61. Ho trovato il mio vero futuro

di Lin Qing, Cina

Sono nata in una modesta famiglia di contadini. I miei genitori non erano istruiti e potevano sostenere la nostra famiglia solo facendo lavori manuali. Eravamo in gravi difficoltà economiche. I miei genitori avevano già più di quarant’anni quando mi hanno avuta e hanno riposto tutte le loro aspettative su di me. Mi hanno sempre guidata dicendo: “Non abbiamo studiato e passiamo la vita a faticare all’aperto. Lottiamo da sempre, senza avere alcuna prospettiva. Devi studiare sodo e trovare un buon lavoro in futuro, così potrai startene seduta in un ufficio senza essere esposta al sole o al vento né preoccuparti per il cibo e i vestiti. Anche noi potremo crogiolarci nella tua gloria riflessa”. Anche a scuola spesso ci insegnavano che “La conoscenza può cambiare il tuo destino” e che “Devi sopportare le più grandi sofferenze per diventare il più grande tra gli uomini”. Sono cresciuta condizionata da questi detti. In particolare, quando vedevo persone che avevano raggiunto il successo accademico e la fama e che venivano ammirate ovunque andassero, pensavo che avessero grande prestigio e sono diventata ancora più convinta che la conoscenza mi avrebbe portata a un buon futuro in cui avrei potuto godere di una vita materiale migliore e dell’ammirazione altrui. Ho preso una decisione nel segreto del mio cuore: sarei sicuramente entrata in una buona università e avrei trovato un lavoro rispettabile in futuro. Avrei aiutato i miei genitori a vivere bene e avrei fatto sì che parenti e vicini guardassero la nostra famiglia con occhi diversi.

A scuola dedicavo tutto il tempo e le energie allo studio: mentre gli altri si divertivano durante le vacanze, io leggevo libri e facevo i compiti. L’ultimo anno di scuola superiore è stato il periodo più impegnativo per me e ho dedicato tutte le energie a prepararmi per l’esame di ammissione all’università. I risultati, però, non sono stati ideali e la cosa mi ha davvero delusa. Non avrei mai immaginato che la mia vita avrebbe toccato il fondo proprio all’inizio. La mia famiglia non aveva né soldi né potere e quindi, se volevo avere una buona vita che gli altri avrebbero rispettato in futuro, l’unica opzione era entrare in una buona università. Ho deciso di ripetere l’anno. In seguito, ho studiato ancora più duramente di prima. Anche se non ero intelligente come i miei compagni più dotati, dovevo essere più determinata di loro. Per motivarmi, spesso usavo i detti “Un uccello lento deve spiccare il volo per primo” e “Il cielo ricompensa il duro lavoro”. Per risparmiare tempo, non tornavo a casa nei fine settimana e rimanevo a scuola a studiare. Ogni volta che avevo tempo, svolgevo le domande difficili nei test di simulazione. A volte, se non riuscivo a finirle durante il giorno, me le portavo nel dormitorio e continuavo a lavorarci sotto le coperte facendomi luce con una torcia. La vista mi calava sempre di più, ma io non ci badavo. Il mio cuore era come una molla tesa ogni giorno, terrorizzato all’idea di non andare bene all’esame e di perdere la possibilità di cambiare il mio destino. Nel 2014, sono stata ammessa all’università e ho potuto scegliere la mia specializzazione preferita. In quel momento, ero piena di speranza per il mio futuro e ho sentito che i miei sforzi questa volta non erano stati vani. Se avessi continuato a studiare sodo e trovato un impiego rispettabile dopo la laurea, i miei parenti più anziani mi avrebbero sicuramente lodata per le mie buone prospettive.

L’anno in cui sono andata all’università, mia zia mi ha predicato il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni e ho iniziato a condurre una vita di chiesa. Attraverso le riunioni, ho capito che i cieli, la terra e tutte le cose sono stati creati da Dio, ed Egli è sovrano su tutto e controlla ogni cosa. Dopo che le persone sono state corrotte da Satana, sono diventate sempre più malvagie e depravate; dunque, per salvare l’umanità, Egli ha svolto tre fasi dell’opera. Negli ultimi giorni, inoltre, Si è personalmente fatto carne al fine di esprimere parole per giudicare e castigare le persone, salvandole dalla schiavitù del peccato e portandole verso una destinazione meravigliosa. Ho pensato a come, tra milioni di persone, fossi una delle poche abbastanza fortunate da sentire la Sua voce e ricevere la Sua salvezza. Mi sono sentita molto onorata ed emozionata. Questa è stata la più grande benedizione della mia vita! Durante le riunioni, raccontavo alle sorelle le cose che mi capitavano all’università e loro condividevano con me sulle parole di Dio riguardo ai miei problemi. A volte mi portavano anche a irrigare i nuovi arrivati. Mi sentivo particolarmente liberata e serena quando mi riunivo con le sorelle e il mio cuore era molto tranquillo.

Successivamente, ho saputo che sorella Muchen aveva iniziato a svolgere i suoi doveri a tempo pieno dopo la laurea. In quel momento sono rimasta scioccata e ho pensato: “Anche se la sorella è molto giovane, la sua determinazione a spendersi per Dio è davvero grande. Questa è una cosa che io non ho. Se svolgo il mio dovere a tempo pieno, non avrò un buon lavoro in futuro. I miei parenti e amici diranno che non ho realizzato nulla? Crederò in Dio e andrò all’università allo stesso tempo. Così non solo potrò trovare un buon lavoro, ma potrò anche ricevere le benedizioni di Dio. Avrò la botte piena e la moglie ubriaca”. Tuttavia, poi ho visto che lei non credeva in Dio da molto tempo, eppure stava facendo progressi molto rapidi e riusciva a condividere e aiutarci con qualsiasi nostro stato o in ogni difficoltà. In particolare, nel momento in cui l’ho sentita raccontare di quando la polizia si era presentata durante una riunione per arrestarli e di come lei si fosse affidata a Dio e avesse visto la Sua protezione meravigliosa, mi sono sentita piena di ammirazione e invidia dal profondo del cuore. Ho iniziato a riflettere: “Lei svolge i suoi doveri nella chiesa ogni giorno e comprende così tante verità. Il suo progresso nella vita è talmente veloce! Io invece studio e partecipo alle riunioni allo stesso tempo, e non posso parlare di nessuna esperienza. A quanto pare, se voglio fare progressi nella vita, devo svolgere più doveri. Tuttavia, se svolgo i doveri a tempo pieno come fa la sorella, non avrò energia per studiare. Mi impegno negli studi da tanti anni proprio per poter trovare un buon lavoro dopo la laurea, non avere preoccupazioni per il cibo e i vestiti, aiutare i miei genitori a vivere bene in futuro e anche apparire rispettabile e prestigiosa tra i miei parenti. Se scelgo di dedicare tutto il mio tempo ai doveri, mentre le mie compagne di classe troveranno tutte un buon impiego dopo la laurea, solo io rimarrò insignificante, senza un lavoro rispettabile. Cosa penseranno di me parenti e amici?” A questo pensiero, ho smesso di voler svolgere il mio dovere a tempo pieno.

Un mese prima delle vacanze, una sorella mi ha chiesto: “Le vacanze sono dietro l’angolo. Quali sono i tuoi piani? Sei disposta a formarti e svolgere il tuo dovere?” All’inizio queste parole mi hanno riempita di entusiasmo. Capivo troppo poco della verità, quindi era un’occasione perfetta per formarmi nello svolgere un dovere e nell’ottenere la verità. Ma poi ho pensato: “Una volta che inizio a fare il mio dovere, non posso semplicemente abbandonarlo quando ricomincia l’università. Non sarebbe conforme all’intenzione di Dio. Tuttavia, se continuo a svolgere il mio dovere dopo l’inizio delle lezioni, gli studi ne risentiranno sicuramente. Se le mie coinquiline scoprono che credo in Dio e lo segnalano all’università, potrei essere espulsa e allora davvero non avrò futuro. Come potrò ripagare i miei genitori? Se non vado bene come le altre, cosa penseranno di me i miei parenti? Come dovrei scegliere?” Sulla via del ritorno, avevo il cuore in subbuglio. Da una parte c’era il sogno di andare all’università che perseguivo con grande fatica da tanti anni; dall’altra, svolgere il mio dovere di essere creato. Non volevo perdere nessuno dei due. In quel periodo, avevo il cuore appesantito e non sapevo cosa scegliere. Una volta compreso che il mio stato era sbagliato, ho pregato Dio in silenzio: “Caro Dio, so che svolgere il mio dovere è significativo, e voglio farlo. Ma la mia statura è troppo piccola e temo che, se svolgo il mio dovere, gli studi ne risentiranno. Mi sento debole dentro, però non voglio perdere questa opportunità. Caro Dio, Ti prego di guidarmi a comprendere la Tua intenzione in questa situazione”.

Quella notte, mi sono rigirata nel letto senza riuscire a dormire. Ho acceso il cellulare e mi è capitato di ascoltare un inno delle parole di Dio intitolato “Devi riporre fede in Dio sopra ogni altra cosa”.

1  Se desideri credere in Dio e desideri guadagnare Dio e guadagnare la Sua soddisfazione, a meno di sopportare un certo grado di dolore o investire una certa quantità di energia non riuscirai a ottenere queste cose. Avete ascoltato molte prediche, ma il solo averle ascoltate non significa che tu abbia fatto tua questa predica; devi assimilarla e trasformarla in qualcosa che ti appartenga. Devi assimilarla nella tua vita e portarla nella tua esistenza, permettendo a queste parole e a queste prediche di guidare la direzione in cui vivi e di dare alla tua vita un valore esistenziale e un significato. Allora sì sarà valsa la pena di ascoltare queste parole.

2  Se le parole che pronuncio non portano alcun capovolgimento nella tua vita o non aggiungono valore alla tua esistenza, è inutile che le ascolti. Devi trattare la fede in Dio come la cosa più importante della tua vita, addirittura più importante del cibo, dei vestiti o di qualunque altra cosa: in questo modo raccoglierai i risultati. Se credi solo quando hai tempo e non sei in grado di dedicare tutta l’attenzione alla tua fede e se nella tua fede sei sempre confuso, non guadagnerai nulla.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”

Mentre ascoltavo l’inno delle parole di Dio, ero così profondamente commossa che non ho potuto fare a meno di piangere. Sentivo che Dio era proprio accanto a me, ad ascoltare le mie preghiere e a usare le Sue parole per guidarmi e ispirarmi. Ho capito che credere in Lui è la cosa più importante nella vita, più del cibo, dei vestiti, del divertimento e di qualsiasi fama, guadagno o futuro io possa avere. Tutto ciò che riguarda la carne è temporaneo. Solo perseguendo la verità e raggiungendo un cambiamento di indole si può essere salvati e sopravvivere. Svolgere il nostro dovere è la via per entrare nella verità realtà. Nel fare i nostri doveri, incontreremo difficoltà e problemi differenti e verranno alla luce vari tipi di indole corrotta. Tuttavia, questo ci spinge anche a cercare di più le verità principi per eliminare la nostra corruzione. Se mi limito a partecipare alle riunioni nel tempo libero e non svolgo alcun dovere, ma passo la maggior parte del tempo a studiare, allora sperimenterò un numero minore di cose e cercherò meno la verità per risolvere i miei problemi. Comprenderò solo alcune parole e dottrine superficiali, senza riuscire a entrare nella realtà. Così sarà molto difficile essere salvata. Io e sorella Muchen eravamo come il giorno e la notte. Lei non credeva in Dio da molto tempo, però aveva sperimentato tante cose svolgendo il suo dovere e aveva cercato la verità numerose volte. Quando condivideva sulla verità durante le riunioni, riusciva a integrare le sue esperienze personali e parlava in modo concreto. Inoltre, più verità comprendeva, più grande diventava la sua fede in Dio e più forte era la sua motivazione a fare il suo dovere. Io, invece, trattavo la fede in Dio come un hobby da coltivare nel tempo libero, in modo che non interferisse con i miei studi. Mi accontentavo di partecipare semplicemente alle riunioni, senza pensare a svolgere il dovere di un essere creato. Se avessi continuato a credere in modo così confuso, facendomi scappare il periodo cruciale per perseguire la verità, e alla fine non fossi riuscita a ottenerla, allora non sarei forse stata eliminata? Ho pensato a come tutto questo fosse capitato proprio durante le vacanze. Non potevo lasciarmi sfuggire quell’opportunità di compiere il mio dovere e ottenere la verità, così, senza pensare per il momento a cosa sarebbe successo dopo l’inizio del nuovo semestre, ho detto alla sorella che ero disposta a formarmi per svolgere un dovere.

Durante le vacanze, abbiamo tenuto insieme delle riunioni di gruppo e, quando i fratelli e le sorelle si riunivano, tutti riuscivano ad aprirsi con semplicità e a comunicare tra loro. Mi sentivo particolarmente affrancata e libera nel cuore. Guardavo le mie compagne di università passare le giornate a mangiare, bere e divertirsi, dipendenti dal cellulare e dai giochi online; le vedevo uscire con i ragazzi e condurre una vita dissoluta e decadente e pensavo a come anch’io, in passato, fossi proprio come loro. Ogni volta che avevo tempo libero, giocavo con il telefono o guardavo una serie TV, senza avere nulla di adeguato nel cuore. Ora, attraverso le riunioni e nutrendomi delle parole di Dio, ho capito che queste tendenze malvagie mi avrebbero solo consumato il cuore e lo avrebbero allontanato da Dio, e che non portavano alcun beneficio alla mia vita. Pian piano, ho maturato la determinazione di allontanarmi da queste tendenze malvagie e sono riuscita a quietare il mio cuore davanti a Dio, nutrendomi delle Sue parole e compiendo il mio dovere. Non sprecavo più le giornate in maniera insignificante. Ho capito che solo credendo in Dio, perseguendo la verità e facendo il mio dovere avrei potuto stare lontana da certe tendenze malvagie e vivere una vita preziosa e significativa.

Più avanti, con l’avvicinarsi dell’inizio del semestre, ero un po’ titubante. Avrei dovuto rinunciare agli studi e fare i miei doveri a tempo pieno? Ho chiesto consiglio a Muchen: “In questo periodo ho sperimentato che, svolgendo il mio dovere, posso acquisire maggiori verità. Vorrei anche nutrirmi di più delle parole di Dio e compiere il mio dovere. Tuttavia, quando penso al fatto che in futuro potrei non avere un buon lavoro, che nessuno mi ammirerà e che non potrò ripagare i miei genitori in modo migliore, perdo la determinazione ad abbandonare gli studi”. La sorella ha condiviso con me sulla sua esperienza e ha trovato parole di Dio pertinenti per aiutarmi. Dio Onnipotente dice: “Durante il processo di apprendimento della conoscenza da parte degli uomini, Satana impiega ogni sorta di metodo, che sia raccontare storie o fornire semplicemente loro una fetta di conoscenza, o permettere di soddisfare i loro desideri e ambizioni. Su quale strada Satana vuole condurti? Le persone pensano che non ci sia niente di sbagliato nell’apprendimento della conoscenza, che sia del tutto naturale. Per dirla in modo che suoni interessante, coltivare nobili ideali o avere ambizioni significa avere determinazione, e questa dovrebbe essere la strada giusta da seguire nella vita. Non è forse un modo più glorioso di vivere se le persone possono realizzare i loro ideali, o avviare una carriera di successo? In tal modo si può non solo onorare i propri antenati, ma anche avere la possibilità di lasciare il proprio segno nella storia; non è una buona cosa? È una cosa buona agli occhi della gente mondana e per loro dovrebbe essere appropriato e positivo. Tuttavia, Satana, con le sue sinistre motivazioni, porta le persone su questo tipo di strada e poi basta così? No di certo. In effetti, per quanto nobili siano gli ideali umani, per quanto realistici siano i desideri dell’uomo o per quanto appropriati possano essere, tutto ciò che l’uomo vuole realizzare, tutto ciò che l’uomo persegue è inestricabilmente connesso a due parole. Queste due parole sono di vitale importanza nella vita di ogni persona e sono cose che Satana intende instillare nell’uomo. Quali sono queste due parole? Sono ‘fama’ e ‘guadagno’. Satana usa un metodo molto morbido, molto in linea con le nozioni delle persone e che non è molto aggressivo, per far sì che le persone accettino inconsapevolmente i suoi mezzi e le sue leggi di sopravvivenza, sviluppino obiettivi e direzioni nella vita e arrivino a possedere aspirazioni di vita. Per quanto altisonanti possano sembrare le parole che le persone usano per parlare delle loro aspirazioni di vita, queste sono inestricabilmente legate a ‘fama’ e ‘guadagno’. Tutto ciò che qualsiasi persona grande o famosa o, di fatto, qualsiasi persona, insegue nella sua vita, si riferisce unicamente a queste due parole: ‘fama’ e ‘guadagno’. Dopo aver ottenuto fama e guadagno, le persone pensano di poterli capitalizzare per usufruire di un prestigio elevato e di grandi ricchezze, e godersi così la vita. Pensano che, una volta ottenuti fama e guadagno, abbiano un capitale da poter utilizzare per cercare il piacere e per dedicarsi al godimento sfrenato della carne. Per questa fama e questo guadagno che desiderano, le persone consegnano volentieri, seppure inconsapevolmente, i loro corpi, i loro cuori e perfino tutto ciò che hanno, inclusi le loro prospettive e i loro destini, a Satana. Lo fanno senza riserve, senza neppure un attimo di dubbio e senza mai saper reclamare ciò che avevano una volta. Possono le persone mantenere un qualche controllo su di sé dopo essersi consegnate a Satana ed essergli diventate leali in questo modo? Certo che no. Sono completamente e assolutamente controllate da Satana. Sono completamente e assolutamente sprofondate in un pantano e sono incapaci di liberarsi. Una volta impantanate nella fama e nel guadagno, le persone non cercano più ciò che è luminoso, ciò che è giusto o le cose belle e buone. Questo perché, per le persone, la lusinga della fama e del guadagno è troppo grande, e queste sono le cose che le persone possono perseguire senza fine nel corso della vita e persino per tutta l’eternità. Non è questa la situazione reale?(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Dalle parole di Dio mi sono resa conto che Satana usa la fama e il guadagno come esca per far sì che le persone lavorino duramente con lo scopo di apprendere conoscenze e perseguire di distinguersi dalla massa, che considerino la fama e il guadagno come il loro obiettivo nella vita, rinneghino la sovranità di Dio e inconsciamente si allontanino dalla cura e dalla protezione del Creatore, così da vivere nella trappola di Satana e alla fine esserne divorate. Ero stata profondamente danneggiata da Satana. Sin da piccola, a casa e a scuola ero stata istruita con i detti “La conoscenza può cambiare il tuo destino” e “Devi sopportare grandi sofferenze per diventare il più grande tra gli uomini”. Credevo che il successo accademico potesse portare onore alla famiglia, far emergere una persona dalla massa e procurarle l’ammirazione generale. Vedevo come i miei genitori non avessero istruzione e potessero sostenere la famiglia soltanto con la fatica fisica. Era estenuante e, inoltre, non avevano l’ammirazione di nessuno. Sentivo che non c’era valore nel vivere la mia vita in quel modo, e che solo acquisendo conoscenze accademiche e trovando un lavoro rispettabile in futuro avrei potuto cambiare la mia vita ed essere ammirata da parenti e amici. Per realizzare le mie aspirazioni, studiavo giorno e notte e, quando il mio primo tentativo di passare l’esame di ammissione all’università non era andato bene, avevo scelto di ripetere l’anno e mi ero impegnata ancora più di prima. Anche quando spegnevano le luci nel dormitorio, usavo una torcia per leggere i materiali di studio sotto le coperte. Sebbene la mia miopia peggiorasse, non ci facevo caso. Per avere un pezzo di carta con dei buoni voti, ero costantemente preoccupata e ansiosa. Man mano che si avvicinava l’esame di ammissione, ero sempre tesa, come una molla compressa, terrorizzata all’idea di perdere la mia unica “ancora di salvezza”. Mi sentivo anche confusa e sofferente, ma non avevo la forza di sfuggire. Non riuscivo a fare altro che seguire quelle tendenze. In quel momento ho capito che Satana usa la fama e il guadagno per fuorviare le persone, facendo sì che i loro cuori si allontanino sempre più da Dio. Pensavo a come una mia parente mi avesse predicato il Vangelo dopo che ero stata ammessa all’università e mi avesse portata davanti a Dio; malgrado ciò, continuavo a considerare il perseguimento di un buon futuro come la mia massima priorità. Volevo solo credere in Dio nel tempo libero, purché non interferisse con i miei studi, e non ero disposta a rinunciare a questi ultimi e a spendermi per Dio a tempo pieno. Ho capito che la fama e il guadagno erano i più grandi ostacoli che mi impedivano di praticare la verità e fare il mio dovere. Ora avevo sentito la voce di Dio, eppure non riuscivo a perseguire la verità e a fare il mio dovere, vivevo invece secondo le regole di vita di Satana, dando più valore alla fama e al guadagno che alla verità e alla vita. Davvero non riuscivo a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato! Anche se mi fossi laureata e avessi trovato un buon impiego, se non avessi ottenuto la verità e la vita, alla fine sarei stata eliminata da Dio. In passato avevo sempre pensato che andare all’università mentre credevo in Dio potesse portarmi fama e guadagno oltre alle Sue benedizioni. Era solo un mio desiderio illusorio e non era affatto conforme alla verità. Dio dice: “Se credi solo quando hai tempo e non sei in grado di dedicare tutta l’attenzione alla tua fede e se nella tua fede sei sempre confuso, non guadagnerai nulla(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”). Il Signore Gesù ha anche detto: “Ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere Mio discepolo(Luca 14:33). Ho capito che, per seguire Dio, bisogna avere un cuore dedicato e non essere vincolati o limitati dalla famiglia, dalla carne, dal denaro, dalla fama o dal guadagno. Bisogna dedicare tutto il tempo al proprio dovere, perseguire la verità, ottenerla e infine essere salvati da Dio. Prendiamo come esempio i discepoli del Signore Gesù nell’Età della Grazia. Alcuni di loro avevano abbandonato prestigio e ricchezza, e altri le proprie famiglie, per seguire il Signore Gesù con tutto il cuore, viaggiando ovunque per predicare il Vangelo e testimoniare il Signore. Queste sono state vite significative, degne di emulazione. Inoltre, una volta pensavo che acquisire conoscenze accademiche mi avrebbe portata a un buon lavoro, che mi avrebbe permesso di vivere bene senza preoccuparmi di avere di che mangiare e vestire, e di essere ammirata da parenti e amici; credevo che solo la fama e il guadagno potessero portare felicità. Ora ci ho riflettuto e ho capito che, anche se molti intellettuali e persone ricche e potenti sembrano affascinanti e belli in superficie, e godono di prestigio ovunque vadano, non credono in Dio e non comprendono la verità. Vivono nella trappola di Satana, competono per fama e guadagno e combattono sia apertamente che in segreto. Per ottenere prestigio e reputazione, compromettono la loro salute e svendono la propria integrità e dignità. Vivono nell’oscurità, nell’infelicità. Se una persona perde la cura e la protezione di Dio e non ha la Sua benedizione né la Sua salvezza, di quale felicità si può parlare? Non importa quanta conoscenza abbia, quanta ammirazione riceva dagli altri o con quale prodigalità possa concedersi i piaceri materiali, alla fine cadrà nelle catastrofi, subirà la perdizione e perirà. Questo non è un vero futuro. Ora siamo negli ultimi giorni. Dio sta per porre fine a quest’età e per compiere la Sua opera di premiare i buoni e punire i malvagi. Solo perseguendo la verità e raggiungendo un cambiamento di indole si può essere salvati e sopravvivere, ed essere guidati da Dio nella prossima età. Questo è il vero futuro.

In seguito, ho letto dell’esperienza di Pietro e ne ho tratto ispirazione e motivazione. Dio Onnipotente dice: “Pietro ebbe la fortuna di nascere in tali favorevoli condizioni sociali. Essendo intelligente e svelto a imparare, assimilava prontamente le nuove idee e, una volta cominciati gli studi, durante le lezioni era in grado di dedurre numerosi concetti a partire da una singola informazione. I suoi genitori erano fieri di avere un figlio così brillante e facevano di tutto per permettergli di studiare, sperando che si distinguesse e si procurasse una posizione ufficiale di qualche tipo nella società. Senza rendersene conto, Pietro aveva cominciato a interessarsi a Dio con la conseguenza che, a quattordici anni, quando ancora frequentava la scuola superiore, sviluppò avversione nei confronti del programma di studi sulla cultura della Grecia antica che stava seguendo, soprattutto in merito ai personaggi di fantasia e agli avvenimenti fittizi presenti nella storia greca antica. Da quel momento in poi, Pietro, che era appena entrato nel fiore della gioventù, cominciò a cercare di capire di più della vita umana e del mondo esterno. La sua coscienza non lo spinse a ripagare gli sforzi fatti dai suoi genitori, poiché vedeva chiaramente che la gente viveva tutta in uno stato di autoinganno e che conduceva una vita senza senso, rovinandosi l’esistenza nell’affanno di ottenere ricchezza e riconoscimenti. La sua era una visione strettamente legata all’ambiente sociale in cui viveva: più conoscenza hanno le persone, più sono complessi i loro rapporti interpersonali e i loro mondi interiori, più, quindi, conducono un’esistenza vuota. Per tali ragioni, Pietro, trascorreva il suo tempo libero facendo visite ad ampio raggio, perlopiù a personalità religiose. In cuor suo, sembrava esserci la vaga sensazione che la religione potesse spiegare tutto ciò che c’era di inesplicabile nel mondo degli uomini, perciò spesso si recava in una vicina sinagoga per assistere alle funzioni liturgiche. I suoi genitori non erano al corrente di ciò e ben presto Pietro, che era sempre stato di buon carattere e un bravo studente, cominciò a detestare la scuola, riuscendo a malapena terminare la scuola superiore grazie alla sorveglianza dei genitori. Tornando a riva a nuoto dall’oceano della conoscenza, fece un profondo respiro; da quel momento in poi, nessuno riuscì più a educarlo o a imporgli restrizioni(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, La vita di Pietro”). Dall’esperienza di Pietro, ho visto che il suo cuore era innocente e che egli amava le cose positive; aveva iniziato a riflettere sulla vita fin da giovane. Attraverso i suoi rapporti con la società, ha capito che le persone vivono per fama e guadagno e che più conoscenza una persona acquisisce, più la sua mente diventa complicata e corrotta. Ha visto chiaramente anche l’oscurità e la malvagità della società, e il vuoto insito nel perseguire fama, guadagno e prestigio. Non ha seguito i desideri dei suoi genitori di perseguire il distinguersi dalla massa e di impegnarsi per ottenere qualche posizione ufficiale nella società. Al contrario, ha rinunciato risolutamente agli studi e intrapreso il cammino della fede in Dio, e poi ha seguito il Signore Gesù. Ha dedicato la sua vita a perseguire l’obiettivo di comprendere Dio, ha cercato la Sua intenzione in ogni cosa e ha capito le proprie manchevolezze e carenze attraverso le parole di Dio. Alla fine, è stato in grado di sottomettersi a Lui fino alla morte e di amarLo all’estremo. Ha ottenuto la Sua approvazione e ha vissuto una vita significativa. In confronto, io non riuscivo a penetrare le cose e, a causa del mio perseguire fama e guadagno, non ero disposta a compiere il dovere di un essere creato, accontentandomi di credere nel tempo libero. Se avessi continuato a credere così, alla fine tutto sarebbe stato vano! Dovevo seguire l’esempio di Pietro e abbandonare il mio futuro personale per perseguire attivamente le cose positive. Mentre ero all’università, ho visto l’oscurità e la malvagità di questa società. Gli atenei sottoposti al controllo del Partito Comunista Cinese sono basi per l’istruzione atea. Tutti perseguono la vanità e bramano il male e nessuno si preoccupa degli studenti che mangiano, bevono, si divertono o litigano. Tuttavia, le persone che credono in Dio e percorrono il giusto cammino vengono ostacolate a ogni passo. L’università diffonde anche voci infondate per condannare e diffamare Dio, portando le persone ad allontanarsi da Lui e a tradirLo. Se avessi continuato a frequentare quell’università, sarei stata solo travolta dalle tendenze malvagie, allontanandomi sempre di più da Dio. Alla fine, sarei caduta nelle grandi catastrofi e sarei stata distrutta. Soltanto Dio può mostrare alle persone il cammino giusto e solo comprendendo la verità si può vivere maggiormente una sembianza umana. Ero disposta a scegliere di fare il mio dovere e soddisfare Dio.

Tuttavia, quando ho deciso davvero di lasciare gli studi, avevo ancora qualche dubbio. Una volta scelto di dedicare tutto il mio tempo ai doveri, non sarei più stata in grado di guadagnare soldi per prendermi cura dei miei genitori. Loro avevano faticato tanto per crescermi e pagarmi gli studi e, ora che erano anziani, la loro salute non era più buona come prima. Se in futuro si fossero ammalati, allora le mie condizioni non mi avrebbero permesso di prendermene cura. Mi sarei sempre sentita in debito con loro. Quando la sorella ha saputo del mio stato, ha cercato alcune parole di Dio per me, e io le ho lette: “Conforterò sempre tutti coloro che percepiscono le Mie intenzioni e non consentirò che soffrano o che siano danneggiati. La cosa fondamentale ora è che siate capaci di intraprendere azioni secondo le Mie intenzioni, e coloro che lo faranno riceveranno sicuramente le Mie benedizioni e saranno sotto la Mia protezione. Chi tra voi sa davvero spendersi totalmente e sacrificare ogni cosa per Me? Siete tutti degli indecisi, continuate a pensarci e ripensarci, concentrandovi sulla casa, sul mondo esterno, sul cibo e sui vestiti. Benché tu sia dinanzi a Me, impegnato a fare delle cose per Me, in cuor tuo pensi ancora a tua moglie, ai tuoi figli e ai tuoi genitori, che sono a casa. Costoro sono forse una tua proprietà? Perché non li metti nelle Mie mani? Non hai fiducia in Me? Oppure temi che Io dia disposizioni inopportune per te?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 59”). Coloro che si spendono sinceramente per Dio hanno lealtà e sottomissione verso di Lui; svolgono il loro dovere senza considerare guadagni o perdite personali e adempiono le loro responsabilità per completare la Sua missione. Tuttavia, quando mi ero trovata di fronte a una scelta, avevo sempre tenuto conto del mio futuro, della mia famiglia e dei miei genitori. Non ero riuscita a mettere veramente tutto ciò che avevo nelle mani di Dio. Il destino dei nostri genitori è sotto la Sua sovranità: quanta sofferenza sopporteranno e di quanta felicità godranno è stato da Lui predestinato molto tempo fa. Se sono afflitti dalla malattia, come figli, anche se restiamo loro accanto o provvediamo economicamente alle loro cure, non possiamo soffrire al loro posto e non c’è nulla che possiamo cambiare. Prendiamo mio zio, che ha molti figli. Le famiglie dei miei cugini sono relativamente benestanti e loro sono molto devoti verso il padre. Quando lui ha avuto un cancro ai polmoni, tutti hanno contribuito a pagare l’intervento chirurgico e si sono alternati per prendersi cura di lui. Pensavano che si sarebbe ripreso dopo l’operazione ma, inaspettatamente, è deceduto nel giro di pochi mesi. La mia famiglia non è benestante e i miei genitori fanno principalmente lavori manuali. Tuttavia, sono ancora in buona salute e si ammalano raramente durante l’anno. Ho capito che non comprendevo l’autorità di Dio e la mia fede in Lui era ancora troppo scarsa. Io e i miei genitori abbiamo destini indipendenti e quello dei miei genitori non sarà affatto influenzato dal fatto che io svolga o meno il mio dovere a tempo pieno. Dovrei sottomettermi all’orchestrazione e alle disposizioni del Creatore e affidare a Dio tutto ciò che riguarda mio padre e mia madre. Quando ho capito questo, non ho più vissuto nell’angoscia e nell’ansia e il mio cuore si è sentito molto più liberato.

Successivamente, ho letto le parole di Dio: “Dio cerca coloro che anelano la Sua apparizione. Egli cerca coloro che sono in grado di ascoltare le Sue parole, coloro che non hanno dimenticato l’incarico da parte Sua e Gli offrono il loro cuore e il loro corpo. Cerca coloro che sono sottomessi come bambini nei Suoi confronti, e che non Gli oppongono resistenza. Se ti dedichi a Dio, senza impedimenti dovuti a qualunque forza o potere, Egli ti guarderà con favore e riverserà su di te le Sue benedizioni. Se sei di posizione elevata, se hai una buona reputazione, in possesso di abbondante conoscenza, proprietario di abbondanti beni, e supportato da molte persone, ma tali cose non ti impediscono di presentarti davanti a Dio per accettare la Sua chiamata e l’incarico da parte Sua e fare ciò che Dio ti chiede, allora tutto ciò che farai sarà la causa più significativa sulla terra e l’impresa più giusta del genere umano(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio regna sovrano sul destino dell’intera umanità”). Dalle parole di Dio ho capito il Suo urgente desiderio di salvare l’umanità. Egli sta cercando persone che possano ascoltare le Sue parole e sottomettersi a Lui e vuole salvare coloro che anelano alla Sua apparizione. Se gli uomini riescono ad abbandonare reputazione, prestigio, denaro e interessi e si presentano davanti a Dio per fare il loro dovere, questo è approvato da Lui ed è anche la cosa più significativa che ci sia. Ho pensato a come Pietro sia stato capace di obbedire alla chiamata di Dio e di fare il proprio dovere, portando infine una testimonianza bella e risonante per confortare il cuore di Dio. Anche io dovrei adempiere le responsabilità di un essere creato e compiere il mio dovere; solo così posso essere una persona dotata di coscienza e umanità. Il fatto che fossi abbastanza fortunata da poter svolgere dei doveri nella chiesa era la grazia di Dio per me ed ero disposta ad abbandonare gli studi e a fare il mio dovere.

In seguito, ho parlato della mia scelta a mio padre e lui mi ha sostenuta. Ha persino detto: “Credere in Dio è il cammino giusto nella vita. Ormai sei adulta e, dato che hai scelto questo cammino, devi avere la determinazione e la perseveranza per andare avanti. Qualunque ostacolo o difficoltà incontrerai, non scoraggiarti. Persegui i tuoi obiettivi con impegno!” Sono rimasta un po’ sorpresa di avere il suo sostegno. Sapevo che i suoi pensieri e le sue idee erano anch’essi nelle mani di Dio e ho ringraziato molto Dio nel mio cuore. Inoltre, la mia fede nel seguirLo è diventata ancora più forte. Dopo l’inizio del nuovo semestre, ho fatto richiesta al mio professore di poter abbandonare gli studi. Lui non capiva perché volessi rinunciare a una buona università e continuava a cercare di dissuadermi, dicendo: “Devi pensarci bene. I tuoi genitori hanno faticato tanto per mandarti all’università e non ti è stato facile entrare. Se rinunci ora, non avrai mai un lavoro stabile in futuro. Devi avere una visione, non devi essere miope!” Quando ho sentito queste sue parole, ho avuto un tuffo al cuore e ho pensato: “Sì. Una volta presa questa decisione, non avrò mai un impiego rispettabile. Probabilmente non otterrò mai l’ammirazione degli altri né godrò dei piaceri della carne”. Ho capito che non avevo la giusta mentalità, perciò ho pregato rapidamente Dio nel mio cuore. In quel momento, ho ricordato chiaramente le Sue parole: “In ogni momento, il Mio popolo dovrebbe restare in guardia contro le scaltre macchinazioni di Satana […](La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 3”). Sapevo che questo era Dio che mi faceva presente qualcosa e mi guidava. Dall’esterno sembrava che stessi solo interagendo con il mio insegnante, ma in realtà dietro a questo si celava il complotto di Satana, che usava il professore per dire alcune cose che pareva fossero nel mio interesse, tentandomi per farmi allontanare da Dio e abbandonare il mio dovere. Satana è davvero così spregevole! Ho anche riflettuto: “L’insegnante ha detto che non devo essere miope ma avere una visione; cosa significa esattamente avere una visione? Se perseguo di conseguire un titolo di studio elevato, un buon lavoro e l’ammirazione altrui ma non posso adempiere il mio dovere né ottenere la verità, allora, quando l’opera di Dio finirà, non guadagnerò nulla. Tuttavia, se seguo Dio e compio i doveri di un essere creato, posso essere salvata. Questa è la scelta più corretta; questa è la vera visione”. Perciò ho risposto con fermezza: “La mia decisione di lasciare l’università non è stata presa d’impulso. Ci ho riflettuto a lungo e non me ne pentirò”. Lui ha visto che non poteva persuadermi e ha scosso la testa senza sapere cosa fare. Non ha avuto altra scelta che procedere con la mia rinuncia agli studi. Nel momento in cui sono uscita dal campus, mi sono sentita estremamente allegra, perché non avrei più dovuto essere vincolata dai miei insegnanti o compagni quando partecipavo alle riunioni o svolgevo il mio dovere. Sembrava che mi avessero tolto un peso enorme dalle spalle. Mi sentivo come un uccello che scappa dalla gabbia, tornando tra le braccia del cielo azzurro.

Dopo di ciò, ho dedicato tutto il tempo ai miei doveri. Con i fratelli e le sorelle, partecipavo alle riunioni e svolgevo il mio dovere ogni giorno, e mi sentivo molto tranquilla e serena. Nello svolgimento del mio dovere, ho rivelato numerosi tipi di indole corrotta. Per esempio, nel fare il mio dovere ero impaziente di ottenere risultati rapidi, ero superficiale e indulgevo nei piaceri della carne; ho anche sperimentato un po’ di potatura, di castigo e di disciplina. Ho acquisito una certa comprensione della mia indole corrotta e ho raggiunto alcuni cambiamenti. Non avrei potuto ottenere questi guadagni mentre studiavo ancora all’università. Ringrazio Dio per avermi tirata fuori dal pantano del perseguire fama e guadagno e per avermi condotta sul giusto cammino nella vita!

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