99. Tenere fede al dovere durante persecuzione e tribolazione
Nell’aprile del 2023, i leader superiori mi hanno detto che un leader della chiesa di Xingyuan era stato arrestato, che anche altri due leader erano stati interrogati dalla polizia nelle loro case e che, a causa di rischi per la sicurezza, non potevano più continuare a lavorare nella chiesa. Così i leader superiori mi hanno chiesto di gestire il lavoro relativo alle conseguenze e di supportare i fratelli e le sorelle. Dopo aver udito le loro parole, ho davvero sentito il peso di questa responsabilità ed ero anche un po’ preoccupata. Pensavo: “Questo ambiente è così difficile. Perché hanno disposto che sia io ad andare? E se venissi arrestata? Gran parte dei fratelli e delle sorelle che vengono arrestati finiscono per essere torturati duramente. Alcuni non riescono a sopportare il tormento e tradiscono Dio, diventando dei giuda, mentre altri vengono picchiati a morte o resi invalidi. I metodi usati dal gran dragone rosso per far male alle persone sono così crudeli. Se venissi arrestata e non riuscissi a sopportare le torture, diventerei un giuda e tradirei Dio, allora non verrei salvata. In quel caso, non avrei forse creduto invano?” Ma poi ho pensato: “Non posso essere così egoista e pensare solo a me stessa. Un leader è stato arrestato, i libri delle parole di Dio sono in pericolo e devono essere trasferiti con urgenza, e i fratelli e le sorelle sono negativi e deboli e necessitano di essere sostenuti e aiutati. Devo tenere conto dell’intenzione di Dio e accettare questo dovere”. Così ho accettato.
Dopo essere arrivata nella chiesa di Xingyuan, ho saputo che la maggior parte delle case dei fratelli e delle sorelle erano state visitate dalla giuda Zhang Fen, pertanto presentavano tutte dei rischi per la sicurezza. In quel periodo, solo casa della sorella Zhang Yu era relativamente sicura e poteva essere usata temporaneamente per discutere di lavoro. Tuttavia, dopo aver incontrato Zhang Yu, ho saputo che qualche anno prima la polizia aveva arrestato diverse sorelle a casa sua e che, prima che la giuda Zhang Fen venisse arrestata, anche lei aveva visitato quella casa. Udendo le sue parole, ho avuto un colpo al cuore: “La polizia starà forse controllando e vigilando in segreto? E se dovessero arrestarmi? Se non riuscissi a sopportare le torture e diventassi un giuda, per me non sarebbe tutto finito? Farei meglio a restare o ad andarmene alla svelta? Se restassi, potrei correre il rischio di essere arrestata, ma, se me ne andassi, non ci sarebbe modo di discutere il lavoro di gestione delle conseguenze”. In cuor mio, ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi su come praticare. Mi sono venute in mente queste Sue parole: “È facile per chi non ha umanità acquisire la verità? È difficile. Nel momento in cui incappa in un periodo di sofferenza o deve pagare un prezzo, pensa: ‘Cominciate voi con tutta questa sofferenza e questo prezzo da pagare e, quando i risultati saranno quasi stati raggiunti, sarò al vostro fianco’. Che umanità è questa? Simili comportamenti sono definiti nel loro insieme ‘mancanza di umanità’. […] Di fronte al pericolo, alcune persone si preoccupano solo di nascondersi. Alcuni proteggono gli altri e non si preoccupano di sé stessi. Quando succede loro qualcosa, c’è chi sopporta e chi combatte. Queste sono differenze di umanità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Le parole di Dio mi hanno fatto capire che, di fronte al pericolo, le persone di buon carattere proteggono prima gli altri e sono disposte a mettere a repentaglio sé stesse per salvaguardare gli interessi della casa di Dio e adempiere le proprie responsabilità. Coloro che non hanno umanità sono egoisti e spregevoli, danno priorità alla propria sicurezza e cercano di nascondersi quando il pericolo incombe, senza mostrare alcuna preoccupazione per il lavoro della chiesa o per la sicurezza dei fratelli e delle sorelle. Alla luce delle parole di Dio, ho capito di essere stata molto egoista e che il mio carattere era molto scarso. Di fronte al pericolo, consideravo prima di tutto me stessa, avevo paura di essere arrestata, volevo scappare al più presto e non mostravo la minima preoccupazione per il lavoro della chiesa o per il mio dovere. Sebbene la casa di Zhang Yu presentasse dei rischi per la sicurezza, rispetto ad altre case, al momento nella chiesa era relativamente sicura. Avrei potuto restare lì temporaneamente per incontrare i fratelli e le sorelle e discutere del lavoro, per poi trasferirmi in un altro luogo quando ne avessimo trovato uno più adatto. Se avessi davvero incontrato delle circostanze particolari, avrei dovuto pregare Dio e gestire le cose con fede e saggezza. Così ho pregato Dio, chiedendoGli di concedermi fede e determinazione per sopportare la sofferenza.
Il giorno seguente, ho disposto che due fratelli venissero a casa di Zhang Yu per parlare di lavoro. Li Bin, che veniva dallo stesso villaggio di Zhang Yu, non appena mi ha vista mi ha detto: “Nel mio villaggio ci sono due persone malevole vicino a casa di Zhang Yu. Se vedessero degli stranieri arrivare in paese e scoprissero che sono dei credenti, chiamerebbero la polizia. In passato, nel mio villaggio alcuni fratelli e sorelle sono stati arrestati perché una di queste persone malevole li ha denunciati”. Sentendo le parole di Lin Bin, mi sono un po’ spaventata e ho pensato: “Non so se le persone malevole mi hanno vista arrivare. Se mi segnalassero, sicuramente verrei arrestata!” In quel momento, mi sono ricordata di un passo delle parole di Dio e l’ho cercato per leggerlo. Dio dice: “Per quanto ‘potente’ sia Satana, per quanto sia audace e ambizioso, per quanto grande sia la sua capacità di infliggere danni, per quanto di ampia portata siano le tecniche con cui corrompe e alletta l’uomo, per quanto astuti siano i trucchi e le macchinazioni con cui intimidisce l’uomo, per quanto mutevole sia la forma in cui esiste, non è mai stato in grado di creare un unico essere vivente, non è mai stato in grado di stabilire leggi o regole per l’esistenza di tutte le cose e non è mai stato in grado di governare e dominare qualsivoglia oggetto, animato o inanimato. Nel cosmo e nel firmamento non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia nato da Satana o che esista per causa sua; non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia governato o controllato da Satana. Al contrario, Satana non solo deve vivere sotto il dominio di Dio, ma deve anche sottomettersi a tutti i Suoi ordini e comandi. Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio. Agli occhi di Dio, Satana è inferiore ai gigli della montagna, agli uccelli che volano in aria, ai pesci del mare e ai vermi della terra. Il suo ruolo in mezzo a tutte le cose è prestare servizio per esse, rendere servizio all’umanità e rendere servizio all’opera di Dio e al Suo piano di gestione. Per quanto maligna sia la sua natura e per quanto malvagia la sua essenza, l’unica cosa che Satana possa fare è attenersi debitamente alla sua funzione: prestare servizio per Dio e fungere da contrasto di Dio. Tali sono la sostanza e la posizione di Satana. La sua essenza è slegata dalla vita, è slegata dalla potenza, è slegata dall’autorità; è solo un giocattolo nelle mani di Dio, solo una macchina che presta servizio a Dio!” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Le parole di Dio mi hanno dato fede e forza. Egli regna sovrano su ogni cosa e controlla tutto. Tutte le cose e gli eventi sono nelle Sue mani. Per quanto possano essere fuori controllo, sia il PCC che le persone malevole sono tutti nelle mani di Dio. Ai Suoi occhi, sono persino inferiori ai vermi sulla terra. Sono semplicemente degli strumenti che prestano servizio al fine di perfezionare il popolo eletto di Dio. Il gran dragone rosso fa di tutto per catturare coloro che credono in Dio, ma, senza il Suo permesso, non c’è niente che possa farci. È lo stesso per il PCC che dà la caccia e mette una taglia sulla testa di alcuni fratelli e sorelle: il partito spende così tante risorse umane e materiali per cercare, seguire e sorvegliare, utilizzando ogni tipo di strumento ad alta tecnologia per vigilare, ma, senza il permesso di Dio, comunque non riesce a catturarli. Quel giorno, sentendo che delle persone malevole avrebbero potuto segnalarmi, mi sono sentita pavida e impaurita. Mi sono resa conto che, pur parlando di credere in Dio, quando si trattava di farlo davvero, Egli sembrava assente dal mio cuore. La mia fede in Lui era così scarsa. Sebbene l’ambiente fosse difficile, il fatto che venissi arrestata o meno era nelle mani di Dio. La questione dipendeva da Lui. A questo pensiero, non ero più spaventata. Ho notato che i due fratelli stavano vivendo nella paura e nell’esitazione, così ho condiviso con loro sull’autorità e la sovranità di Dio. Dopo avermi ascoltato, hanno acquisito fede e sono stati disposti a svolgere il proprio dovere.
In seguito, mi sono chiesta: “Perché ho così tanta paura di essere arrestata e picchiata a morte? A quale aspetto della verità devo accedere?” Ho letto che le parole di Dio dicono: “Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Diffondevano il Vangelo del Signore, ma la gente del mondo non lo accettò, anzi li condannò, li picchiò, li rimproverò e li mise addirittura a morte: così furono martirizzati. Non parliamo dell’esito di quei martiri, né della definizione del loro comportamento data da Dio, ma domandiamo questo: quando giunsero alla fine, i modi in cui andarono incontro alla conclusione della loro vita si accordavano forse con le nozioni umane? (No.) Dal punto di vista delle nozioni umane, pagarono un prezzo così alto per diffondere l’opera di Dio, ma alla fine furono uccisi da Satana. Questo non si accorda con le nozioni umane, ma è proprio ciò che accadde. È ciò che Dio permise. Quale verità si può ricercare in questo? Il fatto che Egli abbia permesso che morissero così era una maledizione e una condanna da parte di Dio, oppure il Suo piano e la Sua benedizione? Né una cosa né l’altra. Che cos’era allora? Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate un dolore nascosto? Voi pensate: ‘Essi assolsero il loro dovere di diffondere il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?’ In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione dell’intera umanità da Lui compiuta consente a questa umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare. Gli esseri umani oggi hanno dentro di sé paura e preoccupazione, ma quale utilità hanno questi sentimenti? Se a Dio non serve che tu faccia così, a cosa serve preoccuparsi? Se a Dio serve che tu faccia così, non devi scansare questa responsabilità né rifiutarla. Devi collaborare attivamente e accettarla senza preoccupazione. Comunque si muoia, non bisogna morire dinanzi a Satana, né morire nelle mani di Satana. Se bisogna morire, bisogna morire nelle mani di Dio. Gli esseri umani provengono da Dio e a Dio ritorneranno: questi sono la ragionevolezza e l’atteggiamento che un essere creato deve possedere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che i discepoli che seguivano il Signore Gesù subirono delle persecuzioni da parte dei governanti e del mondo religioso per aver propagato il Vangelo del Signore, perdendo la vita in ogni modo possibile. Tuttavia, pagarono il prezzo delle proprie vite per rendere una stupenda testimonianza a Dio e umiliare Satana. Sebbene i loro corpi fossero morti, le loro anime erano nelle mani di Dio ed Egli avrebbe ricordato la loro morte. Noi, che seguiamo il Cristo degli ultimi giorni, subiamo la crudele persecuzione del partito al potere in Cina perché propaghiamo il Vangelo del Regno. Dopo l’arresto, molti fratelli e sorelle sono stati torturati, ma, anche in punto di morte, non hanno negato Dio e non L’hanno tradito. Alcuni sono stati perseguitati a morte, ma comunque non sono diventati dei giuda. Hanno offerto la propria vita per rendere testimonianza a Dio, il che è prezioso e ricco di significato. Io invece cosa avevo fatto? Vedendo quell’ambiente pericoloso, temevo di essere arrestata e picchiata a morte, quindi volevo rinunciare al mio dovere. Avevo davvero paura della morte! Se cercassi solo di salvarmi e di portare avanti un’ignobile esistenza, anche proteggendomi alla perfezione, non sarei altro che un cadavere che cammina. Se non facessi bene il mio dovere e non avessi buone azioni o testimonianze davanti a Dio, allora anche se fossi viva nella carne, non riceverei la Sua approvazione e, alla mia morte, verrei punita all’inferno. Una volta compreso ciò, sono stata meno vincolata dalla paura di morire.
In seguito, ho letto un altro passo delle parole di Dio e ho ottenuto un’ulteriore comprensione di me stessa. Dio dice: “Gli anticristi sono estremamente egoisti e spregevoli. Non hanno vera fede in Dio, né tanto meno Gli sono leali; di fronte a un problema, proteggono e tutelano solo sé stessi. Per loro nulla è più importante della propria incolumità. Fintanto che possono vivere e non essere arrestati, non si preoccupano di quanto danno venga arrecato al lavoro della chiesa. Sono estremamente egoisti, non pensano affatto ai fratelli e alle sorelle, né al lavoro della chiesa, ma solo alla propria incolumità. Sono degli anticristi. Dunque, quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio e che hanno vera fede in Lui, essi come si comportano? In che modo ciò che fanno è diverso da ciò che fanno gli anticristi? […] Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di ritirarsi corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto. Gli anticristi attribuiscono la massima priorità alla propria incolumità personale; ritengono che tutto il resto non li riguardi. Quando succede qualcosa a qualcun altro, di chiunque si tratti, non se ne curano. Se non succede nulla a loro personalmente, si sentono tranquilli. Sono totalmente privi di lealtà, cosa che è determinata dalla loro natura essenza di anticristi. Nell’ambiente della Cina continentale, è possibile evitare di correre rischi e avere la garanzia che non accadrà nulla di male mentre si svolge il proprio dovere? Neanche la persona più prudente può garantirlo. Ma la prudenza è necessaria. Essere ben preparati in anticipo migliora un po’ le cose e può aiutare a minimizzare le perdite quando qualcosa di fatto va storto. Se non c’è alcuna preparazione, le perdite saranno notevoli. Riuscite a capire chiaramente la differenza tra queste due situazioni? Pertanto, che si tratti di riunioni o dell’assolvimento di un dovere di qualsiasi tipo, è meglio essere cauti, ed è necessario adottare alcune misure preventive. Quando un individuo leale svolge il proprio dovere, è capace di pensare in maniera più meticolosa e a trecentosessanta gradi. Vuole organizzare le cose nel modo migliore possibile, così che, se qualcosa andasse storto, le perdite sarebbero ridotte al minimo. Egli sente di dover raggiungere questo risultato. Chi è privo di lealtà non tiene conto di queste cose. Non le reputa importanti e non le considera una responsabilità né un dovere. Quando qualcosa va storto, non prova alcun senso di colpa. Questa è una manifestazione di mancanza di lealtà. Gli anticristi non mostrano alcuna lealtà verso Dio. Quando viene assegnato loro un lavoro, lo accettano di buon grado e fanno delle belle dichiarazioni, ma poi di fronte al pericolo scappano più veloce che possono; sono i primi a correre via e a fuggire. Questo dimostra che il loro egoismo e la loro spregevolezza sono particolarmente gravi. Non hanno alcun senso di responsabilità o di lealtà. Di fronte a un problema, sanno solo fuggire e nascondersi e pensano solo a proteggere sé stessi, senza mai considerare le loro responsabilità o i loro doveri. In difesa della loro incolumità personale, gli anticristi manifestano costantemente la loro natura egoista e spregevole. Non mettono al primo posto il lavoro della casa di Dio né i propri doveri, e ancor meno gli interessi della casa di Dio. Mettono invece al primo posto la propria incolumità” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Dio smaschera che gli anticristi sono davvero egoisti e spregevoli e che, quando il pericolo incombe, sono i primi a correre e scappare, come se il lavoro e gli interessi della casa di Dio, e la vita dei fratelli e delle sorelle non li riguardassero. Ponderando le parole di Dio, ho riflettuto su me stessa. Le cose che avevo rivelato non erano forse le stesse di un anticristo? Quando i leader e i lavoratori erano stati arrestati, la chiesa aveva disposto che venissi a trasferire i libri delle parole di Dio e a supportare i fratelli e le sorelle. Tutto ciò era fondamentale, ma temevo che, se fossi stata arrestata, se non fossi riuscita a rimanere salda e fossi diventata un giuda, allora la mia fede sarebbe stata vana. Perciò non volevo svolgere quel dovere. Ho pensato a come avessi goduto dell’irrigazione e del rifornimento di così tante parole di Dio, tuttavia, di fronte alle difficoltà, tenevo conto solamente dei miei interessi e della mia sicurezza, senza proteggere affatto gli interessi della casa di Dio, e non pensavo a come trasferire al più presto i libri delle Sue parole o a come supportare i fratelli e le sorelle. Ero veramente priva di coscienza e umanità! Una volta compreso ciò, ho pregato Dio: “Dio, mi preoccupo continuamente di essere arrestata e voglio sempre scappare da questo ambiente ignorando gli interessi della chiesa. Sono davvero egoista! Dio, il fatto che io venga arrestata o meno è nelle Tue mani. Se permetti il mio arresto, non sarò in grado di scappare, ma se non lasci che io venga arrestata, la polizia non potrà catturarmi. Sono disposta a sottomettermi alle Tue orchestrazioni e disposizioni e ad adempiere il mio dovere. Ti prego di darmi la fede e la determinazione per sopportare le sofferenze”. Successivamente, ho scoperto che la giuda non era stata a casa di He Fang, così ho chiesto a diversi fratelli e sorelle di riunirsi lì. Grazie alla lettura delle parole di Dio e al condividere insieme, i fratelli e le sorelle sono riusciti a comprendere come affidarsi a Lui per sperimentare nella persecuzione e nella tribolazione. Ognuno ha acquisito della fede ed è stato disposto a svolgere il proprio dovere. Anche i libri delle parole di Dio sono stati trasferiti in modo sicuro.
Un pomeriggio, nel novembre del 2023, ho ricevuto una lettera dai leader superiori in cui c’era scritto che non riuscivano più a comunicare con i leader e con diverse sorelle della chiesa della mia città natale, e che molto probabilmente la cosa era dovuta al fatto che erano stati arrestati, pertanto mi chiedevano di andare a controllare la situazione e, qualora fosse successo qualcosa, di gestire le conseguenze e trasferire le offerte e i libri delle parole di Dio. Mi sentivo combattuta e pensavo: “L’ambiente in quella chiesa è così preoccupante e tutti i fratelli e le sorelle di cui si sono perse le tracce mi conoscono. Se fossero stati arrestati, forse potrei essere coinvolta? Sarebbe così pericoloso per me gestire le conseguenze!” Ero riluttante ad andare. In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio: “Alcune chiese si trovano in ambienti ostili in cui le persone vengono spesso arrestate e, per questo motivo, è molto facile che le informazioni sulle case in cui sono salvaguardate le offerte vengano vendute e che il gran dragone rosso conduca incursioni e perquisizioni; le offerte potrebbero essere saccheggiate dai demoni in qualsiasi momento. Luoghi simili sono adatti a conservare le offerte? (No.) Allora, se sono già state messe lì, cosa bisogna fare? Spostarle subito. […] Quando si è appena verificata una situazione e prevedono un pericolo per le offerte, dovrebbero spostarle prontamente per evitare che il demone del gran dragone rosso se ne impadronisca e le divori. Questo è l’unico modo per garantire la sicurezza delle offerte ed evitare che si verifichino imprevisti o errori. Ecco qual è il lavoro che dovrebbero fare i leader e i lavoratori. Non appena c’è il minimo segno di pericolo, non appena qualcuno viene arrestato, non appena si presenta una situazione, il primo pensiero dei leader e dei lavoratori dovrebbe essere se le offerte siano al sicuro o meno, se potrebbero cadere nelle mani di persone malevole o essere prese o essere sottratte dai demoni, e se le offerte abbiano subito perdite oppure no. Dovrebbero prontamente prendere misure per proteggere le offerte. Questa è la responsabilità dei leader e dei lavoratori” (La Parola, Vol. 5: Le responsabilità di leader e lavoratori, “Le responsabilità di leader e lavoratori (12)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho compreso che proteggere le offerte e i libri delle parole di Dio è responsabilità dei leader e dei lavoratori. Poiché il PCC stava reprimendo la chiesa nella mia città natale e nessuno stava gestendo le conseguenze, e poiché conoscevo abbastanza bene quel luogo, dovevo tenere conto dell’intenzione di Dio e proteggere il lavoro della chiesa. Se avessi evitato di gestire le conseguenze per paura di essere arrestata, e se le offerte e i libri fossero stati trafugati dal gran dragone rosso, allora avrei commesso il male. Una volta compreso ciò, quella sera, sono tornata nella chiesa della mia città.
Dopo essere tornata, sono venuta a sapere che i leader della chiesa erano effettivamente stati arrestati e che anche altri fratelli e sorelle venivano arrestati in continuazione. I libri custoditi in alcune case necessitavano di essere trasferiti con urgenza, ma in quel momento non riuscivo a trovare un posto adatto, quindi ero in una situazione difficile. In seguito, ho guardato il video della testimonianza esperienziale “Sottoposta al test di un doppio problema” e l’esperienza della sorella è stata per me molto edificante. Di fronte al doppio problema degli arresti da parte della polizia e delle chiusure a causa della pandemia, lei aveva insistito nel fare il proprio dovere. Il mio ambiente attuale non era così ostile, pertanto dovevo affidarmi ancora di più a Dio per svolgere bene il mio dovere. Poco tempo dopo, i leader superiori hanno inviato una lettera dicendo di aver trovato una casa da usare come magazzino in un’altra chiesa, così abbiamo subito disposto che un veicolo trasferisse lì i libri delle parole di Dio. Successivamente, con la collaborazione dei fratelli e delle sorelle, le offerte e i libri delle parole di Dio sono stati trasferiti in dei luoghi sicuri. Grazie a questa esperienza, ho ottenuto della fede e ho compreso che, per quanto un ambiente sia ostile, perseverare nel proprio dovere e proteggere il lavoro della chiesa è ciò che dovrebbe fare un essere creato. Grazie a Dio!