22. Ricercare i principi nel proprio dovere è molto importante
Avevo l’abitudine di nutrire questa nozione nel mio dovere: pensavo che, fintanto che nutrivo buone intezioni e volevo adempiere il mio dovere, allora avrei raggiunto l’approvazione e l’accettazione di Dio per via delle mie buone intenzioni ed Egli avrebbe benedetto il mio dovere con buoni risultati. Tuttavia, quando venivo criticata, rimproverata e perfino potata nonostante i miei sforzi, sentivo di subire un torto. Mi chiedevo: “Dio non sottopone forse a scrutinio le profondità del cuore delle persone? Perché le mie buone intenzioni non incontrano entusiasmo?” Dopodiché, diventavo negativa, passiva e iperprudente nel mio dovere. Spesso accettavo queste situazioni con frustrazione e non avevo mai chiarezza su dove stessi sbagliando nel fare il mio dovere in tal modo. Era diventato come un nodo nel mio cuore. Solo quando ho pregato e ricercato nelle esperienze recenti ho guadagnato un po’ di comprensione di tale questione.
Supervisiono il lavoro video nella chiesa da due anni e, nel maggio del 2024, il leader ha scoperto che le immagini usate nel video di un inno non corrispondevano al tema e bisognava rifarlo. In seguito, ho guardato il video e ho scoperto che alcune immagini usate dal gruppo di produzione erano piuttosto innovative, però non corrispondevano all’umore che la canzone cercava di trasmettere. Ho pensato che forse il gruppo aveva voluto innovare, ma non era riuscito ad afferrare i principi. Il giorno dopo, il leader ha condiviso nel dettaglio sui problemi del video e ha anche potato il gruppo di produzione. Un punto cruciale da lui menzionato mi ha molto colpita. Il leader ha detto che i membri del gruppo non avevano avuto alcun principio nel loro dovere, che non capivano la verità, non sapevano discernere le cose con chiarezza e non ricercavano. Agivano solo in base alle loro nozioni, fantasie e buone intenzioni, causando di conseguenza intralci e disturbi. Quando ho sentito queste parole, mi sono chiesta: “Non è forse questo l’errore che commetto spesso io nel mio dovere?” I video da noi prodotti negli ultimi tempi erano stati piuttosto monotoni quanto al formato di presentazione e molti fratelli e sorelle suggerivano che dovessimo innovare. Ho pensato: “È vero, abbiamo questo problema nei nostri video, perciò impariamo e diamo una svolta coraggiosa. Facciamo vedere a tutti che siamo creativi e che non restiamo attaccati al passato”. Così ho cercato alcuni video di riferimento, pensando che avremmo potuto innovare il formato. Quando abbiamo mostrato le bozze ad alcuni fratelli e sorelle, ci hanno detto che era qualcosa di piuttosto innovativo. Dato che stavolta avevamo usato dei formati nuovi, ho pensato: “Forse dovremmo permettere al leader di darci un’occhiata e di controllare”. Ma poi mi sono preoccupata: “E se il leader trovasse problemi di principio e respingesse questi formati? Forse non dovremmo mostrarglieli, limitandoci a caricarli se pensiamo che vadano bene”. Tuttavia, non mi sentivo a mio agio al riguardo e quindi, con nervosismo, ho sottoposto il video al leader perché lo revisionasse. Lui ha finito per segnalare un sacco di questioni, dicendo che alcuni formati non corrispondevano al tema e anche che le nostre idee erano troppo semplicistiche e noi stessi eravamo privi di discernimento. Mi sono sentita molto avvilita. Sapevo che c’erano ancora dei problemi con il video, ma le nostre intenzioni erano buone e volevamo innovare. Con il cuore pieno di entusiasmo, desideravo svolgere bene il lavoro. Perché il leader non poteva dire qualche parola di incoraggiamento per farci sentire meglio?
Dopodiché, ho riflettuto: “Quando sono stata rimproverata e potata dal leader nel mio dovere, perché ho sentito di subire un torto e ho addirittura pensato che lui non mi avesse capita?” Ho pregato Dio, cercando di capire dove avessi sbagliato nel mio dovere. Durante le mie devozioni spirituali, ho letto le Sue parole: “Nello svolgimento del tuo dovere non puoi assolutamente attenerti alle tue preferenze personali, facendo qualunque cosa vorresti, qualunque cosa ti renderebbe felice o ti farebbe fare bella figura. Questo è agire secondo la propria volontà. Se nello svolgere il tuo dovere fai assegnamento sulle tue preferenze personali, pensando che sia questo che Dio richiede e che sia questo che Lo renderà felice, e se imponi forzatamente le tue preferenze personali a Dio o le pratichi come se fossero la verità, osservandole come se fossero le verità principi, non sarebbe un errore? Questo non è svolgere il tuo dovere, e svolgerlo in questo modo non ti aiuterà a farti ricordare da Dio. Alcune persone non comprendono la verità e non sanno che cosa significhi compiere adeguatamente i propri doveri. Sentono di essersi impegnate e di averci messo il cuore, di essersi ribellate alla carne e aver sofferto: allora perché non riescono mai a compiere il loro dovere in modo soddisfacente? Perché Dio è sempre insoddisfatto? Dove hanno sbagliato queste persone? Il loro errore è stato non andare alla ricerca di ciò che Dio richiedeva, agendo, invece, secondo le loro idee: questo è il motivo. Hanno trattato i loro desideri, preferenze e motivazioni egoiste come se fossero la verità e come se fossero ciò che Dio ama, come se rispondessero ai Suoi standard e requisiti. Hanno considerato quello che ritenevano corretto, giusto e bello come se fosse la verità; questo è sbagliato. In realtà, anche se le persone a volte possono pensare che qualcosa sia giusto e che sia conforme alla verità, ciò non vuol dire necessariamente che sia conforme alle intenzioni di Dio. Più le persone pensano che qualcosa sia giusto, più devono essere cauti e cercare la verità per capire se quello che pensano risponde ai requisiti di Dio. Se va esattamente contro i Suoi requisiti e le Sue parole, allora è inaccettabile anche se lo reputi giusto, non è altro che un pensiero umano, e non è conforme alla verità, indipendentemente da quanto tu pensi sia giusto. Per determinare se qualcosa è giusto o sbagliato bisogna basarsi sulle parole di Dio. A prescindere da quanto tu lo ritenga giusto, a meno che non ve ne sia un fondamento nelle parole di Dio, quel qualcosa è sbagliato e tu devi abbandonarlo. È accettabile solo quando è conforme alla verità, e solo sostenendo le verità principi in questo modo potrai svolgere il tuo dovere a un livello adeguato. Cos’è il dovere? È un incarico affidato da Dio alle persone, è parte del lavoro della casa di Dio, ed è una responsabilità e un obbligo che dovrebbero essere sostenuti da ciascuno dei prescelti da Dio. Il dovere è la tua carriera? È una questione personale di famiglia? È giusto dire che, una volta che un dovere ti è stato affidato, diventa un tuo affare personale? Assolutamente no. Dunque, come dovresti adempiere il tuo dovere? Agendo secondo i requisiti, le parole e i criteri di Dio, e basando il tuo comportamento sulle verità principi e non sui desideri soggettivi umani. Alcuni dicono: ‘Una volta che mi è stato affidato un dovere, non è forse affar mio? Il mio dovere è il mio compito, e ciò di cui sono responsabile non è forse affar mio? Se tratto il mio dovere come un affare personale, questo non significa che lo compirò adeguatamente? Lo farei bene se non lo trattassi come un affare personale?’ Queste parole sono giuste o sbagliate? Sono sbagliate; sono in contrasto con la verità. Il dovere non è un tuo affare personale, è una questione di Dio, fa parte dell’opera di Dio, e tu devi fare come Dio ti chiede; solo svolgendo il tuo dovere con un cuore di sottomissione a Dio potrai essere all’altezza dei requisiti. Se svolgi sempre il tuo dovere secondo le tue nozioni e fantasie, e secondo le tue personali inclinazioni, allora non soddisferai mai i requisiti. Svolgere sempre il tuo dovere solamente nel modo in cui ti piace non è svolgere il tuo dovere, poiché quello che stai facendo non rientra nell’ambito della gestione di Dio, non è il lavoro della casa di Dio; stai conducendo invece la tua personale operazione, svolgendo le tue mansioni, e perciò questo non viene ricordato da Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Soltanto ricercando le verità principi si può svolgere bene il proprio dovere”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che la mia mentalità era esattamente quella smascherata da Lui. Pensavo che, fintanto che ci mettevo impegno e pensiero e pagavo un prezzo per provare a risolvere le cose, avrei adempiuto il mio dovere e Dio sarebbe stato dunque soddisfatto. Però non tenevo conto del fatto che le mie “buone intenzioni” fossero conformi ai principi oppure no. A volte, nel fervore del momento, ritenevo che una certa cosa fosse adatta o che andasse bene e procedevo semplicemente ad agire in autonomia, senza ricercare in modo serio i principi e senza calmarmi per cercare informazioni, studiare o riassumere. Di conseguenza, il lavoro che producevo era spesso difforme dai principi. Per esempio, nel realizzare i video degli inni i non credenti si concentrano sull’attirare l’attenzione della gente e sul far crescere le percentuali di clic, usando ricche transizioni di scena e tecniche di montaggio avanzate per creare video più vistosi. Tuttavia, il nostro obiettivo principale nel realizzare video è quello di aiutare le persone ad acquietarsi e ad ascoltare le parole di Dio. Lo scopo è di propagare le parole di Dio e testimoniarLo. Se assumiamo le preferenze personali o i criteri dei non credenti come principi secondo cui svolgere i nostri doveri, si verificano frequenti deviazioni e il risultato non giunge a testimoniare Dio. Inoltre, la mia levatura è limitata e non ho la capacità di giudicare con discernimento. Anche se desidero adempiere il mio dovere, voglio seguire i principi nel fare le cose e voglio innovare ed evitare la ripetizione, dal momento che non comprendo la verità e non capisco le cose con chiarezza ho frequenti deviazioni nella mia comprensione dei principi e i risultati del mio lavoro non sono buoni. Per esempio, in questa occasione, volevamo innovare il formato del video, così mi sono affrettata a usare nuovi elementi che avevo imparato, ma in realtà avevo afferrato soltanto le basi di quanto avevo appreso e non avevo tenuto conto del fatto che il formato della presentazione visiva corrispondesse o meno al tema del video, né che alcune tecniche venissero usate in linea con i principi oppure no. Di conseguenza, l’efficacia del video era scarsa e c’erano perfino errori di base. Il leader ha segnalato i miei problemi, dicendo che ero una sempliciotta e che mancavo di discernimento. Mi sono addirittura sentita vittima di un torto, e che il leader non aveva tatto. Sentivo che le mie motivazioni erano buone, perciò, anche se c’erano deviazioni o problemi, il leader avrebbe dovuto offrirmi qualche parola di conforto per le mie buone intenzioni. A quel punto, ho pensato: “Questa mia richiesta è in linea con i principi?” Nella casa di Dio, le cose vanno fatte in modo scrupolosamente attento ai principi, e quel che è giusto è giusto, e quel che è sbagliato è sbagliato. Se i lavori che produco sono conformi ai principi e ottengono buoni risultati, naturalmente la chiesa li adotterà. Ma, se violano i principi e non giungono a testimoniare Dio, allora il leader non li userà e, in più, segnalerà con chiarezza i miei problemi. Un’indicazione così diretta non è fatta per smascherare la mia debolezza o per attaccarmi, bensì per aiutarmi a capire le mie carenze e i miei difetti in maniera chiara, così che io possa ricercare di più i principi e sforzarmi di più di migliorare le mie abilità professionali in futuro. In tal modo, sarò capace di realizzare video migliori. Tali indicazioni e potature sono i metodi migliori per aiutare le persone a fare il loro dovere. Io, però, non sapevo distinguere ciò che era giusto da ciò che era sbagliato e mi piaceva sentire parole di conforto e comprensione e, quando il leader mi parlava anche in maniera leggermente severa, io mi sentivo oppositiva. Era come se, fintanto che le mie intenzioni erano buone, allora perfino se commettevo un errore non avrei dovuto essere criticata e avrei dovuto poter salvare la faccia. Questa non è forse una filosofia di Satana per le relazioni mondane? Pensandoci, tali richieste erano davvero prive di ragionevolezza e il mio non era il comportamente di qualcuno che accetta la verità. I nostri doveri non sono questioni private. Ogni dovere riguarda il lavoro della casa di Dio e testimonia Lui, quindi dobbiamo gestirlo con cura e cautela, oltre che con un cuore che teme Dio, e dovremmo ricercare di più e consultare gli altri più spesso, così da evitare di realizzare lavori che, basati sulle nostre nozioni o fantasie, danno vergogna a Dio. Affidarsi soltanto alle buone intenzioni e all’entusiasmo, senza ricercare i principi, può rendere una persona soggetta a creare intralci e disturbi nel proprio dovere.
In seguito, ho riflettuto: “Sapevo che, nell’affrontare i problemi del mio dovere, avrei dovuto ricercare i principi, ma a volte ritengo che qualcosa sia molto buona e allora la faccio subito, senza voler ricercare i principi. Perché sono così ostinata?” Ho letto un brano delle parole di Dio e ho guadagnato una certa comprensione delle mie intenzioni nel dovere. Dio Onnipotente dice: “Il voler costantemente esibire la propria competenza e mostrare le proprie capacità nella casa di Dio è un punto di partenza corretto? (No.) In che senso non è corretto? Spiegatene il motivo, per favore. (La loro intenzione è quella di mettersi in mostra e di distinguersi: stanno perseguendo una carriera personale. Non pensano a come poter svolgere bene i loro doveri, né a come agire in modo vantaggioso per il lavoro della casa di Dio. Vogliono invece comportarsi secondo le loro preferenze, senza salvaguardare gli interessi della casa di Dio né ricercare le verità principi.) Altri punti di vista al riguardo? (Mettersi sempre in mostra ogni volta che succede qualcosa è un’indole satanica. Costoro non pensano a come svolgere i loro doveri e rendere testimonianza a Dio; vogliono sempre testimoniare sé stessi, e questa strada è intrinsecamente sbagliata.) È un punto di partenza intrinsecamente sbagliato, questo è certo. Ebbene, in che senso è sbagliato? Si tratta di una questione che tutti voi siete incapaci di confutare. Sembra che tutti voi vi sentiate oppressi e che vogliate manifestare la vostra competenza per mettere in mostra le vostre capacità, non è vero? Tra i non credenti c’è un detto; qual è? ‘Una vecchia signora si mette il rossetto per darti qualcosa da guardare’. Non è forse questo il significato di ‘mettere in mostra le proprie capacità’? (Sì.) Mettere in mostra le proprie capacità significa voler esibire le proprie abilità e fare sfoggio di sé, ottenere fama e prestigio agli occhi degli altri ed essere altamente stimati. Come minimo, si tratta di voler sfruttare l’opportunità di mettere in mostra le proprie capacità per far presente e comunicare agli altri: ‘Ho delle vere capacità, non sono una persona comune, non guardatemi dall’alto in basso, sono un individuo di talento’. È come minimo questo il significato che vi si cela dietro. Quindi, qual è la natura del nutrire queste intenzioni e voler sempre mettere in mostra le proprie capacità? Si vuole perseguire la propria carriera, gestire il proprio prestigio, ottenere posizione e fama tra le altre persone. Tutto qui. Costoro non lo fanno per assolvere il loro dovere o a vantaggio della casa di Dio, non ricercano la verità e non agiscono secondo i principi e i requisiti della casa di Dio. Lo fanno per sé stessi, per acquisire maggiore fama, per accrescere il proprio valore e la propria reputazione; lo fanno per indurre gli altri a eleggerli supervisori o leader. Una volta che saranno stati eletti leader o lavoratori, non godranno forse di prestigio? Non saranno allora al centro della scena? Ecco qual è il loro perseguimento; il loro punto di partenza è semplicemente questo, nient’altro che il perseguimento del prestigio. Stanno inseguendo di proposito il prestigio, e non stanno proteggendo il lavoro della casa di Dio o i suoi interessi” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (6)”). Dalle parole di Dio ho capito che le intenzioni e le motivazioni di una persona nel suo dovere sono molto importanti. Se qualcuno usa il proprio dovere come mezzo per mettersi in mostra, sfoggiando i propri talenti per guadagnare ammirazione e accrescere la propria reputazione, allora è probabile che costui agisca in maniera sconsiderata e i suoi pensieri saranno concentrati sulla reputazione e sul prestigio personali. Svolgere il proprio dovere in tal modo è essenzialmente cimentarsi in imprese personali. Ho anche riflettuto: “Perché sorgono così tanti problemi quando svolgo il mio dovere?” Ciò era dovuto al fatto che le mie intenzioni erano problematiche. Nel mio dovere, non pensavo a come testimoniare Dio né a come ottenere risultati migliori. Piuttosto, volevo usare il mio lavoro per dimostrare di essere una persona dotata di idee e creatività e non attaccata alle solite vecchie idee. Era tutto mirato a ottenere gli elogi altrui. Per esempio, alcuni fratelli e sorelle ci avevano dato dei suggerimenti negli ultimi tempi, dicendo che il formato dei video che producevamo era poco vario. Io mi ero detta: “Se continuo a non fare nulla d’innovativo, non penseranno forse che non ho creatività?” Per evitare di dar loro questa impressione, ho iniziato a studiare dei video, scegliendo stili che sembravano popolari e che avevano un’alta percentuale di clic, e ho pensato di provare ad apportare grandi cambiamenti nel video successivo che avrei prodotto, in modo che le persone mi vedessero sotto una luce nuova. Quando abbiamo mostrato degli spezzoni di video ad alcuni fratelli e sorelle, ci hanno detto che erano piuttosto innovativi, così mi sono sentita molto compiaciuta di me stessa e non vedevo l’ora che più persone vedessero il video il prima possibile. Non volevo nemmeno sottoporlo al leader perché lo revisionasse, in quanto temevo che potesse segnalare qualche questione di principio dopo averlo guardato, impedendo che il video venisse caricato. Semplicemente, non volevo ricercare da lui. Riflettendo su tutto ciò, ho avvertito una sensazione di timore. Mi sono resa conto che le mie intenzioni nel dovere erano sbagliate e che io ero troppo ostinata. Ero stata lì lì per caricare un video problematico e questo non solo non avrebbe testimoniato Dio, ma Lo avrebbe anzi disonorato. Le conseguenze sarebbero state inimmaginabili.
In seguito, ho pensato alle parole di Dio: “Sapete qual è il più grande tabù nel servizio che l’uomo rende a Dio? Alcuni leader e lavoratori desiderano sempre essere diversi, essere una spanna sopra agli altri, mettersi in mostra e trovare nuovi trucchi, così che Dio possa vedere quanto siano veramente capaci. Tuttavia, non si focalizzano sul comprendere la verità e sull’entrare nella realtà delle parole di Dio. Questo è il comportamento più sciocco che ci sia. Non è proprio questa la rivelazione di un’indole arrogante? […] Pertanto, non fare mai e poi mai impulsivamente ciò che vuoi. Come puoi non considerare il risultato? Quando offendi l’indole di Dio, offendi i Suoi decreti amministrativi e successivamente sarai eliminato, non ti rimarrà nulla da dire” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dio dice che il tabù più grande nel dovere di una persona è volersi sentire sempre diversi e volersi mettere in mostra. Per mostrare la propria capacità e abilità, le persone spesso agiscono in maniera cieca e impulsiva basandosi sulla propria volontà. Questa è la rivelazione di un’indole arrogante. Proprio come quella volta in cui abbiamo realizzato il video, io non capivo la verità e avevo solo una conoscenza superficiale delle abilità professionali coinvolte, non avevo ricercato meticolosamente molti formati di programmi e metodi di presentazione, e mi ero limitata a prendere in prestito idee sulla base di ciò che sembrava bene per me. Specialmente quando avevo qualche idea per il video che ritenevo creativa o inspirata, mi sentivo piuttosto compiaciuta di me stessa e nutrivo una gran fiducia in me, pensando che questa produzione video avrebbe certamente fatto sì che gli altri mi vedessero sotto una nuova luce. Se fossi stata più ragionevole e avessi riconosciuto la mia mancanza di comprensione della verità e la mia incapacità di capire le cose con chiarezza, allora prima di provare un nuovo formato avrei fatto un’attenta ricerca, avrei consultato gli altri e avrei ripetutamente revisionato il video e ricercato di più dopo aver fatto ciò, per assicurarmi che non ci fossero problemi prima di caricarlo. Tuttavia, nutrivo una fiducia cieca in me stessa, il che è segno di stupidità e ignoranza. Ero davvero arrogante e ignorante! Non comprendevo le mie capacità e, nel fare le cose, non ricercavo. Svolgendo il mio dovere sulla base delle mie preferenze, ero soggetta a causare intralci. Era davvero pericoloso fare il mio dovere così!
Durante le mie devozioni spirituali, ho letto due brani delle parole di Dio che mi hanno reso più chiaro il cammino di pratica. Dio Onnipotente dice: “Se non sai agire in base alle verità principi e tendi invece in direzione dei pensieri e dei punti di vista errati dei non credenti, basando le tue azioni su queste cose, allora i tuoi sforzi saranno vani. Anche se hai pagato un prezzo elevato e hai investito molti sforzi, il risultato finale sarà comunque vano. In che modo Dio valuta questa questione? Come la giudica? In che modo la approccia? Come minimo, le tue azioni non sono positive, non rendono testimonianza a Dio e non Gli arrecano gloria, e il prezzo che hai pagato e lo sforzo mentale che hai investito non verranno ricordati; sono stati tutti vani. Hai capito? (Sì.) Prima di fare qualsiasi cosa, prenditi il tempo di riflettere attentamente, condividi di più con gli altri, ricerca chiarezza in merito ai principi prima di muoverti e non agire in modo irruento o impulsivo, spinto dal tuo egoismo e dai tuoi desideri. Qualunque esito ne scaturirà, alla fine dovrai fartene carico da solo e, a prescindere dal risultato, Dio emetterà un verdetto. Se speri che le tue azioni non si rivelino vane, che vengano ricordate da Dio o, meglio ancora, che diventino buone azioni gradite a Dio, allora dovresti ricercare più spesso i principi. Se queste cose non ti interessano, se non ti importa che le tue azioni siano buone o gradite a Dio e nemmeno che tu venga punito o no, e invece pensi: ‘Non importa, tanto è qualcosa che non potrò comunque vedere né sentire ora’, se sono questi i tuoi pensieri e i tuoi punti di vista, allora non agirai con un cuore che teme Dio. Sarai sfrenato, smodato e spericolato, privo di preoccupazioni o freni. Senza un cuore che teme Dio, sarai piuttosto incline ad agire verso una direzione deviata. Se segui la natura e gli istinti umani, verosimilmente il risultato finale sarà che le tue azioni non solo non risulteranno gradite a Dio e non verranno da Lui ricordate, ma diventeranno anche intralci, disturbi e malefatte. Perciò, è alquanto evidente quale sarà il tuo esito finale e in che modo esso sarà trattato e gestito da Dio. Pertanto, prima di fare qualsiasi cosa, prima di gestire qualsiasi questione, dovresti prima riflettere su cos’è che vuoi, considerare attentamente quale sarà il risultato finale della questione, e solo allora procedere. Ebbene, questo che cosa coinvolge? Coinvolge il tuo atteggiamento e i principi che segui quando fai qualsiasi cosa. L’atteggiamento migliore è quello di ricercare più spesso i principi e non basare il tuo giudizio sui tuoi sensi, preferenze, intenzioni, desideri o interessi immediati; devi invece ricercare i principi, pregare e ricercare al cospetto di Dio più spesso, sottoporre più spesso le questioni ai fratelli e alle sorelle, e tenere condivisioni e ricercare con i fratelli e le sorelle che stanno lavorando insieme a te allo svolgimento dei doveri. Prima di muoverti, comprendi bene i principi; non agire impulsivamente o in maniera confusa. Perché hai fede in Dio? Non lo fai in cambio di un pasto assicurato, per passare il tempo, per stare al passo con la moda o per soddisfare i tuoi bisogni spirituali. Lo fai per essere salvato. Quindi, in che modo puoi essere salvato? Qualsiasi cosa tu faccia dovrebbe essere pertinente alla salvezza, ai requisiti posti da Dio e alla verità, non è forse così?” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (15)”). “Poiché questa è la casa di Dio, è giusto e opportuno che al suo interno le persone svolgano i doveri che spettano loro. Ma le persone non lo fanno per sé stesse, per la loro esistenza quotidiana, la loro vita, la loro famiglia o la loro carriera. Allora per cosa lo fanno? Per l’opera e per la gestione di Dio. Indipendentemente dalla professione o dal tipo di lavoro che si svolge, dal minimo segno di punteggiatura o da uno stile di formattazione fino a elementi significativi di un lavoro specifico, tutto rientra nell’ambito dell’opera di Dio. Pertanto, se sei dotato di ragione, dovresti innanzitutto chiederti: ‘Come dovrei svolgere questo lavoro? Quali sono i requisiti di Dio? Quali principi ha stabilito la Sua casa?’ Quindi fai una lista dei principi pertinenti, uno per uno, e agisci in stretta conformità con ogni regola e ogni principio. Fintanto che sarà in linea con i principi e non si spingerà al di fuori di essi, tutto ciò che farai sarà appropriato e Dio lo considererà e classificherà come svolgimento del tuo dovere. Questo non è forse qualcosa che le persone dovrebbero comprendere? (Sì.) Se lo capisci, non dovresti continuamente riflettere su come vorresti fare le cose o su cosa desideri fare. Questo è un modo di pensare e di agire irragionevole. Le cose irragionevoli andrebbero fatte? No. Se provi il desiderio di farle, come dovresti comportarti al riguardo? (Dovrei ribellarmi a me stesso.) Dovresti ribellarti a te stesso, rinunciare a te stesso e mettere al primo posto il tuo dovere e i requisiti e i principi della casa di Dio” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (6)”). Dopo aver letto le parole di Dio, il mio cuore si è rischiarato e sono giunta a capire cosa costituisce una buona azione, ovvero: fare cose in accordo con i principi e con i requisiti di Dio, così da testimoniarLo e glorificarLo. Solo quando vengono raggiunti questi risultati positivi si può definire buona un’azione, e solo a quel punto Dio l’approverà e l’accetterà. Se agiamo in modo cieco sulla base della nostra volontà o delle nostre passioni, senza ricercare le verità principi, allora non importa quanto sforzo facciamo né quale prezzo paghiamo, è tutto vano e non è affatto in linea con le intenzioni di Dio. Potrebbe perfino essere contrario ai principi e causare intralci e disturbi. Mi sono resa conto che le intenzioni che si hanno nel fare le cose sono cruciali e che il cammino che si percorre è anch’esso di grande importanza. Inoltre, svolgere il mio dovere nella casa di Dio non è una questione di gestire i miei affari privati e non posso semplicemente agire come mi pare. Proprio come dice Dio, perfino per una cosa piccola come un segno di punteggiatura o una formattazione video occorre ricercare i principi pertinenti. Ciò si riferisce al comportamento di una persona nei confronti del proprio dovere e al fatto che essa abbia un cuore che teme Dio oppure no. Perciò, prima di fare alcunché, dobbiamo innanzitutto riflettere su quali principi sono coinvolti nella faccenda, su cosa esige Dio, sul modo in cui si può svolgere il lavoro per soddisfarLo e su come si possono ottenere risultati positivi. Riflettendo maggiormente su tali questioni, possiamo agire in maniera attenta con un più forte desiderio di pregare e ricercare, e ricercheremo consapevolemente anche i principi corrispondenti. Anche se al momento non troviamo principi chiari, possiamo ricercare una maggiore condivisione da coloro che comprendono la verità o che hanno competenza in queste abilità, e ricercare un cammino relativamente adatto secondo cui agire. Se la maggior parte delle persone non riesce a capire con chiarezza una questione, allora noi possiamo ricercare presso il Supremo e dovremmo fare del nostro meglio nei limiti della nostra levatura e, se in seguito si riscontrano deviazioni, dovremmo riassumerle e correggerle. In tal modo, lo svolgimento del nostro dovere sarà relativamente accurato. In seguito, nel fare il mio dovere, ho pregato con consapevolezza Dio e ho ricercato il modo per ottenere risultati positivi. Soprattutto in merito alle cose per cui mi sentivo piuttosto bene e soddisfatta, sono diventata meno sicura di me stessa e ho cercato diverse altre persone per avere conferma. Se gli altri erano in gran parte d’accordo sul fatto che qualcosa fosse appropriato, io procedevo di conseguenza. Svolgendo così il mio dovere, sono giunta a sentirmi più a mio agio. Per esempio, di recente abbiamo provato un nuovo formato per i manifesti e abbiamo inserito alcuni elementi nuovi. Ho spiegato le cose passo passo ai fratelli e alle sorelle per creare innanzitutto diversi piani. Non eravamo sicuri che la direzione presa fosse adatta, quindi abbiamo ricercato dal leader. Nel processo di produzione, alcuni hanno sollevato questioni e noi abbiamo continuato a ricercare le questioni su cui non avevamo chiarezza Nel nostro ricercare, il leader ha segnalato alcuni problemi nei nostri manifesti e così abbiamo studiato le abilità professionali pertinenti e le conoscenze relative a questo ambito e, finalmente, i manifesti realizzati sono diventati un po’ più adatti.
Attraverso questa esperienza, mi sono resa conto che il processo di svolgimento del proprio dovere è quello di ricercare le verità principi, e che si dovrebbe avere un cuore che teme Dio e trovare i principi giusti quando si svolge il proprio dovere. Soltanto facendo così si può agire in linea con le intenzioni di Dio. Questo non solo porta serenità, ma permette anche di fare progressi nelle proprie abilità professionali. Cosa più importante: attraverso la ricerca si trascorre più tempo acquietati davanti a Dio, ci si concentra di più sul proprio lavoro consono e anche il proprio rapporto con Dio cresce d’intimità. Ecco quali sono i frutti dell’agire secondo i principi. Grazie a Dio!