50. Perché sono così egoista?
Nel marzo del 2020, ero una leader della chiesa. Collaboravo con sorella Chen Dan ed eravamo responsabili del lavoro della chiesa. Al fine di rendere più agevole il controllo del lavoro, collaboravamo dividendoci i compiti. Io ero responsabile del lavoro del Vangelo, mentre lei era responsabile di quello di irrigazione e purificazione. In quel periodo, il lavoro ci richiedeva di trovare un maggior numero di lavoratori del Vangelo e irrigatori. Io e Chen Dan abbiamo affrontato la questione, poi ci siamo separate per cercare persone e organizzare il lavoro. Qualche giorno dopo, lei è tornata da una riunione e con grande entusiasmo ha detto di aver disposto che alcuni fratelli e sorelle di levatura abbastanza buona irrigassero i nuovi arrivati. Non appena ho sentito le sue parole, sono andata in ansia. Ho pensato: “Se hai dato disposizione che tutti loro vadano a irrigare i nuovi arrivati, cosa faro io? Sono ancora a corto di persone per il lavoro del Vangelo! In futuro, tutto il tuo lavoro sarà stato organizzato e il mio non finirà forse per rimanere indietro? A quanto pare, anch’io devo trovare urgentemente dei lavoratori del Vangelo e organizzare le attività. Altrimenti, se il mio lavoro non venisse portato a termine con successo, cosa penseranno di me i leader superiori, i fratelli e le sorelle? Diranno forse che non ho svolto lavoro reale?” Così, quando in seguito mi sono riunita con i miei fratelli e sorelle, ho parlato esclusivamente del lavoro del Vangelo. Non mi sono concentrata sul condividere sul lavoro di irrigazione. Ne ho parlato brevemente solo quando la riunione era quasi terminata, ma l’ho fatto senza metterci il cuore. Nonostante avessi sentito dai miei fratelli e sorelle che il lavoro di irrigazione aveva incontrato delle difficoltà, ho fatto finta di niente e non ho condiviso sulla cosa per risolvere i problemi. Ho pensato: “Il lavoro di irrigazione è responsabilità di Chen Dan. Dovrebbe risolvere lei questi problemi. Fintanto che mi occupo del lavoro di cui sono responsabile e lo faccio bene, questa è l’unica cosa che conta. Non posso preoccuparmi troppo di altre cose”. Quando facevamo rapporto sul nostro lavoro, ho visto che tutti gli irrigatori trovati da Chen Dan avevano una levatura abbastanza buona, mentre i miei lavoratori del Vangelo erano di levatura media. Mi sono sentita un poco oppositiva: “I lavoratori di buona levatura sono stati tutti assegnati all’irrigazione dei nuovi arrivati, mentre i miei lavoratori sono tutti nella media. I risultati del mio lavoro ne risentiranno sicuramente. In futuro, se i risultati del lavoro di irrigazione saranno migliori di quelli del lavoro del Vangelo, non sembrerò inferiore a Chen Dan? Che idea si faranno di me i leader?” Quando ci ho pensato, sono diventata molto ansiosa e volevo trovare altri fratelli e sorelle di buona levatura che portassero un fardello nello svolgimento del proprio dovere, affinché predicassero il Vangelo. Ho pensato a due sorelle che avevano irrigato i nuovi arrivati. In passato, erano state riassegnate per non aver portato il proprio fardello nello svolgimento dei doveri e in quel periodo erano a casa a praticare devozioni spirituali e riflessioni. C’era anche una predicatrice che in passato era stata destituita. In quel momento, tutte loro avevano acquisito una certa comprensione di sé e volevano tutte svolgere dei doveri, quindi potevo disporre che andassero a predicare il Vangelo. In seguito, mi sono resa conto che c’era carenza di irrigatori, poiché di recente molti nuovi arrivati si erano uniti alla chiesa. In diverse chiese, non c’era nessuno che potesse irrigare i neofiti, quindi sarebbe stato più opportuno destinare quelle sorelle al lavoro di irrigazione. Ma poi ci ho ripensato: “Se tutti vanno a irrigare i nuovi arrivati, sarò ancora a corto di personale per il mio lavoro del Vangelo. In futuro, se i risultati del mio lavoro non miglioreranno, non sembrerà forse che io abbia scarse capacità lavorative? Cose penseranno di me i leader superiori? Per di più, anche predicare il Vangelo è molto importante in questo momento. Se non ci sono abbastanza persone che predicano il Vangelo, anche questo sarà un problema”. A questo pensiero, ho disposto con urgenza che le tre sorelle iniziassero subito a predicare il Vangelo. Successivamente, alcuni nuovi arrivati non sono stati irrigati in tempo a causa della mancanza di irrigatori e una dozzina di loro ha lasciato la chiesa. La cosa aveva reso Chen Dan ansiosa e preoccupata e il suo stato era molto sconfortato. Io stessa, dentro di me, mi sono rimproverata. Sentivo di essere stata irresponsabile nel lavoro e di non aver mostrato amore nei confronti di Chen Dan. Se io e lei fossimo riuscite ad assegnare le persone di comune accordo e a collaborare, i nuovi arrivati non se ne sarebbero andati perché non erano stati irrigati in tempo e Chen Dan non si sarebbe sentita così abbattuta. Ma poi ho anche pensato: “Il lavoro di irrigazione è una responsabilità di Chen Dan; non è la mia responsabilità principale. Fintanto che io mi occupo del mio lavoro, questa è l’unica cosa che conta”. In questo modo, non sono andata in ansia e non mi sono preoccupata dei problemi capitati al lavoro di irrigazione.
Un giorno, è arrivata una lettera dai leader superiori che ci esortavano a fare progressi nel lavoro di purificazione della chiesa. Poiché Chen Dan non godeva di buona salute ed era impegnata con l’altro lavoro, avevo notato che non era mai riuscita a seguire o a rendere effettivo il lavoro di purificazione. Mi sono detta: “Se questo lavoro non viene subito reso operativo, non subirà dei ritardi? Forse dovrei seguirlo e portarlo avanti”. Ma poi ho cambiato idea: “Il lavoro di purificazione è una responsabilità di Chen Dan. Anche se lo facessi bene, nessuno lo vedrebbe come un mio contributo. Inoltre, al momento il lavoro del Vangelo è molto frenetico. Se dovessi occuparmi di seguire il lavoro di purificazione, cosa accadrebbe se questo ritardasse il lavoro del Vangelo e io venissi potata dai leader superiori?” Quando ho pensato a questo, non ho voluto più farlo. Quella notte, improvvisamente, ha iniziato a dolermi la testa come se stesse per esplodere. Ho capito che forse questo era Dio che mi stava disciplinando perché ero troppo egoista e non volevo preoccuparmi del lavoro di purificazione. Ho subito pregato Dio in segno di pentimento: “Caro Dio, so che il lavoro di purificazione non può essere rimandato, ma poiché quella è una responsabilità di Chen Dan, non voglio essere coinvolta. Sono semplicemente troppo egoista e abietta! Sono disposta a ribellarmi alla mia carne per seguire e rendere effettivo il lavoro di purificazione il prima possibile”.
Il mattino seguente, avevo ancora un terribile mal di testa. Mi sono sforzata di portare a termine il lavoro di purificazione e gradualmente il mal di testa è passato. Quando sono tornata, ho riflettuto su me stessa. Ho letto queste parole di Dio: “Nella casa di Dio, tutti coloro che perseguono la verità sono uniti davanti a Lui, non divisi. Lavorano tutti verso un obiettivo comune: compiere bene il proprio dovere, svolgere il lavoro che spetta loro, agire secondo le verità principi, fare ciò che Dio richiede e soddisfare le Sue intenzioni. Se il tuo obiettivo non è questo, ma è il tuo interesse personale, soddisfare i tuoi desideri egoistici, allora questa è la rivelazione di un’indole satanica corrotta. Nella casa di Dio, i doveri vengono svolti secondo le verità principi, mentre le azioni dei non credenti sono governate dalla loro indole satanica. Si tratta di due percorsi molto diversi. I non credenti coltivano trame proprie, ciascuno con i propri scopi e i propri piani, vivendo ognuno per i propri interessi. Ecco perché si affannano tutti per il proprio tornaconto e non sono disposti a rinunciare alla minima parte di ciò che guadagnano. Sono divisi, non uniti, perché non perseguono un obiettivo comune. L’intenzione e la natura dietro ciò che fanno è la stessa. Si preoccupano solo di sé stessi. Non vi è alcuna verità che regna in tutto questo: ciò che regna e prevale è un’indole satanica corrotta. I non credenti sono controllati dalla loro indole satanica corrotta e non possono farci nulla, così sprofondano sempre più nel peccato. Se nella casa di Dio, i principi, i metodi, la motivazione e il punto di partenza delle vostre azioni non fossero diversi da quelli dei non credenti, se anche voi foste manovrati, controllati e manipolati da un’indole satanica corrotta e se il punto di partenza delle vostre azioni fossero i vostri interessi, la vostra reputazione, il vostro orgoglio e il vostro prestigio, allora svolgereste il vostro dovere nello stesso modo in cui lo fanno i non credenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio, ho compreso che coloro che credono veramente in Lui e perseguono la verità sono in grado di ricercarla e di agire secondo i principi. Quando collaborano con qualcuno per svolgere un dovere, non hanno nessun egoismo o desiderio personale. Tutto ciò che fanno, lo fanno per svolgere bene i propri doveri e soddisfare Dio. Al contrario, i non credenti vivono secondo la loro indole satanica. Fanno le cose solamente per proteggere i propri interessi e, quando lavorano con gli altri, covano i loro piani. Competono per fama e profitto, si impegnano in lotte e gelosie e non si fanno scrupoli a raggiungere i propri obiettivi, sfruttandosi e imbrogliandosi a vicenda. Ho confrontato il mio stato con le parole di Dio. Sapevo bene che c’era una mancanza di irrigatori e che non c’era nessuno che irrigasse alcuni dei nuovi arrivati; e sapevo bene che per questo Chen Dan era in ansia e preoccupata. Tuttavia, al fine di proteggere la mia reputazione e il mio prestigio, avevo fatto sì che delle persone abili nell’irrigare i nuovi arrivati andassero a predicare il Vangelo. Questo aveva portato alcuni di loro ad andarsene perché non erano stati irrigati in tempo, danneggiando così il lavoro di irrigazione. Sapevo chiaramente che Chen Dan non godeva di buona salute e non aveva seguito e reso effettivo il lavoro di purificazione, e che avrei dovuto portare a termine questo compito il prima possibile. Tuttavia, temevo che dedicare attenzioni e considerazione a questo compito avrebbe ostacolato il lavoro del Vangelo e che, se in seguito i risultati del lavoro ne avessero risentito, avrei fatto una brutta figura. Pertanto, piuttosto che intervenire, ho assistito a come il lavoro di purificazione veniva ritardato. Ripensando alle mie azioni, davvero non erano affatto diverse da quelle dei non credenti. Essi agiscono esclusivamente secondo le filosofie di Satana per i rapporti mondani. Sono particolarmente egoisti e abietti. Si preoccupano solo dei propri interessi e non si curano affatto della vita o della morte degli altri. Sebbene tecnicamente fossi una credente, parlavo e agivo proprio come una non credente. Non avevo fatto altro che tramare per i miei interessi. Mi importava solo proteggere la mia reputazione e il mio prestigio. Mi occupavo del lavoro di cui ero responsabile senza curarmi minimamente delle altre attività e non tenevo affatto conto del lavoro generale della chiesa. Me ne stavo a guardare il lavoro della chiesa mentre veniva danneggiato, rimanendo impassibile. Ero veramente troppo egoista e abietta! Dimostravo forse un minimo accenno di umanità o ragione in tutto ciò? Svolgere il mio dovere in questo modo era in linea con le intenzioni di Dio?
In seguito, ho affrontato il mio stato mangiando e bevendo le parole di Dio relative alla questione. Ho letto queste Sue parole: “Gli anticristi sono privi di coscienza, di ragionevolezza e di umanità. Non solo sono incuranti della vergogna, ma hanno anche un altro segno distintivo: sono estremamente egoisti e vili. Non è difficile comprendere il senso letterale del loro ‘egoismo’ e della loro ‘viltà’: sono ciechi a tutto tranne che ai loro interessi personali. Tutto ciò che riguarda i loro interessi personali è al pieno centro della loro attenzione, e per esso sono disposti a soffrire, a pagare un prezzo, a impegnarsi e a dedicarsi. Invece, trascurano e chiudono un occhio su tutto ciò che non riguarda i loro interessi personali; gli altri possono fare quello che vogliono, agli anticristi non importa che qualcuno sia causa di intralcio o di disturbo e, ai loro occhi, questo non li riguarda minimamente. Detto con tatto, si occupano dei loro affari. Ma è più preciso affermare che simili individui sono vili, ignobili e sordidi; li definiamo ‘egoisti e vili’. […] Indipendentemente dal lavoro che intraprendono, gli anticristi non tengono mai in minima considerazione gli interessi della casa di Dio. Si preoccupano soltanto se i loro interessi saranno colpiti, pensano solo a quel poco di lavoro che devono svolgere e che va a loro vantaggio. Per loro, il lavoro principale della chiesa è solo qualcosa di cui occuparsi nel tempo libero. Non lo prendono affatto sul serio. Si mobilitano solo quando vengono spinti all’azione, si limitano a ciò che piace loro fare, e lavorano solamente allo scopo di mantenere il proprio prestigio e il proprio potere. Ai loro occhi, qualsiasi lavoro organizzato dalla casa di Dio, l’opera di diffusione del Vangelo e l’ingresso nella vita dei prescelti di Dio non hanno importanza. A prescindere da quali difficoltà abbiano gli altri nel loro lavoro, quali problemi abbiano riscontrato e riferito loro, quanto siano sincere le parole degli altri, gli anticristi non vi prestano alcuna attenzione, non si lasciano coinvolgere, è come se questo non avesse nulla a che fare con loro. Indipendentemente da quanto seri siano i problemi che emergono dal lavoro della chiesa, essi sono del tutto indifferenti. Anche quando un problema è proprio sotto i loro occhi, si limitano ad affrontarlo in modo superficiale. Solo quando sono potati direttamente dal Supremo e viene loro ordinato di risolvere un problema, svolgono a malincuore un po’ di lavoro reale e danno al Supremo qualcosa da vedere; subito dopo, ritornano ai loro affari. Per quanto riguarda il lavoro della chiesa, le cose rilevanti nel contesto generale, sono disinteressati e non si curano di queste cose. Ignorano persino i problemi che scoprono, forniscono risposte superficiali o tergiversano quando qualcuno pone loro domande in merito ai problemi, e li affrontano soltanto con grande riluttanza. Questa è la manifestazione dell’egoismo e della viltà, non è così? Per di più, non importa quale dovere stiano svolgendo, tutto ciò a cui gli anticristi pensano è se questo consentirà loro di conquistare la scena; se si tratta di qualcosa che accrescerà la loro reputazione, si scervellano per trovare un modo per imparare a farlo, per portarlo a termine; tutto ciò di cui si preoccupano è se li distinguerà. In qualunque cosa facciano o pensino, si interessano solo della propria fama, del proprio guadagno e del proprio prestigio. A prescindere da quale compito stiano svolgendo, non fanno che competere su chi sia migliore e chi peggiore, chi vinca e chi perda, chi abbia la reputazione più alta. Si preoccupano solo di quante persone li adorano e li ammirano, di quante obbediscano loro e di quanti seguaci abbiano. Non tengono mai condivisioni sulla verità né risolvono i problemi reali. Non pensano mai a come fare le cose secondo principio quando svolgono il proprio dovere, né riflettono se siano stati leali, se abbiano adempiuto alle loro responsabilità, se nel loro lavoro ci siano state deviazioni o sviste, o se ci sia qualche problema, e tanto meno pensano a ciò che richiede Dio e a quali sono le Sue intenzioni. Non prestano la minima attenzione ad alcuna di queste cose. Si impegnano duramente e fanno le cose solo per fama, guadagno e prestigio, per soddisfare le proprie ambizioni e i propri desideri personali. Questa è la manifestazione dell’egoismo e della viltà, non è vero? Ciò espone pienamente come abbiano il cuore colmo dei loro personali desideri, ambizioni e richieste insensate; ogni loro azione è governata dalle loro ambizioni e dai loro desideri. Qualunque cosa facciano, la motivazione e la fonte sono i loro personali desideri, ambizioni e richieste insensate. Questa è la manifestazione più tipica dell’egoismo e della viltà” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus: Riepilogo sul carattere degli anticristi e sulla loro indole essenza (Parte prima)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che gli anticristi sono abietti ed egoisti e mancano di coscienza e ragione. Per quanto si sacrifichino e si spendano nella loro fede in Dio e nell’adempiere il proprio dovere, pagano un prezzo solamente per difendere la loro reputazione e il loro prestigio, senza proteggere affatto il lavoro della chiesa. Pensando alle mie manifestazioni, non erano forse le stesse degli anticristi? Al fine di ottenere l’ammirazione dei leader, ogni volta paragonavo i risultati del mio dovere con quelli del dovere di Chen Dan. Al fine di migliorare i risultati del mio lavoro e di proteggere reputazione e prestigio, nonostante sapessi bene che non c’erano abbastanza irrigatori, avevo soffocato la mia coscienza ed ero andata contro i principi, disponendo che persone abili nell’irrigare i nuovi arrivati andassero a predicare il Vangelo. Avevo intrappolato delle persone sotto la mia autorità affinché potessero servire la mia reputazione e il mio prestigio, senza tenere minimamente conto del lavoro generale della chiesa. Questo aveva portato alcuni nuovi arrivati ad andarsene perché non erano stati irrigati in tempo. Per di più, per un lungo periodo avevo guardato il lavoro di purificazione della chiesa rimanere fermo senza che fosse seguito o reso effettivo, non volendo spendere nemmeno un briciolo di preoccupazione per informarmi al riguardo. Ero stata davvero egoista, avara, abietta e maligna, priva anche della minima coscienza o ragione. I fratelli e le sorelle mi avevano scelta come leader, pertanto avrei dovuto tenere conto delle intenzioni di Dio e proteggere il lavoro della chiesa unendomi a loro col cuore e la mente, affinché potessimo portare più persone nella casa di Dio ad accettare la Sua salvezza. Tuttavia, vivevo ogni momento secondo le filosofie sataniche per le relazioni mondane, seguendo veleni come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” e “Cerca di distinguerti ed eccellere”. In tutte le mie azioni, il mio principio era fare le cose per me stessa e a mio vantaggio. Non ho fatto altro che tramare per i miei interessi e proteggere la mia reputazione e il mio prestigio. Pur avendo visto i nuovi arrivati andarsene, il lavoro della chiesa che veniva danneggiato e lo stato negativo della mia sorella collaboratrice Chen Dan, sono rimasta impassibile. Sono stata così fredda e senza cuore! Vedendo come le mie manifestazioni rivelavano l’indole di un anticristo, ho capito che stavo davvero percorrendo il cammino degli anticristi! Una volta compreso ciò, mi sono sentita piena di rimorso e ho odiato me stessa. Ho pregato Dio in segno di pentimento ed ero disposta a ricercare la verità per eliminare la mia indole corrotta.
Durante le mie devozioni spirituali, ho letto queste parole di Dio: “Dio ha svolto un’opera enorme di espressione della verità e di salvezza delle persone, investendovi tutti i Suoi sforzi scrupolosi. Dio prende molto sul serio questa causa, che è la più giusta; ha investito tutti i Suoi scrupolosi sforzi in queste persone che vuole salvare, ha anche riposto in loro tutte le Sue aspettative, e i risultati finali e la gloria che vuole ottenere dal Suo piano di gestione di 6.000 anni si realizzeranno tutti in queste persone. Se qualcuno entra in rivalità con Dio, si oppone al risultato di questa causa oppure lo disturba o lo distrugge, Dio lo perdonerà? (No.) Questo offende l’indole di Dio? Se continui a dire che segui Dio, che persegui la salvezza, che accetti lo scrutinio e la guida di Dio, e che accetti il giudizio e il castigo di Dio e ti sottometti a essi, ma, mentre pronunci queste parole, per tutto il tempo comunque intralci, disturbi e distruggi i vari lavori della chiesa, e a causa del tuo intralciare, disturbare e distruggere, a causa della tua negligenza o della tua inadempienza del tuo dovere, o a causa dei tuoi desideri egoistici e in nome del perseguimento dei tuoi interessi personali, sono stati danneggiati gli interessi della casa di Dio, gli interessi della chiesa e una moltitudine di altri aspetti, fino al punto che il lavoro della casa di Dio è stato gravemente disturbato e distrutto, in che modo Dio dovrebbe valutare il tuo esito nel libro della tua vita? Come dovresti essere definito? In tutta onestà, dovresti essere punito. Questo si chiama ottenere il giusto castigo. Cosa capite ora? Cosa sono gli interessi delle persone? (Sono malvagi.) Gli interessi delle persone sono in realtà tutti i loro desideri smodati. Per dirla senza mezzi termini, sono tutte tentazioni, sono tutte falsità e sono tutte esche usate da Satana per tentare le persone. Perseguire la fama, il guadagno e il prestigio, perseguire i propri interessi personali: questo è cooperare con Satana nel compiere il male ed è opporsi a Dio. Al fine di ostacolare l’opera di Dio, Satana genera vari ambienti per tentare, disturbare e fuorviare le persone, e per impedire loro di seguire Dio e di riuscire a sottomettersi a Lui. Al contrario, esse collaborano con Satana e lo seguono, arrivando a disturbare e distruggere deliberatamente l’opera di Dio. Per quanto Dio condivida sulla verità, le persone non riescono comunque a rinsavire. Per quanto la casa di Dio le poti, comunque non accettano la verità. Non si sottomettono affatto a Dio, insistendo invece nel fare le cose a modo loro e ad agire a loro piacimento. Di conseguenza, disturbano e distruggono il lavoro della chiesa, compromettono gravemente il progresso dei vari lavori della chiesa e arrecano un enorme danno all’ingresso nella vita del popolo eletto di Dio. Questo è un peccato troppo grande, e simili individui saranno certamente puniti da Dio” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte prima”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che la Sua indole non tollera di essere offesa dall’uomo. Egli ha messo tutto il suo scrupoloso impegno per salvare e guadagnare un gruppo di persone. Se svolgiamo il nostro dovere al fine di mantenere i nostri interessi personali e in questo modo danneggiamo il lavoro della chiesa, allora stiamo agendo come servi di Satana per distruggere e smantellare. Questo vuol dire commettere il male e opporre resistenza a Dio. Una persona di questo tipo sarà condannata e punita da Lui. Ho pensato: “Che ruolo ho avuto nello svolgere il mio dovere?” In quanto leader della chiesa, non solo non ho preso l’iniziativa di proteggerne il lavoro, ma ho approfittato dell’opportunità che mi si presentava nello svolgere il mio dovere al fine di cercare reputazione e prestigio, nonché di combattere con gli altri per reputazione e vantaggi. Questo intralciava e disturbava il lavoro della chiesa. Io e Chen Dan collaboravamo per svolgere insieme il lavoro della chiesa. Avrei dovuto monitorare e proteggere tutte le attività della chiesa affinché il lavoro procedesse senza intoppi. Questi erano i doveri del mio ruolo e una responsabilità a cui l’onore mi impediva di sottrarmi. Avevamo diviso le responsabilità per migliorare la nostra efficienza e lavorare meglio, ma questo non voleva dire che non fossi responsabile del lavoro di cui si occupava la mia sorella: se una delle attività della chiesa aveva dei problemi, non potevo sottrarmi alle mie responsabilità. Tuttavia, sono stata egoista e avara. Quando ci dividevamo i compiti, non lavoravo con la sorella come se fossimo una squadra. Organizzavo i doveri degli altri in modo contrario ai principi per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio. Questo ha fatto sì che i nuovi arrivati se ne andassero a causa della mancanza di irrigazione, danneggiando notevolmente il lavoro della chiesa. Inoltre, la casa di Dio aveva chiesto ripetutamente che il lavoro di purificazione fosse completato il prima possibile, affinché i miscredenti, le persone malevole e gli anticristi fossero allontanati ed espulsi dalla chiesa. In questo modo, il popolo eletto di Dio avrebbe potuto godere di una buona vita di chiesa e di una rapida crescita nella vita. Tuttavia, anche se avevo notato che il lavoro di purificazione non veniva seguito o reso effettivo, non ero stata disposta a intervenire. La natura di queste azioni non era forse quella di permettere a persone malevole e anticristi di rimanere nella chiesa e continuare a fare il male e causare disturbi? Riflettendo sui pensieri che avevo rivelato e su quanto avevo fatto, ho capito che nulla di tutto ciò era volto a proteggere il lavoro della chiesa o a soddisfare Dio. Tutto ciò voleva dire ribellarsi a Dio e opporsi a Lui, e portava al lavoro della chiesa nient’altro che intralcio e disturbo. Stavo svolgendo il ruolo di Satana nel disturbare e smantellare il lavoro della chiesa. Mi stavo opponendo a Dio! L’indole di Dio non tollera di essere offesa dall’uomo. Se non mi fossi pentita e non fossi cambiata, alla fine sarei stata condannata e punita da Lui. Quando ci ho pensato, ho provato paura per ciò che avevo fatto e, in segno di pentimento, ho pregato Dio: “Caro Dio, nel fare il mio dovere ho solo protetto la mia reputazione e il mio prestigio, disturbando il lavoro della chiesa. Questo ha davvero provocato il Tuo disgusto e il Tuo odio. Dio, sono disposta a pentirmi e a collaborare armoniosamente con Chen Dan per svolgere bene i nostri doveri di comune accordo”.
In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Non agire sempre per il tuo tornaconto e non considerare costantemente i tuoi interessi personali; non preoccuparti degli interessi degli uomini e non pensare affatto al tuo orgoglio, alla tua reputazione e al tuo prestigio. Devi prima considerare gli interessi della casa di Dio e farne la tua priorità. Devi tenere in considerazione le intenzioni di Dio e cominciare col riflettere se ci siano state o meno impurità nello svolgimento del tuo dovere, se tu sia stato leale, se tu abbia adempiuto le tue responsabilità e abbia dato tutto te stesso e, allo stesso modo, se tu abbia o meno riflettuto con tutto il cuore sul tuo dovere e sul lavoro della chiesa. Devi considerare queste cose. Se ci pensi spesso e le comprendi, ti sarà più facile svolgere bene il tuo dovere. Se sei di scarsa levatura, se la tua esperienza è superficiale o se non sei competente nel tuo lavoro professionale potrebbero esserci alcuni errori o manchevolezze nel tuo lavoro e potresti non ottenere buoni risultati, ma avrai fatto del tuo meglio. Tu non soddisfi i tuoi desideri egoistici o le tue preferenze; prendi invece costantemente in considerazione il lavoro della chiesa e gli interessi della casa di Dio. Anche se tu non dovessi conseguire buoni risultati nel tuo dovere, il tuo cuore sarà stato messo sulla retta via; se, oltre a questo, sai ricercare la verità per risolvere i problemi nel tuo dovere, sarai all’altezza nello svolgimento del tuo dovere e al contempo sarai in grado di entrare nella verità realtà. Ecco cosa significa possedere testimonianza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Le parole di Dio mi hanno indicato un cammino di pratica. Ho capito che nello svolgimento dei propri doveri una persona deve avere le giuste intenzioni, rinunciare ai propri interessi personali e dare priorità al lavoro della chiesa e agli interessi del popolo eletto di Dio. Solo svolgere il proprio dovere in questo modo vuol dire praticare la verità e rendere testimonianza. Nella casa di Dio, nessun lavoro, sotto nessun aspetto, può essere portato a termine da una sola persona. I fratelli e le sorelle hanno sempre bisogno di compensare vicendevolmente le proprie manchevolezze, di collaborare in modo armonioso e di ottenere l’opera dello Spirito Santo per completare bene il proprio lavoro. Non potevo continuare a essere così abietta ed egoista. Dovevo collaborare con la mia sorella senza curarmi di chi di noi fosse responsabile di un determinato lavoro. Solo lavorando in questo modo si può essere in linea con le intenzioni di Dio. Pertanto, mi sono aperta con Chen Dan e ho condiviso sul mio stato e sulla comprensione che avevo di me stessa. Ho anche proposto che in futuro, a prescindere da chi di noi due fosse responsabile di un lavoro, avremmo entrambe collaborato e che, se avessimo incontrato problemi o difficoltà, avremmo ricercato la verità per risolverli insieme. Chen Dan ha accettato con gioia. In seguito, io e lei abbiamo organizzato in modo ragionevole i lavoratori in base alle esigenze del lavoro della chiesa. Abbiamo riassegnato due sorelle che erano abili nell’irrigazione affinché si occupassero dei nuovi arrivati. Questo ha attenuato il problema della mancanza di irrigatori.
Da quel momento in poi, io e Chen Dan ci siamo divise i compiti ma abbiamo comunque lavorato come una squadra. Non importava di quale lavoro fossimo responsabili, condividevamo su di esso e lo organizzavamo insieme. Se c’erano problemi su cui non riuscivamo ad avere una visione chiara, pregavamo e ricercavamo insieme al fine di trovare delle verità pertinenti per risolverli. Sebbene a volte sentissi che le mie intenzioni errate avrebbero potuto rivelarsi, riuscivo a pregare Dio con coscienza e a praticare la verità. Una sera, mi stavo organizzando per svolgere il lavoro di cui ero responsabile, ma inaspettatamente Chen Dan ha detto che il leader del gruppo di irrigazione si trovava in uno stato negativo. Non sapeva come risolvere la cosa e voleva che andassi con lei alla riunione per aiutarla a condividere ed eliminare il problema. Mi sono detta: “Se vengo con te alla riunione, il mio lavoro non subirà dei ritardi? Per di più, se ti aiuto a risolvere questo problema, i risultati del tuo lavoro miglioreranno, mentre il mio rimarrà indietro. In quel caso non verrai ammirata dagli altri?” Pensando a questo, ho capito che il mio stato era sbagliato e in cuor mio mi sono affrettata a pregare Dio. Ho pensato ad alcune Sue parole che avevo letto in precedenza: “Non agire sempre per il tuo tornaconto e non considerare costantemente i tuoi interessi personali; non preoccuparti degli interessi degli uomini e non pensare affatto al tuo orgoglio, alla tua reputazione e al tuo prestigio. Devi prima considerare gli interessi della casa di Dio e farne la tua priorità. Devi tenere in considerazione le intenzioni di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Mi sono subito risvegliata. Dovevo dare priorità al lavoro della chiesa, rinunciare agli interessi personali e adempiere il mio dovere. Quindi, sono andata in fretta alla riunione con la mia sorella. Grazie alla riunione e alla condivisione, abbiamo eliminato lo stato del capogruppo dell’irrigazione e in cuor mio mi sono sentita tranquilla e in pace.