51. Anche la sofferenza che cade su di noi è l’amore di Dio

di Zhou Hui, Cina

Quando avevo diciassette anni, mio padre è morto a causa di una malattia e, poco tempo dopo, mia madre ha perso la vista. Per prendermi cura di lei, ho dovuto sposarmi e mettere su famiglia. Dopo il matrimonio, mi sono resa conto che la famiglia di mio marito non era benestante. Lui mi aveva nascosto di aver contratto molti debiti e spesso le persone venivano a casa nostra chiedendo di essere ripagate. Per questo motivo, spesso sospiravo e piangevo. Mi sentivo così piena di dolore e impotente. Poco tempo dopo, un parente mi ha predicato il Vangelo di Dio degli ultimi giorni. Ho capito che Egli esprime la verità e sta compiendo l’opera di salvare le persone. È stato come riuscire ad aggrapparmi a un’ancora di salvezza, ho guardato a Dio e Gli ho affidato tutte le difficoltà della mia famiglia. A poco a poco, a casa la situazione è un po’ migliorata e, in cuor mio, segretamente ho ringraziato Dio. In seguito, mio marito si è ammalato ed è morto. Abbiamo speso tutti i nostri risparmi e nessuno dei nostri amici o parenti ci ha aiutati. Ho capito che le persone sono inaffidabili. Quando nella vita avevo incontrato delle difficoltà, avevo pregato Dio e mi ero affidata a Lui, e avevo visto alcune delle Sue benedizioni. Da piccola, mia figlia era fragile e cagionevole, ma dopo che mio marito ci aveva lasciate, aveva smesso di ammalarsi così spesso. Anche la mia nevrastenia stava gradualmente migliorando. Inoltre, ci era stato fornito il sussidio governativo minimo, che non riuscivo a ottenere perché non avevo soldi per fare regali ai funzionari. Ho visto la misericordia e la protezione di Dio, Gli sono stata molto grata e sono diventata ancora più certa del fatto che Egli è il Solo a cui possiamo affidarci. Così, sono diventata più motivata nel mio perseguimento. Credevo che, fintanto che avessi svolto bene il mio dovere, Dio ci avrebbe sempre protette, e che tutto sarebbe andato bene senza disastri o disgrazie per la nostra famiglia. In quel periodo, facevo del mio meglio in ogni dovere che la chiesa disponeva per me e non mi rifiutavo nemmeno se si trattava di sottopormi al rischio di trasportare i libri delle parole di Dio. Spesso parlavo a mia figlia delle opere meravigliose e della grazia di Dio e, ogni volta che avevo tempo, le leggevo le Sue parole. In seguito, mia figlia ha deciso di abbandonare gli studi e di dedicarsi al suo dovere.

Tuttavia, un giorno di aprile del 2020, all’improvviso mia figlia è tornata da un altro luogo dove stava svolgendo il suo dovere e ha detto che sentiva un po’ di fastidio al cuore e aveva bisogno di stare a casa qualche giorno per riposare. Inizialmente, ho pensato che non fosse nulla. Mi sono detta: “Lei è sempre stata fragile e a volte quando è un po’ stanca le vengono le palpitazioni. Ha solo bisogno di riposare e poi si riprenderà”. Dopo qualche giorno, le sue condizioni sono leggermente migliorate ed è uscita per svolgere il suo dovere. Tuttavia, dopo poco, è tornata di nuovo. Ha detto che, a volte, non appena usciva per svolgere i suoi doveri e arrivava nella casa ospitante, non riusciva a riprendere fiato e il suo corpo si contorceva. L’ho portata in ospedale per un controllo e il dottore ha detto che era affetta da una malattia cardiaca congenita, che per curarla non esistevano farmaci particolari e che poteva essere gestita solamente facendo attenzione. Il dottore ha anche detto che, se non avesse avuto attacchi frequenti, le sue condizioni sarebbero rimaste relativamente stabili, ma se avesse continuato ad avere attacchi, il suo corpo avrebbe potuto facilmente cedere e, se la situazione si fosse aggravata, avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico. Sentendo quanto fossero gravi le sue condizioni, ho avuto un colpo al cuore e ho provato una sensazione davvero spiacevole: “Com’è possibile che le condizioni di mia figlia siano così gravi? Perché Dio non l’ha protetta? È solo una ventenne! E se continuasse a stare male? Il suo corpo riuscirebbe a sopportarlo?” Ero costantemente in tensione e temevo che le condizioni di mia figlia sarebbero continuate a peggiorare. Spesso pregavo Dio, affidando a Lui la sua malattia. Pensavo che Dio è onnipotente e che, fintanto che avessimo avuto fede in Lui e avessimo imparato le lezioni di questa situazione, la sua malattia sarebbe migliorata. Una volta, io e mia figlia siamo andate a una riunione e lei ha avuto un attacco non appena siamo arrivate nella casa ospitante. Tremava tutta, respirava affannosamente e il suo viso era diventato paonazzo. Sembrava che non riuscisse a riprendere fiato e che potesse morire. Vedere mia figlia in quelle condizioni mi ha spezzato il cuore e dentro di me ero piena di lamentele: “Mia figlia ha abbandonato gli studi per svolgere i suoi doveri a tempo pieno, allora come può avere una malattia così grave? Sarà forse tormentata da questa malattia per il resto della sua vita? E se continuasse ad avere questi attacchi e non riuscisse a sopravvivere? Se mia figlia dovesse lasciarmi, come potrei vivere da sola? Dio dovrebbe amare e avere misericordia per le persone, allora perché non ci ha protette?” Questi pensieri mi facevano sentire il cuore oppresso e addolorato, e a volte di notte mi trovavo a piangere in segreto. Mi ero abbandonata alla negatività e alle lamentele, avevo smesso di mettere il cuore nei miei doveri e lasciavo gran parte del lavoro alla mia collaboratrice. Quando mi nutrivo delle parole di Dio, a malapena davo un’occhiata a ciò che leggevo, nel pregare cercavo solamente di sbrigarmela e mi allontanavo da Lui sempre di più. Vedendomi in quelle condizioni, mia figlia mi ha detto: “Mamma, questa malattia è qualcosa che devo sperimentare. Ho visto che ti stai abbandonando alla negatività e alle lamentele, e che hai alzato una barriera tra Dio e il tuo cuore. Devi trovare le Sue parole per risolvere la cosa”. Mi sono anche resa conto che il mio stato era sbagliato, così ho pregato Dio e ho espresso i miei sentimenti: “Dio, al momento sto soffrendo così tanto. Ho paura che la malattia di mia figlia non migliorerà e continuerà solamente a peggiorare. Cosa dovrei fare se lei non riuscisse a sopravvivere? So che la sua malattia è permessa da Te, ma non comprendo la Tua intenzione. Ti prego, guidami a imparare delle lezioni e aiutami a liberarmi da questo dolore”.

Un giorno, ho letto un passo delle Sue parole: “Molte persone si ammalano spesso e, per quanto preghino Dio, non riescono a guarire. Non importa quanto vogliano liberarsi della malattia, non ci riescono. A volte, si trovano addirittura ad affrontare malattie potenzialmente letali e sono costrette a prendere la situazione per le corna. In realtà, se si ha davvero fede in Dio nel cuore, bisogna innanzitutto capire che la durata della vita di una persona è nelle Sue mani. Il momento della nascita e quello della morte sono predestinati da Lui. Quando Dio manda alla gente una malattia, ciò nasconde una ragione, ha un significato. Ciò che sentono è un’infermità, ma in realtà ciò che hanno ricevuto è una grazia, non una malattia. Bisogna prima di tutto riconoscere questa realtà, averne certezza e prenderla sul serio. Quando si soffre di una malattia, ci si può presentare spesso dinanzi a Dio, assicurarsi di fare ciò che si deve fare con prudenza e cautela, e trattare il proprio dovere con cura e diligenza maggiori rispetto agli altri. Per quanto riguarda gli esseri umani, si tratta di una protezione, non di catene. Questo è un approccio di tipo passivo. Inoltre, la durata della vita di ognuno è stata prestabilita da Dio. Una malattia può essere terminale da un punto di vista medico, ma dal punto di vista di Dio, se la tua vita deve proseguire e la tua ora non è ancora giunta, allora non potresti morire neanche se lo volessi. Se hai ricevuto un incarico da Dio e la tua missione non è stata portata a termine, allora non morirai, nemmeno se contrai una malattia che dovrebbe essere fatale: Dio ancora non ti prenderà. Anche se non preghi e non cerchi la verità, e non ti occupi di curare la tua malattia, o addirittura le cure vengono rimandate, non morirai. Ciò vale in particolar modo per coloro che hanno ricevuto un incarico importante da Dio: se la loro missione deve ancora essere completata, qualunque malattia li colpisca, non moriranno subito; vivranno fino all’ultimo istante in cui la missione verrà ultimata. Hai questa fede?(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, mi sono sentita molto a mio agio e il mio cuore è diventato molto più tranquillo. Sia la vita che la morte di una persona sono predestinate da Dio. Non c’era motivo di preoccuparmi. Se la missione di mia figlia non era completata, allora anche se avesse avuto una malattia mortale, sarebbe rimasta in vita. Mentre se l’aveva completata, quando sarebbe giunto il suo momento, non sarei stata in grado di trattenerla. Ho pensato a come mio marito e mio padre avessero goduto di buona salute, ma all’improvviso si erano ammalati e poco dopo avevano perso la vita, mentre mia suocera era sempre malata e aveva vissuto per più di ottant’anni. Il momento della morte di una persona non è legato al fatto che sia malata o meno. Dipende dalla sovranità e dall’ordinazione di Dio. Dovevo vedere le cose secondo le Sue parole, ricercare la verità e imparare delle lezioni da questa situazione.

In seguito, ho cercato di comprendere perché stessi affrontando questo tipo di situazione. Ho trovato “I principi per subire prove e affinamento” e ho letto questo passo delle parole di Dio: “Nella loro fede in Dio, quel che le persone cercano è ottenere benedizioni per il futuro: questo è il loro obiettivo nella fede. Tutti hanno questo intento e questa speranza, ma la corruzione nella loro natura deve essere risolta attraverso le prove e l’affinamento. Quali che siano gli aspetti in cui non sei purificato e riveli corruzione, questi sono gli aspetti nei quali devi essere affinato: questa è la disposizione di Dio. Dio crea per te un ambiente, costringendoti a essere lì affinato in modo che tu possa conoscere la tua corruzione. In definitiva raggiungi un punto in cui preferiresti morire per abbandonare le tue intenzioni e i tuoi desideri e sottometterti alla sovranità e alla disposizione di Dio. Pertanto, se le persone non subiscono diversi anni di affinamento, se non sopportano una certa dose di sofferenza, non potranno liberarsi dai vincoli della corruzione della carne nei loro pensieri e nel loro cuore. Quali che siano gli aspetti in cui le persone sono ancora soggette ai vincoli della loro natura satanica, e quali che siano gli aspetti in cui hanno ancora i loro desideri e le loro esigenze, questi sono gli aspetti nei quali devono soffrire. Solo dalla sofferenza si possono trarre lezioni, il che significa essere in grado di acquisire la verità e capire le intenzioni di Dio. In realtà, molte verità vengono capite sperimentando sofferenza e prove. Nessuno può comprendere le intenzioni di Dio, riconoscere la Sua onnipotenza e la Sua sapienza o apprezzare l’indole giusta di Dio quando si trova in un ambiente facile e confortevole o quando le circostanze sono favorevoli. Sarebbe impossibile!(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho compreso un po’ di più la Sua intenzione. Poiché nella fede delle persone c’è troppa impurità, questa deve essere rivelata attraverso prove e affinamento. Una persona può mostrare la sua vera statura solo attraverso l’affinamento e solo allora può arrivare a conoscere la propria corruzione. In passato, ero in grado di rinunciare alle cose, di spendermi e di fare il mio dovere. Non mi sottraevo nemmeno ai pericoli del dovere di trasportare i libri delle parole di Dio e avevo portato dinanzi a Lui anche mia figlia, pertanto credevo che nel mio perseguimento stessi davvero facendo bene. Pensavo che Dio avrebbe visto i miei sacrifici e il mio spendermi, e che si sarebbe assicurato di continuare a mostrarci misericordia, vegliare su di noi e proteggerci. Ma quando mia figlia ha avuto una malattia cardiaca che continuava ad aggravarsi e la rendeva fragile, non riuscivo a vedere la cura e la protezione di Dio, e la mia statura è stata rivelata. Ero diventata negativa e piena di risentimento. Avevo persino cercato di discutere con Dio, chiamando in causa i miei precedenti sacrifici e il mio spendermi, e avevo smesso di mettere il cuore nel mio dovere. Ho capito che credevo in Dio solo per il mio desiderio di ottenere da Lui grazia e benedizioni e che in realtà non ero una persona che credeva sinceramente in Dio e perseguiva la verità. Solo allora mi sono resa conto che la malattia di mia figlia faceva parte degli scrupolosi sforzi di Dio e che Egli aveva disposto quelle circostanze per purificarmi e cambiare la corruzione e l’impurità dentro di me. Non potevo più essere negativa e antagonistica. Dovevo ricorrere alle parole di Dio per eliminare le intenzioni e i punti di vista sbagliati della mia fede. Dopo aver compreso l’intenzione di Dio, in qualche modo sono riuscita a sottomettermi e il dolore nel mio cuore si è attenuato.

Poi ho letto altri due passi delle Sue parole: “Ciò che persegui è essere in grado di guadagnare la pace dopo aver creduto in Dio, che i tuoi figli non si ammalino, tuo marito abbia un buon lavoro, tuo figlio trovi una buona moglie, tua figlia trovi un marito rispettabile, i tuoi buoi e cavalli arino la terra per bene, che ci sia un anno di bel tempo per le tue colture. Questo è ciò che ricerchi. Persegui solo di vivere nella comodità, che nessuna disgrazia si abbatta sulla tua famiglia, che i venti ti passino accanto, che il tuo viso non sia graffiato dal pietrisco, che le colture della tua famiglia non vengano inondate, di non subire alcun disastro, di vivere nell’abbraccio di Dio, di vivere in una casa accogliente. Un vigliacco come te che persegue costantemente la carne: hai forse un cuore, uno spirito? Non sei una bestia? Io ti do la vera via senza chiedere nulla in cambio, ma tu non la persegui. Sei uno di quelli che credono in Dio? Ti dono la vita umana vera, ma tu non la persegui. Non sei forse uguale a un maiale o a un cane? I maiali non perseguono la vita dell’uomo né di essere purificati, e non capiscono che cosa sia la vita. Ogni giorno, dopo aver mangiato a sazietà, si mettono semplicemente a dormire. Io ti ho dato la vera via, ma tu non l’hai guadagnata: sei a mani vuote. Sei disposto a continuare a condurre questa vita, la vita di un maiale? Quale significato ha che persone simili vivano? La tua vita è spregevole e ignobile, vivi in mezzo a sudiciume e dissolutezza e non persegui alcun obiettivo; la tua vita non è forse la più ignobile di tutte? Hai l’impudenza di guardare Dio in faccia? Se continui a fare esperienza in questo modo, non è che non otterrai nulla? Ti è stata data la vera via, ma che alla fine tu la possa guadagnare o meno dipende dal tuo perseguimento personale(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). “Alcuni si rinvigoriscono non appena comprendono che la fede in Dio porterà loro benedizioni, ma poi perdono tutta l’energia appena si rendono conto di dover soffrire dei raffinamenti. Questo è credere in Dio? In definitiva, nella tua fede devi raggiungere una totale e assoluta sottomissione dinanzi a Dio. Credi in Dio eppure hai ancora richieste da farGli, hai molte nozioni religiose che non sei in grado di domare, interessi personali che non riesci ad abbandonare, e ancora cerchi le benedizioni della carne e vuoi che Dio salvi la tua carne, che salvi la tua anima: questi sono tutti comportamenti di individui che hanno un modo di vedere sbagliato. Malgrado coloro che nutrono credenze religiose abbiano fede in Dio, anziché cercare di modificare la propria indole e di perseguire la conoscenza di Dio, sono solo alla ricerca degli interessi legati alla loro carne. Molti fra voi nutrono una fede che appartiene alla categoria delle convinzioni religiose; non è vera fede in Dio(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Quello descritto da Dio era esattamente il mio stato. Avevo iniziato a credere in Dio quando ero indifesa e sofferente, e avevo visto la Sua grazia e le Sue benedizioni, pertanto consideravo Dio come Colui a cui potevo affidarmi per essere aiutata e alleviare le mie difficoltà. Soprattutto dopo che mio marito era morto ed ero rimasta sola con mia figlia, trattavo ancora di più Dio come la mia ultima speranza. Credevo che, a patto che avessimo creduto sinceramente in Lui e svolto i nostri doveri in modo corretto, Egli ci avrebbe protette e tenute al sicuro. Credevo in Dio seguendo queste nozioni, quindi quando Egli vegliava su di noi, ci proteggeva e non soffrivamo alcuna disgrazia, ero disposta a rinunciare e a spendermi, ed ero motivata a svolgere i miei doveri. Quando ho visto che la malattia cardiaca di mia figlia peggiorava e Dio non la stava curando, ero scoraggiata e delusa e il mio atteggiamento è cambiato all’istante. Sono venute alla luce la mia negatività e le mie lamentele, e ho addirittura chiamato in causa i miei sacrifici e il mio spendermi per cercare di discutere con Dio, pensando che Egli non dovesse trattarci in quel modo. Non volevo più mettere il cuore nei miei doveri. Ero diventata negativa e antagonistica nei Suoi confronti. Solo allora ho capito che credevo in Dio solamente per usarLo affinché risolvesse le mie difficoltà e vegliasse su di noi, ci proteggesse e ci concedesse una vita serena. Gli anni in cui avevo fatto sacrifici e mi ero spesa non erano stati affatto sinceri. Ero piena di richieste irragionevoli e desideri stravaganti nei confronti di Dio. Avevo cercato di scendere a patti con Lui e di ingannarLo. Ero davvero priva di ragione! Appena avevo iniziato a credere in Dio, la mia statura era scarsa, e Lui, nella Sua misericordia, ci aveva dato della grazia. Questa era già una grazia speciale da parte Sua, ma la mia avidità non era mai soddisfatta. Volevo sempre che Egli mi desse la Sua grazia e, quando non riuscivo a vederla, diventavo ostile verso di Lui. Ero davvero priva di umanità! Sebbene avessi accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, leggessi le Sue parole ogni giorno e, in termini di dottrina, comprendessi che Egli sta compiendo l’opera di giudicare e purificare le persone, i miei punti di vista sulla fede erano rimasti fermi all’Età della Grazia. Volevo solo continuare a chiedere a Dio grazia e benedizioni. Non ero diversa da quelli della comunità religiosa che non fanno altro che mangiare pane a sazietà: una miscredente che credeva semplicemente nella religione. Se avessi continuato con questo tipo di fede, non avrei mai raggiunto la verità, la mia indole non sarebbe cambiata e, se non mi fossi pentita, non sarei mai stata salvata.

In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio e ho ottenuto un’autentica comprensione del Suo amore. Dio Onnipotente dice: “È necessario esaminare frequentemente nel proprio cuore qualunque cosa sia incompatibile con Dio o costituisca un malinteso nei Suoi confronti. Come si generano i malintesi? Perché le persone fraintendono Dio? (Perché vengono toccati i loro interessi personali.) Dopo aver visto i fatti riguardanti l’esilio degli Ebrei dalla Giudea, le persone si sentono ferite, e dicono: ‘All’inizio, Dio amava così tanto gli Israeliti. Li condusse fuori dall’Egitto e attraverso il Mar Rosso, diede loro la manna dai Cieli e acqua di sorgente da bere, poi diede loro personalmente le leggi per guidarli, e insegnò loro a vivere. Dio traboccava d’amore per l’uomo. Benedetto davvero chi visse in quell’epoca! Come mai Dio mutò d’un tratto atteggiamento nei loro confronti? Dove andò a finire tutto il Suo amore?’ Coi loro sentimenti, le persone non riescono ad andare oltre a questo, e iniziano a dubitare, dicendo: ‘Dio è amore, o no? Perché l’atteggiamento che Egli aveva in origine verso gli Israeliti non è più visibile? Il Suo amore è scomparso senza lasciare traccia. Ma Dio ha un po’ d’amore?’ Ecco dove si generano i loro malintesi. Qual è il contesto in cui le persone danno vita ai malintesi? Potrebbe essere il fatto che le azioni di Dio non sono compatibili con le loro nozioni e fantasie? È questo che le induce a fraintenderLo? La ragione per cui fraintendono Dio non è forse perché la loro definizione del Suo amore è limitata? Pensano: ‘Dio è amore. Quindi, dovrebbe prenderSi cura delle persone e proteggerle, e colmarle di grazia e benedizioni. Così è l’amore di Dio! Mi piace quando Dio ama le persone in questo modo. Ho potuto vedere quanto Dio le amasse soprattutto quando le guidò attraverso il Mar Rosso. Benedetto davvero chi visse allora! Se solo ci fossi stato anch’io!’ Quando ti innamori di questa storia, tratti l’amore che Dio rivelò in quell’istante come la somma verità, e l’unica caratteristica distintiva della Sua essenza. Limiti la definizione di Dio che hai nel cuore, e consideri ogni cosa che Dio fece in quel momento come la somma verità. Pensi che questo sia l’aspetto più adorabile di Dio, e quello che più fa sì che le persone Lo rispettino e Lo temano, e che l’amore di Dio sia così. In realtà, le azioni di Dio furono di per sé positive, ma a causa delle tue definizioni limitate sono diventate nozioni nella tua mente, e una base sulla quale definisci Dio. Le tue nozioni ti fanno fraintendere l’amore di Dio, come se non fosse fatto d’altro che di misericordia, premura, protezione, guida, grazia e benedizioni, come se l’amore di Dio fosse solo quello. Perché apprezzi così tanto questi aspetti dell’amore? È perché sono legati ai tuoi interessi personali? (Sì, è così.) A quali interessi personali sono legati? (Ai piaceri della carne e a una vita confortevole.) Quando credono in Dio, le persone vogliono ottenere da Lui queste, non altre cose. Non vogliono pensare al giudizio, al castigo, alle prove, all’affinamento, a soffrire per Dio, a rinunciare alle cose e a spendersi, ancor meno a sacrificare la vita. Vogliono solo godersi l’amore, la premura, la protezione e la guida di Dio, perciò definiscono l’amore di Dio come la sola caratteristica della Sua essenza, e la Sua sola essenza. Ciò che Dio fece quando guidò gli Israeliti attraverso il Mar Rosso non è forse diventato la fonte delle nozioni delle persone? (Sì, è così.) Ha costituito un contesto nel quale le persone si sono create nozioni su Dio. Se si creano nozioni su Dio, le persone possono acquisire una vera comprensione dell’opera e dell’indole di Dio? È ovvio che non solo non comprenderanno, ma ne daranno interpretazioni errate e si creeranno nozioni in merito. Questo dimostra che la comprensione umana è troppo limitata, e non è vera comprensione. Questo perché non è la verità, ma piuttosto un tipo di amore e di comprensione che le persone analizzano e interpretano in quanto proveniente da Dio basandosi sulle loro nozioni e fantasie e sui loro desideri egoistici; ciò non è compatibile con la vera essenza di Dio. In quali altri modi Dio ama le persone oltre che attraverso la misericordia, la salvezza, la premura, la protezione e l’ascolto delle loro preghiere? (Con il castigo, la disciplina, la potatura, il giudizio, il castigo, le prove e l’affinamento.) Questo è corretto. Dio mostra il Suo amore in tantissimi modi: colpendo, disciplinando, rimproverando e con il giudizio, il castigo, le prove, l’affinamento, e così via. Sono tutti aspetti dell’amore di Dio. Solo questa prospettiva è completa ed è in linea con la verità. Se lo capisci, quando ti esamini e ti rendi conto di avere dei malintesi su Dio, a quel punto non sei in grado di riconoscere i tuoi aspetti distorti e di fare un buon lavoro riflettendo su dove hai sbagliato? Questo non può aiutarti a risolvere i tuoi malintesi su Dio? (Sì, è così.) Per riuscirci, devi cercare la verità. Fintanto che cercano la verità, le persone possono eliminare i loro malintesi su Dio, e una volta ottenuto questo, possono sottomettersi a tutte le Sue disposizioni(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo comprendendo la verità si possono conoscere le azioni di Dio”). Dopo aver letto le parole di Dio, finalmente ho capito che il motivo per cui avevo avuto una reazione così forte alla malattia di mia figlia, e per cui sentivo così tanta negatività e dolore, era che avevo delimitato l’amore di Dio. Quando ero indifesa, avevo pregato Dio e avevo visto il Suo aiuto e la Sua protezione, così avevo iniziato ad affidarmi alle mie nozioni e fantasie e L’avevo delimitato come un Dio misericordioso che dona pace e gioia alle persone. Nei momenti di difficoltà, credevo che, a patto che le persone pregassero Dio, Egli avrebbe aperto loro una via e le avrebbe aiutate in qualsiasi momento o luogo. Pensavo che l’amore di Dio fosse soltanto questo. Quando mia figlia era malata, credevo che, poiché Dio ama le persone, sicuramente l’avrebbe curata, ma quando la sua malattia non era migliorata, avevo iniziato a dubitare del Suo amore ed ero piena di lamentele verso di Lui. Valutavo l’amore di Dio in base al fatto che mi portasse o meno dei benefici. Quando avevo visto che Si prendeva cura di noi e ci proteggeva, avevo riconosciuto che si trattava del Suo amore, ma quando la situazione che Egli aveva disposto non era in linea con i miei desideri e non mi portava vantaggi, avevo rifiutato di accettarla e non l’avevo riconosciuta come il Suo amore. Ho capito che la mia comprensione dell’amore di Dio era completamente unilaterale e distorta, che non era affatto in linea con la verità! Al momento, Dio sta pronunciando le parole e compiendo l’opera di giudizio e purificazione, non l’opera di concedere grazia alle persone. Quando le persone iniziano a credere in Dio e possiedono una scarsa statura, Egli mostra loro misericordia e concede loro grazia e benedizioni. Questo è un modo in cui Dio esprime il Suo amore. Quando le persone comprendono alcune verità e la loro statura cresce, Egli dispone situazioni diverse a seconda della loro statura per cercare di affinarle. Questo permette loro di conoscere sé stesse e Dio in diverse situazioni, le spinge a cambiare la propria indole e consente loro di comprendere la verità e raggiungere la Sua salvezza. Questo è ancora di più l’amore di Dio. Sebbene entrambe avessimo sofferto un po’ a causa della malattia di mia figlia, ciò aveva rivelato l’impurità nella mia fede e avevo capito che la mia comprensione dell’opera di Dio era colma di nozioni e fantasie, ed ero riuscita a correggerle in tempo. Anche mia figlia si era resa conto che il suo impegno e il suo spendersi avevano l’obiettivo di ottenere benedizioni, che aveva creduto nella divinità delle sue nozioni, aveva cambiato i suoi punti di vista errati sulla fede e si era avvicinata di più a Dio. Questo era l’amore e la salvezza di Dio per noi. Una volta compreso ciò, le mie lamentele e i miei fraintendimenti nei confronti di Dio sono svaniti e sono stata in grado di svolgere normalmente i miei doveri.

Successivamente, ho trovato un cammino di pratica in queste parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Tu credi in Dio e Lo segui, perciò devi avere un cuore che Lo ama. Devi liberarti della tua indole corrotta, cercare di soddisfare le Sue intenzioni e adempiere il dovere di essere creato. Poiché credi in Dio e Lo segui, dovresti offrirGli ogni cosa, evitare di fare scelte o richieste personali, e soddisfare le Sue intenzioni. Poiché sei stato creato, dovresti sottometterti al Signore che ti ha creato, perché sei intrinsecamente privo di dominio su te stesso e naturalmente incapace di controllare il tuo destino. Poiché sei una persona che crede in Dio, dovresti perseguire la santificazione e il cambiamento(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho compreso che, nella nostra fede, non dovremmo cercare di godere della Sua grazia o richiedere continuamente il Suo amore. Al contrario, dovremmo rimanere nella posizione di esseri creati per sperimentare la Sua opera, nonché tutte le persone, gli eventi e le cose disposti da Lui. Anche se si soffre e ci sono delle prove, quando non comprendiamo le Sue intenzioni, dovremmo sottometterci, pregare e ricercare spesso, riflettere sull’indole corrotta che abbiamo rivelato, pentirci, cambiare e perseverare nei nostri doveri per soddisfare Dio. Questo è ciò che dovrebbe fare un essere creato. In precedenza, avevo sempre vissuto solo in ambienti confortevoli. Ero come un fiore in una serra, incapace di sopportare il vento e la pioggia. Ero troppo fragile e la mia statura era troppo scarsa: alla prima piccola difficoltà, diventavo negativa e debole e di fronte alle prove e agli affinamenti, non riuscivo affatto a rimanere salda. Dopo aver affrontato questa situazione, la mia statura è leggermente cresciuta, ho acquisito una certa comprensione della mia corruzione e ho anche compreso meglio l’opera di Dio. Tutto ciò mi ha davvero portato beneficio!

Adesso, sebbene la malattia di mia figlia non sia completamente guarita e di tanto in tanto ancora si ripresenti, e io mi senta angosciata e affranta quando la vedo stare male, non sono più così limitata da ciò e sono in grado di svolgere normalmente i miei doveri. Questo cambiamento e questa comprensione sono stati possibili grazie alle parole di Dio.

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