29. Non rifuggo più dalle avversità

di Liu Jie, Cina

Nell’agosto del 2023 ero leader di una chiesa. Il 29, è arrivata una lettera dai leader superiori. Affermava che, negli ultimi giorni, due chiese vicine erano state bersaglio di arresti da parte del Partito Comunista Cinese e molti fratelli e sorelle erano stati arrestati. Chiedevano se fossi a conoscenza della situazione. Quando ho finito di leggere la lettera, ero scioccata: “Com’è possibile che così tanti fratelli e sorelle siano stati arrestati di nuovo? Probabilmente i leader hanno inviato questa lettera per vedere se sono in grado di andare a gestire le conseguenze. Sebbene non comprenda la situazione che c’è lì, ho una certa esperienza pregressa e, se andassi, sarei in grado di svolgere questo compito. Inoltre, poiché sono stati arrestati così tanti fratelli e sorelle di quelle chiese, sarà difficile trovare persone che possano gestire le conseguenze”. Poi ho avuto un altro pensiero: “È troppo pericoloso occuparsi delle conseguenze. Sono ricercata dalla polizia. Se vado, potrei essere arrestata anche io. In ogni caso, non comprendo davvero cosa stia succedendo in quelle chiese e, inoltre, i leader non hanno predisposto che io ci vada. È meglio che non mi offra volontaria per questo compito”. Quindi, ho risposto che non ero mai stata lì e che non comprendevo la situazione. Non mi aspettavo che, subito dopo che avevo spedito quella lettera, ne arrivasse un’altra dai leader superiori. Diceva che dovevo recarmi in quelle due chiese per gestire le conseguenze. I leader hanno anche trasmesso un elenco delle diciassette persone che erano state arrestate. I leader della chiesa e le persone che svolgevano diversi altri doveri importanti erano stati tutti arrestati. Nella lettera, i leader superiori avevano anche condiviso con me su alcuni cammini per gestire le conseguenze, mi avevano chiesto di trovare sorella Zhou Na e di lavorare con lei e mi avevano esortata a pregare molto Dio e a prestare particolare attenzione alla mia sicurezza. Quando ho letto queste cose, il mio cuore si è sentito estremamente a disagio. Ho pensato al fatto che moltissimi fratelli e sorelle di queste chiese erano stati arrestati, quindi c’erano troppe poche persone in grado di gestire le conseguenze. Avevo una certa esperienza in questo senso ed ero adatta a svolgere quel dovere, ma avevo scelto di restare a guardare poiché avevo paura di essere arrestata e temevo per la mia sicurezza personale, quindi non ero disposta a fare il lavoro a meno che non me lo chiedessero esplicitamente. Quando mi trovavo di fronte a delle situazioni, l’unica cosa di cui tenevo conto erano i miei interessi personali: non consideravo affatto gli interessi della chiesa. Ero troppo egoista! Pertanto, ho risposto ai leader dicendo che ero disposta a gestire le conseguenze. Ma poi ho pensato: “La maggior parte dei leader e dei lavoratori di queste due chiese è stata arrestata. Se alcuni di loro non riescono a sopportare le torture e diventano dei giuda, se ci vado, allora non andrò dritta verso l’arresto? Sono ricercata anch’io dal PCC, quindi, se venissi arrestata, sarei sicuramente sottoposta a torture ben peggiori degli altri. Se non mi picchieranno a morte, resterò invalida”. Quando ho pensato a questo, in cuor mio mi sono sentita piuttosto spaventata. Tuttavia, il dovere mi chiamava: non potevo essere egoista e spregevole e pensare solo a me stessa. Allora ho pregato Dio, supplicandoLo di guidarmi. Ho pensato alle Sue parole: “Nel tuo dovere e in ciò che sei tenuto a fare, e più in grande nell’incarico affidatoti da Dio e nei tuoi obblighi, nonché nel lavoro importante che non rientra nei tuoi doveri ma che richiede che tu lo svolga, nel lavoro che ti è stato assegnato e che proprio tu sei chiamato a compiere, ebbene, dovresti pagare il prezzo, per quanto difficile questo possa essere. Anche se dovrai applicarti al massimo, anche se dovessi rischiare la persecuzione, e anche se dovesse mettere a rischio la tua vita, non devi nutrire malcontento per questo prezzo da pagare, bensì offrire la tua lealtà e sottometterti fino alla morte. Questo è il modo in cui il perseguimento della verità si manifesta nella realtà, l’autentico sforzo che richiede e la sua reale pratica(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Perché l’uomo deve perseguire la verità?”). Le parole di Dio mi hanno fatto comprendere che il richiamo del dovere era la prova a cui Lui mi sottoponeva. Dio voleva vedere il mio atteggiamento verso il dovere e capire se avevo fede in Lui e se mi sottomettevo a Lui. Sebbene gestire le conseguenze fosse pericoloso, ero stata chiamata per nome a fare questo dovere. Dovevo svolgerlo bene, anche pagando qualsiasi prezzo. La cosa più importante era proteggere le offerte di Dio dalla perdita. Ho pensato a come la casa di Dio mi avesse irrigata e coltivata in tutti questi anni. Ora, in questo momento critico, dovevo proteggere il lavoro della chiesa. Non potevo continuare a tenere conto di me stessa e a ritirarmi nel mio guscio come una tartaruga. Perciò ho pregato Dio: “Caro Dio, sono un essere creato ed è perfettamente naturale e giustificato sottomettermi a Te. Non dovrei avere scelte e requisiti miei. Sebbene io sia debole, sono disposta a tener conto della Tua intenzione e a non avere alcun rimpianto nel mio dovere. Possa Tu guidarmi e condurmi”.

Il 31 agosto, sono arrivata in una delle chiese vicine e ho incontrato Zhou Na. Ho sentito Zhou Na dire che in quell’occasione il PCC aveva inviato molti agenti di polizia per arrestare i nostri fratelli e sorelle. I due leader, il diacono del Vangelo e i padroni delle case che ospitavano erano stati tutti arrestati. Non c’era più una sola casa sicura. Ho pensato tra me e me: “Sono state arrestate così tante persone. Sembra che la polizia le abbia seguite e sorvegliate per molto tempo. È semplicemente troppo pericoloso svolgere i doveri qui!” Quando ho pensato a questo, dentro di me mi sono sentita piuttosto spaventata. Nel mio cuore, ho pregato Dio. Ho ricordato le Sue parole: “Per quanto ‘potente’ sia Satana, per quanto sia audace e ambizioso, per quanto grande sia la sua capacità di infliggere danni, per quanto di ampia portata siano le tecniche con cui corrompe e alletta l’uomo, per quanto astuti siano i trucchi e le macchinazioni con cui intimidisce l’uomo, per quanto mutevole sia la forma in cui esiste, non è mai stato in grado di creare un unico essere vivente, non è mai stato in grado di stabilire leggi o regole per l’esistenza di tutte le cose e non è mai stato in grado di governare e dominare qualsivoglia oggetto, animato o inanimato. Nel cosmo e nel firmamento non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia nato da Satana o che esista per causa sua; non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia governato o controllato da Satana. Al contrario, Satana non solo deve vivere sotto il dominio di Dio, ma deve anche sottomettersi a tutti i Suoi ordini e comandi. Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Le parole di Dio mi hanno dato fede. Dio governa ed è sovrano su tutto. Anche Satana è nelle Sue mani. Senza il permesso di Dio, per quanto Satana sia incontrollato, non può farmi nulla. Se sarò arrestata o meno è nelle mani di Dio. Il giorno dopo, Zhou Na e io siamo andate a cercare le persone che avevano in custodia le offerte e gli oggetti della chiesa. Di comune accordo, abbiamo pregato Dio e abbiamo discusso su come collaborare. Nel giro di pochi giorni, abbiamo trasferito fuori da lì gli oggetti e le offerte della chiesa mettendoli al sicuro. Ho visto la protezione e la leadership di Dio e Gliene sono stata profondamente grata nel cuore.

Subito dopo, Zhou Na e io ci siamo recate all’altra chiesa. Quasi tutti i suoi leader e diaconi erano stati arrestati. Solo il diacono del Vangelo era sfuggito all’arresto e non c’era nemmeno una casa dove poterci riposare un po’. Non avevamo altra scelta che organizzare un incontro con il diacono del Vangelo in un campo di grano o sulle colline per discutere del nostro lavoro. All’epoca, il lavoro presentava numerose difficoltà e non potevamo risolverle tutte in una volta. Percepivo debolezza nel mio cuore e vivevo in mezzo alle difficoltà. Ho pregato Dio, supplicandoLo di illuminarmi e guidarmi. Dopo aver pregato, mi sono ricordata delle Sue parole: “La saggezza più grande è guardare a Dio e fare affidamento su di Lui in tutte le cose(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La fede in Dio deve iniziare dal capire a fondo le tendenze malvagie del mondo”). Il mio cuore all’improvviso si è illuminato: “Sì, dovrei affidarmi a Dio. Dio ha l’autorità e il potere di controllare i cieli, la terra e tutte le cose. Se mi affido a Lui, niente è difficile da ottenere”. Le parole di Dio sono state per me come un’ancora di salvezza e mi hanno dato fede e forza. Ho iniziato a chiedermi cosa fare senza una casa ospitante sicura. Poi mi sono resa conto di questo: se avessi convinto una sorella ad affittare una casa, non avremmo allora avuto un posto dove stare e discutere del lavoro? Ho subito parlato di questa idea a Zhou Na. Siamo giunte a un accordo e siamo andate a trovare una sorella per condividere sulla questione quel giorno stesso. Tuttavia, all’epoca avevo ancora qualche dubbio. L’ambiente era così pericoloso: la sorella sarebbe stata d’accordo? Non mi aspettavo che dicesse che stava già progettando di affittare una casa per ospitarci. Incredibilmente, avevamo avuto la stessa idea. Ero estremamente commossa. Entrambe abbiamo stretto la mano della sorella in segno di gratitudine, versando lacrime involontarie. Ho compreso profondamente che tutto questo era la guida di Dio. Nell’ora della mia massima debolezza, della più grande difficoltà e del peggior tormento, mi ero affidata a Dio e avevo visto la Sua mano; avevo visto Dio proteggere la Sua opera preparando in anticipo un candidato al dovere di ospitare e tracciando una via da seguire. In cuor mio, non riuscivo a smettere di ringraziare Dio. In seguito, ho saputo che dopo l’arresto del diacono degli affari generali Lin Xi, suo figlio aveva speso dei soldi e aveva chiesto a un contatto di farla rilasciare su cauzione. Lin Xi aveva detto che la polizia l’aveva torturata. Gli agenti l’avevano presa a pugni, calci e schiaffi e le avevano dato la scossa con un manganello elettrico. Le avevano anche versato addosso dell’olio di senape, le avevano schizzato acqua fredda e poi l’avevano ustionata con acqua calda. Era stata picchiata così violentemente che il suo viso era coperto di lividi, e le manette erano così profondamente conficcate nella sua carne che non riuscivano a toglierle. Ho anche sentito che la leader della chiesa, sorella Li Shuang, era stata picchiata fino a diventare irriconoscibile. Quando ho saputo tutto questo, nel mio cuore ho provato grande paura. Mi sentivo completamente stremata e il mio cuore provava così tanto dolore che sembrava che mi avessero pugnalata. Ho pensato tra me e me: “Gestisco le conseguenze, quindi a volte devo trasferire personalmente le offerte e i libri delle parole di Dio. Fare il mio dovere qui è come strappare le offerte da sotto il naso della polizia. Negli ultimi tempi ci sono telecamere e videocamere di sorveglianza ovunque, e io sono ricercata. C’è il rischio che io venga arrestata in qualsiasi momento. Se venissi arrestata mentre sto trasferendo i libri delle parole di Dio, come mi tortureranno? Lin Xi ha 78 anni eppure l’hanno picchiata ferocemente fino a ridurla in fin di vita. Se vengo arrestata, non so a quali torture mi sottoporrà la polizia. Non sarò forse picchiata a morte? Non so nemmeno se uscirò viva dalla prigione. Se non riesco a sopportare le torture e divento un giuda, allora la mia vita di fede in Dio sarà finita e non avrò più alcuna possibilità di salvezza”. Più ci pensavo, più avevo paura. Non avevo più forze in corpo e avevo perfino qualche rimpianto: “Ora sono davvero nell’occhio del ciclone. Perché non ci ho pensato bene prima di accettare questo dovere così avventatamente? Come ho potuto essere così stupida?” Mi sono resa conto che il mio stato era sbagliato e ho pregato Dio: “Caro Dio, ho sentito che il gran dragone rosso ha arrestato molti leader e lavoratori, ha picchiato le sorelle fino a renderle irriconoscibili e le ha torturate in tutti i modi possibili. Il mio cuore è debole e spaventato e vivo nel timore. Caro Dio, Ti supplico di guidarmi e condurmi, e di darmi la fede e la forza per non lasciarmi intimidire dall’influenza oscura del PCC!”

Dopo aver pregato, mi sono ricordata di un verso delle parole di Dio: “Se anche occorre sacrificare la propria vita, si deve comunque adempiere l’incarico affidato da Dio”. Ho cercato il brano per leggerlo. Dio Onnipotente dice: “Il modo in cui tratti gli incarichi affidati da Dio è davvero importante, è una questione molto seria! Se non sei in grado di portare a termine ciò che Dio affida alle persone, allora non sei degno di vivere alla Sua presenza e meriti di essere punito. È perfettamente naturale e giustificato che gli uomini dovrebbero portare a termine qualsivoglia incarico Dio affidi loro. Questa è la loro responsabilità più elevata, non meno importante della loro stessa vita. Se non prendi sul serio gli incarichi affidati da Dio, allora Lo tradisci nel modo più grave. Facendo ciò, sei più deprecabile di Giuda e meriti di essere maledetto. Le persone devono acquisire una comprensione approfondita di come considerare ciò che Dio affida loro e, come minimo, devono capire che gli incarichi che Dio affida all’umanità sono un’esaltazione e una grazia speciale da parte Sua, sono le cose più gloriose. Ogni altra cosa può essere tralasciata. Se anche occorre sacrificare la propria vita, si deve comunque adempiere l’incarico affidato da Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Mentre riflettevo sulle parole di Dio, ho capito che il dovere è un incarico da parte di Dio affidato alle persone, ed è una responsabilità che loro sono tenute per onore a non rifiutare. Se non riesci a portarlo a termine, non meriti di vivere. Ho pensato ai santi dei secoli passati. Per portare a termine l’incarico ricevuto da Dio, hanno predicato il Suo Vangelo in ogni parte del mondo. Anche se il loro sangue è stato versato e hanno rinunciato alle proprie vite, non hanno mai ceduto alle forze di Satana. Hanno continuato a propagare il Vangelo di Dio senza esitazione né dubbi. Tuttavia, quando mi è capitato questo dovere, non l’ho ritenuto una cosa onorevole. Invece, ho vissuto nel timore perché avevo paura di essere arrestata. Tutto ciò che consideravo erano i miei interessi, i miei guadagni e le mie perdite. Quando mi sono imbattuta nel pericolo, volevo scappare. Anche se non ero stata effettivamente arrestata e torturata, avevo già iniziato a pentirmi di aver accettato questo dovere e avevo già tradito Dio nel mio cuore. Rispetto ai santi dei secoli passati, ero davvero vergognosa! Loro erano stati in grado di rendere tale testimonianza anche senza aver letto così tante parole di Dio; eppure, sebbene io credessi in Dio da molti anni e mi fossi nutrita di così tante delle Sue parole, nel momento critico non ero stata in grado di mostrare considerazione per le Sue intenzioni e non avevo dimostrato alcuna lealtà nel fare il mio dovere. Ero troppo priva di coscienza e di umanità!

Ho letto altre Sue parole: “Gli anticristi sono estremamente egoisti e spregevoli. Non hanno vera fede in Dio, né tanto meno Gli sono leali; di fronte a un problema, proteggono e tutelano solo sé stessi. Per loro nulla è più importante della propria incolumità. Fintanto che possono vivere e non essere arrestati, non si preoccupano di quanto danno venga arrecato al lavoro della chiesa. Sono estremamente egoisti, non pensano affatto ai fratelli e alle sorelle, né al lavoro della chiesa, ma solo alla propria incolumità. Sono degli anticristi. Dunque, quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio e che hanno vera fede in Lui, essi come si comportano? In che modo ciò che fanno è diverso da ciò che fanno gli anticristi? (Quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio, essi penseranno a ogni modo per salvaguardare gli interessi della casa di Dio, per evitare perdite alle Sue offerte, e daranno le disposizioni necessarie a leader e lavoratori e ai fratelli e alle sorelle per ridurre le perdite al minimo. Gli anticristi, invece, si assicurano prima di tutto di proteggere sé stessi. Non si preoccupano del lavoro della chiesa o dell’incolumità del popolo eletto di Dio, e quando la chiesa si trova ad affrontare degli arresti ne conseguono perdite per il lavoro della chiesa.) Gli anticristi abbandonano il lavoro della chiesa e le offerte di Dio, e non danno disposizioni a nessuno di occuparsi del periodo che segue. È come se permettessero al gran dragone rosso di impadronirsi delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto. Questo non è forse un camuffato tradimento nei confronti delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto? Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di ritirarsi corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto. Gli anticristi attribuiscono la massima priorità alla propria incolumità personale; ritengono che tutto il resto non li riguardi. Quando succede qualcosa a qualcun altro, di chiunque si tratti, non se ne curano. Se non succede nulla a loro personalmente, si sentono tranquilli. Sono totalmente privi di lealtà, cosa che è determinata dalla loro natura essenza di anticristi(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Le parole di Dio hanno smascherato la natura egoista e spregevole degli anticristi. Ho capito che quando gli anticristi si trovano ad affrontare le pericolose circostanze degli arresti del gran dragone rosso, cercano di proteggersi in ogni occasione. Mettono al primo posto la propria sicurezza e non considerano mai gli interessi della casa di Dio. Abbandonano persino le Sue offerte per salvaguardare la propria sicurezza. In combinazione con le parole di Dio, ho paragonato questo con ciò che avevo rivelato e ho scoperto di essere uguale a un anticristo. Quando avevo sentito che la polizia aveva mobilitato molti agenti nell’ondata di arresti, che i fratelli e le sorelle che erano stati arrestati avevano subito varie forme di tortura, che Li Shuang era stata picchiata fino a diventare irriconoscibile e che non avevano risparmiato nemmeno la settantottenne Lin Xi, temevo che sarei caduta nelle mani della polizia durante la gestione delle conseguenze e che mi avrebbero resa disabile dopo avermi picchiata a morte. Se non fossi riuscita a sopportare le torture e fossi diventata un giuda, non avrei potuto essere salvata. Vivevo nel timore e nella paura, e mi ero perfino pentita di aver accettato questo dovere. Quando mi sono imbattuta nel pericolo, ho voluto solo proteggere me stessa. Non ho tenuto conto della sicurezza dei miei fratelli e delle mie sorelle, né ho considerato se le offerte di Dio sarebbero state sequestrate dal gran dragone rosso. Era come se non mi importasse chi venisse arrestato, purché non si trattasse di me. Non avevo affatto salvaguardato il lavoro della chiesa. Ero semplicemente troppo egoista e spregevole! Ho pensato al fatto che se crediamo in Dio o svolgiamo qualsiasi dovere nel paese del gran dragone rosso, corriamo il rischio di essere arrestati, ma Dio usa queste circostanze per testarci e perfezionare la nostra fede. Coloro che riescono a non badare alla propria sicurezza in ambienti pericolosi, a proteggere le offerte di Dio e a proteggere i propri fratelli e sorelle, sono coloro che salvaguardano il lavoro della chiesa e sono leali a Dio. Quando l’ho capito, non ho più avuto paura come prima e ho avuto la fede necessaria per gestire bene le conseguenze, trasferendo le offerte e i libri delle parole di Dio il più rapidamente possibile per ridurre al minimo le perdite.

Ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. Non parliamo dell’esito di quei martiri, né della definizione del loro comportamento data da Dio, ma domandiamo questo: quando giunsero alla fine, i modi in cui andarono incontro alla conclusione della loro vita si accordavano forse con le nozioni umane? (No.) Dal punto di vista delle nozioni umane, pagarono un prezzo così alto per diffondere l’opera di Dio, ma alla fine furono uccisi da Satana. Questo non si accorda con le nozioni umane, ma è proprio ciò che accadde. È ciò che Dio permise. Quale verità si può ricercare in questo? Il fatto che Egli abbia permesso che morissero così era una maledizione e una condanna da parte di Dio, oppure il Suo piano e la Sua benedizione? Né una cosa né l’altra. Che cos’era allora? Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate un dolore nascosto? Voi pensate: ‘Essi assolsero il loro dovere di diffondere il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?’ In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione dell’intera umanità da Lui compiuta consente a questa umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Dopo aver riflettuto sulle parole di Dio, ho capito che per credere in Lui è necessario avere un cuore che nutre nei Suoi confronti un enorme desiderio. Ho pensato ai santi dei secoli passati che hanno dato la loro vita per propagare il Vangelo del Signore Gesù. Alcuni sono stati trascinati dietro i cavalli, altri sono stati gettati nell’olio bollente e Pietro è stato crocifisso a testa in giù per Lui, sottomettendosi fino alla morte: hanno reso clamorose testimonianze a Dio. La loro morte è stata estremamente significativa e preziosa ed è stata ricordata da Dio. Sebbene i loro corpi siano stati danneggiati e uccisi da Satana, le loro anime non sono mai morte. Se, per paura di essere arrestata e picchiata a morte, abbandonassi il mio dovere o diventassi un giuda e tradissi Dio, allora vivrei come un cadavere ambulante. Alla fine, la mia anima sarà gettata all’inferno per subire la punizione eterna. Quindi, ho pregato Dio: “Caro Dio, Tu hai l’ultima parola sulla mia vita e sulla mia morte. Sono disposta a sottomettermi alla Tua orchestrazione e alle Tue disposizioni. Se sarò davvero arrestata, sarà con il Tuo permesso. Sono disposta a rimanere salda nella mia testimonianza a Te. Anche se la polizia mi tortura a morte, non diventerò mai un giuda né venderò gli interessi della chiesa”. Dopo aver pregato, nel mio cuore avevo più fede.

Poiché tutti i leader della chiesa erano stati arrestati, non sapevamo davvero quante case la chiesa utilizzasse per conservare i libri. In seguito, abbiamo chiesto in giro e abbiamo scoperto che i libri delle parole di Dio conservati da sorella Hao Yi e da un’altra sorella dovevano essere trasferiti. Abbiamo anche saputo da una sorella che era stata rilasciata che la polizia stava per effettuare una seconda ondata di arresti. Se i libri non fossero stati trasferiti in tempo, sarebbero caduti nelle mani del gran dragone rosso. Abbiamo trovato un posto isolato per incontrare Hao Yi, ma lei ha detto che c’erano due telecamere di sorveglianza alla porta della casa dove erano conservati i libri delle parole di Dio. Temeva che qualcosa sarebbe andato storto se avessimo provato a trasferirli e non voleva in nessun caso lasciarci provare. Ho pensato tra me e me: “La polizia ha una foto di Hao Yi e ha chiesto ai fratelli e alle sorelle arrestati di identificarla. Se non trasferiamo i libri delle parole di Dio e se le succedesse qualcosa, cadranno tutti nelle mani del gran dragone rosso e gli interessi della chiesa saranno seriamente danneggiati. Ma se venissi arrestata durante il trasferimento dei libri, la polizia non mi picchierà forse a morte?” In cuor mio provavo un po’ di preoccupazione e paura, così ho pregato Dio. Ho pensato a ciò che aveva detto il Signore Gesù: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto Colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna(Matteo 10:28). Sì. Satana può danneggiare il corpo, ma non può uccidere l’anima. Se fossi stata arrestata durante il trasferimento dei libri, ciò avrebbe avuto il permesso di Dio. Per me era giunto il momento di rendere testimonianza a Lui. Non potevo permettere che i libri delle parole di Dio cadessero nelle mani del gran dragone rosso. Ho detto ad Hao Yi: “Non è necessario che tu sia coinvolta nel trasferimento dei libri delle parole di Dio: ce ne occuperemo noi”. Hao Yi ha accettato. Zhou Na e io abbiamo discusso e ci siamo accordate su come trasferirli. Zhou Na ha detto: “Questo trasferimento è troppo pericoloso. Tu sei ricercata, non dovresti mostrare il tuo volto. Andrò da sola, così, nel caso, sarò l’unica a essere arrestata”. Alle parole di Zhou Na, mi sono profondamente commossa e volevo lasciare che se ne occupasse lei. Poi mi sono ricordata che era cagionevole di salute e che sarebbe stata in pericolo poiché ci avrebbe messo molto tempo a spostare tutti i libri da sola. Non potevo continuare a essere egoista e spregevole e a proteggere me stessa. Ho detto: “È meglio se andiamo entrambe. In questo modo, sarà più veloce. Meno tempo ci mettiamo, più è sicuro”. Perciò abbiamo indossato dei travestimenti e con cautela abbiamo trasferito i libri delle parole di Dio fuori da lì. Pochi giorni dopo, abbiamo completato il trasferimento dei libri delle parole di Dio anche dall’altro luogo. Ho visto la cura e la protezione di Dio e nel mio cuore Gliene sono stata profondamente grata!

Mi sono sentita profondamente commossa durante la gestione di queste conseguenze. Sono state le parole di Dio a spingermi a uscire dal timore e dalla paura, passo dopo passo. Nel massimo momento di tormento e inettitudine, è stato Dio ad aprirmi una via e a concedermi una reale comprensione ed esperienza della Sua onnipotenza e sovranità. Allo stesso tempo, ho anche acquisito una certa comprensione della mia natura satanica, egoista e vile. Mi sono resa conto che svolgere il mio dovere in questo ambiente pericoloso mi stava rivelando e perfezionando. Non mi sono tirata indietro dallo svolgere il mio dovere in un ambiente pericoloso. Questi risultati sono stati tutti ottenuti con la guida delle parole di Dio. Grazie a Dio!

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