48. Smettere di camuffarmi è davvero rilassante
Poiché ho qualche conoscenza di come si aggiustano i dispositivi elettronici, spesso i fratelli e le sorelle vengono da me quando hanno problemi con i loro apparecchi e di solito sono in grado di ripararli. Una volta, il dispositivo di un fratello aveva un problema e io l’ho aiutato a controllarlo e sistemarlo. Il fratello ha detto: “Sai come fare? Un giorno anch’io vorrei imparare a fare queste cose”. Mi sono sentito piuttosto compiaciuto e ho detto: “Non è così complicato. Una volta compresi i principi, si può imparare velocemente”. Il fratello ha annuito con ammirazione e io ho provato un profondo senso di orgoglio e superiorità.
Una volta, i fratelli e le sorelle necessitavano di aiuto per assemblare due computer e hanno chiesto la mia assistenza. Ho pensato: “Un tempo i fratelli Liam e Michael erano responsabili dell’assemblaggio dei computer. Ora che se ne sono andati, sono il solo ad avere qualche conoscenza di elettronica, ma in passato non ho mai davvero assemblato un computer. Se alla fine i fratelli e le sorelle dovessero portarmi le componenti e io non le montassi bene, sarebbe così imbarazzante! Loro penserebbero: ‘Credevo che ti intendessi di elettronica, ma non sai nemmeno montare un computer’”. Così ho cercato dei tutorial sull’assemblaggio dei computer per portarmi avanti con lo studio e ho trovato un computer da smontare e rimontare. Dopo qualche prova, avevo praticamente imparato ad assemblare e configurare un computer e ho tirato un sospiro di sollievo. Di lì a poco, un fratello mi ha portato un computer già assemblato che doveva solo essere configurato. Pensavo che sarebbe stato facile. Tuttavia, quando ho iniziato a configurarlo, ho scoperto che il sistema operativo era un po’ diverso da quelli con cui avevo lavorato in precedenza e non riuscivo ad accedere all’interfaccia. Temevo che gli altri vedessero che non ero in grado di farlo e mi guardassero dall’alto in basso, così sono andato avanti a testa bassa, armeggiando nel tentativo di trovare una soluzione. Dopo un po’, ancora non riuscivo a farlo funzionare. I fratelli accanto a me esprimevano la propria opinione: alcuni suggerivano di fare in un modo, mentre altri proponevano soluzioni alternative. Alcuni consigliavano di guardare dei tutorial, mentre altri suggerivano di chiamare Michael. Questi consigli mi mettevano ansia. Ho pensato: “Devo sbrigarmi a configurarlo. Se lascio che siano gli altri a dirmi come fare, questo non mi farà sembrare un incompetente? Allora sicuramente i fratelli mi guarderanno dall’alto in basso”. Così li ho ignorati e ho continuato a provare per conto mio. Dopo un po’, uno dei fratelli ha telefonato a Michael. Non stavo prestando la minima attenzione, ma per caso ho sentito Michael che diceva: “Tieni premuto questo tasto e dovresti riuscire ad accedere all’interfaccia”. Ho fatto così e poi ho resettato e in un attimo la configurazione era completa. Successivamente, ho riflettuto su ciò che avevo rivelato in quella situazione e ho sentito di essere stato piuttosto irragionevole. Era chiaro che non sapessi come fare, ma non avevo avuto il coraggio di ammetterlo, temendo che gli altri mi guardassero dall’alto in basso. Quando avevano chiamato per chiedere aiuto, per me era come se stessero negando le mie abilità e mi sentivo oppositivo. Riflettendo su ciò che avevo rivelato, ho provato un po’ di disgusto per me stesso. Mi sono detto: “La prossima volta non posso nascondermi e camuffarmi in questo modo”.
Il giorno seguente, sono uscito per sbrigare delle commissioni e un fratello mi ha chiamato per chiedermi di tornare al più presto, dicendo che c’era un computer che doveva essere assemblato e non sapevano come fare. Ho subito avuto la sensazione che la mia presenza fosse fondamentale. Ho pensato: “Sembra che senza di me le cose vadano a rotoli. Anche se in passato non ho mai assemblato un computer, ho esperienza nella riparazione e dovrei essere in grado di comprendere alla svelta i principi basilari. In seguito, spiegherò loro questi principi e dimostrerò che continuo a saperne più di loro”. Quando sono tornato a casa, ho visto che quel computer era diverso da quelli con cui avevo avuto a che fare in precedenza e mi sono fatto un po’ prendere dal panico, pensando: “Se ammetto di non aver mai assemblato un computer di questo tipo, non diranno forse: ‘Allora ci sono cose che non sa?’ e mi guarderanno dall’alto in basso?” Così ho spiegato i principi dell’assemblaggio e come farlo funzionare sulla base della mia esperienza passata, ma mentre lo montavo non ero sicuro che lo stessi facendo bene. Ero così in ansia che ho iniziato a sudare. Volevo chiamare Liam per farmi consigliare, ma non riuscivo a trovare la forza di chiedere aiuto. Ho pensato: “I fratelli e le sorelle credono che io sappia come fare, ma se chiedo aiuto a Liam, sicuramente penseranno che le mie capacità non sono sufficienti. Continuerebbero forse ad avere grande considerazione di me? Verrebbero ancora a chiedermi aiuto? No, non posso lasciare che i fratelli e le sorelle mi guardino dall’alto in basso. Risolverò la cosa da solo. Dovrei essere in grado di farcela”. Così ho letto il manuale mentre continuavo a utilizzare lo stesso metodo per collegare i fili e poi l’ho testato. Ma non appena ho collegato i cavi e ho premuto il pulsante di accensione, dal computer è uscito del fumo e ho subito staccato la spina. Fratello Charlie mi ha chiesto: “Cosa è successo?” Sono diventato rosso e ho risposto: “Potrei aver collegato male i fili e aver bruciato la scheda madre”. Per cercare una via d’uscita, ho detto: “Prendo un multimetro per controllare se è bruciata”. Quando sono tornato nella stanza, avevo una gran confusione in testa e ho pensato: “Com’è potuto accadere? Non solo non sono riuscito a montarlo, ma ho anche bruciato la scheda madre. Mi vergogno così tanto. Non voglio vedere nessuno. Se l’avessi saputo, avrei chiamato Liam per farmi consigliare e questo non sarebbe successo”. Più ci pensavo, più mi pentivo di ciò che avevo fatto e volevo prendermi a schiaffi. Quando sono uscito dalla stanza, Charlie era già al telefono con Liam e lui gli aveva detto come collegare i fili. La soluzione era davvero molto semplice, ma io non ci avevo pensato. In quel momento, mi sono sentito molto rammaricato e mi sono detto: “Se solo mi fossi lasciato guidare da qualcuno, non avrei preso il cammino sbagliato, ma adesso che la scheda madre è bruciata, dovremo sostituirla. Questo per un po’ impedirà ai fratelli e alle sorelle di utilizzarlo per i loro doveri”.
Successivamente, ho riflettuto e mi sono chiesto: “Quale indole corrotta ho rivelato in questi due episodi in cui ho configurato un sistema e assemblato un computer?” Ho parlato del mio stato con un fratello e lui mi ha fatto notare questo: “Quando abbiamo una minima conoscenza di un’abilità, ci diamo un’aria di superiorità. È come mettersi sul fuoco e chiedere di essere bruciati”. Sentendo ciò, ho capito che quello era il mio problema, così ho cercato delle parole di Dio relative alla questione. Dio dice: “Stare al posto che si addice a un essere creato ed essere una persona ordinaria: è facile farlo? (No, non è facile.) Dove sta la difficoltà? In questo: le persone credono sempre di avere molte aureole e titoli in cima alla testa. Inoltre si attribuiscono l’identità e il prestigio di gran personaggi e superuomini e si impegnano in tutte quelle pratiche finte e false e segni esteriori. Se non lasci andare queste cose, se le tue parole e azioni sono sempre limitate e controllate da queste cose, allora troverai difficile entrare nella realtà della parola di Dio. Sarà dura smettere di affannarti a cercare soluzioni a ciò che non capisci e portare più spesso tali questioni davanti a Dio e offrirGli un cuore sincero. Non sarai in grado di farlo. È proprio perché il tuo prestigio, i tuoi titoli, la tua identità e tutte le cose simili sono false e non veritiere perché vanno contro e contraddicono le parole di Dio, che queste cose ti assorbono completamente facendo sì che tu non riesca a presentarti al cospetto di Dio. Cosa ti portano queste cose? Ti rendono bravo a mascherarti, a fingere di capire, di essere intelligente, di essere un gran personaggio, di essere una celebrità, di essere una persona capace, di essere saggio e persino di sapere tutto, di essere capace di tutto, e di essere in grado di fare tutto. Questo fa sì che gli altri ti adorino e ti ammirino. Verranno da te con tutti i loro problemi, contando su di te e guardandoti con ammirazione. Così è come se ti mettessi sul fuoco ad arrostire. DimMi, si sta bene sul fuoco ad arrostire? (No.) Non capisci, ma non osi ammetterlo. Non riesci a vedere con chiarezza, ma non osi dire che non riesci a vedere con chiarezza. Ovviamente hai fatto un errore, ma non osi ammetterlo. Il tuo cuore prova angoscia, ma non osi dire: ‘Stavolta è davvero colpa mia, sono in debito con Dio e con i miei fratelli e le mie sorelle. Ho provocato una perdita enorme alla casa di Dio, ma non ho il coraggio di alzarmi davanti a tutti e ammetterlo’. Perché non osi parlare? Tu credi: ‘Devo essere all’altezza della reputazione e dell’aureola che i miei fratelli e le mie sorelle mi hanno attribuito, non posso tradire l’alta considerazione e la fiducia che essi hanno nei miei confronti, ancor meno le fervide aspettative che ripongono in me da tanti anni. Pertanto, devo continuare a fingere’. Com’è questo mascheramento? Sei riuscito a trasformarti in un gran personaggio e un superuomo. I fratelli e le sorelle vogliono venire da te per fare domande, per chiedere consulenze e persino per implorare un tuo consiglio su qualsiasi problema che hanno. Sembra addirittura che non possano vivere senza di te. Ma il tuo cuore non prova angoscia? Certo, alcune persone non percepiscono questa angoscia. Un anticristo non percepisce questa angoscia. Al contrario, si crogiola in tale situazione pensando che il suo prestigio venga prima di tutto. Una persona normale, una persona comune, tuttavia, prova angoscia quando è sul fuoco ad arrostire. Si sente una nullità, appunto come fa una persona ordinaria. Non crede di essere più forte degli altri. Non solo pensa di non saper svolgere alcun lavoro concreto, ma anche di stare ritardando il lavoro della chiesa e i prescelti di Dio, quindi si assume la colpa e si dimette. Questa è una persona dotata di ragionevolezza. È facile risolvere questo problema? È facile risolverlo per chi ha ragionevolezza, ma è difficile per coloro ai quali la ragionevolezza manca. Se, una volta ottenuto il prestigio, godi spudoratamente dei vantaggi dello stesso con il risultato di essere rivelato ed eliminato perché non sei riuscito a svolgere del lavoro concreto, significa che te la sei cercata e ti meriti ciò che ti capita! Non ti meriti neanche un briciolo di pietà o di compassione. Perché dico così? È perché insisti a stare in una posizione elevata. Ti sei messo sul fuoco ad arrostire. La tua ferita è autoinflitta” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Fare tesoro delle parole di Dio è il fondamento della fede in Dio”). Le parole di Dio mi hanno smascherato, facendomi vergognare profondamente. Al fine di mantenere il mio prestigio agli occhi della gente, mi sono costantemente camuffato e ho creato una facciata. Sebbene avessi delle conoscenze riguardo alle riparazioni, non avevo mai assemblato davvero un computer. Quando i fratelli e le sorelle mi avevano chiesto di montare dei computer, temevo che mi avrebbero guardato dall’alto in basso, quindi ho studiato e fatto pratica preventivamente. Così ho capito qualcosa dei principi per assemblare un computer. Ma c’erano molte configurazioni diverse e non comprendevo appieno le prestazioni e le differenze tra di esse. Per evitare che i fratelli e le sorelle mi guardassero dall’alto in basso, quando mi trovavo davanti dei computer che non avevo mai configurato o assemblato in precedenza, non avevo il coraggio di ammettere che non sapevo come farlo. Temevo che dicessero: “Non dovresti conoscere i dispositivi elettronici? Come mai non sai nemmeno assemblare un computer?” Per mantenere la mia immagine di esperto di elettronica e tecnologia tra i fratelli e le sorelle, continuavo a nascondermi e a camuffarmi. Con il primo computer, sebbene fosse chiaro che non sapessi come configurarlo, non avevo osato ammettere la verità. Ho tenuto la testa bassa, cercando di risolvere la cosa da solo. Quando un fratello ha telefonato per chiedere aiuto, non volevo nemmeno ascoltare. In seguito, mentre montavo un altro computer, mi sono messo su un gradino ancora più alto, pensando che, a differenza mia, loro non capissero, così mi sono comportato come un “insegnante” e ho spiegato i principi e come assemblarlo. Sapevo benissimo che quel computer era diverso da quelli che avevo montato in precedenza e che utilizzare lo stesso metodo per collegare i fili poteva essere un errore, e avevo pensato di chiamare Liam per chiedergli un consiglio, ma temevo di perdere la buona immagine di esperto di elettronica e tecnologia agli occhi dei fratelli e delle sorelle. Così ho cercato di arrabattarmi mentre spiegavo le cose e collegavo i fili e alla fine dal computer è uscita una nuvola di fumo nero. Il mio travestimento era stato completamente scoperto e non potevo più continuare a camuffarmi. Non solo i fratelli e le sorelle mi avevano capito a fondo, ma avevo anche bruciato la scheda madre. Questo per un po’ ha impedito loro di utilizzarlo nei propri doveri. È stato solo attraverso lo smascheramento da parte delle parole di Dio che ho capito di vivere secondo un’indole satanica e di non essere in grado di dire nemmeno una parola onesta. Mi nascondevo e mi camuffavo costantemente, cercando di mantenere la mia buona immagine di esperto di elettronica e tecnologia. Camuffandomi in questo modo, non solo non ero riuscito a nascondere le mie manchevolezze e le mie carenze, ma avevo finito per smascherare chi ero realmente, facendo vedere a tutti che non conoscevo affatto quella tecnologia. Inoltre, avevano visto ancora più chiaramente quanto fossi propenso all’inganno e ipocrita. Di conseguenza, avevo gettato al vento la mia integrità. In quel momento, ho capito quanto ero stato sciocco a camuffarmi.
In seguito, ho continuato a riflettere e mi sono chiesto: “Quale indole corrotta mi spingeva a camuffarmi continuamente?” Poi ho letto questo passo delle parole di Dio: “Che tipo di indole è quando si cerca sempre di apparire diversi, si dissimula, ci si dà sempre delle arie in modo da farsi stimare dagli altri e non far vedere loro i propri difetti e manchevolezze, quando si cerca sempre di presentare agli altri il proprio lato migliore? Si tratta di arroganza, falsità, ipocrisia, è l’indole di Satana, qualcosa di malvagio. Prendete i membri del regime satanico: a prescindere da quanto combattano, contendano o uccidano nell’oscurità, a nessuno è permesso di segnalarli o denunciarli. Temono che gli altri vedano il loro volto demoniaco, e fanno di tutto per coprire la cosa. In pubblico si fanno belli in ogni modo, dicendo quanto amino la gente, quanto siano grandi, gloriosi e infallibili. Questa è la natura di Satana. Le caratteristiche preminenti della natura di Satana sono l’inganno e la falsità. E qual è lo scopo dell’inganno e della falsità di Satana? Raggirare le persone, impedire loro di vedere la sua essenza e ciò che è veramente, e così raggiungere lo scopo di prolungare il suo dominio. Le persone comuni possono non avere un tale potere e prestigio, ma anche loro desiderano che gli altri abbiano un parere positivo su di loro, e che la gente abbia un’alta stima di loro e li elevi a una posizione di rilievo nel proprio cuore. Questa è un’indole corrotta e, se le persone non comprendono la verità, non sono in grado di riconoscere questo fatto. Un’indole corrotta è la più difficile da riconoscere: riconoscere i propri difetti e le proprie mancanze è facile, ma non lo è riconoscere la propria indole corrotta. Le persone che non conoscono sé stesse non parlano mai dei loro stati corrotti: pensano sempre di non avere nulla che non vada. E, senza rendersene conto, iniziano a vantarsi: ‘In tutti i miei anni di fede, ho subito molte persecuzioni e patito numerose avversità. Sapete come ho fatto a superare tutto ciò?’ Questa è un’indole arrogante? Qual è la motivazione che spinge a mettersi in mostra? (Farsi ammirare dagli altri.) Cos’è che spinge a farsi stimare dalle persone? (Ricevere prestigio nella mente di tali persone.) Se ricevi prestigio nella mente di altri, allora quando sono in tua compagnia sono deferenti verso di te e particolarmente gentili quando parlano con te. Ti guardano sempre con ammirazione, ti danno la precedenza in tutte le cose, ti lasciano spazio di manovra, e ti adulano e ti obbediscono. In ogni cosa, ti cercano e lasciano che sia tu a prendere decisioni. E tu ne trai un senso di piacere: senti di essere più forte e migliore di chiunque altro. A tutti piace questa sensazione. Questa è la sensazione di godere di prestigio nel cuore di qualcuno; le persone desiderano assecondarla. È per questo che tutti si contendono il prestigio e desiderano riceverne nel cuore degli altri, ed essere da loro stimati e adorati. Se non potessero trarne un tale piacere, non perseguirebbero il prestigio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). Grazie alle parole di Dio, ho capito che il desiderio di nascondersi e camuffarsi continuamente nasce da un’indole corrotta e propensa all’inganno. La mia indole corrotta mi fa cercare l’ammirazione e l’adorazione degli altri e la mia indole propensa all’inganno mi porta a nascondermi e camuffarmi quando si tratta delle mie manchevolezze e carenze, mostrando solo i miei lati positivi nel tentativo di ottenere l’ammirazione degli altri. Il PCC fa lo stesso, essendo abile nel coprire e passare sopra alle questioni. Non importa quanto accese possano essere le sue lotte interne o quante azioni cattive abbia commesso, non permetterà mai ai media di riportarlo, per paura che le persone vedano il suo volto demoniaco e smettano di sostenerlo. Il partito si serve anche dei media affinché facciano di tutto per promuovere e glorificare la sua immagine di grandezza, gloria e correttezza, ingannando e raggirando la popolazione con l’obiettivo di governarla per sempre. È davvero spregevole e malvagio! Quando assemblavo i computer, anch’io avevo rivelato un’indole satanica. Per proteggere orgoglio e prestigio, non avevo ammesso ciò che non conoscevo o non ero in grado di fare. Avevo nascosto tutte le mie manchevolezze e le mie carenze, fingendo di essere esperto e capace in ogni cosa. Avevo fatto tutto ciò affinché gli altri avessero stima di me. Questo nascondermi e camuffarmi non voleva forse dire ingannare e raggirare i fratelli e le sorelle? Non ero forse spregevole e malvagio come Satana? Riflettendo sulla cosa, ho sentito di essere davvero spudorato. Cercavo costantemente l’ammirazione e l’adorazione degli altri in modo che mi gravitassero intorno, affinché venissero da me per ogni cosa e mi trattassero con rispetto e cortesia. Quando i fratelli mi avevano chiamato dicendo che non sapevano come montare il computer e chiedendomi di farlo, in quel momento ho sentito che la mia presenza era fondamentale; ho sentito di essere migliore di loro e la mia vanità è stata ampiamente soddisfatta. Poiché quella sensazione mi dava piacere, avevo fatto di tutto per nascondermi e camuffarmi affinché gli altri mi guardassero con ammirazione.
Mi sono chiesto: “Se continuassi a perseguire reputazione e prestigio e a godere dell’ammirazione degli altri, quali sarebbero le conseguenze?” Ho letto queste parole di Dio: “Non c’è nulla che Dio detesti più del perseguimento del prestigio, perché è un’indole satanica, è un cammino errato, nasce dalla corruzione da parte di Satana, è qualcosa che Dio condanna, ed è esattamente ciò che Dio giudica e purifica. Non c’è nulla che Dio detesti più del perseguimento del prestigio da parte della gente, eppure tu continui a competere ostinatamente per il prestigio, lo prediligi e lo difendi costantemente, e cerchi sempre di prenderlo per te. Per natura, tutto ciò non è forse antitetico rispetto a Dio? Il prestigio non è decretato da Dio per gli esseri umani; Dio agli esseri umani fornisce la verità, la via e la vita, in modo che possano infine diventare esseri creati all’altezza degli standard, esseri creati piccoli e insignificanti, non esseri dotati di fama e prestigio e adorati da migliaia di persone. E così, da qualunque punto di vista lo si osservi, il perseguimento di prestigio è un vicolo cieco. Per quanto sia ragionevole il tuo pretesto per perseguire il prestigio, questo cammino è comunque sbagliato e Dio non lo approva. Per quanto tu ti sforzi o per quanto grande sia il prezzo che paghi, se desideri prestigio, Dio non te lo concederà; se non te lo concederà Dio, non riuscirai a ottenerlo lottando, e se continuerai a lottare vi sarà un unico esito: sarai rivelato ed eliminato, e ti imbatterai in un vicolo cieco. Lo capisci, no?” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio esprimono chiaramente la natura e le conseguenze del perseguire reputazione e prestigio. In sostanza, perseguire costantemente reputazione e prestigio significa opporsi a Dio, con il risultato di andare incontro a un vicolo cieco. Poiché noi umani non siamo altro che piccoli esseri creati, dovremmo adorare Dio e ammirarLo, adempiendo i nostri doveri onestamente e con ubbidienza. Queste dovrebbero essere la coscienza e la ragione dell’uomo. Negli ultimi giorni, Dio ha espresso la verità per radicare le Sue parole nell’umanità, rendendole la nostra vita, permettendoci di vivere una normale umanità e di diventare esseri creati all’altezza degli standard. Egli non vuole che gli uomini perseguano la reputazione, il prestigio o l’ammirazione degli altri nel corso dei propri doveri. Se mi fossi continuamente travestito e avessi perseguito reputazione e prestigio, senza pentirmi, cambiare o praticare la verità, allora alla fine sarei sicuramente stato rivelato ed eliminato da Dio. Ho pensato a come la maggior parte degli anticristi espulsi dalla casa di Dio perseguisse reputazione e prestigio. Non avevano esitazione nel danneggiare o nell’intralciare e disturbare gravemente il lavoro della chiesa, cosa che alla fine ha portato alla loro espulsione. Quando mi sono reso conto della gravità del problema, ho pregato Dio con l’intenzione di cambiare il mio stato e non perseguire più l’ammirazione degli altri, desiderando al contrario di essere onestamente un piccolo essere creato.
Successivamente, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Se non vuoi stare sul fuoco ad arrostire dovresti rinunciare a tutti quei titoli e a quelle aureole e rivelare ai tuoi fratelli e sorelle i veri stati e i veri pensieri che albergano nel tuo cuore. In questo modo, i fratelli e le sorelle possono trattarti in maniera corretta e tu non devi mascherarti. Ora che ti sei aperto e hai gettato luce sul tuo vero stato, il tuo cuore non si sente forse più a suo agio, più rilassato? Perché vuoi camminare con un fardello così pesante sulla schiena? Se riveli il tuo vero stato, i fratelli e le sorelle davvero ti guarderanno dall’alto in basso? Davvero ti abbandoneranno? Assolutamente no. Al contrario, i fratelli e le sorelle ti approveranno e ti ammireranno per aver osato dire cos’hai nel cuore. Diranno che sei una persona onesta. Questo non ostacolerà il tuo lavoro nella chiesa né avrà il minimo effetto negativo su di esso. Se i fratelli e le sorelle vedono proprio che hai difficoltà, ti aiuteranno e lavoreranno con te spontaneamente. Cosa dite? Non sarebbe così? (Sì.) Indossare sempre una maschera in modo che altri ti guardino con ammirazione è una cosa stupidissima. L’approccio migliore è essere una persona ordinaria con un cuore normale, essere in grado di aprirsi ai prescelti di Dio in maniera pura e semplice e interloquire spesso parlando sinceramente. Non accettare mai quando le persone ti idolatrano, ti ammirano, ti attribuiscono lodi eccessive o dicono parole di adulazione. Tutte queste cose dovrebbero essere rifiutate. […] Come dovresti praticare l’essere una persona comune, una persona ordinaria, una persona normale? Innanzitutto dovresti negare e lasciar andare quelle cose alle quali ti aggrappi ritenendole tanto buone e preziose e anche le belle parole superficiali con cui gli altri ti ammirano e ti elogiano. Se nel tuo cuore hai ben chiaro che tipo di persona sei, qual è la tua essenza, quali sono le tue carenze e quale corruzione riveli, dovresti condividerlo apertamente con gli altri in modo che possano vedere qual è il tuo vero stato e quali sono i tuoi pensieri e le tue opinioni, e che sappiano quale conoscenza possiedi di queste cose. Qualunque cosa tu faccia, non fingere e non simulare, non nascondere agli altri la tua corruzione e le tue carenze affinché nessuno le conosca. Questo tipo di comportamento falso è un ostacolo nel tuo cuore ed è anche un’indole corrotta e può impedire alle persone di pentirsi e cambiare. Devi pregare Dio e sottoporre a riflessione e analisi ciò che è falso come le lodi che ti attribuiscono gli altri, la gloria di cui ti ricoprono e le corone che ti conferiscono. Devi vedere il danno che queste cose ti arrecano. Così facendo valuterai te stesso in maniera chiara, acquisirai conoscenza di te stesso e smetterai di considerarti un superuomo o una personalità di spicco. Una volta acquisita questa consapevolezza di te stesso ti diventerà facile accettare la verità, accogliere nel tuo cuore le parole di Dio e ciò che Dio chiede all’uomo, accettare la salvezza del Creatore, rimanere costantemente una persona comune, un individuo onesto e affidabile e stabilire un rapporto normale tra te, che sei un essere creato, e Dio, che è il Creatore. Questo è esattamente ciò che Dio chiede alle persone, ed è del tutto alla loro portata” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Fare tesoro delle parole di Dio è il fondamento della fede in Dio”). Le parole di Dio hanno corretto le mie idee e i miei punti di vista fallaci e mi hanno mostrato un cammino di pratica. In passato, avevo sempre temuto che, se avessi mostrato le mie manchevolezze e le mie carenze, la gente mi avrebbe guardato dall’alto in basso, così mi sono sempre nascosto e camuffato. In realtà, anche se mi camuffavo e non dicevo niente, i miei fratelli e sorelle erano già in grado di vedermi per chi ero realmente, e se fossi riuscito a parlare onestamente e a mettere a nudo le mie manchevolezze, non mi avrebbero guardato dall’alto in basso. Al contrario, avrebbero visto che stavo praticando l’onestà e avrebbero rispettato e approvato tutto ciò. Avevo scelto di nascondermi e camuffarmi senza avere il coraggio di mostrare cosa non conoscevo o non sapevo fare. Di conseguenza, quando la verità è venuta a galla, non solo non ho ottenuto l’ammirazione dei fratelli e delle sorelle, ma mi sono messo in ridicolo, facendo sì che gli altri provassero antipatia nei miei confronti e mi disprezzassero. Adesso ho compreso che il mio punto di vista era sbagliato e sciocco e che dovevo ribellarmi a questi pensieri e praticare secondo le parole di Dio. In verità, tutte le persone normali hanno le loro manchevolezze e le loro carenze. Anche se qualcuno lavora in un determinato settore da molti anni ed è diventato altamente qualificato, ci sono comunque delle volte in cui non conosce qualcosa. Avere manchevolezze e carenze non è una cosa di cui vergognarsi. Se una persona sapesse tutto e potesse fare tutto, sarebbe sovrumana. Inoltre, poiché credevo di essere il più esperto di elettronica del gruppo, unito al fatto che venivo lodato dagli altri, avevo iniziato ad agire con un atteggiamento di superiorità, sebbene dal punto di vista professionale ancora conoscessi solamente le basi. Ripensandoci, quando Liam era qui, era più abile con i dispositivi elettronici e rispetto a lui avevo molte meno capacità. Tuttavia, anche lui aveva dovuto consultare fratelli e sorelle più esperti riguardo ad alcuni dispositivi che non capiva, rendendo ancora più evidente la mia mancanza di conoscenza. Pertanto, a prescindere da come la si voglia guardare, non avrei dovuto mettermi su un piedistallo. Al contrario, avrei dovuto affrontare correttamente le mie manchevolezze e le mie carenze e aprirmi con tutti affinché potessero capirmi. Questo sarebbe stato un comportamento ragionevole.
Successivamente, si è rotto un altro dispositivo e un fratello mi ha chiesto aiuto per ripararlo. Dopo averlo controllato, ho ritenuto che una componente fosse difettosa e l’ho sostituita, ma dopo averlo testato ancora non funzionava. Ci ho lavorato ancora per un po’, ma non sono riuscito a risolvere il problema. Poi ho pensato: “Ho valutato male il problema? Dovrei chiedere consiglio a Michael? Lui ha più esperienza con questo tipo di apparecchiature, quindi forse ha già incontrato questo problema”. Ma poi mi sono detto: “Se non riesco a risolvere la cosa e dovessi chiedere aiuto, sicuramente i fratelli e le sorelle penseranno che non sono abbastanza abile e non avranno più considerazione di me. Non posso permettere che mi guardino dall’alto in basso. Se continuo a provare, dovrei riuscire a risolvere il problema da solo”. A questo pensiero, mi sono reso conto che ancora una volta stavo cercando di nascondermi e camuffarmi, così ho pregato in cuor mio: “Dio, non ho lavorato molto su dispositivi di questo tipo e non sono sicuro di quale sia il problema. Temo che i fratelli mi guarderanno dall’alto in basso e non voglio più camuffarmi. Dio, Ti prego guidami a essere una persona onesta, a riuscire ad affrontare le mie manchevolezze e le mie carenze, e a cercare attivamente l’aiuto degli altri”. Dopo aver pregato, ho chiamato Micheal per chiedergli consiglio. Seguendo il suo suggerimento, ho controllato e identificato la radice del problema e l’ho subito risolto. Praticare in questo modo mi ha fatto sentire rilassato e a mio agio. Da un lato, non ho impedito ai fratelli e alle sorelle di usare le apparecchiature per i loro doveri, e dall’altro, ho praticato consapevolmente un po’ di verità senza nascondermi e camuffarmi di nuovo. È stata la guida delle parole di Dio a darmi il giusto obiettivo da perseguire. Sono disposto a perseguire e praticare la verità, a svolgere onestamente i miei doveri e a essere un essere creato all’altezza degli standard.