43. Non faccio più affidamento sui miei figli per essere assistita nella vecchiaia

di Qingsong, Cina

Nel 2001, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Nel 2020, mi hanno diagnosticato un’ischemia e una malattia cardiaca. In quel periodo, avevo urgente bisogno di denaro per sostenere le cure mediche e, per coincidenza, mio figlio mi ha mandato 5.000 yuan. Allora ho pensato: “Mio figlio è la persona su cui posso sempre fare affidamento. Quando invecchierò, dovrò ancora contare su di lui”. Nel 2022, si è sposato e ha acquistato, con le sue sole forze, sia una casa che un’auto. Successivamente, mia nuora ha speso più di mille yuan per comprarmi un anello d’oro. Mi ha anche detto: “Quando in futuro avremo dei figli, sarebbe bello se potessi aiutarci a prendercene cura. Non ti chiediamo altro”. Nel vedere quanto lei e mio figlio fossero carini con me, ho pensato: “È l’unico figlio che ho. Devo andare d’accordo con lui e con mia nuora perché in età avanzata dovrò affidarmi a loro e saranno loro a prendersi cura di me. La mia salute non è stata buona negli ultimi tempi e peggiora di anno in anno. Se li aiuto a prendersi cura dei loro figli finché posso, loro faranno lo stesso con me quando sarò anziana”. In seguito a questa riflessione, ho accettato, dicendo: “Va bene. Quando avrete dei figli, baderò io a loro al posto vostro”. Dopo di ciò, a causa dei rischi per la mia sicurezza, sono andata a svolgere i miei doveri in un’altra zona, per evitare di essere arrestata dal Partito Comunista Cinese.

Un giorno di aprile del 2024, ho saputo che mia nuora era incinta e la mia famiglia mi ha chiesto di tornare per prendermi cura di lei. Mi sono precipitata da loro. Tuttavia, appena arrivata a casa, i funzionari del villaggio sono venuti a controllare la nostra registrazione anagrafica. Dato che il Partito Comunista aveva la mia foto e mi cercava ormai da tanti anni, non ho avuto il coraggio di restare lì e me ne sono andata in fretta. Tuttavia, dopo essere tornata, ho provato una grande tristezza e mi sono detta: “Mio figlio lavora in un’altra città e non ha tempo per prendersi cura di mia nuora. Se non lo faccio io, che sono sua suocera, cosa penserà la sua famiglia di me? Non so nemmeno se sta bene”. Dopo aver pensato questo, mi sentivo costantemente in debito con mio figlio. Il tormento che provavo nel cuore ha portato a un peggioramento della mia ischemia. Ero ancora più preoccupata e mi dicevo: “Sto invecchiando sempre di più e la mia salute non fa che peggiorare. Se un giorno non riuscissi davvero a svolgere il mio dovere, non avrei bisogno che mio figlio e mia nuora si prendano cura di me? Io non l’ho fatto nel momento in cui lei aveva più bisogno di me. Se un giorno non potessi più svolgere il mio dovere e dovessi tornare da loro, mi accetterebbero ancora e si prenderebbero cura di me quando sarò anziana?” Ogni volta che ci pensavo, il mio stato peggiorava. I giorni passavano e da lì a poco era arrivato il momento della nascita del bambino. Ma non mi era ancora possibile tornare a prendermi cura di mia nuora e non potevo fare a meno di sospirare. In quel periodo, il mio dovere era irrigare i nuovi arrivati. Anche se lo svolgevo ogni giorno, il mio cuore era spesso disturbato da questa faccenda e non seguivo il lavoro né risolvevo i problemi dei nuovi arrivati in modo tempestivo. Di conseguenza, alcuni di loro vivevano nella negatività e nella debolezza poiché i loro problemi non venivano risolti prontamente. Quando ho visto che non avevo compiuto bene i miei doveri, non ho pensato a come risolvere le cose e a invertire la rotta. Anzi, mi sono perfino detta: “Se non ci sono risultati, pazienza. Se venissi destituita, allora forse potrei tornare da mio figlio e aiutarlo a prendersi cura del bambino”. Poiché vivevo in uno stato sbagliato, svolgevo il mio dovere senza la guida dello Spirito Santo e sono diventata negativa e infelice. Mi sono presentata davanti a Dio per pregare: “Caro Dio, voglio continuamente tornare a casa, prendermi cura di mia nuora e aiutarla con il bambino. Ho paura che, se non lo faccio, nessuno baderà a me quando sarò vecchia. So che è sbagliato vivere in questo stato, però non riesco a uscirne. Ti prego di illuminarmi e guidarmi a capire la verità e a conoscere i miei problemi”. Dopo aver pregato, mi sono ricordata di queste Sue parole: “Perché i figli sono devoti ai loro genitori? E perché i genitori amano svisceratamente i loro figli? Che tipo di intenzioni nutrono effettivamente le persone? Non sono forse finalizzate a soddisfare i loro piani ed egoistici desideri? Intendono davvero agire per il piano di gestione di Dio? Si stanno realmente prodigando per l’opera di Dio? Il loro intento è adempiere ai doveri di un essere creato?(La Parola, Vol. 1: L’apparizione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Dio smaschera che, tra le persone, non vi sono affatto vero amore e vera cura. Ognuno coltiva le proprie intenzioni, cercando il guadagno personale. Io ero proprio come Dio aveva smascherato. Pensavo continuamente alla gravidanza di mia nuora, non perché volessi sinceramente prendermi cura di lei, ma a causa delle mie stesse intenzioni. Sentivo che la mia salute era peggiorata negli ultimi anni e, quando non fossi più stata in grado di svolgere il mio dovere, sarei comunque dovuta tornare da mio figlio e fare affidamento su di lui perché si prendesse cura di me durante la vecchiaia. Di conseguenza, volevo aiutarli con il bambino finché ancora potevo, così in cambio lui avrebbe badato a me da anziana. Tuttavia, quando non ero potuta tornare a causa del mio dovere e dei rischi per la mia sicurezza, il mio cuore si era riempito di angoscia e non avevo più alcun senso del fardello per il mio dovere. Ho capito che tenevo conto solo degli interessi della mia carne.

Successivamente, ho cercato la verità per risolvere i miei problemi. Ho letto le parole di Dio: “Quando non sono capaci di vedere con chiarezza, comprendere e accettare gli ambienti che Dio orchestra e la Sua sovranità, e di sottomettervisi, e quando affrontano varie difficoltà della loro vita quotidiana, o quando queste difficoltà superano ciò che una persona normale può sopportare, gli individui provano inconsciamente ogni tipo di preoccupazione e ansia, e persino angoscia. Non sanno cosa accadrà domani, o dopodomani, o cosa riserverà loro il futuro, e quindi si sentono angosciati, ansiosi e preoccupati per ogni sorta di cose. Qual è il contesto che dà origine a queste emozioni negative? È che le persone non credono nella sovranità di Dio, ossia non sono in grado di crederci e di vederla con chiarezza, e in cuor loro non hanno una fede autentica in Dio. Anche se vedessero i fatti della sovranità di Dio con i loro occhi, non la capirebbero e non ci crederebbero. Non credono che Dio detenga la sovranità sul loro destino, non credono che la loro vita sia nelle Sue mani, e quindi nel loro cuore nascono prima la sfiducia e poi le lamentele verso la sovranità di Dio e le Sue disposizioni, e sono incapaci di sottomettersi(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Dio aveva smascherato esattamente il mio stato. Dopo aver iniziato a credere in Lui, quando ero in buona salute, riuscivo a concentrarmi sui miei doveri; tuttavia, con l’avanzare dell’età, ho iniziato ad avere sempre più problemi di salute. Ho avuto un’ischemia e il mio cuore non era in forma smagliante. Senza rendermene conto, ho cominciato a vivere nell’angoscia e nell’ansia, preoccupandomi di cosa avrei fatto se la mia salute fosse peggiorata ulteriormente. Quando mio figlio e mia nuora avevano bisogno di me, non ero tornata a prendermi cura di loro: avrebbero fatto lo stesso con me quando fossi diventata vecchia e avessi avuto bisogno di assistenza? Questo pensiero mi aveva fatta sprofondare in uno stato negativo; avevo perso il senso del fardello nel mio dovere ed ero addirittura diventata riluttante a svolgere i miei doveri lontano da casa. Volevo solo tornare a prendermi cura di mia nuora così da poter contare sul loro sostegno durante la vecchiaia. Anche se spesso dicevo che tutto è nelle mani di Dio, posta di fronte alle situazioni, avevo perso la fede nella Sua sovranità e volevo solo affidarmi agli altri. Ho visto che non avevo affatto alcuna fede in Lui. Ripensandoci: a cosa era servito preoccuparmi di queste cose? Dio aveva già disposto come sarebbe stata la mia vita futura e io dovevo solo sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni e sperimentare le cose in modo naturale.

Ho letto un altro passo delle Sue parole: “In effetti, solo per l’atto di metterli al mondo e crescerli, hai già guadagnato molto dai tuoi figli. Per quanto riguarda il fatto che siano devoti nei tuoi confronti, che tu possa contare su di loro prima di morire e cosa tu possa ottenere da loro, queste cose dipendono dal fatto che siate destinati a vivere insieme oppure no, e questo è Dio a decretarlo. Sotto un altro aspetto, è Dio a decretare anche il tipo di ambiente in cui i tuoi figli vivono, le loro condizioni di vita, il fatto che siano o meno in condizione di prendersi cura di te, che siano economicamente agiati e se abbiano del denaro in più per procurarti comodità materiali e assistenza. Inoltre, soggettivamente parlando, essendo tu un genitore, è Dio a decretare anche se sei destinato a godere di cose materiali, del denaro o del conforto emotivo che i tuoi figli ti danno. Non è così? (Sì.) Queste non sono cose che possono essere procurate dagli uomini. Vedi, alcuni figli non sono graditi ai loro genitori, i quali non hanno intenzione di vivere con loro, ma Dio ha decretato che essi vivano con i loro genitori, quindi questi figli non possono allontanarsi da loro né lasciarli. Sono bloccati con i loro genitori per tutta la vita: non potresti staccarli da loro nemmeno provandoci. Altri figli, invece, hanno genitori che stanno con loro più che volentieri; sono inseparabili, sentono sempre la mancanza l’uno dell’altro, ma per vari motivi questi figli non possono risiedere nella stessa città dei genitori, quando addirittura neppure nello stesso Paese. È difficile per loro incontrarsi di persona e parlarsi; anche se i metodi di comunicazione sono così progrediti e possono videochiamarsi, è comunque diverso dal vivere insieme ogni giorno. I figli, per un qualsiasi motivo, vanno all’estero, dopo essersi sposati lavorano o vivono in un altro posto, e così via, e li separa dai genitori un’enorme distanza. È difficile per loro riuscire a incontrarsi anche solo una volta, e le telefonate o le videochiamate vanno organizzate in base agli orari. A causa del fuso orario o di altri inconvenienti, questi figli non riescono a comunicare con i genitori molto spesso. Da cosa dipendono questi aspetti così importanti? Non dipendono forse da quanto decretato da Dio? (Sì.) Queste non sono cose che possono essere decise dai desideri soggettivi dei genitori o dei figli; dipendono soprattutto da quanto decretato da Dio(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Dalle parole di Dio ho capito che tutti i genitori sperano di essere accuditi dai propri figli quando invecchiano. Ma questo non è qualcosa che le persone possono procurarsi da sole, bensì è determinato dalla sovranità e dalla predestinazione di Dio. Ho pensato a una sorella anziana che conoscevo. Dopo che i suoi figli si erano creati una famiglia, lei aveva continuato a svolgere il suo dovere e non aveva tempo per dare una mano con i nipoti. Tuttavia, sua figlia aveva preso l’iniziativa di prendersi cura di lei ormai sessantenne, accogliendola in casa e permettendole di continuare a svolgere i doveri da lì. Invece, c’era un’altra persona che conoscevo e che lavorava per guadagnare soldi per la famiglia di suo figlio e lo aiutava a prendersi cura dei bambini, eppure alla fine era stata cacciata via da sua nuora. Ho anche pensato a quel periodo nel 2020 in cui ero malata e avevo davvero bisogno di soldi. Anche se non avevo detto nulla a mio figlio, per caso lui mi aveva dato 5.000 yuan. Tutto ciò non era forse il risultato della sovranità e delle disposizioni di Dio? Quando l’ho capito, mi sono vergognata davvero tanto. Credevo in Dio da molti anni, ma mi ero nutrita delle Sue parole invano e, appena mi ero ammalata, ero stata rivelata. Non mi ero affidata a Lui, avevo cercato di trovare da sola una via d’uscita e continuavo a voler correre da mio figlio per avere supporto. In che modo ero una credente in Dio? Dopo aver letto le Sue parole, ho capito che, se Egli ha predestinato che i figli di una persona non si prenderanno cura di questa nella vecchiaia, per quanto essa cerchi di mantenere il rapporto con loro, sarà tutto inutile. Se Dio ha predestinato che i tuoi figli si prenderanno cura di te, allora Egli disporrà le cose per te quando arriverà il momento. Se un giorno non avessi più potuto svolgere il mio dovere a causa della mia salute, allora avrei sperimentato ciò sottomettendomi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio. Credevo che in ogni situazione ci fossero lezioni da imparare e verità da acquisire. In seguito, non mi sono più preoccupata di non poter prendermi cura di mia nuora e sono riuscita a calmare il mio cuore e a svolgere il mio dovere.

Successivamente, ho letto che Dio smaschera come Satana usi la cultura tradizionale per corrompere le persone e ho acquisito una certa comprensione delle idee sbagliate che avevo dentro di me. Dio Onnipotente dice: “Guardando alla cultura tradizionale cinese, i cinesi pongono un’enfasi particolare sulla pietà filiale. Dall’antichità a oggi, questa è sempre stata discussa ed enfatizzata come una parte dell’umanità delle persone e come criterio per valutare se qualcuno è buono o cattivo. Naturalmente, nella società sono comuni anche la pratica e l’opinione pubblica secondo cui, se i figli non sono devoti, anche i genitori se ne vergogneranno e i figli si sentiranno incapaci di sopportare questa macchia sulla loro reputazione. Sotto l’influenza di vari fattori, anche i genitori sono profondamente avvelenati da questo pensiero tradizionale, ed esigono senza riflessione né discernimento che i figli siano loro devoti. Qual è lo scopo di crescere dei figli? Non si tratta di un tuo scopo personale, ma di una responsabilità e di un obbligo che ti ha dato Dio. Da un lato crescere dei figli appartiene all’istinto umano, da un altro rientra tra le responsabilità umane. Tu scegli di mettere al mondo dei figli per istinto e responsabilità, non per premunirti per la vecchiaia ed essere accudito quando sarai anziano. Questo punto di vista non è forse corretto? (Sì.) Coloro che non hanno figli possono forse evitare di invecchiare? Invecchiare significa necessariamente essere infelici? Non necessariamente, giusto? Le persone senza figli possono comunque vivere fino alla vecchiaia e alcune sono addirittura in salute, si godono i loro ultimi anni e muoiono in pace. Chi invece ha dei figli potrà essere certo di godersi gli ultimi anni in felicità e salute? (Non necessariamente.) Pertanto la salute, la felicità e la situazione di vita dei genitori che raggiungono una tarda età, così come la qualità della loro vita materiale, in realtà hanno poco a che fare con la devozione mostrata dai figli e non vi è una correlazione diretta tra le due cose. La tua situazione di vita, la tua qualità di vita e le condizioni fisiche di cui godi in età avanzata dipendono da ciò che Dio ha decretato per te e dall’ambiente di vita che Egli predispone per te, e non hanno alcuna correlazione diretta con il fatto che i tuoi figli ti siano devoti o meno. I tuoi figli non sono obbligati a farsi carico della responsabilità della tua situazione di vita in età avanzata(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che non si crescono i figli affinché possano prendersi cura di te nella vecchiaia; inoltre, ho compreso che ognuno ha la sua missione e le proprie responsabilità. Tuttavia, dopo essere stata corrotta da Satana, avevo accettato le idee che lui aveva instillato in me, come “Trova qualcuno su cui contare nella vecchiaia”, “Trova qualcuno che si prenda cura di te nella vecchiaia” e “Cresci i figli affinché si prendano cura di te nella vecchiaia”. Credevo che una persona non potesse fare a meno di avere dei figli su cui fare affidamento durante la vecchiaia. Poiché ero influenzata da simili idee, quando avevo iniziato ad avere una certa età e avevo sviluppato vari problemi di salute, volevo solo mantenere un buon rapporto con mio figlio e mia nuora affinché si prendessero cura di me in futuro. Nel momento in cui non ero potuta tornare a casa per badare a mia nuora incinta perché avrei corso dei rischi, non avevo nemmeno voglia di svolgere il mio dovere. Questo aveva fatto sì che i problemi dei nuovi arrivati non venissero mai risolti e che il loro ingresso nella vita fosse ritardato. Malgrado ciò, continuavo a non pentirmi e speravo persino di essere riassegnata nei miei doveri così da poter tornare a casa e badare a mia nuora. Ho pensato a come credessi in Dio da molti anni e avessi goduto tanto della Sua fornitura della verità. Non solo non Lo avevo ripagato ma, posta di fronte alle situazioni, avevo pensato solo a come poterne uscire. Non mi importava minimamente dei miei doveri. In che modo avevo una qualche umanità? Ho capito che idee come “Trova qualcuno su cui contare nella vecchiaia”, “Trova qualcuno che si prenda cura di te nella vecchiaia” e “Cresci i figli affinché si prendano cura di te nella vecchiaia” sono trucchi usati da Satana per controllare le persone. Vivere secondo queste idee mi aveva portata a non credere nella sovranità di Dio, a ribellarmi e a non sottomettermi a Lui, e a non avere alcun senso del fardello per il mio dovere. Avevo quasi perso l’opportunità di svolgerlo. Se avessi continuato ad attenermi a queste idee, avrei perso la possibilità di salvezza e mi sarei davvero rovinata. Poi ho riflettuto sulle malattie che ho avuto negli ultimi anni. Nel 2018, non riuscivo a stendere le braccia a causa della spondilosi cervicale che mi schiacciava i nervi. La sorella che mi ospitava mi aveva preso delle medicine, sia da ingerire che da applicare. In seguito, finalmente riuscivo a stendere di nuovo le braccia. Inoltre, nel 2020 avevo avuto un’ischemia e i medici avevano detto che la mia malattia era difficile da curare. Inaspettatamente, una sorella anziana mi aveva dato quattro scatole di medicine specifiche. Dopo averle prese, la mia salute era migliorata gradualmente. Nessuna di queste malattie era stata curata affidandomi a mio figlio: era stato Dio che, più e più volte, aveva disposto persone, eventi e cose affinché potessi guarire. Oggi sono ancora viva grazie alla Sua protezione! Dovevo abbandonare fallacie sataniche come “Trova qualcuno su cui contare nella vecchiaia” e “Trova qualcuno da cui dipendere quando sei vecchio” e affidarmi a Dio, usando il tempo che mi resta per svolgere correttamente il mio dovere per soddisfarLo.

In seguito, ho letto un altro passo delle Sue parole: “I genitori non dovrebbero pretendere che i figli siano loro devoti, che si prendano cura di loro in vecchiaia e che si facciano carico del fardello dei loro ultimi anni: non è necessario. Da un lato, si tratta di un atteggiamento che i genitori dovrebbero avere nei confronti dei figli e, dall’altro, della dignità che dovrebbero possedere. Naturalmente, c’è poi un aspetto più importante, ossia il principio al quale i genitori, in quanto esseri creati, dovrebbero attenersi nel trattare i figli. Se i tuoi figli sono premurosi, devoti e disposti a prendersi cura di te, non devi respingerli; se invece non sono disposti a farlo, non devi lamentarti e brontolare tutto il tempo oppure provare disagio o insoddisfazione nel tuo cuore, né serbare rancore nei loro confronti. Dovresti assumerti la responsabilità e il fardello della tua vita e della tua sopravvivenza, nei limiti delle tue capacità, e non affibbiarli agli altri, soprattutto non ai tuoi figli. Dovresti affrontare in modo positivo, attivo e corretto una vita priva della compagnia o dell’aiuto dei tuoi figli e, anche se sei lontano da loro, puoi comunque affrontare da solo qualsiasi cosa la vita ti porti. Naturalmente, se hai bisogno di un aiuto indispensabile da parte dei tuoi figli, puoi chiederlo, ma non dovresti basarti sull’idea che loro ti debbano essere devoti o che tu debba fare affidamento su di loro. Al contrario, sia tu che loro dovreste approcciare le cose che fate l’uno per gli altri dal punto di vista dell’adempimento delle vostre responsabilità, in modo da gestire il rapporto tra genitore e figlio in modo ragionevole. Naturalmente, se sia tu che loro siete ragionevoli, vi lasciate spazio e vi rispettate a vicenda, alla fine riuscirete a relazionarvi meglio e in modo più armonioso, e a conservare questo affetto familiare e la premura, la preoccupazione e l’amore reciproci. Naturalmente, fare queste cose sulla base del rispetto e della comprensione reciproci è più umano e appropriato(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Dio dice: “I genitori non dovrebbero pretendere che i figli siano loro devoti, che si prendano cura di loro in vecchiaia e che si facciano carico del fardello dei loro ultimi anni: non è necessario. Da un lato, si tratta di un atteggiamento che i genitori dovrebbero avere nei confronti dei figli e, dall’altro, della dignità che dovrebbero possedere”. Queste parole mi hanno davvero toccata. Dio ci ha detto chiaramente che il rapporto tra genitori e figli dovrebbe basarsi sulla cura e sulla comprensione reciproche e non dovrebbe prevedere alcun tipo di trattativa. Ognuno ha la propria missione e, come genitori, non dovremmo chiedere ai nostri figli di sostenerci e prendersi cura di noi. Anche gli anziani dovrebbero vivere con dignità. Anche se ho cresciuto io i miei figli, ora loro sono adulti e indipendenti e non hanno più molto a che spartire con me. Ognuno ha il proprio cammino nella vita e deve affrontare ciò che in essa accade in modo indipendente. Tuttavia, avevo sempre voluto che mio figlio si prendesse cura di me in tarda età e non avevo osato sperimentare in modo indipendente la vita che Dio ha disposto per me. Stavo forse vivendo con dignità? Nutrirmi delle parole di Dio ha in qualche modo cambiato la mia prospettiva e mi sono sentita molto più liberata.

Un giorno ho ricevuto una lettera da casa. Diceva che il bambino era nato e mi si chiedeva di tornare per prendermene cura. Ero un po’ scossa e ho pensato: “Ora sono così impegnata con il mio dovere. Se davvero andassi a casa, non so quanto tempo ci vorrebbe prima di poter tornare di nuovo qui. Questo ritarderà il lavoro. Inoltre, il Partito Comunista Cinese continua a darmi la caccia. Uscire in questo momento comporterebbe probabilmente dei rischi. Da qualsiasi angolazione io osservi la situazione, non posso tornare. In tal caso, però, mio figlio e mia nuora potrebbero tagliare i rapporti con me. E se ciò accadesse? Devo comunque contare su di loro perché si prendano cura di me in futuro. Se qui le cose proprio non vanno, dovrò andare e basta”. Quando ho pensato a questo, ho capito che volevo ancora contare su mio figlio nella vecchiaia e ho cercato la verità riguardo al mio problema. Ho letto le parole di Dio: “Dio non Si limita a pagare un prezzo per ciascuna persona nei decenni che vanno dalla sua nascita al presente. Nella visione di Dio, sei venuto al mondo innumerevoli volte, e ti sei reincarnato innumerevoli volte. Chi è a decidere tutto questo? È Dio. Tu non hai modo di sapere queste cose. […] Quanto Si affanna Dio per il bene di una persona! Alcuni dicono: ‘Ho sessant’anni. Da sessant’anni Dio veglia su di me, mi protegge e mi guida. Se, quando sarò vecchio, non sarò in grado di svolgere un dovere né qualsiasi altra cosa, a Dio importerà ancora di me?’ Non è forse una cosa sciocca da dire? La sovranità di Dio sul destino dell’uomo, il Suo vegliare sull’uomo e proteggerlo, non sono solamente una questione di una singola vita. Se si trattasse solo di una vita, di un’unica vita, non basterebbe a dimostrare che Dio è onnipotente e ha sovranità su ogni cosa. La fatica che Dio compie e il prezzo che paga per una persona non è solo per organizzare ciò che essa fa in questa vita, bensì per predisporre per lei un numero infinito di vite. Dio Si assume la piena responsabilità di ogni anima che si è reincarnata. Egli opera con attenzione, pagando il prezzo della Sua vita, guidando ogni persona e predisponendo ciascuna delle sue vite. Dio Si dà da fare e paga un prezzo in tal modo per il bene dell’uomo, e dona all’uomo tutte queste verità e questa vita. Se le persone non svolgono il dovere di esseri creati in questi ultimi giorni e non tornano al cospetto del Creatore – se in conclusione, per quante vite e generazioni abbiano attraversato, non compiono bene i loro doveri e non soddisfano le richieste di Dio – il loro debito nei confronti di Dio non sarebbe troppo grande? Non sarebbero indegne di tutti i prezzi che Dio ha pagato? Sarebbero talmente prive di coscienza da non meritare di essere definite persone, perché il loro debito verso Dio sarebbe troppo grande. […] La grazia, l’amore e la misericordia che Dio dimostra all’uomo non sono solo un tipo di atteggiamento: sono anche un fatto. E il fatto qual è? È che Dio mette le Sue parole dentro di te, ti illumina, in modo che tu possa vedere ciò che di amabile c’è in Lui, e qual è il senso di questo mondo, affinché il tuo cuore si riempia di luce, permettendoti di comprendere le Sue parole e la verità. In questo modo, senza rendertene conto, acquisisci la verità. Dio agisce molto su di te e lo fa in un modo molto concreto, permettendoti di acquisire la verità. Quando acquisisci la verità, quando acquisisci la cosa più preziosa che è la vita eterna, le intenzioni di Dio sono soddisfatte. Quando Dio vede che le persone stanno perseguendo la verità e sono disposte a collaborare con Lui, è felice e soddisfatto. A quel punto ha un certo atteggiamento, e avendo tale atteggiamento Si mette all’opera e approva e benedice l’uomo. Egli dice: ‘Ti ricompenserò con le benedizioni che meriti’. E a quel punto avrai acquisito la verità e la vita. Sentirai ancora un vuoto nel tuo cuore una volta che avrai conosciuto il Creatore e guadagnato il Suo apprezzamento? No, ti sentirai appagato e proverai un senso di godimento. Per la vita di ognuno, avere valore non significa proprio questo? Questa è la vita più preziosa e significativa(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “È di grande importanza pagare un prezzo per acquisire la verità”). Le parole di Dio mi hanno toccata nel profondo. Ho pensato a come Egli mi abbia sempre guidata e protetta, dandomi la fortuna di ricevere la Sua opera negli ultimi giorni. Ora seguo l’unico vero Dio, che è sovrano sul destino di tutta l’umanità e lo controlla. Su chi altro potrei mai contare nella vecchiaia? Lui è il mio vero sostegno. Ho pensato a come, lungo il mio cammino, avessi sperimentato in prima persona la Sua presenza e le Sue azioni. Cosa ancora mi preoccupava? Se, nel tempo limitato che ho, continuassi a vivere per la mia famiglia e per la carne, rimanendo attaccata alle idee fallaci di Satana per mantenere il rapporto con mio figlio, mancando di adempiere il mio dovere e perdendo infine la possibilità di salvezza, davvero non ne varrebbe affatto la pena! Voglio solo fare del mio meglio per adempiere il mio dovere per il resto dei miei giorni. Questo è l’obiettivo e la direzione che dovrei perseguire nella vita. Se un giorno non riuscissi più a svolgere il mio dovere e dovessi tornare a casa, ma mio figlio non volesse occuparsi di me, sarei disposta a contare su Dio e a sperimentare questa situazione. Ora sono occupata a svolgere i miei doveri ogni giorno e mi sento estremamente rilassata e liberata.

Dopo questa esperienza, ciò che ho compreso più profondamente è che Dio è il mio vero sostegno. Solo Dio può esprimere la verità, indicarci il cammino giusto nella vita e guidarci a vivere un’esistenza significativa. Grazie a Dio Onnipotente!

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