56. Ora sono in grado di trattare le battute d’arresto e i fallimenti nella maniera corretta
Nel maggio del 2024, mi stavo formando nella stesura di sermoni all’interno della chiesa. All’inizio, ho incontrato alcune difficoltà poiché ero convinta di non eccellere nella scrittura, data la mia comprensione superficiale della verità. La sorella con cui collaboravo ha condiviso con me, mi ha incoraggiata e mi ha anche mostrato alcuni metodi efficaci. In seguito, durante la composizione di un sermone, ho cercato le verità rilevanti e ho scritto riflettendo su di esse, e così l’ho finito rapidamente. Ero molto felice e grata per la guida di Dio. Due giorni dopo, il supervisore mi ha scritto, dicendo che il mio sermone era stato selezionato e che possedevo buona levatura e alcune idee. Sono rimasta sia sorpresa che felice quando ho letto la lettera. Già dall’inizio della mia formazione, avevano da subito notato questa mia dote. Alcune sorelle intorno a me avevano scritto diversi sermoni, però nessuno di essi mi risultava essere mai stato selezionato, quindi ho sentito che dovevo essere davvero speciale e che tutti mi vedevano come una persona dotata di levatura e di idee. Qualche giorno dopo, ho letto per caso una lettera che il supervisore aveva inviato ai leader. C’era scritto: “Qiao Xin è piuttosto proattiva nella scrittura dei sermoni ed è una persona con idee e levatura; al momento ci stiamo concentrando su di lei e la stiamo coltivando”. Sebbene non fosse molto, ho sentito di essere diventata il centro dell’attenzione generale e di essere diversa dalle persone comuni. Ho anche pensato all’anno precedente, quando avevo prodotto diversi articoli nell’arco di una settimana e presto ero stata notata dal supervisore, il quale aveva detto che avevo talento per la scrittura e mi aveva assegnata a svolgere il dovere basato su testi. Ora, dopo aver appena iniziato la formazione nella stesura dei sermoni, ero stata notata di nuovo da un altro supervisore. Mi sono detta: “Riesco ad attirare l’attenzione ovunque vada, ho davvero levatura e talento per la scrittura!” Dopo questo episodio, mi sono appiccicata addosso l’etichetta di “persona con un talento speciale per la scrittura” e ho sentito di essere diversa dagli altri. Ho pensato: “Devo formarmi diligentemente e fare in modo che ogni sermone sia meglio del precedente, così posso scrivere sermoni che siano all’altezza degli standard nel minor tempo possibile e, di conseguenza, tutti sicuramente avranno un’opinione migliore di me e mi approveranno ancora di più”. Successivamente, sono stata molto proattiva nel redigere i sermoni e ne ho scritti due di seguito, che ho consegnato al supervisore. Lui mi scriveva spesso lettere di incoraggiamento e tra le righe riuscivo a capire che ci teneva a me e mi apprezzava. Sentivo una grande gioia dentro e vivevo con un senso di autocompiacimento.
Non molto tempo dopo, ho ricevuto un feedback per iscritto su un mio sermone. Appena ho aperto la lettera, ho immediatamente notato che erano stati evidenziati tanti problemi: alcune aree di condivisione erano poco chiare e altre fuori tema… Ero profondamente scoraggiata e mi sentivo abbattuta. Ho pensato: “Seguendo un filo logico, dato che ho talento per la scrittura, i miei sermoni dovrebbero migliorare ogni volta e dovrei mostrare progressi evidenti, allora perché invece sono peggiorata? È questo un errore che dovrebbe fare una persona dotata di talento per la scrittura? Cosa penseranno i leader di me? Crederanno di avermi giudicata male e che in fondo non ho tutta questa levatura?” Più ci pensavo, più diventavo negativa e mi mancava la forza di riflettere sui problemi segnalati dai leader. Mi sono resa conto che il mio stato era sbagliato, così ho cercato delle parole di Dio da leggere e ho visto questo passo: “Che nessuno si consideri perfetto, insigne, nobile o diverso dagli altri; tutto ciò è provocato dall’indole arrogante e dall’ignoranza dell’uomo. Credersi sempre speciali: ciò è causato da un’indole arrogante. Non essere mai in grado di accettare i propri difetti e di affrontare i propri errori e fallimenti: ciò è causato da un’indole arrogante. Impedire sempre agli altri di essere superiori o migliori di noi: ciò è causato da un’indole arrogante. Impedire sempre ai punti di forza altrui di essere superiori o migliori dei propri: ciò è causato da un’indole arrogante. Impedire sempre agli altri di avere pensieri, suggerimenti e idee migliori e, quando si scopre che gli altri sono migliori di noi, diventare negativi, evitare di parlare, sentirsi angosciati e abbattuti, e arrabbiarsi: tutto ciò è causato da un’indole arrogante. Quest’ultima può spingerti a proteggere la tua reputazione, rendendoti incapace di accettare le correzioni degli altri, di affrontare i tuoi difetti e di accettare i tuoi fallimenti ed errori. Per di più, quando qualcuno è migliore di te, ciò può suscitare odio e invidia nel tuo cuore, ed è possibile che tu ti senta frenato, al punto di non aver voglia di svolgere il tuo dovere e di diventare superficiale nel suo svolgimento. Un’indole arrogante può causare in te la comparsa di questi comportamenti e pratiche” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). Dopo aver letto le parole di Dio, mi sono resa conto che non riuscivo ad accettare la guida dei leader sui miei problemi perché ero controllata da un’indole arrogante. Stavo perseguendo la perfezione e cercando di distinguermi dagli altri. Quando mi ero sentita dire che avevo levatura e che i miei sermoni contenevano le mie idee, ero diventata presuntuosa e avevo pensato a me stessa non come a una persona ordinaria, ma come a qualcuno dotato di levatura e di un talento speciale. Avevo iniziato a pretendere che i miei sermoni fossero migliori degli altri e sentivo che dovevano essere quanto più possibile privi di problemi, perché solo allora sarei stata degna del titolo di persona che possiede un talento per la scrittura. Di conseguenza, ogni volta che affrontavo battute d’arresto, diventavo negativa e non riuscivo a vedermi nella maniera corretta. In realtà, è normalissimo che ci siano problemi nei propri sermoni ed è impossibile sapere tutto ed essere perfetti quando si inizia questo dovere, senza commettere alcun errore. Simili pretese su me stessa non erano realistiche. Inoltre, i leader avevano fatto notare i miei problemi per aiutarmi a scoprire le mie manchevolezze, imparare a compensarle e crescere; tuttavia, di fronte ad alcune battute d’arresto, ero diventata negativa e non ero riuscita ad affrontare le mie manchevolezze. Avevo una considerazione troppo alta di me stessa ed ero veramente arrogante! Dopo aver pensato a questo, sono diventata disposta ad accettare la guida e l’aiuto dei leader e a concentrarmi sul cercare le verità rilevanti e riflettere su di esse mentre scrivevo i miei sermoni con l’obiettivo di evitare tali deviazioni ed errori.
Dopo di che, ho calmato il mio cuore e ho studiato i principi rilevanti e sono stata in grado di capire alcune cose durante il mio studio. Ma, quando si è trattato effettivamente di scrivere, avevo ancora alcune difficoltà e ho percepito quanto non fosse facile scrivere un sermone all’altezza degli standard. Col passare del tempo, ho scoperto che non avevo ancora idee e ho iniziato a sentirmi scoraggiata; mi chiedevo: “E se non riesco a scrivere un buon sermone? Come mi vedranno i leader? Diranno: ‘A quanto pare, la levatura di Qiao Xin è davvero scarsa e non riesce nemmeno ad afferrare i principi’?” Questo pensiero mi ha colmata di preoccupazione e, quando mi sono di nuovo messa a studiare, la mia mente vagava e continuavo a sentirmi assonnata. Quella notte, mentre cercavo di dormire, non riuscivo a smettere di sospirare e mi sono rigirata nel letto, senza prendere sonno. Volevo davvero scrivere velocemente un buon sermone in modo da poterlo mostrare a tutti e quindi ripristinare la mia immagine. Ma, più pensavo a scriverlo bene, più pressione sentivo. La mattina dopo, mi sono svegliata esausta e ho iniziato a sentire mal di testa. Ho riflettuto tutto il giorno, eppure ancora non riuscivo a trovare nessuna idea; mi sembrava di essere oppressa da una pietra pesante che mi bloccava il respiro. La sorella con cui collaboravo voleva studiare con me i principi, però io non me la sentivo.
Successivamente, mi sono aperta con lei sul mio stato degli ultimi due giorni e lei mi ha letto un passo delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Satana usa fama e guadagno per controllare i pensieri dell’uomo, finché le persone non riescono a pensare ad altro che non sia fama e guadagno. Lottano per fama e guadagno, patiscono avversità per fama e guadagno, sopportano umiliazioni per fama e guadagno, sacrificano tutto ciò che hanno per fama e guadagno, ed esprimeranno ogni giudizio o prenderanno ogni decisione per fama e guadagno. In tal modo, Satana lega le persone con catene invisibili ed esse, indossandole, non hanno la forza né il coraggio di liberarsene. Portano inconsapevolmente queste catene e continuano ad arrancare con grande difficoltà. Per amore di tale fama e guadagno, l’umanità evita Dio e Lo tradisce e diventa sempre più malvagia. In questo modo, quindi, una generazione dopo l’altra viene distrutta nella fama e nel guadagno di Satana. Guardando ora alle azioni di Satana, le sue sinistre motivazioni non sono forse del tutto abominevoli? Forse oggi non riuscite ancora a capire a fondo le sinistre motivazioni di Satana perché pensate che non si possa vivere senza fama né guadagno. Pensate che se le persone si lasciano alle spalle fama e guadagno non saranno più in grado di vedere la strada davanti a loro, né le proprie mete, e che il loro futuro si farà oscuro, scarsamente illuminato e cupo. Pian piano, però, un giorno vi renderete conto che fama e guadagno sono enormi catene che Satana usa per soggiogare l’uomo. Quando quel giorno verrà, resisterai in tutto e per tutto al controllo di Satana e alle catene con cui ti tiene legato. Quando verrà il momento in cui desidererai liberarti di tutte le cose che Satana ha instillato in te, allora taglierai completamente i ponti con Satana e aborrirai veramente tutto ciò che Satana ti ha portato. Solo allora l’umanità avrà autentico amore e desiderio di Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Dopo aver ascoltato le parole di Dio, all’improvviso ho percepito molta più luce nel mio cuore. Ho capito che la sensazione di oppressione che avevo provato negli ultimi giorni era dovuta al fatto che ero limitata e vincolata da fama, guadagno e prestigio. All’inizio, il supervisore aveva detto che il mio sermone aveva buone idee ed ero diventata soddisfatta di me stessa, convinta di avere buona levatura e un talento speciale per la scrittura, e così avevo messo più impegno nello scrivere sermoni, sperando di ottenere l’approvazione e l’ammirazione degli altri. Tuttavia, quando erano stati evidenziati numerosi problemi nei due sermoni che avevo scritto, avevo iniziato a preoccuparmi che gli altri mi guardassero dall’alto in basso e che non mi considerassero più una persona con levatura e talento, quindi non riuscivo a calmarmi per riflettere sui problemi che i leader avevano fatto notare né studiavo i principi o cercavo la verità per compensare le mie manchevolezze. Volevo solo scrivere in fretta un buon sermone per ristabilire la mia immagine e non incorrere nel disprezzo altrui. Nonostante ciò, più diventavo ansiosa, più i miei pensieri si facevano confusi e, dopo un’intera giornata di lavoro, non avevo ancora fatto progressi. Ho ripensato a quando avevo iniziato a scrivere sermoni: anche se c’erano tante difficoltà, avevo un cuore puro che si affidava a Dio, studiavo sinceramente e cercavo le Sue parole rilevanti su cui riflettere, così ricevevo la Sua illuminazione e la Sua guida e di conseguenza, quando scrivevo, avevo alcune idee. Invece ora pensavo solo al mio orgoglio e al mio prestigio e il tentativo di conservare una buona immagine agli occhi degli altri mi toglieva la fame e il sonno, mi faceva sentire stordita e confusa e mi impediva di concentrarmi sullo scrivere il sermone. Il mio cuore era completamente controllato da fama e guadagno. Se non avessi ribaltato quello stato, avrei continuato a vivere nell’oscurità e in un dolore insopportabile e col tempo avrei perso quel dovere. Allora ho pregato Dio: “Dio, non voglio vivere in uno stato di perseguire reputazione e prestigio, però non so come risolvere la cosa. Per favore, illuminami e guidami, affinché io possa uscire da questo stato sbagliato e svolgere bene il mio dovere”.
La mattina seguente, la sorella con cui collaboravo mi ha letto alcuni passi delle parole di Dio, uno dei quali mi ha aiutata molto. Dio Onnipotente dice: “Tutti sanno che per una persona non è bene avere un’alta opinione di sé solo perché è stata in grado di ottenere determinati risultati nel suo dovere. Allora come mai le persone tendono ad avere un’alta stima di sé? In parte è dovuto alla loro arroganza e superficialità. Ci sono altre ragioni? (Le persone non si rendono conto che è Dio a portarle a realizzare quei risultati. Pensano che spetti a loro tutto il merito e di avere i mezzi necessari, perciò hanno un’alta opinione di sé. In realtà, senza l’opera di Dio, le persone sono incapaci di fare qualsiasi cosa, ma non riescono a capirlo.) Quest’affermazione è corretta, ed è anche fondamentale per la questione. Se le persone non conoscono Dio e non hanno lo Spirito Santo a illuminarle, si riterranno sempre capaci di qualsiasi cosa. Perciò se possiedono i mezzi necessari, possono diventare arroganti e avere alta stima di sé. Siete in grado di percepire la guida di Dio e l’illuminazione dello Spirito Santo mentre svolgete il vostro dovere? (Sì.) Se riuscite a percepire l’opera dello Spirito Santo, eppure avete ancora alta stima di voi stessi e ritenete di possedere la realtà, allora cosa sta succedendo? (Quando lo svolgimento del nostro dovere ha dato qualche frutto, pensiamo che sia merito nostro tanto quanto lo è di Dio. Ingigantiamo all’inverosimile la rilevanza del nostro contributo, convinti che nulla sia stato più importante del nostro apporto, e che senza di esso l’illuminazione di Dio non sarebbe stata possibile.) Allora perché Dio ha illuminato te? Dio può illuminare anche altre persone? (Sì.) Quando Dio illumina qualcuno, è per la Sua grazia. E cos’è mai quel poco di collaborazione da parte tua? È qualcosa di cui hai il merito, o è tuo dovere e tua responsabilità? (È nostro dovere e nostra responsabilità.) Quando riconosci che è tuo dovere e tua responsabilità, allora hai il giusto atteggiamento mentale, e non penserai a cercare di prendertene il merito. Se pensi sempre ‘Questo è il mio contributo. L’illuminazione di Dio sarebbe stata possibile senza la mia collaborazione? Questo compito richiede la collaborazione dell’uomo; il nostro contributo determina il grosso del risultato’, allora ti sbagli. Come avresti potuto collaborare se lo Spirito Santo non ti avesse illuminato e se nessuno avesse condiviso con te le verità principi? Non sapresti nemmeno cosa Dio richiede, né conosceresti la via della pratica. Se anche volessi sottometterti a Dio e contribuire, non sapresti come fare. Questa tua ‘collaborazione’ non è forse solo una parola vuota? Senza autentica collaborazione, non stai facendo altro che agire secondo le tue idee personali; e, in questo caso, il dovere che svolgi potrebbe mai essere all’altezza dei requisiti? Assolutamente no, e questo rivela il problema in questione. Quale problema? Qualunque dovere si svolga, conseguire dei risultati, svolgere il proprio dovere in maniera soddisfacente e guadagnare l’approvazione di Dio dipende dalle azioni di Dio. Anche se adempi alle tue responsabilità e al tuo dovere, se Dio non opera, non ti illumina e non ti guida, tu non conoscerai il tuo cammino, la tua direzione e i tuoi obiettivi. Alla fine che cosa ne deriva? Dopo aver faticato per tutto quel tempo, non avrai svolto il tuo dovere in modo corretto, né avrai acquisito la verità e la vita: tutto sarà stato inutile. Pertanto, svolgere il tuo dovere in maniera soddisfacente, edificando fratelli e sorelle e guadagnando l’approvazione di Dio dipende interamente da Dio! Gli esseri umani possono fare soltanto quelle cose di cui sono personalmente capaci, che dovrebbero fare e che rientrano nelle loro capacità intrinseche, nient’altro. In definitiva, quindi, svolgere il tuo dovere in maniera efficace dipende dalla guida impartita dalle parole di Dio e dall’illuminazione e dalla direzione da parte dello Spirito Santo; solo allora potrai comprendere la verità, e portare a termine l’incarico di Dio secondo il cammino che Egli ti ha affidato e i principi che ha stabilito. Questa è la grazia e la benedizione di Dio, e le persone sono cieche se non riescono a vederlo. Qualunque sia il tipo di lavoro che la casa di Dio svolge, quale dovrebbe essere il risultato? In parte, dovrebbe recare testimonianza a Dio e diffondere il Vangelo di Dio, in altra parte, edificare e recare beneficio ai fratelli e alle sorelle. Il lavoro della casa di Dio dovrebbe ottenere risultati in entrambi i settori. Nella casa di Dio, qualunque sia il dovere che svolgi, puoi ottenere risultati senza la guida di Dio? Assolutamente no. Si può dire che, senza la guida di Dio, ciò che fai è sostanzialmente inutile” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che non riuscivo a togliermi di dosso l’etichetta di “persona con un talento speciale per la scrittura” perché attribuivo a me stessa tutto il merito dell’efficacia nella scrittura dei sermoni e pensavo che quei risultati fossero arrivati solo grazie alla mia buona levatura, al mio talento speciale e agli sforzi nel lavorare duramente. In realtà, avevo faticato molto durante la stesura e, se avevo ottenuto un po’ di ispirazione, era stato pregando Dio, riflettendo sulle verità rilevanti e ricevendo l’illuminazione e alla guida di Dio. Tuttavia, quando successivamente gli altri avevano speso qualche parola di lode e incoraggiamento, ero diventata presuntuosa, convinta che fosse tutto merito mio, e addirittura mi ero appiccicata da sola l’etichetta di “persona con un talento speciale per la scrittura”, senza riuscire a vedermi per quello che ero veramente. In realtà, se un dovere può essere svolto bene o no dipende, da un certo punto di vista, dal comprendere i principi di quel dovere e le verità rilevanti, e la cosa più importante è ricevere l’illuminazione e la guida di Dio. Ci sono momenti in cui non abbiamo idee e, pregando Dio, cercando la Sua guida e contemplando le Sue parole, inconsapevolmente arriviamo a capire alcune verità e otteniamo un po’ di illuminazione e di idee; solo allora i sermoni che scriviamo possono avere buoni risultati. Questo non dipende dalle nostre capacità. Ho pensato a come avessi vissuto gli ultimi giorni in uno stato di perseguire fama, guadagno e prestigio, senza riuscire a ricevere l’illuminazione e la guida di Dio. Anche se avevo messo impegno nella scrittura, la mia mente era confusa, priva di idee, e mi comportavo da vera sciocca. Ho veramente capito che i buoni risultati nei miei doveri venivano dall’illuminazione e dalla guida di Dio e che non avevo nulla di cui vantarmi. Eppure avevo spudoratamente avuto un’alta considerazione di me, attribuendo tutto il merito a me stessa. Questo era davvero vergognoso! Avevo appena iniziato a formarmi nella stesura dei sermoni quindi, dicendo che i miei sermoni possedevano idee, il supervisore intendeva incoraggiarmi e indurmi a scrivere con diligenza. Aveva detto ai leader che si stavano concentrando su di me semplicemente perché volevano coltivarmi; non c’erano altre motivazioni. Le ultime volte che avevo scritto sermoni, sentivo chiaramente che la mia condivisione sulla verità non era chiara, e a volte avevo faticato a cogliere i punti chiave. Pur avendo studiato i principi rilevanti, quando li applicavo nella pratica, ero ancora carente e avevo ancora bisogno di correzioni e aiuto dagli altri. Invece pensavo di essere eccezionale, come se stessi fluttuando nell’aria, e ignoravo davvero i miei stessi limiti. Più ci pensavo, più mi vergognavo; volevo nascondere la faccia e desideravo soltanto sprofondare sottoterra e sparire. In quel momento, ho scacciato dal cuore l’etichetta di alta considerazione che mi ero appiccicata addosso.
In seguito, ho riflettuto su come avessi appena iniziato a formarmi nella scrittura dei sermoni e ancora non capissi alcuni principi, quindi ho studiato con le sorelle e ho usato i due sermoni problematici che avevo scritto come esempi da analizzare e discutere insieme. Tutte hanno offerto suggerimenti e successivamente, quando ho revisionato di nuovo i sermoni, ogni volta che non capivo qualcosa, pregavo Dio nel cuore, cercavo e riflettevo e, dopo aver rivisto un pezzo, l’ho inoltrato. Malgrado ciò, nel revisionare l’altro, ho avuto qualche difficoltà. Mi sentivo un po’ turbata perché non avevo chiarezza sulla verità e temevo che la condivizione su di essa non fosse chiara, perciò mi chiedevo cosa avrebbero pensato i leader dopo che l’avessi consegnato. Avrebbero detto che la mia levatura non era adeguata? Non osavo chiedere aiuto ai fratelli e alle sorelle, ma non avevo via d’uscita e sentivo molta pressione nel cuore. In quel momento, ho pensato a un passo delle parole di Dio: “Quando Dio richiede alle persone di svolgere bene il loro dovere, non sta chiedendo loro di portare a termine un certo numero di compiti o di realizzare grandi progetti, e nemmeno ha bisogno che compiano grandi imprese. Ciò che Dio vuole è che le persone sappiano fare tutto ciò che possono in maniera concreta e vivano secondo le Sue parole. Dio non ha bisogno che tu sia grande o nobile, né che tu compia miracoli, e nemmeno vuole vedere in te piacevoli sorprese. Non Gli serve nulla di tutto questo. Dio ha solamente bisogno che tu pratichi seriamente secondo le Sue parole. Quando ascolti le parole di Dio, fa’ ciò che hai capito, esegui ciò che hai compreso, ricorda bene ciò che hai sentito e poi, quando arriva il momento di praticare, fallo in conformità alle parole di Dio. Lascia che diventino la tua vita, le tue realtà, ciò che vivi. In tal modo Dio sarà soddisfatto. Tu persegui sempre la grandezza, la nobiltà e il prestigio; persegui sempre l’essere superiore agli altri. Che cosa pensa Dio quando vede queste cose? Le aborrisce e prenderà le distanze da te. Più tu persegui cose come la grandezza, la nobiltà e il fatto di essere superiore agli altri, di distinguerti, di essere eminente e degno di nota, più Dio ti trova disgustoso. Se non rifletti su te stesso e non ti penti, allora Dio ti detesterà e ti abbandonerà. Evita di diventare qualcuno che Dio trova disgustoso; sii una persona che Dio ama. Quindi, come si può ottenere l’amore di Dio? Accettando la verità con obbedienza, rimanendo nella posizione di un essere creato, agendo in conformità alla parola di Dio con i piedi per terra, svolgendo bene i propri doveri, essendo una persona onesta e vivendo una sembianza umana. È sufficiente questo, Dio ne sarà soddisfatto” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Adempiere bene il proprio dovere richiede un’armoniosa cooperazione”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che i Suoi requisiti per le persone non sono alti e che non chiede agli uomini di ottenere grandi risultati. Al contrario, vuole che siano obbedienti e si sottomettano e, se svolgono il proprio dovere in modo corretto, con i piedi per terra e secondo i Suoi requisiti, Egli sarà soddisfatto. Io, invece, volevo sempre distinguermi e scrivere buoni sermoni per ottenere la lode e l’approvazione degli altri, e questo era controllato dall’ambizione e dal desiderio. Si trattava di un’indole corrotta. Ho pensato al primo decreto amministrativo che il popolo eletto di Dio deve osservare: “L’uomo non dovrebbe magnificare né esaltare sé stesso. Dovrebbe adorare ed esaltare Dio” (La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “I dieci decreti amministrativi cui gli eletti di Dio devono obbedire nell’Età del Regno”). Io, invece, avevo sempre inseguito fama, guadagno e prestigio, desiderando di essere lodata e stimata dagli altri e di avere un posto nei loro cuori. Ciò è qualcosa che Dio disprezza. Vivere in questo stato mi rende impossibile svolgere bene il mio dovere e può persino ostacolare il lavoro. Dovevo invertire rapidamente il mio perseguimento sbagliato e svolgere il mio dovere in modo leale. Anche se mi mancavano ancora molte cose nello scrivere i sermoni, ero disposta ad acquietare il mio cuore davanti a Dio per cercare la verità e fare del mio meglio per collaborare. Avrei scritto tutto ciò che comprendevo e considerato ogni questione che si presentava nella scrittura dei sermoni come un’occasione per colmare le mie manchevolezze. Credevo che, formandomi gradualmente in tal modo, avrei sicuramente fatto progressi. Quando ho pensato a questo, ho sentito che il mio stato era di gran lunga migliorato.
La volta successiva in cui mi sono messa a lavorare ai sermoni, ho prima scritto ciò che comprendevo e, in merito alle cose che non capivo, ho cercato e riflettuto, oppure ho comunicato con i fratelli e le sorelle; una volta che il mio cuore si era illuminato, ho ripreso a scrivere. In questo modo, l’efficacia dei miei sermoni era cresciuta notevolmente. Di lì a poco, i leader ci hanno inviato alcuni buoni sermoni da studiare e da cui trarre spunti. Non erano solo innovativi e illuminanti, ma anche profondamente toccanti, e condividevano sulle verità in maniera veramente pratica e chiara. A confronto, ho visto che i miei erano solo pieni di parole e dottrine e che in essi non si condivideva chiaramente sulla verità. In quel momento, ho compreso quanto fossi carente. Rispetto ai fratelli e alle sorelle, ero davvero parecchio indietro! E poi, quando loro mettevano per iscritto ciò che pensavano o che avevano ottenuto, non solo non si vantavano, anzi dicevano di mancare in numerosi aspetti e che saper scrivere un sermone all’altezza degli standard non dipendeva dalla loro levatura né dal fatto che la loro comprensione della verità fosse chiara, ma piuttosto dall’aver ricevuto l’illuminazione dello Spirito Santo tramite la preghiera, la ricerca e la riflessione sulle verità rilevanti. Notando ciò, mi sono sentita profondamente mortificata. Ho pensato a come avessi appena iniziato a scrivere sermoni e, con una comprensione superficiale, pensassi di fare bene e di essere al di sopra della media. Mi ero persino appiccicata l’etichetta di persona dotata di un talento speciale per la scrittura, un’etichetta che non riuscivo a togliermi di dosso. Mi stavo davvero sopravvalutando e mancavo di qualsiasi autoconsapevolezza!
Ora, quando scrivo i sermoni, riesco a trattare correttamente i suggerimenti dei leader e, se c’è qualcosa che non capisco o non so fare, sono in grado di prendere l’iniziativa di cercare, così la qualità dei miei sermoni è migliorata rispetto a prima. So nel mio cuore che i miei progressi sono dovuti all’illuminazione e alla guida di Dio. Attraverso questa esperienza, ho acquisito una certa comprensione della mia indole corrotta e ho fatto dei progressi nel mio accesso alla vita. Ho anche visto che la mia comprensione della verità è davvero superficiale, che dovrei concentrarmi sulle verità principi e svolgere il mio dovere in modo leale. Se non fosse stato per questa rivelazione, avrei continuato a vivere in uno stato di autocompiacimento e non avrei fatto alcun progresso nel mio dovere. Questo fallimento e questa battuta d’arresto mi hanno portato grandi benefici e ringrazio Dio dal profondo del cuore!