24. Una riflessione sull’autoesaltazione e sul mettersi in mostra
Nell’aprile del 2023 ho ripreso il mio dovere di attrice. Ero impegnata principalmente nel girare video di testimonianze esperienziali ed ero davvero felice e grata per la grazia di Dio. Tuttavia, nel mio cuore c’erano anche delle preoccupazioni e pensavo: “Non svolgo il mio dovere di attrice da più di un anno e non sono sicura di poterlo fare bene nelle mie condizioni attuali”. Ero davvero ansiosa e non sono riuscita a dormire bene per giorni. Inaspettatamente, la protagonista del primo articolo di testimonianza esperienziale che mi accingevo a raccontare si trovava in uno stato molto simile al mio e gli estratti delle parole di Dio in esso contenuti mi hanno profondamente commossa. Riflettere sulle parole di Dio e confrontare la mentalità della protagonista con la mia mi ha davvero colpita. Dopo essersi affidata a Dio e aver imparato la lezione, quella sorella si è sentita liberata e anch’io ho avvertito di aver trovato una strada da percorrere. Senza nemmeno rendermene conto, l’angoscia e la preoccupazione sono diminuite e ho portato a termine il lavoro in breve tempo. Ero molto grata per la guida di Dio, ho acquisito gradualmente sicurezza e non ero più così nervosa durante le riprese successive. Subito dopo, ho girato altri due video e mi sono resa conto che, se avessi avuto le giuste intenzioni e mi fossi dedicata al mio dovere, Dio mi avrebbe fornito illuminazione e guida. Ma non potevo fare a meno di dirmi: “Ho già completato tre video di testimonianze esperienziali così velocemente: a quanto pare sono piuttosto capace”.
Alcuni fratelli e sorelle hanno notato che avevo già partecipato a film, spettacoli teatrali, esibizioni da solista e corali e mi consideravano una veterana, così hanno iniziato a farmi domande sulla recitazione e questo mi ha fatta sentire alquanto soddisfatta di me stessa. Ero consapevole di avere molte manchevolezze, però gli altri non sapevano che anche un’“attrice veterana” come me a volte trovava delle difficoltà. Per esempio, ero nervosa e ansiosa mentre narravo il mio primo articolo di testimonianza esperienziale. Ma, poiché ci incontravamo per la prima volta, ho pensato di non rovinare la buona impressione che tutti avevano di me. Perciò ho deciso di non parlare delle mie carenze. Ho iniziato a chiacchierare animatamente e in modo ininterrotto, gesticolando nel frattempo. In particolare, quando ho iniziato a parlare delle riprese del pezzo corale su larga scala intitolato “L’inno del Regno Il Regno è disceso sul mondo”, ho detto con orgoglio: “Gli attori (del coro) sono stati tutti accuratamente selezionati e si sono sottoposti a una formazione rigorosa nei mesi di caldo torrido e freddo pungente”. I fratelli e le sorelle erano tutti pieni di ammirazione dopo aver sentito questa cosa. Mi sono anche vantata: “Tra gli oltre 300 attori, io ero la più anziana!” Mi sono ritrovata a godere degli sguardi di ammirazione di tutti. Una volta, un attore aveva difficoltà durante una ripresa e mi ha chiesto di aiutarlo a dirigere la sua performance. Ho pensato: “Mi metterò a fare un po’ di spettacolo per loro. Dopo tutto, non posso permettere che mi guardino dall’alto in basso”. Allora mi è venuta in mente una scena e ho iniziato a manifestare ogni tipo di emozione. Tutti mi guardavano ammirati ed esclamavano: “Sei proprio brava (a recitare)! Incredibile!” Anche se ripetevo che era la guida di Dio, dentro di me non potevo fare a meno di sentirmi orgogliosa di me stessa, convinta di essere migliore e più esperta degli altri. In un’altra occasione, il regista stava insegnando a sorella Zhang Li come raccontare un articolo di testimonianza esperienziale e mi ha chiesto di dare una mano. Mi sono detta: “Devo individuare alcune problematiche, così vedranno che ho qualcosa da offrire”. Non appena la sorella ha finito di parlare, non ho nemmeno aspettato che il regista aprisse bocca e mi sono precipitata a dare il mio giudizio. Vedendo la sorella annuire, ho ritenuto di essere in grado di identificare i problemi. In verità, volevo dirle che anch’io avevo avuto molte manchevolezze in passato ed era stato il regista ad aiutarmi ripetutamente ad analizzare e capire le emozioni e gli stati del personaggio, un po’ alla volta, in modo da poterli finalmente esprimere con precisione. Ma poi ho pensato: “Hanno già un’ottima opinione di me: se dico questo e scoprono che ho così tante mancanze, cosa penseranno (di me)? Lascia perdere. Meglio stare zitta”. C’era anche una sorella che non parlava un mandarino standard e io mi impegnavo a correggerla. Mi dicevo: “Se riesce a migliorare rapidamente, ciò non dimostrerà che sono una brava insegnante?” Così la correggevo continuamente, senza tener conto delle circostanze, con il risultato che lei si sentiva limitata e aveva paura di parlare di fronte a me. A volte acquisivo consapevolezza di me stessa e mi chiedevo: “Mi sto mettendo in mostra? Non è un po’ inappropriato?” Ma poi proseguivo: “Quello che sto dicendo è vero, quindi dovrebbe andare bene, no?” E allora andavo avanti alla bell’e meglio. Ma mentre mi pavoneggiavo e mi mettevo continuamente in mostra, Dio ha disposto le circostanze per rivelarmi.
Una volta, ho ricevuto un articolo di testimonianza esperienziale piuttosto lungo che conteneva molti dialoghi. Visto il ritmo accelerato delle riprese, però, avevo poco tempo per prepararlo. Ho pensato: “Sono piuttosto brava nei dialoghi: se riesco a raccontare la trama in modo vivace, la mia performance catturerà l’attenzione della gente. Inoltre, gli ultimi video che ho girato sono andati abbastanza bene, perciò il fatto di non avere tanto tempo per prepararmi non dovrebbe essere un problema”. Così ho memorizzato le mie battute e mi sono esercitata un po’ nella recitazione, poi ho provato con i fratelli e le sorelle per una sola giornata e infine ero pronta per girare. In realtà, non ero del tutto preparata e volevo suggerire al regista di rimandare (le riprese) di un altro paio di giorni, però mi preoccupavo che qualcuno potesse dire: “Ci mette ancora così tanto a prepararsi? Eppure fa l’attrice da molto tempo!” E temevo che gli altri mi guardassero dall’alto in basso, perciò mi sono precipitata sul set. Finite le riprese, c’erano molti punti che andavano rivisti. Dopo aver guardato il video, sono rimasta scioccata. Avevo trasmesso in modo vivido lo stato corrotto della protagonista e il suo comportamento nel momento in cui rivelava corruzione, facendola apparire come un personaggio negativo. Ero sbalordita e ho provato un senso di pesantezza nel cuore. Mi sono chiesta: “Come è possibile che si sia creato un problema così grave? Se non si riesce a risolverlo, dovremo girare di nuovo e ci sarà un ritardo nella tabella di marcia. A quel punto, non avrò provocato intralcio e disturbo?” Mi sono spaventata e ho subito pregato Dio: “Dio, ho commesso un grosso errore. Ti prego, castigami. Sono disposta a pentirmi e a fare del mio meglio per rimediare”. Poi ho lavorato con tutti gli altri per (rivedere e) revisionare il video cinque volte prima che (il problema) fosse finalmente corretto. In seguito ho riflettuto e mi sono chiesta: “Perché mi è capitato un problema così grave? Cosa l’ha causato esattamente?” Ho anche pregato, chiedendo a Dio di illuminarmi e guidarmi a conoscere me stessa.
Durante le mie devozioni, ho letto un passo delle parole di Dio: “Esaltare e testimoniare sé stessi, mettersi in mostra, provare a indurre le persone ad avere un’alta opinione di loro e adorarli: gli esseri umani corrotti sono capaci di queste cose. È così che le persone reagiscono istintivamente quando sono dominate dalla loro natura satanica, e questa è una caratteristica comune a tutta l’umanità corrotta. Di solito, come fanno le persone a esaltare e testimoniare sé stesse? Come raggiungono l’obiettivo di far sì che si abbia di loro un’alta opinione e che le si adori? Dichiarano quanto lavoro abbiano svolto, quanto abbiano sofferto, quanto si siano spese e quale sia il prezzo che hanno pagato. Per esaltarsi parlano del loro capitale, che dà loro un posto più alto, saldo e sicuro nella mente degli uomini, affinché più persone le apprezzino, ne abbiano un’elevata considerazione, le stimino e addirittura le adorino, le ammirino e le seguano. Per raggiungere questo obiettivo, le persone fanno molte cose che all’apparenza testimoniano Dio, ma sostanzialmente esaltano e testimoniano sé stesse. È ragionevole agire in questo modo? Sono al di là dell’ambito della razionalità e non hanno vergogna, ovvero testimoniano spudoratamente ciò che hanno fatto per Dio e quanto abbiano sofferto per Lui. Ostentano persino le loro doti, i loro talenti, la loro esperienza, le loro competenze speciali, le loro abili tecniche per i rapporti mondani, i mezzi che usano per giocare con gli altri, e così via. Il loro metodo di esaltare e testimoniare sé stesse consiste nel mettersi in mostra e nello sminuire gli altri. Tendono anche a camuffare e imbellettare sé stesse, nascondendo debolezze, difetti e mancanze alle persone, affinché gli altri vedano soltanto la loro genialità. Non osano neppure dire agli altri quando si sentono negative; non hanno il coraggio di aprirsi e di condividere con loro e, quando commettono un errore, fanno il possibile per nasconderlo e insabbiarlo. Non menzionano mai i danni che hanno causato al lavoro della chiesa mentre svolgevano il loro dovere. Quando hanno dato un contributo secondario o ottenuto un piccolo successo, tuttavia, si affrettano a ostentarlo. Non vedono l’ora di far sapere a tutto il mondo quanto siano capaci, quanto sia alta la loro levatura, quanto siano eccezionali e quanto siano migliori delle persone comuni. Questo non è forse un modo per esaltare e testimoniare sé stessi? Esaltare e testimoniare sé stessa è forse qualcosa che farebbe una persona dotata di coscienza e ragionevolezza? No. Dunque, quando le persone fanno questo, quale indole si rivela di solito? L’arroganza. Questa è una delle principali, seguita dalla propensione all’inganno, che implica di fare tutto il possibile per indurre gli altri a tenere questi individui in grande stima. Le loro parole sono totalmente inconfutabili e contengono chiaramente motivazioni e macchinazioni, si stanno mettendo in mostra, eppure vogliono nascondere questo fatto. Il risultato di ciò che dicono è che gli uomini sono indotti a credere che siano migliori degli altri, che nessuno li uguagli, che tutti gli altri siano a loro inferiori” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 4: Esaltano e testimoniano sé stessi”). Dio smaschera che l’intenzione e lo scopo di chi esalta sé stesso e si mette in mostra è quello di essere ammirato e venerato dagli altri e di conquistare un posto nel cuore delle persone. Il mio recente comportamento era perfettamente conforme con quanto descritto da Dio. Non avevo esaltato e testimoniato Dio nel mio dovere, anzi, mi ero costantemente messa in mostra per ottenere l’ammirazione altrui. Quando condividevo con gli altri, spesso mi consideravo un’“attrice veterana”, autoesaltandomi, vantandomi di come, nelle riprese precedenti, avessi trovato il modo di superare le difficoltà e sopportato le avversità durante la pratica, di quante pellicole avessi girato, quanto fossero efficaci e così via. In particolare, quando avevo parlato delle riprese della produzione corale su larga scala “L’inno del Regno Il Regno è disceso sul mondo”, avevo dato molta importanza al fatto di essere la meno giovane, perché volevo affermarmi, essere ammirata e guadagnare un posto nel cuore delle persone. Nel vedere gli altri (interpreti) in difficoltà durante le riprese, non contribuivo ad analizzare lo stato dei personaggi in modo da guidare gli attori a esprimere emozioni autentiche; al contrario, mi limitavo a (mettermi in mostra per) dimostrare che le mie capacità recitative erano migliori delle loro. Quando interagivo con gli altri, parlavo sempre del mio ingresso positivo, temendo che, se avessi parlato troppo della corruzione che avevo rivelato, gli altri mi avrebbero guardata dall’alto in basso. Perciò accennavo solo brevemente alla mia negatività e alla mia corruzione. In realtà, avevo iniziato a formarmi nel mio dovere di attrice solo dopo aver lasciato la Cina. Quando avevo cominciato a girare, avevo incontrato molte difficoltà e non sapevo come risolverle. Spesso non riuscivo a cogliere le emozioni del personaggio e recitavo in modo esagerato, inadeguato oppure non sapevo esprimere le emozioni. Il mio cuore soffriva molto e avevo pianto innumerevoli volte. Proprio come era accaduto questa volta con il video di testimonianza esperienziale. Non giravo da molto tempo e, alla ricezione del primo articolo, ero talmente nervosa da non riuscire a dormire per diverse notti e vivevo in uno stato di ansia e angoscia. Solo pregando e leggendo le parole di Dio avevo gradualmente risolto la situazione. Ma lo tenevo deliberatamente nascosto ed evitavo di parlarne per paura di perdere la buona immagine che avevo nel cuore degli altri. Al contrario, mi limitavo a mettere in mostra il mio lato migliore, facendo in modo che i fratelli e le sorelle mi ammirassero. Così facendo, non rendevo testimonianza a Dio, ma glorificavo me stessa, ponendomi un’aureola sulla testa. Mossa da intenzioni spregevoli, mi mettevo in mostra e mi autoesaltavo, desiderando un posto nel cuore delle persone. Ero davvero senza vergogna!
Poi ho letto altre parole di Dio: “Ci sono persone che idolatrano Paolo in modo particolare. Amano uscire, tenere discorsi e lavorare, amano partecipare alle riunioni e predicare, amano essere ascoltate e adorate dalla gente, e che tutti ruotino intorno a loro. Amano avere un posto nel cuore degli altri e gradiscono quando gli altri apprezzano l’immagine da loro presentata. Analizziamo la loro natura alla luce di questi comportamenti: qual è la loro natura? Se si comportano realmente in questo modo, allora ciò è sufficiente a dimostrare che sono arroganti e presuntuose. Non venerano affatto Dio; ricercano un prestigio più elevato e desiderano esercitare autorità sugli altri, dominarli e detenere una posizione nei loro cuori. Questa è la classica immagine di Satana. Gli aspetti della loro natura che emergono sono l’arroganza e la presunzione, una riluttanza a venerare Dio e un desiderio di essere venerate dagli altri. Simili comportamenti possono offrire una visione molto chiara della loro natura” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Attraverso lo smascheramento delle parole di Dio, sono arrivata a capire che il mio continuo mettermi in mostra e l’autoesaltarmi erano dettati da una natura arrogante che cercava di usurpare la posizione di Dio nel cuore delle persone. Così facendo, stavo percorrendo il cammino di Paolo che si oppose a Dio. Ho riflettuto su come avevo svolto il mio dovere di attrice sin da quando avevo lasciato la Cina. Dopo aver girato alcuni video e (aver) ottenuto risultati nel mio dovere, avevo considerato quelle cose come il mio capitale e spesso mi mettevo in mostra di fronte agli altri, ostentando spudoratamente me stessa. Mi sono resa conto che stavo già percorrendo il cammino di Paolo. In passato, avevo pensato che fosse normale ostentare i propri successi ed essere lodati dagli altri. Ma, alla luce delle parole di Dio, ho capito che ciò dimostrava una natura arrogante e il desiderio di occupare un posto nel cuore delle persone e di essere guardata con ammirazione. Paolo era particolarmente arrogante nella sua indole e, anche se Dio gli aveva dato dei doni, Paolo non esaltò mai né testimoniò il Signore Gesù nella sua opera; si limitava invece a esaltare sé stesso e a mettersi costantemente in mostra, mirando a conquistare le persone per farsi ammirare e adorare da loro. Alla fine, cercò con arroganza di diventare Cristo e di prendere il posto di Dio nel cuore degli uomini, percorse il cammino di un anticristo in opposizione a Dio e subì la Sua punizione. In realtà, fare il proprio dovere nella casa di Dio è inseparabile dalla guida di Dio. Svolgere i doveri significa semplicemente adempiere le nostre responsabilità e i nostri obblighi e dovremmo rendere testimonianza a Dio e glorificarLo senza nutrire intenzioni o desideri personali. Tuttavia, spinta dalla mia natura arrogante, avevo ignorato il mio posto: credevo che, avendo girato alcuni video e acquisito un po’ di esperienza, avrei potuto usare quelle cose come capitale per mettermi in mostra e pavoneggiarmi, rubando la gloria di Dio. In tal modo, stavo percorrendo il cammino di opposizione a Dio. In che modo avevo un cuore che Lo temeva?
In seguito, ho letto che le parole di Dio dicono: “Poiché non comprendi l’opera di Dio, avrai nozioni su di Lui e non avrai un cuore che Lo teme. Il tuo tono di voce cambierà, la tua indole diventerà arrogante e, alla fine, arriverai gradualmente a esaltare e testimoniare te stesso. Questo è il processo di declino dell’uomo ed è causato interamente dal mancato perseguimento della verità. Chiunque percorre il cammino degli anticristi esalta e testimonia sé stesso, si autopromuove e si mette in mostra in ogni circostanza e non si cura affatto di Dio. Avete sperimentato le cose di cui sto parlando? Molte persone testimoniano costantemente sé stesse parlando di come soffrono questo e quello, di quanto lavorano, di come Dio le apprezza e affida loro alcune di queste mansioni, di che tipo di persone sono, usando deliberatamente dei toni particolari e ostentando determinate maniere, tanto che alla fine alcuni di loro cominceranno probabilmente a pensare di essere Dio. Lo Spirito Santo ha abbandonato da tempo coloro che arrivano a questo punto e, benché non siano ancora stati epurati o espulsi ma lasciati invece a prestare servizio, il loro destino è già segnato e sono solo in attesa della loro punizione” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Gli esseri umani chiedono troppo a Dio”). La lettura delle parole di Dio mi ha fatto capire che quando le persone non hanno posto per Dio nel loro cuore e si mettono costantemente in mostra e si autoesaltano, si trovano su una china pericolosa, che questo è detestato da Dio, e che questo può solo portare a una punizione finale. Riflettendo sul mio comportamento, mi sono sentita pervasa dalla paura. Il grande errore che avevo commesso durante le riprese del video di testimonianza esperienziale derivava dalle mie intenzioni errate nel mio dovere in quel periodo. La mia arroganza e la mia presunzione mi rendevano desiderosa di mettermi in mostra e pensavo sempre a come distinguermi per farmi ammirare e ciò mi aveva indotta a lasciare da parte i principi. Nel mio cuore non c’era più posto per Dio. Mi mettevo continuamente in mostra per ottenere l’ammirazione degli altri, apparentemente soddisfacendo la mia vanità, mentre in realtà il mio cuore si allontanava sempre più da Dio e non sentivo più la Sua guida. Lo svolgimento dei miei doveri era pieno di errori, che causavano ritardi nel lavoro. Se avessi continuato così, sarei stata senza dubbio detestata ed eliminata da Dio. Grazie a quello sbaglio, sono stata rivelata e mi è stato impedito per tempo di continuare a scendere sempre di più verso il basso. Questo era l’amore di Dio e il Suo modo di salvarmi. Ho deciso di non mettermi mai più in mostra.
Durante le mie devozioni, ho letto un passo delle parole di Dio: “Dio Si fa carne come una persona ordinaria, il che significa che Egli Si umilia da un’immagine, un’identità e una posizione elevate sopra ogni cosa per diventare una persona del tutto ordinaria. Quando diviene una persona ordinaria, Dio non sceglie di nascere in una famiglia distinta e benestante; il contesto della Sua nascita è molto comune, finanche dimesso. Se guardiamo a tale questione dalla prospettiva di una persona ordinaria, qualcuno che abbia coscienza, razionalità e umanità, tutto ciò che fa Dio è degno della venerazione e dell’amore degli uomini. Come dovrebbero trattare tutto questo gli uomini? (Con venerazione.) Una persona ordinaria e normale che segue Dio dovrebbe elogiare la Sua adorabilità, perché Egli Si umilia da una posizione elevata a persona straordinariamente ordinaria: l’umiltà e il nascondimento di Dio sono troppo adorabili! È qualcosa che né una persona corrotta né i diavoli e Satana sono in grado di raggiungere. […] Dio Stesso Si fa carne e sopporta i fraintendimenti dell’umanità nonché il ridicolo, le calunnie e la blasfemia dell’umanità stessa. Egli Si umilia e diventa una persona ordinaria, di aspetto non elevato, senza talenti speciali e certamente senza una conoscenza o un’istruzione approfondita. A quale scopo fa questo? È per avvicinarSi agli uomini che Lui ha scelto e che intende salvare tramite questa identità e questo aspetto umano che saranno loro più facilmente accessibili. Tutto ciò che Dio compie non rappresenta forse il prezzo che Lui ha pagato? (Sì.) Chi altri può farlo? Nessuno” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7: Sono malvagi, insidiosi e propensi all’inganno (Parte terza)”). Le parole di Dio mi hanno provocato una profonda vergogna. Dio è il Creatore, Egli ha autorità e potere ed è sovrano su tutte le cose, eppure Si è personalmente fatto carne per salvare l’umanità corrotta, umiliandoSi nelle vesti di una persona comune, vivendo in mezzo agli uomini e sopportando in silenzio la ribellione e la sfida dell’umanità corrotta. Dio non ostenta né Si vanta mai del prezzo che ha pagato per l’umanità, ma rimane invece umilmente nascosto tra la gente, esprimendo verità per salvare gli uomini. Nessun essere umano corrotto potrebbe mai ottenere una simile cosa. Ho visto l’essenza santa, bella e buona di Dio, e la Sua indole non presenta alcuna traccia di arroganza. Ero stata profondamente corrotta da Satana e quando i miei doveri avevano ottenuto qualche risultato, avevo perso di vista la mia insignificanza, diventando arrogante e presuntuosa e mettendomi in mostra. In realtà, la mia levatura era mediocre, il mio ingresso nella vita era scarso, ero anziana e non avevo doni né abilità, quindi non avevo mai sognato di poter diventare un’attrice. Dio mi aveva elevata, dandomi l’opportunità di formarmi in tal senso all’interno della chiesa e di girare video che rendessero testimonianza a Lui e questo aveva permesso a una persona incapace come me di rendersi utile. Eppure non ero riuscita a ripagare il Suo amore e a renderGli testimonianza; anzi, mi vedevo speciale e in possesso di un capitale. Dopo aver girato alcuni video, anche il mio modo di camminare e di parlare era cambiato: pensavo di essere straordinaria e approfittavo di ogni occasione per mettermi in mostra e autoesaltarmi al fine di ottenere l’ammirazione altrui. Ero davvero meschina, spregevole e totalmente priva di umanità. Ero completamente senza vergogna! Ho pregato Dio: “Oh Dio, mi metto continuamente in mostra e mi autoesalto, e sono stata veramente priva di ragione. Ora vedo quanto sono realmente povera e infelice e mi rendo conto che senza di Te non posso fare nulla. Dio, ti prego, guidami a liberarmi dalla mia indole corrotta”.
In seguito, ho letto due passi delle parole di Dio: “Quando rendete testimonianza a Dio, dovreste soprattutto parlare di come Egli giudica e castiga le persone, e di quali prove usa per affinarle e cambiarne l’indole. Dovreste parlare anche di quanta corruzione è stata rivelata nella vostra esperienza, di quanto avete sofferto, di quante cose avete fatto per opporvi a Dio e di come Egli vi ha infine conquistati. Parlate di quanta vera conoscenza avete dell’opera di Dio e di come dovete rendere testimonianza per Lui e ripagarLo del Suo amore. Dovete parlare questo tipo di linguaggio in modo più pratico, esprimendovi contemporaneamente in maniera semplice. Non parlate di teorie vuote. Parlate in modo più concreto; parlate con il cuore. È così che dovreste sperimentare le cose. Non armatevi di teorie vuote, apparentemente profonde, solo per mettervi in mostra; questo comportamento vi fa apparire molto arroganti e irragionevoli. Dovreste parlare maggiormente delle cose reali tratte dalle vostre esperienze effettive, e parlare di più dal cuore; questa è la cosa che reca maggiore beneficio agli altri ed è quanto di più adeguato possano vedere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si può conseguire un cambiamento di indole”). “Allora, quale modo di agire non rientra nell’esaltare e testimoniare sé stessi? Se ti metti in mostra e testimoni te stesso relativamente ad una certa questione, otterrai il risultato di far sì che alcune persone abbiano un’alta considerazione di te e ti adorino. Ma se ti metti a nudo e condividi ciò che sai di te riguardo alla stessa questione, allora la natura di ciò che stai facendo è diversa. Non è forse vero? Mettersi a nudo per parlare della propria conoscenza di sé è qualcosa che l’umanità normale dovrebbe essere in grado di fare. È una cosa positiva. Se veramente conosci te stesso e parli del tuo stato in modo accurato, genuino e preciso; se parli di una conoscenza che è completamente basata sulle parole di Dio; se coloro che ti ascoltano vengono edificati e ne traggono beneficio; se testimoni l’opera di Dio e Lo glorifichi, questo vuol dire testimoniare Dio” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 4: Esaltano e testimoniano sé stessi”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che renderGli testimonianza implica innanzitutto testimoniare la Sua opera e gli effetti del Suo giudizio e castigo sulle persone. Inoltre, comporta la necessità di smascherare la corruzione rivelata nel corso dei propri doveri, il tipo di intenzioni scorrette che si hanno e come ci si ribella a Dio; prevede anche che si rifletta su sé stessi attraverso il giudizio e il castigo delle Sue parole e alla fine si giunga al pentimento e alla trasformazione permettendo alle persone di comprendere l’indole di Dio e di riuscire a sottomettersi a Lui. Nella condivisione con gli altri, dovevo aprirmi sulla negatività e sulla debolezza che avevo rivelato durante le riprese per mostrare a tutti che non avrei potuto realizzare nulla senza la guida di Dio e che ogni gloria deve essere tributata a Lui. Questa è una vera testimonianza a Dio. Così ho trovato il coraggio di mettermi a nudo e mi sono aperta a tutti su un altro lato di me stessa in quanto “attrice veterana”, dicendo: “In realtà, la mia levatura è piuttosto scarsa; ho sperimentato fallimenti e insuccessi in numerose riprese a cui ho partecipato e ho trovato il sentimento solo pregando e affidandomi a Dio. Ci sono volute anche le accurate indicazioni del regista e lunghe prove per ottenere tali performance. Per colpa della mia recitazione esagerata e sopra le righe, è stato necessario ripetere le riprese e, tra l’altro, a volte non riuscivo a fornire una rappresentazione accurata a causa del mio cattivo stato”. Dopo aver parlato di queste cose, mi sono sentita tranquilla e serena non avevo più un’alta considerazione di me stessa e i rapporti con i fratelli e le sorelle si sono fatti più saldi. Soprattutto durante le riprese, quando ho commesso un errore davvero significativo, grazie alla pazienza dei fratelli e delle sorelle, che mi hanno aiutata nel revisionarlo pezzo per pezzo, è stato possibile completare il lavoro. Ho capito che ogni video era il risultato di una cooperazione armoniosa tra fratelli e sorelle sotto la guida di Dio e che il mio contributo ne era solo una minuscola parte. Mi sono sentita del tutto insignificante. In seguito, prima di girare un altro filmato di testimonianza esperienziale, ho pregato Dio, chiedendo la Sua guida. Ho anche parlato apertamente della mia corruzione a Lin Jie, la sorella con cui collaboravo, chiedendole di monitorarmi e di richiamarmi se avessi mai parlato in modo vanaglorioso o mi fossi messa in mostra di nuovo. Insieme al regista, ho anche riassunto le mie difficoltà, elencando uno per uno i problemi che comunemente mostravo, in modo che potessi esercitarmi e correggermi più volte. Facendo il mio dovere in tal modo, mi sono sentita molto più a mio agio.
In seguito, ho partecipato a una scena importante di un film. Il ruolo era parecchio diverso da quelli che avevo interpretato in precedenza. Ho pensato che, se fossi riuscita a farlo bene, avrei fatto passi da gigante nella recitazione e i fratelli e le sorelle mi avrebbero sicuramente ammirata. All’emergere di questo pensiero, mi sono resa conto che stavo ancora cercando di mettermi in mostra. Ho pregato immediatamente, chiedendo a Dio di guidarmi a ribellarmi alle mie intenzioni errate e il mio cuore si è gradualmente calmato. Quando ho riflettuto di nuovo sul copione, mi sono resa conto che non avevo esperienza in quel campo e che non riuscivo ad afferrare bene il ruolo, così ho scritto un messaggio per chiedere aiuto ai fratelli e alle sorelle: “Sono in difficoltà e ho bisogno di aiuto. Sono lontana dall’incarnare questo ruolo e non riesco a trovare lo stato giusto. Per favore, aiutatemi”. Nel momento in cui l’ho inviato, mi sono sentita così sollevata. In seguito, i fratelli e le sorelle mi hanno pazientemente guidata e aiutata, fornendomi cammini e direzioni da seguire.
Ora ho una certa comprensione dell’indole corrotta che mi induce a mettermi in mostra. Ho capito che l’opportunità offertami da Dio di svolgere il mio dovere non è per mettermi in mostra, ma per portarmi a conoscere ed eliminare la mia indole corrotta e perseguire diligentemente la verità e l’ingresso nella vita nel corso del mio dovere. Questi guadagni e queste conoscenze sono tutti risultati della guida delle parole di Dio. Grazie a Dio!