80. Accerchiata e attaccata dalla mia famiglia, ho fatto una scelta
Nell’agosto 2012, un parente mi ha predicato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ho visto che tutte le parole di Dio Onnipotente sono la verità e ho riconosciuto che Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato. Ero molto emozionata. Non pensavo che avrei potuto accogliere il ritorno del Signore Gesù durante la mia vita. Questa era davvero la grazia di Dio; Egli mi stava innalzando! Io e mio marito eravamo sposati da molti anni e avevamo un matrimonio felice. Dovevo dargli la buona notizia del fatto che Dio era venuto a salvare l’umanità, affinché avesse l’opportunità di essere salvato anche lui. Sarebbe stato meraviglioso poter credere in Dio ed entrare nel Regno insieme! Quando gli ho predicato il Vangelo, mio marito mi ha detto che era occupato con il lavoro e non aveva tempo, ma non si è opposto al fatto che io credessi in Dio. Man mano che il Vangelo del Regno di Dio si diffondeva rapidamente in tutta la Cina continentale, il PCC ha iniziato a inventare dicerie e calunnie in modo sconsiderato, disseminando prove false per infangare la Chiesa di Dio Onnipotente. Mio marito ha letto molte voci negative dal suo telefono. Quando ha scoperto che per la mia fede in Dio avrei potuto essere arrestata e condannata dal governo e che questo avrebbe potuto persino influire in futuro sull’istruzione e sul lavoro di nostro figlio, ha iniziato a perseguitarmi per impedirmi di credere in Dio.
Lavorava lontano da casa; un pomeriggio di marzo 2013, è tornato a casa inaspettatamente. Con espressione solenne, mi ha detto: “La polizia è andata alla miniera per arrestare un mio collega perché crede in Dio Onnipotente. Se non fosse scappato in fretta, l’avrebbero preso. Ora ho tutto il tempo il cuore sulle spine perché tu credi in Dio. Se un giorno ti arrestassero, che ne sarebbe di noi? Nostro figlio è così piccolo: chi si prenderebbe cura di lui? Il governo ora non ti permette di credere in Dio Onnipotente. Se hai fede, ti arresteranno. Perché non aspetti che lo Stato lo permetta per credere? Quando sarà il momento, porterò tutta la nostra famiglia, diverse decine di persone, a credere in Dio insieme a te”. Ho risposto: “Il PCC è un partito ateo. Semplicemente non crede che esista un Dio. Come potrà mai permettere alle persone di avere fede? Che tu mi permetta di credere o meno, non tradirò mai Dio”. Vedendo che non avrei fatto come diceva, mio marito non ha aggiunto altro. Dopo la sua partenza, ho ricordato che aveva detto che, se fossi stata arrestata perché credevo in Dio, non ci sarebbe stato nessuno a prendersi cura di nostro figlio di otto anni. Ho provato un profondo dolore. Avevo quarant’anni quando ho dato alla luce nostro figlio e ho rischiato di morire durante il parto. L’ho cresciuto io stessa fin da quando era piccolo. Lo avevo molto a cuore e provavo una sensazione di paura: se lo avessi avuto in bocca si sarebbe sciolto, e se lo avessi avuto tra le mani lo avrei fatto cadere. Se mi avessero arrestata, chi si sarebbe preso cura di lui? A questo pensiero, avevo il cuore in preda all’angoscia e volevo andare a sfogare il pianto in un posto dove non ci fosse nessuno. Non avevo voglia di pregare né di nutrirmi delle parole di Dio. Vivevo in uno stato negativo.
Durante una riunione, una sorella mi ha letto un passo delle parole di Dio: “Chi tra voi sa davvero spendersi totalmente e sacrificare ogni cosa per Me? Siete tutti degli indecisi, continuate a pensarci e ripensarci, concentrandovi sulla casa, sul mondo esterno, sul cibo e sui vestiti. Benché tu sia dinanzi a Me, impegnato a fare delle cose per Me, in cuor tuo pensi ancora a tua moglie, ai tuoi figli e ai tuoi genitori, che sono a casa. Costoro sono forse una tua proprietà? Perché non li metti nelle Mie mani? Non hai abbastanza fede in Me? Oppure temi che Io dia disposizioni inopportune per te? Perché ti preoccupi costantemente dei tuoi consanguinei e ti preoccupi per i tuoi cari? Occupo un certo spazio nel tuo cuore? Parli ancora di lasciare che Io abbia il dominio dentro di te e che occupi tutto il tuo essere: sono tutte bugie ingannevoli! Quanti di voi sono totalmente dediti alla chiesa? Chi tra voi non pensa a sé stesso, ma agisce per il Regno di oggi?” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 59”). Dalle parole di Dio, ho capito che tutto è nelle Sue mani. Dio dispone i cieli e la terra e tutte le cose in perfetto ordine, per non parlare del destino di un bambino. Il fatto che venissi arrestata o meno e che mio figlio avrebbe sofferto o no dipendeva interamente da Dio. Ho ricordato che, quando non credevo in Dio, mio figlio, che aveva 3 anni, si è rotto un braccio. Quando aveva 6 anni, è stato investito da un’auto e ha riportato numerose lesioni. A 8 anni si è rotto un dito che gli è rimasto incastrato nella portiera dell’auto. Anche se ero al suo fianco e mi prendevo cura di lui, era inevitabile che dovesse affrontare dei disastri. Da quando credevo in Dio e avevo iniziato a fare il mio dovere nella chiesa, anche se non ero tutti i giorni accanto a mio figlio, lui è cresciuto in sicurezza e salute sotto la protezione di Dio. Era meglio accudito di quando io ero a casa. È la dimostrazione del fatto che il destino delle persone è nelle mani di Dio. A questo pensiero, ho smesso di preoccuparmi per mio figlio e il mio cuore si è sentito molto più libero. Ho continuato a fare il mio dovere.
In seguito, mio marito ha cercato ripetutamente di convincermi ad abbandonare la mia fede in Dio. Quando ha visto che proprio non ci sarebbe riuscito, ha iniziato a perseguitarmi e a ostacolarmi. A luglio, si è preso un congedo di tre mesi. Seguiva ogni mia mossa tutto il giorno e dichiarava: “Denuncerò tutti i credenti in Dio che troverò e li manderò in prigione!” Non osavo partecipare alle riunioni, per paura di mettere i miei fratelli e sorelle in potenziale pericolo. A casa, mio marito mi guardava in malo modo e mi insultava ferocemente tutto il giorno, dicendo le cose più cattive possibili per sfogare la sua rabbia. Metteva anche a soqquadro la casa. Se trovava libri delle parole di Dio, li strappava. Se scopriva un lettore MP5, lo distruggeva. In quel periodo, ero in preda a un’angoscia estrema. Era una mera illusione poter calmare il mio cuore e pregare Dio o leggere le Sue parole. Ogni giorno dovevo sopportare gli insulti e le persecuzioni di mio marito. Sentivo che era troppo difficile seguire la nuova opera di Dio. Mio marito non mi aveva perseguitata quando credevo in Gesù nella chiesa, quindi forse era meglio tornare lì e credere in Gesù. Ma nella chiesa è semplicemente impossibile udire Dio esprimere la verità negli ultimi giorni. Non si è irrigati e riforniti dalle Sue parole, quindi, per quanti anni si frequenti la chiesa, sarà tutto inutile; non si verrà salvati e non si entrerà nel Regno. Ho ripensato a tutti i miei anni di fede in Gesù, di speranza e di attesa, prima che vedessi finalmente l’apparizione di Dio e accogliessi il ritorno del Signore; a come avessi avuto l’opportunità di accettare il giudizio e la purificazione di Dio degli ultimi giorni e a come, a causa della persecuzione e dell’ostruzione da parte di mio marito, avessi quasi abbandonato la mia fede in Dio Onnipotente. Ero così riluttante che mi sembrava di avere diecimila cuori che gridavano tutti “No!” In preda all’angoscia, ho pregato Dio: “Dio Onnipotente, mio marito passa ogni giorno a usare metodi spregevoli per ostacolarmi e insultarmi. Mi segue anche. Non ho la possibilità di leggere le Tue parole e non oso avvicinarmi ai miei fratelli e sorelle. Mi sembra di vivere in un crepaccio. Sono così angosciata e tormentata! Amato Dio, l’attesa del Tuo ritorno è stata difficile e non voglio abbandonarTi. Ti prego, ascolta la mia preghiera e aprimi una strada”.
In seguito, ho letto le parole di Dio: “Quando affronti la sofferenza, devi essere in grado di mettere da parte la considerazione per la carne e di non esprimere lamentele verso Dio. Quando Dio Si nasconde a te, devi essere capace di avere la fede di seguirLo, di conservare il tuo amore di prima senza lasciare che vacilli o si estingua. Qualunque cosa Dio faccia, devi lasciare che Egli orchestri come desidera e devi essere più disposto a maledire la tua carne che a lamentarti di Lui. Nell’affrontare le prove, devi essere disposto a sopportare il dolore di rinunciare a ciò che ami, e devi essere disposto a piangere amaramente, per soddisfare Dio. Solo questo è vero amore e fede autentica. Qualunque sia la tua vera statura, devi in primo luogo possedere sia la determinazione a subire avversità, sia la fede autentica, come pure la determinazione a ribellarti alla carne. Dovresti essere disposto a sopportare personalmente le avversità e a subire perdite nella sfera dei tuoi interessi personali, al fine di soddisfare le intenzioni di Dio. Devi anche avere la capacità di provare rimorso per te stesso nel cuore: in passato non sei stato in grado di soddisfare Dio e ora puoi provare rimorso. Non devi essere manchevole in alcuno di questi aspetti: è attraverso queste cose che Dio ti perfezionerà. Se non sei in grado di soddisfare queste condizioni, non puoi essere perfezionato” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che la persecuzione e l’ostruzione da parte di mio marito erano permessi da Dio. Dio aveva fatto questo per perfezionare la mia fede e la mia volontà di sopportare le avversità. Quando ho iniziato a credere in Dio, ho visto la Sua grazia e le Sue benedizioni, e tutto andava liscio, ero felice e avevo fede nel seguirLo. Tuttavia, quando mio marito mi ha perseguitata e insultata e ho dovuto sopportare delle avversità, ho perso la mia fede in Dio e ho persino pensato di tornare alla Chiesa delle Tre Autonomie. Ero una debole, senza alcuna volontà di sopportare le avversità. Dovevo pregare seriamente Dio e chiederGli di darmi la fede e la volontà di sopportare le avversità. Ho ricordato un passo delle parole di Dio che avevo letto in una riunione: “Il cuore e lo spirito dell’uomo sono in mano a Dio, e ogni cosa della sua vita viene vista dagli occhi di Dio. Che tu creda a tutto questo oppure no, tutte le cose, siano esse vive o morte, si muoveranno, muteranno, si rinnoveranno e scompariranno secondo i pensieri di Dio. Questo è il modo in cui Egli regna sovrano su tutte le cose” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Ho capito che ogni cosa, vivente o meno, è nelle mani di Dio, e che erano nelle Sue mani anche i pensieri e le idee di mio marito. Dovevo avere fede in Dio e affidarmi a Lui nello sperimentare quella situazione. Poi, Egli mi ha aperto una strada. Per un certo periodo, mio marito se ne andava con la sua coperta a dormire in un’altra stanza e io potevo calmare il mio cuore e pregare Dio. A volte mio marito doveva uscire e io approfittavo del breve tempo in cui non c’era per contattare i miei fratelli e sorelle e scaricare gli ultimi video dalla casa di Dio. Appena ne avevo la possibilità, leggevo le parole di Dio e guardavo i video inviati dalla casa di Dio. A poco a poco, il mio rapporto con Lui è diventato molto più normale e il tormento che avevo nel cuore è diminuito. Dopo tre mesi, il congedo di mio marito è terminato e lui è tornato al lavoro. Potevo di nuovo frequentare normalmente la vita della chiesa.
Tuttavia, quel bel periodo non è durato a lungo. Due mesi dopo, si è verificato in una miniera un grave incidente che ha causato molte vittime. Il governo ha obbligato tutte le miniere a sospendere il lavoro, così mio marito ha avuto altri due mesi di congedo. Come aveva fatto in precedenza, rimaneva a casa e mi seguiva e monitorava. Non mi permetteva di andare alle riunioni né di leggere le parole di Dio. Una sera, l’ho visto navigare in internet sul suo computer. Ho colto l’occasione per andare in camera da letto, nascondermi sotto le coperte e ascoltare i sermoni e le condivisioni sull’ingresso nella vita. Dopo mezz’ora, mio marito è entrato nella stanza. Istintivamente, ho nascosto il mio lettore MP5, ma lui lo ha scoperto e lo ha afferrato come in preda alla follia. Ha detto con ferocia: “Vuoi che ti uccida!? Osi ancora credere! Come osi ascoltare questa roba? Come osi credere?” Mentre parlava, ha preso il lettore MP5 e lo ha scagliato violentemente sul pavimento, mandandolo in frantumi; io l’ho subito raccolto. Allora mio marito mi ha presa a pugni e a calci, schiaffeggiandomi in viso e dandomi calci senza sosta. In poco tempo mi ha picchiata al punto che avevo tutto il viso livido e gonfio e il naso e la bocca che sanguinavano. Nostro figlio stava in piedi lì da un lato, tremante di paura, e gridava in lacrime con voce tremante: “Papà, smetti di picchiare la mamma! Non farlo!” Solo allora mio marito si è fermato. Con ferocia, ha detto: “Se non fosse stato per nostro figlio, stasera ti avrei picchiata a morte! Ti avrei spezzato le gambe per vedere se avresti avuto ancora il coraggio di continuare a credere in Dio!” Essere trattata da lui in quel modo mi ha agghiacciato il cuore. Ho pensato al fatto che eravamo stati insieme per tanti anni, anni in cui avevo messo tutto il cuore nel prendermi cura della famiglia. Ma ora, a causa della mia fede in Dio, mi picchiava e voleva vedermi morta. Se mio figlio non lo avesse implorato di smettere, non so in che condizioni mi avrebbe lasciata. Era davvero un diavolo che rivelava sé stesso. Più tardi, ha chiamato i suoi fratelli e sorelle minori. Quando sono arrivati, mi hanno trovata distesa sul letto. Senza dire una sola parola, mi hanno trascinata e spinta dal letto al soggiorno. Mi sono seduta sul divano, completamente priva di forze. La sua seconda cognata ha detto con ferocia: “Non hai di meglio da fare? Come ti viene in mente di mettere da parte una bella vita e insistere invece a credere in un qualche Dio?” La sua quarta cognata ha detto: “Sai che il governo arresta le persone che credono in Dio Onnipotente, eppure continui a credere. Ti meritavi le botte che ti ha dato mio fratello!” Suo cognato, che se ne stava in disparte, ha alimentato le fiamme: “Vedo che mio fratello è troppo delicato quando ti picchia. Mia zia ha la tua stessa credenza. Ogni volta che esce, mio zio la riempie di botte. Ogni volta la picchia fino a lasciarla mezza morta”. Anche mia nipote, di poco più di dieci anni, mi ha puntato un dito contro e ha detto ferocemente: “Zia, sei proprio una sciocca. Delle diverse decine di membri della nostra famiglia, nessuno ha fede. Solo tu!” Guardandoli tutti schierati ad attaccarmi, con quelle parole vomitate dalle loro bocche, ho provato una tristezza insopportabile: “Credendo in Dio non ho né infranto la legge né fatto nulla di male. Eppure mi trattano come un nemico! Posso sopportare che mi attacchino gli adulti, ma ora mia nipote mi punta un dito contro e mi critica!” Mi sono sentita del tutto svergognata, la mia dignità era stata profondamente umiliata. Nell’angoscia, ho pregato in silenzio: “Amato Dio, non so come affrontare questa situazione. Ti prego di illuminarmi e guidarmi”. Dopo aver pregato, ho ricordato un inno delle parole di Dio: Dio ama l’uomo con le Proprie ferite “I trentatré anni e mezzo di permanenza sulla terra di Dio incarnato sono stati per Lui estremamente dolorosi e nessuno è mai riuscito a capirLo. […] La maggior parte della sofferenza che Egli sopporta è la convivenza con un’umanità corrotta all’estremo; deve tollerare lo scherno, gli insulti, il giudizio e la condanna da parte di ogni genere di persone, nonché l’essere braccato dai demoni e il rifiuto e l’ostilità da parte del mondo religioso, cose che Gli creano nell’anima ferite a cui nessuno può porre rimedio. È una cosa dolorosa. Egli salva l’umanità corrotta con immensa pazienza, ama le persone nonostante le Sue ferite, e questa è un’opera profondamente dolorosa. Essere ferocemente osteggiato, condannato, calunniato, accusato falsamente, perseguitato, braccato e ucciso da parte degli uomini fa sì che Dio incarnato corra grandi rischi nel compiere la Sua opera. Chi può capirLo e confortarLo mentre patisce questi dolori?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’essenza di Cristo è amore”). Le parole di Dio mi hanno scaldato il cuore, come una corrente calda. Dio è innocente e Si è fatto carne sulla terra per salvare l’umanità. Subisce gli arresti e le dicerie infondate del partito al governo, la condanna e il rifiuto da parte della comunità religiosa e gli insulti e le bestemmie da parte della gente del mondo. Dio sopporta tutte queste sofferenze, eppure continua a esprimere la verità e a compiere la Sua opera di salvezza dell’umanità. Non ha mai abbandonato minimamente il Suo salvarci. Al contrario, io sono una persona profondamente corrotta. Ero stata rifiutata, picchiata e insultata dalla mia famiglia per la mia fede in Dio, la mia reputazione e il mio prestigio erano stati in qualche modo danneggiati, e io non potevo sopportarlo. Pensavo di non avere nessuna strada da percorrere. Ero così debole e incapace! Pensandoci, ero stata umiliata perché credevo in Dio. Questo è essere perseguitati per la giustizia. È una cosa gloriosa. Non è affatto disonorevole o vergognosa. Inoltre, è stato proprio l’essere perseguitata e ostacolata da loro che mi ha aiutata ad acquisire un qualche discernimento della loro essenza di odio verso Dio e verso la verità. Credendo in Dio e facendo il mio dovere, sto percorrendo il cammino corretto nella mia vita. Quello che sto facendo è la cosa più giusta tra gli esseri umani. Comunque mi ostacolino o perseguitino, devo seguire Dio fino alla fine. Vedendo che non fiatavo, il secondo fratello minore di mio marito è ricorso a metodi più subdoli. Ha detto a mio marito: “Fratello, tua moglie non ci ascolterà, qualunque cosa diciamo. Credere in Dio non la farà solo arrestare dal governo. Avrà anche un impatto sull’ammissione di vostro figlio all’università o sulla sua ricerca di un lavoro. È inutile che le diciamo altro. Prendi carta e penna e falle scrivere una lettera di garanzia in cui dichiara che non crederà in Dio”. Mi sono detta: “Le persone vengono create da Dio. Credere in Dio e adorarLo è perfettamente naturale e giustificato. Voi non credete in Dio, addirittura seguite il PCC e mi volete costringere a scrivere una lettera di garanzia in cui dichiaro che non crederò in Dio. Impossibile!” Ho pregato Dio in silenzio: “Amato Dio, comunque queste persone mi perseguiteranno, preferirei morire piuttosto che scrivere una cosa simile. Rimarrò salda nella mia testimonianza a Te e umilierò Satana. Ti chiedo di darmi più fede e forza”. A quel punto era già passata la mezzanotte, ma loro non davano assolutamente segno di voler smettere. Saggiamente, ho detto: “In futuro, professerò la mia fede in casa. Non uscirò”. Solo allora hanno smesso. Non mi sarei mai aspettata che alcuni mesi dopo sarei stata perseguitata, accerchiata e attaccata dal mio lato della famiglia.
Un giorno di febbraio 2014, mi stavo preparando per andare fuori a svolgere il mio dovere. Stavo per uscire, quando mio marito mi ha afferrata per il bavero e mi ha gettata a terra. Ha detto con ferocia: “Oggi non vai da nessuna parte. Andremo all’Ufficio Affari Civili per divorziare!” Quando l’ho sentito dire che voleva il divorzio, ho pensato: “Da quando ho iniziato a credere in Dio a oggi, mi hai perseguitata e ostacolata costantemente. Non solo non sono in grado di vivere la vita della chiesa, ma non posso nemmeno svolgere il mio dovere. Non ho nemmeno la possibilità di fare le devozioni spirituali o di nutrirmi delle parole di Dio. Se non divorziamo, non sarò in grado di credere in Dio e di seguirLo adeguatamente”. Così gli ho detto: “Se vuoi divorziare, facciamolo. Andiamo all’Ufficio Affari Civili”. Siamo andati all’Ufficio Affari Civili, ma non siamo riusciti a divorziare perché dovevamo cambiare il libretto di stato di famiglia. Nel pomeriggio, mio marito ha chiamato alcuni miei fratelli e sorelle dal mio lato della famiglia e li ha fatti venire da noi. Ha detto: “Oggi voglio divorziare da mia moglie perché la sua fede in Dio è osteggiata dallo Stato. Non solo lei rischia di essere arrestata, ma anche io e i nostri figli potremmo essere coinvolti. Qualsiasi cosa le dica, non mi ascolta; vuole avere fede e basta. Oggi vi ho fatti venire qui perché possiate cercare di convincerla a non credere più in Dio e ad avere una vita bella e normale a casa. Le sto dando due opzioni: la prima è rinunciare alla sua fede in Dio e avere una vita bella e normale a casa; dimenticherò il passato e andrò a guadagnare soldi come al solito. La seconda è che, se continua a credere in Dio, divorzieremo e io mi prenderò la custodia dei nostri figli. La casa e tutto ciò che c’è dentro sarà loro. Lei uscirà dalla famiglia senza nulla a suo nome”. Quando mio fratello maggiore l’ha sentito, mi ha urlato contro: “I nostri genitori sono morti e a un fratello maggiore si deve obbedire come a un padre. Qualsiasi cosa io dica, tu devi farla! Per quanto la tua fede in Dio possa essere una cosa buona, se la politica dello Stato non lo permette, allora non devi credere. Aspetta che lo Stato lo permetta e poi crederai!” Il mio terzo fratello minore ha detto: “Sorella, sai che il governo arresta chi crede in Dio, eppure continui a credere. Non stai forse infilando la testa in bocca a un leone?” Ho risposto risolutamente: “Sono decisa a percorrere il cammino della fede in Dio. Qualsiasi cosa tu dica è inutile! Ho creduto in Gesù per tanti anni e ho visto finalmente il ritorno del Signore dopo una lunga e difficile attesa. È impossibile che tu mi faccia tradire Dio!” Mio marito, in preda a una rabbia smisurata, ha detto: “Visto che nessuno riesce a convincerti, andiamo a divorziare!” I miei fratelli e le mie sorelle, vedendo che mio marito stava per divorziare da me, sono stati presi dall’ansia. Mia sorella minore, piangendo da una parte, ha detto: “Questa era una famiglia armoniosa e ora sta per essere distrutta. Che senso ha che tu creda in Dio?” Gli altri miei parenti, parlando tutti a raffica, hanno tentato di convincermi a vivere una vita bella e normale a casa. Sentirli mi ha turbato il cuore. In silenzio, ho invocato Dio: “Amato Dio, mi trovo di fronte a tutti questi parenti che mi ostacolano e il mio cuore è stato disturbato. Non so cosa fare. Dio, possa Tu illuminarmi e guidarmi”. Ho ricordato le parole di Dio: “In ogni fase dell’opera che Dio compie sugli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nella propria testimonianza a Dio. Pensate a quando Giobbe fu messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio e ciò che accadde a Giobbe fu dovuto alle azioni e al disturbo degli uomini” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). Le parole di Dio mi hanno dato un’improvvisa illuminazione. Dietro il modo in cui mio marito e la mia famiglia perseguitavano e ostacolavano la mia fede in Dio si celavano le macchinazioni di Satana. Ho pensato a quando Satana vessò Giobbe. Esteriormente, sembrava che Giobbe fosse stato derubato di tutti i beni e che i suoi figli fossero morti nel crollo della casa. Ma in realtà si trattava di Satana che accusava Giobbe davanti a Dio. Anche se Giobbe non conosceva la storia che c’era dietro, non si lamentò di Dio. Anzi, disse: “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Quando Giobbe rimase saldo nella sua testimonianza a Dio, Satana fu completamente umiliato e se ne andò. Inoltre, il cuore di Dio ne trasse consolazione. Ora capivo che, come essere creato, quando i disturbi e gli attacchi di Satana si abbattono su di me, devo rimanere salda nella mia testimonianza a Dio e umiliare Satana. La mia famiglia non mi permetteva di credere in Dio e, se fossi rimasta ancora lì, avrei solo perso la possibilità di guadagnare la verità e di essere salvata. A questo pensiero, ho detto loro: “Divorzieremo!” Avevo finito di parlare e stavo per alzarmi, quando il mio terzo fratello minore mi ha dato un violento schiaffo in faccia e mi ha presa a calci. Piangendo, ha detto: “Sorella, sei proprio impazzita! Tutti noi stiamo cercando di convincerti e tu non hai ascoltato una sola parola!” Mia figlia minore, piangendo, ha detto: “Mamma, non divorziare da papà. Cosa farai dopo il divorzio? Cosa faremo noi?” A queste parole, ho capito che si trattava di una delle macchinazioni di Satana, che stava usando ancora una volta gli affetti per tentarmi. Ho riflettuto un po’ e poi ho detto con calma: “Non preoccupatevi per me. Ho scelto il mio cammino”. Poi ho detto alle mie figlie: “Vostro padre si prenderà cura del vostro fratellino. Voi due siete cresciute e avete una famiglia vostra: siete in grado di badare a voi stesse”. Finito di parlare, sono scesa al piano di sotto.
Mentre andavamo all’Ufficio Affari Civili, mio marito ha tirato fuori l’accordo di divorzio e mi ha chiesto di firmarlo. Mi ha anche chiesto cosa volessi. Ho risposto che non volevo nulla e ho firmato l’accordo. Appena finito di firmare, ho sentito il cuore estremamente libero. L’auto non si era ancora fermata davanti all’Ufficio Affari Civili, quando ho visto tutti i miei familiari, che mi avevano appena fatto pressioni, in piedi fuori dalla porta. Dopo che siamo scesi dall’auto, si sono precipitati a bloccarci. Mia figlia maggiore ha detto che voleva portarmi a casa di mia sorella perché cambiassi aria. Mio genero ha detto che avrebbe portato mio marito a bere. La crisi matrimoniale si è esaurita così. In seguito, mio marito non ha più menzionato il divorzio e non mi ha più chiesto di scrivere una lettera di garanzia in cui dichiaravo che non avrei creduto in Dio. Ho visto che, quando mi sono affidata a Dio con cuore sincero e sono rimasta salda nella mia testimonianza, Satana è stato umiliato e ha fallito.
Una volta, durante le mie devozioni spirituali, ho letto le parole di Dio, che mi hanno aiutata a discernere meglio mio marito. Dio Onnipotente dice: “Perché un marito ama la propria moglie? E perché una moglie ama il proprio marito? Perché i figli sono devoti ai loro genitori? E perché i genitori amano svisceratamente i loro figli? Che tipo di intenzioni nutrono effettivamente le persone? Non sono forse finalizzate a soddisfare i loro piani ed egoistici desideri? Intendono davvero agire per il piano di gestione di Dio? Si stanno realmente prodigando per l’opera di Dio? Il loro intento è adempiere ai doveri di un essere creato? […] Non c’è relazione tra un marito credente e una moglie non credente, come non c’è alcuna relazione tra figli credenti e genitori non credenti; questi due tipi di persone sono totalmente incompatibili. Prima di entrare nel riposo, le persone hanno affetti familiari della carne, ma, una volta entrate nel riposo, non vi sarà più alcun affetto familiare della carne” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Ho ripensato al fatto che, prima che accettassi la nuova opera di Dio, mio marito mi trattava bene affinché mi occupassi dei bambini e della casa per lui, in modo che non avesse preoccupazioni familiari. Quando ho iniziato a credere in Dio, nonostante il governo non lo permettesse, lui temeva che, se un giorno fossi stata arrestata, il suo orgoglio e i suoi interessi ne avrebbero risentito, mentre non ci sarebbe stato nessuno a prendersi cura di nostro figlio. Per questo motivo, è ricorso a ogni tipo di tranello e macchinazione per perseguitarmi e cercare di impedirmi di credere in Dio. In primo luogo, ha usato parole dolci per persuadermi e tentarmi. Quando questo non ha funzionato, è passato agli insulti e alle percosse. Sembrava non vedesse l’ora di picchiarmi a morte. Si è persino messo d’accordo con i suoi parenti per costringermi a scrivere una lettera di garanzia in cui tradivo Dio, dicendo che se non l’avessi scritta avrebbe divorziato da me. Non ha risparmiato alcuno sforzo e si è scervellato per ostacolare la mia fede in Dio. Come smascherato da Dio, non esistono affatto sentimenti familiari tra le persone, solo relazioni di interesse. Mio marito non mi trattava bene con autenticità. Solo Dio dona alle persone amore autentico e salvezza disinteressata. Ora avevo più fede e una maggiore volontà di seguire Dio Onnipotente.
In seguito, non mi sono più lasciata limitare da mio marito nell’andare alle riunioni o nell’assolvere il mio dovere. Lui ha visto che non poteva proprio ostacolarmi e ha smesso di interferire. Anche i miei parenti non hanno più parlato di nulla che avesse a che fare con la fede in Dio. Sono state le parole di Dio Onnipotente a guidarmi nel lasciarmi alle spalle l’influenza oscura della mia famiglia. Non sono più ostacolata e disturbata da mio marito e posso fare il mio dovere normalmente. Grazie a Dio!