piaccia che le persone soffrano fisicamente. Se a Dio non piace che le persone sopportino avversità, significa dunque che Gli piace che vivano nella comodità?” Ti sbagli, anche questa è una tua nozione e una tua fantasia. Qual è, allora, il modo giusto di agire? (A Dio piace che le persone siano in grado di venire davanti a Lui e ricercare le verità principi, indipendentemente da ciò che accade loro.) A prescindere dal momento, le verità principi non possono essere dimenticate. Alcuni dicono: “A Dio piace che le persone prendano risoluzioni davanti a Lui e abbiano la determinazione di sopportare avversità”. Altri dicono: “A Dio non piacciono le persone che non sono disposte a sopportare avversità”. È giusto o sbagliato dire queste cose? Quale affermazione è giusta e quale è sbagliata? (Sono entrambe sbagliate.) Alcuni sopportano sempre avversità per il bene del proprio prestigio, della propria fama e del proprio guadagno: hanno una forte determinazione a sopportare le avversità. Queste manifestazioni sono gradite a Dio? (No.) Alcuni non sono disposti a sopportare avversità quando si tratta di questioni personali, ma sono disposti a farlo per svolgere il proprio dovere e per la verità, e sono disposti a sopportarne un po’ al fine di agire secondo le verità principi. Quale di queste manifestazioni è migliore? (Sopportare avversità per amore delle verità principi.) Cosa si può evincere da queste cose? Che è giusto agire secondo le verità principi e mettere in pratica la verità. Che si tratti di questioni relative allo svolgimento del proprio dovere o alla propria vita personale, il fatto che si sopportino avversità o meno non è uno standard né un principio. Quali sono i principi? I principi sono i requisiti posti da Dio, le Sue parole e la verità. Se pratichi secondo le verità principi, allora, anche se non sopporti avversità nel farlo, ciò che stai facendo è giusto e Dio lo approva; se non agisci in base alle verità principi, allora, anche se sopporti molte avversità o provi grande umiliazione in questo processo, ciò è tutto vano e Dio non approva le tue azioni. È proprio come quando alcuni ascoltano un ordine pronunciato da un anticristo e poi fanno come gli viene detto, attuando il lavoro secondo le preferenze dell’anticristo, facendo un sacco di chiacchiere, soffrendo molto e dandosi molto da fare, al punto che il loro corpo si curva ed è annientato dalla fatica fisica. Dio approva questo? Se ne ricorderà? (Non lo approva e non Se ne ricorderà.) Quindi qual è l’atteggiamento di Dio? (Egli detesta queste persone.) Che cosa ha detto Dio? “Allontanatevi da Me, malfattori!” è questo l’atteggiamento di Dio, non è così? (Sì.) Non importa quante avversità hai sopportato o quanto è elevato il prezzo che hai pagato: anche se puoi usare queste cose per vantarti dei tuoi contributi, Dio non le considera. Dio guarda solo se hai fatto queste cose secondo le verità principi e se stavi seguendo le Sue parole: usa questo principio per valutarti. Se non segui le parole di Dio ma agisci secondo le tue idee, allora non importa quante avversità sopporti o quanto è elevato il prezzo che paghi: sarà tutto inutile. Non solo Dio non Se ne ricorderà, ma lo condannerà anche. Ciò porterebbe alla tua distruzione, non è così? (Sì.) Queste persone alla fine saranno eliminate: se lo meritano, non è così? (Sì.) Dio ha pronunciato migliaia e migliaia di parole e ti ha comunicato le verità principi, ma tu semplicemente non ascolti. Hai sempre le tue idee e speri di sostituire la verità con le tue nozioni e fantasie, in modo da ottenere l’approvazione di Dio, entrare nel Regno ed essere benedetto e ricompensato. Questo non è forse sfidare la morte? Questi individui non sono della stessa risma di Paolo? (Sì.) Pertanto, se le persone vogliono abbandonare le barriere tra loro e Dio e l’ostilità verso di Lui, dovrebbero avere una comprensione accurata dell’opera di Dio. Non dovrebbero speculare su di Lui, valutare la Sua opera o giudicare il proprio comportamento e le proprie pratiche in base alle proprie nozioni e fantasie, per poi gestire tutto in base a esse. Il risultato finale di questo approccio sarà che non servirà a nulla e, nei casi gravi, tali individui intralceranno e disturberanno il lavoro della chiesa, offenderanno l’indole di Dio e verranno puniti. Pertanto, nel trattare l’opera di Dio, le persone dovrebbero abbandonare le varie nozioni e fantasie che hanno su di Lui. In altre parole, dovrebbero esaminare e analizzare le proprie nozioni e fantasie e poi abbandonarle, venire a ricercare le intenzioni di Dio e la verità e sostituire con le verità principi le loro nozioni, le loro fantasie, i loro principi sbagliati e le loro pratiche erronee. Solo in questo modo puoi intraprendere il cammino della salvezza. Altrimenti, è impossibile che tu sia salvato, è fuori discussione! Questo è un tipo di nozione e di fantasia che le persone hanno sull’opera di Dio. Concludiamo qui la nostra condivisione.
Le persone hanno un altro tipo di nozione e di fantasia sull’opera di Dio, ossia che nella loro vita quotidiana, quando sono deboli, quando sorgono in loro vari tipi di ribellione verso Dio o quando hanno fatto cose che si ribellano contro Dio e si oppongono a Lui, credono nelle loro nozioni e fantasie che dovrebbero essere disciplinate, castigate o persino punite, maledette e così via. A volte, per esempio, dicono la cosa sbagliata, rivelano alcune nozioni o nutrono alcune opinioni e un certo atteggiamento di sfida nei confronti di qualcosa e, dopo un po’, pensano: “Ho rivelato questa ribellione e questa propensione al tradimento, ma perché non sono stato disciplinato per questo? Non ho vesciche sulla lingua, non ho incubi notturni e non mi sento a disagio in cuor mio. Perché? Come mai non sento l’opera dello Spirito Santo?” Nelle loro nozioni e fantasie, costoro credono che, poiché Dio è venuto a salvarli e poiché la Sua opera non deve solo conquistarli, ma anche trasformarli, purificarli e cambiare tutti i tipi di pensieri e punti di vista che essi nutrono e che sono in contrasto con la verità, se ci sono alcune cose nei loro pensieri che sono in contrasto con la verità o che sono impure, sporche o malvagie, allora dovrebbero essere disciplinati, rimproverati o persino puniti per esse, e pensano: “Come fanno le persone a cambiare e come possono essere santificate se non vengono disciplinate spesso?” Quali sono in questo caso le nozioni e le fantasie delle persone? In particolare, che dovrebbero essere spesso disciplinate, rimproverate, castigate, punite e persino giudicate, e che solo allora potrenno ottenere un cambiamento di indole. Tuttavia, nella vita di tutti i giorni, quando rivelano impurità, malvagità e corruzione, lo fanno in modo molto naturale, riescono a percepirlo e si sentono persino in pace vivendo in questo modo; non hanno la sensazione di essere disciplinate o punite, e trovano che questo sia anormale. Pensano che, se rivelano della corruzione, dovrebbero almeno sentirsi rimproverate, o ammalarsi, o avere vesciche sulla bocca, oppure strozzarsi o mordersi la lingua mentre mangiano, e che i loro occhi dovrebbero diventare rossi e gonfi se guardano qualcosa che non dovrebbero guardare. DiteMi, Dio fa queste cose? (No.) Non le fa assolutamente? (Quando le persone non comprendono la verità, Dio potrebbe disciplinarle e rimproverarle un po’ in base alla loro statura, in modo che possano riflettere su sé stesse e accedere alla verità. Tuttavia, quando comprendono la verità e in cuor loro sanno chiaramente che ciò che hanno fatto è sbagliato, in quel caso Dio sicuramente non le punirà, perché spera che siano in grado di ricercare la verità e di usare le Sue parole e la verità per valutare le proprie azioni e il proprio comportamento.) Questa è stata davvero un’ottima condivisione. Nelle loro nozioni e fantasie, le persone credono che ogni volta che rivelano corruzione e ribellione, Dio dovrebbe disciplinarle e che, in particolare, quando i malevoli fanno del male la punizione di Dio dovrebbe colpirli immediatamente, in modo che tali individui vengano puniti con certezza. Ma nella vita reale, raramente vedono infliggere queste punizioni. Da un lato, quando le persone rivelano vari tipi di corruzione e ribellione, non vengono disciplinate o castigate; dall’altro, quando i malevoli fanno del male, non vengono puniti. Ciò fa nascere nel profondo del cuore delle persone determinate nozioni sull’opera di Dio, e alcune perderanno persino la loro fede, valuteranno la Sua opera sulla base di queste cose esteriori ed emetteranno giudizi su di essa. Queste sono nozioni e fantasie umane, non è vero? Quando le persone rivelano corruzione e ribellione, Dio deve disciplinarle, castigarle e giudicarle? (No.) Alcuni dicono: “Quando Dio salva le persone, deve salvarle completamente. Qual è lo scopo dell’opera di Dio? Non è forse purificare le persone? Perciò, quando rivelano corruzione e ribellione, Dio dovrebbe disciplinarle e rimproverarle: questo significa essere responsabile nei loro confronti. In caso contrario, Egli non si cura di loro, non le ama veramente e non ha misericordia nei loro confronti”. Non è questo che pensa la gente? (Sì.) Quali sono qui le verità che dovrebbero essere comprese? Essere disciplinate, castigate e punite sono processi essenziali affinché le persone possano comprendere la verità e accedere alla verità realtà? Sono mezzi e modi necessari perché Dio possa salvare le persone e trasformarle? Alcuni non riescono a capirlo e pensano: “Se Dio esiste davvero e compie la Sua opera per salvare le persone, allora perché non le disciplina quando rivelano corruzione o si ribellano contro di Lui? Perché Dio non punisce i malevoli per aver fatto del male?” Quando Dio non disciplina le persone, o quando i malevoli non vengono puniti per aver fatto del male, ciò porterà alcuni a mettere in discussione l’esistenza di Dio e i risultati della Sua opera? Se la disciplina e la punizione frequenti potessero sostituire la ricerca della verità da parte delle persone o permettere loro di accedere alla verità realtà, allora esse costituirebbero il modo principale in cui Dio opererebbe per salvarle, e un mezzo necessario per farlo. Ma dato l’attuale livello di corruzione delle persone, la loro natura satanica potrebbe essere immediatamente trasformata tramite la disciplina e la punizione da parte di Dio? Esse potrebbero giungere immediatamente a un vero pentimento? Potrebbero accedere immediatamente alla verità realtà? (No.) Sarebbe al di là delle loro possibilità. Pertanto, in questa fase dell’opera di Dio, nel momento stesso in cui Dio esprime delle verità per fornire alle persone la vita, Egli non fa nulla di soprannaturale, a eccezione dell’opera di illuminazione e guida da parte dello Spirito Santo, e raramente fa addirittura cose come castigare, disciplinare o punire. Castigare, disciplinare e punire non sono una parte predominante dell’opera di Dio, ma Egli continua comunque a fare queste cose. Ossia, nel caso di determinati individui o questioni particolari, in certi ambienti speciali, al fine di ottenere determinati risultati o per particolari motivi, Dio compirà l’opera di disciplinare, castigare o punire. Ma nel complesso, in questa fase della Sua opera, il modo predominante in cui Egli opera è pronunciare ed esprimere la verità per fornire ciò di cui le persone hanno bisogno nel loro cammino di perseguimento della verità, e il suo scopo, nel fare ciò, è consentire loro di comprendere le verità principi e di accedere alla verità realtà. Ora che Dio ha espresso un gran numero di verità, raramente compie quest’opera di disciplina, castigo e persino punizione che ha svolto in passato. Quindi, ciò su cui le persone dovrebbero concentrarsi di più sono le varie verità principi che esse dovrebbero mettere in pratica quando incontrano delle questioni nella vita quotidiana, piuttosto che concentrarsi sul fatto che Dio le stia disciplinando, ostacolando o stia facendo in modo che vada tutto liscio per loro in una determinata questione, e su altri modi e pratiche del genere. Poiché Dio usa raramente metodi come la disciplina, il castigo e le punizioni, non è che non li usi mai, ma li usa raramente. Cosa intendo con “li usa raramente”? Occasionalmente, in alcune circostanze speciali, Egli userà metodi di disciplina, castigo o punizione – in modo leggero o rappresentativo e simbolico – per svolgere un’opera che aiuti le persone a comprendere la verità e a praticare secondo le verità principi. In altre parole, Egli usa questi modi per aiutare le persone ad accedere alle verità principi, ma niente di più. Perché, allora, Egli non usa molto questi metodi nella Sua opera? Perché non opera prevalentemente in questo modo? Da un lato, perché in questa fase della Sua opera Egli ha già detto e fornito alle persone le varie verità che dovrebbero comprendere, ed esse le hanno già udite, e già le capiscono e le conoscono nella misura in cui sono in grado di comprenderle. Questa è una delle ragioni. L’altra è correlata a fattori soggettivi. Le persone hanno la coscienza dell’umanità normale e, sotto l’effetto di questa coscienza, valuteranno se le forme di indole corrotta che rivelano, o le loro azioni, i loro pensieri e i loro punti di vista, sono positivi o negativi. Dentro di loro, esse hanno, come minimo, lo standard di coscienza con cui valutare tutto questo. Se usi la tua coscienza per valutare una certa cosa e stabilisci che è positiva, allora dovresti andare avanti e farla, e non hai bisogno di rimproverarti se sei un po’ lento o in ritardo nel farla. Se usi la tua coscienza per valutare quella cosa e stabilisci che è negativa e non dovrebbe essere fatta, allora dovresti frenarti e non dirla o farla. Tuttavia, se non hai sentimenti guidati dalla tua coscienza e dalla tua ragionevolezza, allora non sei un essere umano. Se non sei nemmeno dotato di coscienza e ragionevolezza, allora non sai valutare se una cosa è giusta o sbagliata, positiva o negativa, e quindi non avrebbe senso se Dio ti disciplinasse e ti punisse. In altre parole, Dio non opera su coloro che non sono soggetti agli effetti della coscienza, e non salva tali individui. Cosa implica il fatto che “non li salvi”? Non vuole nemmeno disciplinarli; non li disciplina e non li castiga. Alcuni chiedono: “Se qualcuno fa del male, Dio lo punirà?” Dio non lo punirà direttamente, perché la chiesa ha dei decreti amministrativi. Se si tratta di un malevolo che sta causando un disturbo o un intralcio, allora basterà allontanarlo o espellerlo. Se non soddisfa le condizioni per essere allontanato o espulso, sarà comunque inviato a un Gruppo B. Se qualcuno sperpera le offerte di Dio, la cosa è più grave: costui deve rimborsare il dovuto e in seguito deve essere gestito in modo appropriato. Questo è il principio dell’opera di Dio e il principio con cui Egli tratta le persone. È semplice, non è così? (Sì.) Pensi che il fatto che Dio ti abbia scelto significhi che Egli debba renderti completo e che non Si fermerà fino a quando non lo avrà fatto? Questo è vero solo nel caso di coloro che sono dotati di coscienza e ragionevolezza e che perseguono la verità: è vero solo nel caso di coloro che possono essere salvati. Per quanto riguarda coloro che non hanno nemmeno la consapevolezza della coscienza, devono solo essere trattati e gestiti secondo i decreti amministrativi della chiesa: Dio non li disciplinerà. Che senso ha disciplinarli? Disciplinare gli individui privi di umanità normale e di coscienza è come cercare di costringere un pesce a vivere sulla terra, o un maiale a volare; è come gettare perle ai porci e dare agli impuri cose sante da mangiare: Dio certamente non lo fa. Pertanto, in tale questione, le persone non dovrebbero pensare: “Sono stato scelto da Dio, sono una delle Sue pecore e, anche se commetto errori e faccio del male, Dio non mi abbandonerà”. Questa affermazione non regge: è difficile dire se sei una pecora o un lupo. Come fai a valutare se sei una delle pecore di Dio? Dipende dal fatto che, quando hai fatto qualcosa che va contro l’umanità e la coscienza, tu ne sia consapevole e la tua coscienza si senta rimproverata e biasimata. Se ti senti rimproverato, invertirai la rotta e, anche se non comprendi la verità, sarai in grado di agire secondo lo standard della coscienza. Per lo meno, sarai in grado di agire in conformità con l’umanità normale. Se hai queste manifestazioni, allora sei una delle pecore di Dio. Se, quando ti imbatti in qualcosa che va contro la coscienza dell’umanità normale e viola la giustizia morale, non hai il minimo senso della giustizia e non provi disgusto o odio per il male che hai commesso o per il disturbo causato da individui malevoli, e la tua coscienza non si sente affatto rimproverata, allora non sei una delle pecore di Dio, sei un lupo, una bestia e un diavolo. Questo è lo standard con cui valutare se sei una delle pecore di Dio o un lupo. Se non sei una delle pecore di Dio, eppure giudichi costantemente l’opera di Dio usando idee, nozioni e fantasie come: “Ho rivelato corruzione e ribellione, eppure Dio non mi ha disciplinato; dovrebbe farlo”, allora sei stupido. Non sei affatto una delle pecore di Dio, ed Egli non ha intenzione di salvarti, quindi sei forse qualificato per valutare e giudicare l’opera di Dio? Se questa non è stupidità, cos’è? Riesci a valutare la questione, giusto? (Ora sì.)
Qual è lo standard per avere una coscienza? Come dovresti valutare se una persona possiede o meno una coscienza? (Dipende dal fatto che abbia o meno un senso di giustizia in cuor suo quando vede dei malevoli che fanno del male o delle cose che danneggiano gli interessi della casa di Dio, e dal fatto che sia capace di provare odio per tali cose. Se in cuor suo non ha la minima consapevolezza, allora non è dotata di coscienza. Inoltre, se qualcuno in cuor suo non ha consapevolezza del male che ha commesso o delle cose che ha fatto che violano chiaramente i principi, anch’egli è privo di coscienza.) Se non hai coscienza, allora non sei umano. In tal caso, Dio ti salverà comunque? Se non ti salverà, ti disciplinerà comunque? Disciplinare e castigare sono una minima parte dell’opera di Dio. Quando dico “minima”, intendo che Dio usa questi metodi soltanto con moderazione, ma fanno comunque parte della Sua opera. Se non sei nemmeno dotato di coscienza o ragionevolezza, è di qualche utilità che Dio ti disciplini? Se non hai senso della giustizia e non provi nulla nei confronti di tutto ciò che è malvagio, di tutto ciò che va contro la verità, di tutto ciò che va contro la giustizia morale, e anche di ciò che va contro la tua coscienza; non provi odio per tali cose, non sai stare dalla parte di Dio per difendere gli interessi della Sua casa e non sei in grado di alzarti in piedi e dire una sola cosa in difesa del lavoro della chiesa – nemmeno una singola affermazione giusta – allora non sei umano. Non lo sei, eppure hai l’aspettativa esagerata che Dio ti disciplini. Stai davvero elevando te stesso invece di considerarti come un estraneo! Alcuni dicono: “Se un individuo non è una pecora di Dio, ma un lupo, allora Egli non lo disciplinerà. Quindi, se invece è una pecora di Dio, Egli lo disciplinerà?” In circostanze particolari, Dio occasionalmente ti disciplinerà e si farà carico di te. Anche se sei insensibile e inconsapevole, Dio ti spronerà, ti disciplinerà e ti rimprovererà. L’opera di Dio viene svolta nella misura appropriata, e nulla più. Perché Egli opera in questo modo? Perché, se hai una coscienza, allora quando Dio ti rimprovera in questo modo essa acquisirà rapidamente consapevolezza, e tu biasimerai te stesso e ti sentirai in debito con Lui; proverai rimorso, tristezza e angoscia e sarai in grado di invertire la rotta e, alla fine, di ricercare le verità principi e praticare secondo la verità: questo è il risultato che Dio vuole ottenere. Se hai una coscienza sensibile, comprendi molte verità e, anche se Dio non ti disciplina, non ti castiga e non ti sprona, sei comunque in grado di renderti conto del problema e la tua coscienza ha ancora consapevolezza e si sente rimproverata e biasimata, allora è persino meglio, e la disciplina di Dio non è necessaria. Anche se Egli non ti disciplina, la tua coscienza è estremamente sensibile e si sente rimproverata, e tu ti senti pentito, rattristato, in debito con Dio e senti di averGli fatto un torto, di averLo deluso e di non averLo soddisfatto, e sei in grado di ricercare in modo proattivo le verità principi e di agire secondo i requisiti da Lui posti. Questo è l’effetto che la coscienza dell’umanità normale esercita sulle persone, ed è anche l’effetto che dovrebbe esercitare su di esse. Pertanto, che un individuo sia una delle pecore di Dio o meno e che possa essere salvato o meno dipende dal fatto che sia dotato di umanità normale e di coscienza. Questo è fondamentale e importante. Se dici di comprendere molte verità, allora quando sei ribelle o incontri persone malevole che fanno del male le verità che comprendi giocano un qualche ruolo? Hanno l’effetto di supervisionarti, illuminarti e far sì che la tua coscienza si senta rimproverata ed entri in azione? Se non hai consapevolezza della coscienza, allora sei privo di coscienza e di umanità normale, e ciò che comprendi è dottrina, invece che la verità. Se comprendi solo la dottrina, allora non sei in grado di mettere in pratica la verità e non sei uno di quelli che saranno salvati. Questo lo capisci, giusto? (Sì.) Pertanto, nell’opera di Dio, relativamente ad alcuni dei modi più basilari in cui Egli opera, le persone non dovrebbero definirli in base alle proprie nozioni e fantasie. Indipendentemente dal fatto che tu sia stato disciplinato, castigato e punito da Dio o che tu non lo sia mai stato, ciò non è indicativo di quante verità principi tu abbia compreso, né del fatto che tu sia una persona che Dio ha scelto. Può darsi che tu abbia creduto in Lui per molti anni e che tu sia stato disciplinato e castigato innumerevoli volte, ma che tu non abbia mai agito secondo le verità principi: in tal caso, quando alla fine non sarai salvato, sarà tutta colpa tua e sarà esattamente ciò che meriti. Può anche darsi che raramente tu sia stato disciplinato e punito nella tua fede in Dio ma che, a causa della tua coscienza, tu ti senta spesso rimproverato e biasimato e, quando commetti trasgressioni, tu provi rimorso, inverta la rotta e sia in grado di ricercare le verità principi, di mettere in pratica la verità e di agire secondo le verità principi: in tal caso, sei uno di quelli che saranno salvati. Hai capito? (Sì.) Ho menzionato due situazioni. Quali sono, nello specifico? (Una è quando le persone sono state molto disciplinate e punite, ma alla fine non sono comunque in grado di agire secondo le verità principi e non hanno acquisito la verità, quindi non vengono salvate, ed è tutta colpa loro. L’altra è quando alcuni sono in grado di usare la loro coscienza per frenarsi senza bisogno di essere disciplinati o castigati molto da Dio e, ogni volta che violano i principi o rivelano ribellione, si sentono rimproverati dalla loro coscienza, sanno ricercare in modo proattivo la verità e agire secondo le verità principi e, come minimo, sono in grado di fare alcune cose positive, quindi sono tra coloro che saranno salvati. Dio ha parlato proprio ora di queste due situazioni.) Il fatto che riescano o meno ad agire secondo le verità principi è lo standard per valutare questi due tipi di persone. Alcuni non sono in grado di agire secondo le verità principi e, a prescindere da quanta dottrina comprendano o da quanto vengano disciplinati e puniti, non sono destinati alla salvezza. Altri, invece, vengono raramente disciplinati e puniti da Dio o da Lui castigati e rimproverati, ma sono spesso in grado di riflettere su sé stessi e, ogni volta che agiscono in violazione dei principi o rivelano ribellione, riescono a percepire il rimprovero e il biasimo della loro coscienza, e in seguito provano rimorso e sanno praticare in modo proattivo secondo le verità principi. Sebbene siano raramente disciplinate o castigate da Dio, le persone di questo tipo sono comunque destinate alla salvezza. La disciplina e la punizione a cui Mi riferisco qui non hanno nulla a che fare con il giudizio e il castigo delle parole di Dio, sono semplicemente ciò che le persone intendono per disciplina e punizione nelle proprie nozioni e fantasie. Nelle loro nozioni e fantasie, esse credono che se vengono disciplinate e punite frequentemente ciò significa che hanno testimonianza esperienziale e che sono persone spirituali. Le persone spesso collegano anche il fatto di essere disciplinate e punite con l’opera dello Spirito Santo, e credono di essere connesse alla corrente dello Spirito Santo. Alcuni spesso dicono: “Non ho fatto bene il mio dovere e sono stato potato ancora una volta. Ora ho le vesciche sulla bocca e mi sono ammalato: è Dio che mi sta disciplinando”. Molti spesso condividono su queste esperienze, ma dovresti guardare quali sono le loro manifestazioni ogni volta che capitano loro dei problemi: se si sentono rimproverati dalla loro coscienza quando fanno qualcosa di sbagliato e se, quando si imbattono in cose malvagie o persone malevole che fanno del male, sono in grado di farsi avanti per sostenere le verità principi e difendere gli interessi della casa di Dio. In caso contrario, allora questi individui non hanno coscienza e non sono umani! Pronunciano belle parole e parlano in modo così perfetto delle molte testimonianze esperienziali che possiedono: è come se Dio avesse mostrato loro così tanta grazia, operato così tanto in loro e detto loro così tante parole che si sono fatti l’idea di aver già raggiunto la salvezza. Tuttavia, nella loro vita quotidiana, ogni volta che incontrano problemi relativi ai principi non sostengono mai le verità principi e si tirano sempre indietro, come una tartaruga che si nasconde nel suo guscio, ed eludono la questione. E ogni volta che viene chiesto loro di parlare ed esprimere le loro opinioni e il loro punto di vista, si astengono, fanno i finti tonti e rimangono in silenzio. Non sostengono affatto le verità principi, né mettono in pratica la verità. Che genere di individui sono questi? Sono ipocriti. Quando irrigano e aiutano gli altri, parlano di teorie spirituali in modo molto sistematico e logico, e ogni volta vanno avanti per ore, commuovendo alcune persone fino alle lacrime, eppure non mettono mai in pratica la verità nelle loro azioni: sono dei farisei. Non importa di quante esperienze e dottrine pseudo-spirituali essi parlino o quante parole vuote ed esagerate pronuncino: la loro coscienza non li rimprovera; quando si tratta di questioni di principio o di questioni fondamentali relative a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non si schierano dalla parte della verità né sostengono le verità principi, e la loro coscienza non li rimprovera affatto, anzi, in seguito riescono ancora a vantarsi spudoratamente di come difendono gli interessi della casa di Dio e a pronunciare molte belle dottrine: questo è essere ipocriti e privi della consapevolezza della coscienza. Moltissime volte non praticano la verità, la violano, ingannano e fuorviano gli altri, eppure la loro coscienza non li rimprovera affatto, e riescono ancora sfacciatamente a mettersi in mostra: questa è una totale mancanza di umanità! Vanno in giro a pavoneggiarsi e a imbrogliare gli altri in questo modo e non si sentono nemmeno in imbarazzo; non mettono in pratica la verità, eppure si vantano comunque di essere individui spirituali, che sono stati salvati e resi perfetti da Dio, e che amano Dio più di chiunque altro: ciò vuol dire che sono privi della consapevolezza della coscienza e che non sono individui che sono stati salvati. Coloro che sono stati salvati possono essere privi di umanità normale e della consapevolezza della coscienza? Alcuni sentono di non amare poi tanto la verità e, ogni volta che incontrano problemi che implicano le verità principi o questioni fondamentali relative a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, diventano compiacenti, cercano di cavarsela e non sono mai in grado di sostenere le verità principi, e così si sentono rimproverati in cuor loro e spesso pregano davanti a Dio e si sentono in debito con Lui. Sebbene siano spesso deboli e incapaci di superare questa barriera, sanno in cuor loro che non hanno sostenuto la verità o la giustizia, che non sono rimasti saldi nella loro testimonianza a Dio e che sono solo compiacenti, quindi si sentirebbero troppo imbarazzati per dire di avere una qualche testimonianza. Questo perché non hanno sostenuto le verità principi e non hanno un’autentica testimonianza esperienziale, sono impoveriti e ciechi e non hanno soddisfatto i requisiti posti da Dio; in cuor loro lo sanno, le loro coscienze spesso si sentono rimproverate per questo e loro sentono di essere in debito con Dio e ne sono rattristati. Per queste persone c’è ancora speranza e spazio di manovra per raggiungere la salvezza. Al contrario, ci sono alcuni che esteriormente sembrano comprendere molto bene la verità ed essere in grado di irrigare gli altri, provvedere a loro e aiutarli, ma quando incontrano problemi che coinvolgono le verità principi o questioni fondamentali relative a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non si schierano mai dalla parte di Dio e non sostengono mai le verità principi, eppure si vantano di essere persone spirituali, che amano Dio e che Gli sono leali. Gli individui di questo tipo sono in grossi guai. Non osano affrontare la realtà, non osano risolvere i problemi reali, non osano dichiarare la loro posizione su questioni importanti e non osano sostenere le verità principi in modo aperto e diretto, ma dopo il fatto si vantano ancora spudoratamente di essere persone spirituali e dicono di amare Dio più di chiunque altro e di riuscire a cogliere al meglio le Sue intenzioni. Gli individui di questo tipo non hanno assolutamente alcuna consapevolezza della coscienza. Una persona che non ha la consapevolezza della coscienza può sostenere le verità principi? Ha il coraggio di dichiarare apertamente la sua posizione e di schierarsi dalla parte di Dio per affrontare i malevoli? Non c’è alcuna possibilità che ciò accada; è molto difficile per tali individui mettere in pratica la verità.
Se una persona possiede la coscienza dell’umanità normale, regolerà i propri pensieri, le proprie parole e le proprie azioni. Cosa significa “regolare”? Significa che, quando i tuoi pensieri e comportamenti si allontanano dallo standard dell’umanità normale, la tua coscienza giudicherà che è sbagliato pensare in quel modo e che non è bene fare quella cosa, quindi arrossirai e ti sentirai a disagio e rimproverato. Dopo aver provato questi sentimenti, i tuoi pensieri e i tuoi comportamenti in una certa misura verranno frenati, e questa restrizione regolerà il tuo comportamento e ti consentirà di evitare di fare cose che violano palesemente le verità principi e che vanno contro la tua coscienza e la tua giustizia morale. Ma se non hai lo standard della coscienza, allora quando fai le cose non avrai alcun criterio con cui regolare e frenare i tuoi pensieri e i tuoi comportamenti, e quindi andrai a briglia sciolta, farai tutto ciò che ti viene in mente, tutto ciò che vuoi e tutto ciò che è vantaggioso e conveniente per te stesso. In queste circostanze in cui non c’è nulla che ti frena, i tuoi pensieri e i tuoi comportamenti saranno notevolmente amplificati. Cosa significa “notevolmente amplificati”? Che non saranno regolati in alcun modo. Sarà proprio come quando i non credenti imbrogliano le persone: non hanno la consapevolezza della coscienza, non si sentono in colpa se ti sottraggono mille dollari con l’inganno e nemmeno se ti truffano fino a mandare in rovina la tua famiglia; anche se ti metti in ginocchio e li implori, non ti presteranno attenzione. Sono davvero individui immensamente malevoli. Perché possono fare così tanto male? Perché non hanno consapevolezza della coscienza, né una coscienza che li freni, e quindi possono essere così malevoli e diventare odiosi peccatori. Pertanto, è importante avere la coscienza dell’umanità normale. Le persone sono in grado di sostenere le verità principi in primo luogo a condizione che abbiano la consapevolezza della coscienza. Avere la consapevolezza della coscienza e un senso di vergogna è ciò che ti consente di regolare il tuo comportamento e ti dà l’opportunità di intraprendere il cammino di ricerca e pratica della verità. Se non hai la consapevolezza della coscienza a regolarti, allora non avrai l’opportunità di intraprendere il cammino di perseguimento della verità. Pertanto, possedere la consapevolezza della coscienza è la condizione essenziale perché le persone possano avere l’opportunità di essere guidate sul cammino della pratica della verità e del sostegno delle verità principi ma, anche in questo caso, si tratta semplicemente di un’opportunità. Dico che si tratta semplicemente di un’opportunità perché, anche se i loro pensieri e i loro comportamenti sono regolati dalla consapevolezza della coscienza, le persone possono comunque violare le verità principi o non agire in conformità con esse, prendendo un cammino intermedio, ovvero non sostenendo le verità principi ma nemmeno associandosi con individui malevoli. In altre parole, sotto l’effetto della coscienza, le persone piuttosto buone sono in grado di praticare la verità e sostenere le verità principi, mentre quelle di levatura leggermente inferiore riescono almeno a evitare di essere controllate o forzate da persone malvagie e di seguirle nelle loro malefatte: questo equivale semplicemente a raggiungere la linea di base fornita dallo standard della coscienza. Anche se non hai messo in pratica la verità, non hai fatto del male. Una persona così può almeno essere comunque definita una persona dotata di coscienza: sebbene non abbia messo in pratica la verità, sicuramente non farà del male. Questo è l’effetto che la coscienza ha sulle persone. Per coloro che amano la verità, uno degli effetti più benefici della coscienza è che essa ha la possibilità di regolare le loro parole e i loro comportamenti e può condurli sul cammino di pratica della verità e di rispetto delle verità principi. Pertanto, la coscienza è una parte molto importante dell’umanità delle persone, ed è qualcosa di cui esse non possono fare a meno. Cosa significa dunque “coscienza”? Ne parleremo in dettaglio più avanti, quando ne avremo l’opportunità, ma oggi diciamo brevemente qualcosa al riguardo. La coscienza è correlata alla bontà d’animo e al senso di giustizia, che sono le due qualità più essenziali di una persona. Se possiedi queste due qualità, sei un individuo dotato di coscienza; se non possiedi nessuna delle due, allora sei privo di coscienza. Le persone prive di coscienza non hanno un’umanità normale; non avere un’umanità normale significa non possedere alcun senso di giustizia e non avere bontà d’animo. Cosa significa “nessun senso di giustizia”? Significa essere disonesti e malvagi. Cosa significa “non avere bontà d’animo”? Significa essere maligni, feroci e malvagi. Gli individui che possiedono queste forme di indole sono privi di umanità, e di conseguenza sono in grado di compiere qualsiasi genere di malefatta, perché non possiedono la coscienza dell’umanità normale né le due essenze di senso di giustizia e di bontà d’animo contenute nella coscienza dell’umanità normale. Sono spudorati, estremamente disonesti e soprattutto feroci e maligni, quindi sono capaci di compiere qualsiasi genere di malefatta. In altre parole, indipendentemente da quanto le cose che fanno siano malvagie e maligne, essi non provano nulla: non si sentono in colpa e non si sentono rimproverati. Perché sono capaci di fare qualsiasi genere di male? Perché sono privi di bontà d’animo e dell’essenza dell’umanità; qualsiasi male facciano, pensano che sia giustificato e non lo percepiscono come tale. Per esempio, se sei una persona dotata di consapevolezza della coscienza, quando dici qualcosa che costituisce un insulto o un attacco a un’altra persona non sarai in grado di sopportarlo. Penserai: “Ho detto delle cose per insultarla, e questo è abbastanza. Insultare gli altri li fa davvero arrabbiare! Anch’io mi arrabbierei se qualcuno mi insultasse in quel modo, quindi ora che ho lanciato loro alcuni insulti per alleviare il mio odio e sfogarmi, non andrò oltre”. E quindi ti fermerai. Ma le persone malevole non la pensano così. Pensano: “Insultarti sarebbe essere troppo buono con te. Ti picchierò anche, porterò la tua famiglia alla rovina e farò soffrire i tuoi discendenti! Qualunque cosa malvagia o cattiva ti faccia è giustificata. Purché tu abbia ciò che ti meriti e io possa alleviare il mio odio, sono disposto a fare qualsiasi cosa!” Potrebbero anche non maledirti, ma passare direttamente a farti cose malvagie e a vendicarsi di te: questo è ciò che significa essere malevoli. È così che sono le persone senza consapevolezza della coscienza: sono capaci di commettere ogni genere di male.
All’interno delle varie nozioni e fantasie che le persone hanno sull’opera di Dio, quelle di cui esse sono consapevoli sono principalmente le nozioni di cui parlano spesso e che riguardano la disciplina, il castigo e la punizione. Da un lato, abbiamo condiviso sulle nozioni e sulle fantasie che nascono nelle persone all’interno dell’opera di Dio; dall’altro, esse dovrebbero anche sapere che Dio opera nelle persone in molti e svariati modi. A seconda delle diverse età in cui Egli opera e dei diversi standard che Egli richiede alle persone e, naturalmente, dei diversi risultati che Egli vuole ottenere nelle persone attraverso la Sua opera e anche dei diversi obiettivi della Sua opera e della diversa natura essenza delle persone, Dio adotta metodi differenti e opera nelle persone in molti e svariati modi. La disciplina, il castigo e la punizione costituiscono solo una piccola parte della Sua opera, e non sono i metodi principali che Egli usa in essa. Poiché nella terza fase della Sua opera Dio ha espresso un gran numero di verità per provvedere alle persone e ottenere il risultato di salvarle, la quantità di opera di disciplina, castigo e persino punizione che Egli compie su di esse è molto esigua. Inoltre, a seconda dei diversi obiettivi della Sua opera, Dio agisce anche in conformità con i principi corrispondenti, e le Sue azioni variano a seconda degli obiettivi e delle varie, diverse circostanze. Di conseguenza, relativamente parlando, di rado Egli disciplina, castiga o punisce le persone. Pertanto, esse dovrebbero smettere di aggrapparsi alle loro nozioni e fantasie precedenti sull’opera di Dio e, poiché Egli ha espresso un gran numero di parole e un gran numero di verità, non dovrebbero continuare a dipendere dalla Sua disciplina, dal Suo castigo o dalla Sua punizione, lasciando passivamente che Egli le sproni a praticare la verità e ad accedere alla verità realtà: questa è un’idea che le persone non dovrebbero avere. L’idea corretta che dovrebbero avere è che non devono dipendere passivamente dalla disciplina, dal castigo o dalla punizione di Dio per comprendere le Sue intenzioni o venire davanti a Lui, e che devono invece essere più positive e proattive nel venire al Suo cospetto per ricercare le Sue intenzioni e le verità principi. In qualsiasi momento, le parole di Dio e le verità principi sono la direzione in cui devi procedere, e sono i principi e i cammini che più dovresti sostenere e praticare nella tua vita quotidiana o nel tuo cammino di esistenza, mentre la disciplina, il castigo o la punizione di Dio sono solo modi di operare che Egli mette in atto in certe situazioni particolari e in circostanze in cui lo ritiene necessario. Le persone non dovrebbero passivamente attendere o chiedere che ciò accada, pensando: “Dio dovrebbe disciplinarmi, castigarmi e punirmi in modo che io possa arrivare ad amare la verità ed essere in grado di accedere alle verità principi”. Questa è un’idea fallace, e le persone non dovrebbero averla. Alcuni sentono che chi è privo di coscienza è una bestia e non può essere salvato, quindi diventano ansiosi e pensano: “Se non posso essere salvato, sarà davvero problematico. Poiché non ho la consapevolezza della coscienza dell’umanità normale, preferirei ricevere la disciplina e la punizione di Dio in sostituzione della coscienza dell’umanità normale”. Questa è una buona idea? Se, come essere creato e come membro ordinario dell’umanità corrotta, pensi davvero di essere privo di umanità normale e della coscienza dell’umanità normale; se senti profondamente il dolore di questa mancanza e speri che la disciplina, il castigo e la punizione di Dio non ti abbandonino e ti consentano di essere trasformato e, in ultima analisi, di sopravvivere; se hai davvero questo tipo di determinazione, allora potrebbe essere una buona cosa, e rappresenta un raggio di speranza per la tua sopravvivenza. Ma nel caso in cui tu non abbia questo tipo di determinazione, allora ti dico: sei in grande pericolo se non hai la consapevolezza della coscienza dell’umanità normale. Anche se di tanto in tanto hai subito la disciplina, il castigo e la punizione di Dio, questa è una cosa che Egli ti ha elargito. Dio fa queste cose e usa questi metodi per spronarti e metterti in guardia, in modo che tu faccia meno male e riceva meno punizioni. Dio ha preservato il tuo orgoglio a sufficienza; dovresti esserGli grato per aver fatto un’eccezione mostrandoti questa grazia, invece di non sapere cosa è meglio per te. In circostanze normali, Dio non compirà alcuna opera né utilizzerà alcun modo di operare in qualcuno che non ha la coscienza e la ragionevolezza dell’umanità. Se hai ricevuto disciplina, castigo o punizioni da Dio, indipendentemente da quali essi siano, che siano lievi o un po’ più severi, allora dovresti esserGli grato per tutto ciò. Per dirla con le parole comuni dell’uomo, Dio lo fa perché che ha un rispetto fondamentale per te e ti eleva. Egli non ti guarda assolutamente con ostilità né ti condanna, quindi dovresti accettare questo da Lui. Se hai davvero la possibilità di ricevere la disciplina, il castigo o la punizione di Dio oltre alla fornitura della verità, allora ciò dimostra che Egli ti tratta ancora come un essere creato e un membro dell’umanità corrotta. Dovresti ringraziarLo, comprendere questo fatto correttamente e sottometterti alla Sua disciplina, al Suo castigo o alla Sua punizione. Non dovresti nutrire un atteggiamento ostile nei Suoi confronti a causa di ciò, né dovresti ribellarti ancora di più a Lui. Indipendentemente dal tipo di disciplina che hai ricevuto o dalla severità della punizione che hai subito, dovresti sottometterti a Dio e ringraziarLo senza indugio per averti spronato e messo in guardia, per averti dato questa possibilità e per averti concesso l’opportunità di ricevere tutto questo da Lui. Ciò dimostra anche che hai ancora un rapporto con Dio e che questo legame non è stato completamente reciso. Nell’opera di gestione dell’umanità da parte di Dio e nel Suo processo di salvezza delle persone, Dio ti ha ancora nel Suo cuore; per lo meno, Egli ti vede ancora: quando vede la tua ribellione e la tua corruzione, è ancora disposto a disciplinarti, castigarti e punirti. Ciò dimostra che Egli non ha completamente rinunciato a te; per te, questa è una fortuna, ed è anche una buona notizia. Pertanto, anche se vieni sottoposto a un po’ di disciplina o di castigo dolorosi, dovresti venire davanti a Dio senza indugio. Lo scopo di venire davanti a Dio non è che tu ti inchini davanti a Lui, né che tu senta che Egli è spaventoso o temibile. Dovresti invece capire cosa dovresti fare per piacere a Dio, per far sì che Egli non sia più in collera con te e per fare in modo che la Sua rabbia venga dissipata. Come minimo, dovresti fare del tuo meglio, nell’ambito di ciò che la tua levatura può raggiungere, per mettere in pratica le verità principi che Dio ti ha enunciato, e non dovresti far sì che Egli sia di nuovo in collera con te. Se Dio si arrabbia ripetutamente con te e tu continui a essere estremamente insensibile, a irrigidirti e a guardarLo inflessibilmente con ostilità, e combatti contro di Lui fino all’ultimo, allora alla fine ciò a cui andrai inevitabilmente incontro sarà che Egli rinuncerà a te. Il momento in cui Dio non ti disciplina, non ti castiga e non ti punisce più è il momento in cui Egli ha rinunciato a te. E una volta che Dio avrà rinunciato a te, smetterà di spronarti e ti allontanerà dalla Sua vista, spostandoti al di fuori della chiesa, in un luogo lontano dal centro della Sua opera; per lo meno, farà in modo che non possa vederti durante il periodo della Sua opera: Dio non vorrà più vederti. Se commetti il male in tale misura e arrivi a questo punto, allora non c’è speranza che tu venga salvato. Hai capito? (Sì.)
La condivisione di oggi riguardava il tema di abbandonare le barriere tra sé stessi e Dio e la propria ostilità verso di Lui. Che si tratti di smascherare le nozioni e le fantasie delle persone su Dio o i loro atteggiamenti nei Suoi confronti, o di condividere esattamente su come e in che modo Egli compie la Sua opera sulle persone, ciò che in definitiva tutto questo dice loro è che il punto di vista corretto che esse dovrebbero avere nei confronti dell’opera di Dio è accettare il Suo giudizio e il Suo castigo, sottomettersi a essi e accettare le Sue parole e ogni verità principio che Egli fornisce loro, invece che prendere le distanze da Lui. Ogni volta che fanno qualcosa, dovrebbero ricercare le verità principi e praticare in base a esse, e perseguire l’ingresso nella verità realtà, invece di concentrare gli sforzi sul comportamento esteriore o di sopportare avversità e pagare un prezzo in apparenza, e certamente invece di farsi prendere dalle proprie nozioni e fantasie e sollevare un gran polverone al riguardo. In fin dei conti, non importa quali siano le tue nozioni e le tue fantasie su Dio, il risultato che la Sua opera è destinata a raggiungere è quello di infondere le Sue parole e la verità nelle persone e di consentire a esse di avere verità principi a cui attenersi e di sostenere queste verità principi in tutto ciò che incontrano durante la loro vita quotidiana e sul loro cammino di esistenza: questo è il risultato che l’opera di Dio mira a raggiungere. Il risultato finale dell’opera di Dio è che la verità diventa la realtà e la vita delle persone, non che Egli realizzi tutto ciò secondo le loro nozioni e fantasie. Questo lo capisci, giusto? Abbiamo più o meno condiviso a sufficienza su questi argomenti, non è vero? (Sì.) Allora la nostra condivisione per oggi finisce qui. Arrivederci!
8 luglio 2023